CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 novembre 2021
691.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 10 novembre 2021. — Presidenza della presidente Vittoria CASA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione Rossano Sasso.

  La seduta comincia alle 14.10.

7-00740 Casa: Iniziative per garantire il diritto all'istruzione degli alunni delle scuole delle piccole isole.
(Discussione e rinvio – Abbinamento della risoluzione n. 7-00752).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Vittoria CASA, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la risoluzione n. 7-00752 Vietina, che tratta di materia identica a quella della risoluzione in titolo e che sarà pertanto discussa congiuntamente con essa.
  Passando quindi a illustrare la sua risoluzione n. 7-00740, richiama le molte difficoltà che presenta la gestione delle istituzioni scolastiche site nelle piccole isole. Evidenzia che, a causa della mancanza o del venir meno dei requisiti di legge, le scuole di queste isole spesso perdono l'autonomia o devono addirittura chiudere: cita, come esempi di situazioni difficili, quelli delle isole di Ustica e di Linosa. Chiarisce che la sua risoluzione è finalizzata ad impegnare il Governo a trovare soluzioni a questi problemi, innanzitutto soluzioni per mitigare i disagi del personale docente e non docente impegnato a far funzionare queste scuole, che, osserva, in alcuni casi non servono solo come scuole ma fungono da presidio istituzionale di legalità nei territori. Ritiene essenziale intervenire per garantire l'effettività del servizio scolastico, in mancanza della quale è di fatto leso il diritto all'istruzione di una parte della popolazione in età scolare.

  Simona VIETINA (CI), illustrando la sua risoluzione n. 7-00752, precisa che essa si Pag. 55orienta nella stessa direzione della risoluzione Casa ma amplia l'intervento chiesto al Governo a comprendere anche le scuole dei comuni di montagna. Reputa necessario introdurre misure incentivanti in favore del personale scolastico pendolare nelle piccole isole e nelle comunità montane nonché adottare iniziative affinché siano mantenuti i plessi scolastici anche in presenza di un numero esiguo di alunni, a tal fine rivedendo i parametri previsti a legislazione vigente per l'attivazione delle classi.

  Gabriele TOCCAFONDI (IV), dopo aver osservato che il tema dell'autonomia scolastica e quello connesso dell'assegnazione dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi è importante ed era già stato oggetto di dibattito in Commissione in passato, preannuncia la presentazione di una risoluzione sul tema anche da parte del suo gruppo parlamentare. Concorda che si debba affrontare e possibilmente risolvere l'annosa questione della difficoltà di mantenere operative le istituzioni scolastiche site nelle piccole isole e nelle località montane.

  Valentina APREA (FI), condividendo il contenuto e lo spirito delle due risoluzioni, chiede di sottoscriverle entrambe. Aggiunge che, a suo avviso, sarebbe però opportuno chiedere al Governo impegni più stringenti e mirati, ad esempio chiedere espressamente la revisione dei parametri per il mantenimento dell'autonomia scolastica delle istituzioni site in territori svantaggiati. Osserva che tra queste istituzioni andrebbero incluse anche quelle di alcune piccole province, che pur non essendo isolane o montane vivono analoghe difficoltà. Ritiene che una soluzione potrebbe essere rappresentata dalla commisurazione dei parametri alle realtà e alle esigenze dei territori di appartenenza.

  Alessandro FUSACCHIA (M-MAIE-PSI-FE) invita a valutare con attenzione l'ipotesi di una diversificazione dei parametri sulla base dell'ubicazione geografica delle istituzioni scolastiche, perché, a suo avviso, è meglio evitare di ampliare troppo l'ambito degli interventi chiesti, se si vuole che siano efficaci e praticabili. Dopo aver ricordato che qualche anno fa fu svolto un dibattito a proposito delle scuole site nelle aree interne del Paese, fa presente che esso produsse anche proposte ambiziose. Una di queste, che non ebbe seguito, era a suo parere meritevole di considerazione: si tratterebbe però di accettare il principio della differenziazione nel trattamento salariale del personale scolastico, per introdurre incentivi che attraggano personale nelle aree meno popolose. Forse una soluzione così non è percorribile, ma ritiene che la Commissione dovrebbe lavorare a una risoluzione che stimoli il Governo in direzione di incentivi al personale, al fine di tradurre l'attenzione politica da tutti condivisa sul problema nella capacità di incidere effettivamente. Conclude invitando a prendere in considerazione, come possibile soluzione, anche la moderna tecnologia, che permette di collegare in aule virtuali ragazzi che frequentano scuole site in più territori.

