CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 novembre 2021
705.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 30 novembre 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Deborah Bergamini.

  La seduta comincia alle 10.15.

Disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi.
Testo unificato C. 196 Fregolent, C. 721 Madia e C. 1827 Silvestri.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 25 novembre 2021.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che l'avvio della discussione in Assemblea del provvedimento, già rinviato al 29 novembre prossimo, è stato ulteriormente posticipato alla parte pomeridiana della seduta di domani, mercoledì 1° dicembre: al fine di rispettare tale termine occorre concludere l'esame degli emendamenti nella seduta odierna e concludere l'esame in sede referente entro le ore 14 di domani.
  Ricorda altresì che nella precedente seduta di esame la relatrice e la rappresentante del Governo avevano espresso i pareri sugli emendamenti.

  La Sottosegretaria Deborah BERGAMINI rivalutando il parere già espresso sull'emendamento Raciti 1.1, esprime parere favorevole, a condizione che sia ulteriormente riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato). Analogamente, rivalutando il parere già espresso, esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Elisa Tripodi 4.10, a condizione che sia ulteriormente riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

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  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, concorda con il parere espresso dalla rappresentante del Governo.

  Silvia FREGOLENT (IV), svolgendo alcune considerazioni di carattere generale, ritiene che il legislatore abbia due possibilità nel regolamentare la materia in oggetto: o sceglie di reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti – questione ben diversa dalla forma di contribuzione volontaria dei cittadini, prevista attualmente dalla normativa vigente – oppure stabilisce regole trasparenti attraverso le quali il cittadino possa comprendere il legame tra politica e alcuni gruppi di interesse. Osservando che sono stati apportati alcuni miglioramenti al testo unificato in esame, anche grazie alla disponibilità della relatrice, del Governo e del Presidente, ritiene, tuttavia, che esso rechi ancora alcuni profili critici che si riserva di approfondire nel prosieguo dell'esame.

  Annagrazia CALABRIA (FI) chiede che la pubblicità dei lavori della Commissione sia assicurata anche mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del sistema audiovisivo di ripresa a circuito chiuso. Prende atto che il presentatore dell'emendamento Raciti 1.1 accetta la riformulazione proposta.

  La Commissione approva l'emendamento Raciti 1.1, come ulteriormente riformulato (vedi allegato).

  Stefano CECCANTI (PD) dichiara di accogliere tutte le proposte di riformulazione riferite a proposte emendative presentate da componenti del gruppo del Partito democratico.

  La Commissione approva l'emendamento Ceccanti 2.3, come riformulato (vedi allegato). Respinge quindi l'emendamento Biancofiore 2.6.

  La Sottosegretaria Deborah BERGAMINI esprime parere favorevole sull'emendamento Fregolent 2.5, a condizione che sia ulteriormente riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, concorda con il parere espresso dalla rappresentante del Governo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Fregolent 2.5 accettano l'ulteriore riformulazione proposta su tale emendamento.

  La Commissione approva l'emendamento Fregolent 2.5, come ulteriormente riformulato (vedi allegato).

  Federico FORNARO (LEU), illustrando il suo emendamento 2.1, non comprende la ragione per la quale il testo in esame equipari i consiglieri delle province ai presidenti delle province e agli stessi parlamentari, visto che potrebbe trattarsi di soggetti che operano anche nella veste di consiglieri comunali nell'ambito di comuni di piccole dimensioni. Chiede pertanto di accantonare il suo emendamento 2.1.

  Marco DI MAIO (IV) condivide le considerazioni espresse dal deputato Fornaro.

  Emanuele PRISCO (FDI) si associa alle considerazioni svolte dal deputato Fornaro, chiedendo di accantonare l'emendamento Fornaro 2.1.

  Francesco SILVESTRI (M5S) fa notare che non si tratta tanto di prestare attenzione al ruolo di tali soggetti, quanto all'oggetto e al motivo di un incontro nel quale possano essere coinvolti, dal quale si possa desumere che essi vi partecipino come consiglieri provinciali.

  Federico FORNARO (LEU), pur rilevando che per i consiglieri provinciali vige un'elezione di secondo grado e non è possibile equipararli ai consiglieri comunali quanto a capacità decisionale, ritira il suo emendamento 2.1.

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  La Commissione approva l'emendamento Elisa Tripodi 2.2 (vedi allegato).

  Marco DI MAIO (IV) chiede di accantonare l'emendamento Fregolent 2.4, di cui è cofirmatario.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, concordi la relatrice e il Governo, dispone l'accantonamento dell'emendamento Fregolent 2.4.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando il suo emendamento 3.10, fa notare che esso, sopprimendo la lettera c) del comma 1 dell'articolo 3, affronta un tema, a suo avviso dirimente, relativo all'applicabilità di tali norme ai rappresentanti dei Governi e dei partiti, movimenti, e gruppi politici di Stati stranieri. Non comprende come si possa pensare di escludere tali soggetti dall'ambito di applicazione della disciplina, visto che, in tali casi, potrebbero essere coinvolti interessi strategici dello Stato italiano, che andrebbero salvaguardati. Ritiene assolutamente inopportuno che il rappresentante di un Governo straniero incontri i rappresentanti di un partito politico, come avvenuto in passato, ad esempio, tra esponenti del M5S e i vertici di Governi stranieri.

