CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 aprile 2022
778.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 12

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 12 aprile 2022.

Audizione informale, in videoconferenza, di rappresentanti dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati, dell'Associazione Mobilitazione Generale Avvocati e dell'Associazione dei giuristi siciliani, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 428 Gribaudo e C. 2722 D'Orso recanti incompatibilità dell'esercizio della professione di avvocato.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 15.

Audizione informale, in videoconferenza, di Alessandra Stella, avvocato civilista, di Silverio Sica, avvocato penalista, e di Michele Dionigi, professore di diritto pubblico presso l'Università degli Studi «Aldo Moro» di Bari, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 428 Gribaudo e C. 2722 D'Orso recanti incompatibilità dell'esercizio della professione di avvocato.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15 alle 16.

SEDE REFERENTE

  Martedì 12 aprile 2022. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – IntervengonoPag. 13 il sottosegretario di Stato per la giustizia, Francesco Paolo Sisto e il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà.

  La seduta comincia alle 21.10.

Deleghe al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario e per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura.
C. 2681 Governo, C. 226 Ceccanti, C. 227 Ceccanti, C. 489 Zanettin, C. 976 Rossello, C. 989 Bartolozzi, C. 1156 Dadone, C. 1919 Colletti, C. 1977 Dadone, C. 2233 Pollastrini, C. 2517 Sisto, C. 2536 Zanettin, C. 2691 Costa e C. 3017 Costa.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 6 aprile 2022.

  Mario PERANTONI, presidente, preliminarmente constata che non vi sono obiezioni alla richiesta pervenuta per le vie brevi di attivazione dell'impianto a circuito chiuso, che quindi dispone.
  Avverte che prima della seduta: il rappresentante del gruppo Forza Italia, onorevole Zanettin, ha ritirato le proposte subemendative, a sua prima firma, 0.9.43.30, 0.29.21.11, 0.30.11.21, 0.30.11.9, 0.30.11.20, 0.30.11.10, 0.31.4.22, 0.31.4.23, 0.31.4.12, 0.31.4.9, 0.31.4.8, 0.31.4.11, 0.2.73.66, 0.2.73.64, 0.2.73.68, 0.16.11.17, 0.19.10.20, 0.19.10.21, 0.31.4.10, 0.33.2.2, 0.33.2.3, 0.35.3.3, nonché il subemendamento Siracusano 0.16.11.20; il gruppo Partito democratico ha ritirato le proposte subemendative: Bordo 0.3.34.33, 0.16.11.16, 0.19.10.18, 0.19.10.28, 0.19.10.30, 0.19.10.27, 0.19.10.19 e 0.31.4.7 e Bazoli 0.9.43.34, 0.16.11.24, 0.24.5.16 e 0.30.11.11; il gruppo MoVimento 5 Stelle ha ritirato le proposte emendative: Businarolo 2.16, 10.3 e 21.1, D'Orso 2.17, 8.04, 10.23 e 37.4 e Cataldi 39.1 e 39.2, nonché le proposte subemendative Sarti 0.2.73.6, 0.3.34.5, 0.10.24.5, 0.16.11.2 e 0.28.5.3, Ascari 0.2.73.8, Ferraresi 0.3.34.2, Scutellà 0.3.34.4, 0.21.6.5, 0.22.4.4, 0.24.5.2, 0.25.8.2, 0.28.5.4, 0.29.21.2, 0.31.4.3 e 0.33.2.1, e Di Sarno 0.4.13.14 e 0.30.11.1; la rappresentante del gruppo Coraggio Italia, onorevole Parisse, ha ritirato le proposte subemendative D'Ettore 0.2.73.61, 0.12.13.12, 0.12.13.13 e 0.19.10.17. Avverte altresì che i relatori hanno presentato la proposta subemendativa 0.8.1.12 (vedi allegato 1).
  Ricorda che nella seduta di ieri la Commissione ha interrotto i propri lavori sull'emendamento Varchi 0.2.73.55 su cui aveva chiesto di intervenire l'onorevole Ferri.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede al presidente di porre in distribuzione l'elenco delle proposte emendative e subemendative ritirate dai presentatori. Ritiene che di conseguenza sopravvivano le proposte emendative e subemendative che non sono state esplicitamente ritirate e che pertanto restano da lei sottoscritte. A tale proposito fa presente che resta impregiudicata la questione da lei sottoposta alla Giunta per il Regolamento e rispetto alla quale non cambia la posizione già espressa.

  Mario PERANTONI, presidente, assicura che l'elenco delle proposte emendative e subemendative ritirate verrà posto in distribuzione.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) chiede che venga messo in distribuzione anche il testo del subemendamento 0.8.1.12 presentato dai relatori, per consentire a tutti di valutarne il contenuto.

  Mario PERANTONI, presidente, fa notare al collega Colletti che il testo del subemendamento 0.8.1.12 dei relatori è già stato messo in distribuzione.

  Cosimo Maria FERRI (IV) interviene sull'ordine dei lavori, al fine di rammentare che la questione avanzata nella seduta di ieri dalla collega Bartolozzi, con riguardo alla sottoscrizione tardiva di proposte emendative successivamente ritirate, è stata dalla stessa sottoposta, tramite il presidente di Pag. 14turno dell'Assemblea, all'attenzione del Presidente della Camera e della Giunta per il Regolamento. Nel rammentare che tale questione è stata sollecitata anche da un suo personale intervento in Assemblea, chiede se sia intervenuta una qualche comunicazione da parte del Presidente della Camera.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente che non risulta pervenuta alcuna comunicazione da parte del Presidente della Camera sulla questione richiamata.

  Cosimo Maria FERRI (IV) chiede quindi di sospendere la seduta fino a quando non sarà pervenuta la risposta del Presidente della Camera.

