CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 27 dicembre 2021
720.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 27 dicembre 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Carlo Sibilia.

  La seduta comincia alle 15.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024.
C. 3424 Governo, approvato dal Senato.
Nota di variazioni.
C. 3424/I Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la Commissione è chiamata ad esaminare, in sede consultiva, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il disegno di legge C. 3424, approvato del Senato, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e il bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024, e la relativa nota di variazioni (C. 3424/I Governo, approvato dal Senato), per le parti di propria competenza.
  Ricorda che il disegno di legge di bilancio è composto da due sezioni: nella prima sono riportate le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica; nella seconda sono invece indicate le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, apportando a tali previsioni le variazioni derivanti dalle disposizioni della citata prima sezione, alle quali è assicurata autonoma evidenza contabile.
  Per quanto riguarda la I Commissione, oltre alle disposizioni di propria competenza contenute nella prima sezione, saranno esaminate anche le Tabelle relative allo Stato di previsione del Ministero dell'interno (di cui alla Tabella 2) contenute nella seconda sezione.
  L'esame in questa sede del disegno di legge si concluderà con l'approvazione di una relazione sulle parti di competenza del disegno di legge di bilancio e con la nomina di un relatore. Potranno essere presentate relazioni di minoranza. La relazione approvata dalla Commissione e le eventuali Pag. 4relazioni di minoranza saranno trasmesse alla Commissione Bilancio.
  La Commissione potrà inoltre esaminare gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza. Riguardo al regime di presentazione degli emendamenti nelle Commissioni di settore ricorda che gli emendamenti che riguardano parti di competenza di questa Commissione potranno essere presentati sia presso quest'ultima, sia direttamente presso la Commissione Bilancio, nel termine da essa fissato, anche al solo scopo di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della loro ripresentazione in Assemblea. La stessa regola è peraltro applicata, in via di prassi, anche agli emendamenti compensativi all'interno di parti di competenza di questa Commissione.
  Gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione.
  La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati presso questa Commissione sarà effettuata dalla Presidenza della medesima prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia, fermo restando che, come da prassi, gli emendamenti che fossero approvati saranno comunque sottoposti in quella sede, analogamente a quelli presentati direttamente in V Commissione, ad una puntuale valutazione di ammissibilità, ai fini dell'esame in sede referente, da parte della Presidenza della medesima V Commissione.
  In particolare, sono previste specifiche regole per l'emendabilità della prima e della seconda sezione, nonché per gli emendamenti volti a modificare, con finalità di compensazione, contemporaneamente la prima e la seconda sezione del disegno di legge di bilancio, ferme restando le regole ordinarie sulla compensatività, a seconda che si tratti di oneri di parte corrente o in conto capitale. Riguardo a tali specifiche regole, rinvio integralmente alle linee guida di carattere procedurale – contenute nella lettera della Presidenza della Camera, inviata ai Presidenti delle Commissioni permanenti in data 25 ottobre 2016 – adottate in occasione della prima applicazione della riforma della legge di contabilità e finanza pubblica introdotta dalla legge n. 163 del 2016.
  In tale contesto avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti afferenti alle parti del provvedimento rientranti negli ambiti di competenza della I Commissione scadrà alle ore 17 di oggi.
  In merito alla tempistica dell'esame in sede consultiva del provvedimento fa presente che essa non è nella disponibilità della Presidenza di questa Commissione, ma è stata determinata dal ritardo con il quale il Senato ha trasmesso il testo e dalle conseguenti decisioni che sono state assunte dalla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, prevedendo che la V Commissione concluda l'esame in sede referente del provvedimento entro le ore 13 di domani, martedì 28 dicembre, e che la discussione in Assemblea su di esso inizi alle ore 14 della stessa giornata di domani. Pertanto, la Commissione dovrà concludere l'esame sul provvedimento entro le ore 11 di domani.

  Elisa TRIPODI (M5S), relatrice, ricorda preliminarmente che con la riforma operata dalla legge n. 232 del 2016, sulla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009, i contenuti delle previgenti leggi di bilancio e di stabilità sono stati riuniti in un unico provvedimento, costituito dalla nuova legge di bilancio, riferita a un periodo triennale e articolata in due sezioni.
  La Sezione I svolge essenzialmente le funzioni dell'ex disegno di legge di stabilità; la Sezione II assolve, nella sostanza, quelle dell'ex disegno di legge di bilancio.
  Con riferimento agli ambiti di pertinenza della I Commissione della Sezione I del disegno di legge, la quale si compone ora di un solo articolo, tra le disposizioni previste dal disegno di legge di bilancio che incidono sul comparto sicurezza e soccorso pubblico ricorda in particolare le seguenti:

