CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 aprile 2022
779.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 172

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 13 aprile 2022. — Presidenza del vicepresidente Giovanni CURRÒ. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giovanni CURRÒ, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Avverte che per la seduta odierna, non essendo previsto che la Commissione svolga votazioni, è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati e del rappresentante del Governo, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020.

5-07733 Ribolla: Erogazione di indennizzi in favore di titolari di partite IVA.

  Il sottosegretario Federico FRENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Alberto RIBOLLA (Lega), ringraziando, si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta. Ricorda quindi come già in passato si siano verificati problemi in fase di erogazione dei contributi, legati a disguidi quali ad esempio l'errata comunicazione dell'IBAN sul quale accreditare le somme. È comunque certo che l'Agenzia delle entrate troverà il modo di risolvere celermente i problemi segnalati.

5-07491 Gallo: Iniziative per la revisione della disciplina dell'istituto del Trust finanziario e la tutela dei risparmiatori che investono in società quotate.

  Il sottosegretario Federico FRENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Luigi GALLO (M5S) ringrazia il rappresentante del Governo per i dettagli forniti sulla disciplina fiscale del Trust finanziario, segnalando peraltro come la tale disciplina, che è stata aggiornata in un momento successivo rispetto agli eventi segnalati, non fosse all'epoca evidentemente adeguata per evitare il verificarsi del crack Deiulemar.
  Segnala poi come, anche in caso di truffe accertate in sede giudiziaria, sia veramente lungo e complesso per i risparmiatori ottenere il ristoro del danno subito. Evidenzia poi la necessità di dotare il sistema giudiziario italiano di personale appositamente dedicato alla valutazione dei reati di tipo finanziario.
  Concludendo, chiede che i risparmiatori italiani siano maggiormente tutelati quando investono nelle imprese e che, a tal fine, siano istituiti appositi fondi attraverso i quali lo Stato, nei casi più rilevanti, conceda un risarcimento almeno parziale dei danni subiti.

5-07808 Fragomeli: Iniziative per ridurre gli oneri derivanti dall'aumento del costo dell'energia.

  Il sottosegretario Federico FRENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) ringrazia per la risposta, della quale non si dichiara tuttavia soddisfatto, in quanto dimostra una chiusura totale del Governo nei confronti del tema dell'applicazione dell'IVA agli oneri tributari.
  Rammenta poi come il Partito Democratico segnali sempre con largo anticipo alcune questioni, alle quali si attribuisce la dovuta attenzione solo in un secondo momento. L'interrogazione in oggetto era stata presentata in occasione dell'esame del decreto-legge n. 17 del 2022 – cosiddetto Energia – e le misure che il Governo ha adottato in quella sede costituiscono il minimo indispensabile per consentire a famiglie e imprese di sopravvivere. Sottolinea quindi la necessità di ulteriori interventi per la riduzione degli aggravi e dei costi presenti nelle bollette energetiche.Pag. 173
  Per quanto riguarda la remunerazione del capitale investito, osserva che l'Italia è dipendente dalle forniture estere e perciò deve compiere uno sforzo maggiore rispetto ad altri Paesi per ridurre il costo dell'energia per famiglie e imprese. Occorre quindi ridurre ulteriormente la remunerazione del capitale investito, a fronte delle notizie di un aumento degli utili delle società partecipate che operano nel settore energetico e di un aumento delle entrate IVA.
  Segnala che il proprio gruppo continuerà a portare avanti la battaglia in tal senso, in attesa che anche il Governo si renda conto della necessità di intervenire.

5-07813 Fragomeli: Chiarimenti per l'accesso ai benefici fiscali del Superbonus.

