CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 21 febbraio 2022
745.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 24

SEDE REFERENTE

  Lunedì 21 febbraio 2022. — Presidenza della vicepresidente Rossana BOLDI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Caterina Bini.

  La seduta comincia alle 10.15.

DL 1/2022: Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore.
C. 3434 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 febbraio 2022.

  Rossana BOLDI, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il regolamento nella riunione del 31 marzo 2020. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Fa presente che la deputata Bologna ha sottoscritto l'articolo aggiuntivo Lattanzio 5.02 e che la deputata Furgiuele ha sottoscritto il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85. Comunica altresì che prima dell'inizio della seduta sono stati ritirati i subemendamenti Vietina 0.2.0100.61 e Carelli 0.2.0100.62.
  Ricorda che nella seduta precedente sono stati espressi i pareri sui subemendamenti all'articolo aggiuntivo 2.0100 del Governo e che è stato votato, da ultimo, il subemendamento Panizzut 0.2.0100.82. Ricorda, altresì, che risultano accantonate le seguenti proposte emendative: Raduzzi 1.013, Invidia 1.03 e 1.05, Bucalo 5.1, Provenza 5.3, Mammì 5.4, Lattanzio 5.02, Colletti 5.04 e 5.05, Pini 0.2.0100.59, Di Muro 0.2.0100.73 e 0.2.0100.74, gli identici Siani 0.2.0100.25 e Di Giorgi 0.2.0100.29 e Siani 0.2.0100.26.Pag. 25
  Chiede, quindi, alla relatrice, deputata Carnevali, come intenda procedere.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, propone di riprendere i lavori dall'esame del subemendamento Frassinetti 0.2.0100.33, procedendo con ordine, per esaurire il fascicolo relativo ai subemendamenti presentati all'articolo aggiuntivo 2.0100 del Governo e passare poi alle proposte emendative accantonate.

  Rossana BOLDI, presidente, prendendo atto della proposta della relatrice, avverte che la Commissione comincia ad esaminare il subemendamento Frassinetti 0.2.0100.33.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Frassinetti 0.2.0100.33 e Boldi 0.2.0100.81.

  Marcello GEMMATO (FDI) illustra il suo subemendamento 0.2.0100.93, volto a consentire il ricorso ai test salivari antigenici con finalità di tracciamento, al pari di quanto avviene negli altri Paesi dell'Unione europea. Si tratta di uno strumento attendibile e veloce che, nell'attuale fase di uscita dalla pandemia, potrebbe facilitare lo screening di massa, specialmente nelle comunità scolastiche.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), ad integrazione di quanto esposto dal collega Gemmato, contesta l'errata convinzione dell'inaffidabilità del test salivare antigenico, che lo renderebbe uno strumento sostanzialmente inutile. Al contrario, ad avviso di Fratelli d'Italia, proprio la minore invasività e la velocità dei risultati ne consiglierebbero l'uso per l'effettuazione di screening ad ampio spettro, così come avviene nel resto del mondo.

  Francesco FORCINITI (MISTO-A) sottoscrive il subemendamento Gemmato 0.2.0100.93, contestando la logica punitiva del Governo che, anziché contenere il contagio attraverso l'effettuazione di screening, ha preferito adottare una logica punitiva nei confronti di chi si oppone alle sue decisioni. A suo giudizio, il test salivare antigenico è boicottato perché, pur essendo validato dalla comunità scientifica, è di facile effettuazione e dall'esito veloce e non si adatta alla politica del Governo, giunto al punto di «togliere il pane dalla bocca» a coloro che rifiutano di vaccinarsi. Auspicando un bagno di realtà da parte dell'Esecutivo, si augura che il Parlamento, in uno slancio di ritrovato orgoglio, ritorni alla logica con cui è iniziata la legislatura, che metteva il cittadino, non considerato alla stregua di suddito, al centro dell'azione dello Stato. Si appella, pertanto, ai colleghi, perché si esprimano per porre fine all'attuale vessazione degli italiani.

  La Commissione respinge il subemendamento Gemmato 0.2.0100.93.

  Marcello GEMMATO (FDI), concordando con le considerazioni svolte dal collega Forciniti, illustra il suo subemendamento 0.2.0100.94, di contenuto analogo a quello testé votato, essendo volto a consentire il ricorso ai test salivari antigenici per finalità di screening.
  Ritiene che nell'attuale fase, in cui la morsa della pandemia si sta allentando, dovrebbero essere messi in campo tutti gli strumenti disponibili per l'effettuazione del tracciamento, tra i quali vi è, appunto, il test salivare antigenico, di cui torna a sottolineare i pregi in termini di celerità e affidabilità. Il ricorso a tale tipo di test, inoltre, consentirebbe una maggiore velocità nel processo di riapertura delle attività economiche – che Fratelli d'Italia avrebbe voluto anticipare – soprattutto con riferimento ai luoghi di maggiore aggregazione quali, ad esempio, le discoteche. Trattandosi di una proposta di buon senso, si augura che la contrarietà della maggioranza e del Governo non sia dettata dall'intenzione di farla propria in un secondo momento, con uno specifico atto normativo, magari un decreto-legge, che danneggerebbe non solo Fratelli d'Italia, ma anche il Parlamento, ingolfandone i lavori.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sul subemendamento Gemmato 0.2.0100.94, osserva che esso, come gli altri presentati Pag. 26dal suo gruppo sul medesimo argomento, riportano al centro del dibattito uno dei temi che il Governo non vuole affrontare, ovvero la necessità di cambiare approccio nei confronti della realtà, estremamente diversa da quella di due anni fa.
  Auspica, pertanto, che il Governo ponga fine alla grande produzione di norme, spesso in contrasto tra loro, e metta in atto una politica che coniughi il rispetto della salute con il rispetto degli altri principi costituzionali, imitando quanto stanno facendo gli altri Paesi – rispetto ai quali in passato si vantava di essere d'esempio – e abbandonando la logica del green pass per passare a quella del tracciamento a tappeto, attraverso il ricorso a tutti gli strumenti disponibili, tra i quali vi è appunto il test salivare antigenico.

  La Commissione respinge il subemendamento Gemmato 0.2.0100.94.

  Rossana BOLDI, presidente, avverte che sono stati ritirati dai rispettivi presentatori i subemendamenti Novelli 0.2.0100.54 e Labriola 0.2.0100.55.

  Maria Teresa BELLUCCI (FDI), intervenendo sul subemendamento Bucalo 0.2.0100.34, evidenzia come la disposizione su cui intende intervenire la proposta emendativa in oggetto riguardi la tematica della scuola nonché le modalità per tutelare la popolazione scolastica, che risulta particolarmente delicata, tenuto conto dell'estrema fragilità delle fasce di età interessate. Riaffermando come il gruppo Fratelli d'Italia si batta strenuamente per tutelare la salute in ogni ambito, sottolinea che le istituzioni hanno il compito di tutelare non solo la salute fisica ma anche quella psicologica, affettiva e relazionale, soprattutto di chi è in giovane età.
  Evidenzia come la proposta all'esame sia volta a sopprimere una previsione normativa di assai difficile comprensione, come risulta evidente dalla semplice lettura della norma che, in particolare, dispone in materia di didattica integrata a distanza. Ribadisce che la norma è scritta in modo incomprensibile e che quando le leggi sono scritte in questo modo si impedisce agli italiani di poterne comprendere immediatamente il contenuto, di adeguarsi e rispettarne le disposizioni, con la conseguenza che in tal modo le leggi finiscono per fallire l'obiettivo che teoricamente si propongono di raggiungere. Stigmatizza il fatto che le ultime norme adottate dal Governo per combattere la pandemia tradiscano innanzitutto il principio di trasparenza e comprensione del testo, facendo perdere alle famiglie l'orientamento e suscitando in esse confusione e smarrimento.
  Crede invece che sia un preciso dovere per il legislatore rendere semplice ciò che è difficile, evidenziando peraltro che taluni provvedimenti di buon senso sono stati adottati solo con molto ritardo e solo perché si è superato, alla fine, il pregiudizio verso alcune proposte di Fratelli d'Italia, come ad esempio è accaduto nel caso della ventilazione meccanica controllata.
  Ritiene che ancora una volta la maggioranza abbia dato dimostrazione di essere sorda, cieca e arrogante verso le opposizioni e le sue buone proposte e che anche gli studenti hanno avuto modo di notare che il Governo non ha fatto ciò che invece sarebbe stato possibile. Ricorda altresì altre proposte del suo gruppo concernenti l'utilizzo dei termoscanner e l'organizzazione in spazi più ampi delle aule, anche in accordo con le scuole paritarie, proposte volte a rendere possibile la prosecuzione della didattica in presenza che, ritiene, sia l'unica che assicura un'armonica crescita degli studenti. Evidenzia peraltro che quella attuale deve considerarsi una sindemia, piuttosto che una pandemia, ragione per cui bisogna affrontare complessivamente l'insieme dei problemi di salute, ambientali, sociali ed economici prodotti negli ultimi due anni: in particolare, ricorda i dati relativi agli atti di autolesione della popolazione giovane, in crescita negli ultimi tempi.
  In conclusione, raccomanda l'approvazione del subemendamento all'esame, che chiede sia posto in votazione, che contribuisce ad accompagnare le famiglie nel difficile compito educativo dei propri figli.

