CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 aprile 2022
785.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per il regolamento
COMUNICATO
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  Mercoledì 27 aprile 2022.Presidenza del Presidente Roberto FICO.

  La seduta comincia alle 19.05.

Seguito della discussione sugli adeguamenti regolamentari conseguenti alla riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari.

  Roberto FICO, Presidente, preliminarmente dà il benvenuto al deputato Valentini, che ha nominato membro della Giunta in sostituzione del collega Occhiuto che ha cessato di far parte della Camera dei deputati dopo la sua elezione a Presidente della Regione Calabria.
  Ricorda quindi che nella riunione dello scorso 17 febbraio i colleghi Baldelli e Fiano hanno depositato il testo di un articolato sugli adeguamenti regolamentari conseguenti alla riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, da loro redatto a partire dai testi delle specifiche proposte di modifica del Regolamento presentate (nn. 19 Baldelli ed altri, 22 Giorgis ed altri e 24 Crippa e altri). Successivamente i relatori lo hanno quindi informato di aver elaborato una riformulazione del testo (allegato 1). Tale testo riformulato potrebbe costituire, ove la Giunta concordi, il testo-base per il lavoro successivo, a partire dalla presentazione degli emendamenti.
  Prima di dare la parola ai relatori ove intendano intervenire per dare conto delle modifiche apportate al testo, informa la Giunta che, con la Presidente del Senato, ha promosso un incontro fra i relatori delle Giunte del Senato e della Camera che si è svolto lo scorso 8 marzo al fine di individuare possibili forme di coordinamento del lavoro istruttorio in corso nei due rami del Parlamento.

  Emanuele FIANO rivolge innanzitutto un sentito ringraziamento al Presidente della Camera per aver disposto la convocazione dell'odierna riunione della Giunta al fine di poter ragguagliare i colleghi delle limitate modifiche che, congiuntamente al collega Baldelli, si è ritenuto di dover apportare per ragioni eminentemente tecniche e di coerenza sistematica al testo precedentemente depositato.
  Rinviando dunque all'intervento del collega Baldelli per l'esposizione puntuale del contenuto delle modifiche apportate, per parte sua desidera solo porre l'accento sul confronto svoltosi con il Senato che ha consentito di disporre di un quadro più ampio sulle tematiche in campo ed in particolare ha confermato come presso quel ramo del Parlamento, in relazione alla riduzionePag. 4 a duecento del numero dei senatori, l'esigenza di intervenire sul numero e sulle competenze delle Commissioni sia consolidata; per quanto riguarda la Camera in questo frangente non si è pervenuti ad un punto di accordo sul tema, che potrà essere oggetto di valutazione nei tempi e nei modi che si riterranno opportuni.

  Simone BALDELLI, rinviando, per una più analitica esposizione del contenuto delle riformulazioni apportate al testo e delle ragioni ad esse sottese, ad una specifica relazione predisposta di concerto con il collega Fiano e che consegna agli atti (allegato 2), ne espone alla Giunta le linee essenziali.
  Sottolinea dunque come esse rispondano ad un'esigenza di maggiore omogeneità ed armonizzazione della disciplina proposta di costituzione dei Gruppi parlamentari e delle componenti politiche del Gruppo Misto, rispetto alla quale segnala, in particolare, l'introduzione di un numero minimo di componenti – pari a sette – richiesti per la costituzione dei Gruppi in deroga nel primo anno della legislatura, la previsione di un limite temporale – il primo anno della legislatura – per la costituzione di componenti politiche del Gruppo misto che non richiedano alcun altro requisito salvo quello numerico, ed una omogeneizzazione complessiva della formulazione della norma sulle componenti politiche.
  Dopo aver ricordato la rimodulazione nella misura più contenuta di un decimo della quota del contributo destinato ai Gruppi da ripartire in parti uguali, segnala altresì l'aggiunta della disposizione volta a consentire la prorogatio degli organi di tutela giurisdizionale interna, già sottoposta alla Giunta dal Presidente della Camera in una precedente riunione e formulata tenendo anche conto degli elementi di riflessione emersi in quella sede; dà conto infine dell'introduzione di una specifica clausola sull'entrata in vigore delle riforme in questione.

  Roberto FICO, Presidente, dà atto ai relatori del deposito del testo riformulato e pubblicato in allegato al resoconto della seduta e che – ove la Giunta concordi – può essere assunto come testo base ai fini della presentazione degli emendamenti, da parte dei soli componenti della Giunta, in formato digitale tramite GeoEme, il cui termine individua nella giornata di mercoledì 11 maggio, alle ore 13.

