CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 settembre 2021
657.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 settembre 2021. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Stefania Pucciarelli.

  La seduta comincia alle 11.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che della seduta sarà data pubblicità anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2020.
C. 3258 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2021.
C. 3259 Governo, approvato dal Senato.
Tabella 12: Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2021.
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto, rinviato nella seduta del 14 settembre 2021.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto alle ore 10 e che sono state presentate due proposte emendative riferite al disegno di legge C. 3259 Governo, recante Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2021 (vedi allegato 1).

  Maria TRIPODI (FI), replicando alla richiesta di ulteriori elementi di informazione avanzata dall'onorevole Ferrari nella precedente seduta, fa presente che la Corte dei conti, nella Relazione al Parlamento sul Rendiconto generale dello Stato per il 2020, analizza la ripartizione delle disponibilità finanziarie riferite alla funzione difesa – suddivisa nelle componenti personale, investimento ed esercizio – considerando, nell'ambito del personale e dell'esercizio, anche i valori del finanziamento per le missioni internazionali e, nell'ambito dell'investimento, il contributo dato dagli stanziamenti del Ministero dello Sviluppo economico (cosiddetto bilancio integrato).
  Aggiunge che la Corte osserva come nel 2020 le percentuali di ripartizione degli impegni lordi dichiarate dall'amministrazione della Difesa per le tre componenti continuino ad essere sbilanciate verso la componente del personale, anche se in misura minore, attestandosi a una quota pari al 65,7 per cento della spesa (nel 2019 incideva per il 74,4 per cento), mentre aumenta il peso della componente esercizio che si attesta al 17,6 per cento (nel 2019 era al 13,9 per cento) e degli investimenti, che raggiungono il 16,7 per cento (nel 2019 erano pari all'11,7 per cento).

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) ringrazia la relatrice per i puntuali elementi di informazione forniti e sottolinea come da questi risulti rafforzata la percezione che il bilancio della Difesa si stia muovendo nella giusta direzione.

  Maria TRIPODI (FI), relatrice, presenta ed illustra una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3258 Governo, recante il rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2020 (vedi allegato 2).

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) preannuncia il voto favorevole del gruppo della Lega apprezzando i segnali positivi che provengono sia dalla crescita delle risorse stanziate per la spesa della difesa, sia dal trend di allocazione delle stesse, indirizzato più robustamente verso le componenti dell'esercizio e dell'investimento.
  Sottolinea, tuttavia, che nonostante gli sforzi per rendere più qualificata la spesa per la difesa, l'Italia rimane ancora lontana dal raggiungere l'obiettivo del 2 per cento rispetto al PIL, fissato in ambito NATO.

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  Giovanni Luca ARESTA (M5S) preannuncia, anche con riguardo al successivo disegno di legge di assestamento 2021, il voto favorevole del gruppo del M5S, evidenziando l'incremento delle risorse stanziate per il bilancio della Difesa nonostante la contrazione delle principali grandezze macroeconomiche provocata dalla pandemia del COVID-19. Auspica, infine, che nella prossima legge di bilancio possa proseguire il trend di crescita evidenziato dai disegni di legge in esame.

  Salvatore DEIDDA (FdI) preannuncia il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia a conferma dell'atteggiamento propositivo dell'opposizione quando dal Governo e dalla maggioranza provengono segnali che vanno nella direzione di accrescere le risorse finanziarie a disposizione della Difesa. Sottolinea, quindi, l'urgenza di portare avanti le importanti riforme che sono all'attenzione della Commissione e rimarca come, per dare adeguate risposte al mondo militare, occorra che nei prossimi bilanci siano stanziate ancora maggiori risorse finanziarie.

  Maria TRIPODI (FI), relatrice, ringrazia tutti i gruppi, anche quelli di opposizione, per avere dimostrato un atteggiamento responsabile.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole del relatore sul disegno di legge C. 3258 Governo, recante il rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2020.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa adesso all'esame delle proposte emendative riferite al disegno di legge di assestamento 2021.

  Maria TRIPODI (FI), relatrice, osserva come le due proposte emendative presentate dal gruppo di Fratelli d'Italia, pur essendo nel merito condivisibili, potrebbero, qualora approvate, rallentare l'iter di approvazione definitiva del provvedimento.
  Formula, quindi, un invito al ritiro sugli emendamenti Giovanni Russo Tab. 12.1 e Tab. 12.2, esprimendo altrimenti un parere contrario ed invita a non strumentalizzare tale scelta poiché tutta la Commissione è sempre stata concorde nel richiedere maggiori risorse finanziarie per la sicurezza dei cittadini. Al riguardo, ricorda che su iniziativa del suo gruppo, nella precedente legge di bilancio, è stato approvato un emendamento volto a incrementare le risorse destinate all'Arma dei carabinieri.

  Il sottosegretario Stefania PUCCIARELLI si rimette alla Commissione.

  Salvatore DEIDDA (FdI), in qualità di cofirmatario, non ritiene sufficiente la motivazione con cui la relatrice ha formulato l'invito a ritirare gli emendamenti Giovanni Russo Tab. 12.1 e Tab. 12.2. Rileva, quindi, che le proposte emendative non intendono operare una distinzione all'interno della Commissione tra i gruppi che vogliono stanziare più fondi per l'Arma dei carabinieri e quelli che, invece, si oppongono, ma sono volte, piuttosto, a creare un fronte comune nei riguardi del Ministero dell'economia affinché le esigenze dell'Arma possano essere soddisfatte con beneficio dei territori.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) comprende lo spirito che ha animato la presentazione dei due emendamenti da parte del gruppo di Fratelli d'Italia ed invita tutti a lavorare insieme affinché, nella prossima legge di bilancio, possano essere messe in campo le opportune iniziative per soddisfare le esigenze dell'Arma dei carabinieri e delle altre Forze armate. Manifesta, infine, perplessità sulla copertura finanziaria e domanda se questa comporterebbe un maggiore indebitamento.

  Salvatore DEIDDA (FdI) osserva che altri interventi più onerosi e meno utili hanno finito per incrementare eccessivamente il debito pubblico dell'Italia e ricorda come sulle proposte emendative dell'opposizione, nella precedente legge di bilancio, ci sia stata una chiusura totale da parte dell'allora maggioranza di Governo.