Pag. 27

  La Commissione respinge il subemendamento Bucalo 0.2.0100.34.

  Rossana BOLDI, presidente, avverte che il subemendamento Raduzzi 0.2.0100.16 è fatto proprio dal deputato Forciniti.

  Francesco FORCINITI (MISTO-A), intervenendo sugli identici subemendamenti Raduzzi 0.2.0100.16 e Frassinetti 0.2.0100.35, evidenzia come vada fatto ogni sforzo per evitare quello che lui ritiene essere un atto di viltà del Governo: il tentativo di discriminare i bambini tra di loro, come se non fosse già sufficiente l'aver sottratto sostentamento ai lavoratori che non intendono sottoporsi all'obbligo del green pass. La discriminazione dei bambini consiste nel fatto che chi è vaccinato va a scuola in presenza mentre chi non è vaccinato resta a distanza, nonostante sia stata svelata la menzogna secondo la quale il vaccino eviterebbe il contagio, cosa che oramai notoriamente si sa non corrispondere a verità.
  Osserva di non avere alcuna speranza di convincere il Governo a tornare indietro sui suoi passi visto anche che esso sembra oramai totalmente isolato dalla realtà. Tuttavia, spera che almeno il Parlamento voglia intervenire scongiurando discriminazioni tra i bambini, i quali potrebbero subire dei danni esistenziali, nonostante tutti i dati a disposizione evidenzino che non vi è alcuna necessità di adottare disposizioni simili. Ritiene che tali decisioni siano prese per la semplice volontà di punire chi non intende vaccinarsi e si chiede quante vite possono essere salvate attraverso disposizioni che considera delle «baggianate». Esorta altresì le forze parlamentari a resistere, soprattutto quelle per le quali lasciare aperte le scuole era una vera e propria priorità, come ad esempio il Movimento 5 Stelle delle origini, che ora sembra aver cambiato radicalmente idea. Sottolinea che misure come queste servono solo ad effettuare un controllo sociale, a punire i genitori e a imbarazzare i bambini e sono, quindi, gravissime.
  Stigmatizza l'indifferenza che sta contraddistinguendo i lavori della Commissione, ricordando tuttavia che questa storia può essere cambiata e che si può sempre impedire al Governo di continuare a prendersela con i bambini, cessando ogni discriminazione nei loro riguardi e ripensando ad alcune disposizioni adottate. Conclude esortando a sopprimere quella che definisce una vera e propria aberrazione dal momento che la didattica a distanza non ha nessun senso dal punto di vista sanitario.

  PANIZZUT (LEGA), intervenendo sugli identici subemendamenti Raduzzi 0.2.0100.16 e Frassinetti 0.2.0100.35, osserva che la Lega è assolutamente d'accordo sul fatto di evitare ogni possibile discriminazione tra i bambini a scuola e si chiede per quale motivo si continui ad insistere sulla didattica a distanza anziché favorire con ogni mezzo l'attività scolastica in presenza.

  Maria Teresa BELLUCCI (FDI), intervenendo sugli identici subemendamenti Raduzzi 0.2.0100.16 e Frassinetti 0.2.0100.35, pone in evidenza il fatto che essi sono volti a sopprimere l'evidente discriminazione causata dalla disposizione in oggetto, differenziando gli alunni che hanno svolto un ciclo vaccinale completo ovvero sono guariti dal virus da «tutti gli altri» scolari. Infatti, per questi ultimi si dispone la didattica a distanza per cinque giorni, consentendo una discriminazione vera e propria, che non permette un armonico e integrato sviluppo, anche morale, degli alunni. Evidenzia, inoltre, che tutto ciò è nettamente percepito dai ragazzi i quali avvertono che c'è uno Stato che consente discriminazioni. Invita a considerare come sia difficile per le classi di età investite dal provvedimento elaborare un simile accadimento, soprattutto se si pensa al fatto che gli effetti del vaccino non impediscono del tutto il contagio.
  Osserva che, se l'obiettivo è ottenere protezione dal contagio, ci sono ben altri strumenti che non sono discriminatori e invita a riflettere sul fatto che il vaccino non è, al momento, obbligatorio. Oltre agli strumenti che ha già avuto modo di menzionare in altra occasione, ricorda che dovrebbePag. 28 essere rafforzato il livello di informazione alle famiglie e agli studenti e, in conclusione, sottolinea che i genitori hanno la libertà di scegliere come curare i propri figli, libertà che in questo caso è del tutto compromessa. Insiste quindi affinché i subemendamenti in esame siano posti in votazione, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge gli identici subemendamenti Raduzzi 0.2.0100.16 e Frassinetti 0.2.0100.35.

  Rossana BOLDI, presidente, avverte che sono stati ritirati dai rispettivi presentatori i subemendamenti Lattanzio 0.2.0100.27, Di Giorgi 0.2.0100.28, Fragomeli 0.2.0100.22, De Luca 0.2.0100.23 e 0.2.0100.24, gli identici subemendamenti Siani 0.2.0100.25 e Di Giorgi 0.2.0100.29.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, in relazione alle numerose proposte emendative esaminate dalla Commissione riguardanti i test salivari, segnala di aver effettuato un approfondimento sul tema e di avere riscontrato che gli studi finora condotti hanno purtroppo confermato che non è ancora possibile un loro utilizzo con un livello di attendibilità analogo a quello dei tamponi nasali ai fini dell'individuazione delle persone che hanno contratto il virus SARS-CoV-2.
  In merito al subemendamento Siani 0.2.0100.26, del quale aveva proposto l'accantonamento per proporne eventualmente una riformulazione insieme agli emendamenti Bucalo 5.1 e Provenza 5.3, comunica che il Ministero dell'economia e delle finanze ha segnalato che tali proposte emendative comportano un costo di alcune decine di milioni di euro per i quali in questa fase non è possibile trovare una idonea copertura.
  Ricorda, inoltre, che con il decreto-legge n. 5 del 2022 sono state introdotte regole meno rigide con riferimento alla sospensione dell'attività didattica e che è prevista un'applicazione ampia del regime dell'autosorveglianza. Invita, pertanto, i presentatori al ritiro del subemendamento Siani 0.2.0100.26.

  La sottosegretaria Caterina BINI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Paolo SIANI (PD) ritira il subemendamento a sua prima firma 0.2.0100.26.

