CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 dicembre 2021
709.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 7 dicembre 2021. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA.

  La seduta comincia alle 13.10.

Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento al Protocollo di Montréal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono, adottato a Kigali il 15 ottobre 2016.
C. 2655 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Elena RAFFAELLI (LEGA), relatrice, intervenendo da remoto, ricorda come ormai da diversi decenni la Comunità internazionale abbia preso coscienza della minaccia rappresentata dal danneggiamento dell'ozono stratosferico e abbia cercato, in sede internazionale, di individuare strategie comuni per il controllo e la riduzione delle emissioni di sostanze che riducono lo strato di ozono.
  Il primo atto internazionale relativo alla materia è la Convenzione siglata a Vienna nel 1985 che prevedeva l'adozione di un protocollo successivo e l'istituzione di una conferenza delle Parti. Il 16 settembre del 1987 è stato quindi siglato a Montreal un «Protocollo sulle sostanze nocive per l'ozono stratosferico». Attualmente il Protocollo e la Convenzione – entrambi ratificati dall'Italia nel 1988 – contano 198 Parti ed è lo strumento operativo del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) per la protezione dell'ozono stratosferico.
  Tra gli obiettivi principali perseguiti con il Protocollo e i successivi emendamenti ad esso apportati, si configurano quelli diretti a: regolamentare il consumo e la produzione di determinate categorie di sostanze che incidono sulla consunzione dell'ozonosfera; stabilizzare i livelli annui di produzione e di consumo delle sostanze inquinanti; regolare i rapporti con gli altri Stati che non siano Parti.
  Dal punto di vista giuridico il Protocollo è costruito in maniera «flessibile»: esso può infatti essere emendato o soggetto ad «aggiustamenti» (questi ultimi riguardano modifiche degli allegati o dei termini fissati per la riduzione del consumo e della produzione di sostanze e possono essere adottati per consenso). Devono invece essere ratificati da almeno due terzi delle Parti gli «emendamenti», dal momento che riguardano l'aggiunta di nuove sostanze e delle relative misure di controllo nonché qualsiasi altra modifica dell'articolato del Protocollo.
  In passato il Protocollo è stato oggetto di 4 modifiche.
  La prima modifica (del 1990) riguardava l'inserimento di ulteriori sostanze nocive e la progressiva riduzione della produzione e del consumo delle sostanze che provocano l'assottigliamento della fascia di ozono.
  La seconda modifica (nel 1992) ha accelerato i termini fissati per l'eliminazione di alcune sostanze ed ha ampliato la lista delle sostanze nocive per l'ozonosfera.
  La terza modifica (nel 1997) ha introdotto nuovi controlli del commercio di sostanze che riducono lo strato d'ozono.
  La quarta modifica (del 2002) ha introdotto, sostanzialmente, nuovi controlli sulla produzione e sul commercio di idroclorofluorocarburi (HCFC) e la definizione del calendario di eliminazione per produzione e consumo di bromo-clorometano.
  Il provvedimento in esame, sottoscritto da 197 Parti, reca adesso la quinta modifica, entrata in vigore a livello internazionale il 1° gennaio 2019.
  Nell'ottobre del 2016, la Riunione delle Parti contraenti tenutasi a Kigali, in Ruanda, ha approvato l'Emendamento al testo del Protocollo – entrato in vigore lo scorso 1° gennaio – relativo alla riduzione degli idrofluorocarburi (HFC) elencati in un apposito allegato, sostanze, utilizzate in particolare nei settori della refrigerazione e del condizionamento dell'aria, che pur non avendo un impatto sullo strato dell'ozono atmosferico, possono determinare un elevato potenziale di riscaldamento globale. Pag. 57
  L'Emendamento esplicita l'impegno ad applicare nei confronti di tali sostanze gli obblighi e le prescrizioni introdotti nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e del relativo Protocollo di Kyoto.
  Il testo divide i Paesi in tre gruppi in funzione della data rispetto alla quale devono congelare la produzione e il consumo di HFC; per i Paesi sviluppati (Paesi A2), gli impegni di riduzione delle emissioni del 10 per cento rispetto alla loro quota base è previsto prendano avvio sin dal 2019, per concludersi nel 2036 con una riduzione complessiva pari all'85 per cento.
  Al termine delle varie fasi di riduzione, anche gli altri Stati sono tenuti a consumare e produrre non più del 15-20 per cento rispetto alle loro rispettive quote base, rispettivamente entro l'anno 2045 per i Paesi in via di Sviluppo del Gruppo 1, ed entro il 2047 per Paesi in via di sviluppo del Gruppo 2, fra cui vengono annoverati India, Iran, Pakistan e i Paesi arabi del Golfo.
  L'Emendamento obbliga, inoltre, ciascuna Parte a istituire entro il 1° gennaio 2019 o entro tre mesi dalla data di entrata in vigore dell'Emendamento, un sistema per il rilascio di licenze per l'importazione e l'esportazione degli HFC controllati dal Protocollo ed elencati in un apposito allegato, siano tali sostanze vergini, recuperate, riciclate o rigenerate.
  Per l'Italia, secondo quanto esplicitato nella relazione di accompagnamento, la ratifica in esame non imporrà obblighi addizionali per le amministrazioni centrali e le imprese, dal momento che il sistema giuridico nazionale e dell'Unione europea risultano già conformi alle disposizioni da esso introdotte in ragione del fatto che il Regolamento (UE) 517/2014 ha introdotto misure persino più restrittive rispetto a quelle previste dall'emendamento medesimo.
  Il disegno di legge, già approvato dall'altro ramo del Parlamento, reca le consuete clausole di autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione, nonché la norma di copertura finanziaria legata all'impegno, a seguito della decisione assunta dalla Conferenza delle Parti tenutasi nel novembre 2017, di contribuire pro quota all'apposito Fondo Multilaterale per 2.118.432 euro annui a decorrere dal 2020.
  Tenuto conto della finalità dell'accordo, che consentirà di porre l'Italia in linea con la posizione adottata dalla maggior parte dei Paesi dell'Unione europea (mancano le ratifiche solo dell'Italia, della Spagna e di Malta) nel quadro degli impegni internazionali per la protezione dell'ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici, preannuncia una proposta di parere favorevole.

