CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 luglio 2022
838.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 21

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 26 luglio 2022. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene, in videoconferenza, il sottosegretario di Stato per la giustizia, Francesco Paolo Sisto.

  La seduta comincia alle 12.05.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021.
C. 3675 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022.
C. 3676 Governo.
Tabella n. 2 stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2022.
Tabella n. 5 stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno finanziario 2022.
Tabella n. 8 stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2022.
Tabella n. 10 stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2022.
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, avverte che, poiché nella seduta odierna non sono previste votazioni, ai deputati è Pag. 22consentita la partecipazione da remoto, in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso.
  Avverte, quindi, che ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge C. 3675 Governo, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021» ed il disegno di legge C. 3676 Governo, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022», con particolare riferimento: allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2022 (Tabella 2) (limitatamente alle parti di competenza), allo stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno finanziario 2022 (Tabella n. 5), allo stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2022 (Tabella n. 8) (limitatamente alle parti di competenza) e allo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2022 (Tabella 10) (limitatamente alle parti di competenza).
  Per quanto riguarda le modalità generali di esame, ricorda che dopo l'esame preliminare la Commissione procede all'esame delle proposte emendative presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
  Relativamente al regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale. Ai fini dell'ammissibilità delle proposte emendative al disegno di legge di assestamento, avverte che esse devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili. Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione. É considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa. È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale. Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza. Tutte le citate tipologie di emendamentiPag. 23 possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione bilancio. Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea. Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  Ricorda che l'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Possono essere presentate relazioni di minoranza. Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmessi alla Commissione bilancio.
  Segnala che, in ragione dell'organizzazione dei lavori sui provvedimenti definita da parte della Commissione Bilancio, che sta esaminando i provvedimenti in sede referente, l'esame in sede consultiva dovrà concludersi entro il primo pomeriggio di domani.
  Comunica che, secondo le intese intercorse per le vie brevi, tutti i gruppi hanno rinunciato alla fissazione del termine di presentazione degli emendamenti.
  In qualità di relatore, quindi, nel rinviare alla documentazione predisposta dagli Uffici per un inquadramento generale dei due provvedimenti, precisa che in questa sede si soffermerà ad illustrare le parti che interessano il settore giustizia.
  In particolare, per quanto concerne il Rendiconto relativo all'anno 2021, rammenta che lo stato di previsione del Ministero della giustizia (tabella n. 5) contenuto nella legge di bilancio 2021 (legge 30 dicembre 2020, n. 178) recava le seguenti previsioni iniziali: le spese correnti ammontavano, rispettivamente per i profili di competenza e di cassa, a 8.364,9 e 8.370,4 milioni di euro; le spese in conto capitale ammontavano a 616,6 (competenza) e 645,9 (cassa) milioni di euro; le spese finali erano pari a 8.981,6 (competenza) e 9.016,4 (cassa) milioni di euro.
  Rileva che, a seguito della legge 24 settembre 2021, n. 143, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2021», e delle variazioni intervenute per atto amministrativo in corso d'anno, il rendiconto del Ministero della giustizia per il 2021 reca stanziamenti definitivi di competenza per complessivi 9.820,9 milioni di euro, con un aumento di 839,4 milioni rispetto alle previsioni iniziali e di 428,1 milioni (+4,4 per cento) rispetto agli stanziamenti risultanti dal rendiconto 2020 (9.392,8 milioni). Le previsioni di cassa risultano pari a 9.965,7 milioni di euro (+ 949,4 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali). L'incidenza percentuale delle risorse per la giustizia sul bilancio dello Stato è stata nel 2021 dell'1,1 per cento. Si tratta di una percentuale in aumento rispetto all'esercizio 2020 (1 per cento), ma bassa rispetto agli scorsi anni: negli esercizi dal 2014 al 2017 la percentuale era stata dell'1,3 per cento, salita all'1,4 per cento negli esercizi 2018 e 2019.
