CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 luglio 2022
838.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 99

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 26 luglio 2022. — Presidenza della presidente Martina NARDI.

  La seduta comincia alle 12.20.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021.
C. 3675 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022.
C. 3676 Governo. Pag. 100
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero della transizione ecologica (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 16: Stato di previsione del Ministero del turismo.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Martina NARDI, presidente, ricorda che, nell'ultima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è convenuto di rinunciare al termine per la presentazione di proposte emendative sui provvedimenti in esame.

  Sara MORETTO (IV), relatrice, riferisce, per le parti di competenza della X Commissione, sui disegni di legge recanti il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021 e l'assestamento del bilancio per l'esercizio finanziario 2022. Ne espone, richiamandoli in breve, i dati più significativi e le informazioni più rilevanti e rinvia, per tutti i dettagli, alla documentazione predisposta dagli uffici.
  Ricorda che le parti di interesse per la Commissione riguardano gli stati di previsione del Ministero dello sviluppo economico – MISE (Tabella 3), nonché del Ministero dell'economia e finanze (Tabella 2), nel quale risulta iscritta quota parte della Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11); del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale – MAECI (Tabella 6), nel cui stato di previsione, a decorrere dall'esercizio finanziario 2020, risulta iscritta la Missione «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo» (16); del Ministero della transizione ecologica (Tabella 9); del Ministero dell'Università e ricerca – MUR, nella cui Missione «Ricerca e innovazione», Programma «Ricerca scientifica e tecnologica di base» (17.22) risultano iscritti i capitoli di spesa concernenti il PRORA e l'Agenzia spaziale europea; del Ministero del Turismo (Tabella 16) (31).
  Fa presente che nell'anno 2021 è proseguita l'azione complessiva del Governo e specifica del MISE nella gestione delle misure tese ad affrontare le conseguenze dell'emergenza economica derivante dalla pandemia. Le risorse finanziarie gestite hanno registrato un'ulteriore espansione non solo rispetto al livello precedente alla pandemia, ma anche rispetto al 2020 (la spesa primaria è passata dal 1,2 per cento del 2018 al 3 per cento del 2021).
  Ricorda, inoltre, che con il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22 (convertito, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n. 55) è stato disposto il trasferimento al Ministero della transizione ecologica delle funzioni in materia di energia e degli uffici dirigenziali di livello generale competenti in materia (Direzione generale per l'approvvigionamento, l'efficienza e la competitività energetica e Direzione generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari) con le relative risorse umane, strumentali e finanziarie.
  Rammenta quindi le principali misure adottate nel periodo, già note del resto alla Commissione che le ha seguite e monitorate nel corso dell'attività parlamentare. In primo luogo il Piano nazionale Transizione 4.0, misura che è stata più volte rafforzata. La legge di bilancio per il 2021 – legge n. 178 del 2020 aveva reso biennale il programma complessivo, oltre ad aver disposto il potenziamento dei benefici fiscali; Pag. 101successivamente, è stata estesa a tutte le imprese la possibilità di godere della detrazione in un unico anno del credito d'imposta per beni strumentali tradizionali, a prescindere dal volume del fatturato. L'analisi dell'utilizzo del credito d'imposta, riferita ai dati provvisori relativi all'anno d'imposta 2020, evidenzia un ricorso all'agevolazione da parte di circa 16.700 contribuenti, quasi integralmente società di capitali, per oltre 1 miliardo.
  Quanto alle misure tese a supportare i percorsi di capacity building nel campo delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, il credito di imposta Formazione 4.0 ha spinto le iniziative delle imprese in tale direzione. Sempre secondo i dati preliminari riferiti all'esercizio d'imposta 2020, si sono avvalsi dell'agevolazione complessivamente circa 10.700 contribuenti, per un totale di 431 milioni di credito maturato. Nel 2021, facendo riferimento agli utilizzi in F24, emergono compensazioni per oltre 500 milioni, in forte aumento rispetto al dato del 2020 (poco meno di 110 milioni), in virtù della più favorevole congiuntura economica.
  Sul versante del sostegno agli investimenti privati continua a svolgere un ruolo importante la misura «Nuova Sabatini», che ha generato un impatto positivo sulle politiche di investimento delle imprese, con effetti addizionali più intensi per le realtà imprenditoriali di minori dimensioni, per quelle collocate nelle aree meridionali e per gli investimenti in tecnologie 4.0, rispetto ai quali si registra una crescente domanda di finanziamento.
