CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 dicembre 2021
714.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 217

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 dicembre 2021. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE.

  La seduta comincia alle 13.40.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Marialucia LOREFICE, presidente, comunica che il deputato Claudio Pedrazzini ha cessato di far parte della Commissione.

Disposizioni di revisione del modello di Forze armate interamente professionali, di proroga del termine per la riduzione delle dotazioni dell'Esercito italiano, della Marina militare, escluso il Corpo delle capitanerie di porto, e dell'Aeronautica militare, nonché in materia di avanzamento degli ufficiali. Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale.
Nuovo testo unificato C. 1870 Ferrari e abb.
(Parere alla IV Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Marialucia LOREFICE, presidente e relatrice, fa presente che il nuovo testo unificato sul quale la XII Commissione è chiamata a esprimere il parere di competenza alla Commissione Difesa è stato adottato dalla Commissione medesima lo scorso 25 Pag. 218novembre, senza che ad esso siano state apportate ulteriori modifiche.
  Procede, quindi, a illustrarne sinteticamente il contenuto. L'articolo 1, al comma 1, proroga – sostituendo il riferimento all'anno 2024 con quello al 2030 – alcune disposizioni introdotte dal decreto delegato di revisione delle dotazioni organiche del personale militare e civile e dal successivo decreto integrativo, relativamente alla parte riferita al reclutamento, ai ruoli, agli organici, allo stato giuridico e all'avanzamento del personale militare e civile della Difesa. Al comma 2 viene sostituito il riferimento all'anno 2025 con quello all'anno 2031 relativamente alle disposizioni del codice dell'ordinamento militare che fissano in 150 mila unità l'entità complessiva delle dotazioni organiche del personale militare delle Forze armate e dispongono, altresì, sull'ammissione alle rafferme dei volontari di truppa.
  L'articolo 2 prevede un aumento delle dotazioni organiche dei sottoufficiali e dei volontari dell'Esercito italiano, della Marina militare, escluso il Corpo delle Capitanerie di porto, e dell'Aeronautica militare. L'articolo 3 introduce alcune modifiche al decreto legislativo n. 66 del 2010 in merito al reclutamento, allo stato giuridico, all'avanzamento e all'impiego dei volontari in ferma prefissata.
  L'articolo 4 stabilisce il trattamento economico dei volontari in ferma prefissata, l'articolo 5 detta disposizioni transitorie in materia di reclutamento, stato giuridico, avanzamento e trattamento economico dei volontari in ferma prefissata, mentre l'articolo 6 reca disposizioni di coordinamento e finali relative alla riforma del reclutamento.
  L'articolo 7 reca la ridenominazione delle qualifiche dei sergenti, dei gradi e delle qualifiche dei volontari in servizio permanente, mentre l'articolo 8 detta disposizioni in materia di avanzamento degli ufficiali.
  L'articolo 9 prevede, poi, che il Governo sia delegato a rivedere lo strumento militare nazionale di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, sulla base di una serie di princìpi e criteri direttivi. Evidenzia come esso rappresenti l'unica disposizione che investe le competenze della XII Commissione. Infatti, alla lettera c) del comma 1 si ricomprende tra tali principi e criteri direttivi la previsione di un contingente aggiuntivo in soprannumero, non superiore a cinquemila unità, di personale militare dell'Esercito italiano, della Marina militare e dell'Aeronautica militare ad alta specializzazione, compresi medici, personale delle professioni sanitarie e tecnici di laboratorio, da impiegare anche con compiti specifici in circostanze di pubblica calamità e in situazioni di straordinaria necessità e urgenza.
  La successiva lettera l) prevede la revisione della struttura organizzativa e ordinativa del Servizio sanitario militare secondo criteri interforze e di specializzazione, attraverso: l'adeguamento di strutture e risorse strumentali anche per l'utilizzazione a supporto del Servizio sanitario nazionale; la costituzione di un contingente aggiuntivo in soprannumero, complessivamente pari a 450 unità di ufficiali medici in servizio permanente e a 675 unità di marescialli, graduati e appuntati e carabinieri in servizio permanente da destinare alle professioni sanitarie, ripartito nei rispettivi corpi e ruoli dell'Esercito italiano, della Marina militare, dell'Aeronautica militare e dell'Arma dei carabinieri; la possibilità, per i medici militari e il personale militare delle professioni sanitarie, di esercitare l'attività libero professionale intramuraria sulla base di convenzioni stipulate tra il Ministero della difesa, il Ministero della salute, il Ministero dell'economia e delle finanze e le regioni.
  Fa presente, poi, che alla lettera m) si prevede l'istituzione di fascicoli sanitari relativi agli accertamenti sanitari effettuati nell'ambito di una procedura concorsuale di una qualsiasi Forza armata, stabilendo che ad essi sia riconosciuta validità in riferimento a ulteriori procedure concorsuali della stessa o di altra Forza armata, per un arco temporale prestabilito e senza alcuna esplicita richiesta da parte dell'interessato.
  Si prevede altresì che i decreti legislativi siano adottati su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro della difesa, di concerto con i Ministri per Pag. 219la pubblica amministrazione e dell'economia e delle finanze, nonché, per i profili di rispettiva competenza, con il Ministro della salute, il Ministro dell'istruzione e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
  Non essendoci richieste di intervento, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 13.50.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 15 dicembre 2021.