  Sottolinea che nel rendiconto 2021, a fronte dei citati stanziamenti definitivi di competenza per 9.820,9 milioni di euro e di residui pari a 745,4 milioni, l'importo della massa spendibile (risultante dalla somma dei due valori) è di 10.566,3 milioni di euro. Il coefficiente di realizzazione – ovvero il rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile – per il 2021 risulta essere del 94,3 per cento, in aumento rispetto all'esercizio precedente (90,9 per cento).
  Per quanto concerne la capacità di spesa del Ministero, evidenzia che i pagamenti eseguiti in totale nel 2021 sono stati pari a 8.668,2 milioni di euro; si tratta della somma dei pagamenti effettuati in base agli stanziamenti di competenza (8.315,5) e dei pagamenti effettuati per smaltimento dei residuiPag. 24 (352,7 milioni). Tali pagamenti totali rappresentano l'87 per cento delle autorizzazioni di cassa. La capacità di spesa del Ministero della giustizia indicata dal rapporto pagamenti/massa spendibile è pari all'82 per cento ed evidenzia un miglioramento rispetto al 2020 (79,2 per cento) e agli ultimi esercizi: il rapporto era pari all'80,6 per cento nel 2019, all'81,7 per cento nel 2018, all'81,3 per cento nel 2017, all'85,6 per cento nel 2016, all'86,4 per cento nel 2015 e all'89,1 nel 2014). Si conferma inoltre una diminuzione, già registrata nel precedente esercizio finanziario, relativamente ai residui finali totali: 761 milioni al 31 dicembre 2021 (se a fine 2020 i residui erano pari a 707,5 milioni di euro, negli esercizi precedenti si erano registrate cifre molto più alte: 1.051,5 milioni a fine 2019, 1.259,1 milioni nel 2018, 1.139,6 milioni nel 2017 e 1.047 al 31 dicembre 2016). Il totale dei residui a fine 2021 deriva da quelli di nuova formazione annuale (pari a 473,2 milioni) sommati ai residui del 2020 non smaltiti in corso d'anno (287,7 milioni). La Corte dei conti evidenzia che risultano aumentati i residui passivi di parte capitale (+ 18,3 per cento rispetto al 2020), che riguardano quei capitoli di spesa relativi all'edilizia giudiziaria e penitenziaria «che da sempre soffrono degli effetti della lentezza della procedura di spesa».
  Ricorda che lo stato di previsione del Ministero della giustizia per il 2021 comprendeva due missioni, articolate in programmi: missione 6 «Giustizia»; missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche».
  Con riguardo alle spese della missione 6 «Giustizia» (che da sola assorbe il 98 per cento delle risorse assegnate al Ministero), segnala che gli stanziamenti definitivi di competenza 2021 sono stati pari a 9.603,9 milioni di euro (sui 9.820,9 milioni totali), in aumento del 3,7 per cento rispetto al rendiconto 2020. All'interno della missione, gli stanziamenti per i 4 programmi risultanti dal rendiconto sono i seguenti: amministrazione penitenziaria: 3.442,8 milioni (+291,7 milioni rispetto alle previsioni iniziali); giustizia civile e penale: 4.592,3 milioni (+389,3 milioni rispetto alle previsioni iniziali); giustizia minorile e di comunità: 301,0 milioni (+17,1 milioni rispetto alle previsioni iniziali); servizi di gestione amministrativa per l'attività giudiziaria: 1.267,8 milioni (+ 66,5 milioni rispetto alle previsioni iniziali). La missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», cui fanno capo il programma «Indirizzo politico» e il programma «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza» ha registrato stanziamenti definitivi di competenza per 217,14 milioni (+ 74,8 milioni rispetto al bilancio di previsione).
