CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 marzo 2022
752.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 3 marzo 2022. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN, indi del vicepresidente Giovanni CURRÒ. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Maria Cecilia Guerra e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 14.45.

Delega al Governo per la riforma fiscale.
C. 3343 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 2 marzo scorso.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, dopo aver dato conto delle sostituzioni, avverte che l'esame del provvedimento riprenderà dalle proposte emendative riferite all'articolo 6.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) comunica di aver elaborato, insieme ai colleghi di Forza Italia, Coraggio Italia e della componente del gruppo Misto Noi con l'Italia, una proposta di mediazione avente ad oggetto i contenuti dell'articolo 6, che ritiene opportuno discutere nell'ambito di una riunione delle forze di maggioranza. Chiede, quindi, a tal fine, una breve sospensione dei lavori.

  Antonio MARTINO (FI) sottolinea che la proposta di mediazione avanzata ieri dal proprio gruppo ha ricevuto un'adesione significativa e auspica quindi che possano essere create le condizioni procedurali per portare avanti il testo elaborato, nella forma di una proposta di riformulazione del relatore. Chiede pertanto alla presidenza una breve sospensione dei lavori e la convocazione di una riunione delle forze di maggioranza, nella quale acquisire gli orientamenti dei gruppi e del Governo.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI) chiede alla presidenza di definire fin d'ora le modalità di prosieguo dei lavori e, in caso di convocazione di una riunione di maggioranza, di rinviare i lavori della Commissione alla prossima settimana, per non penalizzare i gruppi di opposizione costretti ad attenderne la conclusione.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, propone di sospendere la seduta della Commissione fino alle 16, convocando nel frattempo una riunione delle forze di maggioranza.

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  Gian Mario FRAGOMELI (PD), nell'accogliere la proposta di un incontro politico delle forze di maggioranza, fa presente che il proprio gruppo non ha ancora potuto visionare il testo della proposta di mediazione elaborata dai colleghi e pertanto chiede che vi sia un tempo adeguato per valutarla.

  Vita MARTINCIGLIO (M5S) evidenzia che neanche il proprio gruppo ha potuto visionare il testo elaborato dai colleghi e chiede preliminarmente di sapere se esso sia frutto di una mediazione con il Governo, che fino a ieri aveva sul tema una impostazione piuttosto rigida.

  La Sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA ritiene che una riunione politica delle forze di maggioranza rappresenti il luogo più adatto per un proficuo confronto con il Governo.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, sospende quindi la seduta, che preannuncia riprenderà alle ore 16.

  La seduta, sospesa alle 14.50, è ripresa alle 16.05.

  Antonio MARTINO (FI) chiede alla presidenza di sospendere nuovamente la seduta, per un'ulteriore ora, alla luce dell'intenzione del Governo, manifestata nel corso della riunione delle forze di maggioranza testé svoltasi, di predisporre una nuova proposta di mediazione relativa all'articolo 6.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) ritiene inaccettabile che mentre si lavora alla Camera per trovare un punto di incontro tra i gruppi politici ed il Governo, l'interlocuzione con il Governo si svolga parallelamente a Palazzo Chigi, solo con alcune delle forze che compongono l'attuale maggioranza, come emerge dalle agenzie di stampa. Stigmatizza quindi le dichiarazioni rese alla stampa da un rappresentante di un gruppo di maggioranza, al termine della riunione testé svoltasi, volte a far credere che il Partito democratico, il Movimento 5 Stelle e il gruppo di Italia Viva intendano aumentare la tassazione sulla casa.

  Vita MARTINCIGLIO (M5S), pur apprezzando lo sforzo delle forze di centrodestra di pervenire ad una mediazione, registra due gravi mancanze di rispetto, una, denunciata dal collega Fragomeli, in ordine alla trattativa parallela di alcune forze di maggioranza con il Governo e la seconda relativa alla richiesta di un ulteriore rinvio di un'ora, che con più ragione avrebbe potuto chiedere il proprio gruppo cui è stato dato un tempo inadeguato per la valutazione della proposta di mediazione.

  Salvatore DEIDDA (FDI) giudica inaccettabile il comportamento adottato dalla maggioranza, che non contempla in alcun modo le forze di opposizione, e stigmatizza i continui rinvii proposti dal presidente, che costringono lui e i colleghi ad attendere per ore la ripresa dei lavori, in modo del tutto improficuo. Sottolineando che le riunioni di maggioranza dovrebbero aver luogo in tempi diversi da quelli dedicati alle sedute della Commissione, chiede che l'esame del provvedimento vengo rinviato alla prossima settimana.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, osserva che le riunioni di maggioranza sono propedeutiche allo svolgimento delle sedute della Commissione, nelle quali sono preservate le prerogative delle opposizioni.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI) ricorda ai colleghi i passaggi che hanno caratterizzato finora l'esame del provvedimento, manifestando una certa sorpresa per il valore dato dal Governo alla riforma del catasto in un contesto internazionale ben più preoccupante. Chiede quindi che la Commissione venga riconvocata la prossima settimana, in una data in cui si è certi di poter procedere all'esame delle proposte emendative.

