CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 marzo 2022
751.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 2 marzo 2022. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Maria Cecilia Guerra e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 14.

Delega al Governo per la riforma fiscale.
C. 3343 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 gennaio scorso.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, avverte che l'emendamento Albano 6.24 è stato ritirato e che l'emendamento Molinari 6.17 è stato sottoscritto dai deputati Bitonci, Gusmeroli, Centemero, Cantalamessa, Covolo, Cavandoli, Ribolla, Alessandro Pagano, Zennaro e Gerardi.
  Dà quindi conto delle sostituzioni.

  Marco OSNATO (FdI), intervenendo sull'ordine dei lavori, lamenta innanzitutto il ritardo con il quale la Commissione ha avviato i propri lavori.
  Prosegue segnalando di aver appreso dalla stampa che nella giornata di ieri si sarebbe tenuta una riunione della maggioranza della Commissione Finanze per una valutazione delle proposte emendative riferite al presente provvedimento, alla quale avrebbe partecipato anche un consigliere economico del Presidente del Consiglio Draghi. Al riguardo giudica del tutto inopportuno che soggetti estranei al Parlamento intervengano in riunioni finalizzate all'organizzazione dei lavori parlamentari, indicando le modalità che dovranno essere seguite nell'esame il provvedimento.
  Rivendica quindi la dignità e la centralità del Parlamento nei confronti del Governo, che anche il Presidente Mattarella, nel suo discorso di insediamento, ha esortato a riconoscere e a recuperare e invita i presidenti della Commissione Finanze e della Camera dei deputati a intervenire per tutelare le prerogative parlamentari.
  Rammenta quindi lo svolgimento dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'IRPEF e altri aspetti del sistema tributario, che ha impegnato le Commissioni Finanze di Camera e Senato per diversi mesi, nella prospettiva di poter offrire un contributo ad una ampia riforma del sistema fiscale. Ed invece il Parlamento si ritrova ora non solo a dover subire un disegno di legge di delega che riguarda ambiti non affrontati in sede di indagine, ma viene addirittura Pag. 86posto di fronte ad un aut-aut sul tema del catasto.
  Si chiede allora dove sia finita la centralità del Parlamento e il concetto di democrazia, che attribuisce ai rappresentanti del popolo – e non al Governo – il compito, in nome di un patto sociale stretto con lo Stato, di decidere le modalità di tassazione dei cittadini, per poter poi determinare come impiegare le risorse pubbliche.
  Sottolineando come la nutrita presenza di rappresentanti del Governo sembri testimoniare la volontà del Governo di imporre alla maggioranza e alla Commissione le proprie decisioni, esprime preoccupazione per le modalità di lavoro prospettate, che non appaiono certamente ispirate a criteri democratici.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, osserva come da anni, per prassi, i consiglieri del Presidente del Consiglio partecipino a riunioni di maggioranza propedeutiche all'esame in sede referente di provvedimenti di particolare importanza.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (Lega), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda come il Presidente Draghi abbia affermato, nel suo primo discorso, la volontà di rispettare la centralità del Parlamento. Questo rispetto implicherebbe che il Governo, una volta approvato un disegno di legge, lasciasse libero il Parlamento di apportarvi le modifiche che ritiene necessarie. Ritiene invece che la presenza del consigliere economico Giavazzi alla riunione della maggioranza svolta nella giornata di ieri appaia, come segnalato anche dal collega Osnato, espressione della volontà del Governo di condizionare i lavori della Commissione.
  Rammenta inoltre che lo stesso presidente Draghi, in occasione della discussione del Documento di economia e finanza dello scorso anno, abbia espresso l'intenzione di tenere in considerazione le conclusioni dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'IRPEF, impegno che non è stato rispettato, in quanto, come più volte sottolineato dagli esponenti del proprio gruppo, il presente provvedimento non corrisponde in più punti al citato documento conclusivo, approvato da una vasta maggioranza.
  Invita quindi il Governo a lasciar lavorare liberamente la Commissione, senza tentare alcuna intromissione.