  Per quanto concerne alcune spese di particolare interesse della Commissione, segnala anzitutto che la Corte dei conti, nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2021, evidenzia come anche l'anno 2021 presenti caratteri peculiari legati all'emergenza pandemica e all'impatto che questa ha avuto sulla gestione dell'amministrazione della giustizia (dai ritardi nelle procedure di reclutamento, alla gestione del sistema penitenziario, al funzionamento degli uffici giudiziari), e quantifica in 55 milioni di euro l'incremento degli stanziamenti definitivi di competenza per il 2021 del Ministero legati all'esigenza di fronteggiare il Covid-19. Successivamente, la Corte sottolinea come l'esercizio 2021 si sia caratterizzato per l'impatto del PNRR, che ha orientato le scelte dell'Amministrazione sia sotto il profilo delle nuove assunzioni (perseguito anche grazie alla normativa emergenziale che ha ammesso procedure di selezione semplificate), che in relazione al processo di informatizzazione del servizio Giustizia. Gli effetti delle riforme e degli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza si potranno apprezzare solo a partire dal 2022 e per questo la Corte individua una serie di dati statistici del 2021 (attinenti alla durata dei procedimenti civili e penali) da utilizzare come parametro per valutare l'efficacia delle misure introdotte. Il programma Amministrazione penitenziaria assorbe il 36 per cento dello stanziamento della missione «Giustizia» e reca stanziamenti definitivi pari a 3.442,8 milioni, in aumento (+ 291,7 milioni) rispetto alle previsioni iniziali (3.151,1 Pag. 25milioni) e rispetto all'esercizio 2020 (3.244,0 milioni). L'incremento della dotazione è imputato prevalentemente a spese di personale, con particolare riferimento alla polizia penitenziaria (+188,5 milioni rispetto alle previsioni iniziali). Come evidenziato anche dalla Corte dei conti, «per quanto riguarda specificamente il Corpo di polizia penitenziaria, la situazione pandemica e le conseguenti maggiori difficoltà di gestione dei detenuti nelle carceri si sono verificate in un quadro di scopertura di organico già esistente, determinando così una vera e propria urgenza di procedere all'incremento del personale in servizio. In particolare, nel 2021 sono stati assunti 934 agenti di Polizia Penitenziaria, e sono in corso di assunzione 976 allievi agenti volontari in ferma prefissata. Hanno, inoltre, avuto inizio a fine 2021 le procedure di selezione per 120 allievi commissari della carriera dei funzionari del Corpo di polizia penitenziaria e 1.479 allievi agenti del Corpo. Ciò nonostante, dato l'effetto del turn over, nel 2021 la scopertura di organico in servizio è addirittura aumentata rispetto al 2020, quanto meno per il personale non dirigente che passa dalle complessive 37.246 unità del 2020 alle 36.870 unità del 2021 rispetto ad un organico definito in 41.195 unità e per il personale dei ruoli tecnici, che passa dai 52 dipendenti del 2020 ai 49 del 2021 rispetto ad un organico atteso di 72 dipendenti». Peraltro, la stessa Corte evidenzia che «in un quadro di generale sottorganico, il personale dirigenziale di Polizia penitenziaria è in sovrannumero di 56 unità». La Relazione della Corte dei conti affronta poi ampiamente il tema del sovraffollamento carcerario – nonostante le misure deflattive applicate fino a luglio 2021 a causa del Covid – e del trattamento dei detenuti, anche in relazione al rispetto dei parametri imposti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. In merito, peraltro, il rendiconto 2021 registra sul capitolo 1769, relativo alle somme per far fronte ai ricorsi per trattamento detentivo in violazione dell'articolo 3 Cedu, uno stanziamento di 1,3 milioni (con un aumento di 0,5 milioni rispetto alle previsioni iniziali). Inoltre, mentre aumenta lo stanziamento per mercedi ai detenuti lavoranti (capitolo 1764, che passa da 118 a 124,6 milioni), si riduce lo stanziamento sul capitolo 1766, relativo al mantenimento dei detenuti (da 132,4 a 124,5 milioni), a causa delle misure di deflazione carceraria in vigore a causa del Covid per i primi mesi del 2021.