  Il sottosegretario Federico FRENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), ringraziando, evidenzia la presenza di risposte positive su alcuni aspetti. Tra queste cita innanzitutto il chiarimento relativo al punto n. 2), sui costi massimi agevolabili, che è stato reso noto ieri da parte del Ministero della transizione ecologica.
  Con riferimento al punto n. 3) evidenzia la necessità di comprendere la tempistica con la quale verranno completati gli approfondimenti in corso sulla compatibilità dello sconto in fattura con lo split payment e con il reverse charge.
  In merito al punto n. 5) apprezza la conferma della detrazione per le residue rate in favore dell'acquirente che provvede al loro pagamento.
  Infine, con riferimento al punto n. 6), relativo all'applicazione del Superbonus sugli immobili cosiddetti fiscalizzati, segnala l'esistenza di un serio problema, poiché i comuni non intendono rilasciare dichiarazioni di conformità urbanistica finché la questione non verrà adeguatamente chiarita. A volte interi condomini restano bloccati per irregolarità che riguardano una sola delle unità immobiliari che li compongono. Si propone di intervenire sulla questione in occasione di un prossimo provvedimento.

5-07819 Angiola: Requisiti per l'accesso ai bonus edilizi.

  Il sottosegretario Federico FRENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Nunzio ANGIOLA (Misto-A-+E-RI) prende atto di quanto segnalato dal rappresentante del Governo.

  Giovanni CURRÒ, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 13 aprile 2022. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 15.10.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Luigi MARATTIN, presidente, comunica che la deputata Francesca Troiano cessa di far parte della Commissione.

DL 24/2022: Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.
C. 3533 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

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  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Nicola GRIMALDI (M5S), relatore, avverte che la Commissione Finanze avvia oggi l'esame, ai fini dell'espressione del parere da rendere alla Commissione XII Affari Sociali, del decreto-legge n. 24 del 2022, recante Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza (C. 3533), che si compone di 15 articoli.
  Il provvedimento reca disposizioni tese al superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19 – messe in atto attraverso i numerosi provvedimenti precedentemente adottati – in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza dichiarato con deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, da ultimo prorogato fino al 31 marzo 2022.
  Nel rinviare al dossier predisposto dagli Uffici per un'analisi dettagliata dei contenuti del provvedimento, segnala che l'articolo 8 modifica la durata dell'obbligo vaccinale per talune categorie di lavoratori, prevedendo il suo mantenimento sino al 31 dicembre 2022 per le seguenti categorie:
  esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario;
  studenti dei corsi di laurea impegnati nello svolgimento di tirocini per l'abilitazione all'esercizio delle professioni sanitarie;
  lavoratori impegnati in strutture residenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali;
  personale che svolge a qualsiasi titolo la propria attività lavorativa nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, di cui all'articolo 8-ter del decreto legislativo n. 502 del 1992, ad esclusione di coloro che svolgono attività lavorativa con contratti esterni.
  Al riguardo rammenta che il mancato rispetto dell'obbligo vaccinale comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 100 euro, irrogata dal Ministero della salute, tramite Agenzia delle entrate-Riscossione. La procedura per l'irrogazione della sanzione è disciplinata dall'articolo 4-sexies del decreto-legge n. 44 del 2021, introdotto dal decreto-legge n. 1 del 2022.
  In particolare ricorda che il Ministero della salute, avvalendosi dell'Agenzia delle entrate-Riscossione, comunica ai soggetti inadempienti l'avvio del procedimento sanzionatorio e indica ai destinatari il termine perentorio di dieci giorni dalla ricezione, per comunicare all'Azienda sanitaria locale competente per territorio l'eventuale certificazione relativa al differimento o all'esenzione dall'obbligo vaccinale, ovvero altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità. Entro il medesimo termine, gli stessi destinatari danno notizia all'Agenzia delle entrate-Riscossione dell'avvenuta presentazione di tale comunicazione. L'Azienda sanitaria locale trasmette all'Agenzia delle entrate-Riscossione, nel termine perentorio di dieci giorni dalla ricezione della suddetta comunicazione dei destinatari, previo eventuale contraddittorio con l'interessato, un'attestazione relativa all'insussistenza dell'obbligo vaccinale o all'impossibilità di adempiervi o viceversa alla mancanza di tali presupposti.
  L'Agenzia delle entrate-Riscossione, nel caso in cui l'Azienda sanitaria locale non confermi l'insussistenza dell'obbligo vaccinale ovvero l'impossibilità di adempiervi, provvede, entro 180 giorni dalla trasmissione dell'attestazione, alla notifica di un avviso di addebito con valore di titolo esecutivo.
  In caso di opposizione alla sanzione contenuta nel titolo esecutivo suddetto resta ferma la competenza del giudice di pace e l'Avvocatura dello Stato assume il patrocinio dell'Agenzia delle entrate-Riscossione nel relativo giudizio.
  Le entrate derivanti dall'irrogazione della sanzione in esame sono versate, a cura dell'Agenzia delle entrate-Riscossione, ad apposito capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato, ai fini della riassegnazione al Fondo per le emergenze nazionali e del successivo trasferimento alla contabilità speciale del Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19.Pag. 175
  Formula quindi sul provvedimento una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 6).

