CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 luglio 2022
838.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 82

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 26 luglio 2022.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.15 alle 12.20.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 26 luglio 2022. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 12.20.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021.
C. 3675 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022.
C. 3676 Governo.
Tabella n. 1: Stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2022.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2022 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione avvia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, illustra i contenuti dei provvedimenti, soffermandosi in primo luogo sul disegno di legge di Rendiconto (C. 3675), che costituisce lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
  Ritiene utile, al fine di meglio contestualizzare il Rendiconto nel quadro di Pag. 83finanza pubblica, integrarne l'analisi con una sintetica ricognizione delle risultanze dei principali saldi di finanza pubblica in riferimento al medesimo esercizio. A tal fine riporta i dati definitivi di consuntivo per il 2021 in termini di competenza.
  La gestione di competenza ha fatto conseguire nel 2021 un generale miglioramento di tutti i saldi rispetto ai risultati differenziali registrati nell'esercizio 2020.
  Anche in rapporto al PIL si riscontra lo stesso quadro generale di evoluzione, favorito nel confronto con il 2020 dal concomitante aumento del PIL, che passa da 1.651.595 milioni di euro nel 2020 a 1.775.436 milioni di euro nel 2021 (+7,5 per cento di aumento a prezzi correnti).
  In particolare, il saldo netto da finanziare (dato dalla differenza fra le entrate finali e le spese finali) presenta nel 2021 un valore negativo di circa 187,7 miliardi, con un miglioramento di oltre 83,2 miliardi rispetto al saldo registrato nel 2020. Tale miglioramento è frutto di un aumento delle entrate finali (di circa l'11,7 per cento) e di una lieve riduzione delle spese finali (di circa il 2 per cento). Se confrontato con le previsioni iniziali, che indicavano un valore negativo del saldo netto di –193,5 miliardi, il miglioramento è pari a circa 5,8 miliardi.
  Il risparmio pubblico (saldo delle operazioni correnti, che, se positivo, misura la quota di risorse correnti destinabile al finanziamento delle spese in conto capitale) si attesta nel 2021 a –64,9 miliardi, con un miglioramento di 40,5 miliardi rispetto al 2020. Tale risultato è determinato da un aumento sia delle spese correnti (+22,5 miliardi) sia del complesso delle entrate tributarie ed extra-tributarie (+63 miliardi). Il miglioramento è di oltre 20,6 miliardi se confrontato con le previsioni iniziali.
  Infine, il dato del ricorso al mercato finanziario (differenza tra le entrate finali e il totale delle spese, incluse quelle relative al rimborso di prestiti) si attesta nel 2021 a –424,4 miliardi, evidenziando un miglioramento di 82,5 miliardi rispetto al 2020 e di oltre 56,3 miliardi rispetto alle previsioni iniziali. Nel complesso, nonostante il protrarsi dell'emergenza da COVID-19, gli effettivi risultati conseguiti con la gestione 2021 denotano, per tutti i saldi, un miglioramento sia rispetto alle previsioni iniziali, sia rispetto alle previsioni definitive comprensive degli scostamenti autorizzati dal Parlamento.
  Passando all'esame delle entrate la gestione di competenza del bilancio ha registrato accertamenti per entrate finali pari a circa 635,6 miliardi (corrispondenti a circa il 106,4 per cento delle previsioni definitive, stimate in 597,2 miliardi). Gli accertamenti per entrate finali sono risultati in aumento rispetto al dato del 2020, dell'11,7 per cento (+66,4 miliardi). Risultano in aumento sia le entrate tributarie (+8,9 per cento) sia quelle extratributarie (+23,6 per cento). Se confrontate con le previsioni definitive (597,2 miliardi), le entrate finali risultano in aumento del 6,4 per cento (+38,4 miliardi).
  Le entrate complessive, comprensive dell'accensione dei prestiti, si attestano a 1.000 miliardi (+56,9 miliardi rispetto al 2020). Dal confronto con i dati complessivi delle entrate dell'esercizio precedente (accertamenti pari a 943.492 milioni), si rileva un aumento pari a 56.898 milioni di euro (+6 per cento).
  La gestione di competenza del bilancio ha dato come risultati accertamenti per entrate finali in aumento del 6,4 per cento rispetto alle previsioni definitive e accertamenti pari a 364.806 milioni relativi alla accensione prestiti, in diminuzione di circa il 36 per cento rispetto alle previsioni definitive (568.749 milioni). Rispetto al 2020, i dati di consuntivo relativi all'accensione di prestiti registrano una diminuzione del 2,5 per cento.