  Vittoria CASA, presidente, sottolinea come, in fatto di uso delle tecnologie moderne, le scuole di alcune isole, come Alicudi, siano veramente all'avanguardia.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), dopo aver ricordato che, sulla questione della scuola di Ustica, il Partito democratico ha presentato un'interrogazione, a dimostrazione del fatto che il problema è ben noto, chiede di sottoscrivere le risoluzioni, ritenendo più semplice, per economia procedurale, sottoscrivere le risoluzioni esistenti più che presentarne una nuova: si augura comunque che si possa lavorare a una risoluzione unitaria nella quale far confluire le sensibilità delle diverse parti politiche, integrandone il contenuto con ulteriori elementi. Il suo gruppo sostiene le risoluzioni e auspica che si possa votarle quanto prima.

  Paola FRASSINETTI (FDI) concorda in particolare con l'intervento del deputato Fusacchia e, ricordando che il problema è urgente ed è collegato al tema dello spopolamento dei territori, chiede di sottoscrivere Pag. 56 le risoluzioni. Raccomanda di rendere concreti e realistici gli obiettivi che si vogliono raggiungere.

  Daniele BELOTTI (LEGA), dopo aver ricordato che, nel parere espresso dalla Commissione sul decreto-legge n. 121 del 2021, era stata inserita un'osservazione per segnalare l'esigenza di stanziamenti statali destinati ad agevolazioni tariffarie per i collegamenti di trasporto a favore dei docenti che prestano servizio in istituti scolastici non solo delle isole minori ma anche dei comuni montani, raccomanda di attenersi a tale indirizzo anche nella risoluzione in discussione. Fa presenti che i problemi dello spopolamento riguardano non solo le isole minori, ma anche i comuni montani e certe aree più interne del Paese. Rivolgendosi al deputato Fusacchia, osserva poi che le classi virtuali non aiutano a creare il senso di comunità, che si forma nei giovani in età scolare e che è essenziale per evitare lo spopolamento di certe aree del territorio.

  Simona VIETINA (CI), concordando con il deputato Belotti, rimarca che la sua risoluzione va appunto nella direzione di estendere ai comuni montani l'intervento richiesto al Governo. Ciò premesso, fa presente che una soluzione ai problemi in questione, come a lei suggerito da un alto dirigente del Ministero dell'istruzione, potrebbe essere quella di introdurre in Italia una normativa sul modello del «regolamento agrario» francese. Chiede quindi al rappresentante del Governo di voler fornire alla Commissione una valutazione sulla praticabilità di una soluzione del genere, investendo della questione il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del Ministero dell'istruzione.

  Nicola ACUNZO (MISTO-CD) condivide il contenuto delle risoluzioni e raccomanda una particolare attenzione per le istituzioni scolastiche site nei territori colpiti dal sisma del 2016, tra cui Rieti e Amatrice.

  Alessandra CARBONARO (M5S) concorda sull'estensione delle misure da adottare a sostegno anche delle istituzioni scolastiche dei comuni montani. Tuttavia, ritiene necessario delineare con precisione il perimetro delle aree per le quali si vuole l'intervento, evitando di allargarlo troppo, perché c'è il rischio di finire a enunciare principi generali e di non ottenere soluzioni puntuali ed efficaci.

  Vittoria CASA, presidente, esprime apprezzamento per lo spirito unitario con cui, ancora una volta, la Commissione affronta temi importanti. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 10 novembre 2021. — Presidenza della presidente Vittoria CASA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione Rossano Sasso.

  La seduta comincia alle 14.40.