  Luigi MARATTIN, presidente, rammentando come il provvedimento abbia ad oggetto il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, rileva la congruenza dell'osservazione formulata relativa alla somministrazione a prezzi contenuti di test antigenici rapidi, la cui valutazione nel merito rimette al giudizio della Commissione.
  Ritiene invece che non sia attinente alla materia del provvedimento il richiamo – nelle premesse – alla tutela degli operatori commerciali su aree pubbliche con riguardo agli aumenti del canone unico patrimoniale. Quindi, senza voler intervenire nel merito della questione, rileva l'opportunità che tale riferimento venga espunto dalla proposta di parere.

  Marco OSNATO (FdI), annunciando il voto contrario del gruppo Fratelli d'Italia, ritiene che la questione relativa al canone patrimoniale unico dovuto dagli operatori commerciali su aree pubbliche, pur se meritevole di tutela, sia estranea al contenuto del provvedimento in esame e meriti in ogni caso di essere affrontata con un intervento organico in altra sede.

  Nicola GRIMALDI (M5S), prendendo atto di quanto evidenziato, ribadisce tuttavia la sua posizione e l'importanza del problema sollevato, del quale auspica che la Commissione Finanze – che non ha sinora avuto l'opportunità di intervenire sul punto – si faccia carico, risolvendo la questione in occasione dell'esame di un prossimo provvedimento. Formula quindi una nuova proposta di parere favorevole con osservazione, nella quale è espunto il riferimento, in premessa, al canone patrimoniale unico (vedi allegato 7).

  Luigi MARATTIN, presidente, si dichiara disponibile ad affrontare il tema sollevato in tutte le sedi opportune ed evidenzia come l'inserimento di tale questione in un provvedimento dal contenuto del tutto estraneo rischia di ridurre l'efficacia della proposta.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore, come da ultimo riformulata (vedi allegato 7).