  Mario PERANTONI, presidente, nel ribadire che fino a questo momento non è pervenuta alcuna comunicazione da parte del Presidente della Camera, fa presente che la questione sarà nuovamente affrontata quando e se tale comunicazione arriverà.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) interviene sull'ordine dei lavori, con l'obiettivo di contribuire al buon andamento della seduta, evitando una successiva sospensione. Pone pertanto un quesito relativo alla formulazione del testo del subemendamento 0.8.1.12 dei relatori che sopprime la parte principale dell'emendamento 8.1 del Governo, mantenendo esclusivamente la parte conseguenziale. Nel considerare anomalo il fatto che, a seguito della soppressione della parte principale, resti in vita solo la parte conseguenziale, si domanda se tale sia l'effettiva volontà dei relatori oppure se si sia trattato di un errore di stesura del testo.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente al collega Colletti che la questione verrà approfondita al momento opportuno, quando si passerà all'esame delle proposte emendative e subemendative riferite all'articolo 8. Chiede quindi all'onorevole Ferri se intenda confermare la richiesta di intervento sul subemendamento Varchi 0.2.73.55, avanzata nella seduta precedente.

  Cosimo Maria FERRI (IV) fa presente che il tema posto dal subemendamento 0.2.73.55 della collega Varchi è molto importante, oltre che particolarmente sentito all'interno della magistratura, dal momento che è volto ad evitare una corsia preferenziale nel conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi a soggetti che siano stati precedentemente collocati fuori ruolo. Ritiene infatti che allo stato la cosiddetta riforma Cartabia si configuri come un intervento in favore dei magistrati collocati fuori ruolo, che svolgono le funzioni di capi di gabinetto, capi dipartimento e capi degli uffici legislativi dei ministeri. Rileva come nessuno parli del conflitto di interessi dei soggetti che circondano la Ministra e che si occupano di quelle stesse disposizioni da cui potrebbero trarre beneficio. Precisa pertanto che il subemendamento Varchi 0.2.73.55 interviene in materia di conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi anche nei confronti di quei capi di gabinetto i quali percepiscono un compenso di 260 mila euro lordi annui che la riforma in esame ha inteso mantenere, essendo stata respinta la proposta della collega Bartolozzi sul divieto di cumulo. Sottolinea inoltre che il subemendamento in questione è volto a limitare la discrezionalità del Consiglio Superiore della Magistratura, ricordando come alcuni magistrati al rientro dal collocamento fuori ruolo siano stati privilegiati nel conferimento degli incarichi mentre altri, forse perché avevano collaborato con Ministri non graditi, sono stati bloccati nell'avanzamento di carriera. Ritiene pertanto del tutto ragionevole porre un limite a tale situazione, stabilendo una preclusione al conferimento di incarichi direttivi o semidirettivi a chi sia stato collocato fuori ruolo almeno nei quattro anni precedenti. A suo parere occorre porsi il problema dei magistrati che svolgono funzioni di collaborazione con l'Esecutivo in ruoli apicali e che presentano quindi una situazione ancora più delicata di quella dei loro colleghi che sono stati eletti in Parlamento. Ritiene in conclusione indispensabile evitare le attuali disparità di trattamento tra magistrati, a seconda del motivo del loro collocamento fuori ruolo.

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  Maria Carolina VARCHI (FDI) esprime la convinzione che sul subemendamento a sua prima firma 0.2.73.55 il Governo avrebbe dovuto quanto meno astenersi dall'esprimere un parere contrario, rimettendosi alla Commissione. A suo parere si tratta di un clamoroso caso di conflitto di interessi del Ministero della Giustizia, che ospita il maggior numero di magistrati collocati fuori dal ruolo. Considera pertanto legittimo che si affronti il tema del rientro in ruolo di tali magistrati, evitando che essi usufruiscano di una corsia preferenziale nel conferimento di incarichi diretti e semidirettivi. Nel sottolineare che il subemendamento a sua prima firma è perfettamente congruente con le intenzioni dichiarate nei convegni e negli incontri pubblici da tutti coloro che si sono sempre detti favorevoli ad una disciplina del conferimento fuori ruolo, ribadisce la convinzione che tra i componenti la Commissione vi sia un timore reverenziale nell'affrontare il tema. Ritenendo che il subemendamento a sua prima firma non sia scandaloso né configuri in alcun modo un delitto di lesa maestà, chiede che esso venga messo in votazione, augurandosi che i colleghi di Commissione si ravvedano.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO) chiede di intervenire.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente alla collega Bartolozzi che è già intervenuta sul subemendamento Varchi 0.2.73.55 nel corso della seduta di ieri. Le consente comunque di intervenire brevemente.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO), nel confermare che il suo intervento sarà breve, fa presente che voterà in senso favorevole sul subemendamento 0.2.73.55 della collega Varchi, oltre che per le ragioni da quest'ultima brillantemente esposte, anche per un ulteriore motivo. Evidenzia infatti come la questione sia ancor più cogente dopo l'approvazione, nel corso della seduta di ieri, del subemendamento 0.1.26.15 dei relatori, che riformulando al ribasso il testo di una sua proposta subemendativa, ha inteso estendere la disciplina del collocamento fuori ruolo anche ai magistrati amministrativi e contabili. Fa presente infatti che il conflitto di interessi si porrà a maggior ragione per quei magistrati amministrativi che, una volta rientrati in ruolo dopo aver ricoperto l'incarico di capo di gabinetto presso un Ministero o presso la Presidenza del Consiglio, potrebbero doversi esprimere sul medesimo atto che essi stessi hanno provveduto a redigere. Nel rammentare a titolo esemplificativo la facilità di carriera con cui un magistrato collocato fuori ruolo presso l'allora Ministro Orlando è successivamente diventato capo della Procura di Napoli ed è in corsa attualmente per la Direzione Nazionale Antimafia, invita i colleghi a votare in senso favorevole, rivolgendosi in particolare agli esponenti del gruppo di Forza Italia.

