CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 novembre 2021
687.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
Pag. 13

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 3 novembre 2021. — Presidenza del presidente della IV Commissione Gianluca RIZZO. – Intervengono il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano, e la sottosegretaria di Stato per la difesa, Stefania Pucciarelli.

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del fondo di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145, per il finanziamento delle missioni internazionali e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per l'anno 2021.
Atto n. 315.
(Esame e rinvio).

  Le Commissioni riunite iniziano l'esame del provvedimento.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del parere da parte delle Commissioni assegnatarie e della Commissione Bilancio scade il 10 novembre prossimo.

  Maria TRIPODI (FI), relatrice per la IV Commissione, illustra lo schema di decreto recante la ripartizione delle risorse del fondo per il finanziamento delle missioni internazionali e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per l'anno 2021, evidenziando che il riparto riguarda l'intero anno 2021, anche se una parte del fabbisogno finanziario è per obbligazioni esigibili nell'esercizio finanziario 2022.
  Ricorda, quindi, che le missioni internazionali e gli interventi di cooperazione Pag. 14allo sviluppo per l'anno 2021, di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri dello scorso 17 giugno, sono stati autorizzati dall'Assemblea della Camera dei deputati il 15 luglio 2021 e da quella del Senato della Repubblica il 4 agosto 2021, mentre con le risoluzioni approvate dalle Commissioni esteri e difesa della Camera e del Senato, rispettivamente il 22 e il 21 settembre 2021, è stata approvata la deliberazione del Consiglio dei ministri del 2 settembre 2021 che ha disposto una diversa destinazione delle risorse assegnate alla scheda n. 52, in ragione dell'evoluzione della situazione in Afghanistan.
  Ciò premesso, fa presente che il provvedimento è composto da due articoli e da un allegato, che illustra nel dettaglio il riparto tra le varie missioni internazionali e i singoli interventi di cooperazione. All'atto sono poi allegate sia la relazione tecnica, sia il prospetto di quantificazione degli effetti finanziari del provvedimento, eseguita separatamente per ciascuna disposizione dell'atto sottoposto al parere parlamentare.
  Segnala che, relativamente all'anno 2021, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, sul capitolo 3006/1, programma 5.8, Fondo per le missioni internazionali, sono appostati fondi pari a 1.482,9 milioni di euro, di cui 682,9 disponibili a legislazione vigente e 800 milioni derivanti dalla legge di bilancio per il 2021 (legge n. 178 del 2020). Per il 2022 sul capitolo sono presenti 1,6 miliardi di euro (850 milioni a legislazione vigente e 750 milioni rifinanziati dalla legge di bilancio per il 2021). Per il 2023 il capitolo presenta 500 milioni di euro, derivanti dalla legge di bilancio per il 2021.
  Entrando nel dettaglio, osserva che l'articolo 1 ripartisce la dotazione del fondo tra le missioni internazionali e gli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione nelle misure stabilite dall'allegato 1, per coprire il fabbisogno finanziario relativo all'anno 2021. Per la precisione, lo schema di decreto provvede a ripartire l'importo di poco superiore a 1 miliardo e 364 milioni di euro per il 2021, e di 280 milioni di euro per il 2022, attingendo alle risorse del fondo, comprensive della decurtazione relativa all'adempimento delle obbligazioni esigibili nel 2021 previste per le missioni internazionali del 2020 e dei rimborsi relativi ai pagamenti effettuati dall'ONU come corrispettivo di prestazioni rese dalle Forze armate italiane nell'ambito delle missioni internazionali. Tale importo risulta dal fabbisogno finanziario per il biennio derivante dalle proroghe delle missioni internazionali in corso (circa 1 miliardo e 232 milioni di euro per il 2021 e 278 milioni per il 2022) e dalle nuove missioni (poco più di 131 milioni per il 2021 e 2 milioni per il 2022), considerando la citata nuova scheda 52 come una nuova missione.
  Sempre nell'allegato 1 sono poi riportate analiticamente, per ciascuno stato di previsione, le missioni e gli interventi da finanziare e il relativo periodo di finanziamento. Per ciascun intervento è indicato il fabbisogno finanziario programmato per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021, quello per obbligazioni esigibili nell'esercizio finanziario 2021, ed infine quello per obbligazioni esigibili nell'esercizio finanziario 2022.
  L'articolo 2, invece, regola l'applicazione dell'articolo 5, comma 3, della legge n. 145 del 2016, che consente, ai fini del calcolo dell'indennità da corrispondere al personale inviato in missione, di prendere a riferimento la diaria di una località diversa da quella di destinazione, facente parte dello stesso continente. In considerazione del permanere della situazione di disagio ambientale in cui si svolgono le missioni internazionali e di esigenze di uniformità di trattamento del personale interessato, la disposizione conferma tale necessità, come disposto anche dai decreti di ripartizione delle risorse sul fondo missioni internazionali relativi agli anni precedenti.
  Alla luce di quanto evidenziato, si riserva di presentare, d'intesa con il relatore per la III Commissione, una proposta di parere favorevole.