Disposizioni per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura.
Testo unificato C. 2049 e abb.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Graziella Leyla CIAGÀ (PD), relatore, avverte che la Commissione Finanze avvia oggi l'esame, ai fini del parere da rendere alla XIII Commissione Agricoltura, del testo unificato della proposta di legge, recante Disposizioni per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura (C. 2049 e abb.), come risultante dagli emendamenti approvati.
  Il provvedimento in esame, che si compone di 10 articoli, introduce misure volte a promuovere il lavoro e l'imprenditoria femminile nel settore agricolo, della silvicoltura, della pesca e dell'acquacoltura, con particolare riferimento alle aree rurali e marginali, costiere, lacuali e fluviali. Il provvedimento si propone altresì di eliminare le criticità esistenti nei settori sopra indicati e contrastare le disparità salariali e le discriminazioni di genere.
  Evidenzia che le disposizioni attuano, per quanto attiene l'ambito dell'agricoltura, la strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026, che a sua volta discende dalla direttiva 2010/41/UE sull'applicazione del principio della parità di trattamento tra uomini e donne. Il provvedimento prevede uno stanziamento complessivoPag. 176 pari a 42,3 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2022.
  Rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici, rammenta sommariamente che l'articolo 1 definisce oggetto e finalità della proposta di legge.
  L'articolo 2 definisce le finalità del Piano nazionale di interventi per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nei settori interessati dal provvedimento.
  L'articolo 3 istituisce l'Ufficio di livello dirigenziale non generale per l'imprenditoria e il lavoro femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura e ne definisce le funzioni, prevedendo inoltre lo stanziamento di 300.000 euro annui per il suo funzionamento.
  L'articolo 4 reca disposizioni per favorire la costituzione e l'aggregazione di imprese a conduzione femminile nel settore dell'agricoltura, della silvicoltura, dell'itticoltura e dell'acquacoltura.
  L'articolo 5 provvede all'attuazione della parità di genere nell'ambito delle cariche e degli organi sociali di enti e società del settore agricolo.
  L'articolo 6 istituisce la Giornata nazionale del lavoro femminile in agricoltura.
  L'articolo 7 riconosce la qualifica di coadiuvante dell'impresa di pesca e acquacoltura al familiare che presta la sua attività di lavoro nell'impresa ittica.
  L'articolo 8 rifinanzia con 15 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2022 il Fondo rotativo per favorire lo sviluppo dell'imprenditoria femminile in agricoltura.
  Infine gli articoli 9 e 10 recano rispettivamente la clausola di salvaguardia e la copertura finanziaria.
  Con riferimento alle competenze della Commissione Finanze, segnala che il Piano nazionale di interventi, di cui all'articolo 2 del provvedimento, è redatto con cadenza triennale dall'apposito Ufficio istituito presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ed è finalizzato alla realizzazione e al finanziamento di interventi volti:
  a promuovere l'installazione e l'utilizzo della banda larga e ultralarga nelle zone rurali, prevedendo agevolazioni fiscali in particolare per le imprese agricole femminili che utilizzano infrastrutture digitali (articolo 2, comma 2, lettera m));
  ad agevolare l'accesso al credito, finalizzato all'avvio di attività imprenditoriali agricole, per donne e giovani appartenenti a fasce reddituali più svantaggiate (articolo 2, comma 2, lettera t)).
  Per l'attuazione del Piano nel suo complesso sono stanziati 12 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2022.
  Formula infine una proposta di parere favorevole sul provvedimento, che si propone un riequilibrio di genere, particolarmente necessario in un Paese come l'Italia, dove il 51 per cento della popolazione è costituito da donne, che mediamente hanno titoli di studio superiori agli uomini, ma dove, ciononostante, si registra una bassa occupazione femminile, con salari mediamente inferiori a quelli degli uomini ed una limitata presenza femminile nei ruoli apicali.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dalla relatrice.

Disciplina dell'ippicoltura e delega al Governo per l'adozione di disposizioni volte allo sviluppo del settore.
Nuovo testo C. 2531.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Raffaele BARATTO (CI), relatore, avverte che la Commissione Finanze avvia oggi l'esame, ai fini del parere da rendere alla XIII Commissione Agricoltura, del nuovo testo della proposta di legge, recante Disciplina dell'ippicoltura e delega al Governo per l'adozione di disposizioni volte allo sviluppo del settore (C. 2531).
  Il provvedimento in esame, che si compone di 3 articoli, introduce misure volte a disciplinare le attività di ippicoltura, svolte Pag. 177in forma individuale o associata, applicabili a tutti gli equidi.
  Con riferimento ai profili di interesse della Commissione Finanze evidenzia innanzitutto che l'articolo 1, comma 3, stabilisce che ai redditi derivante dalle attività elencate nel medesimo comma, esercitate da un imprenditore agricolo e svolte a favore di terzi, si applica l'articolo 56-bis, comma 3, del Testo unico delle imposte sui redditi (decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986). La citata disposizione stabilisce che il reddito delle attività connesse all'attività dell'impresa agricola è determinato applicando all'ammontare dei corrispettivi delle operazioni registrate o soggette a registrazione agli effetti dell'IVA il coefficiente di redditività del 25 per cento.
  Le attività connesse di cui all'articolo 1, comma 3 sono le seguenti:

   a) l'esercizio e la gestione di stazioni di fecondazione, l'assistenza e la gestione alla produzione del seme;

   b) la doma, l'addestramento, l'allenamento, la custodia e il ricovero dei cavalli;

   c) la valorizzazione e la promozione delle razze autoctone e non autoctone, anche attraverso le manifestazioni ludiche, nonché l'impiego per scuole di equitazione, in raduni di turismo equestre, per scopi, sociali e ippoterapia con personale qualificato;

   d) la gestione e il mantenimento in proprio o per conto terzi, anche non allevatori, di equidi di qualunque età anche qualora non più impiegati in attività di qualunque genere;

   e) la promozione in ogni sede di attività di studio delle tecniche di ippicoltura, tirocini e attività formative in collaborazione con istituti scolastici e gli allevamenti presenti sul territorio e le cliniche veterinarie universitarie;

   f) la promozione e l'insegnamento delle attività di mascalcia.
   Segnala poi che l'articolo 1, comma 5, stabilisce che alle attività di ippicoltura si applicano le disposizioni fiscali vigenti previste per il settore agricolo.