  Alessio Mattia VILLAROSA (MISTO), rilevando la mancanza di trasparenza delle forze di maggioranza nei confronti delle opposizioni, ancora all'oscuro del contenutoPag. 26 delle riformulazioni all'attenzione del Governo e del relatore, chiede che la seduta venga rinviata alla prossima settimana, quando saranno risolte le problematiche interne alle forze di maggioranza, potendosi nel frattempo opportunamente elaborare una analisi di impatto della normativa che si intende proporre.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), essendo evidente il tentativo della maggioranza di trovare una composizione su un tema del tutto divisivo, ma essendo altrettanto evidente che non si possono tenere le forze di opposizione fuori dalla porta ad aspettare finché non si raggiunge un accordo, invita maggioranza e Governo a prendersi il tempo necessario per le dovute valutazioni e chiede alla presidenza di riconvocare la seduta della Commissione la prossima settimana.

  Alvise MANIERO (MISTO-A) richiama le dichiarazioni rese ieri dalla rappresentante del Governo che ha minacciato la caduta del Governo qualora la Commissione non avesse avviato i lavori a partire dall'articolo 6, approvandone i contenuti così come erano stati proposti. Osserva che non solo il ruolo del Parlamento è del tutto calpestato, laddove il Governo dà indicazioni perentorie alla Commissione di cosa, quando e come votare, ma che desta una certa sorpresa che la tenuta del Governo, nell'attuale situazione di crisi internazionale, sia subordinata all'approvazione della riforma del catasto. È chiara la contraddizione laddove le proposte soppressive dell'articolo 6, sulle quali si registra una forte opposizione di alcune forze di maggioranza, portano la firma delle altre forze di maggioranza. Si unisce pertanto alla richiesta formulata dai colleghi che l'hanno preceduto di riconvocare la Commissione solo quando si è certi di poter procedere alle votazioni senza ulteriori rinvii.

  Giulio CENTEMERO (LEGA) si associa alla richiesta di sospendere i lavori della Commissione per qualche giorno, per affrontare l'esame del provvedimento con la dovuta calma.

  Lucia ALBANO (FDI), sottolineando ancora una volta che gli emendamenti soppressivi dell'articolo 6 sono sottoscritti anche da forze appartenenti alla maggioranza, stigmatizza il metodo invalso negli ultimi mesi nei lavori delle Commissioni di procedere a continui rinvii, poco rispettosi del ruolo delle opposizioni, che nulla sanno delle dinamiche interne alla maggioranza e che spesso ricevono i testi delle riformulazioni a ridosso delle votazioni, senza disporre di un tempo adeguato per un loro approfondimento e un'adeguata verifica. Si associa pertanto alla richiesta formulata dai colleghi che l'hanno preceduta di procedere ad un rinvio della seduta alla prossima settimana.

  Francesco BOCCIA (PD) richiama il comune impegno profuso finora da tutte le forze parlamentari per giungere ad una riforma che segni l'avvio di un nuovo sistema fiscale, più equo anche grazie, a suo giudizio, alla riforma del catasto, ormai ineludibile. Rileva una certa ipocrisia di alcune forze politiche in ordine al patrimonio e chiede che il Governo chiarisca una volta per tutte la propria posizione al riguardo, per capire se sia utile o meno attendere gli esiti della mediazione in corso. Ritiene che la votazione delle proposte emendative riferite all'articolo 6 possa essere la sede nella quale ognuno potrà esplicitare chiaramente la propria posizione, avendo ascoltato alcune dichiarazioni di colleghi che, a suo avviso, travisano il senso di tale riforma sull'altare di una mera propaganda politica. L'esame e le dichiarazioni di voto sugli emendamenti dimostreranno chi è a favore di un fisco più equo, più rigoroso, più trasparente e digitalizzato, che consenta a ciascuno di conoscere il valore del proprio patrimonio e dia ai cittadini i modelli redistributivi che aspettano da tempo. Auspica pertanto che non si proceda al rinvio di un'ora della seduta, nella quale non ritiene si possa pervenire ad una posizione condivisa, né che si rinvii la seduta alla prossima settimana, ma che si proceda sin da subito alla votazione delle proposte emendative presentate.