  Nel 2021, si sono ridotte le risorse destinate a supportare il sistema delle PMI sotto il profilo dell'accesso ai canali di finanziamento, in particolare attraverso il Fondo centrale di garanzia per le PMI, che, nel 2020, aveva rappresentato lo strumento principale per garantire la liquidità alle imprese chiamate a fronteggiare le restrizioni alle attività economiche. Nell'anno, l'operatività del Fondo ha evidenziato un rallentamento, attestandosi tuttavia su livelli comunque superiori al dato storico fino al 2019: le domande pervenute sono pari a 983.023 (-39,4 per cento sul 2020), mentre le operazioni ammesse alla garanzia sono 999.064 (-37,0 per cento sul 2020), per un volume di finanziamenti pari a 93,6 miliardi (-24,8 per cento sul 2020) ed un importo garantito pari a 67,6 miliardi (-36,1 per cento sul 2020).
  Fa presente che nell'ambito delle politiche per l'innovazione, in particolare sul fronte del sostegno ai progetti di ricerca di maggiore complessità, è proseguito il ricorso allo strumento degli Accordi per l'innovazione: a fine 2021 questi erano 257, per un investimento totale di 3 miliardi e agevolazioni per 965 milioni.
  Osserva che particolare rilievo, nell'anno, ha assunto il Fondo per il finanziamento degli Importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI), sia sotto il profilo delle dimensioni finanziarie che dell'attuazione amministrativa. Al riguardo, è stata disposta l'attivazione del fondo per la realizzazione dell'IPCEI Microelettronica (con un sostegno di 325,9 milioni a fronte di un fabbisogno di 393,9 milioni), Batterie 1 (con un sostegno di 437,4 milioni, a fronte di un fabbisogno di 473,4 milioni), Batterie 2 (con un sostegno per 533,6 milioni a fronte di un fabbisogno di 644,9 milioni). Rispetto all'unica iniziativa allo stato in corso di svolgimento (IPCEI Microelettronica), nel 2021 è stato valutato ed erogato il secondo stato di avanzamento lavori, per 83 milioni.
  Evidenzia poi che si registra anche una evoluzione positiva delle domande per i titoli di proprietà industriale (+6,5 per cento), confermando il trend dei precedenti esercizi; nel confronto europeo, tuttavia, il dato italiano, seppur in crescita, risulta ancora inferiore a quello di Francia e Germania e sostanzialmente allineato a quello di Svizzera, Olanda, Gran Bretagna e Svezia (3 per cento del totale).
  Quanto alle politiche del settore energetico, in un quadro di revisione al rialzo degli obiettivi del Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC), la quota di fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia per l'Italia, nell'anno 2020, è pari al 20,4 per cento, in crescita rispetto al 2019 (18,3 per cento) e al 2018 (17,8 per cento) nonché, più in generale, superiore al Pag. 102target complessivo assegnato al nostro Paese dalla Direttiva 2009/28/CE c.d. RED I per il 2020 (17 per cento).
  In materia di efficienza energetica, a fronte di un obiettivo minimo di risparmio energetico cumulato di 25,5 Mtep di energia finale da conseguire nel periodo 2014-2020, a fine 2020, in base ai dati preliminari, risultavano ottenuti risparmi cumulati per 23,24 Mtep (di cui 5,46 Mtep riferibili al solo ultimo anno).
  Quanto alla gestione di cassa, nel 2021 il Ministero ha effettuato pagamenti totali per 19,5 miliardi (13,5 miliardi nel 2020), di cui 16,7 di competenza e 2,8 in conto residui, con un miglioramento dell'indicatore di velocità di gestione della spesa, ottenuto come rapporto tra pagamenti di competenza e impegni di competenza, che sale al 93,6 per cento dall'89,7 per cento del 2020; il dato è influenzato dalla spesa emergenziale, per la quale si rileva la pressoché integrale finalizzazione degli impegni di competenza attraverso la fase di pagamento. Per la restante parte del bilancio, la capacità di pagamento di competenza si attesta al 75,7 per cento degli impegni, comunque in forte crescita rispetto al 2020 (55 per cento).
  La gestione dei residui chiude, nel 2021, con poste passive finali pari a 3,9 miliardi, in contrazione rispetto al 2020 (4,7 miliardi), pur in presenza di un'espansione degli stanziamenti. Osserva che ciò testimonia un miglioramento della capacità di spesa e, quindi, una riduzione del tasso di accumulo dei residui passivi.
  Segnala che le previsioni di spesa per l'esercizio 2022 mostrano un ulteriore incremento degli stanziamenti iniziali del Dicastero, passati da 10,1 a 12,3 miliardi.
  Sottolinea poi che la manovra di bilancio ha aumentato di circa 1,4 miliardi la spesa in conto capitale; a questo dato vanno aggiunti gli stanziamenti riconducibili ai due fondi istituiti dal decreto-legge n. 17 del 2022, di cui uno volto a favorire la ricerca, la riconversione e lo sviluppo dell'industria del settore automotive, nonché al fine di riconoscere incentivi all'acquisto di veicoli non inquinanti (con una dotazione di 700 milioni) (articolo 22) e l'altro volto a promuovere la ricerca e lo sviluppo della tecnologia dei microprocessori, la riconversione dei siti industriali esistenti e l'insediamento di nuovi stabilimenti nel territorio nazionale (con una dotazione di 150 milioni) (articolo 23).