   all'articolo 1, comma 708, l'esenzione del pedaggio autostradale per i veicoli del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco, del Corpo Forestale della Valle d'Aosta e della Protezione civile della Valle d'Aosta;

   all'articolo 1, commi 95 e 96, l'istituzione di un fondo per la realizzazione di Pag. 5interventi perequativi di natura previdenziale per il personale delle forze armate, delle forze di polizia e del corpo nazionale dei vigili del fuoco; si dispongono inoltre, all'articolo 1, commi da 97 a 100, misure di armonizzazione dei trattamenti di quiescenza dei vigili del fuoco;

   all'articolo 1, commi 101 e 102, il ricalcolo della quota retributiva per il personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile, in possesso, alla data del 31 dicembre 1995, di un'anzianità contributiva inferiore a diciotto anni;

   all'articolo 1, comma 605, l'incremento di 52,18 milioni annui a decorrere dal 2022 dei trattamenti economici accessori del personale non dirigente delle Forze di polizia e delle Forze armate;

   all'articolo 1, comma 1003, l'incremento di 4 milioni annui dal 2022 del Fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'interno per la valorizzazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;

   all'articolo 1, comma 619, la previsione di un'autorizzazione di spesa pari a 10 milioni di euro per il 2022, destinati ad integrare le risorse per l'attuazione dell'articolo 46, commi 3 e 6 del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, in materia di trattamenti accessori e altri istituti normativi per i dirigenti delle Forze di polizia e delle Forze armate;

   all'articolo 1, commi 1000 e 1001, l'autorizzazione per il 2022 della spesa di 10.220.800 euro per la stipula di polizze assicurative volte a coprire le spese per la tutela legale e per la responsabilità civile verso terzi, a favore del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;

   all'articolo 1, commi 961 e 962, l'istituzione di un fondo presso lo stato di previsione del MEF destinato al finanziamento di assunzioni, in deroga alle ordinarie facoltà assunzionali, di personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;

   all'articolo 1, commi 651 e 652 (ex articolo 2 del decreto-legge n. 209 del 2021), lo stanziamento di risorse per complessivi 3,9 milioni – per il periodo tra il 1° agosto ed il 31 dicembre 2021 – sia per l'impiego delle Forze di polizia e delle polizie locali nel dispositivo di sicurezza per il contenimento dell'epidemia da Covid-19 (per complessivi 49,1 milioni), sia per il Corpo di polizia penitenziaria a fronte della situazione emergenziale epidemica.

  I commi 884 e 885 dell'articolo 1 recano alcune disposizioni sulla carriera prefettizia: in primo luogo si rende annuale, anziché biennale, la durata del corso iniziale di formazione della carriera prefettizia e si modificano taluni requisiti ai fini del passaggio alla qualifica di viceprefetto. Inoltre, è autorizzata la spesa di 850.000 euro per l'anno 2022, per lo svolgimento della procedura concorsuale per l'assunzione di 180 unità nella qualifica iniziale della carriera prefettizia.
  In materia di immigrazione segnala come all'articolo 1, comma 390, la dotazione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo sia incrementata di 29.981.100 euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, per far fronte alle eccezionali esigenze di accoglienza dei richiedenti asilo, in conseguenza della crisi politica in atto in Afghanistan, al fine di consentire l'attivazione di ulteriori 2.000 posti nel Sistema di accoglienza e integrazione (SAI).
  All'articolo 1, commi da 875 a 877, si autorizza per l'anno 2022 un contributo di 500.000 euro da ripartire tra i comuni siciliani di Lampedusa e Linosa, Porto Empedocle, Pozzallo, Caltanissetta, Vizzini, Messina, Siculiana, Augusta, Pantelleria e Trapani, per fronteggiare le esigenze connesse al contenimento della diffusione del COVID-19 e garantire la regolare gestione, anche di natura sanitaria, dei flussi migratori.
  L'articolo 1, comma 648, estende inoltre a diciotto mesi la durata massima delle prestazioni di lavoro a contratto a termine utilizzate mediante agenzie di somministrazione di lavoro dal Ministero dell'interno, ai fini dell'espletamento delle procedure di regolarizzazione di lavoratori, previste dall'articoloPag. 6 103 del decreto-legge n. 34 del 2020.
  In materia di rendiconti e trasparenza dei partiti politici, segnala i commi 709 e 710 dell'articolo 1, i quale prevedono la proroga del termine per la richiesta, da parte dei partiti, di ammissione al finanziamento privato in regime fiscale agevolato per l'anno 2021. Il termine, scaduto il 30 novembre 2021, è differito al 30 gennaio 2022.
  I commi 617 e 618 dell'articolo 1 introducono poi un finanziamento integrativo per le attività della Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici e si prevedono alcune disposizioni circa la sua gestione finanziaria. Inoltre, si dispongono alcune semplificazioni degli adempimenti contabili ai fini del controllo da parte della Commissione.
  In particolare, si autorizza la spesa complessiva di 60.000 euro a decorrere dall'anno 2022, da ripartire in egual misura ad integrazione del finanziamento di ciascuna Camera. Le risorse assegnate a ciascuna Camera sono messe a disposizione della Commissione, che le gestisce in modo autonomo. In particolare, la gestione finanziaria si basa sul bilancio di previsione e sul rendiconto della gestione, che sono approvati dalla Commissione stessa e sono pubblicati nella sezione ad essa riservata nell'ambito del sito internet del Parlamento italiano.
  Per quanto riguarda le misure di semplificazione si prevede l'eliminazione dell'obbligo di trasmissione della documentazione contabile (copie di bonifici, estratti conto bancari, e via discorrendo) in allegato agli elenchi dei finanziamenti o contributi trasmessi al Presidente della Camera, prevedendo che la medesima documentazione sia trasmessa alla Commissione; contestualmente si precisa che spetta alla Presidenza della Camera individuare le modalità di trasmissione alla stessa degli elenchi dei finanziamenti.
  Tra le diverse misure previste dal provvedimento per le politiche di genere, segnala i commi da 139 a 148 dell'articolo 1, i quali prevedono l'adozione di un Piano strategico nazionale per la parità di genere, con l'obiettivo, tra l'altro, di colmare il divario di genere nel mercato del lavoro.
  A tal fine si istituisce una Cabina di regia interistituzionale e un Osservatorio nazionale per l'integrazione delle politiche per la parità di genere, attribuendo a quest'ultimo il compito di realizzare un sistema nazionale di certificazione della parità di genere. La definizione dei parametri per il conseguimento di tale certificazione è demandata ad apposito decreto del Presidente del consiglio o dell'Autorità politica delegata per le pari opportunità.
  I commi 149 e 150 dell'articolo 1 intervengono per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, nonché per l'assistenza delle vittime, modificando anzitutto la disciplina del Piano nazionale per il contrasto della violenza di genere.
  Al contempo, i commi da 661 a 670 dell'articolo 1 incrementano ulteriormente, per il 2022, le risorse del cosiddetto Fondo Pari opportunità, con diverse finalizzazioni.
  In materia di digitalizzazione della pubblica amministrazione, l'articolo 1, comma 380 dispone l'incremento del Fondo per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, di 5 milioni di euro per l'anno 2022, 10 milioni di euro per l'anno 2023 e 20 milioni di euro per l'anno 2024.
  Oltre a diversi interventi di finanza locale previsti in favore degli enti territoriali, i commi da 583 a 587 dell'articolo 1 intervengono sulla determinazione dell'indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni delle regioni a statuto ordinario, disponendo che essa sia incrementata in percentuale al trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni. L'incremento è adottato in misura graduale per il 2022 e 2023 e in misura permanente a decorrere dal 2024. Anche le indennità di funzione dei vicesindaci, assessori e presidenti dei consigli comunali sono adeguate alle indennità di funzione dei corrispondenti sindaci con l'applicazione delle percentuali vigenti.
  All'articolo 1, comma 589, si istituisce nello stato di previsione del Ministero dell'interno un Fondo con una dotazione finanziariaPag. 7 pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024, per l'adozione di iniziative degli enti locali per la promozione della legalità, nonché di misure di ristoro del patrimonio dell'ente o in favore degli amministratori locali vittime di atti intimidatori.
  I commi 581 e 582 dell'articolo 1 prevedono inoltre l'istituzione nello stato di previsione del Ministero dell'interno di un fondo – con una dotazione di 50 milioni di euro per l'anno 2022 – in favore dei comuni delle regioni a statuto ordinario e delle regioni Sicilia e Sardegna con popolazione inferiore a 5.000 abitanti che presentino criticità strutturali evidenziate da specifici indicatori.
  Per quanto riguarda il servizio civile, all'articolo 1, comma 158, viene prevista l'istituzione del Centro nazionale del servizio civile universale, con sede a L'Aquila.
  All'articolo 1, comma 1012, si prevede un contributo di 200.000 euro (sia per il 2022 sia per il 2023) per le associazioni combattentistiche vigilate dal Ministero dell'interno.
  Passando a esaminare la Sezione II del disegno di legge, le principali previsioni di spesa di competenza della Commissione Affari costituzionali si rinvengono, in via prevalente, nello stato di previsione del Ministero dell'interno (di cui alla Tabella n. 8).
  Sintetizzando le previsioni iniziali del disegno di legge, che devono essere integrate dagli effetti della I sezione del disegno di legge medesimo, quali risultanti dalla nota di variazione, l'articolo 207 autorizza, al comma 1, l'impegno e il pagamento delle spese del Ministero dell'interno, per l'anno finanziario 2022, in conformità all'annesso stato di previsione (Tabella n. 8).
  Il comma 2 prevede che le somme versate dal CONI e dalla società Sport e salute Spa nell'ambito dello stato di previsione dell'entrata (voce «Entrate derivanti da servizi resi dalle amministrazioni statali») sono riassegnate con decreti del Ragioniere generale dello Stato al Programma Prevenzione del rischio e soccorso pubblico (8.3) nell'ambito della Missione Soccorso civile (8) dello stato di previsione del Ministero dell'interno per il 2021. Tali somme sono destinate alle spese per l'educazione fisica, l'attività sportiva e le infrastrutture sportive del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
  Ai sensi del comma 3, l'elenco n. 1 allegato allo stato di previsione del Ministero dell'interno individua le spese dell'amministrazione della pubblica sicurezza per le quali si possono fare prelevamenti nel 2022 dal Fondo di cui all'articolo 1 della legge n. 1001 del 1969 (cap. 2676, che reca nel disegno di legge di bilancio integrato 16,5 milioni di euro nel 2022).
  Il comma 4 autorizza per il 2022 il Ministro dell'economia a trasferire agli stati di previsione dei Ministeri interessati, con propri decreti, su proposta del Ministro dell'interno, le risorse iscritte nel cap. 2313 (Missione 5, Programma 5.1.), relativo al pagamento delle speciali elargizioni in favore delle vittime del terrorismo e le risorse iscritte nel cap. 2872 (Missione 3, Programma 3.3), relativo al pagamento alle elargizioni in favore delle vittime del dovere, in attuazione delle norme vigenti.
  Per quanto concerne il cap. 2313, nel quale sono iscritte risorse pari a 61,6 milioni di euro per il 2022, è stata confermata la previsione di competenza e cassa a legislazione vigente. Nel capitolo 2872 sono iscritte risorse pari a 52,9 milioni di euro per il 2022.
  Il comma 5 autorizza il Ragioniere generale dello Stato a riassegnare, con propri decreti, nello stato di previsione del Ministero dell'interno, per il 2022, i contributi relativi al rilascio e al rinnovo dei permessi di soggiorno, versati all'entrata del bilancio dello Stato e destinati al Fondo rimpatri, finalizzato a finanziare le spese per il rimpatrio degli stranieri verso i Paesi di origine ovvero di provenienza.
  Il comma 6 autorizza, per il 2022, il Ministro dell'economia e delle finanze ad apportare – nello stato di previsione del Ministero dell'interno – le variazioni compensative di bilancio, anche tra missioni e programmi diversi, al fine di reperire le risorse occorrenti per il finanziamento dei programmi di rimpatrio volontario ed assistito di cittadini di Paesi terzi verso il Paese di origine o di provenienza.Pag. 8
  Il comma 7 autorizza per il 2022 il Ministro dell'economia ad apportare nello stato di previsione del Ministero dell'interno le variazioni compensative di bilancio tra i programmi di spesa dello stato di previsione del Ministero dell'interno «Elaborazione, quantificazione e assegnazione delle risorse finanziarie da attribuire agli enti locali» e «Gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali», in relazione alle minori o maggiori occorrenze connesse alla gestione dell'albo dei segretari provinciali e comunali.
  Il comma 8 autorizza il Ministro dell'interno ad apportare le occorrenti variazioni compensative di bilancio sui pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero dell'interno delle risorse iscritte nel capitolo 2502, istituito nella Missione 3, Programma 3.1 (che reca previsioni integrate di competenza per il 2022 pari a 13,4 milioni di euro) al fine di consentire la corresponsione delle competenze accessorie dovute al personale della Polizia di Stato per i servizi resi nell'ambito delle convenzioni stipulate con Poste italiane S.p.A., ANAS S.p.A. e Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori.
  Il comma 9 dispone che, nelle more del perfezionamento del decreto annuale del Ministro dell'interno, di concerto con il MEF, sul numero complessivo massimo di prestazioni orarie aggiuntive da retribuire come lavoro straordinario, trova applicazione, ai fini del pagamento dei compensi per lavoro straordinario del personale dell'Amministrazione civile dell'Interno, il decreto adottato per il 2021.
  Per quanto attiene alle spese del Ministero per gli anni 2022-2024, il disegno di legge autorizza, per lo stato di previsione del Ministero dell'interno, spese finali, in termini di competenza, al netto del rimborso per le passività finanziarie, pari a 30.532,2 milioni di euro nel 2022, a 28.461,7 milioni di euro per il 2023 e 28.484,1 milioni di euro per il 2024.
  In termini di cassa, le spese finali del Ministero sono pari a 30.961,8 milioni di euro nel 2022, a 28.421,7 milioni di euro nel 2023 e a 28.478,2 milioni di euro nel 2024.
  Rispetto alla legge di bilancio 2021, il disegno di legge di bilancio 2022-2024 espone dunque per il Ministero dell'interno, un lieve incremento degli stanziamenti nel 2022 (+ 1,6 per cento), attribuibile interamente alla manovra finanziaria, che però si assottiglia nei successivi due esercizi del triennio di riferimento, i quali mostrano un andamento della spesa lievemente decrescente in termini assoluti.
  Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2022, il disegno di legge di bilancio espone spese finali in lieve aumento rispetto al 2021, in termini assoluti, in misura pari a 492,3 milioni di euro. Tale differenza positiva deriva, in particolare, dagli effetti congiunti di una riduzione delle spese di parte corrente pari a 120,4 milioni di euro e di un contestuale aumento delle spese di parte capitale pari a circa 613 milioni di euro.
  Gli stanziamenti di spesa del Ministero dell'interno autorizzati dal disegno di legge di bilancio si attestano, in termini di competenza, nell'anno 2022 in misura pari al 3,7 per cento della spesa finale del bilancio statale, diminuendo leggermente in termini percentuali nel 2023 (3,5 per cento).
  In riferimento alle spese per il 2022, lo stato di previsione espone, a legislazione vigente (BLV), una dotazione complessiva di competenza per l'anno 2022 di 29.335,5 milioni di euro.
  Rispetto alla legislazione vigente, la manovra finanziaria per il 2022 attuata con le Sezioni I e II del disegno di legge di bilancio determina complessivamente un aumento delle spese finali di circa 1.216 milioni di euro, determinata da un aumento di circa 660 milioni spesa in conto corrente e di 556 milioni di spesa in conto capitale.
  In particolare, gli effetti finanziari complessivi ascrivibili alla Sezione II determinano una riduzione della spesa pari a circa 94 milioni di euro, solo dal lato della spesa in conto capitale: si tratta dell'effetto complessivo determinato da rimodulazioni (- 164,7 milioni di euro per il 2022) e rifinanziamenti (71 milioni di euro per il 2022) Pag. 9operati dal disegno di legge sulle dotazioni a legislazione vigente.
  Le misure legislative introdotte dall'articolato della Sezione I determinano nel complesso un effetto positivo di circa 1.309,7 milioni di euro, sia di parte corrente (659,7 milioni) sia in conto capitale (650 milioni).
  Il disegno di legge, integrato degli effetti della Sezione I del disegno medesimo e delle modifiche della Sezione II, propone, dunque, stanziamenti finali per il Ministero pari a 30.532,2 milioni per il 2022.
  Il disegno di legge di bilancio integrato conferma per il 2022 la netta prevalenza delle spese correnti, che assorbono l'80 per cento (nel 2021 erano pari all'81,7 per cento e nel 2020 all'88,6 per cento) delle spese finali del Ministero.
  Relativamente all'analisi delle previsioni di spesa per l'anno 2022 per Missioni/Programmi rileva come la spesa complessiva del Ministero dell'interno sia allocata su 6 missioni e 12 programmi, come riorganizzati a seguito della ristrutturazione del bilancio effettuata ai sensi dell'art. 21 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009), riformata dal decreto legislativo n. 90 del 2016.
  La maggior entità delle risorse stanziate nello stato di previsione del Ministero, come di consueto, è assorbita dalla Missione Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali, che rappresenta circa il 53 per cento del valore della spesa finale complessiva del Ministero medesimo.
  Rispetto alla dotazione a legislazione vigente (14.978,6 milioni) tale Missione registra un incremento complessivo di circa 1.280 milioni di euro (+8,5 per cento), che riguarda esclusivamente il Programma Elaborazione, quantificazione e assegnazione delle risorse finanziarie da attribuire agli enti locali (3.10) ed è dovuto interamente ad interventi (in larga parte già richiamati in precedenza) contenuti nella Sezione I del disegno di legge, tra i quali segnala:

   la rideterminazione della dotazione annuale del Fondo di solidarietà comunale (cap. 1365) che registra un aumento complessivo di 94 milioni di euro per l'anno 2022, 127 milioni per l'anno 2023, 170 milioni per l'anno 2024 rispetto alla dotazione a legislazione vigente, legato ad incrementi delle risorse destinate, nell'ambito del Fondo stesso, al potenziamento degli asili nido, dei servizi in materia sociale e del trasporto dei disabili;

   l'istituzione di un fondo (cap. 1430) con una dotazione di 50 milioni di euro per l'anno 2022 in favore dei comuni delle regioni a statuto ordinario e delle regioni Siciliana e Sardegna con popolazione inferiore a 5.000 abitanti che presentino criticità strutturali evidenziate da indicatori ivi previsti;

   un incremento del fondo istituito per coprire l'incremento dell'indennità dei sindaci dei piccoli comuni prevista dall'articolo 57-quater, comma 2, del decreto-legge n. 124 del 2019 (cap. 1394) di 100 milioni di euro per l'anno 2022, 150 milioni di euro per l'anno 2023, e 220 milioni di euro a decorrere dall'anno 2024;

   l'assegnazione, per gli anni 2022 e 2023, di contributi ai comuni, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l'anno 2022 e 100 milioni di euro per l'anno 2023, per investimenti finalizzati alla manutenzione straordinaria delle strade comunali, dei marciapiedi e dell'arredo urbano, purché si tratti di lavori che non siano già integralmente finanziati da altri soggetti e che siano aggiuntivi rispetto a quelli previsti nella seconda e terza annualità del bilancio di previsione 2021-2023;

   l'istituzione del Fondo per l'adozione di iniziative degli enti locali per la promozione della legalità, nonché di misure di ristoro del patrimonio dell'ente o in favore degli amministratori locali vittime di atti intimidatori (cap. 1429), con una dotazione finanziaria pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024;

   l'assegnazione ai comuni di piccole dimensioni contributi per investimenti nel limite complessivo di 300 milioni di euro per l'anno 2022 (cap. 7271) al fine di favorire gli investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di Pag. 10fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale;

   il rifinanziamento del contributo ai comuni per spese di progettazione definitiva ed esecutiva relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio (cap. 7273), al fine di elevare il limite delle risorse assegnabili per il biennio 2022-2023, rispettivamente da 170 a 320 milioni di euro per il 2022 e da 200 a 350 milioni di euro per il 2023;

   un contributo in favore delle province e delle città metropolitane per il finanziamento e lo sviluppo delle funzioni fondamentali nella misura di 80 milioni di euro per l'anno 2022; 100 milioni di euro per l'anno 2023, 130 milioni di euro per l'anno 2024, 150 milioni di euro per l'anno 2025, 200 milioni di euro per l'anno 2026, 250 milioni di euro per l'anno 2027, 300 milioni di euro per l'anno 2028, 400 milioni di euro per l'anno 2029, 500 milioni di euro per l'anno 2030, 600 milioni di euro a decorrere dall'anno 2031;

   un incremento del fondo per il sostegno ai comuni in deficit strutturale di 300 milioni di euro per il 2022 e 150 milioni per il 2023 (cap. 1313).

  La Missione 3 dello stato di previsione del Ministero dell'interno, che attiene ai programmi relativi alle politiche di ordine pubblico e sicurezza, reca previsioni a legislazione vigente pari a 8.756,5 milioni di euro per il 2022.
  Lo stanziamento finale della Missione (integrato con gli effetti delle sezioni I e II) risulta pari a 8.591,8 milioni (-1,9 per cento rispetto alla legge di bilancio 2020). Tali risorse assorbono il 53,2 per cento della spesa complessiva del dicastero.
  Rispetto alle dotazioni a legislazione vigente, segnala rimodulazioni compensative orizzontali (tra vari esercizi, su uno stesso capitolo di spesa) che comportano per il 2022 una riduzione per complessivi 165 milioni di euro, relativamente a somme destinate ad interventi riferiti al Programma 3.1 Contrasto al crimine, tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica (7.8).
  La Missione Soccorso civile rappresenta il 9,4 per cento del valore della spesa finale complessiva del Ministero.
  Rispetto alla dotazione a legislazione vigente (2.804,1 milioni di euro), tale Missione registra nel complesso un aumento di 62 milioni di euro nel 2022 (+2,2 per cento), che riguarda il Programma 4.2. «Prevenzione del rischio e soccorso pubblico» (8.3).
  In tale Programma segnala, nella Sezione II, rifinanziamenti che comportano per il 2022 un incremento di 62 milioni di euro relativi alle spese per acquisizione di mezzi operativi e di attrezzature per il rafforzamento della capacità operativa delle componenti statali nelle attività di prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi (cap. 7325/28).
  All'esito di tali interventi, lo stanziamento finale della Missione risulta pertanto pari a circa 2.866,1 milioni di euro nel 2022.
  Alla Missione Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti – consistente nell'unico Programma 5.1 Flussi migratori, interventi per lo sviluppo della coesione sociale, garanzia dei diritti, rapporti con le confessioni religiose (27.2) – è assegnata una dotazione pari a 1.866,8 milioni di euro per il 2022.
  La sezione II del disegno di legge di bilancio opera sull'unico Programma della Missione un rifinanziamento pari a 9 milioni di euro nel 2022, che riguarda:

   le spese per il completamento e l'ammodernamento di immobili destinati a centri di permanenza temporanea, che sono rifinanziate per 7,3 milioni di euro per il 2022, 18,3 milioni per il 2023 e 23,3 milioni per il 2024 (cap. 7351/2);

   le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili destinati a centri di permanenza temporanea, che sono rifinanziate per 1,7 milioni di euro annui (cap. 7351/3) a fronte della previsione attuale di 2 milioni anni.

  Alle variazioni previste nella sezione II va aggiunto un ulteriore incremento di circa Pag. 1130 milioni di euro, risultante da un intervento recato nella Sezione I che incrementa la dotazione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo ed interventi connessi (cap. 2352) di 29,981 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2022-2024, onde assicurare l'attivazione di ulteriori 2.000 posti nel Sistema di accoglienza e integrazione (SAI) per l'accoglienza di richiedenti asilo in conseguenza della crisi politica in corso in Afghanistan.
  All'esito di tali interventi, lo stanziamento finale della Missione risulta pertanto pari a 1.905,8 milioni di euro nel 2022. Il peso della Missione sul bilancio complessivo del Ministero risulta pari al 6,2 per cento.
  Per quanto concerne le due missioni strumentali del Ministero, rileva come la Missione 1 dello stato di previsione del Ministero, che reca il Programma relativo all'attuazione da parte delle Prefetture – UTG delle missioni del Ministero sul territorio, non presenti alcuna variazione rispetto alle previsioni a legislazione vigente, che risultano pari a 705,7 milioni di euro per il 2022. Tali risorse assorbono il 2,3 per cento della spesa complessiva del dicastero.
  Anche la Missione 6 non presenta variazioni in dipendenza della manovra rispetto alla dotazione a legislazione vigente per il 2022, che è di 223,8 milioni di euro (pari allo 0,7 per cento della spesa del Ministero).
  Si riserva quindi di formulare una proposta di relazione sul provvedimento.

  Emanuele PRISCO (FDI), dopo aver preannunciato la presentazione da parte del suo gruppo di una relazione di minoranza, che conterrà anche una disamina puntale delle parti del disegno di legge di bilancio di competenza della Commissione, rileva come i tempi di esame del provvedimento siano tali da precludere ogni possibilità di intervento da parte della Camera.
  Osserva come si tratti di un primato negativo anche rispetto ai precedenti Governi di questa Legislatura. Sottolinea, infatti, come sia stata preclusa una reale discussione, a partire dall'esame da parte del Senato, a causa della difficoltà, derivante dalla composizione politicamente eterogenea della maggioranza, di raggiungere sui temi di maggiore rilevanza, ad esempio il reddito di cittadinanza, un accordo all'interno della maggioranza medesima. Osserva come ciò abbia determinato, da un lato, compromessi al ribasso e, dall'altro, l'impossibilità di compiere scelte politiche e come pertanto il testo in esame si configuri come una sommatoria di «mancette», che rispondono a interessi particolari e non a quelli dell'Italia, oltre a essere privo di una visione complessiva.
  Ribadisce di considerare inaccettabile il metodo seguito, sottolineando come il disegno di legge sia stato riscritto nel corso dell'esame da parte del Senato attraverso la presentazione di un maxiemendamento, precludendo in tal modo ogni possibilità di intervento da parte dell'Assemblea, e come il testo medesimo sia stato trasmesso con colpevole ritardo alla Camera, la quale è costretta di fatto a non esaminarne realmente il contenuto.
  Rileva, in particolare, come non sia possibile un effettivo esame delle parti di competenza della Commissione, che investono non soltanto il Ministero dell'interno, rappresentato dal Sottosegretario Sibilia, ma anche la Presidenza del Consiglio dei ministri, che non è rappresentata.
  Denuncia quindi il vulnus derivante dal mancato rispetto delle prerogative del Parlamento e dei singoli parlamentari, il cui contributo viene di fatto annullato, e stigmatizza, giudicandola molto grave, la condotta del Governo, sia sotto il profilo del metodo, con la preclusione della possibilità di intervento del Parlamento, sia per quanto concerne il contenuto del provvedimento, che si configura come una manovra fatta di «mancette».
  Precisa, comunque, che Fratelli d'Italia porterà il proprio contributo, sia attraverso la relazione di minoranza sia mediante la presentazione di proposte emendative puntuali, e denuncia l'accondiscendenza della maggioranza rispetto a tale modo di procedere, che ha comportato, di fatto, il mancato esame del bilancio dello Stato da parte del Parlamento.