  Franco VAZIO (PD) ruba solo pochi istanti al dibattito in corso, ritenendo indispensabile una premessa di carattere generale. Nel rammentare che il provvedimento in esame affronta un tema assai delicato, quale è quello della struttura e del funzionamento di un organo costituzionale, fa presente che sono ben accetti tutti gli interventi, come quelli della collega Bartolozzi, volti ad evidenziare le eventuali criticità del testo. A suo parere occorre tuttavia mettere un punto fermo a determinati interventi che infangano il lavoro di tanti soggetti i quali non possono essere accusati di conflitto di interesse o tacciati di deviare dalle funzioni istituzionali per il solo motivo che non siedono tra questi banchi. Nel far presente a tale proposito che si tratta di funzionari dello Stato che forniscono il loro contributo anche al lavoro parlamentare, rivolge a tutti il monito a riportare la discussione in un alveo corretto, come la Commissione Giustizia ha sempre dimostrato di saper fare.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A), intervenendo sul subemendamento Varchi 0.2.73.55, non condivide alcune delle considerazioni svolte dal collega Vazio, secondo il quale funzionari pubblici non possono trovarsi in una situazione di conflitto di interesse. Al Pag. 16riguardo segnala come nel corso di questa legislatura alcuni capi di gabinetto, magistrati fuori ruolo, si sono trovati a scrivere provvedimenti ovvero emendamenti su argomenti che avrebbero potuto influire sulla loro carriera. In particolare ritiene che il subemendamento in esame sia importante proprio per scongiurare il rischio che si utilizzino posizioni di potere per finalità di carriera. Preannuncia quindi il suo voto favorevole su un emendamento che, se approvato, risulterebbe certamente a favore di tutti i magistrati. Invita quindi i colleghi parlamentari a valutare positivamente il contenuto della proposta emendativa in esame.

  La Commissione respinge il subemendamento Varchi 0.2.73.55.

  Mario PERANTONI, presidente, chiede ai relatori come intendano procedere nel prosieguo dei lavori del provvedimento.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, propone alla Commissione di procedere con le ulteriori proposte emendative riferite all'articolo 2.

  Pierantonio ZANETTIN (FI) chiede che venga accantonato il subemendamento a sua prima firma 0.2.73.67 al fine di poterne meglio valutare la proposta di riformulazione.

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che, concordi i relatori e il Governo subemendamento Zanettin 0.2.73.67 deve intendersi accantonato.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO), nel comprendere le ragioni dell'accantonamento testé disposto dalla presidenza, osserva come la proposta di riformulazione vada in senso nettamente contrario rispetto alle finalità del testo originario del subemendamento. Ritiene, al riguardo, che ove si trattasse di un nuovo testo, dovrebbe essere consentita la possibilità di presentare subemendamenti.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva come la riformulazione del subemendamento Zanettin 0.2.73.67 in realtà sia un nuovo emendamento dal momento che viene riscritta la lettera c) dell'emendamento 2.73 del Governo. Al riguardo ritiene che sarebbe opportuno che i relatori presentassero un subemendamento a loro firma in luogo della riformulazione del subemendamento Zanettin 0.2.73.67.

  Mario PERANTONI, presidente, chiarisce che, a seguito dell'accantonamento, la proposta di riformulazione dell'emendamento Zanettin 0.2.73.67 non è ora all'esame della Commissione.

  Catello VITIELLO (IV) accetta la proposta di riformulazione del subemendamento a sua prima firma 0.2.73.70 che salvaguardia la possibilità di implementare l'organico della magistratura prevedendo una corsia preferenziale per i magistrati che scelgono di rimanere in servizio.

  La Commissione approva il subemendamento Vitiello 0.2.73.70 (nuova formulazione) (vedi allegato 2) e respinge il subemendamento Annibali 0.2.73.74.

  Catello VITIELLO (IV) illustra le finalità del subemendamento a sua prima firma 0.2.73.75 volto a prevedere il riordino degli organi di autogoverno della giustizia amministrativa, tributaria e contabile al fine di introdurre un unico organo di autogoverno a prescindere dalla funzione esercitata dai magistrati.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A), intervenendo a sostegno del subemendamento Vitiello 0.2.73.75, dichiara di condividere la finalità di semplificazione dell'assetto della magistratura anche mediante la previsione di un unico organo di autogoverno per la magistratura amministrativa, tributaria e contabile. Al riguardo, nel ricordare la proposta di legge del collega Verini presentata nella scorsa legislatura, ritiene che la riorganizzazione in tale direzione consentirebbe anche una maggiore trasparenza e Pag. 17semplicità dell'assetto della magistratura più comprensibile per i cittadini.

  Cosimo Maria FERRI (IV), intervenendo sempre a sostegno del subemendamento Vitiello 0.2.73.75, ritiene che la questione di un unico organo di autogoverno della magistratura richiami la questione di una riforma costituzionale. In proposito ricorda la proposta di legge presentata dal collega Violante che prevedeva l'istituzione di una Alta corte della magistratura. Evidenzia, più in generale, come la riforma scelta dalla ministra Cartabia sia in realtà una mini riforma che certamente non lascerà il segno ma che al contrario potrebbe rivelarsi una riforma del tutto inutile, anche meno incisiva della precedente riforma Castelli.

  La Commissione respinge il subemendamento Vitiello 0.2.73.75

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO), intervenendo sul subemendamento Sarti 0.2.73.12, ritiene che esso costituisca l'esempio emblematico della distonia tra la riforma Cartabia e il testo delle riforma Bonafede che prevedeva la valutazione dei magistrati attraverso un sistema di punteggi. Nel giudicare tale citato sistema assai preferibile rispetto al sistema dei giudizi previsto dalla riforma Cartabia, si chiede come possa il Movimento 5 Stelle assumere, al riguardo, una posizione che certamente non è coerente con i contenuti del testo originario della riforma Bonafede. Preannuncia quindi il suo voto favorevole sul subemendamento Sarti 0.2.73.12.

  Giulia SARTI (M5S), intervenendo sul subemendamento a sua prima firma 0.2.73.12, chiarisce che la finalità è quella di prevedere, nell'ambito della valutazione dei magistrati, un sistema di punteggi nella valutazione del criterio dell'anzianità. Al riguardo ritiene che avrebbe preferito certamente votare il testo originario della riforma Bonafede in quanto il nuovo sistema, per come è concepito, potrebbe risultare foriero di numerosi contenziosi.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) dichiara di non comprende se il subemendamento Sarti 0.2.73.12 comporti o meno il ritorno al meccanismo dei punteggi, previsto dall'originario progetto di riforma del Ministro Bonafede, poi sostituito dalla previsione dei giudizi nel progetto della Ministra Cartabia. Chiede, su tale profilo, ai relatori chiarimenti circa la contraddizione tra la proposta emendativa in esame, sulla quale è stato espresso parere favorevole, e le altre norme del provvedimento.

