CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 novembre 2021
701.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.40 alle 12.45.

GIUNTA PLENARIA

  Mercoledì 24 novembre 2021. — Presidenza del presidente Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE.

  La seduta comincia alle 12.45.

Comunicazioni del Presidente.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica, all'esito della riunione dell'ufficio di presidenza testé svoltasi, che in data 9 novembre 2021 è pervenuta alla Presidenza della Camera una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità presentata dal deputato Giovanni Donzelli, che scaturisce da un procedimento penale pendente nei suoi confronti presso il tribunale di Prato (n. 1604/19 – n. 2130/19 RG GIP). Comunica inoltre che in data 10 novembre 2021 è pervenuta alla Presidenza della Camera una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità trasmessa dal tribunale ordinario di Roma – Ufficio del Giudice per le indagini preliminari, nell'ambito di un procedimento penale (il n. 36808/21 RGPM – n. 30569/2021 RG GIP) nei confronti della deputata Giorgia Meloni (Doc IV-ter, n. 26).
  Rende noto, inoltre, che il procedimento relativo al Doc. IV-ter, n. 9, riguardante Gerolamo Grassi, deputato all'epoca dei fatti, è stato definito dal Tribunale di Bari, Sezione I civile, con decreto di estinzione n. 23922/2021 del 2 novembre 2021. Il citato decreto è stato acquisito in copia presso l'autorità giudiziaria. Essendo stato definito, tale procedimento sarà pertanto cancellato dall'ordine del giorno della Giunta.
  Con riferimento alle due richieste pendenti di deliberazione in materia di insindacabilità di dichiarazioni del deputato Luigi Di Maio, nell'ambito di due procedimenti penali (Doc. IV-ter, n. 13 e Doc. IV-ter, n. 16), comunica che, come preannunciato, il deputato medesimo ha trasmesso copia degli atti di remissione delle querele. Non appena perverranno comunicazioni da parte dell'autorità giudiziaria si procederà pertanto alla cancellazione dei relativi procedimenti dall'ordine del giorno della Giunta.

  La Giunta prende atto.

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DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Perugia nell'ambito di un procedimento penale nei confronti del deputato Vittorio Sgarbi (procedimento n. 2089/19 RGNR – n. 311/20 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 20).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 6 ottobre scorso.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti del deputato Vittorio Sgarbi pendente presso il tribunale di Perugia (procedimento n. 2089/19 RGNR – n. 311/20 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 20). Ricorda che nella seduta del 12 maggio 2021 la relatrice, deputata Silvia Covolo, aveva illustrato la vicenda alla Giunta. Avverte inoltre che l'onorevole Sgarbi, ritualmente invitato a fornire i chiarimenti ritenuti opportuni, ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera, in data 17 novembre 2021 ha fatto pervenire alla Giunta una memoria difensiva per il tramite del suo legale. Chiede pertanto alla relatrice se intenda intervenire.

  Silvia COVOLO (LEGA), relatrice, ricorda che il documento in titolo riguarda un procedimento penale pendente presso il tribunale di Perugia, originato da una denuncia-querela per diffamazione aggravata nei confronti del deputato Vittorio Sgarbi da parte della dottoressa Laura Condemi, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma. Richiama integralmente quanto esposto nell'illustrazione della vicenda, svolta nella seduta del 12 maggio 2021, nella quale, in particolare, è stato evidenziato che in sede giudiziaria l'onorevole Sgarbi ha inteso collegare le dichiarazioni ritenute lesive dalla querelante alla propria attività parlamentare, perché volte a criticare un'indagine troppo lunga e contraria alle norme del codice di procedura e della Convenzione europea dei diritti dell'uomo; a giudizio dell'onorevole Sgarbi sussisterebbe un nesso funzionale tra le dichiarazioni e la sua pregressa attività parlamentare, nell'ambito della quale si è sempre battuto sulla innocenza degli imputati e sulla lungaggine dei processi, presentando diverse interrogazioni parlamentari.
  Riferisce che, in data 22 luglio 2021, il legale del deputato ha fatto pervenire alla Giunta la sentenza di non luogo a procedere, perché il fatto non costituisce reato, nei confronti dell'onorevole Sgarbi, emessa in data 30 giugno 2021 dal GUP del Tribunale di Roma in riferimento alla vicenda in esame. In tale sentenza si sostiene, in particolare, che l'accusa – condotta dalla PM Condemi, che ha sporto poi querela nei confronti dell'onorevole Sgarbi – appare infondata perché poggiata sostanzialmente su due circostanze, delle quali una indimostrata e l'altra probatoriamente neutra. Nella sentenza è invece valorizzata un'ulteriore circostanza che «sembrerebbe piuttosto propendere per la totale buona fede» dell'imputato Sgarbi.
  Riferisce inoltre che, nella memoria presentata alla Giunta dall'onorevole Sgarbi, si richiama innanzitutto la predetta sentenza di non luogo a procedere, evidenziando che essa – non impugnata dalla Procura di Roma – dimostra l'infondatezza dell'indagine alla quale egli è stato sottoposto per anni, per la quale il giudizio critico di «irresponsabile e criminale», espresso con toni forti, paradossali e iperbolici, non costituirebbe reato. Anche la definizione della querelante come «povera disperata» si giustificherebbe con il totale fallimento dell'indagine, contro la quale sarebbe stata rivolta la critica, non già diretta alla persona. Nella memoria sono inoltre ribadite le valutazioni critiche già espresse dall'onorevole Sgarbi e dal suo legale sulle modalità di svolgimento e sulla lunghezza dell'indagine. Pag. 8
  Rileva che si tratta di considerazioni comprensibili e in una certa misura anche condivisibili, soprattutto se si pensa che l'onorevole Sgarbi, sapendosi incolpevole, ha criticato un'indagine rivelatasi infondata. Osserva però che sono considerazioni relative ad aspetti di merito della vicenda, per di più a monte della domanda oggi all'esame della Giunta, e che, in quanto tali, non rilevano direttamente nella valutazione della Giunta stessa, relativa unicamente al profilo dell'insindacabilità. Fa presente a tale proposito che la memoria ribadisce il collegamento esistente tra le frasi dell'onorevole Sgarbi – che «sia pure caratterizzate da uno stile particolarmente insinuante e astrattamente diffamatorio, costituiscono, tuttavia, un giudizio e una critica di natura sostanzialmente politica su fatti e circostanze che sono sempre state al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica, nonché del dibattito politico-parlamentare» – e la sua attività parlamentare, nella quale «si è sempre battuto per una giustizia giusta e per la ragionevole durata dei procedimenti penali», presentando interrogazioni parlamentari e svolgendo interventi su questi temi.
  Tanto premesso, si riserva di avanzare una proposta in altra seduta.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.55.