  Alessia ROTTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto forestale europeo riguardante lo stabilimento in Italia di un ufficio sulla forestazione urbana, con Allegato, fatto a Helsinki il 15 luglio 2021.
C. 3318 Governo.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Roberto MORASSUT (PD), relatore, intervenendo da remoto, fa presente che l'Istituto forestale europeo (IFE), creato nel 1993, è divenuto un'organizzazione internazionale con la Convenzione di Joensuu il 28 agosto 2003 ratificata dall'Italia. Attualmente fanno parte dell'Istituto, con sede in Finlandia, 29 stati europei e 128 organizzazioni associate e affiliate appartenenti a 40 paesi.
  Gli organi di vertice dell'IFE sono il Consiglio, in cui sono rappresentati i Paesi membri, il Comitato direttivo, di otto membri (tra cui il prof. Marchetti, dell'Università del Molise) e il Comitato consultivo scientifico, presieduto dalla prof. Paoletti dell'Istituto per la protezione sostenibile delle piante del CNR di Firenze.
  Tra le attività di IFE ci sono quelle di facilitare e stimolare la creazione di reti collegate alle foreste, promuovere la diffusione di informazioni imparziali e pertinenti alle politiche relative alle foreste e Pag. 58alla silvicoltura e sostenere la ricerca forestale e l'uso di informazioni scientificamente valide come base per le politiche forestali.
  L'Istituto forestale europeo è finanziato principalmente attraverso progetti europei, come il programma per la ricerca e l'innovazione Horizon 2020 della Commissione europea, o mediante contributi concessi da ministeri nazionali e altre istituzioni. La Finlandia è il maggior contributore, in quanto Paese ospitante la sede centrale dell'Istituto. Per l'Italia vale un accordo di collaborazione permanente con un contributo di 40.000 euro annui, stanziati anche per il triennio 2019-2021.
  Il provvedimento riguarda l'apertura di una sede dell'IFE in Italia e segnatamente – sulla base della disponibilità del Mipaaf – presso la sede del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA), in via Manziana 30, a Roma.
  Nell'ambito della strategia dell'IFE per gli anni 2017-2021 riferita al tema prioritario della «resilienza» e alla ricerca sulla capacità delle foreste di fare fronte ai cambiamenti climatici, l'attività della sede in Italia si concentrerà sul tema delle foreste urbane e intende essere complementare alle attività di altre organizzazioni internazionali aventi sede a Roma che operano nel campo della gestione sostenibile delle risorse naturali, come la FAO e l'IFAD (International Fund for Agricultural Development)
  Rinvia alla documentazione degli uffici per l'illustrazione dettagliata dei 19 articoli di cui si compone l'Accordo. Quanto al contenuto del disegno di legge di ratifica, esso reca le ordinarie clausole di ratifica e ordine di esecuzione dell'Accordo, mentre l'articolo 3 riguarda la copertura degli oneri, derivanti dall'attuazione dell'articolo XVII dell'Accordo, pari a 500.000 euro annui a decorrere dall'anno 2021.
  Tenuto conto dei contenuti del provvedimento, preannuncia una proposta di parere favorevole.