  Marco DI MAIO (IV) ritiene non si possa impedire a un leader di un partito di incontrare altri esponenti di movimenti politici stranieri, per i quali non si può certo parlare di attività lobbistica, non condividendo la proposta di sopprimere la lettera c) del comma 1 dell'articolo 3. Fa notare, peraltro, che la soppressione di tale lettera c), del comma 1, a suo avviso, non contribuirebbe neanche a scongiurare alcune pericolose dinamiche, emerse anche in passato, suscettibili di favorire comunque comportamenti illegittimi, inopportuni e da contrastare in altri modi.

  Emanuele PRISCO (FDI), in risposta al deputato Marco Di Maio, fa notare che un conto è parlare di vertici tra forze politiche di diversi Paesi, altro conto è consentire ai rappresentanti di un Governo straniero di incontrare i vertici di un partito politico, con il rischio di mettere in discussione l'interesse nazionale. Chiede quindi un adeguato approfondimento su tale tema.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, rileva come il testo di cui l'emendamento in esame propone la soppressione consenta di mantenere la coerenza complessiva dell'impianto del provvedimento e sottolinea come, dal momento che si prevede l'esclusione dall'ambito di applicazione della disciplina per i partiti, gruppi o movimenti politici nazionali, sia del tutto ragionevole un'analoga previsione per le formazioni politiche straniere.
  Rileva, inoltre, come le considerazioni svolte dal deputato Prisco si pongano in contraddizione con l'emendamento 3.11 del deputato medesimo, volto a prevedere l'esclusione dei rappresentanti delle confessioni religiose riconosciute, che pure ben possono di fatto svolgere attività di lobbying.

  La Commissione respinge l'emendamento Prisco 3.10.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che l'emendamento Prisco 3.11 è stato accantonato nella seduta del 25 novembre scorso.

  La Sottosegretaria Deborah BERGAMINI esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Lupi 3.2, Calabria 3.4, Fregolent 3.8 e Bordonali 3.13, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, concorda con il parere espresso dalla rappresentante del Governo.

  Annagrazia CALABRIA (FI) ringrazia la relatrice per lo sforzo compiuto al fine di pervenire a un testo condiviso su un tema, quello dell'esclusione dalla disciplina in esame delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, sul quale vi sono sensibilità diverse tra le forze politiche.
  Giudica positivamente il fatto che ci si sia orientati nel senso di escludere tali Pag. 8organizzazioni e ritiene tale scelta doverosa, in considerazione del ruolo delle organizzazioni medesime, che sono portatrici di interessi collettivi non particolari e la cui funzione ha un esplicito fondamento costituzionale, in particolare negli articoli 18 e 39 della Costituzione.

  Marco DI MAIO (IV) sottolinea come la riformulazione proposta recepisca le istanze avanzate da chi ritiene che l'attività svolta dalle organizzazioni sindacali e imprenditoriali risponda all'interesse generale e non possa essere assimilata all'attività di lobbying.
  Rileva, inoltre, come molte di queste organizzazioni abbiano una diffusione capillare sul territorio e come, pertanto l'applicazione della disciplina recata dal provvedimento in esame sarebbe risultata in molti casi particolarmente complessa.
  Ringrazia la relatrice per la disponibilità al confronto e all'ascolto e osserva come la soluzione proposta eviti la mortificazione di corpi intermedi che rappresentano i lavoratori e le imprese e svolgono un'importante funzione di mediazione, anche nei confronti della politica, e di prevenzione dei conflitti sociali, che deve essere riconosciuta.

  Silvia FREGOLENT (IV), riprendendo le considerazioni di carattere generale svolte nel precedente intervento, rileva come l'obiettivo da perseguire con il provvedimento in esame sia quello di consentire che l'elettore possa esprimere la propria scelta per una determinata forza politica in piena consapevolezza.
  Ritiene ingiustificata l'esistenza di un pregiudizio negativo nei confronti dell'attività di lobbying ed esprime riserve su talune disposizioni, contenute nel provvedimento in esame, in virtù delle quali sarà reso difficile, a chi ha ricoperto incarichi di Governo, lo svolgimento di un'attività lavorativa dopo la cessazione dall'incarico. Ricorda come uno dei punti qualificanti della riforma della pubblica amministrazione introdotta dal Ministro Bassanini fosse quella di favorire la compenetrazione tra le professionalità del settore pubblico e quelle del settore privato ma osserva come tale obiettivo sia mortificato dal provvedimento in esame, in quanto la scelta da parte di professionisti privati di svolgere un servizio pubblico ricoprendo un incarico di Governo viene disincentivata, poiché chi compie tale scelta verrà penalizzato nel momento in cui cesserà dall'incarico di Governo.
  Condivide l'obiettivo della trasparenza ma ritiene che tale obiettivo debba essere perseguito con un approccio propositivo e non punitivo, rendendo trasparente ciò che oggi è nascosto ed emerge solo nel caso in cui qualche procura della Repubblica decida di farlo emergere.
  Auspica, pertanto, che dal provvedimento in esame siano espunte previsioni che rispondono esclusivamente a motivazioni di carattere ideologico.
  Quanto agli emendamenti in esame, rileva come le organizzazioni sindacali hanno una struttura, un'esperienza e processi decisionali tali da non poter essere assimilate a organizzazioni, quali le lobby, che, al contrario, si muovono sulla base di logiche di mercato.