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  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Giovanni Russo Tab. 12.1 e Tab. 12.2.

  Maria TRIPODI (FI), relatrice, propone di riferire favorevolmente sul disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2021 (vedi allegato 3).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2021, con riferimento allo stato di previsione del Ministero della difesa (Tabella 12), e nomina la deputata Maria Tripodi quale relatrice, ai sensi dell'articolo 120, comma 3 del Regolamento, affinché possa partecipare, per riferivi, alle sedute della Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 12.05.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 settembre 2021. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Stefania Pucciarelli.

  La seduta comincia alle 12.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL 111/2021: Misure urgenti per l'esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti.
C. 3264 Governo.
(Parere alla Commissione XII).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento iniziato nella seduta dell'8 settembre 2021.

  Nicola CARÈ (PD), relatore, anche alla luce del dibattito svolto, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato n. 4).

  Salvatore DEIDDA (FdI) ribadisce la contrarietà del gruppo di Fratelli d'Italia alle misure recate, in generale, dal provvedimento d'urgenza e chiede, con specifico riguardo alle 753 unità del contingente aggiuntivo impiegate nell'ambito dell'Operazione Strade Sicure, chiarimenti riguardo alla durata della proroga.

  Nicola CARÈ (PD), relatore, precisa che la proroga di 92 giorni di riferisce al periodo dal 1 agosto 2021 al 31 ottobre 2021.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) osserva che le 753 unità di contingente per lo svolgimento dei maggiori compiti connessi al contenimento della diffusione del COVID-19 devono intendersi come aggiuntive rispetto alle 7.050 unità che, per lo svolgimento delle attività di sicurezza e controllo del territorio, sono state prorogate fino al 30 giugno 2021 dalla legge di bilancio 2021 e, saranno, poi, ridotte a 6.000 unità dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022, fino ad arrivare a 5.000 unità nel 31 dicembre 2022.
  Preannuncia, quindi, il voto favorevole del gruppo della Lega sulla proposta di parere del relatore e auspica che le ore di straordinario pagate al personale impiegato nell'ambito dell'Operazione Strade Sicure possano essere aumentate fino a 70.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 12.15.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Mercoledì 15 settembre 2021. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Pag. 91Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Stefania Pucciarelli.