Prevenzione della dispersione scolastica mediante l'introduzione sperimentale delle competenze non cognitive nel metodo didattico.
C. 2372 Lupi.
(Seguito dell'esame e rinvio – Adozione del testo base).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 luglio 2021.

  Vittoria CASA, presidente, avverte preliminarmente che il provvedimento era iscritto nel programma dei lavori di Assemblea per il mese di dicembre 2021, ma la Conferenza dei presidenti dei gruppi del 27 ottobre scorso ne ha anticipato la discussione fissandone l'inizio a lunedì 29 novembre 2021, il che ha imposto un'accelerazione nei lavori.
  Ricorda che il 14 luglio scorso la Commissione ha nominato un comitato ristretto. Nell'ambito del comitato ristretto, il relatore – il deputato Lattanzio, oggi impossibilitato a prendere parte alla seduta – ha predisposto Pag. 57un nuovo testo del progetto di legge (vedi allegato), proponendone l'adozione come testo base per il seguito dell'esame. Chiarisce che, qualora la Commissione adotti il nuovo testo come testo base, sarà fissato un termine per la presentazione di emendamenti a tale nuovo testo, per le successive fasi dell'esame in sede referente.

  Paola FRASSINETTI (FDI), dopo aver stigmatizzato l'accelerazione imposta dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi all'iter del provvedimento, annuncia che si riserva di esprimersi nel dettaglio delle questioni dopo aver esaminato con più attenzione il testo proposto come testo base. Fa presente che tale testo è stato presentato dal relatore in sede di comitato ristretto solo la settimana scorsa e che non c'è stato quindi tempo per il necessario approfondimento. Ad ogni modo, ha l'impressione che il nuovo testo sia molto diverso da quello originario e svuotato di contenuti importanti.

  Valentina APREA (FI), come anticipato in sede di comitato ristretto, non è contraria all'adozione del nuovo testo proposto dal relatore come testo base, ma ricorda che la proposta di legge iniziale aveva un obiettivo molto più ambizioso: lo spostamento del baricentro del percorso di istruzione dalle conoscenze alle competenze, e quindi il superamento del sistema didattico attuale, di matrice «fordista», che prevede la promozione o la bocciatura sulla base del possesso o meno di certe conoscenze, senza alcuna attenzione per le competenze dette trasversali. Si dichiara pertanto delusa dal ridimensionamento degli obiettivi. Ritiene che l'articolo 1 del nuovo testo contenga un mero proclama di intenti, che perde forza e sostanza nei successivi articoli, soprattutto, a fronte dello stanziamento di appena 350.000 euro – recato dall'articolo 2, comma 2 – per la formazione dei docenti per lo sviluppo delle competenze non cognitive. Trova «ridicolo» stanziare così poche risorse, quando solo l'INDIRE, che dovrebbe occuparsi della formazione dei docenti, costa allo Stato molto di più. Meglio sarebbe, a suo avviso, sopprimere il riferimento alla quota di spesa per la formazione dei docenti e destinare le risorse in questione piuttosto alla sperimentazione, che, peraltro, è già oggi consentita e che il testo in esame vorrebbe affidare solo alle risorse dell'organico dell'autonomia già a disposizione delle scuole.

  Vittoria CASA, presidente, premesso di nutrire anche lei perplessità sul testo, specialmente per quanto riguarda la formazione dei docenti su questi temi, che a suo avviso è necessario rendere strutturale, approntando per questo risorse adeguate, e che è necessario estendere anche ai nuovi docenti immessi in ruolo, ricorda che nella fase emendativa ciascuno potrà proporre le modifiche al testo che ritiene opportune.