  La Commissione respinge il subemendamento Colletti 0.2.0100.11.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, propone l'accantonamento del subemendamento Panizzut 0.2.0100.85 rispetto al quale, nella seduta precedente, aveva invitato i presentatori al suo ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Massimiliano PANIZZUT (LEGA) dichiara di non comprendere le motivazioni della richiesta fatta dalla relatrice, rilevando che il contenuto del subemendamento a sua prima firma, che propone l'abrogazione delle disposizioni in materia di impiego delle certificazioni verdi alla cessazione dello stato di emergenza, appare inequivocabile.

  Francesco FORCINITI (MISTO-A), rifacendosi alla sua esperienza di parlamentare nella presente legislatura, si augura che la proposta avanzata dalla relatrice non rappresenti un espediente per evitare un confronto serio su un tema estremamente importante come quello rappresentato dalla cessazione dell'utilizzo delle certificazioni verdi al termine dello stato di emergenza. Invita tutti i componenti della Commissione ad assumersi le proprie responsabilità, ritenendo inaccettabile che con il ritorno alla normalità continui a restare in vigore uno strumento fortemente limitativo della libertà personale.

  Maria Teresa BELLUCCI (FDI) sottoscrive, a nome dei deputati del gruppo di Fratelli d'Italia appartenenti alla Commissione, il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85.

  Roberto BAGNASCO (FI), nel rilevare che la proposta emendativa presentata dai deputati della Lega apre inevitabilmente una riflessione all'interno della CommissionePag. 29 e dichiarando di non considerare illogico che con la cessazione lo stato di emergenza venga meno la ragione per l'utilizzo delle certificazioni verdi, si dichiara favorevole a un accantonamento del subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, al fine di poter effettuare una valutazione più approfondita del suo contenuto.

  Francesco SAPIA (MISTO-A), nel sottoscrivere il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, invita la Commissione a esprimersi senza indugio su tale proposta emendativa, segnalando che il Ministro della salute ha rilasciato dichiarazioni che fanno trasparire la sua intenzione di continuare a utilizzare le certificazioni verdi anche al termine dello stato di emergenza.

  Nicola STUMPO (LEU) dichiara che, per onestà intellettuale, non si può nascondere la circostanza che la Commissione si trova ad affrontare dei delicati punti politici che su temi sensibili mettono a rischio la «tenuta della maggioranza». Reputa a questo punto indispensabile convocare immediatamente una riunione dei gruppi di maggioranza al fine di verificare le diverse posizioni, manifestando allo stesso tempo la propria personale contrarietà alla proposta di accantonamento del subemendamento Panizzut 0.2.0100.85. Dichiara di non essere disponibile ad effettuare alcuno «scambio» rispetto ad altri temi che la stessa Commissione deve ancora affrontare.

  Federica DIENI (M5S), nel precisare di non poter esprimere il proprio voto sul subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, non facendo parte della XII Commissione, rileva che il contenuto di quest'ultimo corrisponde in gran parte a quello di un ordine del giorno da lei presentato in un precedente provvedimento esaminato dal Parlamento. Nel concordare sulla validità di un'efficace campagna vaccinale, dichiara che personalmente avrebbe preferito un approccio maggiormente basato su un'azione di convincimento nei confronti della popolazione, senza imporre alcun obbligo.
  Ricorda che lo strumento delle certificazioni verdi è stato introdotto inizialmente per regolare il transito transfrontaliero e successivamente per disciplinare l'accesso a luoghi molto affollati, esprimendo la propria perplessità rispetto al suo utilizzo anche per l'accesso ai luoghi di lavoro, con il rischio di compromettere diritti costituzionali fondamentali. Reputa, quindi, utile un accantonamento della proposta emendativa in discussione, con l'obiettivo di individuare una soluzione di mediazione rispetto a una questione essenziale.

  Massimiliano PANIZZUT (LEGA), nel ringraziare la relatrice per aver prestato attenzione al subemendamento a sua prima firma attraverso la proposta di accantonamento, precisa, tuttavia, che il gruppo della Lega non intende modificare la propria posizione rispetto al tema oggetto del medesimo subemendamento, ribadendo la necessità di superare il meccanismo delle certificazioni verdi al termine dello stato di emergenza.

  Francesco FORCINITI (MISTO-A), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene fuori da ogni logica che si debba tenere una riunione di maggioranza rispetto a un tema che investe in maniera determinante i diritti delle persone. Reputa, infatti, che una questione di questo tipo non possa rappresentare una «merce di scambio» in nessuna circostanza. Pone in risalto la mancanza di interventi da parte di deputati del Movimento 5 Stelle, con l'eccezione della collega Dieni, rispetto a una questione politica estremamente rilevante.

  Gilda SPORTIELLO (M5S) dichiara che i deputati del Movimento 5 Stelle esprimeranno un voto contrario sul subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, rilevando che le certificazioni verdi hanno funzionato in maniera efficace, contribuendo a salvare molte vite umane e garantendo la ripresa delle attività economiche. Nell'auspicare un allentamento delle misure restrittive con la diminuzione dell'intensità della fase pandemica, sottolinea che ciò deve essere fatto in maniera organica e che non appare, Pag. 30pertanto, il momento opportuno per adottare scelte drastiche in tale direzione. Si associa, quindi, alla richiesta avanzata dal collega Stumpo di effettuare una riunione delle forze parlamentari che sostengono l'attuale Governo.

  Rossana BOLDI, presidente, ricorda che la Commissione dovrà sospendere i propri lavori entro le ore 12.15 in quanto a quell'ora è previsto l'avvio dei lavori dell'Assemblea.

  Marcello GEMMATO (FDI), nel precisare di non volersi inserire nel dibattito in corso all'interno delle forze di maggioranza, pone in evidenza il fatto che il gruppo di Fratelli d'Italia ha presentato un emendamento di contenuto analogo rispetto a quello che è in discussione e che esso è stato respinto senza che ne fosse proposto l'accantonamento. Esprime, pertanto, il proprio rammarico rispetto a un atteggiamento discriminatorio verso le forze di opposizione, i cui emendamenti non vengono presi nella dovuta considerazione.

  La sottosegretaria Caterina BINI, nel ricordare che oltre al subemendamento Panizzut 0.2.0100.85 restano accantonati altri subemendamenti e che, pertanto, non sarebbe possibile procedere alla votazione dell'emendamento del Governo, rileva l'opportunità di sospendere i lavori della Commissione per procedere a una valutazione complessiva delle proposte emendative accantonate.

  Rossana BOLDI, presidente, prendendo atto del fatto che vi è orientamento maggioritario rispetto alla richiesta di accantonamento del subemendamento Panizzut 0.2.0100.85 e che vi sono ancora altre proposte emendative da votare, essendo imminente l'avvio dei lavori dell'Assemblea rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.

SEDE REFERENTE

  Lunedì 21 febbraio 2022. — Presidenza della vicepresidente Rossana BOLDI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Caterina Bini.

  La seduta comincia alle 16.15.

DL 1/2022: Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore.
C. 3434 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  Rossana BOLDI, presidente, comunica che, in ragione delle interlocuzioni tuttora in corso con il Governo sulle proposte emendative rimaste accantonate, appare opportuno aggiornare i lavori della Commissione alle ore 17.30.

