CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 aprile 2022
778.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 148

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 12 aprile 2022.

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti del Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali (CONAF), nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni 7-00720 Loss e 7-00757 Ciaburro concernenti iniziative per il contrasto alla diffusione del Bostrico tipografo.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.30 alle 13.50.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 12 aprile 2022. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Avverte che ha cessato di far parte della Commissione il deputato Leonardo Tarantino. Saluta il collega Tarantino augurandogli buon lavoro presso la Commissione di destinazione.

Documento di economia e finanza 2022.
Doc. LVII n. 5 e Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Filippo GALLINELLA, presidente, informa che la Commissione di merito intendePag. 149 concludere l'esame nella mattina di martedì 19 aprile.
  Avverte quindi che la Commissione dovrà esprimersi nella seduta di domani, mercoledì 13 aprile. Chiede quindi alla relatrice, onorevole Gagnarli, di illustrare il provvedimento.

  Chiara GAGNARLI (M5S), relatrice, precisa che, prima di illustrare gli aspetti di stretto interesse della Commissione Agricoltura, si sofferma brevemente sul quadro macroeconomico di riferimento.
  In particolare, evidenzia che il documento in titolo illustra preliminarmente il quadro macroeconomico, sottolineando come, nel corso del 2021, l'economia italiana abbia fatto registrare una crescita del prodotto interno lordo, in termini reali, pari al 6,6 per cento, risultando la più elevata tra le grandi economie europee anche grazie anche alle politiche adottate dal Governo per sostenere famiglie e imprese e al successo della campagna di vaccinazione anti-Covid.
  Al riguardo rileva, tuttavia, come nel corso degli ultimi mesi dell'anno le prospettive di crescita siano sensibilmente peggiorate, in ragione sia dell'aumento dei contagi da Covid-19 dovuto al diffondersi della variante Omicron, sia delle rilevanti spinte inflazionistiche determinate dall'incremento del prezzo del gas naturale, che ha provocato, a sua volta, un aumento delle tariffe elettriche e trainato al rialzo i corsi dei diritti di emissione (ETS).
  A partire da febbraio di quest'anno, a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, la tendenza al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici, alimentari, dei metalli e delle altre materie prime si è ulteriormente accentuata, con l'inflazione al con consumo che ha raggiunto livelli del 6,7 per cento. Per quanto concerne specificamente il settore alimentare, incrementi rilevanti si sono registrati per il grano, fortemente sensibile alle evoluzioni del conflitto per il ruolo dell'Ucraina come esportatore di tale materia prima, per il mais e per il cotone.
  In tale contesto, si è determinato un progressivo deterioramento del quadro economico e delle previsioni di crescita, attualmente meno favorevoli di quanto risultassero dalla Nota di aggiornamento al DEF pubblicata nel mese di settembre: la previsione tendenziale di crescita del PIL per quest'anno scende dal 4,7 per cento dello scenario programmatico della NADEF al 2,9 per cento, rimanendo comunque caratterizzata da notevoli rischi al ribasso connessi alla possibilità di interruzione dei flussi di gas dalla Russia.
  La revisione al ribasso della previsione per il 2022 è dovuta principalmente al peggioramento delle variabili esogene della previsione. Risultano infatti riviste al ribasso le previsioni di crescita del commercio mondiale e delle importazioni dei Paesi più rilevanti quali mercati di esportazione dell'Italia.
  Segnala, altresì, che la nuova previsione macroeconomica si caratterizza anche per un tasso di inflazione assai più elevato di quanto previsto a settembre scorso nella NADEF. Il deflatore dei consumi delle famiglie, che nel 2021 è cresciuto dell'1,7 per cento, è previsto aumentare del 5,8 per cento nel 2022, contro una previsione dell'1,6 per cento nella NADEF. La previsione di crescita del deflatore del PIL, anch'essa dell'1,6 per cento nella NADEF, sale al 3,0 per cento. Ciò porta la nuova previsione di crescita del PIL nominale al 6,0 per cento, solo leggermente più bassa del 6,4 per cento previsto nella NADEF.