  La seduta comincia alle 12.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2021-2023.
Doc. CCXXXIV, n. 4.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del documento.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA), relatore, introduce l'esame del provvedimento osservando che la legge n. 244 del 2012 sulla revisione in senso riduttivo dello strumento militare ha previsto la presentazione annuale, entro la data del 30 aprile, di un «piano di impiego pluriennale» meglio noto come Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa (DPP) finalizzato a riassumere: il quadro generale delle esigenze operative delle Forze armate, comprensive degli indirizzi strategici e delle linee di sviluppo capacitive; l'elenco dei programmi d'armamento e di ricerca in corso ed il relativo piano di programmazione finanziaria, indicante le risorse assegnate a ciascuno dei programmi per un periodo non inferiore a tre anni, compresi i programmi di ricerca o di sviluppo finanziati nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico; infine, le spese relative alla funzione difesa, comprensive delle risorse assegnate ad altri Ministeri.
  Osserva, quindi, che – come precisato dal Ministro della Difesa nella lettera di trasmissione del Documento – il posticipo con cui questo è stato portato all'attenzione del Parlamento è dovuto, da un lato, alle inevitabili ripercussioni connesse all'emergenza COVID-19, dall'altro, all'esigenza di attendere la ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti delle amministrazioni centrali, di cui all'articolo 1, comma 14 della legge di bilancio 2020, al fine di assicurare il necessario bilanciamento al processo di adeguamento dello strumento militare, contribuendo contestualmente a dare impulso all'azione di rilancio economico del sistema-paese. Auspica, tuttavia, che in futuro la trasmissione possa avvenire nei tempi previsti dalla legge.
  Sottolinea, poi, che oltre a rappresentare lo strumento con cui il Ministro della Difesa illustra al Parlamento le previsioni di spesa per l'anno in corso e per il biennio a venire, il DPP assolve anche alla fondamentale funzione di condividere con i cittadini le attività e le esigenze intrinseche dello strumento militare, contribuendo ad aumentare nella collettività nazionale sia la consapevolezza del ruolo svolto dalle Forze armate, sia il livello di partecipazione democratica alle scelte governative in materia di sicurezza e difesa nazionale e internazionale.
  Entrando nel merito dei contenuti del documento, segnala che anche il DPP 2021-2023, come i precedenti, è suddiviso in tre parti: la prima riferita all'impegno nazionale nel contesto di riferimento; la seconda, relativa allo sviluppo dello strumento militare; la terza, infine, incentrata sul bilancio della Difesa. Inoltre, esso è corredato da 7 allegati, tra cui particolare rilievo assumono l'allegato C, che reca le schede descrittive delle missioni internazionali oggetto della Deliberazione del Consiglio dei ministri del 17 giugno 2021 e l'allegato G, che indica le condizioni contrattuali e le eventuali clausole penali relative ai singoli programmi d'armamento e di ricerca in corso di svolgimento.
  Richiama, poi, quanto evidenziato dal Ministro Guerini nell'introduzione con riguardo alla crisi che ha investito tutte le economie del mondo in seguito all'emergenza sanitaria provocata dal Covid-19. Infatti, «fin dall'inizio di questa pandemia, la Difesa ha fornito un insostituibile supporto al sistema-paese... pertanto, non devono esserci dubbi in merito alla necessità di continuare a investire nei settori della Sicurezza Pag. 92 e della Difesa, per rafforzare la capacità dell'apparato statale di resistere e reagire alle crisi...». Al riguardo segnala che un apposito focus sulla Difesa nell'emergenza Covid-19 conclude la Parte I, relativa al contesto di riferimento in cui la Difesa stessa è inserita. In particolare, l'approfondimento evidenzia come la Difesa e le Forze armate, fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria legata all'epidemia da COVID-19, siano intervenute in maniera strutturata e continua a supporto del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e delle Autorità civili (Prefetture, Forze dell'ordine, Dipartimento della Protezione Civile), fornendo – durante la prima ondata – contributi in termini di assetti di personale, mezzi e materiali per il contrasto alla pandemia, e – durante la seconda ondata – disponendo l'avvio dell'Operazione «IGEA» per la costituzione di 200 Drive Through della Difesa (DTD), alimentati da 200 medici e 400 infermieri, con la capacità di erogare fino a 30.000 test diagnostici al giorno. Inoltre, con l'Operazione «EOS», a supporto della struttura commissariale ora affidata alla responsabilità del Generale Francesco Paolo Figliuolo, la Difesa è impegnata nella ricezione, distribuzione e somministrazione del vaccino alla popolazione italiana.
  Rileva, inoltre, che nel passare a delineare l'impegno nazionale nel contesto di riferimento, rappresentato nella Parte I, il DPP 2021-2023 conferma la complessità dell'attuale quadro geopolitico e il contesto internazionale di forte cambiamento, con l'emergere costante di minacce nuove, soprattutto di natura asimmetrica o ibrida e l'intensificarsi della forte competizione tra le potenze. Più in generale, in questa prima parte, la Difesa dà conto di una rinnovata competizione militare fra gli Stati che, oltre ai domini e alle modalità tradizionali, si esprime con caratteristiche tecnologicamente sempre più evolute anche in dimensioni emergenti, quali il dominio spaziale e quello cibernetico. Tali fenomeni si riflettono sulla spesa militare mondiale, che nel 2020 ha continuato a salire, nonostante la pandemia da COVID-19, sfiorando i 2.000 miliardi di dollari, a fronte di una diminuzione importante del PIL mondiale. Da un punto di vista geopolitico, continua a destare preoccupazione l'area del Mediterraneo allargato, un'ampia zona geopolitica segnata da crisi di natura politica e sociale caratterizzata anche dalla crescente presenza di attori regionali e grandi potenze che mirano a rafforzare il proprio posizionamento geo-politico. La presenza di milizie straniere in Libia, la fragilità istituzionale in Libano, la tensione nella regione del Golfo, il progressivo riarmo degli stati costieri, dettato da crescenti rivalità e conflitti di interessi, i contenziosi marittimi, le contese per l'accesso alle rotte commerciali e per il controllo delle risorse energetiche, rappresentano, ad avviso del DPP, circostanze in grado di elevare tale area a terreno di scontro, quale conseguenza di un decennio di crisi, conflitti e radicali trasformazioni dei rapporti internazionali, che l'emergenza sanitaria ha accelerato e accentuato nelle conseguenze.
  In tale contesto, la presenza italiana nei principali teatri di crisi rimane indispensabile per tutelare gli interessi strategici nazionali. Viene sottolineato, infatti, che le Forze armate impegnano 16.400 militari in 43 operazioni, di cui circa la metà nell'ambito di iniziative per la sicurezza e stabilità internazionale, a testimonianza del ruolo di primo piano che l'Italia riveste, risultando tra i principali contributori alle missioni NATO/UE, nonché primo contributore, tra i Paesi occidentali, alle missioni dell'ONU.
  Sul territorio nazionale, invece, lo strumento militare continuerà a concorrere – in supporto alle istituzioni preposte e alle autorità locali – alla prevenzione del terrorismo e al rafforzamento della sicurezza interna, partecipando a operazioni e interventi anche di notevole impatto sociale e di natura emergenziale. In primo luogo viene menzionata l'Operazione «Strade Sicure» che, con il diffondersi dell'epidemia da COVID-19, è stata oggetto di rimodulazioni su scala nazionale, incrementi nelle aree focolaio, riconfigurazioni dei servizi su scala locale e adeguamento dei servizi in atto, al fine di implementare le misure di contrasto al virus adottate dal Governo. Nello specifico, il contingente è stato incrementato Pag. 93andando a schierare le 753 unità aggiuntive nelle aree più colpite, portando il livello complessivo di forza impiegato a 7.803 unità. Vi è poi l'Operazione «Mare Sicuro», con compiti di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale e nello Stretto di Sicilia e, infine, l'impegno dell'Aeronautica militare nella sorveglianza e difesa dello spazio aereo nazionale.
  La parte II è dedicata allo sviluppo dello strumento militare. In quest'ambito, il DPP 2021-2023 conferma come il principale obiettivo della Difesa sia quello di dotarsi di uno strumento militare integrato, bilanciato in termini quantitativi, qualitativi e capacitivi, sostenibile e in grado di generare effetti in relazione alla salvaguardia delle aree di sovranità nazionale, alla tutela degli interessi vitali e strategici del Paese e al rispetto degli impegni assunti in ambito internazionale. Lo sviluppo capacitivo dello strumento militare sarà, dunque, necessariamente in senso interforze, integrando tutti i 5 domini operativi, a cominciare da quelli spaziale e cibernetico, al fine di disporre di strumenti credibili e sostenibili, uniformemente rilevanti e capaci di evolvere a tutela degli interessi nazionali e alleati.
  Vengono poi definite le esigenze operative delle varie componenti della Difesa affinché queste possano contribuire in maniera armonica e bilanciata ad assicurare elevati livelli di prontezza e a soddisfare le esigenze di sicurezza, precisando altresì che il processo di rinnovamento, ammodernamento e sostegno dello strumento militare sarà implementato mediante il soddisfacimento di specifiche esigenze operative mirate a colmare i gap capacitivi di ciascuna componente nell'ambito delle rispettive capacità operative fondamentali. Secondo quanto affermato anche nel Concetto Strategico del Capo di stato maggiore della Difesa, le nuove acquisizione, dovranno fare emergere nettamente l'obbiettivo di un modello di Forze armate ben integrate, al passo con i tempi e in grado di gestire crisi dai tratti sempre più asimmetrici. In tale prospettiva, un ruolo centrale è conferito ai cardini dell'innovazione e della digitalizzazione, investimenti che assurgono a posizione di preminenza anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), volto a definire le più proficue direttrici di impiego delle ingenti risorse attese dal Recovery & Resilience Facility (RRF).
