CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 settembre 2021
661.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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ESAME DI DELIBERAZIONI DEL GOVERNO AI SENSI DEGLI ARTICOLI 2 E 3 DELLA LEGGE 21 LUGLIO 2016, N. 145

  Mercoledì 22 settembre 2021. — Presidenza del presidente della III Commissione, Piero FASSINO. – Intervengono il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova, e la sottosegretaria di Stato per la difesa, Stefania Pucciarelli.

  La seduta comincia alle 8.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata il 2 settembre 2021, di modifica della deliberazione del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021 relativa alla prosecuzione nel 2021 delle missioni internazionali e delle attività già autorizzate per il 2020 e alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2021, limitatamente alla scheda n. 52.
Doc. XXV, n. 4-bis.
(Seguito esame e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00134).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 settembre 2021.

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  Piero FASSINO, presidente, ricorda che nella seduta di lunedì 20 settembre, dopo la discussione generale sul provvedimento, i relatori Di Stasio e Pagani hanno presentato una proposta di risoluzione per autorizzare la missione di cui alla nuova Scheda n. 52, che è stata pubblicata in allegato al resoconto sommario.
  Ricorda, altresì, che l'articolo 117, comma 2, del regolamento indica esplicitamente che alla discussione di risoluzioni si applicano, in quanto applicabili, le norme relative alla presentazione, discussione e votazione delle mozioni, di cui all'articolo 113, il quale espressamente contempla la possibilità di presentare emendamenti.
  Segnala che, con questa precisazione, facendo seguito a quanto convenuto in sede di Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei Gruppi, delle Commissioni riunite, si è convenuto di fissare un termine per la presentazione di emendamenti alla proposta di risoluzione, che è scaduto alle ore 18 di ieri, martedì 21 settembre.
  Avverte, quindi, che sono stati presentati due emendamenti, presentati dalla collega Ermellino, riferiti sia delle premesse sia della parte dispositiva della proposta di atto di indirizzo (vedi allegato 1).
  Chiede quindi ai relatori di esprimere il parere sulle proposte emendative, come pure al rappresentante del Governo al quale chiede anche di esprimere il proprio orientamento sulla risoluzione presentata dai relatori.

  Alberto PAGANI (PD), relatore per la IV Commissione, anche a nome della collega Di Stasio, relatrice per la III Commissione, esprime parere contrario su entrambe le proposte per motivi non certo di merito ma di metodo.
  Con riferimento all'emendamento Ermellino 5.1, precisa che il tema del sostegno alla popolazione libanese è sicuramente rilevante e condiviso anche dai relatori. Tuttavia, la Deliberazione del Consiglio dei ministri del 2 settembre 2021 ha come oggetto una modifica della sola scheda n. 52 della precedente Deliberazione, adottata il 17 giugno 2021, in ragione della gravissima situazione umanitaria che si è determinata in Afghanistan dopo il ritiro dei contingenti militari occidentale. Appare congruo, anche in prospettiva futura, non creare sovrapposizioni tra scenari geopolitici diversi, seppur tutti meritevoli di considerazione e impegno.
  Per analoghi motivi non considera praticabile l'ipotesi di cui all'emendamento 9.1, dovendo destinare il nuovo Fondo a finalità di risposta alla situazione in Afghanistan e per il sostegno umanitario alle popolazioni dei Paesi limitrofi coinvolti.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA esprime parere favorevole sulla risoluzione presentata dai relatori e parere contrario sulle proposte emendative.

  Alessandra ERMELLINO (MISTO-CD), intervenendo su entrambe le proposte emendative presentate, esprimendo totale disaccordo per la posizione dei relatori, ribadisce l'opportunità di recepire l'emendamento a sua firma 5.1 per dare risposta alla gravissima emergenza umanitaria che sta colpendo Libano, Paese che dovrebbe figurare tra le priorità della nostra politica estera. A titolo di esempio, segnala che la seduta del Parlamento libanese di ieri, in cui si votava la fiducia al nuovo Governo, è stata interrotta per un improvviso black out dovuto alle frequenti interruzioni nell'erogazione di energia elettrica. A suo avviso, il provvedimento in esame costituisce lo strumento appropriato per dare un seguito concreto all'impegno del nostro Paese per la causa libanese. Stigmatizzando l'approccio eccessivamente timido della maggioranza e del Governo, ribadisce, altresì, la necessità che l'erogazione dei fondi a Paesi limitrofi dell'Afghanistan che si ospitino sfollati/rifugiati afgani sia subordinata alla sottoscrizione di accordi bilaterali per il contrasto al traffico di stupefacenti, come richiesto con il suo emendamento 9.1.