  Maria Teresa BELLUCCI (FdI), intervenendo sull'ordine dei lavori, esprime sconcerto e disappunto per il rinvio alle ore 17.30 della seduta della Commissione, dal momento che l'orario per la ripresa pomeridiana dei lavori alle ore 16.15 era stato sostanzialmente oggetto di una previa condivisione tra i gruppi e che il Governo e la sua maggioranza parlamentare hanno del resto avuto a disposizione un intervallo di almeno quattro ore per addivenire ad una soluzione delle questioni più problematiche. Non comprende pertanto le ragioni di tale rinvio dei lavori, al pari di quelle sottostanti l'accantonamento del subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, volto a prevedere la cessazione delle disposizioni in materia di impiego delle certificazioni verdi COVID-19 a decorrere dal termine dello stato di emergenza epidemiologica, fissato al momento dal Governo al 31 marzo 2022. In particolare, ritiene che la scelta di differire l'esame delle proposte emendative residue riveli in modo plastico le profonde divergenze interne alla stessa maggioranza parlamentare, alla presa con la definizione di politiche di contrasto all'emergenza sanitaria e dei suoi pesanti riflessi in termini economici e sociali, che sappiano essere realmente efficaci. Nel rimarcare la decisa contrarietà del gruppo di Fratelli d'Italia al mantenimento del cosiddetto green pass rafforzato oltre la scadenza dello stato di Pag. 31emergenza, osserva come l'impasse nei lavori odierni della Commissione risulti intollerabilmente incompatibile rispetto alla situazione generale in cui versa il Paese, che richiederebbe piuttosto una ben maggiore tempestività d'azione, tenuto conto delle numerose difficoltà che attanagliano le famiglie italiane, a cominciare dal preoccupante rincaro nei prezzi delle materie prime. A suo avviso, ciò dimostra, da un lato, che l'unico vero collante ancora in grado di tenere assieme una maggioranza tanto composita è l'attaccamento a ruoli e posizioni di potere, dall'altro, che il Governo in carica è del tutto incapace di compiere quelle scelte utili per il Paese, impossibilitato com'è ad armonizzare le inconciliabili sensibilità tra le varie forze politiche che lo sostengono.
  Dubita, inoltre, che il rinvio dei lavori comunicato ad inizio seduta dalla presidente Boldi possa consentire la risoluzione delle spinose questioni tuttora pendenti. In tale quadro, caratterizzato da una permanente conflittualità interna alla maggioranza di Governo, che in ultima analisi penalizza le già dure condizioni di vita delle famiglie italiane e le prospettive di ripresa dell'intero Paese, ritiene auspicabile giungere quanto prima allo svolgimento anticipato di elezioni politiche generali, onde restituire nuova credibilità e dignità alle nostre istituzioni rappresentative.

  Rossana BOLDI, presidente, fa presente che la richiesta di un rinvio dei lavori della Commissione è stata rappresentata dal Governo stesso, ancora impegnato in verifiche istruttorie volte alla definizione dei pareri sulle proposte emendative ancora da esaminare, acquisendo, in particolare, le pertinenti valutazioni dei Ministeri dell'economia e delle finanze e della salute.

  Francesco FORCINITI (MISTO-A), nel rilevare preliminarmente come non vi sia stata nella presente occasione, a differenza di quanto normalmente avviene in Assemblea, alcuna richiesta formale di rinvio dei lavori della Commissione, chiede delucidazioni in merito alle proposte emendative sulle quali non risultano ancora definiti i pareri del Governo, evidenziando come le profonde divisioni al suo interno rischiano di bloccare – secondo uno schema peraltro già più volte sperimentato nel corso degli ultimi mesi – l'attività del Parlamento, che ha invece il diritto e il dovere di esprimersi su questioni di tale attualità e rilevanza. Invita pertanto la presidenza ad assicurare il buon andamento dei lavori della Commissione, evitando soprattutto che – adducendo pretestuosamente ragioni connesse alla tempistica di esame del provvedimento in Assemblea – possa giungersi, in maniera più o meno surrettizia, ad una vera e propria compressione del dibattito, giustificata dall'esigenza di conferire entro i termini dovuti il mandato a riferire in Aula. A tale riguardo, dichiara a nome della componente del gruppo Misto cui appartiene l'imprescindibile necessità di discutere e porre in votazione il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, in precedenza richiamato dalla deputata Bellucci.

  Francesco SAPIA (MISTO-A), nel ricordare che i lavori della Commissione sono stati sostanzialmente sospesi già sul finire della scorsa settimana, dichiara di non comprendere le difficoltà manifestate dal Governo nella definizione del parere sul subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, posto che il contenuto di quest'ultimo appare chiaro ed inequivocabile, essendo volto a prevedere che le disposizioni in materia di impiego delle certificazioni verdi COVID-19 siano abrogate a decorrere dalla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica, attualmente fissata al 31 marzo 2022. Nell'associarsi alle valutazioni svolte dal collega Forciniti in ordine alla necessità di esaminare e porre in votazione il predetto subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, ribadisce l'urgenza di liberare finalmente gli italiani e il Paese intero da una maggioranza di Governo così conflittuale e inadeguata.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, pur comprendendo che il rinvio dei lavori della Commissione, anche per poco più di un'ora, non rappresenta di per sé una circostanza Pag. 32piacevole, tiene a precisare che la Commissione medesima ha dovuto sostanzialmente esaminare in concomitanza due decreti-legge e circa 250 proposte emendative, svolgendo tuttavia finora i propri lavori con assoluta linearità, sempre ricercando, laddove possibile, soluzioni che venissero incontro alle istanze sollevate dalle diverse forze parlamentari, ivi incluse quelle di opposizione. Nel sottolineare quindi come sulle proposte emendative rimaste accantonate siano in corso ulteriori approfondimenti da parte del Governo, contesta – in ragione di quanto dianzi rilevato – l'immagine evocata dai colleghi che l'hanno preceduta secondo cui la Commissione non avrebbe fino ad ora fattivamente svolto le proprie attività. Auspica piuttosto che il rinvio richiesto possa consentire una positiva risoluzione, anche sotto il profilo della sostenibilità finanziaria, delle questioni implicate dalle proposte emendative rimaste accantonate, alcune delle quali presentate dai gruppi di opposizione.

  Rossana BOLDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, sospende la seduta, che riprenderà, come preannunziato, alle ore 17.30.

  La seduta, sospesa alle 16.30, è ripresa alle 17.40.

  Rossana BOLDI, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il regolamento nella riunione del 31 marzo 2020. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Fa presente che prima della seduta è stato ritirato il subemendamento Pini 0.2.100.59. Ricorda che nella seduta antimeridiana di oggi è stato accantonato, da ultimo, il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85 e che risultano tuttora accantonati i subemendamenti Di Muro 0.2.0100.73 e 0.2.0100.74, nonché le seguenti proposte emendative: Raduzzi 1.013, Invidia 1.03 e 1.05, Bucalo 5.1, Provenza 5.3, Mammì 5.4, Lattanzio 5.02, Colletti 5.04 e 5.05.
  Chiede, quindi, alla relatrice, deputata Carnevali, come intenda procedere.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, propone di riprendere dal punto in cui è stata interrotta la seduta precedente, vale a dire dall'esame del subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, su cui esprime parere contrario.

  La sottosegretaria Caterina BINI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Massimiliano PANIZZUT (LEGA) ribadisce la posizione della Lega che è favorevole al subemendamento a sua prima firma 0.2.0100.85, dal momento che con la cessazione dello stato di emergenza non vi è motivo che restino in vigore le misure che sono state assunte per farvi fronte.
  Pretende pertanto, anche a nome del suo gruppo, che il Governo dimostri la propria serietà e che il Parlamento si esprima attraverso il voto.

