CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 novembre 2021
701.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (II e XII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 24 novembre 2021. — Presidenza del vicepresidente della II Commissione, Franco VAZIO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Andrea Costa.

  La seduta comincia alle 14.

DL 139/2021 Disposizioni urgenti per l'accesso alle attività culturali, sportive e ricreative, nonché per l'organizzazione di pubbliche amministrazioni e in materia di protezione dei dati personali.
C. 3374 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 23 novembre 2021.

  Franco VAZIO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri si è concluso l'esame preliminare e che alle ore 11 di oggi è scaduto il termine per la presentazione delle proposte emendative. Avverte che ne sono state presentate 50 (vedi allegato).
  Non essendovi richieste di intervento sul complesso degli emendamenti, dà la parola ai relatori, deputati Pittalis e Stumpo, per l'espressione dei pareri su tali emendamenti.

  Nicola STUMPO (LeU), relatore per la XII Commissione, anche a nome del relatore Pittalis, invita i presentatori a ritirare tutte le proposte emendative riferite al provvedimento, esprimendo altrimenti parere contrario sulle stesse.

  Il sottosegretario Andrea COSTA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Roberto TURRI (Lega), constatando l'assenza di molti colleghi e, in particolare, dei componenti del gruppo Fratelli d'Italia, chiede una breve sospensione della seduta, per consentire la partecipazione di un maggior numero di commissari.

  Franco VAZIO, presidente, sospende brevemente la seduta.

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  La seduta, sospesa alle 14.05, riprende alle 14.20.

  Ciro MASCHIO (FdI) chiede di essere informato circa i pareri espressi dai relatori e dal rappresentante del Governo sulle proposte emendative presentate.

  Franco VAZIO, presidente, segnala che i relatori hanno formulato un invito al ritiro di tutte le proposte emendative riferite al provvedimento, esprimendo altrimenti parere contrario, e che il rappresentante del Governo ha espresso parere conforme a quello dei relatori.
  Invita, quindi, ad avviare l'esame delle proposte emendative, al fine di concludere tale esame entro la seduta di oggi, prima dell'inizio delle dichiarazioni di voto sulla fiducia in Assemblea.

  Andrea COLLETTI (Misto-A) chiede di sapere in quale sede sia stato convenuto di concludere l'esame delle proposte emendative nei tempi richiamati dal presidente Vazio.

  Franco VAZIO, presidente, osserva che in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, si è stabilito di concludere l'esame delle proposte emendative nella seduta odierna. Al riguardo, ricorda che l'inizio delle dichiarazioni di voto sulla fiducia in Assemblea è previsto alle ore 17.20 di oggi e, pertanto, è presumibile ritenere che le votazioni debbano concludersi entro tale ora.

  Ciro MASCHIO (FdI), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva come non sia illegittimo lo svolgimento delle attività delle Commissioni anche nelle ventiquattro ore successive alla posizione della questione di fiducia, nel caso in cui le Commissioni medesime debbano esaminare provvedimenti urgenti. Segnala tuttavia come, in questo specifico frangente, ciò denoti una volontà della maggioranza di «forzare la mano» ai deputati, poiché la Camera ha tempo per concludere l'esame di questo provvedimento fino al prossimo 7 dicembre.
  Chiede, quindi, che sia indicata la sede nella quale è stata assunta la decisione concernente i tempi, anche per quanto riguarda il termine per il conferimento del mandato ai relatori.
  Evidenzia, infine, che il provvedimento in esame riguarda questioni di fondamentale rilevanza per la vita dei cittadini e la protezione dei loro dati personali e meriterebbe, pertanto, un esame approfondito anche da parte di questo ramo del Parlamento.

  Franco VAZIO, presidente, rammenta quanto è stato stabilito nella riunione degli Uffici di presidenza congiunti svoltasi ieri. Al riguardo ricorda, in particolare, che si è convenuto che le Commissioni avrebbero potuto svolgere i propri lavori anche nel pomeriggio di oggi, in pendenza di fiducia, trattandosi di un decreto-legge. È stato altresì previsto che l'iter del provvedimento in sede referente si sarebbe concluso giovedì 25 novembre, al termine delle votazioni antimeridiane dell'Assemblea, con il recepimento dei pareri che saranno espressi dalle Commissioni competenti in sede consultiva e il conferimento del mandato ai relatori.

  Andrea COLLETTI (Misto-A) rileva come, anche alla luce di quanto testé riferito dal presidente, non sia stata la Conferenza dei presidenti di gruppo ad assumere la decisione circa la conclusione dell'esame delle proposte emendative riferite al provvedimento nella seduta odierna.

  Franco VAZIO, presidente, ribadisce che la decisione è stata assunta nella riunione di ieri degli Uffici di presidenza congiunti, alla quale hanno partecipato rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari.
  Ritiene, quindi, che si possa procedere all'esame delle singole proposte emendative.

  Ciro MASCHIO (FdI) illustra l'emendamento Bellucci 1.8, di cui è cofirmatario, che è volto a eliminare la necessità della Pag. 11certificazione verde per l'accesso agli spettacoli in zona gialla.
  Ritiene che le previsioni dell'articolo 1 siano eccessivamente punitive e vincolanti nei confronti di un settore che ha già subito una forte riduzione dell'attività per effetto delle misure adottate per evitare la diffusione della pandemia. Osserva come il rispetto della prescritta distanza interpersonale sia sufficiente per evitare contagi e, pertanto, raccomanda l'approvazione dell'emendamento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bellucci 1.8.