  Alessandro FUSACCHIA (M-MAIE-PSI-FE), considerato che si tratta di un tema importante, ritiene essenziale stare attenti ad evitare di produrre un provvedimento che non sia all'altezza delle aspettative che la materia genera. Condividendo quanto affermato dalla deputata Aprea, ritiene che 350.000 euro per la formazione dei docenti siano pochi. Peraltro, ritiene che forse, piuttosto che quantificare con esattezza lo stanziamento da destinare alla formazione, si potrebbe indicare un massimale, lasciando poi al Ministero dell'istruzione di determinare la quota per questo obiettivo. Ritiene poi importante chiarire meglio che la sperimentazione prelude alla messa a regime ed è funzionale all'individuazione della migliore soluzione per la messa a regime dei sistemi di sviluppo delle competenze non cognitive. Consiglia infine di specificare meglio, all'articolo 1, cosa si intenda per competenze non cognitive, che rischiano altrimenti di essere un concetto non meglio specificato.

  Angela COLMELLERE (LEGA) esprime dubbi e perplessità sul testo, ritenendo che lo spostamento di baricentro dal sapere alle competenze non cognitive abbia implicazioni poco chiare, su cui occorrerebbe una meditazione più attenta. Sa che la letteratura scientifica ha molto approfondito il tema, ma personalmente non lo sente suo. Condivide i dubbi espressi da altri sul tema della formazione e sull'esiguità delle risorse.

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  Valentina APREA (FI) vuole chiarire che l'intento non è far sparire le conoscenze e il sapere; ciò che deve cambiare è la valutazione, che non deve essere riferita soltanto al sapere e alla conoscenza, ma anche al saper fare e alle competenze trasversali. Ciò è essenziale per aiutare i giovani a coltivare le loro diverse forme di intelligenza e a fronteggiare le situazioni che incontreranno nella vita. Solo per questa via si può contrastare il fenomeno della dispersione scolastica. Serve il riconoscimento e la valorizzazione di forme di intelligenza diverse, guardare alla persona che apprende i contenuti, lasciando alle spalle la didattica del secolo scorso, che guarda unicamente alla quantità di nozioni che restano in mente.

  Gabriele TOCCAFONDI (IV) concorda con la deputata Aprea sul fatto che le competenze non cognitive non devono essere messe in contrapposizione con le conoscenze e che i percorsi di insegnamento delle competenze non cognitive possono aiutare i ragazzi in difficoltà. Ciò premesso, condivide il testo in esame, ma ritiene inadeguato lo stanziamento per la formazione dei docenti. A suo avviso, piuttosto che definire uno stanziamento, si dovrebbe far genericamente riferimento alle risorse di cui all'articolo 1, comma 125, della legge n. 107 del 2015, che sono già destinate alla formazione.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD) dichiara che il suo gruppo è favorevole all'adozione del testo proposto come testo base, riservandosi eventualmente di proporre modifiche nella fase emendativa.

  Alessandra CARBONARO (M5S) ritiene chiaro e condivisibile l'intento della proposta di legge e si dichiara favorevole al testo proposto come testo base, fermo restando che il suo gruppo si riserva di presentare emendamenti. Concorda con il deputato Fusacchia sul fatto che la Commissione deve lavorare a un provvedimento che sia all'altezza aspettative.

  Simona VIETINA (CI), pur avendo espresso in sede di comitato ristretto perplessità sul testo, si dice certa che si giungerà ad una sintesi condivisa. Tuttavia, trova difficile individuare modalità di valutazione univoche per un tipo di competenze che possono essere interpretate in modo soggettivo. È d'accordo con il deputato Fusacchia in merito alla necessità di definire con maggiore precisione cosa siano le competenze non cognitive. Quanto all'idea che la responsabilità del loro sviluppo debba essere trasversale, in capo a tutti i docenti, teme che in questo modo non se ne farà nulla, come accaduto per l'educazione civica. Conclude invitando ad inquadrare meglio l'oggetto della proposta e i suoi obiettivi.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione adotta come testo base per il seguito dell'esame la proposta di nuovo testo del progetto di legge predisposta dal relatore (vedi allegato).

  Vittoria CASA, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 10 novembre 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.30.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 687 del 3 novembre 2021, pagina 108, seconda colonna, alla trentaquattresima riga le parole: «La seduta termina alle 15.40» sono sostituite con le seguenti: «La seduta termina alle 15.50» e alla trentanovesima riga le parole: «L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 16» sono sostituite con le seguenti: «L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16».