CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 febbraio 2022
738.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI

  Mercoledì 9 febbraio 2022. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. — Interviene il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.

  La seduta comincia alle 14.

Audizione del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, nell'ambito dell'esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021.
Doc. CCLXIII, n. 1.
(Svolgimento e conclusione).

  Alessia ROTTA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce quindi l'audizione.

  Enrico GIOVANNINI, Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, svolge una relazione sul tema oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per formulare quesiti ed osservazioni, i deputati Elena LUCCHINI (LEGA) da remoto, Tommaso FOTI (FDI) da remoto, Erica MAZZETTI (FI), Silvia FREGOLENT (IV), Generoso MARAIA (M5S), Graziella Leyla CIAGÀ (PD), Daniela RUFFINO (CI), Alessia ROTTA, presidente, Tullio PATASSINI (LEGA), Vincenza LABRIOLA (FI).

  Enrico GIOVANNINI, Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, risponde ai quesiti posti, fornendo ulteriori precisazioni.

  Alessia ROTTA, presidente, ringrazia il Ministro per l'esauriente relazione svolta e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.30.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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RISOLUZIONI

  Mercoledì 9 febbraio 2022. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA.

  La seduta comincia alle 15.40.

7-00776 Rotta: Iniziative per la qualità dell'aria e di contrasto al cambiamento climatico.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Alessia ROTTA, presidente, in qualità di prima firmataria, introduce l'atto di indirizzo in esame, che prende le mosse dall'esigenza di definire una regia e un'azione unitaria per l'attuazione di misure efficaci di contrasto al cambiamento climatico e di miglioramento della qualità dell'aria.
  Il versante preso in considerazione è principalmente quello della limitazione delle emissioni di sostanze inquinanti e climalteranti nell'atmosfera, per superare definitivamente le procedure di infrazione che vedono coinvolto il nostro Paese in sede europea.
  Osserva che finora sono state adottate dal Governo misure puntuali ed eterogenee, e cita solo ad esempio le cosiddette «domeniche a piedi» o la circolazione a targhe alterne, o altre iniziative episodiche.
  Nel rinviare al testo della risoluzione ricorda che il PNRR, la Missione 2, componente 4, prefigura effettivamente un'azione di riforma volta ad allineare la legislazione nazionale e regionale, e ad introdurre le relative misure di accompagnamento per la riduzione delle emissioni degli inquinanti atmosferici (in conformità con gli obiettivi fissati dalla direttiva 2016/2284/UE sui limiti nazionali di emissione) e di gas climalteranti.
  In questo senso si prevede l'adozione – con DPCM – di un programma nazionale di controllo dell'inquinamento atmosferico. Al riguardo, la legge di bilancio 2022 istituisce un apposito Fondo per finanziare l'attuazione delle misure previste dal citato programma, con una dotazione di 50 milioni di euro nel 2023, 100 milioni nel 2024, 150 milioni nel 2025 e 200 milioni annui dal 2026 al 2035. Risulta che lo schema del decreto sia già stato trasmesso alla Conferenza unificata che, in data 20 dicembre 2021, ha espresso parere favorevole.
  Conseguentemente, l'atto di indirizzo reca diversi impegni, che sono accomunati dall'esigenza di mettere in campo misure coordinate e sottoposte ad una regia unitaria.
  Nella risoluzione si ipotizza, in particolare, di affidare tale compito ad una costituenda agenzia ma, ovviamente il medesimo ruolo potrebbe essere svolto anche dai soggetti massimamente qualificati che sono attualmente impegnati in questo ambito, quali in particolare ISPRA e il Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, avvalendosi anche delle agenzie regionali di protezione ambientale. Nella parte dispositiva si prefigura quindi anche l'elaborazione di un codice di riferimento per le misure restrittive da adottare in caso di superamento dei valori soglia, nonché l'organizzazione di campagne di comunicazione.
  Nell'affrontare la discussione ricorda come la necessità di definire politiche di risanamento della qualità dell'aria non è revocabile in dubbio, né ulteriormente rinviabile.
  In questo senso, va attentamente seguito il processo di revisione in corso della direttiva sulla qualità dell'aria a livello europeo, stimolata anche dalla pubblicazione nel novembre 2021 delle nuove linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che hanno rivisto – ribassandoli – i valori limite suggeriti delle concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici.
  Conclude richiamando gli esiti di un recente studio autorevole, secondo cui, per il PM10 le città dovranno ridurre le concentrazioni mediamente del 33 per cento per poter rientrare nei prossimi anni nei limiti più stringenti dell'OMS. Per il PM2.5, la parte più fina delle polveri sottili e quella che desta maggiori preoccupazioni dal punto di vista della salute, l'obiettivo di riduzione delle concentrazioni a livello nazionale è Pag. 73addirittura del 61 per cento. Per l'NO2 l'obiettivo deve essere del 52 per cento.
  La proposta ha dunque la funzione di stimolare un dibattito in Commissione – su cui auspica si possano acquisire i contributi dei gruppi e del Governo – per definire i termini in cui realizzare questa regia unitaria, e il soggetto a cui affidare tale responsabilità.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) ringrazia la presidente per aver portato all'attenzione della Commissione un tema importante, ma estremamente complesso, rispetto al quale ritiene utile che venga fatto qualche ulteriore passo. Il recepimento della direttiva europea 2008/50 prevedeva meccanismo di aggiornamento degli obiettivi nazionali di riduzione degli inquinanti, con particolare riguardo al PM2,5, che a differenza del PM10 non è migliorato, ma che rappresenta l'elemento più significativo se si considera anche il profilo delle esternalità sanitarie. Ricorda che l'Organizzazione mondiale della sanità ha stabilito un nuovo limite annuale per le emissioni di PM2,5 a 5 μg/m3, mentre in alcune zone della Pianura Padana si registrano attualmente valori prossimi a 25 μg/m3, valori che non si sono ridotti neanche in tempo di pandemia.
  Cita quindi il tema della speciazione, a suo giudizio estremamente importante, in quanto sarebbe utile verificare quale sia la fonte del particolato e in che percentuale, ovvero quanta parte si attribuibile alla zootecnia, quanta al riscaldamento civile, quanta all'industria o ad altro. L'Arpa dell'Emilia Romagna ha fornito tali dati che, se completati da quelli omogenei di altre regioni, consentirebbero infatti ai decisori politici di adottare adeguate iniziative in merito ai temi oggetto della risoluzione. Pertanto auspica che si pervenga alla redazione di mappe nazionali che evidenzino l'entità e l'estensione geografica del fenomeno e dove si verifica il superamento dei parametri stabiliti.
  A suo giudizio sarebbe inoltre utile prevedere una figura commissariale che sia nelle condizioni di affrontare con tempestività problemi sempre più complessi dal punto di vista scientifico, essendo state evidenziate patologie correlate con le emissioni. In ultimo auspica che, parallelamente alle azioni che si chiede di mettere in campo per ridurre le emissioni, il Governo non finanzi infrastrutture, quali strade e autostrade, sulle quali scorre il traffico veicolare che contribuisce alla produzione delle emissioni stesse, per lo meno in territori colpiti da procedure di infrazione. Si tratterebbe infatti di un'azione inefficace dal punto di vista ambientale.
  Si riserva in conclusione di presentare un proprio atto di indirizzo sulla medesima questione, auspicando che si possa pervenire ad un testo unitario.