  Veronica GIANNONE (FI), illustrando il proprio emendamento 1.3 e facendo riferimento anche ai successivi emendamenti che ha presentato, ricorda che, come evidenziato dall'Istituto superiore di sanità, anche le persone vaccinate possono diffondere il virus e, pertanto, per escludere qualsiasi possibilità di contagio, si dovrebbe richiedere a tutti, vaccinati o meno, di effettuare un tampone nelle 48 ore precedenti la partecipazione agli eventi anziché di esibire la certificazione verde.

  Andrea COLLETTI (Misto-A) sottoscrive l'emendamento Giannone 1.3. Intervenendo, quindi, sul complesso degli emendamenti a firma Colletti e Sapia, concorda sulla necessità di effettuare tamponi, antigenici o molecolari, per avere la certezza di non essere portatori del virus.
  Osserva infatti che, come è stato dimostrato anche dai contagi riscontrati alla Camera dei deputati, la certificazione verde non è da sola sufficiente ad escludere la possibilità di diffusione del virus nei luoghi chiusi. Ritiene pertanto che per ridurre il numero dei casi di COVID-19 sia necessario incentivare l'effettuazione di frequenti tamponi, come si fa in altri Paesi.

  Le Commissioni respingono, con distinte, votazioni, gli emendamenti Giannone 1.13 e Colletti 1.1.

  Ciro MASCHIO (FDI), intervenendo per illustrare l'emendamento Bellucci 1.9, di cui è cofirmatario, fa presente che esso, per le stesse ragioni già illustrate in precedenza con riferimento all'emendamento Bellucci 1.8, propone di sopprimere una porzione più ampia dell'articolo 1, lettera a), numero uno, capoverso comma 1, includendo nella soppressione anche i limiti di capienza per la zona gialla, nonché l'obbligo di green pass per l'accesso in zona bianca agli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all'aperto. L'intento dell'emendamento è quello di introdurre un principio di buon senso e di semplificazione, al fine di evitare di scaricare sui gestori oneri che dovrebbero essere posti a carico dello Stato. Ricorda, più in generale, il contesto nel quale il provvedimento in esame si inserisce, caratterizzato finalmente da un'efficace campagna vaccinale, affidata al generale Figliuolo, a fronte di una precedente fase, affidata ad Arcuri, caratterizzata da disorganizzazione e cattiva gestione, come più volte denunciato da esponenti del suo gruppo. Anche nella fase attuale, peraltro, permane un caos comunicativo che induce incertezze nei cittadini, molti dei quali non si vaccinano, non in quanto esponenti radicali della minoranza «No Vax» ma in quanto incerti di fronte alle informazioni contraddittorie diffuse dai media in merito all'efficacia dei vaccini, ai relativi effetti collaterali, nonché all'efficacia degli altri presìdi sanitari di cui continua ad essere raccomandata l'adozione, quali distanziamento, igiene delle mani, dispositivi di protezione individuali.
  In tale contesto, reputa necessario che si prosegua in una seria campagna vaccinale che deve essere accompagnata da un'informazione corretta, che chiarisca che la vaccinazione non è l'unica soluzione da adottare. L'utilizzo del tampone nelle ultime quarantott'ore prima della partecipazione a eventi pubblici darebbe infatti un valore aggiunto rispetto alla mera detenzione del green pass.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bellucci 1.9.

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  Ciro MASCHIO (FDI), intervenendo per illustrare l'emendamento Bellucci 1.10, di cui è cofirmatario, fa presente che tale emendamento interviene su un punto successivo rispetto all'emendamento precedente, ovvero al comma 1, lettera a), numero 2, capoverso comma 1-bis, al fine di sopprimere gli ulteriori adempimenti burocratici, tra cui la verifica del possesso del green pass e altri obblighi amministrativi, che vengono previsti a carico dei gestori delle sale da ballo e delle discoteche in zona bianca, obblighi aggiuntivi rispetto ai protocolli e alle linee guida già adottati in precedenza per fronteggiare il rischio di diffusione della pandemia. Fa presente che la disposizione che s'intende sopprimere pone a carico dei gestori e dei frequentatori delle sale da ballo una trafila burocratica esorbitante e ingiustificata rispetto alle preesistenti regole per la sicurezza. Osserva, più in generale, che tali ulteriori adempimenti burocratici si inseriscono in un contesto in cui si ragiona sull'opportunità di prorogare ulteriormente lo stato di emergenza. Ritiene che vada svolta in proposito una riflessione in quanto, salvo che non si ritenga, ammettendolo pubblicamente, che le misure finora adottate e generalmente praticate in via di routine siano inefficaci, la proroga dello stato di emergenza dovrebbe risultare ormai priva di motivazione.