  Francesco FORCINITI (MISTO-A) ritiene che con il parere contrario appena espresso il Governo abbia gettato la maschera, dal momento che si tratta di una proposta emendativa di assoluto buonsenso che, tra l'altro, non esclude la possibilità, qualora si rivelasse necessario, di una eventuale proroga dello stato di emergenza e dell'impiego delle certificazioni verdi. A suo parere la reale intenzione del Governo è infatti quella di slegare l'impiego del green pass dallo stato di emergenza, facendone uno strumento ordinario, di nuova normalità. Nel ritenere quindi che la Commissione abbia il diritto di esprimersi sull'argomento, chiede ai colleghi se davvero vogliano condividere la follia del Governo, lasciando che il green pass regoli i rapporti sociali ed economici degli italiani, anche ad emergenza conclusa. Sottolinea quindi che il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85 non intende in alcun modo smontare l'impianto che ha consentito all'Italia di contrastare l'epidemia, ma si prefigge semplicementePag. 33 di stabilire che la misura del green pass ha la sua ragion d'essere finché perdura l'emergenza. Dal canto suo, esprime la personale convinzione che la certificazione verde dovrebbe essere eliminata già domani, facendo finalmente cessare le discriminazioni nei confronti dei bambini non vaccinati nonché le restrizioni che impediscono ai padri di famiglia di recarsi al lavoro o di prendere un mezzo di trasporto. Nel dichiararsi convinto che molti colleghi che hanno fin qui sposato in buona fede la linea del Governo ora hanno intenzione di «dire basta», fa presente quanto il voto sul subemendamento Panizzut 0.2.0100.85 sia importante dal punto di vista politico, considerata la compressione dei diritti voluta dal Governo. Nel ribadire la contrarietà della sua componente al ricorso al green pass durante uno stato di emergenza fasullo oltre che illegittimo, ritiene che si stiano legittimando le folli politiche del Ministro Speranza il quale vuole mantenere le restrizioni, mentre il resto del mondo va nella direzione opposta. Fa presente da un lato che neanche i Paesi dimostratisi più severi nel corso della pandemia hanno introdotto il green pass e dall'altro che tale misura è stata adottata sulla base della convinzione poi rivelatasi erronea che il vaccino interrompesse la catena del contagio. In conclusione, si appella ai colleghi liberali, democratici e garantisti, rammentando loro il mandato parlamentare e territoriale che li contraddistingue e invitandoli a prendere le distanze dalle follie di un Governo composto da banchieri e tecnocrati, completamente avulso dalla realtà.

  Rossana BOLDI, presidente, invita il collega Forciniti a moderare il proprio eloquio.

  Vito DE FILIPPO (PD), nel ripromettersi uno sforzo di sobrietà, fa presente che il Partito democratico difende l'azione del Governo in questi mesi di pandemia, che non gli appare maniacale come sostenuto dal collega secondo cui il Ministro Speranza avrebbe tenuto i cittadini italiani agli arresti domiciliari. Suggerisce ai presentatori, che sa essere esperti e maturi politicamente, di ritirare il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, preannunciando il proprio voto contrario non per mera lealtà ma per reale convinzione, ritenendo che analogamente si dovrebbe comportare i colleghi che fanno parte della maggioranza che sostiene il Governo. Fa presente infatti che quando, sulla base dei dati epidemiologici, lo stato di emergenza sarà concluso, di conseguenza, con decisione democratica del Governo e del Parlamento, verranno declinate anche tutte le misure accessorie. Nel far presente che il Governo sarà tale anche tra un mese e che quindi non si ravvisa la necessità di un'anticipazione delle decisioni, ribadisce l'invito a ritirare il subemendamento, le cui ripercussioni sono quelle che tutti hanno appena ascoltato.

  Roberto BAGNASCO (FI), nel far presente che la posizione di Forza Italia è stata chiarita già in diverse occasioni precedenti, sottolinea tuttavia l'importanza del tema per gli italiani che anche su tali basi esprimono un giudizio sulla classe politica che li governa. Sottolinea innanzitutto il giudizio favorevole del suo gruppo sul Governo che in questi due anni di lotta alla pandemia ha svolto un'azione importante e significativa, assumendosi grandi responsabilità e prendendo decisioni difficili che hanno consentito all'Italia di uscire dall'emergenza con i minori danni possibili, pur evidenziando a quest'ultimo proposito come oltre 160.000 morti rappresentino un dato da non dimenticare. Nel far dunque presente che, per tale motivo, Forza Italia ha sostenuto l'azione del Governo, che si augura lavorerà bene anche sul versante dell'economia, ritiene tuttavia giunto il momento di dimostrare maggiore coraggio, eliminando le attuali limitazioni che si sono fin qui dimostrate utili. Nel richiamare a tale proposito le avventate parole del collega che il Governo non merita, rammenta tuttavia che la gran parte dei Paesi sta adottando scelte diverse da quelle dell'Italia.
  Ritiene opportuno chiarire che in questa sede non si sta mettendo in discussione l'obbligo vaccinale introdotto per gli ultracinquantenni e per alcune specifiche categorie ma si sta chiedendo di limitare nel Pag. 34tempo il green pass. Sottolinea che la misura ha funzionato, visto che il merito dell'alta percentuale di persone vaccinate va, oltre che agli italiani che hanno aderito a tale sacrificio, anche al Governo che li ha invogliati in tale direzione. Ritiene quindi giunto il momento di limitare nel tempo l'impiego del green pass stabilendo, in accordo con le indicazioni dei competenti organismi sanitari, una data precisa per la dismissione della misura. In conclusione, nel condividere l'azione del Governo, esprimendo tuttavia alcune perplessità sull'impiego del green pass preannuncia che il suo gruppo si asterrà dalla votazione del subemendamento Panizzut 0.2.0100.85.

  BELLUCCI (FDI) ritiene doveroso soffermarsi su un subemendamento importante e divisivo, sul quale si concentrano le riflessioni in merito alla gestione della pandemia e alle misure che possono essere ormai abbandonate. Nel richiamarsi all'invito al coraggio formulato dal collega Bagnasco, evitando di riproporre tute le perplessità nutrite dal suo gruppo con riguardo all'introduzione del green pass e alla confusione da esso provocata, ritiene che oggi si debba ragionare alla luce dell'andamento della curva epidemiologica, della minore occupazione dei posti letto in ospedale e dell'approssimarsi della bella stagione. Nel sottolineare a tale proposito che le misure devono essere adeguate alla gravità della situazione, considera il mantenimento del green pass fino al 15 giugno una scelta illegittima e insensata, completamente avulsa dal momento attuale. Preannuncia pertanto il voto favorevole del suo gruppo, che condivide il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, avendo presentato proposte emendative di analogo contenuto anche con riferimento ad altri provvedimenti.
  Si appella ai colleghi di cui conosce la serietà e la sensibilità rispetto ai temi della protezione della salute chiedendo loro di fare altrettanto, contribuendo come in altre occasioni ad approvare una misura giusta, nell'interesse degli italiani, indipendentemente dalla logica di appartenenza politica.
  Quanto alla sollecitazione a rinviare la decisione in merito al green pass ventilata dal collega Di Filippo, si chiede per quale motivo si debba rimandare a domani l'approvazione tempestiva di una misura giusta. Evitando di richiamarsi alla lesione dei diritti fondamentali, fa presente che con l'approssimarsi della bella stagione la soppressione del green pass rappresenterebbe per l'Italia anche una opportunità in termini di turismo, evitando che il nostro Paese paghi i danni di una misura priva di logica. Nel sottolineare inoltre che il mantenimento del green pass oltre lo stato di emergenza comporterà un incremento dei ricorsi e dell'inevitabile onere per la macchina amministrativa, conseguenze che il Parlamento potrebbe evitare tempestivamente, spera in una seria riflessione da parte dei colleghi, sollecitandoli a non rinviare la questione ad un domani incerto. Da ultimo conferma la posizione di Fratelli d'Italia sul subemendamento Panizzut 0.2.0100.85.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) sottoscrive il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85 in quanto condivide il concetto di collegare l'impiego delle certificazioni all'esistenza di uno stato di emergenza. Ritiene infatti che il green pass comprima le libertà costituzionali dei cittadini e pertanto possa essere giustificato solo in presenza di una situazione emergenziale.
  Rammenta quindi come già attualmente, in vigenza dello stato di emergenza, la magistratura abbia sospeso provvedimenti che impediscono ai cittadini di svolgere il proprio lavoro e abbia sollevato questioni di legittimità costituzionale. Osserva in proposito che il problema si presenterà con maggior vigore una volta cessato lo stato di emergenza. Pertanto, anche per evitare di sovraccaricare la magistratura, ritiene necessario approvare il subemendamento in discussione.
  Evidenzia infine che il green pass aveva lo scopo indiretto di indurre i cittadini a vaccinarsi ma tale obiettivo, essendo rientrata l'emergenza pandemica, appare ora superato.Pag. 35
  Invita quindi a votare il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85 per motivi di buon senso e di tutela dello Stato di diritto.