  Segnala che, strettamente connesso al tema degli spazi in carcere è quello dell'edilizia carceraria e della capacità dell'Amministrazione di impegnare le risorse a tal fine stanziate. La Corte dei conti sottolinea nel rendiconto 2021 del Ministero della giustizia la formazione di economie sui capitoli dedicati alle infrastrutture penitenziarie valutando criticamente, dal punto di vista della corretta programmazione degli interventi, il riparto di competenze tra Ministero della giustizia e Ministero delle infrastrutture. La Relazione della Corte dei conti, inoltre – sebbene la tutela della salute negli istituti penitenziari sia materia attribuita alla competenza del sistema sanitario, e non del Ministero della giustizia – dedica un ampio approfondimento al tema dell'esecuzione delle misure di sicurezza e alla gestione delle residenze per le misure di sicurezza da destinarsi a persone incapaci di intendere e volere o a persone in attesa di valutazione psichiatrica (REMS), definendo – anche sulla scorta della giurisprudenza costituzionale e Cedu – inaccettabile il sistema delle liste d'attesa per le REMS con applicazione del carcere in attesa che si liberi un posto («Sono, infatti, presenti in Italia solo 31 strutture, per un numero di 717 posti disponibili, che a febbraio 2022 risultavano occupati. Alla stessa data la lista d'attesa era di ulteriori 614 persone»).
  Fa presente che, nell'ambito del programma Giustizia civile e penale lo stanziamento definitivo 2021 è pari a 4.592,3 milioni di euro, in aumento di 389,3 milioni rispetto alle previsioni iniziali e di 174 milioni rispetto al rendiconto 2020. Il 68 per cento dello stanziamento è assorbito da redditi da lavoro dipendente, che risultano in aumento (+243 milioni rispetto alle previsioni iniziali) in ragione delle politiche di assunzione del personale intraprese nel 2021, che hanno riguardato sia magistrati che Pag. 26personale amministrativo. In particolare le spese per il personale civile ammontano a 1.467,1 milioni di euro (+ 75,6 milioni rispetto alle previsioni iniziali) e quelle per il personale di magistratura a 2.036,4 milioni (+ 167,3 milioni rispetto alle previsioni iniziali). La relazione della Corte dei conti evidenzia che tuttavia, «nonostante l'alacre attività portata avanti, permane una sostanziale continuità della spesa di personale dell'anno rispetto a quella dell'esercizio 2020, per effetto del turn over che ha determinato un solo limitato aumento del numero dei dipendenti del Ministero per il programma (stanziamenti pari a 3.194,27 milioni per il Reddito da lavoro dipendente riferito al Programma nel 2020). Altrettanto è a dirsi per quanto riguarda il personale di magistratura, anch'esso notoriamente sottorganico. Infatti, nonostante che nel 2021 si sia avuta l'assunzione di 285 vincitori del concorso a 330 posti di magistrato ordinario, indetto con d.m. 10 ottobre 2018, la spesa dell'anno per questo personale, autorizzata per 1,92 milioni, rimane di poco superiore a quella del 2020, di 1,78 milioni, anche in questo caso per effetto del turn over che riduce la portata dei nuovi ingressi in servizio ad un aumento effettivo di soli 128 magistrati rispetto all'anno precedente». In relazione alle modalità di reclutamento del personale, tanto amministrativo quando di magistratura, la Corte evidenzia come i «criteri di selezione fortemente semplificati possono essere ritenuti motivabili soltanto alla luce dell'esigenza di procedere al reclutamento nonostante la situazione pandemica in corso nel 2020, visto il più alto interesse ad ottenere personale in servizio per il fine di miglioramento del servizio di Giustizia nel Paese».