  Marcello GEMMATO (FDI), al fine di meglio precisare la posizione del suo gruppo in merito al green pass, fa presente che si tratta di una posizione scomoda, in quanto non aderisce né all'orgoglio «No Vax» né all'apodittica convinzione, apparentemente diffusa, che il vaccino sia un viatico per la libertà dal virus. Ricorda che nel suo gruppo, a partire dalla leader Giorgia Meloni, sono tutti vaccinati e convinti che il vaccino sia uno strumento utile, ma non l'unico strumento da adottare. Il suo gruppo ritiene che sia sbagliata la scelta di affidare la lotta al virus unicamente all'obbligo del green pass, quale strumento per coartare gli italiani a vaccinarsi.
  Tale scelta è sbagliata, non solo in quanto comprime le libertà individuali, ma anche in quanto dà al green pass una valenza che esso non ha. Non si tratta infatti di uno strumento di carattere sanitario, a differenza della vaccinazione. Tale strumento, adottato per facilitare l'uscita dalla pandemia, rischia di produrre un effetto paradosso se interpretato come patente di immunità, mentre il virus continua a circolare ed è fondamentale non abbandonare l'utilizzo di tutti gli altri presidi sanitari che svolgono un ruolo essenziale nella prevenzione dal contagio.
  Ricorda, in proposito, che lo scorso anno la comune influenza, anch'essa dovuta a un virus «a corona», si è azzerata in quanto gli italiani hanno rispettato le regole di distanziamento, l'igiene delle mani, la protezione degli starnuti e l'utilizzo delle mascherine, strumenti che hanno funzionato egregiamente anche in assenza del green pass. Quest'ultimo rischia a suo avviso di allentare l'attenzione sull'importanza dell'adozione di tali cautele. Ricorda che il soggetto vaccinato, anche a distanza di poco tempo dalla vaccinazione, non presenta anticorpi nelle mucose orali e nasali e può pertanto contagiarsi e contagiare. Ricorda inoltre che la curva di diffusione del virus in precedenza al 6 agosto, data di adozione del green pass, aveva già mostrato una flessione, sia per l'efficacia protettiva degli altri presidi sanitari, sia in quanto il virus in questione, al pari di tutti gli altri virus a corona, subisce l'influenza dei raggi ultravioletti e si indebolisce conseguentemente nei mesi estivi, durante i quali la curva pandemica si è fortemente attenuata anche in assenza dell'attuale tasso di vaccinazione, pari all'84 per cento. Ricorda che i reparti di terapia intensiva erano già stati notevolmente liberati, al pari degli ospedali Covid. Ricorda che il suo gruppo già allora promuoveva la vaccinazione, e continua a farlo, pur ritenendo necessario un dibattito parlamentare sulla necessità di non attribuire un potere salvifico al green pass. Ritiene che non sia corretto schiacciare l'unica forza di opposizione del paese nella metà campo dei «No Vax», e reputa comunque opportuno ascoltare anche le convinzioni, talora erronee, di chi assume una posizione radicale di rifiuto del vaccino. Ricorda infatti che non esiste un pronunciamento Pag. 13 univoco in Italia sul fronte scientifico, dal momento che tutti intervengono pubblicamente su temi di virologia, pur non avendo in materia alcuna competenza. Sarebbe opportuno che chiunque esprima posizioni pubbliche su tali temi dichiari il proprio impact factor, ovvero il proprio tasso di influenza sulla produzione scientifica, al fine di corredare le proprie affermazioni con informazioni in merito alla propria attendibilità scientifica. Ricorda in proposito che a maggio scorso, quando si allargava progressivamente la zona bianca, i politici sono stati tacciati da alcuni virologi di irresponsabilità, preannunciando imminenti catastrofi dovute alla ripresa della pandemia. Chi esprimeva tale posizione, gettando discredito sulla classe politica, è tuttora una voce pubblica ascoltata.

  Roberto BAGNASCO (FI), intervenendo in merito alle considerazioni espresse dal deputato Gemmato, concorda sulle osservazioni da lui formulate circa la scarsa qualità di alcune persone che frequentano le televisioni italiane, a loro volta più attente a dare spettacolo che non ha diffondere un'informazione chiara e univoca in tema di vaccinazione. Dissente invece sulle considerazioni espresse in merito al green pass, strumento che nessuno vuol far passare come presidio sanitario, ma di cui è innegabile l'efficacia ai fini del contenimento della diffusione del virus. Ricorda che i dati diffusi due o tre giorni fa su confronto fra il 2020 e il 2021 mostrano un'inconfutabile flessione del numero dei contagiati, dei decessi, dei ricoverati sia in terapia intensiva che nei reparti Covid, nonché del tasso di contagio Rt. Tali progressi sono stati ottenuti e sostenuti anche, benché non solo, grazie all'adozione del green pass, che ha aiutato l'Italia a raggiungere il secondo posto in Europa nel tasso di vaccinazione. Il merito va sicuramente agli italiani, ma almeno in piccola parte, anche alla politica vaccinale adottata da questo Governo.
  Ritiene certamente legittimo chiedersi perché non si adotti direttamente la scelta di imporre un obbligo vaccinale, che a suo avviso non presenterebbe alcun profilo di incostituzionalità, e la ragione ritiene che vada individuata nell'impossibilità, sul piano pratico, di rendere cogente tale obbligo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bellucci 1.10.