  Viene, inoltre, dato conto dei principali programmi d'investimento della Difesa, attraverso i quali si esprime la piena operatività dello strumento militare. In particolare sono riportati i programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d'arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale: da avviare nel triennio 2021-2023; in attesa della necessaria disponibilità di finanziamento; i programmi in corso di esecuzione, attraverso l'utilizzo di un unico quadro sinottico riportante, per ogni programma operante, le informazioni essenziali e i relativi profili finanziari assicurati; infine, i programmi di ricerca scientifica e tecnologica.
  Il DPP 2021-2023 sottolinea, poi, che nell'intento di portare a massima espressione il potenziale di sostegno all'industria ad alta tecnologia e ampliare l'incidenza della spesa pubblica assolta dal Dicastero all'intero panorama di sistemi richiesti dalle Forze armate, la legge di bilancio 2021 ha rifinanziato lo storico «Fondo relativo all'attuazione dei Programmi di Investimento Pluriennale per le esigenze di Difesa Nazionale», capitolo dello stato di previsione della spesa fondamentale per il processo di pianificazione delle Forze armate. Il Fondo, la cui dotazione è pari a 12,35 miliardi di euro nell'arco temporale 2021-2035, potrà essere impiegato previa ripartizione verso i tradizionali capitoli di spesa del bilancio del dicastero.
  Gli ultimi due sottoparagrafi della Parte II sono dedicati all'approntamento e all'impiego dell'Arma dei carabinieri per la difesa e la sicurezza del territorio e alla programmazione infrastrutturale della Difesa. In particolare, viene rilevato che il concetto logistico su cui è basata la pianificazione delle esigenze di ammodernamento e rinnovamento di tale funzione si fonda sulla «duplice natura» dell'Arma dei carabinieri, contemporaneamente Istituzione Pag. 94 di rango di Forza armata e forza militare di polizia a competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per questo motivo, lo sviluppo di ogni programma di investimento è stato condotto pensando alla possibilità di provvedere alle esigenze delle due anime, peraltro inscindibili, che dal 1° gennaio 2017 sono state arricchite anche dalla funzione di «tutela ambientale, agroalimentare e forestale». In particolare, il documento si sofferma sul progetto «Carabiniere Futuro» basato sulla sinergia uomo-dotazione, idoneo ad assolvere i complessi e articolati compiti che derivano dalla costante evoluzione del contesto sociale e delle minacce emergenti.
  Quanto, invece, alla programmazione infrastrutturale, il DPP 2021-2023 evidenzia come l'emergenza sanitaria, coinvolgendo globalmente il Paese, abbia nuovamente rimarcato l'esigenza di infrastrutture efficienti e funzionali. La necessità di un rinnovamento dello stato di conservazione è resa ancora più evidente dalla considerazione che oltre il 50 per cento delle infrastrutture e delle aree addestrative attivamente in uso alla Difesa sono state realizzate prima del 1915 e soltanto il 10 per cento sono state costruite dopo il 1945. Il vasto patrimonio immobiliare nella disponibilità delle Forze armate costituisce un insieme di valore non solo economico che deve essere tutelato e, al tempo stesso, rivalutato in funzione degli aspetti operativi. Pertanto, i fini istituzionali della Difesa e le numerose tipologie di siti e infrastrutture presenti su tutto il territorio nazionale devono essere salvaguardati e, insieme, elevati a standard moderni, poiché costituiscono l'ulteriore mezzo con cui il personale militare opera e interagisce per perseguire gli obiettivi prefissati. La Difesa – si legge nel DPP 2021-2023 – attraverso le somme rese disponibili al comparto infrastrutturale dai Fondi per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali, nonché le ulteriori disponibilità complessive in bilancio, intende dare seguito ai grandi progetti infrastrutturali avviati dalle Forze armate nell'ottica di ammodernamento del parco degli immobili in uso (Caserme Verdi per l'Esercito, Prisma e Iride per l'Aeronautica, Basi Blu e Piano Brin per la Marina), iniziando nei prossimi anni ad aggredire il divario che si è generato nel settore infrastrutturale. Inoltre, un ulteriore fattore che rende improcrastinabile lo sviluppo infrastrutturale è legato all'evoluzione legislativa nel campo della sicurezza del personale e dell'efficienza energetica. Il complesso mondo dell'efficienza energetica diventerà un paradigma da declinare non solo quale esigenza di contenimento dei consumi a scopo di economicità della macchina militare, ma soprattutto quale necessità di ridurre la dipendenza dai vettori energetici per incrementare resilienza e sicurezza dello strumento militare di cui le infrastrutture possono essere ritenute l'ossatura. A tali finalità guarda la specifica Strategia Energetica della Difesa (SED), piano che si pone in linea sia con le azioni già avviate in consessi internazionali, sia con gli indirizzi dettati dalla Strategia Energetica Nazionale ed in armonia con gli obiettivi fissati dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) per il 2030.
  La parte III espone – anche attraverso l'ausilio di grafici e tabelle – l'andamento delle principali voci relative al bilancio della Difesa, precisando tuttavia che, per sviluppare un'analisi completa delle risorse finanziarie a disposizione, è necessario esaminare anche le risorse dedicate a programmi del Dicastero ma attestate nello stato di previsione della spesa del Ministero dello Sviluppo economico (per il sostegno del settore investimento) e del Ministero dell'Economia e delle finanze (per finanziare la partecipazione dell'Italia alle missioni militari internazionali).
  Il DPP 2021-2023, richiamando la legge di bilancio 2021 (legge 30 dicembre 2020, n. 178), sottolinea che la dotazione complessiva per il 2021 ammonta a 24.583,2 milioni di euro, pari all'1,41 per cento del PIL previsionale e rappresentano, in termini di competenza, circa il 3 per cento delle spese finali del bilancio dello Stato.
  Con riferimento, invece, al trend del bilancio integrato delle risorse destinate alla Difesa si registra come nell'ultimo decennio Pag. 95 vi sia stato un andamento altalenante ma comunque in crescita, passando dal valore di 23.655,6 milioni di euro del 2008 all'importo di circa 28.287,3 milioni del 2021. Lo stesso andamento altalenante si registra, anche per il trend del bilancio ordinario della difesa dove si è passati da un valore pari a 21.132,4 milioni di euro nel 2008 a 20.965 milioni nel 2019, a 22.472 milioni nel 2020 e 24.583,2 milioni nel 2021. Anche con riferimento ai finanziamenti allocati presso il Ministero dello Sviluppo economico ma destinati ad investimenti nel settore della difesa si registra un andamento tendenzialmente crescente, con risorse pari 1.515,2 milioni nel 2008, 2.446,2 milioni nel 2019, 2.641,5 milioni nel 2020 e 2.719,5 milioni nel 2021.
  Quanto al bilancio ordinario della Difesa, delle tre Missioni in cui esso è articolato la principale è la Missione 5: «Difesa e sicurezza del territorio», a cui sono ricondotte tutte le attività correlate all'approntamento e all'impiego di ciascuna delle Forze armate e dell'Arma dei carabinieri, nonché agli approvvigionamenti militari e presenta, nel 2021, stanziamenti per 22.853,2 milioni di euro, paria a circa il 93 per cento delle spese finali del Ministero. Nella Missione 18 «Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente», sono ricomprese, invece, le risorse occorrenti per il pagamento degli stipendi al personale e delle spese di funzionamento del Corpo forestale dello Stato, dal 2017 assorbito nell'Arma dei carabinieri. Infine, la Missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», comprende i programmi sostanzialmente coincidenti con il funzionamento della «macchina» amministrativa del Ministero della Difesa, nonché tutte quelle attività non direttamente connesse con l'operatività dello Strumento militare inerenti ad esigenze orientate a servizi di pubblica utilità e presenta stanziamenti per 1.237,6 milioni, pari al 5 per cento delle spese finali del Ministero.
  Il DPP analizza poi il bilancio del Dicastero della Difesa nella sua tradizionale articolazione per funzioni. In particolare, la «funzione difesa» comprende tutte le spese necessarie all'assolvimento dei compiti istituzionali dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, nonché dell'area interforze e della struttura amministrativa e tecnico-industriale del Ministero. La «funzione sicurezza del territorio» comprende tutti gli stanziamenti destinati all'Arma dei carabinieri, ivi compresi quelli derivanti dall'assorbimento dell'ex Corpo forestale dello Stato per l'assolvimento dei propri compiti istituzionali di natura specificamente militare. Le «funzioni esterne» attengono alle esigenze correlate ad attività affidate al dicastero, ma non specificamente rientranti nei propri compiti istituzionali. Infine, la quarta funzione attiene alle «pensioni provvisorie del personale in ausiliaria», che sono relative ai trattamenti economici corrisposti al personale militare in ausiliaria e a talune altre esigenze non correlate al trattamento economico in attività.
