CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 ottobre 2021
680.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VII e IX)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 21 ottobre 2021. — Presidenza del vicepresidente della IX Commissione Paolo FICARA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico Anna Ascani.

  La seduta comincia alle 8.50.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 recante modifica della direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi, in considerazione dell'evoluzione delle realtà del mercato.
Atto n. 288.
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  Le Commissioni proseguono l'esame dello schema di decreto in titolo, rinviato nella seduta del 20 ottobre 2021.

  Paolo FICARA, presidente, ricorda che nella seduta di ieri si è convenuto – con il consenso del Governo – che le Commissioni avrebbero espresso il parere nella seduta odierna.

  Luigi CASCIELLO (FI), relatore per la VII Commissione, d'intesa con la relatrice per la IX Commissione, deputata Liuzzi, presenta una proposta di parere dei relatori (vedi allegato).

  La sottosegretaria Anna ASCANI, esprimendo un giudizio favorevole sulla proposta di parere formulata dai relatori, li ringrazia per il complesso e accurato lavoro svolto.

  Federico MOLLICONE (FdI) osserva che il recepimento della direttiva 2018/1808 è di fondamentale importanza e avviene con un notevole ritardo, in un contesto tecnologico e di mercato mutato, che richiede l'adozione di un nuovo quadro giuridico per le piattaforme digitali, anche al fine di adeguarlo all'evoluzione della convergenza tra la televisione e i servizi Internet. Sottolinea che il recepimento della direttiva, che apre la strada all'equità nelle forme di fruizione dei contenuti e nelle procedure di Pag. 4regolazione, permetterà di creare un nuovo modello di normativa comunicativa per assicurare la trasparenza e l'utilizzazione delle piattaforme e di prevedere misure adeguate di protezione, soprattutto per i minori. Con il nuovo Testo unico dei servizi di media digitali si intende rispondere, quindi, non solo alle direttive europee, ma anche ai bisogni dei cittadini, che hanno il diritto di sfruttare le tecnologie di comunicazione disponibili per partecipare attivamente al contesto informativo.
  Fa presente che il suo gruppo ha sottoposto alcune osservazioni ai relatori, ma che solo alcune sono state da loro inserite nella proposta di parere. Segnala in particolare l'osservazione sulle quote per gli investimenti in opere audiovisive europee prodotte da produttori indipendenti, di cui all'osservazione n. 23). Al riguardo, evidenzia che, nonostante egli appartenga a una forza politica comunemente considerata sovranista, ha fatto presente che le quote indicate nello schema di decreto sono troppo alte e che è opportuna una loro riduzione, che il suo gruppo aveva proposto di fissare al 20 per cento, per evitare un vincolo troppo stringente che rischiasse di far fuggire gli investimenti esteri, laddove le major devono continuare a investire in Italia. Contesta perciò la scelta dei relatori di aver previsto una forbice di valori, tra il 15 e il 20 per cento, anziché optare decisamente per una quota ben definita. Osserva che probabilmente la maggioranza non è riuscita a trovare un accordo al proprio interno su un determinato valore e pertanto ha lasciato al Governo la scelta di un valore all'interno della forbice. Adombra quindi la possibilità che alcune forze della maggioranza vogliano favorire le grandi piattaforme internazionali. Inoltre riferisce che il suo gruppo aveva chiesto, senza successo, di prevedere forme di flessibilità delle quote a fronte di investimenti in formazione delle nuove professionalità digitali e marketing.
  Contesta poi le modalità con le quali la maggioranza è giunta alla redazione della proposta di parere, decidendo arbitrariamente e senza alcun dibattito quali proposte dell'opposizione accogliere e quali no. Riconosce comunque ai relatori il merito di aver fatto conoscere con buon anticipo la loro proposta di parere a lui e agli altri rappresentanti dei gruppi.
  Sottolinea come il gruppo Fratelli d'Italia, pur se dall'opposizione, sostiene convintamente in ogni sede l'industria audiovisiva italiana, con un innesto di investimenti stranieri in maniera armoniosa e controllata e con l'auspicio che Cinecittà possa diventare un nuovo luogo di produzione nazionale e internazionale.
  Si dichiara poi d'accordo sulla richiesta di soppressione dell'articolo 57, in quanto le sottoquote non possono essere determinate a piacimento dall'Esecutivo volta per volta in carica.
  In relazione alla RAI osserva che la principale azienda culturale italiana ha le potenzialità per competere con le piattaforme digitali e ritiene che le forze politiche dovrebbero aiutarla in questo, puntando su RAI Play, anziché su RaiSat, che è stato un fallimento di mercato costato all'erario 10 milioni di euro. Osserva che RAI Play potrebbe diventare l'aggregatore di tutta la produzione RAI e di quella privata e indipendente, anche estera, attraverso accordi con le altre emittenti pubbliche europee. Ricorda in proposito l'approvazione in Commissione di vigilanza RAI di risoluzioni che chiedono che nel piano industriale dell'azienda sia previsto il rafforzamento di RAI Play attraverso la polarizzazione dell'intera filiera di produzione e la creazione di contenuti, in modo da rendere RAI Play capace di competere con le grandi piattaforme di streaming, sul modello inglese o francese.