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti dell'Ufficio parlamentare di bilancio, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante istituzione dell'assegno unico e universale per i figli a carico (Atto n. 333).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 14.45.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 15 dicembre 2021. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE.

  La seduta comincia alle 14.45.

Schema di decreto legislativo recante istituzione dell'assegno unico e universale per i figli a carico.
Atto n. 333.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 10 dicembre 2021.

  Marialucia LOREFICE, presidente, avverte che è stato trasmesso il parere espresso dalla Conferenza unificata su tale schema di decreto legislativo in oggetto.
  Ricorda che nella seduta del 10 dicembre scorso il relatore, deputato Lepri, ha svolto la relazione e che nelle sedute di ieri, martedì 14 dicembre, e di oggi, si è svolto un breve ciclo di audizioni informali. Avverte che nella seduta odierna sarà avviata la discussione, al termine della quale il relatore presenterà una proposta di parere sull'Atto del Governo in esame.

  Maria Teresa BELLUCCI (FDI) rileva l'utilità delle audizioni svolte, che hanno consentito di comprendere molti aspetti del testo in esame e di conoscere i diversi punti di vista dei soggetti coinvolti. Osserva che rispetto a un provvedimento certamente atteso, in quanto esso effettua un riordino delle misure esistenti e ampia la platea di beneficiari, le audizioni hanno confermato alcune criticità che erano già state segnalate nel corso dell'esame della legge di delega e che avrebbero potuto trovare soluzione con il provvedimento attuativo.
  In primo luogo, pone in rilievo l'utilizzo integrale dell'ISEE per stabilire l'ammontare dell'assegno unico, ricordando che la norma di delega aveva previsto la possibilità di utilizzare anche solo alcune componenti di tale indicatore, al fine di assicurare una maggiore equità degli interventi. Sottolinea che anche l'Ufficio parlamentare di bilancio nella sua audizione ha evidenziato il forte impatto della componente immobiliare, anche per la prima casa e per abitazioni di valore ridotto, sulla determinazione dell'importo dell'assegno. Rileva che in tal modo si vìola il principio costituzionale della tutela del risparmio, segnalando che sarebbe stato opportuno prevedere, quantomeno, franchigie più alte relative agli immobili o un minor peso degli stessi sull'indicatore. Invita, pertanto, a inserire all'interno del parere che la Commissione dovrà esprimere una segnalazione in tal senso.
  Richiama, quindi, le problematiche connesse alla cosiddetta clausola di salvaguardia rispetto alle prestazioni attualmente erogate, che è parziale, limitata nel tempo e prevista solo per i livelli di reddito bassi. Ritiene inaccettabile questa impostazione, rilevando che, alla luce del continuo e drammatico calo della natalità dovrebbe Pag. 220essere assicurato a tutti almeno il livello di supporto attualmente ricevuto. Ribadisce in proposito che il sostegno alle nascite rappresenta un elemento essenziale per contrastare un declino demografico che altrimenti appare irreversibile, segnalando che l'immigrazione non può essere considerata una soluzione a tale problema.
  Pone in evidenza il dato – confermato nel corso delle audizioni svolte, seppure con valutazioni diverse – per cui una quota non irrilevante di famiglie, pari ad almeno 10 per cento circa, riceverà un sostegno inferiore a quello previsto dalla legislazione vigente. Ricorda, inoltre, che, diversamente da quanto accade per gli attuali assegni familiari, è necessaria la presentazione di una domanda per accedere al beneficio. Richiama, in proposito, le difficoltà che si sono verificate, da lei tempestivamente segnalate, rispetto all'assegno temporaneo che è stato erogato a partire da luglio, ricordando che il numero di richieste è stato nettamente inferiore a quello atteso.
  Trova, poi, irragionevole la previsione di una riduzione dell'assegno per i figli da 18 a 21 anni, di oltre la metà rispetto a quello ordinario, rilevando che in tale fascia di età le spese sono casomai destinata a salire. Segnala, pertanto, l'esigenza di prevedere una riduzione meno penalizzante. Invita anche a una riflessione rispetto ai criteri utilizzati per la determinazione dell'assegno nel caso di famiglie in cui sono presenti figli con disabilità.
  In conclusione, richiama l'attenzione sulle problematiche connesse alle famiglie con un solo figlio, che peraltro rappresentano la maggioranza nel Paese, che risulterebbero penalizzate, in proporzione, rispetto a quelle più numerose. Si riserva, in conclusione, di intervenire in sede di discussione della proposta di parere che sarà predisposta dal relatore.