  Lisa NOJA (IV) evidenzia innanzitutto la contraddizione del collega Forciniti, che afferma da due anni la possibilità di approvare disposizioni per limitare la diffusione della pandemia senza la necessità di proclamare uno stato di emergenza, mentre oggi sostiene lo stretto legame tra stato di emergenza e impiego delle certificazioni verdi. A suo parere l'esistenza di uno stato di emergenza non è condizione necessaria per l'utilizzo del green pass.
  Pur concordando sulla presenza di dati incoraggianti, che inducono a sperare in una prossima uscita dalla pandemia, ritiene che il momento e le modalità per tale uscita dovranno essere valutate dal Governo nell'ambito di una strategia complessiva, condivisa e ragionata. Giudica quindi negativamente l'approvazione di una norma che preveda l'automatica abrogazione delle disposizioni in materia di impiego delle certificazioni verdi al cessare dello stato di emergenza.
  Preannuncia pertanto il proprio voto contrario sul subemendamento Panizzut 0.2.0100.85.

  Marcello GEMMATO (FdI) ribadisce la contrarietà del proprio gruppo al green pass e preannuncia pertanto il voto favorevole sul subemendamento Panizzut 0.2.0100.85. Ritiene che il green pass non sia uno strumento di carattere sanitario, ma un mezzo per costringere gli italiani a vaccinarsi. Sulla base di questa considerazione, osservando come ormai il 90 per cento degli italiani sia vaccinato, come la pandemia sia in via di superamento e gli ospedali non siano più sotto pressione, ritiene inutile mantenere l'obbligo del green pass, strumento che sta creando storture incredibili come ad esempio l'impiego delle Forze di polizia per il controllo della certificazione verde nei ristoranti.
  Ricorda poi come, nonostante l'Italia sia una Repubblica fondata sul lavoro, l'obbligo del green pass abbia impedito a molti cittadini di svolgere il proprio lavoro. A fronte di ciò si consente ai grandi elettori di partecipare al giuramento del Presidente della Repubblica con un semplice tampone.
  Conclude evidenziando come la questione sia stata impostata con un approccio ideologico e non sia ancora possibile sapere quando quest'obbligo verrà soppresso.

  Marialuisa FARO (M5S) chiede di intervenire.

  Rossana BOLDI, presidente, osserva che l'onorevole Faro non ha la possibilità di intervenire in questa fase procedurale, in cui si stanno svolgendo le dichiarazioni di voto su una proposta emendativa, in quanto non componente della Commissione Affari sociali né designata quale sostituta.

  Marialuisa FARO (M5S) chiede il motivo per il quale le è impedito di intervenire, ricordando che nella seduta che ha avuto luogo questa mattina è stato consentito l'intervento di una deputata non componente della Commissione.

  Rossana BOLDI, presidente, ribadendo che in fase di dichiarazione di voto possono intervenire i soli componenti della Commissione o loro sostituti, fa presente che nella seduta antimeridiana è stato concesso eccezionalmente lo svolgimento di un unico intervento a una deputata non appartenente alla Commissione medesima in circostanze diverse da quelle attuali, in cui la presenza di numerosi deputati non facenti parte della Commissione non consente di effettuare deroghe al principio generale dell'indissolubilità tra dichiarazione di voto e relativa votazione.

  Francesco SAPIA (MISTO-A) ribadisce la sottoscrizione propria e del collega Forciniti del subemendamento Panizzut 0.2.0100.85 e afferma che la propria componente voterà convintamente a favore di tale proposta emendativa. Contesta poi la decisione della presidenza di non consentire l'intervento dell'onorevole Faro e ritiene che le disposizioni in materia di impiego delle certificazioni verdi soffochino gli italiani in nome della burocrazia.

Pag. 36

  Rossana BOLDI, presidente, evidenzia di essersi limitata ad applicare le norme del Regolamento.
  Avverte poi che gli onorevoli Murelli e Patelli sottoscrivono il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85.

  Marcello GEMMATO (FdI) chiede alla presidenza di verificare con attenzione il risultato della votazione del subemendamento Panizzut 0.2.0100.85, che sta per essere effettuata.

  Rossana BOLDI, presidente, da conto delle sostituzioni pervenute e assicura che, in caso di dubbio circa l'esito della votazione, quest'ultimo sarà verificato con tutti gli strumenti disponibili.

  La Commissione respinge il subemendamento Panizzut 0.2.0100.85.

  Rossana BOLDI, presidente, ricorda che risultano accantonati i subemendamenti Di Muro 0.2.0100.73 e 0.2.0100.74.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, invita al ritiro i presentatori dei subemendamenti Di Muro 0.2.0100.73 e 0.2.0100.74.

  La sottosegretaria Caterina BINI, nel confermare l'invito al ritiro, evidenzia che nei prossimi giorni verrà emanata un'ordinanza per risolvere la problematica evidenziata.

  Flavio DI MURO (Lega) ritira i subemendamenti a sua prima firma 0.2.0100.73 e 0.2.0100.74, osservando come la preannunciata ordinanza sarà immediatamente applicabile, prima quindi dell'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 2.0100 del Governo (vedi allegato).

  Rossana BOLDI, presidente, avverte che con l'approvazione dell'emendamento 2.0100 del Governo, che tra le altre cose sopprime l'articolo 4, risultano preclusi tutti gli emendamenti riferiti a tale articolo, che pertanto non saranno posti in votazione.
  Avverte, quindi, che si procederà all'esame delle proposte emendative precedentemente accantonate.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, invita i presentatori al ritiro degli articoli aggiuntivi Raduzzi 1.013 e Invidia 1.03, precedentemente accantonati, per ragioni inerenti alla mancanza di copertura finanziaria.

  La sottosegretaria Caterina BINI esprime parere conforme alla relatrice.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Raduzzi 1.013, sottoscritto dal deputato Sapia.

  Gilda SPORTIELLO (M5S) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Invidia 1.03 e lo ritira.

  La sottosegretaria Caterina BINI dichiara di rimettersi alle valutazioni della Commissione con riferimento all'articolo aggiuntivo Invidia 1.05.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, si rimette alle decisioni della Commissione in merito all'articolo aggiuntivo Invidia 1.05.

  Marcello GEMMATO (FdI) chiede se sull'articolo aggiuntivo in esame vi sia la necessità di acquisire un parere preventivo da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, paventando eventuali effetti sul bilancio dello Stato.

  La sottosegretaria di Stato Caterina BINI evidenzia che la Commissione bilancio esprimerà il proprio parere sul testo risultante dalle proposte emendative approvate.