  Francesco SILVESTRI (M5S) si associa alle considerazioni della relatrice Baldino e osserva come il testo proposto costituisca una mediazione rispetto al testo originario, che prevedeva l'esclusione delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali limitatamente ai processi decisionali connessi alla contrattazione. Sottolinea come il suo gruppo, pur ritenendo pienamente soddisfacente il testo originario, abbia acconsentito alla riformulazione nella consapevolezza della necessità di ricercare il più ampio consenso possibile.

  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene che gli emendamenti in esame intervengano su una delle disposizioni principali del provvedimento, che tendeva ad equiparare l'attività di tutela di interessi particolari, pienamente legittimi, svolta dalle lobby a quella di tutela di interessi collettivi svolta dalle organizzazioni sindacali e imprenditoriali.
  Sottolinea l'importanza, anche nel procedimento legislativo, del contributo dei corpi intermedi e rileva come le organizzazioni Pag. 9 in questione rappresentino il lavoro, vale a dire l'elemento fondante della Repubblica, in virtù di quanto stabilito dall'articolo 1 della Costituzione.
  Condivide l'obiettivo della trasparenza perseguito dal provvedimento in esame ma ritiene pericolosa la scelta di assimilare interessi privati e interessi collettivi.
  Alla luce di tali considerazioni, giudica positivamente la proposta di riformulazione degli emendamenti in esame.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, fa presente di aver espresso un parere favorevole sugli identici emendamenti Lupi 3.2, Calabria 3.4, Fregolent 3.8 e Bordonali 3.13, a condizione che siano riformulati, al fine di venire incontro a una sensibilità comune espressa da diverse forze politiche sul tema delle organizzazioni sindacali, nonostante il suo gruppo ritenesse che il testo unificato in esame, facendo riferimento all'ambito dei processi decisionali connessi alla contrattazione, avesse già una formulazione adeguata. Ritiene necessario evitare il rischio che si rappresenti l'attività di rappresentanza di interessi in termini negativi, invitando a non esagerare sui rischi che deriverebbero dall'applicazione di certe norme.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) dichiara di accettare la riformulazione proposta sull'emendamento Bordonali 3.13, che ritiene consenta inoltre di determinare un risparmio di oneri burocratici non indifferente a vantaggio delle organizzazioni sindacali.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori degli identici emendamenti Lupi 3.2, Calabria 3.4, Fregolent 3.8 e Bordonali 3.13 accettano la riformulazione proposta.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Lupi 3.2, Calabria 3.4, Fregolent 3.8 e Bordonali 3.13, come riformulati (vedi allegato).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Calabria 3.5 e gli identici emendamenti Gebhard 3.1, Calabria 3.3, Raciti 3.6, Marco Di Maio 3.7, D'Ettore 3.9, Prisco 3.12 e Iezzi 3.14 si intendono preclusi dall'approvazione degli identici emendamenti Lupi 3.2, Calabria 3.4, Fregolent 3.8 e Bordonali 3.13, come riformulati.

  Silvia FREGOLENT (IV) accetta la riformulazione proposta sul suo emendamento 2.4.

  La Commissione approva l'emendamento Fregolent 2.4, come riformulato (vedi allegato).

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando l'emendamento Mollicone 4.29, di cui è cofirmatario, osserva che esso prevede che sia il CNEL – e non l'Autorità garante della concorrenza e del mercato – a provvedere alla tenuta del Registro per la trasparenza dell'attività di relazione per la rappresentanza di interessi. Fa presente che si tratta di un intervento realizzato anche in un'ottica di efficientamento della pubblica amministrazione, dal momento che si sgrava l'Autorità garante della concorrenza e del mercato da un onere di natura più burocratica.

  Carlo SARRO (FI) invita a riflettere seriamente sul tema posto dall'emendamento Mollicone 4.29, facendo notare che la competenza del CNEL appare adeguata, dal momento gli interessi in gioco potrebbero anche non essere esclusivamente economici.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, facendo notare che l'emendamento Mollicone 4.29 è stato valutato con grande attenzione, così come l'ipotesi di valutare la competenza di altri organismi come l'ANAC, non ritiene opportuno accantonarlo. Ritiene che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato sia l'organismo più adeguato a garantire la tenuta del Registro in questione, facendo notare che il richiamo della competenza di altri organismi rischierebbe di attribuire una valenza negativa all'attività di rappresentanza di interessi.

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  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene necessario prevedere che alla tenuta del Registro in questione sia chiamato un organo terzo, riservando all'Autorità garante della concorrenza e del mercato di intervenire solo in caso di abusi nel mercato. Ritiene che in tal modo sarebbe anche possibile conseguire uno snellimento burocratico.