  A sua volta, le previsioni di spesa della funzione difesa sono suddivise nei settori personale, esercizio e investimento. Il settore del personale raggruppa tutte le spese destinate alla retribuzione del personale (militare e civile); il settore esercizio include, invece, tutte le voci di spesa correlate alle attività di addestramento e formazione, mantenimento delle scorte e altre voci destinate a garantire la funzionalità e l'efficienza dello Strumento militare; il settore investimento, infine, raggruppa le spese destinate all'ammodernamento e rinnovamento dello Strumento militare, al suo sostegno, nonché alla ricerca.
  In sintesi, nel 2021 la spesa totale è pari a 24.583,2 milioni di euro così ripartita: funzione difesa (16.809 milioni), funzione sicurezza del territorio (7.209,4 milioni), funzioni esterne (156,1 milioni di euro) e pensioni provvisorie del personale in ausiliaria (408,7 milioni di euro). In termini percentuali rispetto alla spesa totale la funzione difesa è pari al 68,4 per cento, la funzione sicurezza del territorio è il 29,3 per cento, le funzioni esterne meno dell'1 per cento e, infine, le pensioni provvisorie arrivano quasi al 2 per cento. In termini di autorizzazione di spesa la funzione difesa ha risorse complessive pari a 16.809 milioni Pag. 96 di euro, di cui 10.488,4 milioni per il personale, 4.036,6 milioni per l'investimento e 2.284 milioni per l'esercizio. La distribuzione delle risorse è in massima parte assorbita dalle spese per il personale pari al 62,4 per cento (il 67,6 per cento nel 2020), mentre all'investimento e all'esercizio e vengono destinate, rispettivamente, il 24 per cento (il 18,3 per cento nel 2020) e il 13,6 per cento (il 14 per cento nel 2020) del totale delle risorse.
  Con riguardo al personale il DPP segnala che la progressiva riduzione degli organici, tesa al raggiungimento del traguardo previsto per il 2024 con il personale militare a quota 150.000 unità, si realizza di fatto con provvedimenti di contenimento della spesa pubblica nel settore del personale che incidono in maniera significativa sulle capacità di assunzione della componente militare, ovvero, con notevole riduzione dei reclutamenti nell'intero comparto. Nell'Allegato E sono riportati, per ciascun comparto, appositi prospetti finalizzati ad indicare l'evoluzione numerica del personale militare nel triennio 2021-2023 ed il raffronto con l'anno 2020. In particolare, nel 2021, il documento rileva una riduzione complessiva rispetto all'anno precedente più evidente per il personale in servizio permanente parzialmente compensata dall'incremento del personale in ferma prefissata. Relativamente al ruolo degli ufficiali, la riduzione, apparentemente esigua, è il risultato delle fuoriuscite del personale in servizio permanente, compensate dall'incremento del personale a tempo determinato (incrementato anche a seguito dei reclutamenti di personale sanitario a ferma annuale avvenute a seguito dell'emergenza COVID-19). Il ruolo Marescialli evidenzia, invece, una significativa riduzione, mentre si rileva un incremento per il ruolo Sergenti, che risulta in espansione per le immissioni di personale proveniente dal ruolo dei volontari in servizio permanente (VSP) e l'assenza di significative fuoriuscite per limiti di età. La riduzione dei VSP è dunque determinata dal mancato transito in servizio permanente di volontari in ferma prefissata (VFP). Risultano in incremento anche i volontari in ferma prefissata e gli allievi. L'incremento di quest'ultimi è determinato dalle maggiori immissioni degli allievi marescialli ed è teso a mitigare il repentino calo delle consistenze dovuto alle fuoriuscite per limiti di età previsto dal 2024. Con riferimento alle dotazioni organiche del personale civile della Difesa, il DPP segnala, invece, l'esigenza di raggiungere l'obiettivo delle complessive 20.000 unità alla data del 1° gennaio 2025, da realizzare mediante l'adozione di piani graduali.
  Quanto all'esercizio, il DPP 2021-2023 evidenzia che, nonostante gli incrementi registratesi negli ultimissimi anni, la contrazione di risorse per il settore esercizio è stata particolarmente rilevante: dal 2008 al 2021 si è arrivati ad un taglio degli stanziamenti di circa il 15 per cento, con contrazioni nel periodo intermedio anche superiori al 20 per cento, passando da 2,7 miliardi di euro nel 2008 ai circa 1,7 miliardi del 2019 a 2,1 miliardi nel 2020 e a 2,3 miliardi nel 2021. Tale contrazione ha accelerato riorganizzazioni e accorpamenti (tra le manovre più rilevanti si segnalano: la riduzione del personale; il sempre maggiore impiego di centrali di committenza centralizzate e, ove presenti/possibile, uniche a livello PA (es. CONSIP); la forte spinta all'integrazione di funzioni in ottica interforze nel campo della logistica).
  Infine, con riguardo al settore degli Investimenti, permane la necessità di stabilizzare ed incrementare il trend d'investimento nelle spese militari, contemplando nelle opportune sedi la formalizzazione di provvedimenti specifici che possano garantire un adeguato livello di certezza finanziaria per la Difesa. La legge di bilancio 2021-2023 segna un importante passo in avanti in tale direzione grazie alla garanzia offerta al Dicastero di un congruo volume di risorse caratterizzato da un profilo e un'agibilità tecnica senza precedenti e ripartito con consistenti disponibilità iniziali già nel primo triennio di riferimento. Le risorse disponibili saranno impiegate prioritariamente per: la prosecuzione di programmi a sviluppo pluriennale discendenti da impegni già assunti in passato, per lo più in cooperazione internazionale; il sostegno Pag. 97 dei programmi per l'approntamento e l'impiego dei reparti operativi; l'avvio di specifici programmi definiti all'interno delle disponibilità individuate dai decreti di riparto delle risorse attestate al «Fondo per gli investimenti», «Fondo per le Amministrazioni centrali» e al nuovo Fondo 2021-2035, tesi a mitigare le varie criticità riconducibili ai settori funzionali principali quali le bonifiche, la cyber defence e lo sviluppo delle reti, le infrastrutture con il loro adeguamento sismico e gli interventi di alta tecnologia; l'avvio di programmi urgenti a favore delle unità impiegate nei vari teatri operativi resi necessari dall'emergere di imprevisti gap capacitivi che necessitano di urgente risoluzione ai fini della prosecuzione della Missione. In linea con quanto già assentito per il triennio 2020-2022, il DPP preannuncia che il dicastero proporrà, nell'ambito del disegno di legge di bilancio 2022-2024 un nuovo ciclo di riprogrammazioni degli stanziamenti volto a garantire commisurata rispondenza degli stessi alle necessità dei cronoprogrammi dei progetti in corso. Per accompagnare la competitività dell'industria nazionale il DPP 2021-2023 sottolinea come sia urgente anche ipotizzare una nuova stagione di stretto connubio tra il Ministero dello Sviluppo economico e la Difesa in ottica di attivazione di una Next Generation di programmi ad altissima tecnologia in grado di costituire la dote dell'industria italiana per l'ingresso in posizione di adeguato rilievo nei futuri consorzi europei che produrranno i sistemi di più larga diffusione nel continente. Si tratta di un traguardo che può sancire un'opportunità unica per il comparto industriale italiano ovvero, in caso di mancata valorizzazione, preludio di definitiva marginalizzazione. Sarà pertanto essenziale, conclude il DPP, cogliere i trend più rilevanti e essere presenti come nazione nell'ambito dei progetti più avveniristici e ambiziosi, taluni già in avanzato stato di discussione.
  Un apposito paragrafo è dedicato al finanziamento delle missioni internazionali, con particolare riferimento all'impianto normativo previsto dalla legge n. 145 del 2016. In particolare, il DPP segnala che gli stanziamenti per le missioni internazionali destinati alla Difesa hanno avuto un andamento crescente, dal 2008 al 2011 in ragione dell'aumentato impegno del Paese, passando da un importo di 1.008 milioni di euro ad un ammontare di 1.497 milioni, per poi diminuire gradualmente fino ai 1.035 milioni del 2016. Dal 2017, a seguito dell'entrata in vigore della legge 145/2016, le esigenze del «Fuori Area» sono finanziate da un Fondo appositamente istituito nello stato di previsione del MEF la cui dotazione per tutti i Dicasteri interessati, per il 2021, è pari a 1.482,9 milioni. Per l'anno 2021, per effetto di una ri-articolazione del dispositivo sui teatri operativi in ragione del mutato scenario politico-strategico, l'impianto programmatico finanziario della Difesa si attesta a circa 1.254,6 milioni di euro, per un importo esigibile ripartito in: circa 906,6 milioni nel 2020 e circa 222,8 milioni per il 2021.
  Infine, analogamente ai precedenti Documenti programmatici, il DPP 2021-2023 riporta dati in merito al bilancio della Difesa in chiave NATO, quale rappresentazione del bilancio elaborato in base a parametri e criteri indicati dall'Alleanza. Nell'auspicabile circostanza che si riproponesse, almeno per le prossime tre leggi di bilancio, un intervento analogo a quello recato con la legge di bilancio 2021 o comunque di proporzioni comparabili, il DPP evidenzia che si instaurerebbe un trend di crescita funzionale ad avvicinare l'impegno nazionale a quello dei più rilevanti partner europei. Al riguardo, il DPP 2021-2023 ricorda che, nell'ambito degli impegni formale a tendere, entro il 2024, al 2 per cento delle spese per la difesa rispetto al PIL nazionale e al 20 per cento delle spese per l'investimento rispetto a quelle della difesa assunti in sede internazionale dagli Stati membri della NATO, l'Italia ha presentato un rapporto che prevede un tendenziale andamento crescente, sia in valore assoluto sia in termini percentuali, del rapporto spese per la Difesa/PIL. In particolare, queste, a fronte di un valore pari all'1,18 per cento nel 2019, registrano un incremento all'1,39 per cento nel 2020, e sono stimate all'1,41 per cento nel 2021, Pag. 98all'1,39 per cento nel 2022 e all'1,34 per cento nel 2023.