  Andrea ROMANO (PD), interrompendo l'intervento del deputato Mollicone, chiede alla presidenza – considerato l'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea – di organizzare i tempi della discussione in modo che tutti i deputati che l'hanno chiesto possano svolgere il loro intervento con tempi adeguati.

  Paolo FICARA, presidente, invita il deputato Mollicone a concludere il suo intervento.

  Federico MOLLICONE (FdI), dopo aver rimarcato che il suo è l'unico intervento Pag. 5previsto dell'opposizione e che questa, non per scelta dell'opposizione, è l'unica seduta in cui si può discutere della proposta di parere dei relatori, riprende il suo intervento osservando che l'osservazione n. 28), nella quale si prevede che il gettito del canone sia trasferito alla RAI, fatta salva la quota riservata al Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, si pone in contrasto con la richiesta dell'amministratore delegato della RAI Fuortes di abolire il menzionato Fondo e di destinare l'intero gettito del canone alla RAI: proposta che ha incontrato l'opposizione della FIEG e di tutti gli editori.
  Concludendo preannuncia una proposta del proprio gruppo per la creazione di un organismo di vigilanza sull'utilizzo del tax credit. Riferisce infatti di aver ricevuto segnalazioni su una gestione anomala del tax credit, cui avrebbero avuto accesso anche soggetti non aventi diritto. Si tratta, anche in questo caso, di un tema di cui aveva chiesto ai relatori l'inserimento nella proposta di parere, ma che i relatori non hanno ritenuto di recepire. Annuncia che la questione sarà quanto prima fatta oggetto di un atto di sindacato ispettivo, che il suo gruppo sta preparando.

  Andrea ROMANO (PD) osserva che quello cui le Commissioni stanno lavorando è il parere su uno schema di decreto legislativo, e non l'atto normativo di per sé. Pertanto è naturale che su alcuni punti si limiti a fornire al Governo indicazioni o raccomandazioni, come nel caso richiamato dal deputato Mollicone della forbice del 15-20 per cento relativa agli obblighi di investimento in opere audiovisive europee da parte dei produttori indipendenti. Tale percentuale è stata individuata sulla base dei suggerimenti delle categorie interessate e cercando di contemperare le diverse opinioni dei gruppi di maggioranza.
  Segnala comunque lo sforzo congiunto per la valorizzazione del ruolo del servizio pubblico, anche attraverso la fissazione delle quote di affollamento pubblicitario allo scopo di dare maggiore trasparenza a questo mercato.
  Giudica poi positivamente la raccomandazione di trasferire alla RAI il gettito del canone, fatta salva la quota riservata al Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione. Apprezza inoltre la previsione di un budget triennale per la RAI, per consentire una maggiore capacità progettuale. Sottolinea quindi la rilevanza di un aspetto, che potrebbe apparire secondario, quale il divieto di comunicazioni commerciali che contengano messaggi sessisti, violenti o discriminatori.
  Concludendo rileva come il parere formulato dai relatori sia articolato e ricco di spunti, pur non essendo perfetto, naturalmente, e come le Commissioni possano essere quindi pacatamente orgogliose del lavoro svolto.

  Alessandra CARBONARO (M5S), dopo aver chiesto che in futuro i dibattiti delle Commissioni siano organizzati in maniera tale da garantire adeguati spazi di intervento ai rappresentanti di tutti i gruppi e aver ringraziato i relatori per il lavoro svolto, si associa alle considerazioni svolte dal deputato Romano in relazione alla Media Education e alla necessità che chi si occupa di comunicazione audiovisiva abbia a cuore il linguaggio utilizzato.
  Annuncia infine il voto favorevole sulla proposta di parere dei relatori da parte del gruppo MoVimento 5 Stelle.

  Mirella LIUZZI (M5S), relatrice per la IX Commissione, ringrazia per la collaborazione tutti i commissari, gli esponenti del Governo e gli uffici e sottolinea l'importanza del lavoro svolto, che consente al Parlamento di assumere una posizione significativa sulle tematiche oggetto del provvedimento. Questo risultato è stato realizzato anche sulla base delle molte audizioni svolte e del lungo tempo che è stato possibile dedicare all'esame dell'atto anche grazie al fatto che il Governo è stato disponibile ad attendere l'espressione del parere.
  Segnala che alcune osservazioni dell'opposizione sono state recepite nella proposta di parere. Per quanto riguarda, in particolare, la determinazione della quota di investimento in opere audiovisive europee da parte dei produttori indipendenti, osserva come anche la fissazione di una forbice di Pag. 6valori, anziché di una percentuale precisa, costituisca un indirizzo al Governo nel senso di rivedere le quote indicate nello schema di decreto: la finalità è quella di favorire gli investimenti in Italia, senza però porre eccessivi vincoli al mercato.
  Con riferimento al ruolo della RAI, evidenzia quanto previsto dalle osservazioni n. 28), sulla destinazione del gettito del canone, e n. 10), in merito alla presenza negli apparecchi di ricezione di indicazioni per i servizi di interesse generale e quindi del servizio pubblico.
  Ritiene opportuno sottolineare il lungo periodo di tempo trascorso tra il 2005, anno di emanazione del precedente testo unico, e il 2021: periodo durante il quale molti aspetti sono cambiati, anche radicalmente, come le tecnologie disponibili, lo scenario politico, il mercato e i suoi attori.
  Osserva poi come siano stati recepiti, nelle osservazioni ai numeri 11) e 12), anche spunti emersi dai lavori della Commissione Trasporti in relazione alla trasmissione delle partite di calcio su DAZN e interventi del presidente dell'AGCom.
  In conclusione sottolinea come, con questo parere, il Parlamento esplichi pienamente il proprio ruolo e dia importanti indicazioni al Governo.