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  Antonio MARTINO (FI) ritiene opportuna una breve sospensione della seduta, in attesa di conoscere le valutazioni del Governo.

  Giovanni CURRÒ, presidente, preannuncia la sospensione di un'ora della seduta, anche al fine di consentire al relatore di svolgere i necessari approfondimenti con il Governo e con i gruppi.

  Galeazzo BIGNAMI (FdI) contesta l'intenzione della presidenza di sospendere la seduta, anche alla luce delle manifestazioni di contrarietà espresse da più gruppi.

  (Vive proteste da parte dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

  Giovanni CURRÒ, presidente, sospende la seduta, che preannuncia riprenderà alle ore 17.30.

  La seduta, sospesa alle 16.30, riprende alle 17.35.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, dà conto di ulteriori sostituzioni.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) chiede alla presidenza se la proposta emendativa presentata dal gruppo della Lega e sottoscritta da altri gruppi del centrodestra sarà esaminata e posta in votazione.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, replicando all'onorevole Gusmeroli, ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto il 14 gennaio scorso e che dopo tale scadenza solo il relatore e il Governo possono presentare ulteriori proposte emendative. Chiarisce, inoltre, che l'emendamento a cui fa riferimento l'onorevole Gusmeroli non era altro che un tentativo politico di accordo all'interno della maggioranza, che, nel caso fosse stato condiviso, avrebbe potuto essere depositato come emendamento del relatore o del Governo. Poiché tale accordo non è stato raggiunto la proposta cui si riferisce l'onorevole Gusmeroli non è stata formalizzata.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), reputando prioritario che rimanga agli atti della Commissione il contenuto della proposta emendativa cui faceva riferimento, ne dà lettura. In particolare, fa presente che la citata proposta emendativa era volta a sostituire l'articolo 6 del provvedimento con il seguente:

   «Art. 6 – 1. Ferme le competenze dell'Agenzia delle Entrate in materia di classamento degli immobili, il Governo è delegato a procedere, con i decreti legislativi di cui all'articolo 1, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali e le associazioni di categoria maggiormente rappresentative sul piano nazionale, nell'individuazione degli immobili abusivi o parti di essi, secondo i seguenti principi e criteri direttivi:

    a) modernizzare gli strumenti di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati, prevedendo strumenti e direttive per i comuni e l'Agenzia delle entrate, atti a facilitare e ad accelerare l'individuazione e, eventualmente, il corretto classamento, anche con forme premiali, delle seguenti fattispecie:

     1) gli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d'uso ovvero la categoria catastale attribuita;

     2) gli immobili abusivi c.d. “fantasma”, individuando a tal fine specifici incentivi e forme di valorizzazione delle attività di accertamento già previste a legislazione vigente, svolte dai comuni in questo ambito, nonché garantendo la trasparenza e condivisione dei dati delle medesime attività;

    b) prevedere, per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico-artistico, come individuate ai sensi dell'articolo 10 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, adeguate riduzioni che tengano conto dei particolari e più gravosi Pag. 28oneri di manutenzione e conservazione nonché del complesso dei vincoli legislativi rispetto alla destinazione, all'utilizzo, alla circolazione giuridica e al restauro di tali immobili.

   2. Con i medesimi decreti di cui al comma 1, il Governo provvede ad individuare appositi incentivi fiscali atti ad agevolare l'assicurazione dei beni immobili, anche ai fini di eventi calamitosi.
   3. Le informazioni rilevate secondo i principi di cui al presente articolo non sono utilizzate né per finalità fiscali, né per il computo del valore dell'indicatore della situazione economica equivalente, né in ogni caso per incrementare il gettito fiscale totale, fatta salva l'emersione di base imponibile per effetto delle attività di accertamento ed emersione.
   4. All'esito dell'attività di cui al comma 1, il Governo trasmette alle Camere una relazione contenente i risultati di tale attività. Le Commissioni competenti per materia si esprimono sulla relazione di cui al precedente periodo nel termine di 30 giorni dalla trasmissione».