  Rammenta che ai fini fiscali, la lettera b) del comma 2 dell'articolo 32 del Testo Unico delle imposte sui redditi considera agricole le attività di allevamento di animali effettuate con mangimi ottenibili per almeno un quarto dal terreno. Nei limiti della predetta percentuale di incidenza, il reddito viene determinato, ai sensi del successivo articolo 34 del Testo Unico, mediante l'applicazione delle tariffe d'estimo, rivalutate del 70 per cento, del terreno a qualunque titolo posseduto (proprietà, usufrutto etc.) o condotto in affitto. L'allevamento di animali che, invece, eccede la potenzialità del terreno (1/4 di mangimi ottenibili dal fondo), dà luogo a reddito d'impresa che può essere determinato forfettariamente o in modo ordinario, secondo le risultanze delle scritture contabili.
  In particolare, per il settore equino, il Ministero delle Finanze ha precisato che:

   i puledri, se non è ancora iniziata la preparazione specifica per le corse, gli stalloni e le fattrici (che hanno terminato l'attività agonistica) sono da considerare capi dell'azienda agricola (circolare 14 agosto 1981 n. 27);

   l'attività di ingrasso di animali, se il terreno è idoneo a produrre mangimi, costituisce reddito agrario (Commissione Tributaria Centrale 20 giugno 1990 n. 4837).
   L'allevamento, nei limiti sopra descritti e in quanto rientrante a dette condizioni nell'attività agricola, segue, quindi, il regime IVA e IRAP previsto in generale per le attività agricole.
   L'allevamento di cavalli da corsa e da equitazione non rientra, invece, nell'ambito delle attività agricole, in quanto, sempre secondo l'interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, richiede un complesso di conoscenze tecniche specifiche diverse attinenti all'attività di allevamento agricolo. Pertanto, il reddito derivante dall'allevamento non rientra nella configurazione del reddito agrario, ed è, quindi, tassabile secondo gli ordinari canoni del reddito d'impresa e Pag. 178le ordinarie modalità IVA. I proventi tipici di questa attività di allevamento sono quindi considerati ricavi e, in quanto tali, componenti positivi di reddito.
   Evidenzia inoltre che l'articolo 1, comma 6, prevede l'applicazione dell'IVA con l'aliquota ridotta del 10 per cento per la cessione e la vendita degli equidi disciplinati dalla presente legge, nonché di quelli impiegati nell'attività sportiva professionale giunti a fine carriera.
   Al riguardo segnala che potrebbe essere preferibile, dal punto di vista formale, inserire le operazioni di cessione e vendita, per le quali si vuole prevedere l'applicazione dell'IVA con l'aliquota del 10 per cento, nell'elenco di cui alla Tabella A – Parte III, allegata al decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 in materia di IVA.
   In proposito evidenzia che il n. 1) della Tabella A – Parte III già prevede che a cavalli, asini, muli e bardotti, vivi, destinati ad essere utilizzati nella preparazione di prodotti alimentari, si applichi l'IVA con l'aliquota del 10 per cento.
   Potrebbe pertanto valutarsi la possibilità di un coordinamento della nuova norma con la citata disposizione.
   Segnala infine che la previsione di una delega al Governo per l'adozione di disposizioni volte allo sviluppo del settore dell'ippicoltura – di cui all'articolo 2 del testo originario – è stata espunta nel corso dell'esame in sede referente.
   Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 8).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

Documento di economia e finanza 2022.
Doc. LVII, n. 5, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 aprile scorso.

  Luigi MARATTIN, presidente, ricorda innanzitutto che la discussione del provvedimento in Assemblea è prevista a partire dalle ore 9 di mercoledì 20 aprile prossimo e che pertanto la Commissione Finanze dovrà esprimere il parere di competenza entro la giornata odierna, o, al più tardi, entro la mattina di martedì 19 aprile.
  Rammenta quindi che nella seduta svoltasi ieri la relatrice Martinciglio ha illustrato il contenuto del provvedimento, riservandosi di formulare una proposta di parere, che la invita pertanto a formulare.

