CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 maggio 2022
790.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 53

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 5 Maggio 2022. — Presidenza della presidente Romina MURA.

  La seduta comincia alle 13.30.

Ratifica ed esecuzione del Trattato tra le Repubblica italiana e la Repubblica francese per una cooperazione bilaterale rafforzata, fatto a Roma il 26 novembre 2021.
C. 3423 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Marco LACARRA (PD), relatore, rileva preliminarmente che il Trattato, come si legge nella relazione illustrativa, ha lo scopo di rafforzare la cooperazione tra l'Italia e la Francia, nel quadro di riferimento europeo, attraverso un metodo e una prassi di consultazione, che permettano il dialogo anche in caso di posizioni di merito differenti.
  Le consultazioni che hanno portato alla firma del Trattato sono state avviate nel 2020 sulla base di una proposta italiana riguardante un ampio ventaglio di ambiti, Pag. 54che comprende l'azione di governo nel suo complesso. La relazione illustrativa dà conto dell'ampia convergenza sulle priorità d'azione dei due Paesi, evidenziatasi nel corso del negoziato, che ha indotto a creare forme strutturate di consultazione, soprattutto in settori ritenuti particolarmente qualificanti, quali gli affari esteri, la sicurezza e la difesa, la giustizia e gli affari interni, la cooperazione economica e industriale, i trasporti, l'istruzione, l'università e la ricerca.
  Venendo al merito, segnala preliminarmente che il Trattato consta di dodici articoli, accompagnati da un allegato, recante il programma di lavoro, che precisa gli assi e i progetti di cooperazione che i due Paesi intendono attuare in applicazione dei principi posti dal Trattato e che potrà essere emendato, come previsto dall'articolo 11.2 del Trattato.
  Passando al contenuto del Trattato, segnala che l'articolo 1, in materia di affari esteri, reca l'impegno delle Parti a sviluppare il loro coordinamento, a favorire la sinergia tra le rispettive azioni a livello internazionale e a consultarsi regolarmente, con l'obiettivo di stabilire posizioni comuni e di agire congiuntamente su tutte le decisioni che tocchino interessi comuni. A tal fine, si prevede l'istituzione di meccanismi stabili di consultazione, a livello sia politico sia di alti funzionari, in particolare in caso di crisi e alla vigilia di importanti scadenze.
  All'articolo 2, in materia di sicurezza e di difesa, le Parti si impegnano a promuovere le cooperazioni e gli scambi sia tra le proprie forze armate, sia sui materiali di difesa e sulle attrezzature, contribuendo a salvaguardare la sicurezza comune europea e a rafforzare le capacità dell'Europa della Difesa, consolidando il pilastro europeo della NATO. A tale scopo si prevede l'effettuazione di consultazioni regolari e il coordinamento delle rispettive posizioni, il rafforzamento della cooperazione tra le rispettiva industrie di difesa e sicurezza e della collaborazione nel settore spaziale.
  L'articolo 3 riguarda gli affari europei, in relazione ai quali le Parti si impegnano al rafforzamento delle istituzioni, alla difesa dei valori fondanti dell'Unione europea, alla promozione di una transizione verso un modello di sviluppo resiliente, inclusivo e sostenibile. Anche in questo ambito, si prevedono consultazioni regolari e a ogni livello, per il raggiungimento di posizioni comuni sulle politiche e sulle questioni di interesse comuni prima dei principali appuntamenti europei. Segnala che, tra i settori della politica europea nei quali si prevede il rafforzamento del coordinamento tra le parti, vi sono anche quelli del lavoro e del contrasto alle disuguaglianze.
  L'articolo 4 reca gli impegni delle Parti nei settori delle politiche migratorie, della giustizia e degli affari interni, tra i quali segnala quello a sostegno di una politica migratoria e d'asilo europea e di politiche di integrazione basate sui principi di responsabilità e si solidarietà condivise tra gli Stati membri, tenendo conto della particolarità dei flussi migratori verso le rispettive frontiere.
  L'articolo 5 riguarda i settori della cooperazione economica, industriale e digitale nei quali le Parti si impegnano a incoraggiare gli scambi e a garantire la promozione di una crescita equa, sostenibile e inclusiva. Anche a tali scopi, si prevede l'istituzione di un Forum di consultazione tra i Ministri competenti per l'economia, le finanze e lo sviluppo economico, che si riunisce con cadenza annuale per assicurare un dialogo permanente sulle politiche economiche e sulle politiche industriali.
  Si sofferma sull'articolo 6, che reca gli impegni delle Parti per lo sviluppo sociale, sostenibile e inclusivo. In particolare, per quanto di competenza della Commissione, segnala che, al comma 1, le Parti, dopo avere riaffermato l'impegno al rafforzamento della dimensione sociale dell'Unione europea e all'attuazione del Piano d'azione sul Pilastro europeo dei diritti sociali, sottolineano l'importanza di garantire condizioni di lavoro e di retribuzione dignitose a tutti i lavoratori, di garantire un salario minimo adeguato, di sviluppare il dialogo sociale, di lottare contro la disoccupazione giovanile e di promuovere il diritto individuale alla formazione per favorire lo sviluppo delle competenze. Esse, inoltre, si impegnano a sostenere le politiche per una piena parità tra uomini e donne, a lottare Pag. 55contro le discriminazioni, a combattere contro il dumping sociale, la povertà e l'esclusione sociale e a rafforzare la protezione delle persone vulnerabili. Le Parti preannunciano un'azione comune a fronte delle evoluzioni del mercato del lavoro e dei cambiamenti demografici e si impegnano a organizzare consultazioni annuali per lo scambio delle buone pratiche e per la preparazione di progetti e posizioni comuni nel quadro europeo. Segnala, quindi, che, come previsto dal comma 10, i Ministeri competenti avviano consultazioni regolari per l'applicazione delle disposizioni previste dall'intero articolo.