  Cosimo Maria FERRI (IV) esprime il proprio rammarico per il fatto che di fronte a questioni serie, come quella posta dalla deputata Varchi, non vi siano un confronto e un dibattito adeguati. Rileva anch'egli come il subemendamento in esame introduca una norma che si pone in contraddizione rispetto al resto del progetto di riforma e stigmatizza il fatto che, a fronte di tali rilevi, non venga data alcuna spiegazione.
  Venendo al merito della proposta emendativa, ricorda come il tema della valutazione dell'anzianità sia stato lungamente dibattuto nella magistratura e come, originariamente, il conferimento degli incarichi avesse luogo essenzialmente in virtù dell'anzianità. Sottolinea come tale criterio sia stato successivamente superato ma come ciò abbia prodotto l'effetto di promuovere il carrierismo all'interno della magistratura.
  Rileva come il subemendamento in esame vada, a suo avviso, nella giusta direzione, in quanto esso è volto a limitare la discrezionalità del Consiglio superiore della magistratura, la cui composizione viene ridisegnata dal provvedimento in esame, a suo avviso a beneficio delle correnti. Osserva come il ricorso al criterio dell'anzianità limiti il potere delle correnti e sottolinea gli aspetti contraddittori delle proposte della Ministra Cartabia, in quanto non è chiaro se si intenda privilegiare il criterio dell'anzianità o i criteri discrezionali.
  Stigmatizza, infine, il fatto che su tali temi, nonostante la loro delicatezza, non sia consentito un dibattito adeguato.

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  La Commissione approva il subemendamento Sarti 0.2.73.12 (vedi allegato 2).

  Mario PERANTONI, presidente, chiede al deputato Ferri se intenda accettare la proposta di riformulazione del suo subemendamento 0.2.73.73, avanzata dai relatori.

  Cosimo Maria FERRI (IV) dichiara di non accettare la riformulazione proposta dai relatori, in considerazione del fatto che l'introduzione di criteri discrezionali, di per sé condivisibile, diviene preoccupante a fronte del sistema elettorale del Consiglio superiore della magistratura che determinerà l'aumento del peso delle correnti. Denuncia il rischio che vengano penalizzati i magistrati che non partecipano alla vita associativa delle correnti e che svolgono silenziosamente il loro lavoro e rileva come con il testo proposto dai relatori si rischi di aumentare pericolosamente il potere delle correnti.

  Mario PERANTONI, presidente, prende atto che, a seguito della mancata accettazione della proposta di riformulazione, i relatori ed il Governo esprimono parere contrario sul subemendamento Ferri 0.2.73.73.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO), richiamando le osservazioni precedentemente svolte dalla deputata Varchi sul subemendamento Sarti 0.2.73.12, sottolinea come il Governo e la maggioranza stiano procedendo in modo confuso, in quanto il predetto subemendamento Sarti 0.2.73.12, approvato con il parere favorevole dei relatori e del Governo, prevede l'attribuzione di punteggi, mentre la riformulazione proposta del subemendamento Ferri 0.2.73.73 prevede, al contrario, il ricorso a giudizi in luogo di punteggi. Osserva come, qualora la riformulazione fosse stata accettata ed approvata, si sarebbe determinata l'impossibilità di dare attuazione alla riforma e sarebbe stato necessario un intervento correttivo.
  Stigmatizza le modalità disordinate con le quali si stanno svolgendo i lavori e chiede una riflessione, quantomeno sulle proposte emendative oggetto di riformulazione, al fine di evitare l'approvazione di norme contraddittorie.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) sottolinea come il deputato Ferri, non accettando la riformulazione proposta, abbia evitato alla maggioranza di incorrere nell'approvazione di una norma contraddittoria rispetto ad altre norme contenute nel provvedimento in esame. Denuncia l'assenza di una visione generale e sottolinea come su un provvedimento di tale delicatezza abbia avuto luogo una trattativa mercantile, che ha portato a un compromesso al ribasso. Nel ribadire il giudizio fortemente negativo del suo gruppo su tale modo di procedere, dichiara il voto favorevole sul subemendamento Ferri 0.2.73.73.

  La Commissione respinge il subemendamento Ferri 0.2.73.73.

  Mario PERANTONI, presidente, chiede alla deputata D'Orso se intenda accogliere la proposta di riformulazione del suo subemendamento 0.2.73.11, avanzata dai relatori.

  Valentina D'ORSO (M5S) dichiara di accettare la riformulazione proposta, apprezzando lo sforzo di mediazione rispetto alla formulazione originaria, volta a circoscrivere l'ambito di applicazione della norma alla valutazione dell'attività svolta nell'esercizio delle funzioni giudiziarie.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO) contesta che la riformulazione proposta sia una mediazione e rileva come essa, al contrario, costituisca una riscrittura ex novo della proposta emendativa. Sottolinea come con tale riscrittura venga sostanzialmente riproposta la formulazione originaria della norma sulla quale il subemendamento incide. Sottolinea come non si tratti di una riformulazione ma di un nuovo testo in ordine al quale è necessaria, a suo avviso, la fissazione del termine per la presentazione di subemendamenti.

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  Andrea COLLETTI (MISTO-A) dichiara il voto contrario sul subemendamento D'Orso 0.2.73.11, come riformulato. Sottolinea come avrebbe viceversa espresso voto favorevole sul testo originario della proposta emendativa in esame e osserva come la riformulazione abbia sostanzialmente riproposto la norma oggetto della proposta emendativa del Governo. Ritiene inaccettabile che i commissari siano raggirati in tal modo dai relatori e osserva come sarebbe stato più corretto da parte dei relatori medesimi esprimere un parere contrario.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) sottolinea come la riformulazione della proposta emendativa in esame vada in senso contrario rispetto al testo originario della proposta medesima, in quanto rafforza addirittura la previsione che il subemendamento in esame intendeva circoscrivere. Giudica assurdo che un gruppo della maggioranza rivendichi addirittura come un successo una riformulazione che va in senso contrario rispetto al testo originario del subemendamento.
  Ritiene opportuno investire la Giunta per il Regolamento della questione, affinché si pronunci sull'ammissibilità di una riformulazione che stravolge la proposta emendativa alla quale si riferisce e che rafforza una previsione che la proposta emendativa intendeva sopprimere. Chiede l'accantonamento della proposta emendativa in esame, in attesa che la Giunta per il Regolamento e il Presidente della Camera si esprimano. Ribadisce di ritenere inaccettabile la prassi di stravolgere gli emendamenti attraverso le riformulazioni e chiede ai relatori chiarimenti su tale modo di procedere.