  Veronica GIANNONE (FI) illustra il proprio emendamento 1.14, che interviene sulla disciplina che regola l'accesso alle sale da ballo e alle discoteche in zona bianca, con il quale si propone di utilizzare il tampone in luogo delle certificazioni verdi. Nel richiamare i dati forniti dall'Istituto superiore di sanità che confermano l'efficacia relativa dei vaccini per quanto riguarda la prevenzione del contagio, ribadisce che i tamponi rappresentano uno strumento che garantisce una maggiore sicurezza ai frequentatori di un dato luogo rispetto al green pass.
  Si dichiara preoccupata dell'ipotesi di un ulteriore inasprimento delle regole che sono state introdotte, sottolineando che si sta creando una pericolosa contrapposizione tra cittadini considerati più o meno virtuosi e ricordando che vi possono essere numerose ragioni per la decisione di non vaccinarsi e che comunque finora è stata assicurata libertà di scelta in merito.
  Ribadisce che le certificazioni verdi non possono essere considerate uno strumento sanitario e che non offrono certezze rispetto alla prevenzione del contagio, segnalando l'esigenza di individuare strumenti alternativi più efficaci.

  Lisa NOJA (IV), nell'insistere sull'importanza di citare con correttezza i dati scientifici nel corso delle discussioni che si svolgono in Parlamento, segnala che quelli forniti recentemente dall'Istituto superiore di sanità, che hanno riguardato anche il tema del immunizzazione, confermano che l'efficacia del vaccino è particolarmente rilevante soprattutto per quanto riguarda la prevenzione delle complicazioni più gravi legate al COVID-19.
  Sottolinea che l'attenuazione della copertura offerta dei vaccini con il trascorrere del tempo dovrebbe portare non ad una presa di distanza da tale strumento di prevenzione ma, piuttosto, ad accelerare le Pag. 14procedure per la somministrazione della terza dose, reputando importante che dalle Camere giunga un messaggio in tal senso.

  Marcello GEMMATO (FDI), segnalando nuovamente che i soggetti vaccinati, pur se con percentuali minori, contribuiscono ugualmente alla diffusione del coronavirus, ribadisce l'importanza dell'utilizzo dei tamponi ai fini della prevenzione. In proposito, manifesta preoccupazione riguardo alle perplessità che vengono manifestate rispetto all'efficacia dei tamponi antigienici rapidi, ricordando che essi rappresentano uno strumento fondamentale di screening e tracciamento che è invece mancato nella fase iniziale della pandemia. Ricorda, inoltre, che l'unica problematica legata all'utilizzo di tali test è rappresentata dai falsi positivi, essendo in ogni caso prevista l'effettuazione di una verifica con un test molecolare.
  In conclusione, esprime il proprio dissenso rispetto all'intervento svolto dal collega Bagnasco, ricordando che la riduzione da lui evidenziata in merito ai contagi, ricoveri e decessi causati dal COVID-19 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente è stata determinata dalla campagna vaccinale e non dall'introduzione delle certificazioni verdi.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Giannone 1.14 e Colletti 1.2.

  Ciro MASCHIO (FDI) illustra l'emendamento Varchi 1.7, di cui è cofirmatario, volto a consentire l'utilizzazione della capienza massima degli impianti per gli eventi sportivi all'aperto in zona gialla. Ricollegandosi all'intervento svolto dal collega Gemmato, ricorda che l'utilizzo del green pass rischia di promuovere comportamenti eccessivamente disinvolti, tralasciando di adottare le dovute cautele per prevenire la trasmissione del coronavirus.

  Marcello GEMMATO (FDI) rileva che la proposta emendativa in discussione trae origine dalla quasi impossibilità di trasmissione del coronavirus in spazi aperti, come confermato dalla minore incidenza che ora si registra nelle regioni meridionali dove in questo periodo con più frequenza la socialità si svolge ancora all'aperto.
  Nel ribadire l'opportunità di innalzare la soglia di utilizzo degli impianti sportivi all'aperto al 100 per cento della capienza massima, segnala l'opportunità di non produrre norme che si rivelano di difficile applicazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Varchi 1.7.

  Ciro MASCHIO (FDI) illustra l'emendamento Varchi 1.6 di cui è cofirmatario, di contenuto analogo a quello che stato appena respinto, ricordando la scarsissima possibilità di trasmissione del coronavirus all'aperto. Invita, pertanto, ad una riflessione su questo tema, anche in considerazione del fatto che la proposta emendativa propone una soglia pari all'80 per cento della capienza massima degli impianti, richiamando il contesto assai difficile in cui si trova ad operare il mondo sportivo in conseguenza dell'emergenza sanitaria.