  Laura BOLDRINI (PD), condividendo, da un lato, l'indignazione della collega Ermellino e, dall'altro, l'esigenza posta dai relatori di mantenere il focus dell'atto di indirizzo sull'emergenza afgana, si associa alla richiesta di una maggiore attenzione sulla crisi in corso in Libano. Al riguardo, Pag. 20propone di presentare un apposito atto di indirizzo che solleciti il Governo ad allocare nuovi fondi per progetti di cooperazione allo sviluppo.

  Edmondo CIRIELLI (FDI), pur ringraziando la collega Ermellino per l'iniziativa assunta, concorda sull'opportunità di circoscrivere l'ambito operativo del provvedimento in esame all'Afghanistan: come gli altri partner occidentali, anche l'Italia ha una precisa responsabilità politica per il disastro umanitario in corso, a cui occorre porre rimedio tramite la riallocazione delle risorse dalle attività di addestramento delle forze armate afgane agli interventi di sostegno alla popolazione civile, anche a quella ospitata nei Paesi limitrofi all'Afghanistan. Certamente la situazione in Libano, in quanto Paese mediterraneo, è drammatica ma non per questo si deve procedere ad una confusione nella gestione delle risorse finanziarie in oggetto.
  Al riguardo, rileva che le riserve verso la natura democratica di alcuni di questi Paesi appaiono giustificate, ma – come dimostra il caso della Turchia, finanziata dall'Unione europea per ospitare i profughi siriani – occorre far prevalere l'interesse dei rifugiati, veri destinatari degli interventi umanitari.
  Concorda, infine, sulla opportunità di avviare in tempi rapidi una discussione sulla crisi in Libano, Paese prioritario per la nostra politica estera – tutt'altro che coerente ed efficace –, eventualmente sulla base di un atto di indirizzo evocato dalle colleghe.
  Per le ragioni qui esposte, preannuncia il voto contrario di Fratelli d'Italia sugli emendamenti a prima firma Ermellino.

  Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI) si unisce alle considerazioni delle colleghe Ermellino e Boldrini sull'importanza di promuovere una discussione riguardo la politica estera dell'Italia e gli interessi nazionali nei confronti del Libano. Rimarca, quindi, come soltanto il grande risalto offerto dai mezzi di comunicazione alle drammatiche immagini provenienti dall'aeroporto di Kabul abbia spinto la politica ad attivarsi con tempestività ed auspica che in futuro ci possa essere più attenzione verso i teatri esteri di rilievo per il nostro Paese, seppur mediaticamente meno esposti, come il Libano dove siamo militarmente presenti dagli anni Ottanta.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Ermellino 5.1 e 9.1.

  Laura BOLDRINI (PD) propone ai relatori di riformulare il sesto punto della premessa della risoluzione da loro formulata laddove si fa riferimento ai flussi migratori, al fine di sostituire gli aggettivi «illegali incontrollati» con l'aggettivo «irregolari».
  Con riferimento all'undicesimo punto della premessa, avanza la proposta di sopprimere l'inciso «nell'obiettivo di scongiurare flussi incontrollati di migranti e prevenire fenomeni di infiltrazione dei flussi migratori da parte di cellule terroristiche» che ritiene incongruente con i corridoi umanitari in quanto strumento di per sé sproporzionato rispetto all'obiettivo della gestione dei flussi migratori in quanto limitato a specifiche categorie di soggetti.
  Al medesimo punto propone anche di inserire un riferimento alle organizzazioni umanitarie di cooperazione italiana, in quanto soggetti che più di tutti hanno avuto rapporti con la popolazione civile afghana.

  Paolo FORMENTINI (LEGA) solleva innanzitutto delle perplessità di metodo con riferimento alla iniziativa della collega Boldrini. Sul merito, quanto al sesto punto delle premesse, ritiene che gli aggetti «illegali» e «irregolari» siano sostanzialmente sinonimi e quindi non ravvede la necessità stringente di modificare il testo. Sul tema dei corridoi umanitari, occorre essere chiari sul punto che l'Italia è sensibile alle sofferenze della popolazione afghana ma non permette che dalla crisi afghana possano derivare flussi migratori incontrollati verso l'Europa.