  A questo riguardo, nel documento si richiama l'attenzione sugli interventi messi in atto dal Governo, che sta operando per una risposta ampia e strutturale alla crisi energetica, sia con azioni a livello nazionale, che con l'attiva partecipazione alla formulazione delle politiche europee.
  In particolare, nel documento si sottolinea l'impegno dell'Esecutivo a diversificare le fonti di approvvigionamento di gas e a ridurre rapidamente la dipendenza dalle fonti fossili di energia attraverso misure dirette a promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili, nell'ottica della transizione ecologica delineata dal PNRR, una crescita economica più elevata e sostenibile.
  Con riferimento alle linee di tendenza della finanza pubblica, il documento evidenzia che partendo dai positivi risultati di Pag. 150finanza pubblica conseguiti nel 2021, la previsione dell'indebitamento netto a legislazione vigente per il 2022 è rivista al ribasso rispetto allo scenario programmatico della NADEF, dal 5,6 per cento al 5,1 per cento del PIL.
  In tale contesto il Governo, a seguito della riduzione della previsione di indebitamento netto tendenziale ha deciso di confermare l'obiettivo relativo al rapporto tra deficit e PIL (5,6 per cento del PIL) e di utilizzare il restante margine pari a circa 0,5 punti percentuali per finanziare un nuovo provvedimento alla fine del mese di aprile. Il nuovo decreto-legge ripristinerà anzitutto i fondi di bilancio temporaneamente definanziati a parziale copertura del decreto-legge n. 17/2022, pari a 4,5 miliardi in termini di impatto sul conto della PA. Le restanti risorse saranno destinate ai seguenti ordini di interventi: l'incremento dei fondi per le garanzie sul credito; l'aumento delle risorse necessarie a coprire l'incremento dei prezzi delle opere pubbliche; ulteriori interventi per contenere i prezzi dei carburanti e il costo dell'energia; ulteriori misure che si rendano necessarie per assistere i profughi ucraini e per alleviare l'impatto economico del conflitto in corso in Ucraina sulle aziende italiane; continuare a sostenere la risposta del sistema sanitario alla pandemia e i settori maggiormente colpiti dall'emergenza pandemica.
  A completamento della manovra di bilancio 2023-2025, caratterizzata da un approccio espansivo con una graduale discesa del deficit, una significativa riduzione del rapporto debito/Pil, il Governo dichiara fra i provvedimenti collegati alla decisione di bilancio anche il disegno di legge delega per la riforma del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102 (Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole).
  Ciò premesso, per quanto concerne le azioni e le linee di tendenza riferite all'anno 2022, nel documento si evidenzia che la manovra di finanza pubblica è orientata a sostenere la ripresa economica nella fase di uscita dall'emergenza pandemica, prevedendo interventi con un orizzonte di medio e lungo termine che integrano le risorse previste con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), tramite il potenziamento degli investimenti pubblici e privati. A queste misure si aggiungono quelle per la riduzione della pressione fiscale per le famiglie e le imprese, quelle per la tutela dell'occupazione, per il sociale e per il finanziamento della sanità, dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Nel complesso, la manovra comporta un aumento dell'indebitamento netto di circa 23,2 miliardi nel 2022, 29,6 miliardi nel 2023, 25,6 miliardi nel 2024 e 30,6 miliardi nel 2025.
  A sostegno delle imprese viene incrementato il fondo di garanzia per le PMI e sono previste nuove risorse per gli operatori del settore agricolo. Sono finanziati gli interventi per il sostegno alla transizione industriale del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici ed è rafforzato il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese italiane.