  Silvia FREGOLENT (IV), pur condividendo l'esigenza di evitare che un eventuale accostamento all'ANAC possa contribuire a generare nell'opinione pubblica una rappresentazione negativa dell'attività in questione, ritiene opportuno riflettere sull'emendamento Mollicone 4.29, al fine di individuare l'organismo più adeguato alla tenuta del Registro per la trasparenza dell'attività di relazione per la rappresentanza di interessi. A tal fine appare necessario, a suo avviso, svolgere una seria riflessione sul tipo di Registro che si intende realizzare e sul tipo di finalità che si vuole perseguire.

  Stefano CECCANTI (PD) ritiene opportuno mantenere, all'articolo 4, la competenza dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, valutando piuttosto se prevedere un coinvolgimento del CNEL nell'ambito del Comitato di sorveglianza previsto all'articolo 7 del teso unificato in esame, eventualmente attraverso una riformulazione del suo emendamento 7.2, anche al fine di chiarire anche a chi spetti la presidenza di tale Comitato.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, dichiara di condividere la proposta testé formulata dal deputato Ceccanti.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che su tale questione sarà necessario attendere una proposta di riformulazione della relatrice o del Governo sull'emendamento Ceccanti 7.2.

  Emanuele PRISCO (FDI) chiede l'accantonamento dell'emendamento Mollicone 4.29, in considerazione del fatto che il tema da esso posto sarà affrontato in sede di esame dell'emendamento Ceccanti 7.2.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, concordi la relatrice e il Governo, dispone l'accantonamento dell'emendamento Mollicone 4.29.

  Silvia FREGOLENT (IV) chiede l'accantonamento del suo emendamento 4.28, in quanto verte sullo stesso tema della precedente proposta emendativa, pur prospettando una soluzione diversa.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, concordi la relatrice e il Governo, dispone l'accantonamento dell'emendamento Fregolent 4.28.
  Prende atto che la presentatrice dell'emendamento Elisa Tripodi 4.8 ne accetta la riformulazione.

  La Commissione approva l'emendamento Elisa Tripodi 4.8, come riformulato (vedi allegato).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori degli emendamenti Ceccanti 4.18 ed Elisa Tripodi 4.9 ne accettano la riformulazione in un identico testo.

  La Commissione approva gli emendamenti Ceccanti 4.18 ed Elisa Tripodi 4.9, come riformulati in un identico testo (vedi allegato).

  La Sottosegretaria Deborah BERGAMINI, rivalutando il parere espresso nella precedente seduta, esprime parere favorevole sull'emendamento Elisa Tripodi 4.10, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, concorda con il parere espresso dalla rappresentante del Governo.

  Emanuele PRISCO (FDI), con riferimento alla riformulazione proposta, osserva come sia illusorio prevedere che, a fronte di nuovi compiti assegnati alle pubbliche amministrazioni, esse debbano provvedervi con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente, Pag. 11senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Ritiene, qualora non sia possibile allo stato quantificare gli oneri, che si debba quanto meno inserire un rinvio a un successivo provvedimento legislativo.

  Silvia FREGOLENT (IV) si associa alle considerazioni del deputato Prisco.

  La Sottosegretaria Deborah BERGAMINI rileva come non siano previsti oneri finanziari in quanto già esistono registri istituiti dalle pubbliche amministrazioni, ma si dichiara comunque disponibile a un ulteriore approfondimento sulla questione posta.

  Silvia FREGOLENT (IV) osserva come anche il solo trasferimento di dati dai registri esistenti a quello nazionale comporta la necessità di personale che svolga tale attività.

  Francesco SILVESTRI (M5S) rileva come esistano effettivamente dati che possono essere trasferiti ma come si tratti di un processo complesso in quanto, come rilevato, tra gli altri, dal professor Petrillo, tali dati sono stati raccolti con criteri disomogenei e i registri esistenti dovranno essere adeguati a quanto sarà previsto a livello nazionale dal provvedimento in esame, che ha, fra i suoi obiettivi, proprio quello di porre rimedio a tale disomogeneità. Osserva, dunque, come il trasferimento dei dati non sia un processo automatico.

  Annagrazia CALABRIA (FI), alla luce della discussione testé svoltasi, ritiene opportuno l'accantonamento dell'emendamento Elisa Tripodi 4.10.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, concordi la relatrice e il Governo, dispone l'accantonamento dell'emendamento Elisa Tripodi 4.10.

  Annagrazia CALABRIA (FI), intervenendo sulla proposta di riformulazione dell'emendamento Elisa Tripodi 4.5, richiama l'attenzione sull'opportunità di sopprimere la parola «almeno», in modo che sia previsto l'aggiornamento dei dati «mensilmente», e non «almeno mensilmente».

  Emanuele PRISCO (FDI) esprime riserve circa la concreta attuabilità della previsione in questione, in considerazione del fatto che essa rischia di comportare un notevole aggravio per le pubbliche amministrazioni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sottolinea come l'obbligo di aggiornamento periodico riguardi i rappresentanti di interessi e non le pubbliche amministrazioni.