  Alessia ROTTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

D.L. n. 146/2021: Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.
C. 3395 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni VI e XI).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Mario MORGONI (PD), relatore, intervenendo da remoto, si sofferma sui soli contenuti che involgono la competenza della Commissione.
  L'articolo 5, ai commi 2-bis e 2-ter stabilisce che la tassa sui rifiuti (TARI) non sia dovuta per taluni immobili indicati nel Trattato fra la Santa Sede e l'Italia, sottoscritto l'11 febbraio 1929. L'esenzione si applica per i periodi di imposta per i quali non è decorso il termine di accertamento del tributo nonché ai rapporti pendenti e non definiti con sentenza passata in giudicato.
  L'articolo 7 reca il rifinanziamento del Fondo per l'incentivazione della mobilità a basse emissioni con complessivi 100 milioni di euro per l'anno 2021. Il fondo riguarda gli incentivi alla mobilità a basse emissioni, i contributi cosiddetto ecobonus, per l'acquisto di autoveicoli elettrici e ibridi e i contributi per l'acquisto di autoveicoli con fasce di emissioni superiori, nonché per gli autoveicoli commerciali, speciali ed usati.
  Il comma 2-bis dell'articolo 7 prevede contributi per veicoli poco inquinanti. In particolare, dispone che il MIMS provveda alla concessione dei contributi già previsti dalla legge di bilancio 2019 per la riqualificazione elettrica dei veicoli secondo le modalità stabilite con un decreto ministeriale, anch'esso già previsto dall'articolo 74-bis del D.L. n. 104/2020.
  La disposizione che maggiormente investe le competenze della Commissione è recata dall'articolo 16-bis. La norma in commento reca misure finalizzate alla semplificazione e all'accelerazione delle procedure per la realizzazione degli interventi di rifunzionalizzazione degli immobili di proprietà statale, da destinare al soddisfacimento Pag. 59 delle esigenze allocative delle medesime amministrazioni statali.
  La finalità dell'articolo in esame è quella di agevolare il rilascio di beni di proprietà di terzi utilizzati in locazione passiva con contratti scaduti o in scadenza entro il 31 dicembre 2023 e razionalizzare gli spazi in uso alle Amministrazioni dello Stato, attraverso la rapida realizzazione degli interventi di rifunzionalizzazione degli immobili di proprietà statale, da destinare al soddisfacimento delle esigenze allocative delle medesime Amministrazioni statali, in coerenza con le finalità di digitalizzazione e sostenibilità ecologica previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
  A tal fine viene disposto (dai commi 1-3) che l'Agenzia del demanio convoca una conferenza di servizi sul progetto di fattibilità tecnica ed economica, per la cui approvazione viene previsto un iter semplificato e accelerato, in particolare con la riduzione dei termini previsti in materia ambientale e paesaggistico-culturale.
  Il comma 4 dispone che, in deroga alla disciplina del Codice dei contratti pubblici, la verifica del progetto definitivo e del progetto esecutivo accerta, altresì, l'ottemperanza alle prescrizioni impartite in sede di approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, di quelle impartite in sede di valutazione ambientale e archeologica nonché di quelle eventualmente impartite all'esito della procedura prevista, in caso di amministrazioni dissenzienti, dall'art. 14-quinquies della legge 241/1990.
  Il comma 5 dispone che, fermo quanto previsto al comma 3, all'esito della verifica di cui al comma precedente, l'Agenzia del demanio procede direttamente all'approvazione del progetto definitivo o esecutivo.
  In base al comma 6, l'Agenzia del demanio può procedere all'affidamento congiunto della progettazione e dell'esecuzione dei relativi lavori (cosiddetto appalto integrato) anche sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica. L'affidamento avviene mediante acquisizione del progetto definitivo in sede di offerta ovvero, in alternativa, mediante offerte aventi ad oggetto i successivi livelli di progettazione, la realizzazione delle opere e il prezzo. In entrambi i casi, l'offerta relativa al prezzo indica distintamente il corrispettivo richiesto per i livelli di progettazione affidati e per l'esecuzione dei lavori.