  Sulla base di una sintetica analisi del confronto 2020-2021 relativo all'andamento delle entrate finali accertate, si rileva innanzitutto un aumento degli accertamenti delle entrate tributarie (+43 miliardi), e delle entrate extratributarie (+19.986, circa +23,6 per cento in più rispetto al 2020) e di quelle per alienazione ed ammortamento di beni (+3.375 milioni di euro, +89,8 per cento). Le entrate tributarie (che si sono attestate a 523,8 miliardi) sono risultate superiori rispetto alla previsione definitiva (+18,6 miliardi) Si ricorda che la previsione Pag. 84definitiva (505,2 miliardi di euro), era leggermente inferiore rispetto alla previsione iniziale (507,6 miliardi). Tra le entrate extratributarie si evidenzia l'aumento di quelle derivanti da recuperi, rimborsi e contributi (+ 12.789 milioni, +32,2 per cento).
  Analizzando l'andamento delle principali imposte, si registra un aumento del gettito IRPEF con accertamenti pari a 204.375 milioni (+0,8 per cento rispetto alle previsioni definitive e +4,5 per cento rispetto ai valori dell'esercizio 2020), mentre per l'IVA gli accertamenti ammontano a 163.937 milioni (+14,5 per cento rispetto ai valori dell'esercizio 2020), incrementi dovuti in particolare alla componente di prelievo su scambi interni e su importazioni. Si registra una diminuzione del gettito IRES (-6,1 per cento) che risente dell'andamento negativo dei versamenti in acconto e a saldo. Il settore dei giochi è complessivamente in incremento, con un aumento del 26 per cento delle relative entrate, ma con una diminuzione del 1,8 per cento con riferimento al gettito delle imposte gravanti sui giochi medesimi.
  Passando a sintetizzare il contenuto del Rendiconto 2021, rileva che gli articoli 1, 2 e 3 espongono i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l'esercizio finanziario 2021 e sono riferiti rispettivamente alle entrate (con accertamenti per 1.000,4 miliardi di euro), alle spese (con impegni per 1.060 miliardi di euro) e alla gestione finanziaria di competenza, intesa come differenza tra il totale di tutte le entrate accertate (comprensive delle somme versate, rimaste da versare e rimaste da riscuotere) e il totale di tutte le spese impegnate, (comprensive delle somme pagate e delle quelle rimaste da pagare) che evidenzia un disavanzo della gestione di competenza di 59,6 miliardi di euro.
  Con riferimento ai saldi della gestione di cassa, per quanto riguarda il confronto con l'esercizio precedente, si riscontra un generale miglioramento dei saldi.
  Si osserva che nel 2021 il saldo netto da finanziare è risultato pari a 220,4 miliardi, con un lieve miglioramento di circa 5,3 miliardi rispetto al risultato raggiunto l'anno precedente (in cui il saldo si era assestato a –225,7 miliardi). Il risparmio pubblico risulta pari a –108,4 miliardi, anch'esso in miglioramento di poco più di 23 miliardi rispetto al dato del 2020. Il risparmio pubblico, essendo negativo, indica la quota di spese correnti non coperta con entrate tributarie ed extra-tributarie. Il ricorso al mercato si attesta nel 2021 su di un valore di circa –457,6 miliardi di euro, anch'esso in miglioramento (di 4 miliardi) rispetto al 2020.
  L'articolo 4 espone la situazione finanziaria del conto del Tesoro, che evidenzia, al 31 dicembre 2021, un disavanzo di 373,4 miliardi di euro.
  L'articolo 5 reca l'approvazione dell'Allegato n. 1, contenente l'elenco dei decreti con i quali sono stati effettuati prelevamenti dal «Fondo di riserva per le spese impreviste» e dell'Allegato n. 2 relativo alle eccedenze di impegni e di pagamenti risultate in sede di consuntivo, rispettivamente sul conto della competenza, sul conto dei residui e sul conto della cassa.
  L'articolo 6 espone la situazione patrimoniale dello Stato al 31 dicembre 2021 (di cui al conto generale del patrimonio), da cui risultano attività per un totale di circa 1.001 miliardi di euro e passività per un totale di circa 3.434,3 miliardi, con una eccedenza passiva al 31 dicembre 2021 di 2.433,3 miliardi.
  Infine, l'articolo 7 dispone l'approvazione del Rendiconto generale delle Amministrazioni dello Stato secondo le risultanze indicate negli articoli sopra menzionati.
  Passando all'illustrazione del disegno di legge di assestamento, evidenzia preliminarmente come il documento indichi un massiccio incremento delle entrate, ben superiore alle previsioni iniziali di bilancio; ritiene che comprendere come tali risorse saranno spese rappresenti una questione di particolare interesse.
  Ricorda quindi che il provvedimento ha la funzione di consentire a metà esercizio un aggiornamento degli stanziamenti del bilancio, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Per questo profilo,Pag. 85 esso si connette funzionalmente con il rendiconto del bilancio relativo all'esercizio precedente: l'entità dei residui, attivi e passivi, sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene poi definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.