  Il sottosegretario Stefania PUCCIARELLI ringrazia il relatore per la dettagliata relazione e si riserva di intervenire nel seguito dell'esame.

  Giovanni Luca ARESTA (M5S) ringrazia, a sua volta, il relatore per l'approfondito lavoro e formula una richiesta di aggiornamento sullo stato di avanzamento del piano assunzioni del personale civile della Difesa, con particolare riferimento alle unità tecniche da impiegare presso l'Arsenale militare di Taranto.

  Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI) sottolinea come, oltre a uno stretto connubio tra il Ministero dello Sviluppo economico e la Difesa, sia importante sviluppare una proficua interlocuzione anche con il Ministero degli affari esteri e per la cooperazione internazionale affinché gli investimenti possano essere sostenuti anche attraverso la leva delle esportazioni.
  Considera, inoltre, positivo l'incremento fino all'1,41 per cento del rapporto tra la spesa per la Difesa e il PIL, ma ricorda che alcuni Paesi occidentali, come il Regno Unito, hanno incrementato di oltre 40 miliardi il budget della difesa e auspica, pertanto, che gli sforzi possano essere ulteriormente aumentati.
  Infine, segnala alcuni programmi d'armamento che ritiene particolarmente urgenti, come quello relativo all'acquisizione di 16 elicotteri da trasporto medio CH-47F allo scopo di sostituire i vetusti CH-47C in dotazione all'Esercito, nonché l'esigenza di sostituire il vecchio carro armato Ariete e il veicolo da combattimento della fanteria Dardo.