  Qualora si rendano necessarie modifiche sostanziali, l'Agenzia del demanio può indire una nuova conferenza di servizi ai fini dell'approvazione del progetto definitivo e alla stessa è chiamato a partecipare anche l'affidatario dell'appalto che provvede, ove necessario, ad adeguare il progetto alle eventuali prescrizioni susseguenti ai pareri resi in sede di conferenza di servizi.
  Il comma 7 – al fine di favorire la più ampia digitalizzazione dei servizi e delle attività della pubblica amministrazione, anche per far fronte alle esigenze derivanti dal prolungamento dell'emergenza sanitaria – prevede che gli importi e i quantitativi massimi complessivi degli strumenti di acquisto e di negoziazione i cui termini di durata contrattuale non siano ancora spirati alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, anche se eventualmente sia stato già raggiunto l'importo o il quantitativo massimo, realizzati da Consip S.p.A. e dai soggetti aggregatori aventi ad oggetto servizi applicativi e sistemistici, servizi cloud e contact center, sicurezza, reti locali, server, PC e licenze software sono incrementati del 50% del valore iniziale, fatta salva la facoltà di recesso dell'aggiudicatario con riferimento a tale incremento, da esercitarsi entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
  Il comma 8 inserisce l'Agenzia del demanio tra i soggetti – individuati dal Codice dei contratti pubblici – iscritti di diritto nell'elenco delle stazioni appaltanti qualificate.
  In base al comma 9 – al fine di assicurare il conseguimento degli obiettivi di transizione ecologica ed innovazione digitale perseguiti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nonché di accelerare la realizzazione degli interventi di valorizzazione, manutenzione, rifunzionalizzazione, efficientamento energetico ed adeguamento sismico degli immobili di proprietà statale, Pag. 60inclusi gli immobili confiscati gestiti dall'Agenzia del demanio – la predetta Agenzia opera utilizzando le risorse della Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici, di cui all'art. 1, commi dal 162 a 170 e 106 della legge 145/2018. A tal fine la struttura di cui al presente comma opera con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.
  L'articolo 16-octies disciplina procedure semplificate e accelerate per assicurare l'avvio e la rapida conclusione delle attività finalizzate alla realizzazione del programma di interventi per le città di Bergamo e Brescia designate «Capitale italiana della cultura» per il 2023. Si tratta, in particolare, di interventi di manutenzione straordinaria degli immobili di proprietà dello Stato insistenti nei territori delle due città, cui il recente decreto-legge n. 34 del 2020 ha conferito il suddetto titolo di «Capitale italiana della cultura»
  A tal fine, le città di Bergamo e di Brescia sono autorizzate a presentare al Ministero della cultura, entro il 31 gennaio 2022, un progetto unitario di iniziative finalizzato a incrementare la fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Si dispone quindi che, previo accordo con le strutture del MIMS, l'esecuzione dei predetti interventi manutentivi possa essere gestita direttamente dall'Agenzia del demanio, qualora gli stessi interventi siano relativi ad immobili rientranti nei piani per la prevenzione del rischio sismico, per l'efficientamento energetico o in altri piani di investimento della medesima Agenzia, ovvero laddove possano essere comunque garantite economie di scala e forme di razionalizzazione degli investimenti.
  L'articolo 17, comma 2 incrementa di 187 milioni di euro per l'anno 2021 il fondo previsto dalla legge di bilancio 2021, istituito per fronteggiare i danni causati dagli eventi alluvionali verificatisi negli anni 2019 e 2020, per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza, al fine di far fonte alle esigenze derivanti dagli interventi urgenti previsti dall'articolo 25, comma 2, lettera d), del Codice della protezione civile (decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1).
  Si riserva, in conclusione, di presentare una proposta di parere che tenga conto degli elementi che emergeranno dal dibattito.