  Su tali punti, il Programma di lavoro espone in dettaglio le linee direttrici lungo le quali sviluppare la cooperazione. In particolare, con l'obiettivo del rafforzamento della cooperazione in ambito europeo per la realizzazione di un'Europa sociale, le Parti si impegnano: a lavorare congiuntamente per promuovere il raggiungimento di intese a livello europeo in materia di salari minimi adeguati in Europa, condizioni di lavoro dei lavoratori su piattaforma, trasparenza salariale e revisione del regolamento (CE) n. 883/2004, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, nonché a proseguire la cooperazione tra gli organismi ispettivi del lavoro italiani e francesi nel quadro del controllo del distacco transnazionale dei lavoratori e della lotta contro il lavoro illegale (6.1).
  Con l'obiettivo del sostegno delle politiche per una piena parità tra uomini e donne, le Parti si impegnano: a sostenere l'attuazione della strategia europea per la parità di genere 2020-2025 della Commissione europea; a collaborare nella promozione di percorsi formativi delle donne nelle materia STEM e nel campo dell'educazione finanziaria e digitale nonché nello sviluppo di iniziative di contrasto agli stereotipi di genere; a collaborare, in particolare nell'ambito del G7 e del G20, per la promozione di politiche di sostegno dell'empowerment femminile e del talento e della leadership delle donne; a lavorare per il rafforzamento delle iniziative per il contrasto alla violenza maschile contro le donne a livello nazionale e internazionale, in particolare nell'ambito delle Nazioni Unite e dell'Unione europea, e rafforzando l'attuazione della Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa (6.2).
  L'articolo 7 reca l'impegno delle Parti nel campo dell'esplorazione e dell'utilizzo dello spazio, attraverso lo sviluppo e la promozione della cooperazione bilaterale a livello industriale, scientifico e tecnologico, in particolare nel quadro dell'Unione europea e dell'Agenzia spaziale europea.
  Agli articoli 8 e 9, le Parti riconoscono il ruolo fondamentale dei settori dell'istruzione e della formazione, della ricerca e dell'innovazione nelle relazioni bilaterali e nel progetto comune europeo, incoraggiano gli scambi all'interno della società civile e la mobilità dei giovani, si impegnano a sostenere iniziative congiunte per la protezione e la valorizzazione del patrimonio culturale e a intensificare la collaborazione nel campo dell'industria culturale e creativa.
  All'articolo 10, che riguarda la cooperazione transfrontaliera, le Parti si impegnano a facilitare la vita quotidiana degli abitanti dei territori della frontiera terrestre italo-francese, che costituisce un bacino di vita interconnesso. Inoltre, nell'ambito della collaborazione in tale settore, si prevede la costituzione del Comitato di cooperazione transfrontaliera, presieduto dai Ministri competenti delle Parti, che riunisce rappresentanti delle autorità locali, delle collettività transfrontaliere e degli organismi di cooperazione frontaliera, dei parlamentari e delle amministrazioni centrali.
  L'articolo 11 prevede: l'organizzazione annuale di un Vertice interorganizzativo, per la verifica dell'attuazione del Trattato (comma 1); l'elaborazione di un programma di lavoro, quale mezzo della cooperazione, che precisi gli obiettivi (comma 2); la partecipazione, almeno una volta a trimestre e in alternanza, di un membro di Governo di uno dei due Paesi al Consiglio dei ministri dell'altro Paese (comma 3); l'istituzione di un Comitato strategico paritetico incaricato dell'attuazione del Trattato e del programma di lavoro (comma 4); lo scambio di funzionari e attività di formazione congiuntePag. 56 (comma 5); incontri regolari e progetti comuni tra le rispettive amministrazioni pubbliche su temi di interesse comune, in particolare, la formazione, la digitalizzazione, l'attrattività della pubblica amministrazione, la parità di genere, l'evoluzione dell'organizzazione del lavoro e la conciliazione tra vita personale e vita professionale (comma 6).
  L'articolo 12, infine, reca le disposizioni finali riguardanti la risoluzione delle controversie in materia di interpretazione e di applicazione del Trattato, la procedura della sua entrata in vigore, la durata, la procedura di denuncia e le modalità di modifica e di integrazione.
  Il Programma di lavoro, allegato al Trattato, fornisce, come detto, dettagli sulle direttrici per lo sviluppo della cooperazione. Si tratta, in particolare: di favorire lo scambio delle buone pratiche, specialmente in materia di attrattività dell'impiego, della gestione dei talenti, della parità e dell'evoluzione dell'organizzazione del lavoro; di prevedere scambi di funzionari pubblici in tutti i settori di interesse comune, attività di formazione congiunte, nonché un approccio comune in tema di validazione e riconoscimento dell'acquisizione dell'esperienza; di rafforzare la messa in comune degli strumenti digitali utilizzati dall'amministrazione pubblica e di promuovere la condivisione di esperienze in materia di trasformazione digitale pubblica; di rafforzare la dinamica di apertura, circolazione e sfruttamento dei dati pubblici e la creazione di dataset pubblici europei.
  Il disegno di legge di ratifica prevede l'autorizzazione alla ratifica (articolo 1), l'ordine di esecuzione (articolo 2), la clausola di invarianza finanziaria (articolo 3) e l'entrata in vigore (articolo 4).