  Graziella Leyla CIAGÀ (PD) tiene a sottolineare che anche Arpa Lombardia ha predisposto da molti anni un adeguato monitoraggio delle fonti emissive del particolato, anche secondario, ed è dunque in possesso dei dati scientifici che riguardano le concentrazioni di particelle oggetto dell'intervento del collega Zolezzi.
  Pertanto la questione problematica non risiede nel rilevamento dei dati, quanto piuttosto nella necessità che i medesimi siano messi in rete e condivisi quantomeno nelle aree maggiormente interessate dai fenomeni di inquinamento dell'aria, distinguendo tra aree urbane ed extraurbane, queste ultime interessate da un uso massiccio di pellet e biomassa.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), scusandosi per il tecnicismo, torna brevemente sul tema della speciazione – di cui ha chiesto informazioni alla regione Lombardia – sottolineando che è fondamentale capire da cosa sia composto il particolato e come siano composte le particelle che i cittadini respirano anche a distanza dalla fonte emissiva, che per particolari reazioni chimiche risultano diverse da quelle emesse alla fonte.

  Alessia ROTTA (PD), nel ringraziare i colleghi per aver compreso l'importanza del tema oggetto del proprio atto di indirizzo, invita i gruppi a formalizzare in tempi rapidi eventuali richieste di svolgimentoPag. 74 di attività conoscitive, che a suo giudizio sarebbero utili.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 9 febbraio 2022.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.05.