  Alessia ROTTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.

SEDE REFERENTE

  Martedì 7 dicembre 2021. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA.

  La seduta comincia alle 13.25.

Disposizioni per l'incremento degli impianti destinati al pretrattamento, alla selezione della frazione organica e degli imballaggi e al recupero energetico dei rifiuti urbani, assimilati e speciali non pericolosi, nonché misure volte a favorire l'economia circolare.
C. 1792 Gelmini.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 12 febbraio 2020.

  Alessia ROTTA (PD), presidente, ricorda che nella seduta del 12 febbraio 2020 la relatrice, onorevole Mazzetti, ha svolto la relazione introduttiva.
  Evidenzia che il provvedimento in esame, inserito nel programma dei lavori su sollecitazione del gruppo di Forza Italia, tratta una pluralità di materie successivamente oggetto di interventi normativi, quali ad esempio la disciplina della riduzione dell'uso della plastica negli imballaggi o ancora la normativa sulla cessazione della qualifica di rifiuto.
  Inoltre, sul tema della gestione dei rifiuti e dell'economia circolare sono pendenti presso questa Commissione numerose proposte di legge, tra cui cito in particolare la proposta a prima firma Bordonali C. 1446, in materia di gestione dei rifiuti urbani, dal momento che essa figura Pag. 61nel programma dei lavori della Commissione del mese di gennaio.
  Pertanto, per ragioni di economia dei lavori, chiede ai gruppi di valutare se promuovere una deliberazione di abbinamento delle proposte di legge presentate, a partire da quella citata, da prendere in esame nel prossimo Ufficio di presidenza.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.30.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Martedì 7 dicembre 2021. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la Transizione ecologica, Vannia Gava.

  La seduta comincia alle 13.30.

  Alessia ROTTA, presidente, avverte che la pubblicità della seduta sarà assicurata – ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento e la prassi applicativa dei pareri della Giunta del Regolamento del 14 luglio 2004 e 26 giugno 2013 – anche attraverso la web-tv della Camera dei Deputati. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.
  L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 135-ter del Regolamento, aventi ad oggetto questioni di competenza del Ministero della Transizione ecologica.
  Ricorda che, per ciascuna interrogazione, il presentatore ha facoltà di illustrarla per non più di un minuto, mentre il rappresentante del Governo ha non più di tre minuti per la risposta. Successivamente, l'interrogante ha facoltà di replica, per non più di due minuti.

5-07215 Foti: Eliminazione del riferimento all'end of waste nella valutazione dei «progetti faro» di economia circolare del PNRR nel settore della carta e del cartone.

  Rachele SILVESTRI (FDI) illustra l'interrogazione in titolo di cui è cofirmataria, che tratta un tema – quello dell'end of waste – più volte approfondito dalla Commissione, che nel caso di specie viene particolarmente in evidenza dal momento che l'Italia è leader in Europa nel settore della carta riciclata.

  La sottosegretaria di Stato Vannia GAVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Rachele SILVESTRI (FDI), replicando, prende atto della risposta di cui ringrazia la sottosegretaria. Sottolinea che il secondo avviso pubblicato nel sito del Ministero della transizione ecologica ha creato un forte allarme nelle aziende del comparto. Si riserva, quindi, di intervenire successivamente sul medesimo argomento, volendo valutare quali saranno gli effetti sulla filiera conseguenti al citato avviso.

5-07216 Pezzopane: Sostegno dell'Italia all'iniziativa di altri Stati membri per un progetto legislativo europeo sulla protezione del suolo.