  Vita MARTINCIGLIO (M5S), relatrice, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 9), che illustra nel dettaglio.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), nel condividere i contenuti del parere testé formulato dalla relatrice e preso atto dell'importanza e della complessità del documento di programmazione economica in esame, sottolinea innanzitutto la positività dei dati relativi al miglioramento dell'indebitamento tendenziale, che consente di disporre di risorse aggiuntive, particolarmente utili in un momento di difficoltà economica e di crisi energetica come quello in corso.
  Tra i temi sui quali richiama l'attenzione dei colleghi e sui quali auspica un ruolo da protagonista della Commissione Finanze vi è senz'altro quello dell'incremento del Fondo di Garanzia per il credito, che sebbene sia in questa fase posto in secondo piano rispetto alla necessità di sostenere le imprese con risorse destinate all'abbattimento dei costi dell'energia, rimane una questione prioritaria per la sua parte politica, oltre che fortemente sollecitata dal mondo delle imprese.
  Quanto al merito delle questioni affrontate dal DEF, appare positivo – seppure in un contesto particolarmente critico – l'incremento delle entrate IRPEF e il recupero del tax gap Iva, pari ad oltre 4 miliardi di euro. Si tratta di un tema che sta molto a cuore alla sua parte politica e che è stato reso possibile anche grazie all'utilizzo di strumenti fondamentali come la fatturazione elettronica e la sua estensione ad Pag. 179ulteriori soggetti. Altrettanto importante è che i 14 miliardi circa di incasso derivanti dall'attività di controllo dell'Agenzia delle entrate siano in misura crescente riconducibili ad attività di compliance anziché alla riscossione coattiva, con una tendenza nei rapporti tra amministrazione fiscale e contribuenti che giudica particolarmente positiva.
  Richiama quindi l'audizione svoltasi ieri dinnanzi alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato sul DEF, nel corso della quale il Ministro dell'economia Daniele Franco, intervenendo sul PNRR, ha ribadito l'impegno italiano a sostenere in ambito europeo una sorta di Next Generation EU riguardante il contrasto alla crisi energetica e l'autosufficienza, nella prospettiva di una grande evoluzione, da finanziare con il debito europeo. Il Partito Democratico condivide, da forza europeista, questa visione, che giudica una strada obbligata e che deve vedere tutta l'Europa impegnata, con risorse dedicate.
  Ribadisce, in conclusione, il voto favorevole del Partito Democratico sul Documento in esame e sulla proposta di parere formulata dalla relatrice.

  Alvise MANIERO (MISTO-A) chiede alla relatrice alcune precisazioni riguardanti la proposta di parere formulata, con specifico riferimento alla osservazione di cui alla lettera b), numero 3). Si parla infatti in tale punto di frazionamento del credito da parte delle banche qualora esso sia ceduto ai propri correntisti, anche in maniera frazionata, per importo e annualità. A lui risulta che il credito generalmente vada dal titolare del beneficio d'imposta, che diventa titolare del credito, all'istituto finanziario, e non viceversa; non è quindi a suo avviso chiarissimo a cosa ci si riferisca nell'osservazione in questione.

  Vita MARTINCIGLIO (M5S), relatrice, precisa come l'intento sia quello di garantire le cessioni plurime.

  Alvise MANIERO (MISTO-A) ritiene, in questo caso, che occorra esprimere con maggiore precisione tale indicazione, visto che il frazionamento dei crediti è uno degli espliciti divieti con i quali si è intervenuti in uno degli ultimi decreti a correzione della normativa precedente. La cessione frazionata è stata inibita e vietata mentre prima era possibile; la cessione multipla, quindi successiva, è invece un'altra questione, da non confondere con la prima.

  Luigi MARATTIN, presidente, ritiene che la formulazione del decreto-legge n. 17 del 2022 in materia di contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale sia esattamente quella adottata nella proposta di parere, che si limita ad introdurre l'ipotesi del frazionamento.