  Cosimo Maria FERRI (IV) osserva come la proposta emendativa in esame attenga al tema della valutazione dell'attività svolta dai magistrati collocati fuori ruolo rispetto a quella svolta dai magistrati negli uffici giudiziari. Sottolinea come la proposta di riforma del Ministro Bonafede fosse volta a valorizzare l'attività dei magistrati all'interno degli uffici giudiziari, che spesso si sono visti superati, nell'attribuzione degli incarichi, da magistrati che avevano svolto la propria attività fuori ruolo.
  Osserva come in epoca più risalente il Consiglio superiore della magistratura fosse orientato a non valorizzare il periodo fuori ruolo, ma come tale orientamento si sia successivamente modificato in favore di magistrati che avevano svolto gli incarichi di capi di gabinetto e di capi degli uffici legislativi. Osserva, infine, come il testo della norma, risultante dalla riformulazione, rischi di essere poco chiaro.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, anche a nome del relatore Verini, insiste nel chiedere la votazione del subemendamento D'Orso 0.2.73.11, come riformulato.

  La Commissione approva il subemendamento D'Orso 0.2.73.11 (nuova formulazione) (vedi allegato 2).

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, ricorda che nella precedente seduta era stato espresso parere favorevole sul subemendamento Varchi 0.2.73.57, a condizione che fosse riformulato.

  Maria Carolina VARCHI (FDI), apprezzando l'intenzione dei relatori di riformulare il subemendamento 0.2.73.57 a sua prima firma, chiede chiarimenti sul senso della riformulazione proposta che, a prima vista, appare peggiorativa rispetto al testo originario.

  Il sottosegretario Francesco Paolo SISTO chiarisce che nel testo originario del subemendamento Varchi 0.2.73.57 si prevede che, nell'assegnazione degli incarichi direttivi e semidirettivi, le attitudini del candidato siano accertate sulla base degli esiti delle verifiche ispettive su tutte le pregresse esperienze del candidato, mentre nel testo riformulato vengono presi in considerazione, ai medesimi fini, gli esiti delle ispezioni svolte negli uffici presso cui il candidato svolto o ha svolto funzioni direttivo o semidirettive. Si attribuisce pertanto importanza all'attività svolta nell'ambito dell'ufficio, anziché all'attività genericamente Pag. 20svolta dal singolo magistrato in tutta la sua carriera.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) accetta la proposta di riformulazione del subemendamento 0.2.73.57 a sua prima firma, pur segnalando che il testo da lei proposto aveva un carattere più esteso, perché la valutazione si riferiva a tutta la carriera del magistrato, mentre nel testo riformulato si verifica solo quella parte della carriera svolta negli uffici che il magistrato ha ricoperto. Giudica in ogni caso un passo avanti la riformulazione proposta, che, anche se di minore ampiezza, si muove nella giusta direzione.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO), pur apprezzando maggiormente il testo originario del subemendamento Varchi 0.2.73.57, concorda con la proponente nel giudicare comunque positivamente la riformulazione proposta dai relatori.
  Osserva però che limitare il giudizio all'attività svolta negli uffici presso cui il candidato svolge o ha svolto funzioni direttive o semidirettive comporta che tutta la restante attività precedente svolta dal magistrato – anche nel caso in cui questa possa essere valutata negativamente – non rivesta alcuna influenza sull'attribuzione di incarichi. Ritiene tale scelta non del tutto corretta.
  Evidenzia inoltre che, volendo valutare l'attività pregressa dei magistrati, sarebbe opportuno approvare l'emendamento Zanettin 3.31, riferito all'articolo 3.
  Preannuncia comunque il proprio voto favorevole sul subemendamento Varchi 0.2.73.57, come riformulato.

  Catello VITIELLO (IV) critica la riformulazione del subemendamento Varchi 0.2.73.57, che risulta del tutto priva di portata normativa nei casi in cui il candidato non abbia mai svolto in precedenza alcuna funzione direttiva o semidirettiva. Ritiene che sarebbe meglio non approvare il citato subemendamento nella riformulazione proposta, che costituisce un modo sbagliato di legiferare.

  Cosimo Maria FERRI (IV) osserva che i magistrati che hanno svolto incarichi direttivi o semidirettivi vengono comunque valutati al termine del quadriennio. In proposito segnala che sarebbe opportuno potenziare il ruolo degli Ispettorati, la cui attività non è da intendere in senso punitivo, ma come un'attività ordinaria e con frequenza annuale, da utilizzare per la progressione dei candidati più meritevoli. Sarebbe quindi opportuno investire maggiormente sull'attività ispettiva, dotandola di un più ampio organico.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) chiede ulteriori chiarimenti sul significato della riformulazione del subemendamento Varchi 0.2.73.57. Ritiene infatti che il testo originario facesse riferimento a verifiche da effettuare in seguito alla presentazione della candidatura da parte di un magistrato. Il testo riformulato lascia intendere che il Consiglio superiore della magistratura possa valutare il candidato solo se siano già state fatte ispezioni negli uffici dove ha svolto la propria funzione direttiva o semidirettiva. Chiede quindi se il testo riformulato faccia riferimento a verifiche già svolte oppure ancora da svolgere.

  La Commissione approva il subemendamento Varchi 0.2.73.57 (nuova formulazione) (vedi allegato 2).

  Mario PERANTONI, presidente, segnala l'impossibilità di procedere alla votazione dell'emendamento 2.73 del Governo, in quanto non è stato concluso l'esame dei subemendamenti ad esso riferiti. Restano infatti ancora accantonati gli identici subemendamenti Sarti 0.2.73.13, Annibali 0.2.73.71, Vitiello 0.2.73.76 e Ferro 0.2.73.80, nonché il subemendamento Zanettin 0.2.73.67.
  Chiede quindi ai relatori come intendano proseguire l'esame del provvedimento.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, anche a nome del relatore Verini, propone di proseguire con l'esame delle proposte emendative riferite agli articoli da 5 a 9.