  Francesco FORCINITI osserva, stigmatizzandola, come la disciplina proposta in materia di costituzione dei Gruppi e delle componenti politiche del Gruppo Misto penalizzi fortemente l'emersione in forme organizzate di aree di dissenso che si siano verificate all'interno di Gruppi parlamentari e che abbiano dato luogo ad espulsioni massive di deputati i quali abbiano espresso posizioni dissenzienti dalla linea ufficiale del Gruppo. Le prospettate modifiche su questo tema infatti condannano ad un destino da apolidi i deputati in questione che, secondo i paletti ristretti definiti dal testo dei relatori, non potranno costituire alcuna soggettività politica organizzata nemmeno all'interno del Gruppo Misto (commenti del deputato Fornaro)

  Roberto FICO, Presidente, fa presente che attraverso l'attività emendativa potranno essere richieste ed avanzate specifiche modifiche nel senso testé indicato dal collega Forciniti.

  Francesco FORCINITI ravvisa nella discussione in corso presso la Giunta l'occasione per introdurre nel Regolamento correttivi idonei a neutralizzare alcune delle distorsioni più evidenti riscontratesi nella vita parlamentare negli ultimi tempi. Si riferisce in particolare, oltre che all'abuso della decretazione d'urgenza su cui non si può che intervenire per via costituzionale, al ricorso abnorme alla questione di fiducia rispetto al quale, invece, a suo giudizio, in ambito regolamentare – nel quale essa trova la sua disciplina – potrebbe essere prevista una sorta di limite numerico annuale che non potrebbe essere superato dal Governo; ciò tenendo anche conto che la riduzione del numero di componenti della Camera inciderà effettivamente sulla possibilità di porre in essere azioni di opposizione,Pag. 5 anche di tipo ostruzionistico, alle scelte del Governo. Preannuncia quindi la sua intenzione di presentare emendamenti anche su questioni diverse da quelle trattate nel testo, quali quelle che ha appena richiamato.

  Federico FORNARO, senza voler qui ripercorrere l'articolato dibattito che ha preceduto questa fase del procedimento in Giunta e nell'ambito del quale vi è stato un approfondito confronto su quali dovessero essere i temi oggetto di proposte di modifica, ritiene, anche alla luce dell'intervento del collega Forciniti, che debba risultare con chiarezza quale sia l'ambito di intervento di riforma del Regolamento oggetto del procedimento attualmente in corso.
  Se, infatti, si andasse oltre la logica di essenzialità alla quale è ispirato il testo presentato dai relatori, non mancherebbero certo temi di riforma che, a suo avviso, meritano di essere affrontati, a cominciare da una generale esigenza di ripulitura del Regolamento da disposizioni che mostrano inequivocabilmente il segno del tempo, a danno di un funzionamento più moderno e razionale di questo ramo del Parlamento. Tra queste segnala in particolare la necessità, che avverte da tempo, di intervenire sui termini di svolgimento delle discussioni, inclusi quelli previsti per il caso di posizione della questione di fiducia, che, nella loro attuale configurazione, gli appaiono di ostacolo ad una maggiore razionalità dell'attività parlamentare.
  Occorre dunque definire con chiarezza se questo in corso sia il procedimento deputato a contenere la soddisfazione di esigenze ulteriori oltre quelle tracciate dal testo dei relatori, ovvero se queste non debbano trovare invece, secondo quanto aveva personalmente inteso, la loro sede in una fase di lavoro da avviare e svolgere subito dopo la conclusione di questa in corso.
  Desidera, inoltre, esprimere una riserva sulla scelta di non rimodulare i quorum previsti nel Regolamento in un senso rigorosamente proporzionale alla nuova composizione numerica della Camera, determinando quindi un effetto di sovraproporzionalizzazione la cui ratio non riesce a comprendere: pur non incidendo tale riserva sulla sua scelta di condividere il testo, preannuncia quindi l'intenzione di presentare emendamenti in tal senso.
  Esprime infine apprezzamento per la scelta dei relatori di individuare una quota del contributo destinato ai Gruppi da ripartire in modo uguale tra tutti i Gruppi, scelta che risponde a plurime sollecitazioni che lui stesso ha avanzato in sede di discussione del bilancio della Camera e che potrà consentire ai Gruppi minori di affrontare più agevolmente quelle spese necessarie a garantirne un buon funzionamento, che un contributo integralmente proporzionale alla consistenza numerica rende più difficile sostenere rispetto ai Gruppi di maggiore consistenza numerica.