  Romina MURA, presidente, poiché nessuno chiede di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Interventi per la prevenzione e la lotta contro l'HIV, l'AIDS, l'HPV e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale.
Nuovo testo C. 1972 D'Attis.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Rina DE LORENZO (LEU), relatrice, rileva preliminarmente che, come si legge nella relazione introduttiva della proposta di legge C. 1972 D'Attis, adottata come testo base, il provvedimento è volto alla revisione e all'aggiornamento della disciplina in materia di prevenzione e di lotta contro la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), attualmente contenuta nella legge 5 giugno 1990, n. 135, alla luce delle mutate esigenze – oggi l'AIDS è una patologia controllabile – e delle esperienze maturate nel corso del tempo. Nel corso dell'esame in sede referente, l'ambito di intervento si è ampliato fino a ricomprendere l'HIV, HPV e le infezioni e le malattie a trasmissione sessuale.
  Il testo, che si compone di nove articoli, dispone, all'articolo 1, l'adozione con frequenza triennale del Piano di interventi contro l'HIV, l'AIDS e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale, predisposto dalla specifica sezione del Comitato tecnico sanitario, che prevede: gli interventi da porre in essere a cura dei soggetti coinvolti, in materia di prevenzione, informazione e ricerca; le attività di screening su tutto il territorio nazionale; la manutenzione e l'adeguamento delle strutture di ricovero e delle attrezzature; il potenziamento degli organici relativi al personale sanitario e socio-sanitario delle strutture di ricovero, degli ambulatori e dei laboratori, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente e nel rispetto dei vincoli di spesa del personale; le attività di formazione e di aggiornamento professionale; il potenziamento dei servizi territoriali; l'incremento della qualità dell'assistenza ai pazienti affetti da HIV o AIDS; il rafforzamento delle funzioni dell'Istituto superiore di sanità; la promozione di strategie di prevenzione e screening per HIV e infezioni sessualmente trasmesse su modello community-based, anche mediante operatori non appartenenti alle professioni sanitarie (community health-workers) adeguatamente formati; la promozione della distribuzione, anche gratuita, degli strumenti di prevenzione riconosciuti efficaci; la creazione e l'inclusione nei curriculaPag. 57 scolastici di corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado; l'utilizzo di strumenti di prevenzione, anche farmacologici, per le persone maggiormente soggette a rischio di infezione; il potenziamento della ricerca di base, clinica e farmacologica; le iniziative di contrasto alle discriminazioni nei confronti delle persone affette da HIV o AIDS. La norma, inoltre, dispone in ordine alle competenze delle regioni e delle aziende sanitarie locali, sulla base di indirizzi regionali, con particolare riferimento all'organizzazione dell'assistenza domiciliare, anche presso idonee residenze collettive o case alloggio. Segnala, al comma 8, la previsione di interventi di adeguamento degli organici anche in reparti diversi dai reparti di ricovero per malattie infettive delle aziende ospedaliere, delle aziende ospedaliere universitarie e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici, che siano prevalentemente impegnati, secondo i piani regionali, nell'assistenza ai casi di infezione da HIV e di AIDS, per oggettive e documentate condizioni epidemiologiche.
  L'articolo 2 dispone l'effettuazione di programmi di screening oncologici gratuiti allo scopo di contrastare la diffusione delle infezioni da Human Papilloma Virus (HPV) mediante attività di prevenzione e cura, secondo criteri definiti con decreto dei Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, di intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.
