CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 novembre 2021
688.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
Pag. 7

SEDE REFERENTE

  Giovedì 4 novembre 2021. — Presidenza del vicepresidente della V Commissione Giorgio LOVECCHIO. – Interviene la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri Deborah Bergamini.

  La seduta comincia alle 15.05.

Modifiche al testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e altre disposizioni in materia di status e funzioni degli amministratori locali, di semplificazione dell'attività amministrativa e di finanza locale.
C. 1356 Pella, C. 2071 Silvestroni e C. 2240 Ciaburro.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 2 novembre 2021.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che, a seguito delle modifiche apportate al contenuto del provvedimento, i relatori hanno predisposto una proposta di correzioni di forma alla rubrica degli articoli 1 e 2 e al titolo del provvedimento, per renderli omogenei all'attuale contenuto del testo (vedi allegato).

  Le Commissioni approvano la proposta di correzioni di forma predisposta dai relatori (vedi allegato).

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo per dichiarazione di voto, ringrazia il deputato Pella per aver presentato un provvedimento contenente interventi fortemente richiesti da tutti gli enti locali del nostro Paese. Ringrazia, altresì, i componenti del Comitato ristretto e i relatori per aver svolto, con spirito costituente, un lavoro proficuo che ha permesso di giungere a una sintesi delle posizioni espresse da tutte le forze politiche. Pur apprezzando il tenore di gran parte degli interventi del provvedimento, stigmatizza l'operazione di «cecchinaggio» portata avanti dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal Ministero dell'interno, che, richiedendo la soppressione di numerose disposizioni del testo originario, hanno svuotato di contenuto il provvedimento. A suo avviso, infatti, ciò dimostra che il carattere variegato della maggioranza implica che l'unico compromesso raggiungibile è un compromesso al Pag. 8ribasso. Ritiene, quindi, che il Parlamento abbia perso una preziosa occasione per migliorare il funzionamento degli enti locali e, di conseguenza, fare in modo che siano forniti migliori servizi ai cittadini. Stigmatizza anche il fatto che il Governo non si sia impegnato a inserire nel provvedimento di riforma del testo unico degli enti locali che si accinge a presentare alle Camere il tema dell'elezione diretta del presidente e del consiglio provinciale e del sindaco e del consiglio metropolitano. Ritiene che ciò sia ancora più grave alla luce del fatto che, a suo avviso, il Ministero dell'interno non è particolarmente impegnato a contrastare né l'immigrazione clandestina né l'organizzazione di rave party illegali. Tutto ciò premesso, pur ritenendo condivisibile gran parte del contenuto del provvedimento, annuncia, quindi, il voto di astensione del gruppo di Fratelli d'Italia.

  Roberto PELLA (FI) osserva come la paternità del provvedimento in esame, che è stato notevolmente ridimensionato rispetto al testo originario, sia da ascrivere agli amministratori locali, e in particolare ai sindaci, appartenenti a tutti gli schieramenti politici, che si sono fatti portatori delle esigenze prospettate dai territori, attraverso proposte di interventi normativi, alcune delle quali sono state recepite, volti a incidere concretamente nella vita quotidiana delle amministrazioni.
  Ringrazia i rappresentanti del Governo, e in particolare la Viceministra Castelli, e tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, e in particolare Fratelli d'Italia, per lo spirito costruttivo.
  Ringrazia i relatori, Berti e Bitonci, e ricorda l'importante lavoro svolto in sede di Comitato ristretto e di interlocuzioni informali, in cui i deputati di tutte le forze politiche hanno dimostrato un atteggiamento scevro di intenti strumentali.
  Ringrazia, inoltre, i presidenti e tutti i membri delle Commissioni e gli uffici che li hanno assistiti.
  Ritiene che il provvedimento, per quanto ridimensionato rispetto al testo originario, costituisca comunque un contributo positivo e abbia sciolto alcuni nodi, quale ad esempio il terzo mandato dei sindaci, e tenuto conto dell'esigenza di differenziare la disciplina in relazione alla dimensione demografica degli enti. Auspica peraltro che vi siano ancora margini per affrontare questioni rimaste irrisolte, quale quella del potere di ordinanza dei sindaci.
  Richiama l'estrema delicatezza del ruolo svolto dai sindaci, i quali sono continuamente esposti al rischio di essere sottoposti a procedimenti penali con gravi conseguenze anche nella vita professionale e privata.
  Dichiara di essere consapevole del fatto che si sarebbe potuto fare di più, ma di confidare nel contempo che i temi non trattati possano essere oggetto di futuri provvedimenti, nell'ambito della riforma del testo unico sugli enti locali.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) ritiene che il progressivo ridimensionamento del provvedimento in esame costituisca una grave sconfitta per il Parlamento.
  Rileva che qualora i sindaci avessero avuto modo di partecipare ai lavori, quali portatori della forza delle rispettive comunità, avrebbero potuto incidere in modo ben più significativo sul Governo e auspica che siano sempre di più i sindaci disposti a prendere piena consapevolezza della propria forza e a sfidare i rispettivi partiti.