  Per quanto riguarda il Ministero dell'economia e delle finanze (MEF), come ha avuto modo di accennare in precedenza, viene in considerazione la Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11) condivisa peraltro con il MISE. I programmi della Missione iscritti presso quest'ultimo Ministero sono due: il Programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno (11.8)» e il Programma «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità» (11.9).
  Il Programma 8.2 «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» contiene somme per incentivi alle imprese per interventi di sostegno tra cui i contributi in conto interessi da corrispondere alla Cassa Depositi e Prestiti, le somme destinate al Fondo per la copertura della garanzie dello Stato a favore di Sace S.p.A. per le operazioni riguardanti settori strategici e connesse a rischi non di mercato e il Fondo a copertura delle garanzie dello Stato per operazioni finanziarie varie, anche assunte sul piano internazionale.
  In riferimento al Programma 9 «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità» sono stati erogati alle imprese contributi a fondo perduto che corrispondono ad oltre 4,7 milioni di bonifici o riconoscimenti di crediti d'imposta per un ammontare di 15,5 miliardi. Ad essi si aggiungono crediti d'imposta utilizzabili in compensazione, che mostrano nel 2021, un livello di fruizione complessivo di circa 23,3 miliardi, di gran lunga superiore rispetto all'anno precedente (circa 12,3 miliardi) e, a maggior ragione, agli anni pre-pandemia (7,8 miliardi nel 2019 e 8,3 miliardi nel 2018), di circa 117 miliardi, le garanzie concesse nel corso del 2021 ammontano a quasi 8,5 miliardi, mentre si sono avute escussioni per oltre 4,7 miliardi.
  Per quel che riguarda la messa a regime delle funzioni in materia di commercio internazionale assegnate dal decreto-legge Pag. 103n. 104 del 2019, va segnalata la rilevante modifica attuata per mezzo del decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 2021, n. 211, e del decreto ministeriale 17 dicembre 2021, n. 1202/2753, con cui si è provveduto a riorganizzare l'amministrazione centrale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI). Evidenzia che la missione si impernia sul programma 5 relativo al «Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del Made in Italy». La parte più rilevante delle risorse del programma è destinata ai trasferimenti correnti ad imprese rappresentati dal capitolo 2320 di «Cofinanziamenti a fondo perduto per l'internazionalizzazione delle PMI fino al 50 per cento dei finanziamenti concessi a valere sul fondo di cui alla legge n. 394 del 1981».
  I «Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche» sono rappresentati dai trasferimenti all'ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE-AGENZIA). Sul programma 5 della missione 16 si verifica il maggiore incremento dei residui passivi dell'esercizio (confermando una tendenza già presente quando il programma veniva gestito dal MISE). Segnala che la Corte dei conti richiama l'esigenza di un miglior utilizzo delle risorse ai fini di una efficace promozione delle imprese italiane e del Made in Italy nel mondo.
  Per quanto riguarda lo Stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca (MUR), che ha completato la propria riorganizzazione dopo la separazione dal MIUR (decreto-legge n. 1 del 9 gennaio 2020), ricorda che nell'ambito della Ricerca, nel 2021 è stato approvato il documento «Programma nazionale per la ricerca (PNR) 2021-2027» finanziato con un apposito fondo dalla legge di bilancio 2021 (articolo 1, comma 548) per 200 milioni nel 2021 e 2022, e per 50 milioni nel 2023. Questo programma orienta la politica della ricerca del Ministero nei prossimi anni e aggrega diverse fonti di finanziamento nazionali ed europee (risorse di bilancio del MUR, Fondi strutturali europei, fondi nazionali destinati alla politica di coesione, programmi europei come Horizon Europe Invest EU, Erasmus+, Europa digitale, Europa creativa, Life). Inoltre, il decreto-legge n. 34 del 2021 (articolo 238, comma 5) ha incrementato il FFO di 100 milioni nel 2021 e 200 nel 2022 per le attività di ricerca delle università statali.
  Rileva poi che altre risorse sono state assegnate per la ricerca: al «Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica» (FIRST) il decreto-legge n. 34 del 2021 (articolo 238, comma 4) ha attribuito 100 milioni nel 2021 e 200 nel 2022. Al Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) sono stati attribuiti 90 milioni (articolo 1, commi 540 e 541), mentre 23 milioni sono stati previsti per il Programma nazionale di ricerche in Antartide (PNRA) (articolo 1, comma 552).