  L'articolo 3 dispone l'individuazione, presso ogni regione e provincia autonoma, di un centro regionale pediatrico di riferimento, dotato di strutture e di personale dedicati alla presa in carico dei minorenni affetti da HIV o da AIDS e delle loro famiglie, i cui requisiti sono individuati dal Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, che definisce anche i criteri per l'adeguamento dell'organico pediatrico, sia medico sia infermieristico, ad esse assegnato, assicurando la presenza di un'équipe multidisciplinare in ambito pediatrico, che comprende anche uno psicologo. Si segnala, inoltre, che l'articolo in esame dispone l'istituzione, con decreto del Ministro della salute, dell'Osservatorio nazionale sulle malattie infettive pediatriche, ai cui componenti non sono corrisposti gettoni, compensi, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati e al cui funzionamento si provvede nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. La norma, infine, dispone l'istituzione, presso il medesimo Ministero, del registro italiano per le infezioni da HIV in pediatria.
  Con particolare riferimento alle competenze della XI Commissione, segnala che l'articolo 4, al comma 1, dispone l'effettuazione di procedure concorsuali per la copertura di posti vacanti di personale sanitario e socio-sanitario nelle strutture di ricovero per malattie infettive, nelle strutture ambulatoriali, nelle strutture di continuità assistenziale ad esse funzionalmente connesse e nei laboratori e, in caso di emergenze sanitarie di carattere infettivo, di selezioni pubbliche integrative straordinarie. Sulla base del comma 2, inoltre, le aziende sanitarie locali organizzano corsi di formazione e aggiornamento del personale, anche se non operante nei reparti ospedalieri per malattie infettive o per il trattamento di pazienti con HIV o AIDS. Il comma 3, infine, prevede che le regioni predispongono corsi di formazione e di aggiornamento per gli operatori del Terzo settore non appartenenti alle professioni sanitarie, anche in collaborazione con le strutture del Servizio sanitario nazionale, con le università e con gli stessi enti del Terzo settore.
  L'articolo 5 disciplina le modalità di accertamento, da parte degli operatori sanitari, dei casi di infezione (commi 1-6) ed esclude che la positività sia motivo di discriminazione, in particolare per lo svolgimento di attività scolastiche, formative e sportive, per l'accesso e per il mantenimento di posti di lavoro, per l'accesso al Pag. 58credito e alle coperture assicurative (comma 7).
  Segnala che l'articolo 6 dispone il divieto per i datori di lavoro pubblici e privati di svolgere indagini volte ad accertare l'esistenza di uno stato di sieropositività nei dipendenti o in persone prese in considerazione per l'instaurazione di un rapporto di lavoro nonché di accedere ai dati sanitari del lavoratore e dispone l'applicazione, in caso di violazione di tali divieti, delle sanzioni previste dall'articolo 38 dello Statuto dei lavoratori.
  L'articolo 7 prevede l'istituzione, presso il Ministero della salute, della sezione per la lotta contro l'HIV, l'AIDS e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale del Comitato tecnico sanitario, composta da rappresentanti delle professioni sanitarie e sociali in ambito HIV e relative comorbidità e rappresentanti degli enti del Terzo settore, con il compito di collaborare all'attuazione del Piano nazionale di interventi contro l'HIV, l'AIDS e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale, di cui all'articolo 1, comma 2, e di indicare le misure necessarie per adattare gli interventi e le risorse finanziarie alle evoluzioni dell'epidemia da HIV. A loro volta, le regioni istituiscono le Commissioni regionali per la lotta contro l'HIV, l'AIDS e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale, costituite in modo analogo alla sezione per la lotta contro l'HIV, l'AIDS e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale del Comitato tecnico sanitario. La norma, infine, dispone la presentazione da parte del Governo di una relazione annuale alle Camere sullo stato di attuazione degli interventi per la lotta contro l'infezione da HIV e l'AIDS.
  Infine, gli articoli 8 e 9 recano, rispettivamente, le disposizioni per la copertura finanziaria degli effetti del provvedimento e le disposizioni finali.