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  Giusi BARTOLOZZI (MISTO), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda come fosse stato convenuto di concludere l'esame dei subemendamenti riferiti all'articolo 2, che risultano ancora accantonati. Rammenta inoltre come siano state sollevate obiezioni in merito alla corretta definizione – riformulazioni o nuovi emendamenti – da attribuire ad alcune proposte dei relatori e che pertanto non sia opportuno procedere senza aver preventivamente risolto tali questioni.
  Si dichiara comunque disponibile a ripartire dall'articolo 1, mentre non intende passare dall'articolo 2, senza peraltro averlo concluso, all'articolo 5. Nel caso in cui ciò non sia possibile, propone di sospendere la seduta e convocare un Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Mario PERANTONI, presidente, evidenzia che nell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si è svolto nella giornata odierna non è stata presa alcuna decisione in merito all'ordine di esame degli articoli.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) si dichiara sorpresa dalla richiesta di passare all'esame dell'articolo 5, che reca norme di coordinamento tra la riforma Cartabia e il diritto vigente. Si chiede infatti come si possa affrontare la questione del coordinamento del diritto vigente rispetto a una nuova disciplina, che ancora non è del tutto definita.
  Pertanto, se i relatori e il Governo non sono ancora in grado di completare l'esame dell'articolo 2, propone almeno di proseguire, in maniera logica e coerente, con l'esame dell'articolo 3 o di interrompere la seduta in attesa del completamento dell'attività istruttoria da parte dei relatori e del Governo.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A), nel far presente che risulta ancora accantonato l'emendamento Varchi 1.10 e che pertanto non è stato concluso l'esame dell'articolo 1, sottolinea che l'articolo 5, al cui esame i relatori hanno testé preannunciato di voler passare, detta criteri per il coordinamento delle disposizioni vigenti con quelle introdotte in attuazione della delega di cui al medesimo articolo 1. Ritiene pertanto che sia impossibile poter procedere all'esame dell'articolo 5 prima di aver concluso quello relativo all'articolo 1. A suo avviso sarebbe quindi più opportuno rinviare i lavori della Commissione alla giornata di domani per dare modo ai relatori ed al Governo di confrontarsi.

  Walter VERINI (PD), relatore, rammenta preliminarmente che il provvedimento in discussione è di grande complessità e che sullo stesso la Commissione ha svolto un ingente numero di audizioni. Ricorda, inoltre, che al disegno di legge in esame, presentato dal Ministro Bonafede, l'attuale Ministro della Giustizia ha presentato numerosi emendamenti, frutto del lavoro di una Commissione ministeriale istituita dal Ministro stesso e che su tali emendamenti sono state svolte ulteriori audizioni, all'esito delle quali i parlamentari hanno presentato i propri subemendamenti. Ribadisce quindi la bontà della proposta formulata dal collega Saitta in merito all'esame delle proposte emendative e subemendative riferite agli articoli da 5 a 9, sottolineando come sia necessario contemperare l'esigenza di consentire alla Commissione di esprimersi compiutamente sul provvedimento con quella di consentire all'Assemblea di avviarne l'esame il 19 aprile prossimo. Per tale ragione, sottolinea che, d'intesa con il Governo, si è convenuto che la Commissione proceda nell'esame del provvedimento fino alle 24 della giornata odierna per concluderlo entro domani. Ribadendo come i relatori siano già pronti a formulare i propri pareri su tutte le proposte emendative e subemendative presentate, reitera l'intenzione dei relatori di passare ad esaminare intanto quelle riferite agli articoli da 5 a 9.

  Cosimo Maria FERRI (IV), nel far presente che Italia Viva, attraverso il suo capo gruppo onorevole Annibali, ha dato la propria disponibilità a lavorare con buon senso e buona volontà nella giornata odierna fino alle ore 24, stigmatizza come invece il GovernoPag. 22 non sia pronto a fornire i propri pareri su un provvedimento sul quale la Commissione, come ricordato dal relatore stesso, ha svolto audizioni oltre un anno fa. Nel condividere il rilievo del collega Colletti che ha fatto notare come l'articolo 5 sia una norma di coordinamento, ritiene grave che il Governo, che non è ancora in grado di formulare i pareri su tutti gli emendamenti, faccia in qualche modo pressione per terminare prima possibile l'esame in sede referente del provvedimento. Chiede quindi che la Ministra Cartabia intervenga in Commissione per rispondere alle richieste avanzate dal suo gruppo e per giustificare i motivi per i quali il Governo non ha ancora provveduto ad esaminare compiutamente le proposte emendative e subemendative presentate. Nell'evidenziare come anche molte delle proposte di riformulazione presentate non si sono rilevate efficaci, ritiene particolarmente grave la modalità con la quale il dicastero della Giustizia sta affrontando l'esame del provvedimento.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), nel sottolineare come spesso accada nel corso dei lavori parlamentari, che si accantonino delle parti di provvedimento e che si proceda con l'esame di articoli successivi, ritiene che la Commissione debba procedere con i propri lavori.

  Eugenio SAITTA (M5S), nel replicare ai colleghi in merito alle perplessità manifestate in ordine al passaggio all'esame dell'articolo 5, rammenta che le uniche due proposte emendative ad esso riferite sono state ritirate. Anche a nome dell'altro relatore, onorevole Verini, con riferimento alle proposte emendative e subemendative riferite all'articolo 6,esprime quindi parere favorevole sul subemendamento Scutellà 0.6.2.1, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Formula quindi parere contrario sui subemendamenti Varchi 0.6.2.6 e Bartolozzi 0.6.2.2, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento 6.2 del Governo. In merito agli emendamenti e ai subemendamenti riferiti all'articolo 7, esprime parere contrario sui subemendamenti Bartolozzi 0.7.5.7, 0.7.5.9 e 0.7.5.10, mentre esprime parere favorevole sul subemendamento Paolini 0.7.5.3. Formula parere contrario sul subemendamento Bartolozzi 0.7.5.4 e parere favorevole sull'emendamento del Governo 7.5. Con riferimento alle proposte emendative e subemendative riferite all'articolo 8, raccomanda l'approvazione del subemendamento 0.8.12.1 dei relatori, esprime parere favorevole sul subemendamento Annibali 0.8.1.9, purché riformulato nei termini riportato in allegato (vedi allegato 3) ed esprime parere contrario sul subemendamento Maschio 0.8.1.7. Formula infine parere favorevole sull'emendamento 8.1 del Governo. Relativamente alle proposte emendative riferite all'articolo 9, esprime parere favorevole sul subemendamento Bazoli 0.9.43.33, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), parere favorevole sull'emendamento del Governo 9.43 e parere contrario sull'emendamento Delmastro Delle Vedove 9.32. Formula, quindi, parere favorevole sull'emendamento Costa 9.1, purché riformulato nei termini riportato in allegato (vedi allegato 3) ed esprime parere contrario sull'emendamento Delmastro Delle Vedove 9.34 e parere favorevole sull'emendamento Morrone 9.29, purché riformulato nei termini riportato in allegato (vedi allegato 3).

  Il sottosegretario Francesco Paolo SISTO esprime parere conforme a quello dei relatori, raccomandando l'approvazione degli emendamenti 6.2, 7.5, 8.1 e 9.43 del Governo.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla presidenza che prima di procedere all'esame degli emendamenti sui quali è stato espresso parere favorevole purché riformulati, sia concesso ai commissari del breve tempo per verificare il contenuto di tali riformulazioni, evidenziando come in molti casi più che di riformulazioni si tratti di vere e proprie riscritture.

  Elisa SCUTELLÀ (M5S), accetta la riformulazione proposta dai relatori del subemendamento a sua prima firma 0.6.2.1.

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  Giusi BARTOLOZZI (MISTO) ritiene che la riformulazione del subemendamento Scutellà 0.6.2.1 costituisca un passo indietro rispetto alla formulazione originaria dello stesso. Sottolinea infatti che l'articolo 6 del disegno di legge in esame, relativo all'Ufficio del massimario, prevedeva, oltre al dimezzamento del numero dei magistrati in servizio al massimario, anche che a tale ufficio potessero essere designati soltanto i magistrati con almeno la terza valutazione di professionalità, con almeno dieci anni di effettivo esercizio delle funzioni giudicanti o requirenti di primo o di secondo grado. A suo avviso l'emendamento del Governo 6.2 consente ai magistrati di accedere al massimario con soli 8 anni di servizio e permette al primo presidente della Corte di cassazione di applicare la metà dei magistrati addetti a tale ufficio per lo svolgimento di funzioni giurisdizionali di legittimità, purché questi abbiano conseguito almeno la terza valutazione di professionalità ed abbiano una anzianità di servizio a tale ufficio non inferiore a due anni. Sottolinea come il subemendamento della collega Scutellà rispetto alla proposta di riformulazione pretendeva un maggior rigore e non comprende quindi le ragioni per le quali la stessa abbia accettato quindi una riformulazione peggiorativa.

  Cosimo Maria FERRI (IV), nel sottolineare come l'emendamento del Governo 6.2 preveda che facciano parte della pianta organica della Corte di Cassazione 67 magistrati destinati all'ufficio del massimario e del ruolo, evidenzia che il testo predisposto dal Ministro Bonafede ne indicava soltanto 37. Rilevando la carenza di magistrati all'interno degli uffici giudiziari di merito, si domanda per quali ragioni il Governo ritenga necessario un innalzamento così ingente del numero della pianta organica dei magistrati presso il massimario. Nel prendere atto che l'Esecutivo con il provvedimento in esame sta distruggendo meccanismi che funzionavano correttamente, sottolinea di non condividere la modalità con cui si sta procedendo nel riformare l'ordinamento giudiziario.

  Maria Carolina VARCHI (FDI), rilevando come con l'emendamento del Governo 6.2 di fatto si raddoppi il numero dei magistrati destinati all'Ufficio del massimario e del ruolo, chiede sulla base di quali valutazioni tecniche e di quali dati il Ministro abbia predisposto tale emendamento e quale sia la necessità di procedere in questa direzione. Nello stigmatizzare il fatto che i relatori abbiano testé presentato una serie di riformulazioni «alla cieca» sulle quali non vi è stata la possibilità di effettuare le opportune valutazioni da parte dei commissari, invita il presidente a svolgere il proprio ruolo in maniera tale da consentire alla Commissione di lavorare compiutamente. A suo avviso le modalità con le quali si sta procedendo all'esame di un provvedimento così importante infatti sono inconcepibili. In particolare, stigmatizza la circostanza che si continui da più parti ad invocare la necessità di procedere speditamente con i lavori, ricordando che l'avvio dell'esame in Assemblea è previsto per il 19 aprile prossimo, quasi che un eventuale ritardo dipendesse dalle opposizioni, quando in realtà sono il Governo e la maggioranza a non essere pronti. Chiede quindi di conoscere le ragioni per le quali si aumenta il numero dei magistrati preposti all'Ufficio del massimario quando invece tutti i tribunali necessitano di un incremento di organico. Ritenendo che le modalità con le quali si sta svolgendo il dibattito non siano rispettose del ruolo dell'opposizione, fa presente che il suo gruppo non è più disposto a tollerare tale situazione. Invita quindi il presidente a far rispettare le prerogative della Commissione e delle opposizioni, condividendo anche le tempistiche dell'esame. Nel ricordare che permane l'accantonamento di una proposta emendativa a sua firma riferita all'articolo 1, sottolinea come la Commissione stia procedendo all'esame del provvedimento in maniera confusa. In proposito ritiene che la presidenza debba prendere atto del fatto che non sarà possibile concludere l'esame del provvedimento entro il 19 aprile prossimo per responsabilità del Governo e dei relatori. Invita quindi il presidente a sospendere la seduta fino a quando l'esecutivo non sia in Pag. 24grado di fornire le risposte alle domande che gli vengono rivolte e di fare chiarezza.

  Mario PERANTONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione il subemendamento Scutellà 0.6.2.1.

  Maria Carolina VARCHI (FDI), sottolineando come abbia formulato delle richieste in qualità di rappresentante di un gruppo in Commissione, ritiene che la presidenza non possa indire la votazione prima che le vengano fornite gli opportuni chiarimenti. Stigmatizza quindi la modalità di procedere nei lavori utilizzata dal presidente.

  Mario PERANTONI, presidente, sottolinea come, se il rappresentante del Governo ed i relatori non hanno ritenuto di dover replicare all'intervento della collega Varchi, non lo possa fare per loro. Evidenzia quindi che il suo compito è quello, dopo aver preso atto che non vi sono altri interventi, di procedere con le votazioni.