  Tutto ciò premesso chiede al Governo, ai sensi dell'articolo 79, commi 4, 5 e 6, del Regolamento, di fornire i seguenti elementi ed informazioni in relazione all'articolo 6 del provvedimento:

   1. necessità dell'intervento legislativo di riforma del catasto, stante che le Commissioni Finanze di Camera e Senato, in sede di approvazione, lo scorso 30 giugno, del documento finale sull'indagine conoscitiva di riforma dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario, avevano convenuto di tralasciare l'argomento dalle risultanze;
   2. con riguardo alla definizione degli obiettivi, maggiori chiarimenti in merito ad una riforma del catasto correlata ad una riforma fiscale, alla luce di quanto riportato nell'analisi dell'impatto della regolamentazione correlata al disegno di legge nella quale si legge che la «finalità prioritaria è quella di consentire un maggior controllo del patrimonio immobiliare, favorendo l'emersione di immobili non censiti ovvero censiti sulla base di rendite che non rispettano la reale consistenza e la destinazione degli stessi» e stante la considerazione che per aggiornare il registro degli immobili e scoprire se e dove esistano immobili fantasma non è necessaria una riforma fiscale, a meno che l'aggiornamento è voluto e dovuto per eventuali effetti fiscali conseguenti. Il direttore dell'Agenzia delle entrate, Ruffini, nella puntata del 14 novembre 2021 di Mezz'ora su Rai 3, ha dichiarato che «In Italia ci sono 75 milioni di immobili. È necessario avere un registro aggiornato indipendentemente dagli effetti fiscali che ne derivano. Aggiornare il catasto e quindi riformarlo potrebbe avere effetti anche per la protezione civile e per i territori sismici». Dunque, una più puntuale definizione in merito all'utilizzo dei nuovi valori catastali degli immobili: confinarli al ruolo di semplice fotografia o utilizzarli a specifici fini fiscali;
   3. un ulteriore e nuovo elemento della mappatura degli immobili prevede che fino al primo gennaio 2026 le case avranno un valore ai fini tributari e un altro di mercato. Come espressamente rilevato anche dalla Corte dei Conti nell'audizione del 18 novembre 2021, «si impone, comunque, la necessità di un definitivo e oggettivo criterio al quale gli uffici dovranno conformarsi per pervenire a una trasparente e il più possibile univoca determinazione dei singoli valori prevenendo, in questo modo, i rischi di contenzioso». Ne conviene, ai sensi del combinato disposto degli articoli 79 comma 5, e 148, comma 1, del Regolamento, un approfondimento istruttorio conseguente all'esercizio della delega;
   4. nella stessa relazione tecnica il Governo, nel riconoscere la «genericità delle previsioni contenute nella legge delega», ritiene impossibile «effettuare una specifica quantificazione» degli oneri; tuttavia, sarebbe opportuno avere una stima, se pur approssimativa, dell'eventuale onere conseguente alla norma e dell'eventuale ipotesi di relativa copertura;
   5. con specifico riferimento al comma 4, lettera d), del Regolamento, ovvero sulla «inequivocità e la chiarezza del significato Pag. 29delle definizioni delle disposizioni», emergono inoltre limiti interpretativi dati dalla indeterminatezza e vaghezza degli enunciati di cui comma 2, lettera b), dell'articolo 6 del disegno di legge, relativo all'attribuzione a ciascuna unità immobiliare, accanto alla rendita catastale «determinata secondo la normativa vigente», anche del relativo valore patrimoniale e di «una rendita attualizzata in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato». Invero, il riferimento ai concetti di «rendita catastale» e «valore patrimoniale» ha evidenti risvolti asimmetrici sul piano tributario e, soprattutto, per la fiscalità locale. La rendita catastale e il valore patrimoniale, infatti, risultano dall'applicazione di metodologie simili, ma non uguali, con la peculiarità che la prima si fonda sul valore locatizio, mentre il secondo deve (può) essere rapportato all'effettivo stato di costruzione, modificazione o miglioramento posseduto dall'immobile. Si evidenzia inoltre che non viene specificata nella relazione tecnico-normativa di accompagnamento al presente disegno di legge, quali saranno i modelli statistici, ovvero gli algoritmi di allineamento necessari ad esprimere la nuova relazione tra il valore di mercato, localizzazione e caratteristiche edilizie dei beni. Altresì, non è indicato come sarà determinato il valore patrimoniale del bene in rapporto alla nuova rendita catastale che, sostituendo o in parte modificando il sistema attuale (strutturato per categorie e classi), dovrà trasformare in coefficienti numerici caratteristiche qualitative proprie degli immobili oggetto di valutazione;
   6. sempre in relazione all'insufficiente «chiarezza del significato delle definizioni delle disposizioni», il comma 2, lettera d), dell'articolo 6 si occupa dei profili catastali inerenti le unità immobiliari di interesse storico-artistico, vale a dire quelle iscritte nella categoria A/9 e riconosciute tali secondo i parametri declinati dall'articolo 10 decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante il «Codice dei beni culturali e del paesaggio». Va ricordato, preliminarmente, che la delega oggi contenuta nel presente disegno di legge riprende pedissequamente quanto già disposto all'articolo 4, lettera m), della legge n. 23 dell'11 marzo 2014, recante Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, decaduto nei termini per mancata emanazione dei decreti delegati. Ebbene, già l'allora direttore dell'Agenzia delle entrate, osservava che «che la norma di delega, concernente le specifiche da adottare per la stima delle unità immobiliari riconosciute di interesse storico artistico, rappresenta di fatto una deviazione rispetto ai criteri generali di stima, che complicano notevolmente il processo attuativo, richiedendo una stima puntuale e diretta per ciascuno di questi beni. La stessa finalità agevolativa potrebbe ottenersi intervenendo a valle sul sistema impositivo, riconoscendo particolari agevolazioni mediante deduzioni, detrazioni e/o aliquote ridotte». Nondimeno, la normativa sembra riferita solo agli immobili caratterizzati da vincolo «diretto», destinataria di obblighi positivi di conservazione e di restauro. Tuttavia, considerato che anche i fabbricati con vincolo «indiretto» sono sottoposti a pesi e oneri, la previsione contenuta in delega sembra essere indefinita e fuorviante.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, replicando all'onorevole Gusmeroli, ricorda che la Commissione ha avviato l'esame del provvedimento da circa due mesi e mezzo e che sullo stesso sono state acquisite numerose memorie scritte trasmesse dai soggetti coinvolti e si è svolta una lunga discussione generale. Reputa, quindi, alquanto inusuale che la richiesta dell'onorevole Gusmeroli sia stata presentata a seguito della fase conoscitiva e nel momento in cui si sta passando alla fase delle votazioni. Fa presente, comunque, che, qualora il Governo intenda intervenire, può rispondere alle richieste dell'onorevole Gusmeroli.