  Gianluca CANTALAMESSA (Lega) chiede rispetto per il lavoro svolto con l'indagine conoscitiva dello scorso anno, per l'approvazione del cui documento conclusivo tutti i gruppi hanno sacrificato qualche rivendicazione al fine di raggiungere una maggioranza più vasta possibile.
  Ritiene che, anche in considerazione del difficile momento internazionale, sia del tutto inopportuno che vengano esercitate forme di condizionamento, che rischiano di vanificare tutto il lavoro precedentemente svolto. Si associa quindi a quanto dichiarato dai colleghi che lo hanno preceduto in ordine all'assoluta necessità di tutelare l'autonomia e l'indipendenza del Parlamento.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) invita innanzitutto a non confondere un singolo aspetto, per quanto rilevante, del provvedimento – l'articolo 6 relativo alla revisione del catasto – con il provvedimento nel suo complesso, che affronta molte altre questioni altrettanto importanti.
  Rammenta quindi come il tema della riforma catastale non sia stato inserito nel documento conclusivo dell'indagine, così come è avvenuto per altri temi quali la flat tax, in quanto su di esso non è stata raggiunta una posizione condivisa. Non ritiene pertanto opportuno concentrarsi esclusivamente su questo punto.
  Osserva poi che alcune forze politiche sostengono che l'articolo 6 sia ultroneo, in quanto i comuni, in collaborazione con l'Agenzia delle entrate, potrebbero già ora attivarsi autonomamente per revisionare il classamento catastale degli immobili. In relazione a questa considerazione sottolinea la necessità che la revisione della mappatura degli immobili venga effettuata sulla base di indirizzi dettati dal Parlamento.
  Per quanto riguarda poi le considerazioni relative alla procedura legislativa, osserva che i disegni di legge delega devono essere approvati dalla maggioranza dei componentiPag. 87 del Consiglio dei ministri e pertanto la maggioranza parlamentare, che sostiene il Governo, dovrebbe approvarli apportando alcune modifiche, ma senza stravolgerli, perché altrimenti si dimostrerebbe l'esistenza di seri problemi di carattere politico. Osserva infatti che il proprio gruppo, che pure ha presentato diverse proposte emendative, non ha chiesto lo stralcio di alcuna parte del provvedimento, proprio per rispettare le decisioni assunte in sede di Consiglio dei ministri.
  La presenza del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva, pur se approvato da una vasta maggioranza, rappresenta un elemento in più, ma non è un passaggio necessario dell'iter legislativo e dunque il Governo non è tenuto in alcun modo a conformarsi ad esso. Rileva peraltro come circa tre quarti del disegno di legge delega riprendano le conclusioni del documento approvato lo scorso giugno.
  Segnala infine al collega Osnato, che non era presente alla riunione di maggioranza svolta ieri, che il professor Giavazzi si è limitato ad ascoltare, senza intervenire in alcun modo nella discussione, alla quale hanno invece preso parte i rappresentanti del Governo. Non si può pertanto parlare di pressioni da parte del consulente del presidente Draghi.

  Antonio MARTINO (FI) si dichiara convinto che il lavoro, la mediazione e il tempo potrebbero essere utili per giungere a un accordo sull'articolo 6. Propone pertanto di sospendere brevemente la seduta al fine di discutere tale possibilità, anche a tal fine convocando una riunione dell'Ufficio di presidenza della Commissione.
  Invita poi i commissari, in considerazione degli attuali gravissimi problemi – COVID e conflitto in Ucraina – di adoperarsi per trovare un accordo, evitando di disperdere il lavoro di enorme valore sinora svolto.

  La sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA, dichiarando di esprimersi in rappresentanza del Governo, ribadisce quanto evidenziato nel corso della riunione di maggioranza svoltasi nella giornata di ieri, ovvero che l'articolo 6, relativo alla modernizzazione del catasto, costituisce un elemento decisivo per il proseguimento dell'esame del presente disegno di legge e decisivo anche per il proseguimento dell'azione di Governo.
  Chiede quindi formalmente che l'esame delle proposte emendative abbia inizio dal richiamato articolo 6, effettuando un'inversione dell'ordine usuale di esame degli emendamenti. Chiarisce che si tratta di una richiesta che si configura come una condizione dirimente per il Governo, che ovviamente il Parlamento potrà, nella sua sovranità, accogliere o rifiutare.