  Salvatore DEIDDA (FdI) evidenzia come la riforma della legge n. 244 del 2012 sia fondamentale per costruire il futuro delle nostre Forze armate e che occorra urgentemente portare a termine questa riforma, assegnando alla Difesa le risorse finanziarie necessarie per attuarla. Crede che se ciò non avverrà, il nostro Paese si troverà in evidenti difficoltà nei contesti internazionali cui è chiamato a partecipare; auspica, pertanto, uno sforzo collettivo per dotare la Difesa di finanziamenti adeguati per far sì che le Forze armate possano essere all'altezza delle importanti sfide cui l'Italia è chiamata nell'ambito del quadro geostrategico di riferimento. Conclude comunicando che il gruppo di Fratelli d'Italia contribuirà in maniera costruttiva ad ogni provvedimento volto a realizzare tali riforme.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.55.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 15 settembre 2021. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giorgio Mulè.

  La seduta comincia alle 12.55.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 21/2021, relativa all'acquisto di una tranche di elicotteri della classe medio leggera (Light Utility Helicopter, LUH) a favore della componente ala rotante dell'Arma dei carabinieri.
Atto n. 298.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione deve esprimere il prescritto parere entro il 17 ottobre 2021 e che Pag. 99lo schema di decreto è stato, altresì, assegnato alla Commissione Bilancio, che dovrà trasmettere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 27 settembre 2021.

  Giuseppina OCCHIONERO (IV), relatore, riferisce che lo schema di decreto in esame riguarda l'acquisto di una tranche di 11 piattaforme dell'elicottero multi ruolo Light Utility Helicopter (LUH) a favore dell'Arma dei carabinieri.
  Ricorda, quindi, che la Commissione Difesa della Camera dei deputati si è già espressa favorevolmente, nella seduta del 20 novembre 2019, sul programma pluriennale di ammodernamento e rinnovamento SMD n. 38/2019 (Atto del Governo n. 124), relativo alla progettazione e allo sviluppo di un prototipo di un nuovo elicottero denominato Light Utility Helicopter (LUH). Tale programma prevedeva, in esito alla progettazione e al collaudo, l'acquisto di 22 velivoli a favore dell'Esercito italiano e dell'Arma dei carabinieri.
  Come precisato nella documentazione allegata alla richiesta di parere parlamentare, il programma risponde alla necessità di individuare una soluzione capacitiva che permetta di rinnovare la componente elicotteristica cosiddetta multiruolo, assicurando la progressiva sostituzione delle linee legacy con piattaforme idonee a soddisfare le esigenze addestrative ed operative sia in campo nazionale, sia all'estero. L'attuale componente di elicotteri multiruolo è, infatti, costituita essenzialmente da piattaforme introdotte in servizio tra la fine degli anni '70 e la metà degli anni '90 e caratterizzate da crescente obsolescenza e vetustà, logorio imposto dal continuo impiego operativo e da equipaggiamenti di bordo che ormai non consentono un'efficace formazione di base degli equipaggi di volo per il successivo impiego sulle piattaforme di nuova generazione.
  In particolare, viene rappresentata la necessità di disporre di un mezzo in grado di assicurare 10.000 ore volo ovvero una «vita tecnica» non inferiore a 30 anni e capace di operare in sicurezza, in ogni condizione di volo. Si reputa, altresì, fondamentale, sia la capacità di garantire comunicazioni radio bilaterali e la trasmissione di dati e di immagini con le altre unità presenti sul terreno, sia la versatilità del mezzo che ne consenta l'impiego in diversi scenari.
  Rileva, poi, che la scheda illustrativa dello stato maggiore della Difesa precisa che l'introduzione in servizio della nuova piattaforma sarà accompagnata dall'istituzione di specifici corsi di formazione basica e dalla contestuale revisione dei programmi addestrativi in essere per adattarli alle nuove capacità e profili d'impiego.
  Segnala, peraltro, che i nuovi elicotteri LUH presentano una forte connotazione «dual use» essendo idonei anche all'impiego per finalità prettamente civili. In particolare, tale linea elicotteri potrà essere impiegata nel trasporto aereo per il soccorso malati e traumatizzati gravi, nel trasporto logistico, in attività di sorveglianza, ricerca e ricognizione, in attività antincendio boschivo, nonché nel soccorso e assistenza in occasione di calamità naturali.
  Il programma, di previsto avvio nel 2021, si concluderà presumibilmente nel 2034, mentre i costi stimati ammontano a 246 milioni di euro, dei quali 25 già autorizzati con il precedente decreto ministeriale relativo al programma SMD n. 38/2019 in relazione all'esigenza di anticipare l'acquisizione di 2 velivoli, da destinare all'Arma dei carabinieri. La spesa relativa alla tranche oggetto del presente decreto, per complessivi 221 milioni di euro, sarà finanziata per un importo pari a 5 milioni, nell'ambito delle risorse recate dal Fondo istituito dall'articolo 1, comma 1072, della legge di Bilancio 2018, per un importo pari a 94 milioni nell'ambito delle risorse recate dal Fondo istituito dall'articolo 1, comma 14, della legge di Bilancio 2020, e per un importo pari a 122 milioni sui capitoli del bilancio ordinario del ministero della difesa, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.
  Osserva, inoltre, che la scheda illustrativa reca anche un cronoprogramma dei pagamenti, meramente indicativo, da attualizzarsi, a valle del perfezionamento dell'iter negoziale, secondo l'effettiva esigenza di cassa. Pag. 100
  Il programma è inserito nel Documento programmatico pluriennale della difesa 2021-2023 tra i programmi operanti dove, peraltro, viene precisato che il programma ha ricevuto un'integrazione attraverso risorse a «fabbisogno» recate dalla legge di bilancio 2021 e anche dal fondo di cui all'articolo 1, comma 14, della legge di bilancio 2020, che consentono la conclusione del programma per quanto attiene la Funzione Difesa.
  Quanto ai profili industriali e alle ricadute economiche ed occupazionali, i settori industriali interessati, secondo quanto riportato nella scheda, sono prevalentemente quelli aeronautico, meccanico, dell'elettronica e più in generale dell'alta tecnologia, con consistenti ritorni in termini di acquisizione di know-how, sviluppo tecnologico, crescita e investimenti in ricerca e sviluppo. Infatti, oltre al Prime Contractor, si prevede il coinvolgimento di oltre 200 realtà nazionali (fornitori e sub-fornitori, diretti e indiretti, comprese le piccole e medie imprese dell'indotto, i centri di studio e ricerca universitari).
  Infine, segnala che il programma presenta interessanti prospettive di esportazione con conseguenti positive ricadute per il Sistema Paese in termini sia industriali sia occupazionali.