  Annagrazia CALABRIA (FI) ribadisce la proposta di sopprimere la parola «almeno», al fine di consentire che l'aggiornamento avvenga a una scadenza fissa e non discrezionale, rendendo in tal modo più agevole la consultazione dei dati.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, sottolinea come l'obbligo di aggiornamento del registro costituisca il fulcro del provvedimento in esame e come la ratio della riformulazione proposta sia quello di far sì che esso avvenga con la massima tempestività.

  Annagrazia CALABRIA (FI) rileva come la sua proposta sia volta a evitare che l'aggiornamento del registro avvenga con cadenze scelte discrezionalmente dai rappresentanti di interesse.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che il testo originario prevedeva che l'aggiornamento dovesse avvenire «periodicamente e tempestivamente» e ritiene che qualora vi sia un accordo in tal senso si possa valutare l'accoglimento della proposta della deputata Calabria di sopprimere la parola «almeno».

  Carlo SARRO (FI) osserva come il registro abbia una funzione di pubblicità, consentendo agli interessati di accedere ai dati in esso contenuti, e che la mancanza di una scansione temporale definita, derivante dalla previsione per cui l'aggiornamento è compiuto «almeno mensilmente», rischierebbe Pag. 12di rendere meno agevole la fruizione del registro.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva come le problematiche evidenziate dal deputato Sarro non siano risolvibili con la soppressione della parola «almeno», perché in ogni caso non sarebbe indicata una data univoca nella quale sono effettuati gli aggiornamenti, e come la ratio della riformulazione in esame sia quella di prevedere che gli aggiornamenti siano effettuati con la massima tempestività.

  Silvia FREGOLENT (IV) si associa alle considerazioni svolte dalla deputata Calabria, facendo notare che sarebbe stata addirittura più adeguata la formulazione originaria dell'emendamento Elisa Tripodi 4.5, dal momento che la riformulazione proposta rischia di mettere in difficoltà quelle strutture che non hanno la possibilità di provvedere ad aggiornamenti con la tempestività richiesta.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa notare che la riformulazione proposta sull'emendamento Elisa Tripodi 4.5 lascia ampio margine di aggiornamento del registro pur nell'arco di un lasso di tempo ben determinato.

  Fausto RACITI (PD) ritiene sia ragionevole raggiungere una soluzione di compromesso, che però tenga in considerazione un lasso di tempo congruo e ben determinato.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, pur facendo notare che la ratio della riformulazione dell'emendamento Elisa Tripodi 4.5 era proprio quella di venire incontro alle organizzazioni più piccole, si dichiara disponibile ad una ulteriore riformulazione che consideri, ad esempio un lasso temporale di dieci giorni.

  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene che prevedere un aggiornamento del Registro in oggetto ogni 10 giorni rischi di determinare una carenza di conoscenza di dati per un lasso di tempo troppo esteso, ritenendo che sia addirittura preferibile non modificare il testo unificato su tale punto.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, alla luce delle considerazioni svolte ritiene di rivedere il parere la sua valutazione sull'emendamento, esprimendo parere favorevole sull'emendamento Elisa Tripodi 4.5, nel testo originario.

  La Commissione approva l'emendamento Elisa Tripodi 4.5 (vedi allegato).

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, chiede delucidazioni circa la ratio dell'emendamento Fregolent 4.25.

  Silvia FREGOLENT (IV) osserva che il suo emendamento 4.25 è volto a tenere in considerazione gli oneri economici che possono gravare sul rappresentante di interessi nello svolgimento della sua attività. Ne auspica l'accantonamento.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, concorde la relatrice e la rappresentante del Governo dispone l'accantonamento dell'emendamento Fregolent 4.25.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, rivedendo il parere espresso nella precedente seduta, esprime parere favorevole sugli emendamenti Fornaro 4.1, Fregolent 4.22, Fornaro 4.2 e Ceccanti 4.11, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori degli emendamenti Fornaro 4.1 e Ceccanti 4.11 accettano l'ulteriore riformulazione proposta.

  Silvia FREGOLENT (IV) fa notare che l'ulteriore riformulazione proposta sul suo emendamento 4.22 rischia di impedire per un anno lo svolgimento di tale attività a coloro che hanno ricoperto, con competenza e perizia, importanti incarichi di governo, non consentendogli di mettere a disposizione di altri l'esperienza da loro acquisita. Fa notare che tale ulteriore riformulazione Pag. 13 rischia di generare una «fuga di cervelli» all'estero.

  Francesco SILVESTRI (M5S) fa notare che la disciplina contenuta nel testo unificato in esame non costituisce certo una novità, essendo prevista, seppur in termini più restrittivi e severi, anche in altri Paesi, tra quali si richiama la Germania, la Francia, il Canada, la Spagna.