  Marcello GEMMATO (FDI) precisa, che mentre il suo precedente intervento aveva evidenziato i profili di carattere sanitario relativi alla disposizione che la proposta emendativa in esame è volta a modificare, il collega Maschio ha messo in luce un aspetto di carattere economico. Osserva che sia l'emendamento Varchi 1.6, sia il precedente emendamento di analogo tenore Varchi 1.7 che le Commissioni hanno respinto – modificando il numero 3) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 del decreto-legge in esame – prevedono l'ampliamento della capienza massima consentita rispettivamente all'ottanta e al cento per cento per l'accesso negli stadi. Nel rammentare che l'anno trascorso ha visto una considerevole contrazione economica determinata dalla diffusione del Covid-19, ritiene che, in considerazione del fatto che l'84 per cento della popolazione si è vaccinata e che si seguono le regole sanitarie di prevenzione, per limitare la «sindemia» sia necessario ampliare le maglie consentendo alla popolazione di partecipare a tali Pag. 15eventi sportivi. Il suo gruppo ritiene infatti che non si debba più utilizzare il sostantivo «pandemia» riferendosi alla diffusione del virus Covid-19, bensì che sia più opportuno parlare di «sindemia» in quanto il fenomeno coinvolge diverse concause, non solo sanitarie, ma anche sociali ed economiche. Sottolineando l'ingente indotto economico che il calcio produce, ritiene che limitare l'accesso alle partite di calcio possa determinare conseguenze economiche negative. Fa inoltre presente che la sindemia ha determinato anche un considerevole aumento del numero dei suicidi e del consumo di farmaci tranquillanti e sottolinea che, non offrendo la possibilità ai giovani e alle persone fragili di frequentare gli stadi e i centri di aggregazione, si corre il rischio di alimentare la comparsa di fobie e di fenomeni di isolamento sociale. Rileva, inoltre, che la disposizione che prevede il mantenimento del limite del 50 per cento della capienza per l'accesso agli stadi, producendo necessariamente l'innalzamento dei prezzi dei biglietti, andrà a danno proprio di quelle fasce sociali che si dovrebbero tutelare come i giovani e le categorie più deboli. Sottolinea anche che la fruizione televisiva degli spettacoli calcistici avviene quasi interamente attraverso la pay per view e pertanto soltanto chi ha le disponibilità economiche potrà continuare a seguire questo sport. Auspica quindi che l'emendamento Varchi 1.6, di buon senso e volto a produrre positivi effetti sociali, sanitari ed economici, possa essere accolto favorevolmente dalle Commissioni.

  Nicola STUMPO (LEU), relatore per la XII Commissione, nel replicare ai colleghi Maschio e Gemmato, sottolinea che le proposte emendative Varchi 1.7 e 1.6 sono volte a prevedere che in zona gialla la capienza consentita non possa essere superiore rispettivamente al 100 e all'80 per cento di quella massima autorizzata. Evidenzia che tali previsioni sarebbero in evidente contraddizione con la quella recata dal decreto-legge per la zona bianca, dove si è stabilito il limite del 75 per cento della capienza massima. Per tale ragione, chiede ai proponenti di ritirare l'emendamento Varchi 1.6.

  Marcello GEMMATO (FDI) fa presente che le proposte emendative Varchi 1.7 e 1.6 dovevano essere riferite agli eventi sportivi nelle zone bianche e ritiene che probabilmente vi sia stato un errore nella loro formulazione. Ciò premesso, chiede al relatore se, ritirando l'emendamento Varchi 1.6, questo possa essere eventualmente accolto come ordine del giorno in Assemblea, sottolineando, se così non fosse, di voler insistere per la votazione.

  Nicola STUMPO (LEU), relatore per la XII Commissione, ritiene di non poter assicurare l'eventuale accoglimento di un ordine del giorno sulla materia, viste le decisioni relative al cosiddetto «super green pass» che l'Esecutivo si sta accingendo a prendere proprio in queste ore.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Varchi 1.6.

  La seduta, sospesa alle 15.55, è ripresa alle 16.05.

  Ciro MASCHIO (FDI) illustra l'emendamento Bellucci 1.11, del quale è cofirmatario, volto a sopprimere la previsione dell'obbligo, in zona bianca, per gli spettatori di eventi sportivi, di esibizione del green pass per accedere a tali eventi. Precisando di essersi vaccinato e di essere consapevole della necessità di far comprendere a tutti l'importanza di superare le resistenze a vaccinarsi – escludendo quelle fasce di popolazione con necessità sanitarie specifiche – nonché di essere favorevole ad una rigida applicazione di tutte le misure sanitarie volte alla prevenzione della diffusione del Covid-19, sottolinea tuttavia di ritenere che vi sia una «schizofrenia legislativa» nel prevedere l'obbligo di esibizione di certificazione vaccinale per accedere ad eventi sportivi all'aperto, dove il rischio di contagio è ridotto, e nel non prevedere il medesimo obbligo per accedere ai mezzi pubblici che sono molto più affollati e dove quindi il rischio di contagio è maggiore. In proposito, ritiene che la politica del precedente Governo Conte-bis nonché quella dell'attuale Governo Draghi in materia di trasporto Pag. 16 pubblico siano state inesistenti. A suo avviso, prevedere l'obbligo di esibizione del certificato vaccinale per le manifestazioni sportive all'aperto equivale a imporre surrettiziamente l'obbligo vaccinale, scaricando sui cittadini le conseguenze di cui si dovrebbe fare carico l'Esecutivo. Reputando che la disposizione che l'emendamento in discussione mira a sopprimere contenga una misura da Stato di dittatura sanitaria e non da Stato di diritto, fa presente che il suo gruppo non intende avallare comportamenti pericolosi ed invita alla coerenza e alla chiarezza. Rileva come sia infatti incoerente non introdurre l'obbligo vaccinale e contemporaneamente discriminare a macchia di leopardo parte della popolazione. Nel ribadire inoltre come sia privo di senso prevedere l'obbligo di esibizione della certificazione vaccinale per accedere ad eventi sportivi all'aperto e consentire al contempo l'accesso sui mezzi di trasporto senza dover esibire il green pass, sottolinea che ogni giorno varcano le frontiere numerosi migranti non vaccinati e privi di certificazione verde che sono potenzialmente contagiosi e che, senza nessun controllo, possono accedere ai mezzi pubblici. Nel ritenere quindi che l'emendamento Varchi 1.11 sia una proposta coerente con una visione complessiva di buon senso nella gestione della pandemia, ne auspica l'approvazione.