  Gennaro MIGLIORE (IV), relatore per la III Commissione, associandosi alle considerazioni svolte dalla collega Tripodi, evidenzia che le risorse della Deliberazione Pag. 15sulle missioni per l'anno 2021, attribuite ad attività di cooperazione allo sviluppo, saranno suddivise come di consueto tra iniziative ordinarie (di stabilizzazione e sviluppo, interventi umanitari e di emergenza) e di sminamento umanitario. Esse saranno distribuite nei Paesi individuati dalla Deliberazione sulle missioni e in quelli limitrofi, tenendo conto dei Paesi prioritari per la Cooperazione italiana individuati dal Documento triennale di programmazione e indirizzo 2019-2021, ai sensi dell'articolo 12 della legge n. 125 del 2014, nel caso di risorse per la stabilizzazione e sviluppo, e di tutti gli altri nel caso di risorse umanitarie/emergenza e di sminamento umanitario. Si cercherà, per quanto possibile, di rendere complementari tra di loro gli interventi di sviluppo e quelli umanitari, coerentemente con l'adozione da parte italiana della raccomandazione dell'OCSE7DAC del 22 febbraio 2019 che promuove il «triplice nesso tra aiuto umanitario, sviluppo e pace» nei Paesi di intervento.
  Evidenzia, inoltre, che le risorse gestite dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in relazione alle iniziative di aiuto pubblico allo sviluppo, agli interventi di sostegno ai processi di pace, al finanziamento delle misure di rafforzamento della sicurezza, alla partecipazione alle organizzazioni internazionali ed alle misure in relazione alla crisi afghana, passano da 296 milioni, previsti nella scorsa annualità, a 343,8 milioni nel 2021: si tratta di un sensibile incremento, largamente riconducibile agli stanziamenti per progetti di cooperazione (+ 14 milioni), a quelli di sostegno ai processi di pace (+16,3 milioni), ed agli interventi di emergenza e di sicurezza (+15 milioni).
  Tale strategia sembra ispirarsi all'esigenza, largamente condivisibile, di rendere complementari tra di loro gli interventi di sviluppo e quelli umanitari nei Paesi di intervento, cercando di ridurre efficacemente le esigenze, i rischi e le vulnerabilità degli individui, sostenendo in particolare l'aspetto della prevenzione, e quindi il passaggio dalla semplice erogazione di assistenza umanitaria all'eliminazione delle cause profonde che ne sono all'origine. Rileva, infatti, che in questi anni i conflitti, gli spostamenti forzati della popolazione, l'estremismo violento, le carestie, le epidemie e le altre cause naturali hanno avuto un impatto dirompente sulla stabilità degli Stati e sulle rispettive società.
  Precisa che gli stanziamenti richiesti per le iniziative di aiuto pubblico allo sviluppo, in ambito Deliberazione Missioni, pari a 127 milioni di euro, sono articolati per aree geografiche e sono prevalentemente indirizzati ai paesi dell'Africa – Libia, Corno d'Africa, Sahel – e del Medio Oriente, sottolineando la necessità di avviare una riflessione sulla situazione particolarmente grave in cui versa il Libano.
  Per quanto riguarda la vicenda afghana, rileva che la relazione illustrativa evidenzia opportunamente l'esigenza di riservare particolare attenzione ad interventi a favore dei soggetti più vulnerabili della popolazione, tra cui i rifugiati nei Paesi limitrofi e gli sfollati e, all'interno di queste categorie, le donne ed i minori. Gli interventi andranno definiti, in raccordo con le organizzazioni internazionali umanitarie – e, se del caso, con le organizzazioni italiane della società civile – capaci di operare sul terreno.
  Sottolinea che il provvedimento sembra evidenziare una sempre maggiore consapevolezza da parte della cooperazione italiana a perseguire la prevenzione ed il contrasto delle cause profonde delle situazioni di instabilità politica, economica e ambientale anche nella prospettiva di contrastare l'insorgere di conflitti locali e di ridurre i fenomeni di migrazione forzata.
  Evidenzia che ciò richiede la capacità di comprendere meglio, anticipare e rispondere in modo adeguato alla fragilità e ai conflitti, che si traduce nell'impegno di una vasta gamma di attori, in base alla loro capacità di contribuire in termini di analisi e di risposta alle situazioni esistenti, in una visione condivisa del rischio e della vulnerabilità.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.