  Alberto PAGANI (PD), relatore per la IV Commissione, intervenendo anche a nome Pag. 21della relatrice per la III Commissione, ritiene fondate le obiezioni di carattere metodologico mosse dal collega Formentini, tuttavia fa presente che le riformulazioni del testo proposte dalla collega Boldrini, che condivide e di cui si assume la titolarità in qualità di relatore, non mutano la sostanza della proposta di risoluzione. Si tratta di precisazioni opportune che sarebbero certamente state recepite nel testo fin dall'inizio.
  Osserva, infatti, che, con riguardo ai flussi migratori, è più corretto utilizzare l'aggettivo «irregolari» in quanto più ampio rispetto all'espressione «illegali incontrollati».
  Quanto all'inciso di qui all'undicesimo punto della premessa, pur comprendendo la sfumatura che sta a cuore al collega Formentini, non lo ritiene essenziale, tanto più se riferito ai corridoi umanitari. Infine, il non avere richiamato nella stessa premessa la collaborazione da parte dei cittadini afghani anche con le organizzazioni umanitarie di cooperazione italiane è stata una mera svista.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alle considerazioni dei relatori e si dice favorevole al recepimento delle proposte di riformulazione proposte dalla collega Boldrini. Quanto al Libano, condividendo le preoccupazioni e l'esigenza di un intervento rapido ed efficace, ricorda che nel triennio 2018-2020 il Governo ha stanziato 61 milioni di euro per le attività di cooperazione nel Paese dei cedri e che nel 2021 sono già stati erogati 16,5 milioni.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), preannunciando il voto favorevole del proprio gruppo sull'atto di indirizzo come riformulato come atto di buona volontà e disponibilità nei confronti delle altre forze di maggioranza, ribadisce le riserve sull'uso del termine «irregolare» in luogo di «illegale» con riferimenti ai flussi migratori, che sembra evocare la possibilità di una futura regolarizzazione degli immigrati afgani: al riguardo, ricorda che l'atto di indirizzo mette in guardia contro i rischi connessi a flussi migratori incontrollati. Infine, concorda sulla opportunità di accogliere anche i collaboratori delle organizzazioni umanitarie italiane, a patto che i numeri siano contingentati e rientrino negli elenchi già predisposti.

  Salvatore DEIDDA (FDI) lamenta come il dibattito sia soltanto interno alla maggioranza e come le opposizioni non siano state coinvolte in alcun modo nonostante abbiano dimostrato grande senso di responsabilità, consentendo un rapido svolgimento dell'iter limitato alle sole Commissioni. Ritiene che gli aggettivi «irregolare» ed «illegale» abbiano un significato profondamente differente e ricorda come il gruppo di Fratelli d'Italia abbia insistito per avere precise garanzie riguardo ai beneficiari degli aiuti umanitari realizzati con le disponibilità del fondo di cui alla nuova scheda n. 52. Ribadisce, quindi, la necessità di non aprire indistintamente a tutte le organizzazioni non governative (ONG) la possibilità di segnalare i casi di collaborazione con il Governo italiano ed evidenzia come le iniziali previsioni del Governo stimavano in circa 400 i collaboratori da esfiltrare, mentre oggi siamo già oltre le 5.000 unità.
  Invita, dunque, la maggioranza a non rivedere quanto già concordato, evitando di far passare come meramente formali riformulazioni che, invece, hanno carattere politico.

  Piero FASSINO, presidente, precisa che le riformulazioni proposte non si prestano ad equivoci e sospetti, data la natura dei corridoi umanitari, per i quali sussistono protocolli ad hoc, non si prestano ad un utilizzo da parte di soggetti senza titolo essendo circoscritti a liste di persone vulnerabili, che abbiano collaborato con le organizzazioni del nostro Paese, che saranno peraltro sottoposti ad un attento screening preventivo anche da parte delle autorità governative dei Paesi di partenza e di destinazione.

  Luca FRUSONE (M5S) ritiene che la modalità da ultimo prospettata per modificare la proposta di risoluzione dei relatori Pag. 22non debba costituire un precedente, considerato che le Commissioni hanno già esaminato e votato le proposte emendative presentate. Ciò premesso, sottolinea la buona volontà dei relatori di ricercare la massima interlocuzione con tutti i gruppi e arrivare a proporre, dopo numerose interlocuzioni, un testo il più condiviso possibile e preannuncia, quindi, l'orientamento favorevole del M5S.

  Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI), con riferimento all'inciso di cui all'undicesimo punto della premessa, sollecita i colleghi a tenere alta l'attenzione sui rischi per la sicurezza legati all'attivazione di corridoi umanitari, ricordando come anche il Rappresentante civile della NATO in Afghanistan, Ambasciatore Stefano Pontecorvo, abbia sottolineato, nella sua audizione, che questi vengono presi di mira dai terroristi per infiltrarsi nei Paesi occidentali. L'esperienza di gravi attentati commessi dal terrorismo fondamentalista su suolo europeo deve essere motivo di cautela da parte delle Commissioni nel definire il testo dell'atto di indirizzo.

  Alberto PAGANI (PD), relatore per la IV Commissione, rassicura il collega Frusone sull'eccezionalità della procedura e i colleghi Deidda e Perego di Cremnago riguardo l'intenzione della maggioranza e del Governo di effettuare controlli seri e approfonditi sui nominativi da inserire nelle liste. Ciò sia per motivi legati alla sicurezza, sia per prevenire fenomeni di corruzione.

  Piero FASSINO, presidente, accogliendo le preoccupazioni dei colleghi Deidda e Formentini, avanza una proposta di riformulazione che consisterebbe nel sopprimere all'undicesimo punto delle premesse l'inciso «nell'obiettivo di scongiurare flussi incontrollati di migranti e prevenire fenomeni di infiltrazione dei flussi migratori da parte di cellule terroristiche», inserendo al contempo al nono punto, dopo le parole «per scongiurarle», l'inciso «anche per prevenire fenomeni di infiltrazione dei flussi migratori da parte di cellule terroristiche». Ricorda, altresì, che la creazione di corridoi umanitari – come già avvenuto, ad esempio, in Libano – è sempre preceduta da una interlocuzione con le principali organizzazioni internazionali del settore, a partire dall'Alto Commissariato delle Nazioni per i rifugiati (UNHCR) e dall'Organizzazione mondiale per le migrazioni (OIM), proprio al fine di assicurare che l'evacuazione sia circoscritta solo ai potenziali titolari di protezione internazionale.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA esprime parere favorevole sulla proposta di riformulazione avanzata dal presidente Fassino.

  Paolo FORMENTINI (LEGA) e Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI) accettano la proposta di riformulazione avanzata dal presidente Fassino.

  Salvatore DEIDDA (FDI) accetta la proposta di riformulazione, ribadendo, tuttavia, la contrarietà del proprio gruppo ad una estensione indiscriminata dell'accoglienza ai collaboratori delle ong e preannunciando, pertanto, il voto di astensione del suo gruppo sulla risoluzione come riformulata.

  Piero FASSINO, presidente, preso atto che vi è convergenza sulla riformulazione riferita al non e all'undicesimo punto della premessa, sottopone alla deliberazione delle Commissioni la proposta di riformulazione relativa al sesto punto della premessa e concernente la sostituzione degli aggettivi «illegali incontrollati» con l'aggettivo «irregolari».

  Le Commissioni approvano la proposta di riformulazione riferita al sesto punto della premessa, nei termini formulati dal presidente Fassino.

  Alessandra ERMELLINO (MISTO-CD), preannunciando il voto di astensione, esprime profondo rammarico per il mancato accoglimento degli emendamenti a sua firma, che avrebbero consentito un'azione immediata per dare sostegno alla popolazione libanese, ormai ridotta allo stremo, Pag. 23bypassando le frange corrotte del Governo di Beirut. In via più generale, esprime profonde riserve per l'operato del Governo, a suo avviso incapace di esprimere una linea di politica estera coerente ed efficace.

  Le Commissioni approvano la proposta di risoluzione, come riformulata, che assume il n. 8-00134 (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 9.20.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 22 settembre 2021. — Presidenza del presidente della III Commissione, Piero FASSINO.

  La seduta comincia alle 9.20.

Sulla Conferenza interparlamentare sulla Politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla Politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), svolta in videoconferenza da Lubiana il 9 settembre 2021.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda che lo scorso 9 settembre si è svolta, in videoconferenza da Lubiana, la Conferenza interparlamentare sulla Politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla Politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), a cui ha preso parte insieme al collega Andrea Delmastro Delle Vedove e, per la IV Commissione, al collega De Menech.
  Avverte che per la Conferenza in titolo è stata predisposta una relazione, che è in distribuzione e che sarà pubblicata in allegato al resoconto della presente seduta, unitamente alla Dichiarazione congiunta dei Co-presidenti adottata al termine delle Conferenza (vedi allegati 3 e 4).

  Le Commissioni prendono atto.

  La seduta termina alle 9.25.