  Marcello GEMMATO (FDI) fa presente che l'emendamento Bellucci 1.11 rappresenta per Fratelli d'Italia un emendamento «bandiera», dal momento che offre la possibilità di esprimere la posizione del gruppo con riguardo al ricorso al green pass, precisando tra l'altro che in questa occasione si sta parlando dell'accesso a manifestazioni sportive all'aperto in zona bianca. Ritiene quindi che tale disposizione costituisca un paradosso, dal momento che secondo la comunità scientifica è molto difficile contagiarsi all'aperto, tanto più considerato che quasi l'85 per cento degli italiani ha ricevuto la prima dose di vaccino e che secondo i dati di Agenas il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è pari al 5 per cento. Nel sottolineare che l'intento del gruppo di Fratelli d'Italia è quello di evidenziare le storture insite nelle misure assunte dal Governo, ad integrazione delle osservazioni del collega Maschio, considera abnorme che si voglia attribuire la condizione attuale del contagio nel nostro Paese non già alla somministrazione dei vaccini ma piuttosto al ricorso al green pass. A tale proposito precisa che il green pass, lungi dal rappresentare una misura sanitaria, è invece uno strumento burocratico, restrittivo delle libertà personali. Ritiene che la classe politica debba svolgere una riflessione profonda sull'argomento, concentrandosi sul completamento della campagna vaccinale dei cluster più a rischio, vale a dire gli over 60, gli immunodepressi e i soggetti affetti da patologie plurime, invece di restringere gli spazi di libertà dei diciottenni che vogliono recarsi a vedere le partite di calcio. Fa infatti presente che il tasso di mortalità delle persone al di sotto dei cinquant'anni è pari all'1 per cento e che un giovane al di sotto dei diciott'anni ha più probabilità di essere colpito da un fulmine che di morire per Covid-19. Rileva inoltre come nessuno metta in evidenza gli effetti della pandemia sulla psiche, con il conseguente incremento del numero dei suicidi e del consumo di benzodiazepine e di tranquillanti, fenomeni che non si curano certamente con l'introduzione di ulteriori misure restrittive. A suo parere, invece di prendersela con i cittadini che per le ragioni più diverse non vogliono sottoporsi alla vaccinazione, bisognerebbe fare in modo che la comunità scientifica parlasse un'unica lingua, per mezzo dei suoi esponenti più qualificati, fornendo una univoca linea di indirizzo. Rammenta a titolo esemplificativo la vicenda legata alla somministrazione del vaccino Astrazeneca, che a suo parere ha rappresentato una pantomima non degna di un Paese dotato di organi regolatori di eccellenza. Nel fare presente che i ragionamenti svolti dal gruppo di Fratelli d'Italia sono volti a contagiare con le proprie perplessità coloro che invece vanno in un'unica direzione, raccomanda di non dividere gli italiani tra chi segue pedissequamente le indicazioni del Governo e chi fa parte della minoranza dei «cattivi», che vengono relegati Pag. 17 e trattati come reietti della società. Pertanto, nel ritenere che si debba puntare sul convincimento piuttosto che sugli strumenti di coercizione, da vaccinato fa presente che in questa situazione occorre mettere in campo i dubbi, evitando di considerare chi ha deciso di non vaccinarsi un pazzo o uno squilibrato. In conclusione, ritiene che chi ha l'onere della scelta deve agire con cognizione di causa e con convincimento, evidenziando come il Governo sia privo di entrambe le caratteristiche.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bellucci 1.11.

  Veronica GIANNONE (FI) illustra l'emendamento a sua firma 1.15 che è volto a subordinare la partecipazione alle manifestazioni sportive in zona bianca alla esibizione di un tampone antigenico rapido o molecolare negativo effettuato nelle 48 ore precedenti invece che al possesso della certificazione Covid-19. Nel ritenere che il tampone negativo tuteli molto più del green pass dal rischio di contagio chi intende partecipare a un evento pubblico, sottolinea inoltre quanto sia deleterio per la formazione e lo sviluppo dei ragazzi la costrizione della loro socialità, rammentando a tale proposito le valutazioni della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza circa l'impatto traumatico della pandemia sui giovani. Sottolinea che si pongono seri problemi di salute psichica, evidenziando come, a causa della pandemia e delle misure restrittive imposte, i bambini e i ragazzi si siano chiusi in se stessi, trascorrendo un tempo sempre maggiore sui social o davanti ai video giochi, anche con conseguenti grandi difficoltà ad uscire di casa. Sollecita pertanto una riflessione sul ricorso all'obbligo della certificazione verde, sia perché il vaccino non garantisce una reale tutela dai rischi di contagio sia perché costituisce uno strumento discriminatorio. Invita quindi il Governo e la maggioranza a valutare la proposta recata dall'emendamento a sua firma 1.15, raccomandando di non dividere gli italiani in «buoni» e «cattivi» dal momento che vi sono moltissime ragioni, anche di natura sanitaria, che possono indurre ad evitare di vaccinarsi.