  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene che la disciplina prevista dal testo unificato in esame sia confusa e contraddittoria, essendo il risultato di compromessi al ribasso raggiunti all'interno di una maggioranza eterogenea. Non comprende la ragione per la quale un soggetto debba aspettare un certo periodo di tempo per tornare al proprio lavoro.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) si chiede come sia possibile che chi svolge attività di rappresentanza di interessi, dopo essere stato eletto parlamentare e aver fatto parte di un Governo, torni al proprio lavoro originario.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricollegandosi alle considerazioni svolte dal deputato Iezzi, fa presente che a tale riguardo il testo unificato in esame prevede l'obbligo di attendere un anno prima di tornare a svolgere la loro attività.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, fa notare che l'ulteriore riformulazione proposta sugli emendamenti Fornaro 4.1, 4.2, Fregolent 4.22 e Ceccanti 4.22 rappresenta un equilibrato di punto di incontro, facendo notare che la finalità è quella di colmare un attuale vuoto normativo in materia. Rileva peraltro che, per come formulata, la norma consente a chi intenda candidarsi a certe cariche di valutare consapevolmente le conseguenze di certi divieti, che, peraltro hanno natura circoscritta nel tempo.

  Silvia FREGOLENT (IV) ribadisce le sue perplessità su una ulteriore riformulazione che, a suo avviso, rischia di favorire una fuga di cervelli all'estero, impedendo a gente seria e preparata di lavorare una volta conclusa la propria esperienza di governo, facendo notare che il compito di accertare eventuali conflitti di interesse potrebbe essere attribuito ad un organismo specifico, evitando interventi di tale portata generale. Non comprende, peraltro, per quale ragione non siano previsti analoghi divieti per i sindaci.

  Stefano CECCANTI (PD) ritiene che la riformulazione proposta rappresenti un punto di equilibrio. Osserva che chi ha ricoperto incarichi di Governo normalmente prosegue l'impegno politico come parlamentare e che, dunque, la norma è destinata di fatto ad applicarsi a coloro che hanno fatto parte dell'ultimo Governo della legislatura e non si siano ricandidati. Rileva, dunque, come, a suo avviso, la norma risultante dalla riformulazione proposta sia ragionevole.

  Annagrazia CALABRIA (FI) contesta l'affermazione secondo cui la riformulazione proposta rappresenta un compromesso che può soddisfare tutte le componenti della maggioranza, in quanto risulta evidente, anche dagli interventi dei deputati Fregolent e Iezzi, come non sia così.
  Ritiene che, qualora gli emendamenti in esame fossero approvati nella riformulazione proposta, si renderebbe necessario un intervento correttivo da parte dell'Assemblea, in quanto si tratta di una norma inaccettabile, che sembra mossa da un mero intento punitivo nei confronti di chi ha ricoperto determinati incarichi, di Governo, o, come previsto dal testo originario, parlamentari. Ritiene inaccettabile l'esistenza di una presunzione di sospetta colpevolezza nei confronti di chi è stato membro del Parlamento o del Governo e sottolinea come l'aver offerto un servizio allo Stato debba essere considerato un atto nobile e come la politica non possa essere riservata soltanto a pochi. Osserva come tale approccio punitivo rischi peraltro di incidere negativamente sulla qualità di coloro che risulteranno disposti ad assumere incarichi di Governo, in quanto tale scelta Pag. 14diventerebbe penalizzante sotto il profilo del reinserimento nella vita professionale dopo la cessazione dall'incarico.
  Condivide l'esigenza, sottesa al provvedimento in esame, di porre mano a una disciplina che al momento è frammentaria, ma ritiene che tale obiettivo non possa essere perseguito con norme quale quella in esame. Esprime, inoltre, perplessità per il fatto che la disciplina proposta, che non condivide, riguardi solo i membri del Governo e non anche altri incarichi con una capacità di influenza non certo minore, quali, ad esempio, quelli di sindaco di Roma o di presidente di una Commissione parlamentare.
  Invita a un'ulteriore riflessione al fine di pervenire all'approvazione di un provvedimento condiviso che non sia ispirato soltanto da motivazioni ideologiche strumentali. Ricorda come il Movimento 5 Stelle abbia già commesso diversi errori, ritornando poi sui propri passi, e rileva come da parte delle altre forze politiche vi sia stata un'eccessiva indulgenza che, a suo avviso, è giunto il momento di abbandonare.

  Maria SPENA (FI) si associa alle considerazioni della deputata Calabria, sottolineando come chi ricopre l'incarico di membro del Governo acquisisce un'esperienza politica e sociale che potrà successivamente essere messa a disposizione del Paese in molti modi.
  Rileva come spesso si mortifichino i membri del Parlamento e del Governo proprio affermando che essi non hanno una professione alla quale tornare una volta cessato l'impegno politico e sottolinea come sia necessario valorizzare la competenza e la preparazione.

  Emanuele PRISCO (FDI) dichiara il voto contrario del suo gruppo sugli emendamenti Fornaro 4.1 e 4.2 e Ceccanti 4.11, come riformulati in un identico testo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Fregolent 4.22 non accettano la proposta di riformulazione.

  La Commissione approva gli emendamenti Fornaro 4.1 e Ceccanti 4.11, come riformulati in un identico testo (vedi allegato).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Fregolent 4.22 e Fornaro 4.2 sono preclusi dall'approvazione degli emendamenti Fornaro 4.1 e Ceccanti 4.11, come riformulati in un identico testo.
  Prende atto che i presentatori dell'emendamento Ceccanti 4.15 ne accettano la riformulazione.