  In continuità con analoghi interventi già intrapresi nel corso dell'anno 2021, per il primo trimestre 2022, al fine di contenere gli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale sono state previste risorse per l'annullamento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, la riduzione degli oneri per le restanti utenze elettriche non domestiche e l'abbattimento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas. È stata inoltre stabilita la riduzione dell'Iva al 5 per cento per il gas naturale per tutte le utenze e vengono rideterminate le agevolazioni relative alle tariffe elettriche e le compensazioni per la fornitura di gas naturale riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati e a quelli in gravi condizioni di salute. Al fine del contenimento dei prezzi dei carburanti sono ridotte le aliquote di accisa su benzina e gasolio per un periodo di trenta giorni. Vengono altresì intraprese una serie di misure a favore del settore dell'autotrasporto, tra le quali vi è l'istituzione di un fondo le cui risorse sono finalizzate a mitigare gli Pag. 151effetti economici derivanti dagli aumenti eccezionali dei prezzi dei carburanti, e a beneficio delle imprese esercenti attività agricola e della pesca attraverso il riconoscimento di un contributo, sotto forma di credito d'imposta, per l'acquisto di carburanti nel primo trimestre del 2022.
  Per quanto concerne l'attuazione del Programma Nazionale di Riforma e, correlativamente, delle linee di investimento declinate nel PNRR, il documento segnala che sono previste azioni specifiche per il contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico, per il miglioramento della gestione delle risorse idriche e delle relative infrastrutture, per promuovere l'economia circolare e l'agricoltura sostenibile.
  Relativamente all'agricoltura sostenibile, il Governo prevede azioni mirate all'innovazione e alla competitività del sistema agricolo con un approccio di sostenibilità, garantendo la diversificazione energetica tramite una maggiore e più rapida diffusione degli impianti ad energia rinnovabile.
  In questo ambito ricorda che sono state adottate misure per lo sviluppo delle agroenergie, con particolare riferimento all'agri-solare, che consente di incrementare la capacità di generazione di energia elettrica fotovoltaica, senza consumo di suolo, utilizzando i tetti degli edifici agricoli e agroindustriali. Il PNRR ha destinato 1,5 miliardi al Parco Agrisolare e numerose risorse anche all'agrivoltaico (1,1 miliardi), al biogas e al biometano (1,98 miliardi). Compito del settore è anche costruire un sistema alimentare sostenibile dando impulso alle coltivazioni rispettose dell'ambiente. A tal fine, una parte delle risorse del fondo complementare al PNRR a favore dei contratti di filiera (1,2 miliardi di euro) sono riservate alle coltivazioni biologiche. Inoltre, il Piano Strategico Nazionale assicura un ulteriore impulso al settore biologico, con l'obiettivo di convertirvi almeno il 25 per cento delle superfici agricole e prevedendo risorse complessive per 2,5 miliardi. L'attività di promozione e tutela della biodiversità degli ecosistemi nonché di contrasto al dissesto idrogeologico si esplica, in questo settore, attraverso l'attuazione della Strategia Forestale Nazionale, un nuovo strumento che si pone l'obiettivo di rafforzare e salvaguardare il patrimonio forestale, quale eccellenza italiana, sia in termini di produzione, sia di implementazione dell'economia circolare e della sostenibilità. A tale scopo, il Governo, con la legge di bilancio per il 2022, ha stanziato risorse pari a 420 milioni fino al 2032. In linea prospettica, il Governo ritiene che il processo di transizione ecologica debba contare sul più ampio volume possibile di risorse disponibili, al fine di massimizzare l'impatto degli investimenti e accelerare il processo di trasformazione a livello nazionale e locale. Ai fondi del PNRR si affiancheranno quindi i fondi della coesione europea e nazionale e i fondi di bilancio ordinario gestiti dalla PA centrale e dagli enti territoriali. Contemporaneamente, verrà promossa l'attivazione di ulteriori investimenti da parte degli operatori privati, anche attraverso forme di partenariato pubblico-privato.
  Per diffondere una maggiore consapevolezza delle criticità ambientali e degli scenari di cambiamento climatico e le relative conseguenze, tramite il PNRR, saranno sviluppate azioni di comunicazione ed educazione finalizzate all'adozione di stili di vita e consumi più sostenibili a livello di individui, famiglie e comunità.