  Ciro MASCHIO (FDI) fa presente che l'emendamento 1.15 della collega Giannone ripropone su un altro versante la ratio che è alla base della precedente proposta emendativa di Fratelli d'Italia, dal momento che esso è volto a sopprimere il ricorso alla certificazione verde, pur sostituendola con la presentazione di un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti l'evento. Ritiene che tale soluzione possa rappresentare una misura di buon senso e di prudenza, volta a limitare i rischi del contagio, evitando di discriminare chi per molte ragioni, anche di natura non ideologica, non si è sottoposto alla vaccinazione o chi non è nelle condizioni di ottenere il green pass. Ribadisce come le misure introdotte dal Governo rivelino le pericolose falle del sistema, che consente ai migranti di arrivare nel nostro Paese senza vaccino, senza tampone né green pass e agli italiani di ammassarsi sui mezzi pubblici, richiedendo invece l'esibizione della certificazione a chi voglia partecipare a un evento all'aperto. Nel ritenere che tale scelta non sia giustificata, neanche sul versante della limitazione del contagio, evidenzia che nessun Paese europeo ha fatto ricorso in maniera così stringente e capillare al green pass e che Governo e maggioranza non hanno l'autorità morale per ergersi a paladini della salute, se poi evitano di intervenire nelle situazioni realmente pericolose. Nel ritenere condivisibile il contenuto dell'emendamento della collega Giannone, auspicando l'apertura di uno spiraglio da parte della maggioranza, sottolinea l'importanza di affiancare alla campagna vaccinale anche un più efficace screening a mezzo di tamponi, per i quali raccomanda una diminuzione dei costi. Preannuncia in conclusione il voto favorevole di Fratelli d'Italia.

  Marcello GEMMATO (FDI) interviene per motivare le ragioni del proprio apprezzamento per il contenuto dell'emendamento Giannone 1.15, che chiede alla collega di poter sottoscrivere, facendo presente Pag. 18 che anche in questo caso si domanda al Governo di soprassedere sull'obbligo di green pass per l'accesso alle manifestazioni sportive. Chiede quale sia la motivazione alla base di tale ulteriore restrizione, considerato oltretutto che l'84 per cento degli italiani si è sottoposto alla somministrazione della prima dose di vaccino. Evidenzia inoltre come rispetto all'emendamento Bellucci 1.11, che partiva dall'assunto secondo cui non ci si contagia all'aperto, per di più indossando la mascherina, la proposta della collega Giannone introduca un elemento restrittivo, vale a dire l'esibizione di un tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti l'evento,. A tale proposito sottolinea che tale soluzione consente una maggiore tutela rispetto ai rischi di contagio, dal momento che anche chi si è sottoposto a vaccinazione può contrarre il Covid-19 ed essere fonte di contagio. Fa presente che il Governo con le misure introdotte all'articolo 1 del provvedimento in esame coarta la libertà dei cittadini che hanno scelto di non vaccinarsi, costringendoli in qualche modo a sottoporsi alla vaccinazione attraverso l'introduzione di limitazioni e non invece ricorrendo a forme di convincimento. Ritiene che per chi fa politica sia questo il profilo di maggior interesse tanto più in una Repubblica come quella italiana nata da un anelito di libertà.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Giannone 1.15 e Colletti 1.3.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Giuliodori 1.5.

  Marcello GEMMATO (FDI), intervenendo sull'emendamento Giuliodori 1.5, fa presente che esso elimina l'obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie negli spazi all'aperto, fatta eccezione per le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento sociale, ovvero negli spazi all'aperto delle strutture sanitarie, nonché in presenza di soggetti di cui sia nota una fragilità sul piano della funzionalità del sistema immunitario. Osserva come, nel convertire i numerosi decreti-legge governativi volti ad introdurre regole finalizzate al contrasto della pandemia, si siano introdotte anche disposizioni prive di qualsiasi utilità. Tra queste ultime rientra la previsione dell'obbligo di indossare mascherine in luoghi all'aperto nei quali si accede attraverso un ingresso, quali, ad esempio, uno stadio. Quale esempio dell'assurdità di tale previsione normativa, ricorda il caso dell'omaggio al milite ignoto durante la cerimonia del 4 novembre, con l'obbligo di indossare la mascherina varcato il cancello di accesso al monumento, benché il monumento si trovi comunque all'aperto e tale obbligo non sussista all'esterno del cancello. Simili paradossi appaiono il frutto di leggi approvate in condizioni di emergenza che pongono il cittadino di fronte a prescrizioni prive di senso, con il rischio di indurre il sospetto che tutte le previsioni che impongono comportamenti volti a fronteggiare il contagio siano ugualmente insensate. L'eccesso di prescrizioni in contraddizione tra loro – quali ad esempio l'obbligo di mascherina in uno stadio e l'assenza di un analogo obbligo in condizioni ben più affollate, quali una metropolitana o un autobus di trasporto pubblico urbano – possono indurre gli italiani a non percepire l'utilità delle disposizioni essenziali, che sono le uniche che andrebbero mantenute, con il conseguente rischio che venga trascurato l'utilizzo dei presidii di precauzione che si sono rivelati estremamente efficaci, come risulta anche dall'azzeramento della sindrome influenzale lo scorso anno.