  Celeste D'ARRANDO (M5S), intervenendo da remoto, dichiara di condividere buona parte delle considerazioni svolte dalla collega Bellucci.
  Segnala quindi l'opportunità, riprendendo una proposta avanzata nel corso delle audizioni dal relatore, deputato Lepri, di mettere a disposizione delle famiglie un'applicazione che consenta loro di valutare con precisione l'ammontare dell'assegno in ragione delle diverse situazioni specifiche.
  Rileva come l'audizione dell'Ufficio parlamentare di bilancio abbia evidenziato la necessità di svolgere una riflessione sulla cosiddetta clausola di salvaguardia, osservando che il limite previsto di un reddito ISEE pari a 25.000 euro annui, seppure comprensibile, rischia di escludere famiglie che si trovano oggettivamente in una situazione di difficoltà.
  Nel ricordare che occorre tenere nella dovuta considerazione il fatto che l'assegno unico prevede una più ampia platea di destinatari rispetto alla normativa vigente, invita ad effettuare un approfondimento, al fine di un eventuale inserimento nel parere di un rilievo in tal senso, sul sostegno alle famiglie con figli disabili di età superiore 21 anni.

  Elena CARNEVALI (PD) ritiene utile svolgere alcune considerazioni, alla luce del fatto che con l'espressione del parere la XII Commissione concluderà il suo compito rispetto all'adozione dell'assegno unico. Prima di procedere all'esame di alcuni aspetti problematici, ritiene doveroso sottolineare l'importanza di avere introdotto una misura di carattere universalistico che riguarda oltre 7 milioni di nuclei familiari, con 11 milioni di figli, e avvicina finalmente l'Italia, a livello di aiuti alle famiglie, alla gran parte dei Paesi europei. Ricorda, inoltre, che l'assegno unico è destinato anche a figure precedentemente escluse quali i lavoratori autonomi, i disoccupati e i coltivatori diretti e che esso viene erogato fino a 21 anni. Rileva, richiamando i recentissimi dati forniti dall'Istat sull'ulteriore contrazione delle nascite, che occorre valutare le numerose e positive innovazioni previste con la legge di delega e con il decreto attuativo all'esame della Commissione anziché concentrarsi esclusivamente su singole criticità.
  Fatte queste premesse, invita a una riflessione sul meccanismo previsto dall'articolo 5 per salvaguardare i livelli di sostegno vigenti, al fine di valutare eventualmente la relativa stabilizzazione del tempo. Pag. 221Sottolinea, quindi, la delicatezza del passaggio ad un meccanismo «a domanda» per la percezione dell'assegno, ponendo in rilievo la necessità di campagne informative capillari e di una semplificazione delle procedure.
  Segnala, inoltre, l'opportunità di un approfondimento in relazione alle considerazioni emerse nel corso delle audizioni delle associazioni rappresentative delle persone con disabilità.
  In merito alle considerazioni svolte dalla collega Bellucci nella fase conclusiva del suo intervento, osserva che il meccanismo di calcolo dell'assegno unico e universale non produce effetti distorsivi ai danni delle famiglie con un solo figlio ma prevede esclusivamente un aumento del beneficio per le famiglie più numerose, a partire da quelle con tre figli. Segnala, tuttavia, l'esigenza di porre la dovuta attenzione rispetto all'esigenza di tutelare le famiglie monogenitoriali.
  In conclusione ribadisce, anche sulla base dei dati forniti dall'Ufficio parlamentare di bilancio nell'audizione appena conclusa, che occorre tenere nella dovuta considerazione le numerose ricadute positive legate all'introduzione dell'assegno unico che, ampliando la platea di beneficiari, rappresenta una misura di equità e giustizia.

  Stefano LEPRI (PD), relatore, dichiara di avere preso nota di tutte le considerazioni svolte dai colleghi intervenuti, ai fini della predisposizione di una proposta di parere. In generale osserva che, pur in presenza di un aumento delle risorse in favore delle famiglie in misura pari a circa il 50 per cento, è inevitabile che vi possa essere un'insoddisfazione rispetto ad alcune misure specifiche.
  In merito alle preoccupazioni manifestate dalla collega Bellucci al termine del suo intervento, precisa che lo schema di decreto legislativo in esame prevede un analogo importo dell'assegno per tutti i figli e una maggiorazione dello stesso a partire dal terzo figlio, rilevando come tale forma di sostegno non possa essere considerata una discriminazione ma esclusivamente una misura di favore per situazioni maggiormente meritevoli di un intervento pubblico.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.25.