  Marcello GEMMATO (FdI) annuncia il voto contrario sull'articolo aggiuntivo Invidia 1.05 da parte del suo gruppo, che peraltro ha sempre visto con favore misure volte a rafforzare e diffondere i siti per il tracciamento del virus e quindi anche per l'effettuazione dei tamponi, come dimostrano le numerose proposte emendative presentate da Fratelli d'Italia. Ricorda tuttaviaPag. 37 quali siano i motivi che attualmente sottostanno al divieto di esecuzione dei tamponi presso le parafarmacie, sottolineando che essi sono anche di ordine strutturale. In tal senso ricorda che in una sua sentenza la Corte costituzionale ha avuto modo di circoscrivere la possibilità di effettuare talune analisi cliniche riservandole a determinate strutture. Evidenzia che dal punto di vista operativo le farmacie utilizzano una piattaforma digitale collegata al sistema della sanità nazionale e regionale, che comunica in tempo reale gli esiti dei tamponi effettuati, indicando quindi i casi di positività oltre che di negatività. Quello delle farmacie, sottolinea, è quindi un sistema complesso e articolato, mentre nelle parafarmacie tale struttura è inesistente, senza contare poi che la proposta emendativa in oggetto interviene in una fase calante della pandemia e non vede, quindi, la ragione per accelerare un'apertura di possibilità che potrebbe essere pericolosa per altri casi simili ove fosse applicata per analogia. Ritiene che qualora dovessero manifestarsi ulteriori necessità per una recrudescenza della pandemia, dovranno essere utilizzati altri strumenti, aumentando certamente la diffusione dei tamponi ma attraverso strutture adeguate.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), condividendo quanto dichiarato dal deputato Gemmato, aggiunge che da un'analisi prettamente giuridica l'articolo aggiuntivo all'esame, a suo avviso, risulterebbe al limite della costituzionalità, se non propriamente costituzionalmente illegittimo.
  Ricorda infatti le indicazioni contenute nella sentenza n. 6 del 21 marzo 2017 della Corte costituzionale, che stabilisce come principio generale che certe prestazioni collegate alla salute sono possibili solo presso le farmacie in ragione del regime giuridico che governa i predetti esercizi. Per tale motivo ritiene che l'articolo aggiuntivo in esame non possa essere inserito nel testo del decreto.
  Fa presente inoltre che dal punto di vista fattuale le parafarmacie non sono collegate a un sistema digitale nazionale, cosa che rende impossibile tracciare opportunamente le infezioni e quindi controllare l'andamento dei flussi pandemici, nonché garantire un'efficace gestione delle positività riscontrate. Conclude ribadendo che la posizione di Fratelli d'Italia è chiara: qualunque fosse la formulazione dell'articolo aggiuntivo Invidia 1.05, questo non potrebbe trovare accoglimento in questa sede.

  Francesco FORCINITI (MISTO-A) ritiene che i tamponi siano esclusivamente un business e che il Governo li richieda in funzione punitiva verso chi non intende vaccinarsi. Fa presente che, a quanto gli consta, i test costano in realtà molto poco con la conseguenza che con oneri per lo Stato molto limitati si potrebbe in realtà eseguire uno screening di massa imponente. Tutto ciò premesso, aggiunge che l'affare è peraltro in mano a poche persone e ribadisce il rigetto della logica di far pagare i tamponi 15 euro ciascuno.
  Tuttavia, dichiara di essere personalmente a favore dell'allargamento delle maglie organizzative per la distribuzione e l'esecuzione dei tamponi, non fosse altro che per far fare meno file alle persone. Per quanto riguarda le citate argomentazioni di costituzionalità, le considera mere elucubrazioni. Posto, quindi, che ritiene che la storia dei tamponi deve finire e che la loro distribuzione deve essere pubblica, ritiene tuttavia che ogni misura che possa alleviare l'attuale sistema possa essere ben accolta. Per tale motivo annuncia il suo voto favorevole sull'articolo aggiuntivo Invidia 1.05 che, quantomeno, rappresenta altresì un piccolo colpo alla lobby delle farmacie.

  Maria Teresa BELLUCCI (FdI) osserva che non è in discussione la possibilità del Parlamento di cambiare le leggi. Evidenzia piuttosto che il suo gruppo ha cercato di spiegare perché non si dovrebbe modificare la norma in questo caso facendo presente, in particolare, che vi sono ragioni legate alle strutture dove vengono effettuati i tamponi che consigliano di non modificare alcunché. Ritiene peraltro assai grave che Fratelli d'Italia venga accusata di proteggere la lobby dei farmacisti, osservando altresì che ogni critica è legittima ma certamente deve essere espressa non solo con Pag. 38altri toni ma, nel caso in questione, anche su altri aspetti. Ribadisce infatti che la posizione espressa dal suo gruppo riguarda esclusivamente aspetti strettamente giuridici: quelli concernenti la differenza tra farmacie e parafarmacie, che appartengono a contesti diversi e hanno prerogative differenti, per cui non possono svolgere esattamente le stesse attività, a tutela dei fruitori. Ritiene quindi che quello ai danni di Fratelli d'Italia sia un attacco politico becero e, soprattutto, che andrebbe sempre rispettata la realtà dei fatti e la verità.

  Federico FORNARO (LEU) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo Invidia 1.05.

  Roberto BAGNASCO (FI) si associa alle perplessità emerse nel corso del dibattito, soprattutto a quelle relative alla tutela offerta ai fruitori delle parafarmacie. Ritiene che la legge che regola le funzioni delle farmacie sia molto importante anche e soprattutto per ciò che riguarda i servizi che si possono svolgere. Ricorda che in questi mesi la risposta che le farmacie hanno fornito alle richieste del Governo per l'emergenza pandemica è stata assai positiva. Evidenzia che nei casi nei quali le farmacie non hanno fornito i servizi richiesti dal Governo è stato non perché non volessero ma perché, con senso di responsabilità, non potevano, non essendo presenti le condizioni per eseguire i tamponi in sicurezza. Evidenzia quindi che le farmacie in questo periodo hanno profuso un impegno forte sul territorio, benché non siano «associazioni di beneficenza», a prezzi calmierati, incassando quindi profitti leciti e tutt'altro che spropositati.
  Fa invece presente di avere grandi dubbi circa la possibilità che le parafarmacie possano al momento assicurare prestazioni dello stesso livello delle farmacie, soprattutto in termini di controllo, non avendo accesso alla piattaforma digitale nazionale. Sottolinea che ciò non è dovuto a una scarsa volontà delle medesime parafarmacie bensì al fatto che queste mancano di adeguate strutture in quanto queste ultime non sono loro richieste per l'esercizio dell'attività, che è di carattere puramente commerciale. Ritiene che intervenire in questo modo ora, a pochi giorni dalla prevista fine dell'emergenza nel concreto non porterebbe a nulla, essendo troppo breve il tempo a disposizione. Osserva quindi che resta una mera questione di principio. Fa presente, infatti, che modificare la legge certamente si può ma andrebbe fatto in modo diverso, senza forzature, anche per evitare la presentazione di ricorsi che personalmente prevede in numero copioso. Conclude invitando a riflettere bene sull'argomento, e annunciando per le ragioni esposte il voto contrario sull'articolo aggiuntivo Invidia 1.05.

  Lisa NOJA (IV) dichiara il proprio voto contrario sull'articolo aggiuntivo Invidia 1.05, stante il fatto che le parafarmacie costituiscono tuttora, in assenza di modifiche alla normativa vigente, esercizi commerciali a cui, proprio in virtù di tale qualificazione, l'ordinamento non riconosce evidentemente lo svolgimento di determinate attività, ivi inclusa quella relativa alla somministrazione di test antigenici rapidi anti SARS-CoV-2. Al riguardo, riterrebbe pertanto incomprensibile un eventuale cambio di strategia, come invece prefigurato dalla proposta emendativa in esame, tanto più in considerazione del graduale superamento della fase critica dell'emergenza sanitaria, come corroborato da attendibili evidenze medico-scientifiche. In tale contesto, nutre il sospetto che l'unica spiegazione plausibile a sostegno del predetto cambio di strategia possa essere quella di voler surrettiziamente creare, in prospettiva, un precedente a favore delle parafarmacie stesse. Reputa infatti che una riforma della disciplina relativa alle parafarmacie debba senz'altro essere intrapresa, introducendo in tale settore forme di sempre maggiore apertura alla concorrenza, purché si intervenga in tale delicata materia in modo serio, trasparente ed organico, diversamente da quanto contemplato dall'articolo aggiuntivo Invidia 1.05.

  Massimiliano PANIZZUT (Lega) si associa alle considerazioni svolte dai colleghi Pag. 39che lo hanno preceduto, preannunziando il voto contrario sull'articolo aggiuntivo Invidia 1.05, anche tenuto conto della richiamata sentenza della Corte costituzionale e dell'orientamento negativo che su di esso sarebbe stato manifestato dal Ministero dell'economia e delle finanze, rispetto al quale – a suo avviso, poco coerentemente – la rappresentante del Governo si è invece rimessa alla Commissione.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Invidia 1.05.