  Antonio ZENNARO (LEGA), associandosi alla richiesta avanzata dall'onorevole Gusmeroli, ritiene prioritario che il Governo chiarisca gli effetti analitici della riforma catastale che intende attuare, poiché tale riforma non riguarda una singola Pag. 30categoria, ma tutti i cittadini italiani. Ritiene, infatti, ce, al di là delle audizioni svolte dalla Commissione, occorra un maggiore approfondimento, anche considerato che nella giornata di ieri il Governo ha posto un vero e proprio ultimatum sul tema della riforma catastale. Auspica, pertanto, che l'Esecutivo possa fare chiarezza su come intende attuare la delega prevista dall'articolo 6 del provvedimento, anche alla luce della crisi internazionale in corso, che sta causando una forte inflazione, relativa non solo ai prezzi delle materie prime e dell'energia. A suo avviso, infatti, il riferimento al valore di mercato degli immobili è troppo generico e, al riguardo, chiede che il Governo chiarisca come intenda calcolarlo.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, invita gli onorevoli Gusmeroli e Zennaro a formulare la propria richiesta in forma scritta, al fine di consentire alla presidenza di determinare precisamente il perimetro dei chiarimenti richiesti al Governo.

  Alvise MANIERO (MISTO-A), associandosi alla richiesta degli onorevoli Gusmeroli e Zennaro, ritiene che talune disposizioni contenute nell'articolo 6 del provvedimento aprano la strada alla facoltà di aumentare la tassazione sugli immobili. Ciò, a suo avviso, andrebbe in ogni modo evitato, soprattutto in considerazione dello scenario di stagnazione economica e inflazione che si sta delineando.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, ribadisce la necessità di una più puntuale formulazione della richiesta avanzata dagli onorevoli Gusmeroli, Zennaro e Maniero, possibilmente in forma scritta.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI) contesta quanto testé dichiarato dalla presidenza, sottolineando che nel caso in cui sia richiesta la forma scritta ciò deve essere espressamente previsto da una norma regolamentare.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, poiché l'articolo 79, comma 6, del Regolamento rinvia all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la valutazione della richiesta avanzata al Governo, ne dispone l'immediata convocazione, sospendendo quindi brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 17.55, riprende alle 18.10.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, dà conto del fatto che l'Ufficio di Presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha ritenuto di non dare seguito alla richiesta avanzata dai colleghi Gusmeroli, Zennaro e Maniero.
  Con riferimento quindi alle proposte emendative riferite all'articolo 6, invita al ritiro di tutti gli emendamenti all'articolo 6, esprimendo altrimenti parere contrario, e propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Vignaroli 6.01, Caon 6.02 e Pastorino 6.03.

  La sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA esprime parere conforme a quello del relatore.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, dispone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Vignaroli 6.01, Caon 6.02 e Pastorino 6.03.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (Lega) illustra l'emendamento soppressivo Molinari 6.17, del quale è cofirmatario. Ricorda ancora una volta come la revisione del catasto non fosse prevista nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'IRPEF approvato lo scorso giugno e come il disegno di legge delega, su questo e altri aspetti, non abbia recepito le indicazioni del documento conclusivo.
  Sottolinea che la riforma catastale prevista dall'articolo 6, con l'aggiornamento delle rendite catastali ai prezzi di mercato, comporterà più tasse per tutti. Una soluzione a tale pericolo avrebbe potuto essere l'approvazione di un emendamento sostitutivo dell'articolo 6, come i gruppi del centrodestra avevano proposto, ma ricorda come non sia stato possibile depositare tale Pag. 31emendamento, il cui testo rimane comunque agli atti, essendone stata data lettura in seduta.
  Con il citato nuovo testo dell'articolo 6 sarebbero stati dati, ai comuni e all'Agenzia delle entrate, strumenti per l'individuazione e l'accatastamento degli immobili abusivi. Invece con il testo proposto dal Governo si procederà alla sostituzione di un dato oggettivo, la rendita catastale, con un dato soggettivo, quale il valore di mercato. Si realizzerà quindi un passaggio da valori certi a valori incerti, soggetti inoltre a necessarie periodiche revisioni. Si potranno inoltre verificare pressioni sui soggetti tenuti a effettuare le valutazioni di mercato.
  Ricorda inoltre che, come già emerso nel corso della discussione generale sul provvedimento, la revisione dei valori catastali avrà effetto anche sulla valutazione della prima casa e conseguentemente sulla determinazione dell'ISEE, che a sua volta comporterà un aumento del costo che i cittadini dovranno sostenere per accedere ai servizi sociali.

  (Applausi da parte dei deputati del gruppo Lega)

  Rammenta quindi a tutti i colleghi l'importanza del voto che la Commissione è chiamata a esprimere, che avrà effetto su tutti gli italiani, poiché il 90 per cento circa dei cittadini è proprietario di immobili e si rifletterà in maniera ancora più grave sulle persone in difficoltà.
  Come amministratore locale può testimoniare che ci sono persone che, pur essendo proprietarie di immobili, non sono in grado di pagare le tasse sul loro possesso e non riescono ad alienarli. Anche per questo motivo raccomanda ai colleghi di prestare particolarmente attenzione alla votazione dell'emendamento Molinari 6.17.

  (Applausi da parte dei deputati del gruppo Lega)

  La garanzia di invarianza del gettito potrà poi essere difficilmente rispettata in quanto, ai fini dell'IMU, ogni comune avrà la possibilità di definire autonomamente le aliquote. Si verificheranno inoltre effetti sulle imposte di registro e pertanto aumenti della tassazione in occasione di trasferimenti, anche a causa di morte, degli immobili.
  Segnala quindi che il quotidiano La Repubblica ha pubblicato uno studio nel quale si dimostra che l'utilizzo dei valori di mercato comporterà un aumento del valore sia per gli immobili delle zone centrali sia per quelli delle zone periferiche delle città italiane. Ritiene invece che si potrebbe realizzare una vera equità dando attuazione alle previsioni relative alle microzone, oltre che, ovviamente, con l'accatastamento degli immobili abusivi, come previsto dalla proposta emendativa che il centrodestra avrebbe voluto presentare.
  Si appella quindi alla sottosegretaria Guerra, che fa riferimento al gruppo LeU e che dovrebbe quindi rappresentare gli italiani più bisognosi.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, invita l'onorevole Gusmeroli a un maggior riguardo nel rivolgersi ai rappresentanti del Governo, evidenziando che i sottosegretari rappresentano il Governo e non i gruppi politici nei quali possono riconoscersi; lo invita inoltre a concludere il proprio intervento.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (Lega) ribadisce che chi ha a cuore le fasce deboli della popolazione non può non votare l'emendamento soppressivo Molinari 6.17.
  Evidenzia quindi come l'articolo 6 sia stato scritto da persone non pienamente esperte della materia, in quanto nel catasto non esiste la categoria dei terreni edificabili, citata dal comma 1, lettera a), numero 2) dell'articolo 6. Anche sulla base di questa considerazione osserva che sarebbe stato utile effettuare l'ulteriore approfondimento che ha richiesto ai sensi dell'articolo 79 del Regolamento.
  Concludendo, raccomanda ancora una volta di valutare bene, al momento della votazione, tutto quanto ha testé inteso evidenziare.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, ricorda che il termine per la presentazione Pag. 32delle proposte emendative da parte dei deputati è scaduto lo scorso 14 gennaio e che il testo al quale l'onorevole Gusmeroli si riferisce costituisce una semplice proposta politica di mediazione.

  Alvise MANIERO (Misto-A), illustrando l'emendamento soppressivo 6.21 a sua prima firma, si associa a tutte le considerazioni svolte dal collega Gusmeroli.
  Ritiene inoltre necessario sottolineare un altro aspetto che non è stato messo in luce dal precedente intervento, a ulteriore riprova dell'aumento della tassazione immobiliare che conseguirà all'approvazione dell'articolo 6. Segnala infatti che la Commissione europea, nelle sue raccomandazioni all'Italia, rileva che i valori catastali dei terreni e dei fabbricati non sono aggiornati ai valori di mercato e caldeggia un aumento della tassazione patrimoniale, in quanto questa ha minori effetti penalizzanti sulla crescita economica rispetto alla tassazione del lavoro. Sottolinea quindi come l'articolo 6 e la conseguente riforma del catasto, che sulla base di questa disposizione verrà attuata, sarà il primo passo verso un aumento della tassazione sul patrimonio degli italiani, che verrà attuata dal Governo Draghi per rispettare impegni assunti con l'Unione europea.
  Ritiene che un simile intervento sia totalmente inopportuno in un momento come questo di bassa crescita e di ripresa dell'inflazione.

  Galeazzo BIGNAMI (FdI) si dichiara sorpreso dal comportamento complessivo tenuto dai partecipanti alle sedute di ieri e oggi.
  Ricorda innanzitutto l'ultimatum della sottosegretaria Guerra relativo al valore dirimente dell'articolo 6. A tal proposito osserva come, se veramente questo articolo prevedesse una semplice ricognizione dei valori catastali, non sarebbe giustificabile una minaccia di dimissioni del Governo, che, soprattutto in questo momento, appare irresponsabile e prepotente. Ritiene quindi che la finalità della norma sia altra e che, una volta effettuata la ricognizione, sarà possibile procedere in qualsiasi momento, con legge ordinaria, a utilizzare i nuovi valori a fini fiscali.
  Con riferimento alle accorate considerazioni del collega del gruppo Lega, segnala che queste avrebbero potuto essere espresse più proficuamente in Consiglio dei ministri, per evitare la presentazione di questo disegno di legge.
  Sugli effetti indiretti della revisione del valore catastale della prima casa, osserva che già da tempo il proprio gruppo ha segnalato questo problema e, nonostante l'interesse manifestato da tutti i componenti della Commissione, non si è ritenuto opportuno intervenire.
  Passando poi ai tentativi di mediazione del centrodestra, evidenzia che il proprio gruppo non vi ha partecipato, pur seguendoli con interesse, in quanto ritiene che l'unica soluzione veramente efficace sia la soppressione dell'articolo 6.
  Conclude segnalando che una testimonianza dell'effettiva volontà di non aumentare la tassazione immobiliare avrebbe potuto essere l'espressa indicazione che qualsiasi utilizzo delle somme derivanti dalla revisione degli estimi catastali avrebbe dovuto essere utilizzata secondo le indicazioni del Parlamento. Anche questa soluzione non è stata presa in considerazione.
  Si riserva infine di intervenire nuovamente sull'articolo 6, qualora l'emendamento Molinari 6.17 dovesse essere respinto.

  Antonio MARTINO (FI), pur confermando il sostegno al Governo da parte del proprio gruppo, ribadisce la volontà di evitare un aumento della tassazione immobiliare e preannuncia pertanto il voto favorevole sull'emendamento soppressivo Molinari 6.17. Prendendo quindi atto che su questo aspetto le posizioni del centrodestra divergono nettamente da quelle del centrosinistra, si dichiara comunque convinto che, avendo a disposizione un maggior lasso di tempo, si sarebbe potuta trovare una mediazione.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) si dichiara stanco di ascoltare, in occasione della discussione di ogni provvedimento Pag. 33importante, le previsioni del collega Gusmeroli sulla prossima fine del mondo, che poi sono regolarmente smentite dall'applicazione concreta della normativa volta per volta approvata.
  Evidenzia quindi come il proprio gruppo sarebbe stato disponibile a valutare eventuali proposte di mediazione da parte del centrodestra se fossero state ritirate le firme degli esponenti della maggioranza dagli emendamenti soppressivi, cosa che non è stata fatta.
  Relativamente al paventato aumento delle tasse sulla prima casa, ricorda che non basta aumentare la base imponibile se non si prevede l'applicazione di imposte a detta base imponibile. Inoltre rammenta come sia la stessa norma in esame a dichiarare espressamente l'assenza di effetti fiscali, almeno fino al 2026.
  Conferma quindi al collega Bignami la disponibilità a precisare che l'applicazione dell'articolo 6 non dovrà avere effetti negativi sulla determinazione dell'indice ISEE e sul pagamento delle prestazioni sociali.
  Ribadisce inoltre che l'articolo 6 non è affatto ultroneo, come qualcuno afferma, in quanto la revisione catastale attraverso le microzone, che è possibile a legislazione vigente, si basa comunque su estimi catastali risalenti al 1992 e pertanto sarà sempre influenzata da questi valori, ormai ampiamente superati.
  Auspica invece una reale modernizzazione del sistema catastale anche mediante la digitalizzazione, in modo tale che i cittadini attraverso un'applicazione potranno effettuare qualsiasi tipo di visura e risolvere eventuali incongruenze catastali.
  Procede segnalando le innumerevoli sperequazione legate all'attuale sistema catastale e cita le disparità che si creano tra le imprese che hanno effettuato lavori sui propri capannoni, con conseguente aggiornamento della rendita, rispetto a quelle che non hanno apportato miglioramenti, la sproporzione di valore tra le abitazioni del centro e quelle della periferia e tra le strutture alberghiere site in località turistiche rispetto alle altre. Ritiene quindi che l'adozione di un sistema meno sperequato potrà consentire a molti contribuenti di veder ridotte le imposte immobiliari a loro carico.
  Sottolinea infine come la revisione del catasto sia per il gruppo del Partito Democratico una battaglia ideologica a difesa dei cittadini, mentre il centrodestra rimane legato alla difesa delle rendite.

  (Applausi da parte dei deputati dei gruppi Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle)

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, prende atto che i deputati Villarosa e Baratto, che avevano chiesto di intervenire, rinunciano ai loro interventi.

  Massimo UNGARO (IV), nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo sugli emendamenti in esame, soppressivi dell'articolo 6, sottolinea che tale articolo, che è finalizzato a delegare il Governo ad attuare una riforma del catasto volta al suo efficientamento e alla sua modernizzazione, esclude espressamente che da tale riforma derivino aumenti dell'imposizione fiscale a carico dei cittadini.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, dopo aver posto in votazione gli identici emendamenti Molinari 6.17 e Maniero 6.21, al fine di appurare con certezza l'esito del voto invita i segretari di presidenza a procedere alla controprova mediante appello nominale.
  Dà conto dell'esito del voto, avvertendo che la Commissione respinge gli identici emendamenti Molinari 6.17 e Maniero 6.21, per un voto di differenza.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede al presidente se intende procedere alla votazione dei restanti emendamenti presentati sull'articolo 6.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, fa presente che, se i gruppi sono d'accordo, non ha obiezioni a procedere all'esame degli emendamenti all'articolo 6 contenuti nel fascicolo.

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  Galeazzo BIGNAMI (FDI), osserva che si rende opportuna una riflessione sulla votazione appena conclusa. Stigmatizza in primo luogo che sia stato incluso nel testo dell'articolo 6 un contenuto che era stato espressamente escluso nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'IRPEF, approvato dalla Commissione prima della presentazione al Parlamento del disegno di legge delega in esame.
  Invita inoltre i deputati del centro destra a una riflessione sui motivi che li spingono a proseguire nel sostegno ad un Governo che, a suo avviso, va palesemente contro gli interessi del Paese, adoperandosi al fine di aumentare l'imposizione sulle case degli italiani.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sul merito della votazione testé conclusa, osserva che essa rende manifesta la presenza di un grave problema all'interno della maggioranza, al punto che la stessa opposizione prova un certo disagio sentendosi scavalcata nel suo ruolo da alcuni gruppi che appoggiano il Governo.
  Ricorda inoltre all'onorevole Fragomeli – il quale ha affermato che davanti a ogni riforma sembra che caschi il mondo, mentre il mondo va avanti – che non prendere atto della crisi in essere e prefigurare un aumento dell'imposizione fiscale a fronte di famiglie e imprese gravemente provate dalle conseguenze economiche delle varie emergenze in corso, vuol dire infischiarsene del mondo che, effettivamente va avanti, ma a prezzo di gravi sacrifici.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) chiede di rinviare alla prossima settimana il seguito delle votazioni degli emendamenti.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, concorde la Commissione, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 19.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.55 alle 18.10.