  (Vive proteste da parte dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega)

  La sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA, chiarisce come il termine dirimente indichi che per il Governo, al di fuori del percorso testé tracciato, l'esame del disegno di legge non potrà proseguire e probabilmente la stessa esperienza di governo potrà concludersi.
  Con riferimento quindi alla possibilità di un rinvio dell'esame del provvedimento per permettere la presentazione di proposte alternative relative ai contenuti dell'articolo 6, come testé proposto dall'onorevole Martino, segnala che un'eventuale proposta dovrebbe essere presentata in tempi contenuti, entro la giornata di oggi, in sede di Commissione. In tal caso si renderebbe poi ovviamente necessaria una breve sospensione della seduta al fine di consentire una valutazione della proposta da parte del Governo.

  Vita MARTINCIGLIO (M5S) al fine di rispettare il significativo lavoro svolto dalla Commissione lo scorso anno, già ricordato da molti colleghi, si associa alla richiesta di consentire un approfondimento per valutare la possibilità di trovare un accordo sul tema del catasto, segnalando peraltro come il provvedimento contenga numerose altre questioni di pari rilievo.
  Nonostante le posizioni appaiano in questo momento difficilmente conciliabili, auspicaPag. 88 che si possa trovare una mediazione sull'articolo 6.

  Galeazzo BIGNAMI (FdI) contesta innanzitutto il costante rinvio, anche da parte della rappresentante del Governo, a quanto emerso nella riunione di maggioranza di ieri, alla quale, come è ovvio, il proprio gruppo non ha partecipato.
  Rileva poi l'irresponsabilità e la protervia del Governo che, in una situazione emergenziale come l'attuale, minaccia di concludere la propria esperienza in caso di mancata approvazione dell'articolo 6. Ricorda poi che questo Governo si fonda su una vasta maggioranza che avrebbe dovuto realizzare, secondo quanto indicato dal Presidente della Repubblica, importanti riforme condivise. La presenza di questa ampia maggioranza dovrebbe evitare il ricorso a ricatti estorsivi. Quindi, pur dichiarandosi favorevole alla prospettiva di un eventuale interruzione anticipata della Legislatura, ribadisce il proprio giudizio di irresponsabilità nei confronti del Governo.
  Infine, citando l'articolo 76 della Costituzione, sottolinea come la delega al Governo di funzioni legislative non comporti una rinuncia del Parlamento alle proprie prerogative e pertanto l'approvazione di un disegno di legge delega da parte del Consiglio dei ministri non deve assolutamente limitare il potere emendativo del medesimo disegno di legge da parte del Parlamento. In caso contrario sarebbe il Governo a dettare a sé stesso i principi e criteri direttivi per l'esercizio della delega, espropriando di fatto il Parlamento della funzione legislativa.
  Giudica poi poco rispettoso che la rappresentante del Governo sia intervenuta anche sull'ordine che la Commissione dovrà seguire per l'esame delle proposte emendative e osserva che il presidente Marattin avrebbe dovuto richiamare la sottosegretaria a un maggior garbo istituzionale.

  Marco OSNATO (FdI) chiede se per la seduta odierna siano state adottate forme di pubblicità dei lavori; in caso contrario ne chiede l'attivazione.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  Marco OSNATO (FdI) interviene per sottolineare, a riprova della lesione della dignità del Parlamento, come la proposta di un esponente della maggioranza, l'onorevole Martino, di sospendere i lavori per consentire la presentazione di una proposta alternativa sulla delega in materia di catasto abbia ricevuto una risposta da parte della rappresentante del Governo, anziché da parte del presidente Marattin, come sarebbe stato istituzionalmente corretto, poiché si tratta di una proposta relativa alla gestione dei lavori della Commissione. Inoltre rileva come la sottosegretaria Guerra si sia permessa di fissare un termine molto breve per la presentazione di tale proposta. Giudica tale atteggiamento una sgrammaticatura democratica.
  Contesta inoltre il continuo riferimento alla riunione di maggioranza di ieri, che rappresenta una riunione informale alla quale non ci si dovrebbe richiamare in questa sede.
  Quindi, a ulteriore dimostrazione dello scarso rispetto e della mancanza di comunicazione tra Governo e Parlamento, ricorda come la viceministra Castelli, in risposta a un'interrogazione del proprio gruppo, avesse assicurato che il disegno di legge delega non avrebbe previsto alcuna riforma catastale. Solo pochi giorno dopo invece il Ministro Franco ha comunicato, nel corso di una conferenza stampa, l'intenzione di inserire la riforma del catasto nella delega fiscale.
  La Costituzione prevede che il Governo risponda al Parlamento, ma con questo Governo ciò non avviene, anzi il Parlamento è sottoposto a ricatti. La Commissione deve quindi decidere autonomamente come procedere, evitando di cedere a minacce e senza gettare via tutto il lavoro svolto con l'indagine conoscitiva.
  Chiede infine di conoscere il vero motivo alla base dell'ultimatum posto dal Governo sull'articolo 6 e per quale ragione il Governo abbia un così estremo bisogno di una riforma del catasto.