  Rossana BOLDI, presidente, avverte che, per analogia di contenuto rispetto all'articolo aggiuntivo Invidia 1.05, testé posto in votazione, la Commissione procederà dapprima all'esame dell'emendamento Mammì 5.4 e degli articoli aggiuntivi Colletti 5.04 e 5.05, per poi passare all'esame delle restanti proposte emendative accantonate.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, si rimette alla Commissione sull'emendamento Mammì 5.4.

  La sottosegretaria Caterina BINI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  La Commissione respinge l'emendamento Mammì 5.4.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Colletti 5.04 e 5.05.

  La sottosegretaria Caterina BINI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Colletti 5.04 e 5.05

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, esprime parere contrario sugli emendamenti Bucalo 5.1 e Provenza 5.3, aventi entrambi ad oggetto l'estensione temporale delle misure di tracciamento dei contagi da COVID-19 nella popolazione studentesca, il secondo dei quali reca peraltro una specifica previsione di spesa, sulla quale manca tuttavia l'asseverazione del Ministero dell'economia e delle finanze.

  La sottosegretaria Caterina BINI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  La Commissione respinge l'emendamento Bucalo 5.1.

  Nicola PROVENZA (M5S) ritira l'emendamento a sua prima firma 5.3.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Lattanzio 5.02, a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato (vedi allegato).

  Rossana BOLDI, presidente, prende atto che i presentatori accettano la riformulazione dell'articolo aggiuntivo Lattanzio 5.02 e che lo stesso viene sottoscritto dagli onorevoli Lattanzio, Siani, Spena, Bagnasco, Villani, Sportiello, Ianaro, D'Arrando, Nitti, Bologna, Patelli, Bubisutti, Trizzino, Fornaro e Noja.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo Lattanzio 5.02 (Nuova formulazione) (vedi allegato).

  Rossana BOLDI, presidente, avverte che è così esaurito l'esame delle proposte emendative riferite al provvedimento in esame. Comunica, quindi, che sul provvedimento, oltre al parere espresso dal Comitato per la legislazione, sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni competenti in sede consultiva.

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del regolamento, formula la seguente proposta di correzioni di forma, riferita agli articoli del decreto-legge:

  All'articolo 1:

   al comma 1:

    al capoverso Art. 4-quater:

     alla rubrica, le parole: «ultra cinquantenni» sono sostituite dalla seguente: «ultracinquantenni»;

Pag. 40

     al comma 1, le parole: «ai cittadini stranieri» sono sostituite dalle seguenti: «agli stranieri» e dopo le parole: «articoli 34 e 35 del» sono inserite le seguenti: «testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al»;

    al capoverso Art. 4-quinquies:

     alla rubrica, le parole: «sui luoghi» sono sostituite dalle seguenti: «nei luoghi»;

     al comma 1, dopo le parole: «all'articolo 4-quater» sono inserite le seguenti: «del presente decreto» e dopo le parole: «e c-bis)» è inserito il seguente segno d'interpunzione: «,»;

   al comma 2:

    al primo periodo, le parole: «, i responsabili» sono sostituite dalle seguenti: «e i responsabili», le parole: «, sono tenuti» sono sostituite dalle seguenti: «sono tenuti» e dopo le parole: «di cui al comma 1» sono inserite le seguenti: «del presente articolo»;

    al secondo periodo, dopo le parole: «di cui al comma 1» sono inserite le seguenti: «del presente articolo»;

   al comma 4:

    al primo periodo, le parole: «di cui ai commi 1» sono sostituite dalle seguenti: «di cui al comma 1», le parole: «o che risultino» sono sostituite dalle seguenti: «o risultino» e le parole: «certificazione, e comunque» sono sostituite dalle seguenti: «certificazione e, comunque,»;

    al terzo periodo, la parola: «medesimo» è soppressa;

    al capoverso Art. 4-sexies:

     al comma 3, secondo periodo, dopo le parole: «relativi agli esenti» è inserito il seguente segno d'interpunzione: «,»;

     al comma 4, primo periodo, dopo le parole: «dell'Agenzia delle entrate-Riscossione» è inserito il seguente segno d'interpunzione: «,»;

   al comma 6:

    al primo periodo, le parole: «ed entro» sono sostituite dalla seguente: «entro»;

    al secondo periodo, le parole: «con modificazioni» sono sostituite dalle seguenti: «, con modificazioni,»;

   al comma 8, le parole: «dell'Agenzia delle entrate Riscossione» sono sostituite dalle seguenti: «dell'Agenzia delle entrate-Riscossione», le parole: «Fondo emergenze nazionali» sono sostituite dalle seguenti: «Fondo per le emergenze nazionali» e dopo le parole: «all'articolo 44 del» sono inserite le seguenti: «codice della protezione civile, di cui al».

  All'articolo 2:

   al comma 1, lettera b), numero 2), le parole: «e comma 1-bissono sostituite dalle seguenti: «e al comma 1-bis e».

  All'articolo 3:

   al comma 1:

    alla lettera a), numero 1):

     al capoverso 1-bis, lettera b), le parole: «d'intesa» sono sostituite dalle seguenti: «di concerto» e le parole: «della pubblica amministrazione» sono sostituite dalle seguenti: «per la pubblica amministrazione»;

     al capoverso 1-ter:

      al primo periodo, dopo le parole: «lettere a) e c)» è inserito il seguente segno d'interpunzione: «,»;

Pag. 41

      al secondo periodo, dopo le parole: «Le verifiche» sono inserite le seguenti: «volte ad accertare»;

    alla lettera b), numero 1), le parole: «alle amministrazioni della giustizia» sono sostituite dalle seguenti: «all'amministrazione della giustizia»;

   al comma 2, capoverso 1-bis, dopo le parole: «n. 76» è inserito il seguente segno d'interpunzione: «,».

  All'articolo 5:

   al comma 1, la parola: «soggette» è sostituita dalla seguente: «soggetta», dopo le parole: «di cui all'articolo 4» sono inserite le seguenti: «del presente decreto», dopo le parole: «n. 178» è inserito il seguente segno d'interpunzione: «,», dopo le parole: «dell'emergenza epidemiologica COVID-19» sono inserite le seguenti: «e per l'esecuzione della campagna vaccinale nazionale» e la parola: «art.» è sostituita dalla seguente: «articolo»;

   al comma 2, le parole: «per i mancati introiti» sono sostituite dalle seguenti: «dei mancati introiti» e le parole: «sul sistema» sono sostituite dalle seguenti: «nel Sistema»;

   al comma 3, dopo le parole: «degli effetti» sono inserite le seguenti: «delle disposizioni del comma 1».

  La Commissione approva la proposta di correzioni di forma presentata dalla relatrice.

  Rossana BOLDI, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, la presidenza s'intende autorizzata al coordinamento formale del testo.
  Chiede, quindi, se ci siano interventi per dichiarazioni di voto sulla proposta di conferire alla relatrice il mandato a riferire in senso favorevole all'Assemblea nonché di essere autorizzata a riferire oralmente in Assemblea.

  Massimiliano PANIZZUT (LEGA) dichiara l'astensione del gruppo della Lega, in considerazione del fatto che, al di là della reiezione del subemendamento a sua firma 0.2.0100.85, anche su diverse altre proposte emendative presentate dal suo gruppo il Governo ha manifestato un orientamento contrario.

  Rossana BOLDI, presidente nessun altro chiedendo di intervenire, pone dunque in votazione la proposta di conferire alla relatrice il mandato a riferire in senso favorevole all'Assemblea nonché di essere autorizzata a riferire oralmente in Assemblea.

  La Commissione approva.

  Rossana BOLDI, presidente, comunica che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle designazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 19.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI