CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 dicembre 2021
717.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 59

RISOLUZIONI

  Martedì 21 dicembre 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 13.35.

7-00766 Boldrini: sull'impegno dell'Italia a favore del disarmo nucleare.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Laura BOLDRINI (PD), illustrando la risoluzione a sua prima firma, ricorda che essa parte dal giudizio condiviso per cui le armi nucleari, purtroppo così diffuse nel nostro pianeta, costituiscono una grave minaccia per la sopravvivenza dell'umanità. Con questa consapevolezza il 1° luglio del 1968 Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Sovietica firmarono il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) che entrò in vigore il 5 marzo del 1970 e venne poi sottoscritto da altri Paesi. Ricorda che attualmentePag. 60 gli Stati Parte del Trattato sono 191, compresi i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dotati dell'arma nucleare e cioè Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito.
  Precisando che inizialmente il Trattato aveva una durata di 25 anni, estesa a tempo indefinito nel 1995, sottolinea che ogni cinque anni si tiene a New York la Conferenza di riesame. L'ultima si è svolta dal 27 aprile al 22 maggio 2015, ma senza l'adozione di un documento finale consensuale. La successiva avrebbe dovuto svolgersi dal 27 aprile al 22 maggio 2020 ma è stata rimandata di un anno a causa dell'emergenza COVID-19 e si terrà così nel prossimo mese di gennaio del 2022.
  Auspica che in tale occasione vengano fatti significativi progressi, grazie all'impegno di tutte le parti interessate, anche se il bilancio complessivo del Trattato è stato fin qui al disotto delle aspettative e delle speranze iniziali, come emerso anche nel corso della recente audizione dell'Ambasciatore Trezza, svolta il 1° dicembre scorso.
  Sottolinea che anche per questo sentimento di delusione nei confronti del Trattato di non proliferazione, organizzazioni della società civile di molti Paesi hanno dato vita alla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) finalizzata a fornire, attraverso un trattato, lo strumento giuridico per la progressiva e totale eliminazione delle armi nucleari. Ricorda che tale campagna ha ricevuto nel 2017 il Premio Nobel per la Pace.
  Segnala che il 7 luglio del 2017, nell'ambito dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite è stato finalmente approvato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW) che, ottenendo nell'ottobre del 2020 la cinquantesima ratifica, è entrato in vigore il 22 gennaio 2021.
  Nel marzo del 2022 si svolgerà a Vienna la prima Conferenza degli Stati Parte di questo Trattato.
  Evidenzia che nessun Paese della NATO è tra i firmatari ma tre di essi – la Norvegia, l'Austria e ora, con il Governo Scholz, la Germania – hanno deciso di partecipare all'appuntamento di Vienna come osservatori, come segnale di attenzione nei confronti dei valori che ispirano il Trattato per la proibizione.
  In conclusione, sottolinea che la risoluzione in esame impegna il Governo italiano a fare altrettanto, per testimoniare la presenza di un Paese che ha scritto nella sua Costituzione – all'articolo 11 – il ripudio della guerra e la cui aspirazione alla pace ha potuto e saputo dimostrare in molte occasioni, dopo le devastazioni di ben due guerre mondiali.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO, sottolinea che la posizione dell'Italia è chiara, e resta inequivocabilmente a favore di un disarmo nucleare effettivo, verificabile e irreversibile.
  Nel far ciò, il Governo intende però ispirarsi a un approccio progressivo, fondato sulla convinzione che l'obiettivo di un mondo privo di armi nucleari possa essere realisticamente raggiunto solo attraverso un percorso a tappe articolato e di natura inclusiva, capace di considerare un ampio spettro di interessi – dalle esigenze umanitarie a considerazioni di stabilità internazionale e di sicurezza nazionale – e di coinvolgere il più ampio numero di attori rilevanti, a cominciare dagli Stati militarmente nucleari.
  In questo percorso, a suo avviso, riveste un ruolo assolutamente centrale il Trattato di non proliferazione (TNP), in quanto elemento cardine dell'architettura di sicurezza internazionale. Al riguardo, segnala che la X Conferenza di riesame del Trattato, che avrà luogo a New York dal 4 al 28 gennaio – dopo i rinvii legati alla pandemia – sarà un appuntamento fondamentale per ribadire l'impegno verso l'armonica attuazione dei suoi tre pilastri – disarmo, non proliferazione, usi pacifici dell'energia nucleare – e monitorare i progressi raggiunti.
  Riconosce che il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), entrato in vigore nel gennaio 2021, si richiama alla ratio del Trattato di non proliferazione (TNP) e mira a conseguire l'obiettivo – che l'Italia da sempre condivide – di un disarmo totale e irreversibile. Precisa che il Governo ritine, tuttavia, indispensabile che si tenga egualmente conto degli interessi alla stabilità nel delicato sistema di sicurezzaPag. 61 internazionale e che ogni iniziativa in materia di disarmo nucleare coinvolga il più ampio numero di attori rilevanti. Si considera in questo momento peraltro prioritario evitare qualsiasi iniziativa che possa precludere il buon esito della Conferenza di Riesame del TNP.
  Ad avviso dell'Esecutivo, uno strumento pattizio di cui non facciano parte gli Stati militarmente nucleari è destinato irrimediabilmente ad avere, nei fatti, limitata efficacia, con il rischio di determinare un clima di crescente e controproducente polarizzazione. Peraltro, è altamente improbabile che il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari possa contribuire a risolvere questioni di non proliferazione dalle complesse ramificazioni regionali, quali quelle legate al programma iraniano o all'espansione dell'arsenale nordcoreano.
  Ricorda infatti che l'Italia ha sin dall'inizio manifestato perplessità per l'iniziativa di un Trattato che impegna solo i Paesi firmatari all'abolizione delle armi nucleari, votando contro le risoluzioni dell'Assemblea Generale ONU che ne promuovevano l'adozione e non partecipando alla Conferenza di apertura alla firma.
  Ciò detto, ribadisce che l'Italia riconosce e apprezza le motivazioni dei promotori e sostenitori del Trattato e compie ogni sforzo affinché ogni impegno assunto in materia di disarmo sia assistito da un efficace e credibile sistema di verifiche.
  Precisa che per l'Italia resta valido l'obiettivo finale di un mondo libero da armi nucleari, sostenendo a tal fine con convinzione tutti i passi compiuti per la non proliferazione, il controllo degli armamenti e il disarmo, quali ad esempio il rinnovo dell'Accordo New Start tra Stati Uniti e Federazione Russa ad inizio anno e la ripresa dei negoziati bilaterali; la dichiarazione congiunta di Ginevra dei Presidenti Biden e Putin che hanno ribadito il principio che «una guerra nucleare non può essere vinta e non deve essere mai combattuta»; i colloqui a Vienna per il pieno ripristino dell'Accordo del 2015 sul nucleare iraniano.
  Evidenzia che il Governo ha naturalmente preso atto di quanto indicato nel programma di coalizione tedesco, che è frutto di dinamiche negoziali interne, e che peraltro espressamente cita l'esigenza di «consultazioni con gli Alleati». Occorre valutare in che modo questa indicazione programmatica si tradurrà in una decisione esecutiva, ma evidentemente le dinamiche della Germania non vincolano gli altri Paesi NATO, la maggioranza dei quali non ha peraltro dato ad oggi segno di voler seguire l'esempio della Germania né di voler incrinare la linea stabilita dall'Alleanza e ribadita anche all'ultima Conferenza dei Ministri NATO a dicembre.
  Per queste ragioni, e in maniera coerente con la linea tenuta finora rispetto al Trattato, sottolinea che il Governo non ha previsto di chiedere la partecipazione con lo status di osservatori ai lavori della Riunione degli Stati Parte del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), ringraziando il Sottosegretario Di Stefano per aver espresso posizioni chiare e condivisibili, pur concordando sui rischi connessi alla minaccia nucleare, ricorda che in politica occorre mettere da parte i sogni e analizzare i fenomeni con lucida razionalità: in tal senso, non si può non riconoscere che l'equilibrio della deterrenza ha evitato per decenni l'esplosione di conflitti su scala globale.
  Sottolinea, inoltre, la necessità che i tavoli negoziali per il contenimento e la riduzione degli armamenti atomici coinvolgano tutti i Paesi, a partire da quelli più refrattari al negoziato, come l'Iran, la Corea del Nord e soprattutto la Cina, protagonista di una vera e propria escalation nel riarmo: al riguardo, segnala che già oggi nella regione dello Xinjiang sono stati collocati circa centodieci silos per il lancio di missili nucleari, mentre nel 2030 Pechino potrebbe disporre di oltre mille testate atomiche.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), associandosi alle considerazioni della collega Boldrini e ricordando che molti colleghi, di diversa appartenenza politica, hanno condiviso e supportato la campagna di mobilitazionePag. 62 promossa dall'ICAN, sottolinea l'opportunità che il tema venga ulteriormente approfondito tra i gruppi di maggioranza, rilevando che l'obiettivo della risoluzione in esame non è l'adesione dell'Italia al Trattato per la proibizione delle armi nucleari, ma semplicemente la partecipazione – in qualità di osservatrice – alla prima Conferenza degli Stati Parte di questo Trattato: tale scelta da parte dell'Italia potrebbe indurre i Paesi alleati – in particolare, quelli dotati dell'arma atomica – a fare altrettanto, con innegabili benefici sul piano della qualità del dibattito in sede di Conferenza.

  Laura BOLDRINI (PD), replicando al collega Formentini, ricorda che i sogni possono dare impulso all'azione politica e che la storia deve insegnare a non ripetere gli errori del passato: in questo senso, chiunque abbia avuto modo di visitare il Giappone ha appreso con drammaticità gli effetti di un disastro nucleare.
  Ribadisce che, a suo avviso, la partecipazione dell'Italia alla prima Conferenza degli Stati Parte del TPNW, oltre a dare concreta attuazione al principio costituzionale del ripudio della guerra, costituisce un'occasione privilegiata per rafforzare l'obiettivo di un mondo finalmente libero dalla minaccia nucleare.
  Ricordando che anche la campagna di mobilitazione dell'ICAN sembrava velleitaria, eppure ha prodotto risultati tangibili, ed associandosi alla proposta della collega Quartapelle Procopio di un supplemento di riflessione, chiede al Sottosegretario Di Stefano se esistano margini per approfondire il confronto con il Governo, eventualmente coinvolgendo lo stesso Ministro Di Maio.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO, sottolineando la piena disponibilità al dialogo dell'Esecutivo, evidenzia l'opportunità di rinviare l'approfondimento al termine della decima Conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione nucleare, in programma a gennaio prossimo, e all'esito di eventuali interlocuzioni con il nuovo Governo tedesco, che potrebbero essere accompagnate da analoghe occasioni di confronto tra le due Commissioni omologhe della Camera dei deputati e del Bundestag.
  Ribadisce, tuttavia, che allo stato attuale nessun Paese nucleare ha aderito al Trattato per la proibizione delle armi nucleari, né parteciperà alla Conferenza di marzo in qualità di osservatore.

  Piero FASSINO, presidente, concordando sulla opportunità di attendere gli esiti della decima Conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione nucleare prima di procedere ad ulteriori approfondimenti, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

INTERROGAZIONI

  Martedì 21 dicembre 2021. — Presidenza del Presidente Piero FASSINO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 13.55.

5-05144 Delmastro delle Vedove: Su eventuali misure per vietare la commercializzazione di prodotti provenienti dagli Xinjiang Production and Construction Corps.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che, essendo il collega Delmastro Delle Vedove impossibilitato a prendere parte alla seduta, con l'assenso del rappresentante del Governo, la trattazione dell'interrogazione in titolo è rinviata ad altra seduta.

5-06746 Boldrini: Sulla repressione del dissenso da parte delle autorità dell'Uganda in occasione delle elezioni presidenziali e legislative del 14 gennaio 2021.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Laura BOLDRINI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della rispostaPag. 63 del Governo, ribadendo che le elezioni presidenziali e politiche di gennaio 2021 in Uganda sono state caratterizzate da pesantissime irregolarità, nonché da violenze ed arresti arbitrari messi in atto dal regime di Yoweri Museveni. Analoghe violazioni sono state perpetrate in occasione delle elezioni suppletive svoltesi la settimana scorsa nel distretto di Kayunga: tra le altre cose, il leader dell'opposizione Bobi Wine è stato nuovamente arrestato, impedendogli di partecipare alla campagna elettorale.
  Invita, dunque, il Governo ad adoperarsi in sede bilaterale e multilaterale per condannare queste palesi violazioni dei diritti umani e dello Stato di diritto, che non possono essere giustificate con la necessità di mantenere buoni rapporti con il regime di Museveni, ritenuto un alleato importante nell'azione di contrasto al terrorismo internazionale.

5-07254 Quartapelle Procopio: Sul procedimento di liquidazione del gruppo di ong russe No profit Memorial.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, ricordando che il gruppo di ong No profit Memorial, nato grazie alle idee e al lavoro di Andrej Sacharov per preservare la memoria delle vittime delle repressioni staliniste, nel tempo ha acquisito una solida autorevolezza, sia in patria sia all'estero. I procedimenti avviati dalle autorità russe nei confronti di questa organizzazione – che, al pari di altre ong dissenzienti, è a rischio di chiusura a causa della legge russa sui cosiddetti «agenti stranieri» – rientrano in quell'opera di criminalizzazione che il regime di Putin sta mettendo in atto per reprimere ogni espressione del dissenso; analoga finalità, infatti, hanno anche i processi intentati contro gli storici come Jurij Dmitriev, di cui la Commissione si è occupata discutendo l'interrogazione 5-04149 a sua prima firma.
  Sottolineando che il Partito Democratico intende mantenere alta l'attenzione su questo tema ed esprimendo apprezzamento per la scelta dell'Esecutivo di far partecipare diplomatici italiani alle udienze del processo già svolte, auspica che tale presenza sia garantita anche nelle prossime udienze.

  Piero FASSINO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.05.

SEDE REFERENTE

  Martedì 21 dicembre 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 14.05.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sull'estinzione dei trattati bilaterali di investimento tra Stati membri dell'Unione europea, fatto a Bruxelles il 5 maggio 2020.
C. 3308 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 30 novembre scorso.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari Costituzionali, Giustizia, Bilancio, Finanze, Attività produttive e Politiche dell'Unione europea.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO ribadisce la necessità di procedere celermente alla ratifica dell'Accordo – a cui hanno già provveduto ben diciotto Stati dei ventitré che lo hanno sottoscritto – anche alla luce del sollecito da parte della Commissione Europea all'Italia in merito al completamento delle procedure interne, per Pag. 64consentire così l'entrata in vigore dell'Accordo.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera in modo unanime di conferire il mandato al relatore, onorevole Orsini, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei Gruppi.

  La seduta termina alle 14.10.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 21 dicembre 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO.

  La seduta comincia alle 14.10.

Sugli esiti della missione svolta a Parigi (8 dicembre 2021).

  Piero FASSINO, presidente, ricorda che la missione in titolo, cui hanno preso parte anche i colleghi Iolanda Di Stasio, Paolo Formentini, Osvaldo Napoli e Valentino Valentini, ha rappresentato la restituzione della visita svolta da una delegazione francese nel luglio scorso, in attuazione del rapporto di cooperazione rafforzata inaugurato con l'omologa Commissione francese. Avverte, inoltre, che sui contenuti della missione è stata predisposta dagli Uffici una relazione, pubblicata in allegato al resoconto sommario della presente seduta, unitamente ad un comunicato congiunto predisposto insieme al Presidente della Commissione esteri francese, onorevole Jean Luis Bourlanges (vedi allegato 3).

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 14.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.20.