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  Alessio Mattia VILLAROSA (Misto) si associa alla richiesta dei colleghi Martino e Martinciglio di sospendere i lavori per cercare un accordo in materia di catasto.
  Sottolinea poi come la delega sia uno strumento che di per sé non consente al Parlamento di incidere realmente sulla normativa che verrà adottata e come la stragrande maggioranza dei provvedimenti sottoposti alle Camere negli ultimi tempi sia costituita da decreti-legge, che pure sono di iniziativa governativa. Ritiene inoltre molto grave il ricatto del Governo, soprattutto in un momento come l'attuale, a poche ore dagli impegni assunti nei confronti dell'Ucraina.
  Ribadisce infine la richiesta di riunire l'Ufficio di presidenza per trovare una soluzione alla questione del catasto e proseguire l'esame del provvedimento.

  Alessandro CATTANEO (FI) concorda con la proposta di riunire l'Ufficio di presidenza per giungere a una proposta alternativa sull'articolo 6.

  Giulio CENTEMERO (Lega), sottolineando l'estrema gravità dell'intervento della rappresentante del Governo, chiede che l'accaduto sia sottoposto all'attenzione dei presidenti dei gruppi parlamentari.

  Raffaele BARATTO (CI), sottolineando a sua volta la gravità della questione posta dalla rappresentante del Governo, concorda sulla necessità di convocare sul punto una riunione dei presidenti dei gruppi.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) chiede che anche il sottosegretario Freni, che sinora non è intervenuto, si esprima in merito alla valutazione dell'articolo 6 ai fini del proseguimento dell'esame del provvedimento.

  (Vive proteste del gruppo Lega).

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, precisato che non è in suo potere convocare una riunione dei presidenti di gruppo, sospende brevemente la seduta per consentire una riunione dell'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si intende immediatamente convocata.

  La seduta, sospesa alle 14.50, riprende alle 15.25.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, avverte che il deputato Lupi ha ritirato la propria sottoscrizione dell'emendamento Molinari 6.17 e che la deputata Aprile ha ritirato la propria sottoscrizione degli emendamenti Maniero 6.21, 6.22 e 6.23.
  Avverte inoltre che l'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha deliberato di concludere la seduta odierna, a fronte dell'impegno del gruppo Forza Italia di presentare entro la giornata odierna una proposta di riscrittura – non interamente soppressiva – dell'articolo 6, che sarà sottoposta alla valutazione del Governo e dei colleghi e che, ove condivisa, potrà poi essere formalmente presentata in Commissione nella forma di un emendamento o una riformulazione del Relatore o del Governo.
  Avverte che in ogni caso l'esame delle proposte emendative riprenderà nella seduta già convocata per la giornata di domani, con le modalità convenute.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (Lega) segnala che il proprio gruppo non intende ritirare l'emendamento Molinari 6.17, soppressivo dell'articolo 6.
  Ritenendo estremamente gravi le affermazioni della sottosegretaria Guerra, chiede poi che venga convocata una riunione dei presidenti di gruppo di maggioranza.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, si tratta di una richiesta che ciascun gruppo potrà avanzare ai propri rappresentanti d'Aula.

  Marco OSNATO (FI), pur dichiarandosi favorevole alla soppressione dell'articolo relativo alla riforma catastale, si dichiara disponibile a valutare la proposta alternativa preannunciata dal gruppo Forza Italia. Auspica che sul punto si possa quindi svolgerePag. 90 una riunione che coinvolga tutti i gruppi della Commissione.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, comunica che i gruppi verranno informati non appena il gruppo Forza Italia presenterà la preannunciata proposta alternativa all'articolo 6, al fine di attivare le opportune interlocuzioni tra gruppi di maggioranza e opposizione e con il Governo.
  Indi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.15.