  Vita MARTINCIGLIO (M5S), relatrice, rileva come l'osservazione formulata tenga conto dei lavori che si sono appena conclusi presso le Commissioni Ambiente e Attività produttive sul citato decreto n. 17 del 2022, e segnala che l'aspetto richiamato è stato oggetto del rinvio del testo dall'Aula alle Commissioni.

  Alessio Mattia VILLAROSA (MISTO) ritiene che l'osservazione formulata sia in effetti conforme con il dettato del citato decreto-legge, ma esprime perplessità circa il fatto che in tal modo mancherebbe la possibilità per le banche, esigenza questa chiesta dalle imprese, di poter a loro volta acquistare dai clienti in modo frazionato l'eventuale credito d'imposta. Chiede ai colleghi un breve approfondimento sul punto.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) osserva come il decreto-legge n. 17 in materia di energia abbia dato la possibilità di una quarta cessione, ciò che significa che dopo tre istituti bancari il credito può essere ceduto al cliente correntista del terzo cessionario. Si è anche discusso della possibilità che – sempre all'interno degli istituti bancari intermediari – anche il primo cessionario potesse rivolgersi direttamente ai propri correntisti per la cessione del credito, ma si è trattato di un'ipotesi che è stata poi scartata.
  Resta da risolvere il problema oggettivo dei casi in cui l'ammontare del credito sia Pag. 180particolarmente ingente e in cui non sia facile individuare un correntista che possa integralmente acquisirlo. La parcellizzazione che viene proposta riguarda la cessione del credito dalla banca non a un singolo soggetto correntista ma a più soggetti correntisti.

  Alessio Mattia VILLAROSA (MISTO) rileva come l'osservazione formulata appaia pertanto volta a risolvere il problema degli istituti di credito evidenziato.

  Marco OSNATO (FDI), nel preannunciare il voto contrario sul Documento in esame, osserva come il DEF risenta pesantemente dei provvedimenti collegati, siano essi il disegno di legge delega relativo alla riforma fiscale o le misure annunciate dal Consiglio dei ministri sulla lotta all'evasione. Appare evidente come si continui, da una parte, a prospettare situazioni difficilmente realizzabili, dall'altra a mostrare intenti punitivi nei confronti del contribuente, anziché affrontare le incongruenze che portano l'Italia ad avere una così rilevante evasione fiscale. Da una lettura del Documento, e in particolare della terza parte dedicata al Piano nazionale di riforma, si evince che quello che doveva apparire come un libro dei sogni si stia trasformando in un libro degli incubi per il Governo. Conferma in conclusione la posizione nettamente contraria del gruppo di Fratelli d'Italia al Documento in discussione.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) dichiara di condividere quanto evidenziato dall'onorevole Claudio Borghi in merito al DEF, che non terrebbe in adeguata considerazione la grave situazione economica del Paese, la quale richiederebbe uno scostamento di bilancio. In proposito rammenta quanto avvenuto due anni fa, nel mese di marzo 2020, quando il Ministro Gualtieri aveva richiesto un primo scostamento di bilancio di 3,5 miliardi di euro seguito poi da numerosi successivi interventi di ben altro importo.
  Desidera comunque concentrare il proprio intervento sulla questione della cessione dei crediti di imposta in materia edilizia. In proposito segnala che Banca Intesa e UniCredit hanno bloccato, per il raggiungimento del plafond, l'acquisto dei citati crediti. Senza entrare nel merito delle cause che hanno prodotto questo risultato – quali potrebbero essere le truffe perpetrate ai danni dello Stato e la conseguente normativa di blocco, poi in parte modificata, dettata dall'articolo 28 del decreto-legge n. 4 del 2022 – suggerisce di provare a risolvere il problema mediante la cessione dei crediti ai correntisti, eventualmente anche di altre banche, e la cessione ad aziende quali le grandi società partecipate dallo Stato, che sono soggette a numerosi controlli, di poco inferiori a quelli ai quali sono sottoposte le banche. Tali aziende hanno alle proprie dipendenze migliaia di dipendenti e pertanto potrebbero effettuare compensazioni con le imposte dovute sulle retribuzioni dei medesimi.
  A fronte di tale situazione, esprime il timore che presto molti proprietari immobiliari, che hanno avviato lavori di ristrutturazione contando sulla possibilità di cessione del credito, si troveranno nell'impossibilità di pagare gli interventi effettuati dalle imprese edili.
  Giudica pertanto positivamente l'aver inserito nella proposta di parere un'osservazione in merito alla cedibilità dei crediti di imposta.
  Si dichiara infine interessato a svolgere un rapido approfondimento sul tema, come emerso in sede di Ufficio di presidenza, che potrebbe essere d'impulso al Governo per la soluzione di un problema che non si esaurirà in tempi brevi, poiché le misure agevolative per l'edilizia si applicheranno ancora per i prossimi anni.