  Felice Maurizio D'ETTORE (CI) ritiene che la I Commissione non possa esimersi Pag. 12dallo stigmatizzare quella che è ormai divenuta una prassi parlamentare inaccettabile, caratterizzata da una sorta di «monocameralismo perfetto», in base al quale, alternativamente, a una delle due Camere viene di fatto impedito l'esame di leggi fondamentali, come la legge di bilancio, dovendosi tale Camera limitare ad una mera ratifica di quanto deciso nell'altro ramo del Parlamento.
  Nel ritenere che gli stessi gruppi di maggioranza non possano che convenire con quanto sostenuto dall'opposizione riguardo a tale disdicevole prassi, intende poi esprimere profondo rammarico anche per quanto concerne i contenuti del provvedimento in esame, che – fatta eccezione per talune qualificate parti elaborate dal Governo – ritiene rechi un numero elevato di interventi microsettoriali, di iniziativa parlamentare, per le quali il Parlamento, a prescindere dallo schieramento politico coinvolto, dovrebbe vergognarsi. Fa notare, infatti, come il provvedimento rechi una serie impressionante – e senza precedenti nella corrente Legislatura – di interventi frammentari, che appaiono delle vere e proprie «marchette» – in favore di alcuni territori – che non si sono mai viste neanche nel corso della cosiddetta prima Repubblica. Ritiene, dunque, che si sia superato ogni limite, auspicando che il Governo espunga dal testo tutte queste numerose disposizioni microsettoriali, eventualmente anche riflettendo se ricorrere ad un successivo provvedimento di abrogazione, con il quale destinare le risorse, eventualmente liberatesi, per finalità più strategiche, legate ad esempio, ai settori della sanità, della ricerca, dell'università, dell'ambiente e dell'innovazione tecnologica.
  Rileva, in conclusione, come tale aberrante metodo di lavoro potrebbe peggiorare con la riforma costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari, che, soprattutto al Senato – il quale sarà ridotto a 200 senatori – potrebbe accrescere il rischio di provvedimenti microsettoriali, a fronte di un accresciuto potere di veto di ciascun senatore.

  Stefano CECCANTI (PD), intervenendo da remoto, rileva come effettivamente ci si trovi di fronte al primo caso di applicazione all'esame della legge di bilancio di quello che può definirsi una sorta di monocameralismo di fatto, al quale finora si era ricorso soltanto nel caso di esame di disegni di legge di conversione di decreti-legge.
  Osserva, infatti, come finora, per prassi, salvo casi eccezionali, ad esempio in occasione di crisi di Governo, l'esame della legge di bilancio abbia avuto luogo con modalità tali da consentire a entrambi i rami del Parlamento l'effettivo esame del provvedimento.
  Ritiene dunque necessaria, per il futuro, una riflessione sugli strumenti idonei, quali ad esempio una modifica dei Regolamenti parlamentari o una revisione costituzionale, a garantire l'effettivo coinvolgimento di entrambe le Camere nell'esame della legge di bilancio. Ciò premesso, ritiene comunque che la Commissione in questa sede dovrebbe segnalare tale anomalia.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente di aver più volte stigmatizzato formalmente, in questa Legislatura, anche attraverso lettere indirizzate al Presidente della Camera, tale inaccettabile prassi parlamentare, che, di fatto, esclude un ramo del Parlamento dall'esame dei provvedimenti. Fa notare che anche in questo caso non mancherà di rappresentare alla Presidenza della Camera il disappunto dell'intera Commissione, segnalando con forza soprattutto l'impossibilità per la medesima Commissione di disporre del tempo necessario per esaminare le parti di propria competenza del provvedimento in titolo.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta già convocata per la giornata di domani, nella quale sarà posta in votazione la proposta di relazione che sarà formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 15.30.