  Per il sistema informativo, segnala che il rendiconto evidenzia l'aumento degli stanziamenti di competenza; segnalo in particolare i seguenti capitoli: cap. 1501, Spese per la gestione e il funzionamento del sistema informativo, che passa da uno stanziamento iniziale di 46 milioni a uno finale di 72,6 milioni (+26,6 milioni); cap. 7203, Spese per lo sviluppo del sistema informativo, che passa da uno stanziamento iniziale di 193,3 milioni a uno finale di 200,7 (+ 7,4 milioni). In merito, la Corte dei conti evidenzia uno scarto tra lo stanziamento definitivo e gli impegni di spesa, che è indice della «lentezza del percorso della digitalizzazione, caratteristica ricorrente per gli investimenti di parte capitale, determinata non solo dalla situazione sanitaria del Paese nel 2020-2021, quanto anche dai tempi delle selezioni per l'assegnazione degli appalti informatici, dalla complessità tecnica delle opere richieste, e non da ultimo, dalla continua e magmatica produzione normativa che impone ripetuti riadattamenti della progettualità informatica da adeguare di volta in volta alle nuove esigenze».
  Rileva che al funzionamento degli uffici giudiziari sono dedicati stanziamenti definitivi pari a 762,4 milioni di euro (in aumento di 132,1 milioni rispetto alle previsioni iniziali). Per il programma Giustizia minorile e di comunità, che, a partire dal 2017, vede ascritte tutte le aree funzionali inerenti l'esecuzione penale esterna e la messa alla prova, con l'intento di realizzare l'aggregazione di due sistemi, quello minorile e quello della esecuzione penale esterna e della messa alla prova, sono stati stanziati nel 2021 301 milioni di euro, con un aumento di oltre 17 milioni rispetto alle previsioni iniziali e di circa 6 milioni rispetto agli stanziamenti 2020. I redditi da lavoro dipendente assorbono la maggioranza delle risorse (il 73,5 per cento) e sono in costante aumento per le politiche di reclutamento del personale che investono anche la polizia penitenziaria che opera all'interno di questo programma a seguito dello spostamento di risorse umane dal DAP. Nella sua Relazione, la Corte dei conti giudica comunque «molto modesto rispetto al 2020 (1,99 per cento comprensivo delle risorse Covid 2020)» l'incremento degli stanziamenti definitivi destinati a questo programma ritenendo tale dato non «pienamente coerente con il dichiarato obiettivo di dare nuovo e maggior impulso alle politiche di recupero ed integrazione sociale dei minori». Nel programma Servizi di gestione amministrativa per l'attività giudiziaria sono appostate, dal 2017, le cosiddette Pag. 27spese di giustizia. Il programma reca, nel rendiconto 2021, uno stanziamento di 1.267,8 milioni di euro, in aumento rispetto alle previsioni di bilancio (+66,6 milioni) ma in diminuzione rispetto all'esercizio 2020 – 32,4 milioni). Tra i principali capitoli in cui si articola questo programma rilevano: il cap. 1360 (Spese di giustizia nei procedimenti penali e civili, gratuito patrocinio, giudici popolari, periti, testimoni, custodi, traduzioni, notificazioni di atti ecc.), che copre più della metà delle spese di giustizia e che registra per il 2021 uno stanziamento definitivo di 679,6 milioni, in aumento rispetto alle previsioni iniziali (+86,6 milioni) ma in diminuzione rispetto al precedente esercizio 2020; il cap. 1362 (Indennità da corrispondere alla magistratura onoraria), che registra nel rendiconto 2021 uno stanziamento di 200,3 milioni di euro, in calo di 14,1 milioni rispetto alle previsioni, e in leggera flessione rispetto al 2020. In proposito rammento che in chiusura del 2021, con la legge di bilancio 2022, è stata introdotta una riforma che riconosce ai magistrati onorari una serie di diritti subordinatamente ad una formale dichiarazione di rinuncia a qualsiasi pretesa per le pregresse violazioni; su questa riforma esprime delle valutazioni critiche la Corte dei conti nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato; il cap. 1363 (Spese per intercettazioni), che reca uno stanziamento definitivo di 203,2 milioni di euro, in calo tanto rispetto al bilancio di previsione (-10,5 milioni) ma in aumento rispetto all'esercizio 2020 (+9,9 milioni); il cap. 1264 (Spese per equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo), che nel rendiconto 2021 conferma le previsioni iniziali e dunque lo stanziamento in competenza di 140 milioni di euro (erano stati 180 nel 2020, 172 nel 2019 e 212 nel 2018). Evidenzio che la Corte dei conti dedica un approfondimento al capitolo 1264, che registra per il 2021 «l'importo di debiti fuori bilancio maggiore del decennio». La Corte imputa solo in parte la lentezza nei pagamenti alle procedure seguite da Ministero e Corti d'appello (che l'Amministrazione sta provvedendo a informatizzare con il progetto «Pinto digitale», operativo dal 2022), affermando che «concorre al ritardo dei pagamenti anche la storica mancanza di copertura finanziaria sul capitolo». Non è da meno il 2021, anno in cui ancora una volta lo stanziamento evidenzia una insufficienza rispetto al fabbisogno, dato che l'importo iniziale assegnato è di soli 140 milioni, nonostante la piena consapevolezza dell'esistenza di debiti fuori bilancio per 377 milioni a fine esercizio 2020. Per effetto della lentezza delle procedure di pagamento, nel 2021 risultano smaltiti solo 75,87 debiti fuori bilancio con conseguente accumulo di ulteriori debiti fuori bilancio per la parte residua dell'esercizio e per la parte non pagata del pregresso, per un ammontare finale di 416,42 milioni di debito a fine esercizio.
  Osserva che, per quanto riguarda il Fondo Unico Giustizia, le risorse versate affluiscono all'Entrata del bilancio dello Stato (capitolo 2414 della Tabella 1); dal rendiconto risultano essere stati versati allo Stato dal Fondo nel 2021 122,9 milioni di euro (erano stati 114,1 nel 2020, 151,3 nel 2019; 157,9 nel 2018, 141,1 nel 2017 e 218,4 nel 2016). Di questi, 74,1 milioni derivano da confische.
  Rileva che, per quanto riguarda le parti di competenza del rendiconto del Ministero dell'economia, fanno capo a tale dicastero 3 programmi della complessiva missione «Giustizia», che presentano i seguenti stanziamenti definitivi di competenza: programma Giustizia tributaria: 221,7 milioni di euro (+36,0 milioni rispetto alle revisioni di bilancio), sostanzialmente invariato rispetto allo stanziamento 2020 (222,2 milioni di euro). Lo scostamento rispetto alle previsioni è imputato essenzialmente a spese di personale (+31 milioni); programma Giustizia amministrativa: 209,6 milioni di euro (+24,6 rispetto alle previsioni di bilancio), in diminuzione rispetto al 2020 (205 milioni); programma Autogoverno della magistratura: 32,5 milioni di euro, invariati rispetto alle previsioni di bilancio 2020; il programma è integralmente assorbito dalle spese di funzionamento del Consiglio superiore della magistratura.
  Per quanto riguarda le somme da corrispondere a titolo di equa riparazione, Pag. 28evidenzia che la riparazione per ingiusta detenzione (cap. 1312) nel 2021 è costata allo Stato 50 milioni di euro confermata la previsione di bilancio), in aumento rispetto agli esercizi precedenti (44 milioni nel 2020, 48,8 milioni nel 2019; 48 milioni nel 2018) e che la riparazione per violazione del termine di ragionevole durata del processo (cap. 1313) registra stanziati nel 2021 64 milioni di euro (confermata la previsione di bilancio).
  Con riferimento alle parti di competenza del rendiconto del Ministero dell'Interno, segnala che il programma di protezione dei collaboratori di giustizia (cap. 2840) è stato finanziato nel 2021 per 76,65 milioni di euro (+4 milioni rispetto alle previsioni), in leggera diminuzione rispetto all'esercizio 2020 (75,5 milioni di euro).
  Tra gli ulteriori capitoli di interesse della Commissione segnala il cap. 2982, Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura, dei reati intenzionali violenti nonché per gli orfani di crimini domestici: 137,4 milioni di euro, a fronte di una previsione di 35,4 milioni.
  Nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture segnala, ai fini della competenza della Commissione giustizia, il cap. 7471, Somme destinate alle infrastrutture carcerarie, che reca uno stanziamento definitivo di 24,6 milioni, in aumento rispetto alle previsioni (+16,1 milioni). Il capitolo, peraltro, registra residui per 82,7 milioni di euro.
  Per quanto riguarda il disegno di legge di assestamento 2022 (A.C. 3259) rammenta che con lo stesso si correggono, a metà esercizio, le previsioni già contenute nella legge di bilancio 2022. Lo stato di previsione del Ministero della giustizia (tabella n. 5) per l'anno finanziario 2022, approvato con la legge n. 234 del 2021, recava previsioni di competenza per un totale di 10.193,2 milioni di euro, di cui 9.307,1 di parte corrente e 886,1 in conto capitale. L'assestamento corregge queste previsioni iniziali: quanto ai residui, a seguito della loro quantificazione operata in via definitiva con il Rendiconto 2021. Il bilancio di previsione approvato nel dicembre scorso, infatti, non poteva ancora conoscere l'esatto ammontare; quanto alla competenza, tenendo conto delle effettive esigenze di gestione maturate nel primo semestre dell'anno, dell'incidenza di atti amministrativi intervenuti nel periodo gennaio-maggio 2022, che hanno già prodotto i loro effetti sulle poste di bilancio, e della situazione della finanza pubblica; quanto alle autorizzazioni di cassa, a seguito dell'accertata effettiva consistenza dei residui, nonché della valutazione delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. Le variazioni già introdotte in bilancio per atto amministrativo, pertanto non soggette ad approvazione parlamentare, hanno determinato complessivamente un aumento di 456,4 milioni di euro delle previsioni di competenza e altrettanto delle autorizzazioni di cassa. Tale aumento deriva per la gran parte dall'incremento di 356,7 milioni di euro per riassegnazione ai capitoli di cedolino unico. Il disegno di legge di assestamento propone, per lo stato di previsione del Ministero della giustizia, una diminuzione di 123,3 milioni di euro delle previsioni di competenza ed una diminuzione di 121,8 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa. Per quanto riguarda i residui, vengono iscritti in bilancio 622,9 milioni di euro. Per quanto riguarda la competenza – per effetto dell'aumento degli stanziamenti intervenuto per atti amministrativi e della riduzione proposta con il disegno di legge di assestamento – le previsioni assestate 2022 per il Ministero della giustizia risultano pari a 10.526,4 milioni di euro, in aumento di (+333,2 mln) rispetto alle previsioni iniziali. Le autorizzazioni di cassa assestate ammontano a 10.543,5 milioni di euro, in aumento (+334,6 mln) rispetto alle previsioni iniziali. La massa spendibile (ovvero la somma degli stanziamenti di competenza e dei residui finali) risulta, dopo l'assestamento, pari a 11.287,4 milioni di euro. L'incidenza percentuale del bilancio assestato del Ministero della giustizia in relazione al bilancio dello Stato nel 2022 risulta in base all'assestamento pari all'1,3 per cento. Si tratta di una percentuale in risalita rispetto all'1,1 per cento risultante Pag. 29dal rendiconto 2021 e all'1 per cento del rendiconto 2020.
  In particolare, precisa che il disegno di legge di assestamento prevede una riduzione delle dotazioni di competenza per la Missione 6 (Giustizia) pari a 136,6 milioni di euro. Peraltro, per effetto delle modifiche apportate per atto amministrativo (+446,3 milioni), la previsione assestata è comunque superiore al bilancio di previsione; e un aumento delle dotazioni di competenza per la Missione 32 (Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche), per la quale è previsto un aumento di 13,3 milioni che si somma ai 10,2 già aggiunti per atto amministrativo.