  Francesco BERTI (M5S), relatore per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, Bitonci, intende esprimere anzitutto un sentito ringraziamento nei confronti del deputato Pella, per la costante sollecitudine prestata al fine di assicurare una positiva conclusione dell'iter del provvedimento a sua prima firma, nonché dei componenti del Comitato ristretto incaricato dell'istruttoria sulle proposte emendative presentate e, più in generale, di tutti i gruppi parlamentari, inclusi naturalmente quelli di opposizione, per l'atteggiamento costruttivo dimostrato nel corso dei lavori e per il proficuo impegno profuso.
  Sottolinea infatti come il contributo collaborativo fornito dalle diverse parti ha consentito alle Commissioni riunite I e V di affrontare le numerose questioni concernenti la riforma dell'ordinamento degli enti Pag. 9locali, disciplinato dal decreto legislativo n. 267 del 2000, che da molto tempo necessitano di un serio ripensamento e di una profonda opera di aggiornamento. Pur rilevando che si poteva naturalmente fare di più, osserva tuttavia come la soppressione di gran parte degli articoli contenuti nel testo iniziale del provvedimento C. 1356 a prima firma Pella, come risultante dalle proposte emendative approvate nel corso dell'esame in sede referente, è dipesa anche dal fatto che, nel tempo trascorso dalla presentazione del citato progetto di legge, talune di quelle medesime disposizioni hanno già trovato accoglimento in altri provvedimenti legislativi approvati dalle Camere.
  Nel prendere altresì atto che sul tema certamente rilevante della responsabilità penale dei sindaci i gruppi parlamentari non sono riusciti in sede referente a convergere su di una soluzione condivisa ed assentita dal Governo, auspica viceversa che, sul tema altrettanto rilevante del rapporto intercorrente tra sindaci e consigli comunali, oggetto nello specifico dell'articolo aggiuntivo Bitonci 7.022, ritirato nel corso dell'esame presso le Commissioni di merito e sul quale il Governo aveva peraltro manifestato un orientamento di massima non ostativo, sebbene a condizione che il testo stesso venisse riformulato, si possa ancora pervenire nel corso del successivo esame in Assemblea ad una soluzione positiva.
  Osserva, infine, che le bozze sinora circolate del disegno di legge di riforma dell'ordinamento degli enti locali preannunziato dal Governo e dallo stesso dichiarato collegato alla manovra di finanza pubblica rappresentano, a suo avviso, un incoraggiante segnale di attenzione alla materia, che dovrà comunque trovare concreta realizzazione sulla base di un impegno trasversale tra i diversi gruppi parlamentari.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che le Commissioni II, VI, VII, X e XIV, nonché la Commissione parlamentare per le questioni regionali, hanno espresso i loro pareri sul provvedimento in esame, come risultante dagli emendamenti approvati in sede referente, mentre le Commissioni VIII, IX, XI e XII hanno ritenuto di non esprimere il parere.

  Le Commissioni deliberano quindi di conferire ai relatori, Berti per la I Commissione e Bitonci per la V Commissione, il mandato a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di richiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che le presidenze si riservano di designare i componenti del comitato dei nove sulla base delle designazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.40.