  Segnala quindi che capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza della X Commissione Attività produttive, sono allocati, a rendiconto 2021, nella Missione «Ricerca e Innovazione» (17) Programma Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.22). La missione «Ricerca e innovazione» rappresenta rispettivamente il 24,1 per cento dello stanziamento definitivo di competenza del MUR, che è risultato pari a 13.248 milioni.
  Ricorda poi che nell'ambito degli stanziamenti della Presidenza del Consiglio è registrato il contributo all'Agenzia Spaziale Europea (ESA) per la realizzazione dei programmi spaziali nazionali e in cooperazione internazionale, passato da 435 milioni a 541 milioni.
  Evidenzia come di particolare interesse per la Commissione la parte riguardante il ministero del Turismo. Il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n. 55 ha istituito il nuovo Ministero del turismo (MITUR), al quale sono assegnati tutti i compiti spettanti allo Stato in materia di turismo, eccettuati quelli attribuiti ad altri Ministeri o ad agenzie e le funzioni conferite dalla vigente legislazione alle regioni ed agli enti locali. Al nuovo Dicastero sono state trasferite le risorse umane già assegnate presso la Direzione generale turismo del Ministero per i beni e le attività Pag. 104culturali e per il turismo con le connesse risorse strumentali e finanziarie.
  L'organizzazione ministeriale è stata definita con apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 maggio 2021 n. 102, che prevede, oltre agli uffici di diretta collaborazione, tre direzioni generali (degli affari generali e delle risorse umane; della programmazione e delle politiche per il turismo e della valorizzazione e della promozione turistica) coordinate da un Segretario generale e quindici uffici dirigenziali di livello non generale.
  Rammenta che per effetto della creazione del nuovo Ministero sono stati istituiti i seguenti tre nuovi programmi nell'ambito della missione 31 Turismo, e precisamente: 31.002 «Coordinamento ed indirizzo delle politiche del turismo»; 31.003 «Programmazione delle politiche turistiche nazionali» e 31.004 «Promozione dell'offerta turistica italiana».
  Osserva che l'analisi dei dati finanziari rileva uno stanziamento definitivo di competenza pari a 1,43 miliardi. La missione «Turismo» presenta uno stanziamento definitivo pari a 1,42 miliardi, che rappresentano il 99,4 per cento delle risorse totali previste per il Ministero. Il programma che registra l'allocazione più elevata di risorse attiene alla «Programmazione delle politiche turistiche nazionali», con 1,3 miliardi, che rappresentano il 91 per cento delle risorse assegnate alla missione.
  Sottolinea che particolarmente significativa è stata l'attività svolta dal Ministero, nell'ambito della programmazione delle politiche turistiche nazionali, caratterizzata dall'attuazione delle misure di sostegno in favore degli operatori turistici per effetto di molteplici disposizioni normative volte all'istituzione di specifici fondi aventi risorse destinate ai settori imprenditoriali del turismo, maggiormente colpiti dall'emergenza sanitaria da Covid-19.
  Sempre con riguardo ai programmi, si rilevano risorse stanziate per effetto di provvedimenti in materia di Covid-19 per 1,9 milioni per il programma «Coordinamento ed indirizzo delle politiche del turismo»; per 1,3 miliardi per il programma afferente alla «Programmazione delle politiche turistiche nazionali» e per 127,5 milioni per quello in materia di «Promozione dell'offerta turistica italiana».
  Per quanto attiene al MITE, la missione 10 prevede un totale di stanziamenti iniziali per il 2022 pari a 3.733,4 milioni, suddivisi nei due programmi: programma 7, «Promozione dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e regolamentazione del mercato energetico», con 3.452,2 milioni di stanziamenti iniziali (che rappresentano il 92 per cento delle risorse attribuite alla missione); programma 8, «Innovazione, reti energetiche, sicurezza in ambito energetico e di georisorse», con stanziamenti iniziali pari a 298,2 milioni, pari a circa l'8 per cento delle risorse attribuite alla missione. Evidenzia che si tratta della missione principale del Ministero, rappresentando il 72 per cento degli stanziamenti iniziali complessivi.
  Segnala che la Corte dei conti rileva, con riferimento all'intero Dicastero, che a fronte delle importanti e crescenti funzioni da svolgere (legate al Ministero con il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza che ha collocato il MITE tra le amministrazioni più strategiche, in termini di quantità di risorse assegnate e traguardi da raggiungere) resta una carenza di organico e di capacità assunzionale, uno dei fattori storici di debolezza del Ministero.
  Relativamente all'assestamento, segnala che lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2022, approvato con legge 30 dicembre 2021, n. 234, reca previsioni di competenza pari a 12.738,23 milioni di euro, di cui 749,64 per spese correnti e 11.888,74 per spese in conto capitale. Negli importi sono comprese le spese per il rimborso del debito pubblico (99,84 milioni).