  Valentina APREA (FI) ringrazia i relatori e i rappresentanti del Governo per il lavoro svolto e rileva come anche tutte le audizioni e i confronti effettuati siano stati necessari per il raggiungimento del presente risultato. Sottolinea inoltre la coincidenza che la conclusione dell'esame del provvedimento sia avvenuta esattamente il giorno successivo all'entrata del Paese nella nuova era digitale della comunicazione.
  Raccomanda quindi al Governo di valorizzare adeguatamente ciascuna osservazione formulata nel parere. Poi ricorda l'importanza che la Commissione Cultura attribuisce all'educazione digitale delle nuove generazioni e auspica che tutte le piattaforme – che sempre si diffondono nelle case delle famiglie – siano dotate di un codice deontologico che non metta a rischio i più giovani e i più deboli.
  Preannuncia infine il voto convintamente favorevole del proprio gruppo.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), a nome del gruppo Partito democratico presso la Commissione Cultura, esprime soddisfazione e si associa alle considerazioni svolte dal collega Andrea Romano della Commissione Trasporti.
  Ringrazia i relatori e tutti i colleghi che hanno lavorato per il risultato, che ha consentito il raggiungimento di un non facile equilibrio.

  Massimiliano CAPITANIO (Lega) ringrazia i relatori per il complesso parere predisposto e annuncia il convinto voto favorevole del proprio gruppo. Auspica che il Governo dia un concreto seguito alle osservazioni recate dal parere e intervenga nel rapporto con le grandi piattaforme, soprattutto sotto il profilo della responsabilizzazione editoriale. Per quanto riguarda invece il lavoro del Parlamento, chiede che le Commissioni riunite riprendano quanto prima la discussione delle proposte di legge in materia di contrasto alla pirateria audiovisiva.
  Concorda con quanto precedentemente evidenziato dalla deputata Aprea a proposito della necessità di diffondere l'educazione alla cittadinanza digitale nelle scuole e suggerisce, come strumento per agevolare la transizione digitale della RAI, che nei telecomandi venga inserito un pulsante per connettersi con RAI Play, così come si fa già oggi per le piattaforme di Amazon e Netflix.
  Con riferimento alle risorse necessarie per lo sviluppo del servizio pubblico radiotelevisivo, osserva che possono essere percorse due vie alternative: da una parte, una migliore gestione dei carichi pubblicitari e una razionalizzazione dei costi e, dall'altra, l'aumento del canone: eventualità, quest'ultima, cui il suo gruppo si dichiara nettamente contrario. Invita pertanto a riaprire la riflessione sugli investimenti pubblicitari.
  Nel concludere, afferma che il parere che le Commissioni stanno per votare – che definisce una sorta di libro bianco – deve rappresentare non un punto di arrivo ma un punto di partenza per ulteriori interventi nel settore.

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  Luigi CASCIELLO (FI), relatore per la VII Commissione, ringrazia la collega relatrice Liuzzi, la sottosegretaria Ascani e gli uffici per il contributo prestato nella predisposizione della proposta di parere. Ringrazia inoltre tutti i colleghi, anche dell'opposizione.
  Apprezza la conclusione del collega Capitanio e concorda che il parere dovrebbe essere visto come una sorta di libro bianco, che delinea anche la strada da percorrere. Spetta ora al Governo definire molti degli aspetti concreti della disciplina e auspica che, nel farlo, l'Esecutivo tenga in considerazione le osservazioni contenute nel parere.
  Sottolinea quindi come le Commissioni abbiano avuto l'opportunità di dare un contributo fondamentale in un campo, quello dei media, che si sta trasformando a grande velocità. Si augura che siano riuscite a svolgere adeguatamente il proprio compito.

  Paolo FICARA, presidente, nessun altro chiedendo la parola, esprime soddisfazione per il fatto che, nonostante la ristrettezza dei tempi a disposizione, tutti i colleghi che intendevano farlo sono riusciti a intervenire. Quindi, pone in votazione la proposta di parere dei relatori.

  Le Commissioni approvano la proposta di parere dei relatori (vedi allegato).

  La seduta termina alle 9.50.