  La seduta, sospesa alle 23.35, è ripresa alle 23.40.

  Cosimo Maria FERRI (IV), intervenendo sull'ordine dei lavori, si associa alla richiesta di chiarimento formulata dalla collega Varchi al fine di comprendere meglio l'aumento dell'organico destinato all'Ufficio del massimario. Al riguardo riterrebbe opportuno che il Governo fornisse elementi informativi più precisi sull'attuale consistenza dell'Ufficio e sulle eventuali carenze di organico.

  Il sottosegretario Francesco Paolo SISTO, con riferimento all'intervento della collega Varchi, la invita a considerare anche il nuovo comma 4 previsto dalla riformulazione del subemendamento Scutellà 0.6.2.1 che prevede che a ciascun collegio non possa essere applicato più di un magistrato addetto all'Ufficio del massimario e del ruolo. Al riguardo precisa che la logica sottesa è quella di fare fronte alle note carenze strutturali di organico.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO) ricorda come quello della carenza di organico della magistratura rappresenti un problema cronico che andrebbe fronteggiato con nuovi concorsi e con lo stanziamento di risorse finanziarie aggiuntive. Esprime quindi rammarico per la risposta fornita dal rappresentante del Governo che in altri tempi si è fatto promotore di ben altre battaglie. In particolare ritiene che la soluzione proposta dal Governo rappresenti un intervento assai limitato, operato oltretutto nell'ambito di una legge delega, rispetto ad un problema grave che è in discussione da anni. Ribadisce come la soluzione non possa essere quella di utilizzare i magistrati assegnati all'Ufficio del massimario giudicando pertanto assai poco convincente la risposta del Governo.

  La Commissione approva il subemendamento Scutellà 0.6.2.1 (nuova formulazione) (vedi allegato 2).

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione del subemendamento Scutellà 0.6.2.1, devono ritenersi preclusi i successivi subemendamenti Varchi 0.6.2.6 e Bartolozzi 0.6.2.2.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO) chiede alla presidenza di rivalutare l'annunciata preclusione del proprio subemendamento 0.6.2.2 che, a suo giudizio, risulterebbe precluso solo per la parte relativa alla valutazione di professionalità e non per la parte che interviene sul requisito dell'anzianità di servizio richiesta.

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che, a seguito di una rivalutazione, la presidenza porrà in votazione i subemendamenti Varchi 0.6.2.6 e Bartolozzi 0.6.2.2 esclusivamente con riferimento alla parte relativa all'anzianità di esercizio delle funzioni richiesta.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO) ringrazia la presidenza per la precisazione in ordine ai subemendamenti preclusi, ribadendo che anche su tale questione il testo delle riforma Bonafede era certamente migliore. Pag. 25In particolare osserva come i previsti otto anni di effettivo esercizio delle funzioni, richiesti dall'emendamento del Governo, non possono assolutamente ritenersi sufficienti per acquisire l'esperienza qualificata richiesta per l'espletamento delle funzioni dell'Ufficio del massimario. Più in generale dichiara di non comprendere la posizione assunta dal Gruppo del Movimento 5 Stelle rispetto al testo della riforma Cartabia, invitando i colleghi ad un supplemento di riflessione rispetto a questioni assai rilevanti come quella ora in discussione.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) fa presente preliminarmente il subemendemento a sua prima firma 0.6.2.6 riguarda esclusivamente la modifica dell'anzianità di servizio richiesta, che passa da otto a dodici anni di effettivo esercizio delle funzioni giudicanti o requirenti di primo o di secondo grado. Dichiara a tale proposito di non comprendere le motivazioni che sono alla base del parere contrario, considerato che il suo subemendamento si limita ad incrementare di soli quattro anni l'anzianità richiesta per essere designati all'Ufficio del massimario. Ritiene infatti che un'anzianità di dodici anni sia più aderente al previsto requisito della terza valutazione, anche avuto riguardo alla media delle carriere dei magistrati italiani, e che pertanto la sua proposta non costituisca uno stravolgimento dell'emendamento del Governo. Ribadisce pertanto la richiesta ai relatori di spiegare le ragioni del parere contrario, a meno che la motivazione non risieda nel fatto che il subemendamento reca le firme di deputati dell'opposizione che, in quanto tali, non hanno preso parte all'ampio mercato delle trattative in corso. Nel ritenere che, se così fosse, il lavoro svolto fin qui dal Governo risulterebbe squalificato, dichiara di non ritirare il subemendamento a sua prima firma 0.6.2.6 e chiede che venga posto in votazione.

  Cosimo Maria FERRI (IV) rileva in primo luogo l'importanza del tema, dal momento che l'Ufficio del massimario costituisce il cuore dell'attività della suprema Corte, di cui andrebbe valorizzata la funzione nomofilattica a garanzia della certezza del diritto. Nel ritenere che la riforma della Ministra Cartabia sia animata da una sorta di conformismo giudiziario, evidenzia al contrario l'esigenza di evitare l'appiattimento sulla decisione del giudice di merito, valutando nel contempo se l'Ufficio del massimario si debba limitare ad un'attività di studio o se invece possa fornire un supporto anche alla funzione giudicante. Rilevato che molti degli addetti al massimario si occupano di questioni tributarie, ritiene che la riflessione sulla vocazione dell'ufficio si renda ancor più necessaria in ragione dell'impostazione che si deciderà di dare alla preannunciata riforma della giustizia tributaria. Con riguardo alla contrarietà all'innalzamento da otto a dodici anni dell'anzianità richiesta, sostituendosi ai relatori, fa presente che con la previsione del Governo si vuole consentire anche ai magistrati collocati fuori ruolo di accedere all'Ufficio del massimario. Nel rilevare che la riforma della Ministra Cartabia sembra voler favorire i soggetti collocati fuori ruolo, mortificando al contrario i loro colleghi che si dedicano all'attività giudiziaria, ritiene che si debba avere il coraggio di rivendicare il proprio ruolo e di difendere con chiarezza i propri obiettivi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Varchi 0.6.2.6 e Bartolozzi 0.6.2.2, limitatamente alle parti non precluse.

  Mario PERANTONI, presidente, come concordato nell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, essendo da poco superate le ore 24, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 00.05 del 13 aprile 2022.