  Sempre nell'ottica del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, il DEF richiama l'attenzione sullo specifico percorso dell'Italia verso la realizzazione dell'Agenda 2030, che contempla, tra gli altri l'obiettivo di sconfiggere la fame e garantire l'accesso a un'alimentazione sana e nutriente.
  In tale contesto, il Governo è già intervenuto con diversi provvedimenti volti sia a supportare le famiglie in indigenza alimentare – incrementando ad esempio il Fondo Nazionale per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti- sia a sostenere le aziende agricole. Altri interventi sono finalizzati a sostenere il reddito degli operatori del settore agricolo e potenziare la competitività delle imprese, migliorare la sostenibilità ambientale del settore limitando le esternalità negative e favorendo l'economia circolare. È inoltre in fase di approvazione Pag. 152la proposta di legge recante norme per la valorizzazione delle piccole produzioni agroalimentari locali.
  Per quanto concerne, infine, i Fondi europei, nel documento si segnala che L'Unione Europea ha approvato il Regolamento (UE) 2020/2220 («Regolamento di estensione della programmazione corrente e di transizione verso in periodo di programmazione 2023-2027») con il quale ha appunto disposto l'estensione, anche per le annualità finanziarie 2021 e 2022, della normativa vigente per lo sviluppo rurale nell'ambito della PAC. Tale regolamento, modificando il regolamento (UE) 2013/1305 sullo sviluppo rurale, ha dotato di risorse aggiuntive il relativo fondo FEASR. L'importo assegnato all'Italia allo sviluppo rurale per le annualità 2021 e 2022 è pari a 2.998,5 milioni di euro (risorse ordinarie). Il biennio 2021-22 è stato caratterizzato dagli effetti procurati dalla pandemia da Covid-19 per affrontare i quali, in conformità al Regolamento (UE) 2020/2094 che istituisce uno strumento europeo per la ripresa post-pandemia («Regolamento EURI»), il regolamento di estensione e transizione introduce l'articolo 58-bis del regolamento sviluppo rurale, mettendo a disposizione delle misure del FEASR dell'Italia risorse aggiuntive per gli anni 2021 e 2022 pari a 910,58 milioni di euro (risorse aggiuntive di cui all'allegato II del Regolamento (UE) 2020/2220). Nel contempo, ulteriori risorse aggiuntive per il biennio in esame, pari a 12 milioni di euro, sono state assegnate allo sviluppo rurale dalla riduzione dei pagamenti diretti italiani (c.d. «capping»).
  Evidenzia che ammontano, inoltre, ad oltre 3,4 miliardi di euro i finanziamenti erogati nell'esercizio 2021 in favore del settore agricolo attraverso i Programmi di sviluppo rurale, cofinanziati dall'Unione europea grazie al FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). Si tratta di interventi destinati al sostegno di investimenti ed impegni volti ad accelerare il processo di transizione digitale ed ecologica del settore agricolo, in linea con le più recenti indicazioni europee e internazionali in materia di sostenibilità economica, ambientale e sociale. A fine 2021 l'avanzamento della spesa pubblica effettivamente sostenuta risulta pari a 55,45 per cento a cui è necessario aggiungere gli importi versati a titolo di prefinanziamento pari al 3,0 per cento del budget totale di ciascun PSR. Da inizio programmazione ad oggi sono stati spesi complessivamente 15.471.639.899,85 euro pari a 7.669.441.968,38 euro di quota FEASR.
  Relativamente al FEAMP (Fondo europeo per la pesca), per il periodo di programmazione 2021-2027, sono state assegnate risorse comunitarie complessive per circa 518 milioni e una quota di cofinanziamento nazionale di circa 469 milioni, per un ammontare complessivo di 987 milioni di euro.
  In conclusione, in vista della predisposizione della proposta di parere che la Commissione è chiamata ad approvare nella seduta di domani, invita i colleghi interessati a farle pervenire, anche per le vie brevi, le osservazioni e le sollecitazioni che ritengono opportuno inserire.

  Filippo GALLINELLA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani.

  La seduta termina alle 14.10.