  Chiara BRAGA (PD), illustra l'interrogazione in titolo di cui è cofirmataria.

  La sottosegretaria di Stato Vannia GAVA, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Chiara BRAGA (PD), replicando da remoto, si dichiara soddisfatta dell'impegno rappresentato dalla rappresentante del Governo a sostenere, nell'ambito del Consiglio europeo, una iniziativa per la difesa del suolo. Ritiene che la circostanza per la quale il nostro Paese abbia in esame una legge volta a limitare il consumo di suolo costituisca un presupposto oggettivo del suo schieramento al fianco di quei Paesi che chiedono alla Commissione europea un progetto legislativo sulla protezione del suolo. Auspica pertanto un ruolo proattivo dell'Italia nella direzione sopraesposta nell'ambito del Consiglio ambiente che si svolgerà tra pochi giorni.

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5-07217 Maraia: Esclusione dal finanziamento pubblico dei progetti basati sulla cattura e stoccaggio della CO2 (carbon capture and storage – CCS).

  Luca SUT (M5S) illustra, da remoto, l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  La sottosegretaria di Stato Vannia GAVA, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Luca SUT (M5S), replicando da remoto, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, riservandosi di affrontare di nuovo tale questione una volta che sia chiara la destinazione delle risorse pubbliche. Evidenzia, come riportato anche nella risposta della rappresentante del Governo, che si tratta di una tecnologia del tutto sperimentale e fa presente che laddove sono stati avviati progetti di questo tipo – ed in particolare si riferisce agli Stati Uniti d'America – questi sono stati abbandonati. Ritiene, infatti, che debbano essere valutati tutti gli effetti secondari, ovvero gli eventuali rischi economici e sociali, nonché quelli per la salute, cui si aggiungono anche i rischi dovuti alla situazione geologica, che in Italia risultano particolarmente rilevanti.

  Alessia ROTTA, presidente, avverte che è stata ritirata l'interrogazione 5-07218 Ruffino: Incompatibilità ambientale del progetto di due depuratori per i comuni bresciani del lago di Garda e iniziative per l'effettivo miglioramento delle acque del lago di Garda e del fiume Chiese.

5-07219 Dara: Realizzazione di impianti di trattamento e recupero rifiuti nel Centro-Sud, anche alla luce del trasferimento dei rifiuti nel Nord del Paese e del conseguente sovraccarico di alcuni suoi impianti.

  Tullio PATASSINI (LEGA), illustra da remoto l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  La sottosegretaria di Stato Vannia GAVA, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Tullio PATASSINI (LEGA), replicando da remoto, ringrazia la sottosegretaria per la risposta, dalla quale si evince con chiarezza la necessità di aumentare la capacità impiantistica soprattutto in alcune aree del Paese in cui si registra una particolare carenza, anche avvalendosi dei fondi del PNRR.

5-07220 Plangger: Recepimento delle prescrizioni sanitarie evidenziate dai sindaci del territorio già nelle more della conclusione della procedura di riesame dell'autorizzazione integrata ambientale per l'esercizio della raffineria di Milazzo.

  Alessio Mattia VILLAROSA (MISTO), illustra, da remoto, l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, sottolineando come il primato della tutela della salute, confermato dalle misure prese dal Governo nel corso della pandemia, venga disatteso qualora a doverla preservare siano le grandi aziende.

  La sottosegretaria di Stato Vannia GAVA, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Alessio Mattia VILLAROSA (MISTO), replicando, ringrazia per la risposta, di cui si dichiara parzialmente soddisfatto. Auspica che nella prossima riunione della conferenza dei servizi del 13 dicembre si possa risolvere la questione oggetto dell'interrogazione, evidenziando come l'elevata percentuale di malformazioni congenite meriti un'attenzione che ancora non è stata data. Rileva inoltre che nell'interrogazione si chiedeva per i comuni limitrofi un passaggio ulteriore, ovvero la presentazione di prescrizioni e non di semplici osservazioni, trovandosi alcuni di essi a poche centinaia di metri dagli impianti in oggetto.

  Alessia ROTTA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.10.