  Romina MURA, presidente, poiché nessuno chiede di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 5 maggio 2022. — Presidenza della presidente Romina MURA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Rossella Accoto.

  La seduta comincia alle 13.50.

  Romina MURA, presidente, ricorda che la pubblicità dell'odierna seduta di svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-08033 Davide Aiello: Sulla salvaguardia dei lavoratori del call center di Alitalia.

  Niccolò INVIDIA (M5S), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione, ne illustra il contenuto, riguardante le prospettive occupazionali degli ex dipendenti di Almaviva Contact S.p.a., che la società Covisian, che si è aggiudicata il servizio di contact center per la società ITA – Italia Trasporto Aereo, si è impegnata a riassorbire.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 1).

  Niccolò INVIDIA (M5S), ringraziando la sottosegretaria, si dichiara convinto che tutte le parti politiche si impegneranno a sostenere i Ministeri competenti nella ricerca di una soluzione che tuteli, nel più breve tempo possibile, i lavoratori il cui posto di lavoro è messo a rischio dal comportamento del management di ITA Airways, evitando che territori già duramente colpiti dalla crisi economica e occupazionale debbano fronteggiare ulteriori difficoltà.

5-08029 Costanzo: Sull'attività ispettiva sul lavoro sommerso.

  Alessio Mattia VILLAROSA (MISTO), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione, che fa propria la denuncia dei lavoratoriPag. 59 delle isole Eolie, che, con toni paradossali, hanno descritto le pessime condizioni lavorative, quasi di schiavitù, alle quali sono costretti i lavoratori siciliani, spesso con contratti che non rispecchiano i reali caratteri del rapporto di lavoro o addirittura senza contratto, sfruttati da datori di lavoro che approfittano della quasi totale assenza di controlli ispettivi.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 2).

  Alessio Mattia VILLAROSA (MISTO), pur riconoscendo la correttezza della risposta della sottosegretaria, dichiara di sentirsi davvero demoralizzato e amareggiato nell'apprendere della totale inerzia della regione Sicilia, che non ha adottato, dal 2016 a oggi, alcun provvedimento che permetta il regolare svolgimento delle attività ispettive e assicuri il rispetto delle tutele minime dei lavoratori. In queste condizioni, è pertanto ovvio che i siciliani siano costretti a cercare il lavoro altrove, nonostante non manchino in Sicilia datori di lavoro che rispettano le regole e non mirano allo sfruttamento dei lavoratori.

5-08030 Rizzetto: Sui casi di indebita percezione del Reddito di cittadinanza.