  Le suddette previsioni iniziali vengono a modificarsi per un duplice ordine di fattori. Il primo si ricollega a tutte le variazioni che nel periodo gennaio-maggio 2022 sono già state introdotte in bilancio in forza di atti amministrativi. Il secondo si riferisce alle variazioni che vengono proposte con il presente provvedimento.
  Le variazioni che nel periodo gennaio-maggio 2022 sono già state introdotte in Pag. 105bilancio in forza di atti amministrativi ammontano a poco più di un miliardo (euro 1.095.168.993), di cui 850 mila euro sono imputabili alle previsioni del decreto-legge 17/2022 – (Energia e ristori quater) e 160 mila euro al decreto-legge 4 del 2022 – (sostegni ter).
  Con il disegno di legge in esame si propongono ulteriori variazioni per 2,11 milioni, al fine di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto del 2021.
  Conseguentemente, le previsioni di competenza del bilancio 2022 vengono ad assestarsi in un ammontare pari a 12 miliardi e 840 milioni (esattamente, 12.480.614.557 euro).
  Complessivamente la previsione iniziale si assesta con un incremento di quasi 1,1 milioni (1.097.282.705 euro).
  In termini di cassa, gli stanziamenti assestati ammontano invece a 14.434,30 milioni di euro (previsioni iniziali + variazioni:13.286.727.096 +1.147.582.705 euro).
  I residui presunti passano dagli iniziali 3,4 milioni di euro a 4.067,3 milioni di euro (+ 667.5 milioni).
  Fa poi presente che per quanto riguarda il MEF, nel disegno di legge di assestamento 2022, la Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11), condivisa tra MISE e MEF, vede iscritti presso quest'ultimo Ministero il Programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» (11.8) e il Programma «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità» (11.9).
  Gli stanziamenti relativi ai due programmi citati restano pressoché invariati. Il disegno di legge diminuisce il primo di 50 mila euro circa e lascia invariato il secondo, con una dotazione di competenza pari a 20.780,45 milioni di euro. Infine, nella Missione «Ricerca e innovazione», il programma «Ricerca di base e applicata» (17.15) non registra variazioni, attestandosi su 374 milioni di euro per il 2022.
  Relativamente al MIUR, con riferimento ai capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza della X Commissione Attività produttive, allocati nella Missione «Ricerca e Innovazione» (17), programma Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.22), segnala che: il capitolo 1678 «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica», che contiene lo stanziamento per il contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), non subisce variazioni in conto competenza, mantenendo l'iniziale stanziamento di 44,46 milioni di euro per il 2022; anche il capitolo 7238, che attiene alle spese per la partecipazione italiana ai programmi dell'Agenzia spaziale europea e per i programmi spaziali nazionali di rilevanza strategica, non subisce variazioni, attestandosi su una dotazione di 30 milioni di euro per il 2021.
  Per ciò che attiene al MITUR, le previsioni iniziali del Ministero prevedono stanziamenti di competenza pari a 275,29 milioni di euro. Le modifiche che discendono da interventi provvedimenti legislativi sopravvenuti ammontano a 144,34 milioni di euro, di cui 100 milioni in attuazione del decreto – legge 27 gennaio 2022, n. 4 – sostegni ter.
  Le variazioni che si propongono con il disegno di legge di assestamento ammontano invece a 852 mila euro. In termini di cassa, le variazioni per atto amministrativo ammontano a 212,77 milioni di euro, al fine di integrare le dotazioni di cassa dei capitoli che si sono rivelati deficitari, con storno dall'apposito Fondo di riserva (cap. 3002 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze). Le previsioni assestate di bilancio 2022 di competenza ammontano pertanto a 420.492.703 euro (previsioni iniziali + variazioni da atto legislativo + variazioni proposte con il DDL: 275,29+144,34+0,85 euro). Come anticipato, più significativa la variazione delle previsioni di cassa, che passano da a 275,29 a 633,26 milioni di euro.
  Con riferimento al MAECI, la missione Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo (16) non subisce variazione e resta finanziata per 745,37 milioni di euro.
  Infine per quanto riguarda il MITE, all'interno dello stato di previsione del Ministero della transizione ecologica, la Missione 10 «Energia e diversificazione delle Pag. 106fonti energetiche» consta di due programmi di spesa: programma 10.7 Promozione dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e regolamentazione del mercato energetico, programma 10.8 Innovazione, reti energetiche sicurezza in ambito energetico e di georisorse. Le modifiche che discendono da interventi provvedimenti legislativi sopravvenuti ammontano a 5,565 miliardi di euro e le previsioni assestate passano da 3,733 a 9,299 miliardi. Ricorda che questo significativo importo per oltre 5 miliardi (5,022) è connesso all'adozione del decreto-legge 1 marzo 2022, n. 17 («Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali»).