  La Commissione approva l'emendamento Ceccanti 4.15, come riformulato (vedi allegato).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori degli emendamenti Fornaro 4.3, Raciti 4.19, Fregolent 4.23 ne accettano la riformulazione in un testo identico all'emendamento Ceccanti 4.12.

  La Commissione approva gli emendamenti Fornaro 4.3, Raciti 4.19, Fregolent 4.23 come riformulati in identico testo all'emendamento Ceccanti 4.12 (vedi allegato).

  Silvia FREGOLENT (IV) con riferimento agli emendamenti Fregolent 4.24, Ceccanti 4.14 e Fornaro 4.4, di cui è stata proposta la riformulazione in un identico testo, chiede chiarimenti circa l'applicabilità della disposizione testé approvata ai capi di gabinetto.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente come la formulazione faccia riferimento esclusivamente a coloro che hanno ricoperto incarichi presso enti pubblici o enti privati finanziati da enti o amministrazioni pubbliche.

  Emanuele PRISCO (FDI) preannuncia il voto contrario del gruppo Fratelli d'Italia sulla proposta di riformulazione degli emendamenti Fregolent 4.24, Ceccanti 4.14 e Fornaro 4.4, facendo notare che l'intervento proposto appare disorganico e contraddittorio, essendo il risultato di un compromesso al ribasso raggiunto tra i gruppi Pag. 15di una maggioranza eterogenea. Ritiene inaccettabile una visione fondata su una sorta «presunzione di delinquenza» di chi svolgerebbe certi incarichi politici, visione peraltro permeata, per certi aspetti, anche da un garantismo che definisce ipocrita e di facciata.

  Silvia FREGOLENT (IV) dichiara di non accettare l'ulteriore riformulazione proposta sul suo emendamento 4.24, auspicando una riflessione ulteriore su tale tema. Fa notare che, altrimenti, si determinerebbe un grave danno nei confronti di chi svolge con preparazione e dedizione attività politica, dal momento che gli si impedisce di tornare al proprio lavoro. Dopo aver rilevato che si rischia di mettere in seria difficoltà le persone meno abbienti, mortificandone la preparazione, si dichiara sorpresa che la sua tesi sia condivisa solo dai gruppi di centrodestra.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che la deputata Fregolent non accetta l'ulteriore proposta di riformulazione del suo emendamento 4.24.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, in risposta a talune osservazioni svolte, fa notare che la proposta emendativa prevede esclusivamente il divieto, peraltro temporalmente circoscritto, di iscriversi nel Registro pubblico per la trasparenza dell'attività di relazione per la rappresentanza di interessi, non precludendo ad alcuno di lavorare. Fatto presente, peraltro, che la stessa proposta di legge C. 196, a prima firma Fregolent, prevede disposizioni analoghe nei confronti dei giornalisti, osserva che la finalità è quella di marcare una differenza tra portatori di interessi particolari e titolari di interessi generali, facendo in modi che i primi, qualora intendano contribuire alle decisioni pubbliche, agiscano in modo trasparente e nel rispetto di certe regole.

  Emanuele FIANO (PD) osserva che la ratio del provvedimento è la medesima di quella recata da altre norme già approvate, come quelle licenziate nella precedente legislatura nell'ambito della riforma della pubblica amministrazione, proposta dal Governo Renzi, che erano proprio volte alla prevenzione di conflitti di interesse, stabilendo non un divieto assoluto, ma un periodo di discontinuità tra la scadenza di taluni mandati e il ritorno allo svolgimento di determinate attività. Ricorda, ad esempio, che per i vertici delle Authority furono portati da quattro a due gli anni di «congelamento» in cui vige il divieto per presidente, commissari e anche per i dirigenti, scaduto il loro mandato presso l'Autorità, di lavorare direttamente o indirettamente per le società del settore regolato.

  Marco DI MAIO (IV) ritiene che l'ulteriore proposta di riformulazione degli emendamenti Fregolent 4.24, Ceccanti 4.14 e Fornaro 4.4 sia troppo generica nella parte in cui fa riferimento ad enti pubblici ed enti di diritto privato finanziati da amministrazioni o enti pubblici, non comprendendo quale debba essere la portata di simili finanziamenti. Si rischia, a suo avviso, di portare all'esclusione di un numero elevato di soggetti.

  Carlo SARRO (FI), ritiene opportuno specificare la portata del finanziamento contemplato dalla ulteriore proposta di riformulazione degli emendamenti Fregolent 4.24, Ceccanti 4.14 e Fornaro 4.4, considerato che appare eccessivo prevedere esclusioni in caso di finanziamenti solo occasionali. Chiede un ulteriore approfondimento su tale questione.

  Annagrazia CALABRIA (FI), condividendo le considerazioni svolte dal deputato Sarro, ritiene opportuno prevedere una sospensione dei lavori al fine di consentire lo svolgimento di una riunione della maggioranza e affrontare i nodi ancora irrisolti.