  Walter RIZZETTO (FdI), illustrando il suo atto di sindacato ispettivo, evidenzia il carattere paradossale dell'attuale situazione, nella quale ci sono persone che percepiscono salari inadeguati al numero di ore lavorate e altre che, al contrario, percepiscono il Reddito di cittadinanza senza lavorare e, spesso, senza averne titolo, a causa della mancanza di controlli efficaci.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 3).

  Walter RIZZETTO (FdI), pur ringraziando la sottosegretaria, sottolinea la necessità di garantire a tutti un lavoro dignitoso e adeguatamente remunerato, evitando abusi e situazioni scandalose, come quelle che interessano i lavoratori di società appaltatrici della pubblica amministrazione, che percepiscono salari irrisori, dal momento che, nonostante sia cambiato il nome, il criterio di aggiudicazione è rimasto quello del massimo ribasso. Tali lavoratori ricevono un salario ben al disotto del livello medio del Reddito di cittadinanza, che è uno strumento che può funzionare in un mercato del lavoro con un tasso di disoccupazione fisiologico, pari al 4-5 per cento, ma non certo nel nostro mercato del lavoro. In Italia, politiche attive del lavoro efficaci, infatti, dovrebbero prevedere piuttosto incentivi alla formazione continua per consentire la transizione da un settore all'altro, lasciando un ruolo residuale e temporaneo ai sussidi. Quanto ai controlli, sui quali la sottosegretaria si è concentrata nella sua risposta, ritiene che il vero problema sia porre rimedio alla situazione che si è già determinata, con truffe del valore di diversi milioni di euro, a causa anche della normativa che ha consentito ogni sorta di abusi.

5-08031 Carla Cantone: Sul meccanismo di adeguamento all'inflazione degli assegni INPS.

  Carla CANTONE (PD) illustra la sua interrogazione, con la quale segnala al Governo la necessità di intervenire, con provvedimenti anche solo di carattere amministrativo, per evitare che l'applicazione del meccanismo della perequazione, i cui effetti sono amplificati dall'inflazione elevata, comporti l'innalzamento delle soglie di reddito oltre i limiti previsti per potere accedere alle prestazioni di invalidità civile, con la conseguente perdita del diritto alle prestazioni vincolate al rispetto di tali limiti reddituali.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati (vedi allegato 4).

  Carla CANTONE (PD) ringrazia la sottosegretaria che, con la sua risposta, ha dimostrato che quello segnalato dalla sua interrogazione è un problema di giustizia sociale, per la cui soluzione auspica siano Pag. 60coinvolte anche le organizzazioni sindacali. Infatti, il meccanismo della perequazione, se applicato alle prestazioni di invalidità civile, può dare luogo a situazioni inaccettabili in quanto, a fronte della permanenza delle condizioni di invalidità, può comportare la revoca degli assegni. Auspica, pertanto, che la sottosegretaria si faccia parte diligente nella ricerca di una soluzione rapida della questione, che non comporti però appesantimenti burocratici che contribuirebbero ad aggravare la situazione degli invalidi civili.

5-08032 Giaccone: Sui casi di indebita percezione del Reddito di cittadinanza.

  Giuseppe PAOLIN (LEGA), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione, con la quale chiede al Governo di sapere se e in che termini intende dare seguito all'ordine del giorno n. 9/3424/74, accolto in sede di approvazione della legge di bilancio 2022, con il quale si chiedeva, ai fini della richiesta del Reddito di cittadinanza, di sostituire le dichiarazioni sostitutive con i certificati anagrafici e di residenza, che limiterebbero gli abusi e le truffe, di cui la stampa dà conto ogni giorno.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 5).

  Giuseppe PAOLIN (LEGA), ringraziando la sottosegretaria, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta e ribadisce che il ricorso ai certificati anagrafici e di residenza limiterebbe notevolmente la possibilità di accedere al Reddito di cittadinanza a quanti non ne hanno titolo. Auspica, infine, che nell'azione di contrasto delle frodi, di cui la sottosegretaria ha dato conto, non ci si faccia ostacolare dal pretesto della riservatezza, che, in questi casi, impedirebbe il raggiungimento dei risultati, aumentando la sfiducia dei cittadini in uno strumento considerato inutile e dannoso, in quanto non incentiva la ricerca di occupazione.

  Romina MURA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.30.