  Con il disegno di legge di assestamento le previsioni di bilancio formulate a legislazione vigente sono adeguate in relazione:

   a) per quanto riguarda le entrate, all'eventuale revisione delle stime del gettito;

   b) per quanto riguarda le spese aventi carattere discrezionale, ad esigenze sopravvenute;

   c) per quanto riguarda la determinazione delle autorizzazioni di pagamento, in termini di cassa, alla consistenza dei residui accertati in sede di rendiconto dell'esercizio precedente.

  Per quanto riguarda il contenuto delle singole disposizioni del disegno di legge, esso consta esclusivamente dell'articolo 1 che dispone l'approvazione delle variazioni alle previsioni del bilancio dello Stato per il 2021, approvato con la legge n. 234 del 2021, indicate nelle annesse tabelle, riferite allo stato di previsione dell'entrata e agli stati di previsione della spesa dei Ministeri.
  Venendo ora all'analisi di quanto riportato dal disegno di legge di assestamento per il 2022, segnala in primo luogo che le differenze in termini di competenza e cassa possono derivare dall'effetto di provvedimenti normativi vigenti al 31 maggio 2022 che hanno avuto un impatto sul bilancio dello Stato recepito attraverso atti amministrativi, ovvero in via diretta dal disegno di legge di assestamento. Le modifiche per atti amministrativi, che vengono illustrate nel disegno di legge, hanno tuttavia natura meramente ricognitiva di effetti contabili riferiti ad atti normativi vigenti e non possono formare oggetto di modifica parlamentare.
  Con riferimento alle entrate si rileva in relazione alle variazioni per atto amministrativo, come già evidenziato, un incremento delle previsioni iniziali di bilancio complessivamente pari a 10.533,9 milioni di euro in termini di competenza ed in termini di cassa.
  Relativamente alle entrate tributarie si determinano variazioni in aumento pari a 5.683,5 milioni di euro.
  Tra le principali variazioni si evidenziano gli effetti derivanti dal decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230, concernente l'istituzione dell'assegno unico e universale per i figli a carico, che all'articolo 10 ha disposto l'abrogazione delle detrazioni per figli a carico di età non superiore ai 21 anni; gli effetti previsti agli articoli 2, 29 e 42 del decreto-legge n. 17 del 2022, riguardanti rispettivamente la riduzione al 5 per cento dell'aliquota IVA sulle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, la riapertura dei termini per la rideterminazione dei valori di acquisto delle partecipazioni non negoziate in mercati regolamentati e dei terreni edificabili e con destinazione agricola, il differimento della deduzione della quota del 12 per cento dell'ammontare dei componenti negativi prevista ai fini dell'imposta sul reddito delle società e dell'imposta regionale sulle attività produttive.
  Per le entrate extratributarie, si registrano variazioni in aumento per 2.763,9 milioni di euro.
  Infine le variazioni per atti amministrativi delle entrate da alienazione ed ammortamento dei beni patrimoniali, hanno determinato un aumento pari a 2.086,4 milioni di euro.
  Passando invece alle proposte di variazioni alle entrate del bilancio dello Stato, introdotte con il disegno di legge di assestamento si precisa che esse sono state elaborate per tenere conto del quadro macroeconomico definito nel Documento di economia e finanza – DEF di aprile 2022, assunto a base per l'aggiornamento delle stime per il medesimo anno, nonché degli andamenti effettivi del gettito registrati a tutto maggio dell'esercizio in corso.
  Per quanto concerne le entrate finali, il disegno di legge di assestamento reca una proposta di aumento per 38.807 milioni Pag. 86rispetto alle previsioni formulate con la legge di bilancio 2022.
  Le entrate tributarie recepiscono principalmente l'adeguamento alle stime del DEF 2022, con un incremento di 25.719 milioni di euro, per la competenza, e di 25.398 milioni di euro, per la cassa.
  Nel complesso, rispetto alle previsioni iniziali, si registra un aumento delle imposte dirette, per 15.637 milioni di euro in termini di competenza e di 15.442 milioni di euro in termini di cassa, e delle imposte indirette, per 10.081 milioni di euro in termini di competenza e di 9.956 milioni di euro in termini di cassa. La variazione alle previsioni di cassa sconta, inoltre, le minori riscossioni a mezzo ruolo già stimate in occasione del documento programmatico di aprile.