  Silvia FREGOLENT (IV), in risposta ad alcune osservazioni svolte dal deputato Fiano, ritiene che sia fuori discussione la necessità di scongiurare conflitti di interesse, purché ciò sia valutato caso per caso, senza elaborare interventi come quello in esame, che rischia di disperdere l'esperienza Pag. 16 acquisita da chi ha svolto incarichi di governo. In risposta alla relatrice, osserva che la norma contenuta nella sua proposta di legge C. 196 ha una sua ratio legittima, di diversa impostazione, essendo quella disposizione volta a preservare la libertà d'espressione e l'indipendenza dell'informazione. Condivide l'esigenza di sospendere i lavori e svolgere una riflessione tra i gruppi, evitando che ci si presenti in Assemblea con profonde divisioni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda di aver promosso un confronto nell'ambito della maggioranza nel corso del quale non erano emerse criticità su tale aspetto.
  Considerato che i lavori dovranno concludersi entro le ore 13, ritiene che la Commissione possa procedere alla votazione delle ulteriori proposte emendative sulle quali non vi siano criticità, accantonando le rimanenti, al fine di promuovere, prima della seduta successiva, un'ulteriore interlocuzione informale nell'ambito della maggioranza.

  Silvia FREGOLENT (IV) rileva come sarebbe stato opportuno procedere in tal modo anche riguardo al suo emendamento 4.22 e a quelli analoghi, in ordine ai quali la riformulazione è stata approvata con una maggioranza esigua.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente come, prima di procedere alla votazione degli emendamenti ai quali ha fatto riferimento la deputata Fregolent, non siano state avanzate richieste nel senso da lei indicato.
  Concordi la relatrice e il Governo, dispone l'accantonamento degli emendamenti Fregolent 4.24, Ceccanti 4.14 e Fornaro 4.4.
  Prende quindi atto che i presentatori dell'emendamento Ceccanti 4.16 ne accettano la riformulazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Ceccanti 4.16, nel testo riformulato (vedi allegato), e l'emendamento Fregolent 4.26 (vedi allegato).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che gli identici emendamenti Calabria 4.13, Ceccanti 4.17 e Fregolent 4.27 sono preclusi dall'approvazione degli emendamenti Lupi 3.2, Calabria 3.4, Fregolent 3.8 e Bordonali 3.13, come riformulati in un identico testo.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Elisa Tripodi 4.7, Ceccanti 5.2 e Fregolent 5.4 (vedi allegato).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che gli identici emendamenti Elisa Tripodi 5.1 e Raciti 5.3 e l'emendamento Fregolent 5.5 sono assorbiti dall'approvazione dell'emendamento Fregolent 5.4.
  Prende atto che l'emendamento Fregolent 7.4 è ritirato.

  La Sottosegretaria Deborah BERGAMINI rivedendo il parere espresso nella seduta del 25 novembre, esprime parere favorevole sull'emendamento Fregolent 7.5, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, concorda con il parere espresso dalla rappresentante del Governo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori accolgono la proposta di riformulazione dell'emendamento Fregolent 7.5.

  La Commissione approva l'emendamento Fregolent 7.5, nel testo riformulato (vedi allegato).

  La Sottosegretaria Deborah BERGAMINI propone l'accantonamento dell'emendamento Ceccanti 7.2.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, concorde la relatrice, dispone l'accantonamento dell'emendamento Ceccanti 7.2.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo sul suo emendamento 7.6, rileva come esso sia volto a prevedere una rappresentanza parlamentare nel comitato di sorveglianza.

Pag. 17

  Stefano CECCANTI (PD) rileva come l'emendamento Prisco 7.6 attribuisce una competenza al Parlamento in seduta comune, le cui funzioni sono tassativamente indicate dalla Costituzione.

  Emanuele PRISCO (FDI) ritira il suo emendamento 7.6.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Elisa Tripodi 7.1, Raciti 7.3, Ceccanti 8.1 e Raciti 8.4 (vedi allegato).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che l'emendamento Ceccanti 8.2 è ritirato.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, l'emendamento Ceccanti 8.3, nel testo riformulato, e l'emendamento Raciti 9.2 (vedi allegato).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che l'emendamento Fregolent 10.1 è ritirato.
  Constata l'assenza della presentatrice dell'emendamento Biancofiore 10.2.

  Emanuele PRISCO (FDI) fa proprio l'emendamento Biancofiore 10.2.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Biancofiore 10.2 e Corneli 11.7 (vedi allegato).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che l'emendamento Raciti 11.6 è ritirato.

  La Commissione approva l'emendamento Ceccanti 11.4 (vedi allegato).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Elisa Tripodi 11.3 e Raciti 11.5 sono preclusi dall'approvazione dell'emendamento Ceccanti 11.4.

  La Commissione approva l'emendamento Biancofiore 12.1.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.45.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 30 novembre 2021.

Audizione del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nell'ambito dell'esame congiunto delle proposte di legge costituzionale C. 1854 cost. Barelli, C. 2938 cost. Morassut, C. 2961 cost. Ceccanti e C. 3118 cost. Meloni, recanti Modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica e delle proposte di legge C. 2893 Magi, C. 2923 De Angelis e C. 2931 Francesco Silvestri, recanti Disposizioni in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.15 alle 15.20.