  Andrea GIORGIS ringrazia i relatori per il lavoro svolto che costituisce il punto di approdo e di raccolta di una serie di valutazioni ed osservazioni sviluppatesi lungo un arco continuo di verifiche e rapporti informali e che realizza un equilibrio tra diverse istanze, a suo avviso particolarmente convincente.
  Le misure proposte, senza operare forzature di istituti parlamentari, hanno l'obiettivo di ridurre e scoraggiare quella tendenza alla frammentazione della rappresentanza parlamentare registratasi da tempo, nell'ottica di privilegiare il rafforzamento del rapporto di lealtà tra eletti ed elettori. Come detto, si tratta di misure, a suo avviso, miti e pure convincenti rispetto a tale obiettivo, senza determinare eccessivi irrigidimenti del quadro politico e distinguendo dunque operazioni di segno politico da operazioni di segno esclusivamente trasformistico.
  Quanto all'ampliamento dei temi di possibile intervento riformatore, il Gruppo del Partito democratico, attraverso la proposta presentata a suo tempo, ha espresso in modo chiaro il proprio intendimento di intervenire ad ampio raggio, proponendo in particolare misure che, attraverso una razionalizzazione del procedimento legislativo e all'introduzione dell'istituto del voto a data certa, mirino proprio a contenere ed evitare storture ed abusi nel ricorso alla decretazione d'urgenza. Così come oggetto Pag. 6di intervento deve essere anche lo svolgimento di alcuni atti, quali gli ordini del giorno, che per il modo in cui sono attualmente proposti non concorrono certo ad elevare il prestigio e la valorizzazione dell'attività parlamentare.
  È stato tuttavia giocoforza constatare che non si sono realizzate le condizioni politiche per una convergenza sull'estensione del perimetro proposta dal suo Gruppo: sarebbe ben lieto se ora queste condizioni venissero a realizzarsi. In assenza di questo presupposto, ricorda che il percorso procedurale prefigurato contemplava la scelta di aprire immediatamente dopo l'approvazione in Giunta del testo ora in discussione una nuova fase procedurale finalizzata a verificare proprio la possibilità di portare a compimento, in tempi ristretti, nella fase finale della legislatura, interventi di modifica regolamentare su temi da lungo tempo dibattuti e con soluzioni che giudica ormai decisamente mature.

  Marco DI MAIO desidera ringraziare i relatori per il testo proposto che costituisce il frutto di un lungo lavoro svolto dietro le quinte attraverso contatti informali e che recepisce osservazioni provenienti dalla sua parte politica.
  Esprime in particolare apprezzamento per la scelta di introdurre correttivi alla disciplina sulla costituzione dei Gruppi distinguendo quelle che sono operazioni di mero trasformismo parlamentare, pure del tutto legittime, da operazioni di segno politico, spesso trattate in modo indifferenziato nel dibattito pubblico e che rispondono invece a logiche con riflessi politico-istituzionali profondamente differenti.
  Quanto all'ampliamento dei temi trattati, attraverso la presentazione di emendamenti le forze politiche potranno mettere in campo le loro proposte; è tuttavia fondamentale mettere in sicurezza il funzionamento dell'istituzione parlamentare nelle nuove condizioni costituzionali previste dalla riforma del numero dei parlamentari, obiettivo certamente assicurato con l'approvazione del testo in questione, anche ove, in ipotesi, ad esso non fosse apportata alcuna modifica.

  Niccolò INVIDIA si unisce ai ringraziamenti formulati ai relatori per il lavoro svolto e per il coordinamento realizzato fra Camera e Senato al fine di evitare asimmetrie nei lavori delle due Camere. Rilevato il carattere non ordinario dei momenti in cui si è proceduto alla modifica del Regolamento, condivide quanto detto in ordine alla necessità di mantenere la massima ambizione possibile nell'approccio alla riforma del Regolamento, andando oltre i meri adattamenti di ordine quantitativo che derivano dalla riduzione del numero dei parlamentari. Si associa, pertanto, alle considerazioni formulate dal deputato Fornaro in ordine alla necessità di ridurre e razionalizzare i tempi dei lavori parlamentari, così da salvaguardarne l'agilità e l'efficienza; sul punto, in particolare, evidenzia l'esigenza di valutare il tema, già rilevato dal collega Giorgis, concernente la gestione degli ordini del giorno di istruzione al Governo nonché quello che riguarda l'aggiornamento e l'ammodernamento delle denominazioni e delle competenze delle Commissioni.