  Ciro MASCHIO (FDI), formulando alcune considerazioni in merito all'emendamento Colletti 1.3, già votato dalla Commissione, osserva come esso si ponga in continuità con l'emendamento Giannone 1.15, osservando che l'utilizzo del tampone consentirebbe di garantire l'accesso allo stadio in sicurezza, consentendo al tempo stesso il superamento delle discriminazioni imposte dal green pass.
  Intervenendo sull'emendamento Giuliodori 1.5, condivide quanto osservato dal deputato Gemmato sull'utilità di mantenere esclusivamente i presidii efficaci, senza Pag. 19accanirsi su strumenti inutili o discriminatori, come il green pass. Ricorda in proposito che il suo gruppo ha sostenuto con forza la campagna vaccinale fin dal suo inizio, anche richiedendo la rimozione di Arcuri, al fine di rendere celere ed efficace l'avvio e lo sviluppo delle vaccinazioni.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Giuliodori 1.5.

  Franco VAZIO (PD), presidente, comunica che restano da esaminare 35 emendamenti e che il relatore Stumpo ha chiesto per le vie brevi una sospensione dei lavori della Commissione. Ricordando che l'inizio dei lavori dell'Assemblea è previsto per le 17.20, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata al termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 17.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 24 novembre 2021. — Presidenza del presidente della II Commissione, Mario PERANTONI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Andrea Costa.

  La seduta comincia alle 20.25.

DL 139/2021 Disposizioni urgenti per l'accesso alle attività culturali, sportive e ricreative, nonché per l'organizzazione di pubbliche amministrazioni e in materia di protezione dei dati personali.
C. 3374 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta pomeridiana odierna.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che nella seduta svolta nel pomeriggio le Commissioni hanno iniziato a esaminare le singole proposte emendative e che è stato, da ultimo, respinto l'emendamento Giuliodori 1.5.

  Ciro MASCHIO (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori e rilevando che nella seduta serale delle Commissioni riunite non è più all'ordine del giorno l'esame del testo unificato in materia di morte volontaria medicalmente assistita, chiede alla presidenza come si intenda procedere su tale testo unificato nella giornata di domani.

  Mario PERANTONI, presidente, comunica che sono in corso interlocuzioni tra i rappresentanti dei gruppi parlamentari e che l'esame del testo unificato in materia di morte volontaria medicalmente assistita probabilmente non si svolgerà neanche nella giornata di domani. Precisa, al riguardo, che per domani è già convocato un Ufficio di presidenza delle Commissioni riunite e che in quella sede si valuterà l'ipotesi di un ulteriore breve rinvio dell'esame del testo in Assemblea in modo tale da poter proseguire l'esame in sede referente la prossima settimana.

  Ciro MASCHIO (FDI) prende atto di quanto comunicato dal presidente Perantoni, osservando che non vi sono i tempi tecnici necessari per concludere l'esame delle proposte emendative al testo unificato in materia di morte volontaria medicalmente assistita nella settimana in corso.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bellucci 1.12.

  Mario PERANTONI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Colletti 1.4 e 2.1 e Giannone 2-bis.3; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Rampelli 2-bis.1 e Lucaselli 2-bis.2, nonché l'articolo aggiuntivo Lucaselli 2-bis.01.

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo De Filippo 2-bis.03 è stato ritirato dal suo presentatore.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Gemmato 2-bis.02.

Pag. 20

  Mario PERANTONI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Giannone 3.3 e Colletti 3.1; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Bellucci 3.2 e gli articoli aggiuntivi Giovanni Russo 3.01 e 3.02.

  Mario PERANTONI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Colletti 4.1 e 4-bis.1; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Varchi 5.1 e 5.2.

  Mario PERANTONI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Colletti 6.1; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Varchi 6.2 e 6.3.

  Mario PERANTONI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Colletti 8.1; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Varchi 9.11.

  Mario PERANTONI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Colletti 9.1; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Varchi 9.13, 9.12 e 9.14.

  Mario PERANTONI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Giuliodori 9.5; si intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Varchi 9.16.

  Mario PERANTONI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Giuliodori 9.6 e 9.7, Colletti 9.4, Giuliodori 9.8 e 9.9, Colletti 9.3, Giuliodori 9.10 e Colletti 9.2; si intende che vi abbiano rinunciato.
  Fa presente che, essendo concluso l'esame delle proposte emendative, le Commissioni torneranno a riunirsi domani per la deliberazione del mandato ai relatori a riferire in Assemblea, previa acquisizione dei pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani.

  La seduta termina alle 20.35.