  L'incremento complessivo del gettito derivante dall'aumento delle imposte dirette per 15.637 milioni di euro è collegato a una previsione più favorevole di tutti i principali tributi, in particolare delle ritenute IRPEF sui redditi da lavoro dipendente, dell'autoliquidazione IRES, dell'imposta sostitutiva per la rideterminazione dei valori di acquisto di partecipazioni non negoziate nei mercati regolamentati e delle imposte sostitutive sulle plusvalenze e sui fondi pensione. L'aumento del gettito delle imposte indirette, pari a 10.081 milioni di euro, è collegato all'incremento dell'IVA, in particolare sugli scambi interni e sulle importazioni, e all'incremento delle entrate derivanti dal prelievo erariale sugli apparecchi e congegni di gioco.
  Le entrate extratributarie registrano, nel complesso, un incremento pari a 13.124 milioni di euro in termini di competenza e 12.771 milioni di euro in termini di cassa, determinato, in misura prevalente, dai versamenti erogati dall'Unione europea a titolo di contributi a fondo perduto per l'attuazione del dispositivo di ripresa e resilienza – PNRR, pari a 11.500 milioni, nonché dai maggiori proventi attesi per le risorse proprie tradizionali riscosse per conto dell'Unione europea, per 1.100 milioni di euro, e dai maggiori dividendi da versare da parte delle società a partecipazione pubblica, per 200 milioni di euro. Come per le entrate tributarie, l'incremento delle previsioni di cassa per le entrate del Titolo II tiene conto della ulteriore riduzione delle riscossioni a mezzo ruolo, la cui flessione è stata già considerata nelle stime del DEF 2022.
  Le entrate da alienazione, ammortamento e riscossione di crediti registrano una contrazione di 36 milioni di euro, sia di competenza che di cassa, interamente imputabile a un allineamento alle previsioni dello scorso aprile elaborate per il DEF.
  In termini generali, gli effetti delle proposte di assestamento oggetto del presente disegno di legge e di quelle determinate dalle variazioni per atti amministrativi, intervenuti tra il 1° gennaio e 31 maggio dell'anno in corso, determinano le previsioni assestate per il 2022.
  Il saldo netto da finanziare risultante dal complesso delle variazioni è pari a 162.495 milioni di euro in termini di competenza e a 239.760 milioni di euro in termini di cassa, con un miglioramento, rispetto a quello previsto nel disegno di legge di bilancio 2022, di 39.230 milioni in termini di competenza e di 37.354 milioni in termini di cassa.
  Le entrate finali, per effetto delle variazioni apportate con il presente provvedimento e con gli atti amministrativi adottati in corso di gestione, risultano pari a 664.225 milioni di euro in termini di competenza e 610.559 milioni di euro in termini di cassa, presentando un incremento rispetto alle previsioni iniziali di 49.341 milioni per la competenza e di 48.666 milioni per la cassa.
  Le entrate tributarie presentano l'aumento più significativo, pari a 31.402 milioni di competenza e 31.081 milioni di cassa, assestandosi a 566.623 milioni in termini di competenza e a 532.011 milioni in termini di cassa.
  Le entrate extra-tributarie risultano assestarsi a 93.810 milioni e a 74.770 milioni, rispettivamente per la competenza e per la cassa, con un miglioramento complessivo, rispetto alle previsioni della legge di bilancio, di 15.888 milioni di euro di competenza e di 15.535 milioni di cassa.Pag. 87
  Le entrate da alienazioni, ammortamento e rimborso crediti, infine, registrando una variazione complessivamente positiva di 2.051 milioni in termini di competenza e di 2.050 di cassa, presentano previsioni assestate pari, rispettivamente, a 3.792 milioni e a 3.778 milioni.
  Le spese finali presentano, rispetto alle dotazioni previste dalla legge di bilancio, un aumento di 10.110 milioni in termini di competenza e di 11.312 milioni in termini di cassa.
  Complessivamente, le spese correnti ammontano a 678.350 milioni di euro in termini di competenza (694.319 milioni per la cassa), con un aumento di 9.410 milioni in termini di competenza (10.696 milioni per la cassa) rispetto alle previsioni iniziali. L'aumento riguarda in particolare i consumi intermedi, i trasferimenti correnti alle Amministrazioni pubbliche e alle imprese e l'incremento delle risorse destinate al finanziamento del bilancio dell'UE.
  Le spese in conto capitale ammontano a 148.369 milioni (156.000 milioni per la cassa), con un incremento di 700 milioni rispetto alle previsioni iniziali (617 milioni per la cassa). Nell'ambito di questo aggregato, aumentano in particolare i contributi agli investimenti alle imprese e alle amministrazioni territoriali.
  In conclusione, alla luce di quanto esposto, formula una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge di rendiconto per l'anno 2021 e una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge di assestamento per il 2022.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge di rendiconto per l'anno 2021 e la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge di assestamento per il 2022, formulate dal relatore.
  Delibera altresì di nominare il deputato Luigi Marattin quale relatore presso la V Commissione, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento.

  La seduta termina alle 12.30.