  Manfred SCHULLIAN, nell'associarsi ai ringraziamenti ai relatori per il lavoro svolto, evidenzia, in qualità di rappresentante del Gruppo misto, delle perplessità legate al testo presentato e, in particolare, all'articolo 15, comma 3-bis, disposizione che disciplina la ripartizione del contributo finanziario nel corso della legislatura e che prevede che, al fine della modifica della ripartizione in corso di legislatura, non sono considerati i deputati entrati a far parte del Gruppo misto non iscritti ad alcuna componente; pur riconoscendo l'efficacia della citata norma al fine di disincentivare fenomeni di trasformismo in corso di legislatura, sottolinea le difficoltà che la stessa non potrà che comportare per il Gruppo misto, il quale deve comunque offrire ai deputati non iscritti ad alcuna componente una struttura organizzativa di supporto idonea a garantire il libero ed effettivo espletamento del mandato parlamentare. Per questa ragione ribadisce l'opportunità di mantenere il limite di un quarto, anziché di ridurlo ad un decimo, della quota fissa del contributo finanziario complessivamentePag. 7 assegnato ai Gruppi. Rimarca, infine, la considerazione che l'esigenza testé rappresentata ha esclusivamente carattere organizzativo e non politico, e che, se non corretta, rischia di compromettere il funzionamento del Gruppo misto, anche tenendo presenti le annose, notevoli difficoltà conseguenti alla gestione dei dipendenti inseriti nel cosiddetto allegato A.

  Vanessa CATTOI si unisce ai ringraziamenti formulati ai relatori per il lavoro svolto ed evidenzia l'opportunità di svolgere un previo coordinamento e di condurre un proficuo dialogo con gli altri componenti della Giunta al fine di assicurare l'utile e ordinato svolgimento della fase emendativa che seguirà all'adozione del testo base, a partire dall'individuazione del perimetro contenutistico delle proposte emendative.

  Francesco FORCINITI, ricollegandosi alle considerazioni svolte dal deputato Schullian, rappresenta le sue forti perplessità legate all'effettiva natura minimalista del testo presentato dai relatori, sulla base del rilievo che, attraverso di esso, si è in realtà voluto perseguire l'intento esclusivamente politico di stigmatizzare il comportamento dei deputati che cambiano Gruppo in corso di legislatura, presentando questi ultimi, secondo una logica di tipo punitivo che dichiara di non condividere, come degli opportunisti calcolatori che devono essere sanzionati mediante una più complessa e tortuosa definizione della procedura di riorganizzazione politica successiva al cambio di Gruppo. Riallacciandosi all'intervento svolto in precedenza, ribadisce al deputato Fornaro che la formulazione della norma sulla costituzione di componenti politiche in seno al Gruppo misto oltre il termine annuale richiede univocamente, oltre al requisito numerico e a quello della univoca provenienza da un'altra formazione parlamentare, anche quello della rappresentanza, da provare in forza di elementi certi e univoci, di un partito o movimento politico organizzato nel Paese (Commenti del deputato Fornaro).
  Rappresenta, pertanto, l'oggettiva impossibilità per i deputati espulsi dal proprio Gruppo di appartenenza di organizzarsi, in seno al Gruppo misto, mediante la costituzione di una componente politica, attesa l'oggettiva difficoltà alla realizzazione immediata del predetto requisito rappresentativo. Manifesta, infine, delle perplessità legate al termine annuale previsto dal medesimo comma 5 per la costituzione di componenti politiche in seno al Gruppo misto, chiedendo se ciò non comporti la cristallizzazione delle componenti, che rischiano così di vedere frustrata la propria prospettiva di crescita nel corso della legislatura. In linea con le considerazioni svolte, esprime, dunque, la necessità di sottoporre ad ulteriori modifiche il testo base predisposto dai relatori.