  Umberto BURATTI (PD), riferendosi a quanto appena detto dal collega Gusmeroli, osserva come il Sole24Ore di oggi riportava la notizia riferita all'ipotesi di una sospensione dell'attività di acquisizione dei crediti da parte dei citati istituti di credito. Si tratta naturalmente, anche a suo avviso, di una notizia preoccupante e ritiene che Parlamento e Governo debbano monitorare la situazione ed eventualmente intervenire, al fine di evitare il rischio di una paralisi del Pag. 181sistema, che avrebbe effetti gravi sia per gli stessi istituti di credito che per gli imprenditori.

  Luigi MARATTIN, presidente, ritiene che gli approfondimenti istruttori in tema di cessione del credito richiesti dal PD nella riunione dell'Ufficio di presidenza svoltasi ieri potrebbero rappresentare la sede ideale per affrontare le questioni sollevate e sviluppare la discussione.

  Lucia ALBANO (FDI) intende soffermarsi rapidamente su una questione accennata dal collega Osnato nel suo intervento e che concerne il tema della lotta all'evasione fiscale. Rileva come nel DEF si indichi che le riforme da compiere sul versante delle entrate sono quelle volte a migliorare la struttura del prelievo, incentivare la tax compliance e contrastare l'evasione fiscale. Anche da recenti notizie di stampe si evince che, in tale ambito, tra le misure che il Governo sta mettendo in cantiere vi sono quelle, ad esempio, volte a prevedere o addirittura anticipare le sanzioni amministrative per gli esercenti che rifiutino i pagamenti elettronici, o anche le misure di contrasto all'evasione fiscale mediante la definizione di big data funzionali o comunque attraverso l'utilizzo di dati del contribuente.
  Esprime sul punto una forte preoccupazione sulla deriva che tali iniziative possono assumere, nella direzione di sempre maggiori sanzioni, anche nei confronti degli esercenti che si trovano a dover fronteggiare le complicazioni dei pagamenti elettronici, anziché privilegiare la compliance. Sottolinea in tale contesto la particolare delicatezza del processo di pseudonimizzazione e analisi dei big data funzionali sotto il profilo delle garanzie della privacy dei cittadini. Queste, tra l'altro, le perplessità e preoccupazioni che motivano il voto contrario del gruppo di Fratelli d'Italia sul provvedimento.

  Luigi MARATTIN (IV) richiama sul punto gli obiettivi specifici contenuti nel PNRR riguardanti la lotta all'evasione e le pronunce già intervenute in materia del Garante della privacy.

  Vita MARTINCIGLIO (M5S), relatrice, ribadito che le scelte del DEF appaiono condivisibili e confermata la proposta di parere favorevole sul Documento, intende in conclusione sottolineare, esprimendo la posizione politica del suo gruppo quale forza di maggioranza relativa, come le risorse destinate dal DEF agli interventi per le famiglie, i lavoratori e le imprese risultino insufficienti. Appare inoltre evidente che i 5 miliardi di euro messi in campo non possano rappresentare una risposta adeguata alle enormi sfide che l'Italia si prepara ad affrontare. Ribadisce anche in questa sede come uno scostamento di bilancio – anche alla luce di quanto dichiarato nell'audizione svoltasi ieri del Ministro Franco – sia inevitabile al fine di difendere l'economia nazionale e per tutelare i cittadini e il loro potere di acquisto.

  Nessun'altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dalla relatrice (vedi allegato 9).

  La seduta termina alle 16.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Deleghe al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario e per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura.
C. 2681 Governo e abb.