  Analizzando gli specifici programmi della Missione Giustizia, rileva che l'intervento più significativo del disegno di legge di assestamento riguarda il programma «Giustizia civile e penale», per il quale si propone una diminuzione dello stanziamento di 142 milioni di euro, imputato a spese di personale. Infatti, se gli stanziamenti per i magistrati aumentano di 55,7 milioni, quelli per il personale amministrativo si riducono di 210,8 milioni. Più contenuta è la modifica che interessa il programma «Amministrazione penitenziaria», per il quale il disegno di legge di assestamento prevede un aumento delle dotazioni di 5,4 milioni di euro.
  Per quanto riguarda invece la Missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, segnala che il disegno di legge di assestamento aumenta di 13,3 milioni gli stanziamenti del programma «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza», gestito dal Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, «al fine di adeguare lo stanziamento alla effettiva consistenza del personale» (come chiarisce lo stesso disegno di legge).
  Infine, evidenzia alcuni capitoli di spesa, contenuti negli stati di previsione di altri ministeri, di interesse della Commissione giustizia. In primo luogo, per quanto riguarda lo stato di previsione dell'Entrata, anche a seguito dell'assestamento, si segnala che il capitolo 2414 – dove dovrebbero affluire i versamenti del Fondo Unico Giustizia – risulta privo di risorse. Solo in sede di rendiconto 2022, il prossimo anno, sarà infatti possibile avere i dati dell'entrata.
  Per quanto riguarda, invece, lo stato di previsione del Ministero dell'Economia (tabella n. 2), evidenzia che: il programma «giustizia tributaria», gestito dal Dipartimento delle Finanze, registra in sede di assestamento una riduzione di 4 milioni di euro, ampiamente compensata dall'aumento di 22,4 milioni intervenuto per atti amministrativi, che porta lo stanziamento in competenza per il 2022 a 216,2 milioni di euro. La riduzione è imputata a spese relative al personale; anche per il programma «giustizia amministrativa», gestito dal Dipartimento del Tesoro, è previsto un incremento di 6,7 milioni, interamente dovuto ad atti amministrativi, che porta le previsioni assestate a 198,38 milioni di euro; il programma «autogoverno della magistratura» ha uno stanziamento invariato pari a 32,5 milioni di euro.
  Sono invariati tanto il capitolo relativo alle somme da corrispondere per violazione del termine di ragionevole durata del processo amministrativo (cap. 1313) – con uno stanziamento di 64 milioni di euro – quanto il capitolo relativo alle somme da corrispondere per l'equa riparazione per ingiusta detenzione (cap. 1312) con uno stanziamento di 50 milioni di euro.
  Osserva che nello stato di previsione del Ministero dell'Interno (tabella n. 8) sono sostanzialmente invariati i seguenti stanziamenti: cap. 2635, Spese di funzionamento della Banca nazionale del DNA: 1,8 milioni di euro; cap. 2840, Spese per i programmi di protezione dei collaboratori di giustizia: 75,6 milioni di euro.
  Segnala che il capitolo 2982, Fondo di rotazione per le vittime, prevedeva nella legge di bilancio stanziamenti per 35,4 milioni di euro; con atti amministrativi lo stanziamento è stato aumentato di 30,4 milioni e resta invariato con l'assestamento. Il totale attuale di 65,8 milioni di euro rappresenta però uno stanziamento provvisorio per le già evidenziate particolari modalità di alimentazione di questo fondo, il cui stanziamento effettivo risulterà solo in sede di rendiconto 2022.Pag. 30
  Fa presente che nello stato di previsione del Ministero delle Infrastrutture (tabella n. 10), l'unico capitolo di interesse per la Commissione giustizia è il 7471, Somme destinate alle infrastrutture carcerarie. L'assestamento conferma le previsioni iniziali della legge di bilancio 2022, con l'aumento di 7,6 mln disposto per atti amministrativi: lo stanziamento in competenza, in base all'assestamento, è di 31,1 milioni di euro. Segnala peraltro che il disegno di legge interviene su questo capitolo per quanto riguarda i residui, riducendoli di 14,7 milioni di euro rispetto al dato di inizio anno (72,6 milioni).

  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.15.