  Martina NARDI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.30.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 26 luglio 2022. — Presidenza della presidente Martina NARDI.

  La seduta comincia alle 12.30.

Schema di decreto ministeriale concernente criteri e modalità per l'ingresso consapevole nel mercato dei clienti finali di energia elettrica e gas interessati dal superamento dei regimi di prezzi regolati, nonché criteri per assicurare la fornitura di energia elettrica alle microimprese che, alla data del 1° gennaio 2023, non avranno scelto un fornitore sul mercato libero (seguito esame Rel. Soverini).
Atto n. 397.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 22 luglio 2022.

  Martina NARDI, presidente, avverte che l'ordine del giorno prevede il seguito dell'esame dello schema di decreto ministeriale concernente criteri e modalità per l'ingresso consapevole nel mercato dei clienti finali di energia elettrica e gas interessati dal superamento dei regimi di prezzi regolati, nonché criteri per assicurare la fornitura di energia elettrica alle microimprese che, alla data del 1° gennaio 2023, non avranno scelto un fornitore sul mercato libero (Atto n. 397). Ricorda che il termine per l'espressione del parere da parte della Commissione scadrà il 31 luglio prossimo.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.35.

COMITATO DEI NOVE

  Martedì 26 luglio 2022.

Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021.
C. 3634-A Governo, approvato dal Senato.

  Il Comitato si è riunito dalle 12.35 alle 12.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 26 luglio 2022.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.40 alle 12.45.