  Emanuele FIANO ricorda che la proposta di testo base, strumento necessario alla Giunta per proseguire il suo lavoro e ai componenti della stessa per presentare gli emendamenti, è frutto di mediazione e di sintesi da parte dei relatori, ed anche fra i relatori stessi.
  Si tratta di un testo distinguibile in due parti, una di adeguamento dei quorum e della composizione numerica degli organi, l'altra relativa alla disciplina dei gruppi e delle componenti politiche del Gruppo misto, ivi compresa la questione – funzionale alla precedente – delle dotazioni finanziarie.
  Nel sottolineare come qualunque decisione relativa alla modifica delle norme regolamentari costituisca di per sé una scelta politica, qualunque sia la materia trattata, ricorda che la proposta a suo tempo depositata dal Gruppo del Partito democratico comprendeva la materia della disciplina dei gruppi, la questione dei gruppi in deroga e la disciplina delle componenti politiche del Gruppo misto, in relazione al giudizio dal suo Gruppo formulato sulle vicende accadute nelle ultime legislature, peraltro sotto gli occhi di tutti: chi può dirsi soddisfatto di tali dinamiche che hanno visto la disgregazione dei gruppi, non sempre frutto di fenomeni in senso stretto politici, e che hanno così determinato il mancato rispetto del patto fra elettori ed Pag. 8eletti? Di qui l'intento – senz'altro politico – di sistematizzare la disciplina e disincentivare questi fenomeni attraverso alcuni correttivi, che potranno essere a loro volta, se del caso, ulteriormente migliorati: tiene a precisare però che in nessun caso si è inteso intaccare il diritto costituzionale di tutti i deputati all'esercizio del mandato, a prescindere dalla loro collocazione nella geografia parlamentare.
  Con riferimento specifico al fenomeno delle espulsioni da un Gruppo – fenomeno peraltro non necessariamente collettivo – fa presente che il requisito della rappresentanza di un partito o movimento politico organizzato nel paese anche formatosi successivamente alle elezioni, richiesto dal nuovo comma 5 dell'art. 14 ai fini della costituzione di componenti politiche, anche ove non sussistesse nell'immediatezza dell'espulsione, ben potrebbe intervenire in un momento successivo.
  Tiene poi a precisare che qualificare come minimale il testo base predisposto dai relatori significa dar conto del fatto che esso non comprende tutti i temi ulteriori proposti dai gruppi, ed anche dal suo, ma che esso ha come obiettivo fondamentale raggiungere una condivisione molto ampia fra le forze politiche in Giunta, consentendo così di pervenire ad una riforma che risponda ad esigenze ampiamente avvertite anche dall'opinione pubblica.

  Simone BALDELLI precisa che la proposta formulata dai relatori non incide sulla possibilità che i deputati espulsi dal loro Gruppo aderiscano a qualunque altro Gruppo o componente politica; essa piuttosto mira a introdurre il principio di non consentire, nel corso della legislatura, la formazione di gruppi o componenti non rappresentativi di forze politiche esistenti nel Paese, ma che costituiscano invece un fenomeno tutto ed esclusivamente interno al Parlamento. Al verificarsi di questa condizione, cioè la rappresentatività così intesa, ed in presenza dei requisiti numerici, i deputati espulsi – sulla base del testo dei relatori – potrebbero costituire non solo una componente politica, ma persino un Gruppo.
  Nel sottolineare come la questione attenga direttamente allo stesso funzionamento del Parlamento e nel far presente che i relatori, nell'elaborazione della loro proposta, hanno debitamente tenuto conto anche della prassi interpretativa maturata dalla Giunta per il Regolamento relativamente all'art. 14, si sofferma sulla scelta di fondo compiuta dai relatori, volta a consegnare alla Giunta un testo frutto di ampio accordo, escludendo ogni altra questione «fuori sacco» non condivisa e dunque idonea a far naufragare questo processo di riforma: ogni forza politica ha le proprie idee sugli ulteriori interventi riformatori auspicabili e lui personalmente ritiene che fra questi vi sia senz'altro quello del contingentamento dei disegni di legge di conversione dei decreti legge, che sarebbe quanto mai opportuno adottare ora, alla fine di una legislatura ed in vista dell'avvio della nuova. Ma sa bene che si tratta di un tema che, come tanti altri che stanno a cuore alle singole forze politiche, non possono fare ingresso in questo testo, frutto della mediazione fra posizioni diverse, da considerare nella sua funzione fondamentale di chiave di accensione del motore della prossima legislatura (e proprio in questa ottica richiama, ad esempio, l'inserimento, nel testo riformulato dai relatori, della previsione della prorogatio degli organi di tutela giurisdizionale). Nella stessa ottica ricorda che i relatori non hanno introdotto una norma sul numero e sulle competenze delle Commissioni permanenti, non ritenendola, in un contesto nel quale il numero dei deputati risultanti dalla riforma costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari sarà comunque superiore al numero dei senatori in questa legislatura, una riforma strettamente necessaria per consentire l'avvio della prossima legislatura, né considerando di per sé necessaria, in materia, la piena simmetria con il Senato.
  Invita dunque i colleghi della Giunta a proporre emendamenti volti a migliorare il testo, che giudica comunque equilibrato, evitando però di introdurre materie ulteriori e non condivise, al fine di consentire una rapida conclusione del lavoro istruttorioPag. 9 in Giunta e l'approdo in Assemblea già il mese prossimo, con l'auspicio che l'Assemblea possa affrontare contestualmente anche l'esame di altri provvedimenti aventi la medesima finalità.
  Assicura in conclusione la massima attenzione ad ogni proposta emendativa volta a migliorare il testo.

  Federico FORNARO, dando atto al collega Forciniti della fondatezza della questione da lui posta relativamente alle espulsioni, fa presente che, se condivide senz'altro l'esigenza, sottesa al testo dei relatori, di prevedere che i Gruppi parlamentari e le componenti politiche formatisi in corso di legislatura e frutto di fenomeni di scissione politica rappresentino un partito o movimento politico esistente nel Paese, sarebbe altresì opportuna una riflessione sulla diversa fattispecie relativa all'espulsione di un numero significativo di deputati da un Gruppo (fenomeno peraltro che potrebbe non ripetersi nella prossima legislatura nella dimensione in cui si è verificato in questa), per la quale si potrebbe prevedere una disciplina specifica che, ad esempio, individui un termine entro il quale consentire che possa formarsi il soggetto politico esterno che i deputati interessati intendono rappresentare.
  Invita infine a prestare attenzione alla necessità – già rappresentata dal collega Schullian – che sia individuata una soluzione al problema, peraltro di competenza dell'Ufficio di Presidenza, relativo ai dipendenti dei Gruppi compresi nel cosiddetto allegato A: si tratta, infatti, di una questione molto rilevante, attuale da troppi anni, che comporta significative responsabilità giuridiche in capo al presidente del Gruppo misto e che ritiene debba essere ricondotta ad un fenomeno più gestibile.

  Simone BALDELLI, nel richiamare la particolare natura del fenomeno delle espulsioni da un Gruppo, assicura comunque che, se dovessero essere presentati emendamenti in materia, essi saranno debitamente e attentamente valutati.

  Francesco FORCINITI desidera resti agli atti la sua contrarietà al testo base che, al di là delle intenzioni dei relatori, tocca temi politici divisivi, evidentemente frutto di un pregiudizio nei confronti del Gruppo misto e dei suoi componenti e di una visione verticistica dei Gruppi, dei cui presidenti si intende consolidare il potere di ricatto politico nei confronti dei deputati ad essi iscritti. Ritiene che, invece di questo, obiettivo di una riforma del Regolamento dovrebbe essere quello di una maggiore tutela dei singoli deputati nell'interesse dell'Istituzione parlamentare. Nel far presente che ben altra posizione avrebbe espresso se il testo dei relatori si fosse limitato agli adeguamenti numerici richiesti dalla riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, non può che prendere le distanze dal testo dei relatori e preannuncia la presentazione di emendamenti.

  Roberto FICO, Presidente, prende conclusivamente atto dell'adozione come testo base del testo predisposto dai relatori, come riformulato e pubblicato in allegato al resoconto, con la contrarietà del deputato Forciniti.
  Ribadisce che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato a mercoledì 11 maggio, alle 13: ritiene che, anche alla luce di quanto precisato dai relatori, vi sia margine per intervenire sul testo base, ma nell'ambito del testo stesso, senza stravolgerlo. Auspica un iter celere della proposta, in modo da poterla calendarizzare in Assemblea già nel mese di maggio e, a tal fine e per agevolare i lavori, riterrebbe utile che il contenuto degli emendamenti fosse in qualche modo condiviso preventivamente con i relatori. Fa presente che dal giorno successivo alla conclusione dell'iter di questo testo, la Giunta potrà continuare a lavorare fino alla fine della legislatura per affrontare, debitamente istruendole, le altre questioni avvertite dai Gruppi e dai membri della Giunta – ed anche da lui personalmente – come bisognose di un intervento riformatore.

  La seduta termina alle 20.05.