  Salvatore DEIDDA (FdI) domanda quali siano gli impatti occupazionali previsti dal programma e le industrie interessate.

  Il sottosegretario Giorgio MULÈ precisa che, con riferimento agli impatti occupazionali, la scheda illustrativa già riporta un elenco degli enti accademici di cui l'industria nazionale si è sempre avvalsa per programmi similari. In particolare, saranno interessati il Politecnico di Milano, l'Università di Modena e Reggio Emilia, l'Università di Napoli, l'Università di Pisa, l'Università del Salento, il Politecnico di Torino e l'Università di Chieti-Pescara.
  Quanto alle imprese coinvolte, si riserva di fornire ulteriori elementi nella successiva seduta.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 32/2021, relativo allo sviluppo di un Remotely Piloted Aircraft System (RPAS) classe Medium Altitude Long Endurance (MALE) europeo con capacità Armed Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance (ISTAR).
Atto n. 299.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione deve esprimere il prescritto parere entro il 17 ottobre 2021 e che lo schema di decreto è stato, altresì, assegnato alla V Commissione bilancio, che dovrà trasmettere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 27 settembre 2021.

  Luca FRUSONE (M5S), relatore, introduce l'esame dello schema di decreto relativo allo sviluppo e l'acquisizione di 5 sistemi RPSA (Remoted Piloted Aircraft System) relativi a velivoli a pilotaggio remoto di classe MALE (Medium Altitude Long Endurance) con capacità ISTAR (Armed Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance), sottolineando che ciascuno dei quali è composto da 3 velivoli e 2 Ground Control Station, che saranno operati dall'Aeronautica militare a partire dal 2028.
  Ricorda, quindi, che, in relazione a tale sistema, nel 2015, è stata avviata una cooperazione tri-nazionale da parte dell'Italia, della Francia e della Germania (alle quali si è successivamente aggiunta la Spagna), suddivisa in due fasi: la prima relativa allo studio di fattibilità, conclusosi nel novembre 2018; la seconda, di cui il programma proposto rappresenta la prosecuzione, relativa allo sviluppo, produzione e supporto logistico per i primi 5 anni di utilizzo del sistema. Questa fase sarà avviata nel corso del 2021 e la conclusione è prevista nel 2035.
  Passando alle finalità del programma, evidenzia che la scheda tecnica dello stato Pag. 101maggiore della Difesa fa presente che le capacità sviluppate in ambito Difesa possono senza dubbio contribuire significativamente a contrastare anche le minacce alla sicurezza nazionale. Infatti, nell'attuale contesto geopolitico, il confine tra «difesa» e «sicurezza» può oramai considerarsi pressoché inesistente. Più nel dettaglio, il sistema oggetto del programma in esame potrà consentire lo sviluppo di un portafoglio missioni Difesa e Homeland Security in grado di soddisfare le esigenze di: difesa; supporto all'intelligence; prevenzione e contrasto dei fenomeni criminali; monitoraggio e contrasto dei fenomeni migratori; contrasto dei traffici illeciti via terra e via mare; studio del territorio nazionale per la sua valorizzazione o la prevenzione dei fenomeni naturali; infine, prevenzione e supporto in caso di calamità naturali.
  Pertanto, il sistema European MALE RPAS è stato concepito in modo da garantire una completa integrazione con il contesto degli spazi aerei utilizzati anche dal traffico civile, recependo e rispettando i requisiti e le prescrizioni previste per operarvi, rimuovendo di fatto le attuali limitazioni operative esistenti per gli assetti a pilotaggio remoto (APR). Inoltre, il programma ha le caratteristiche per garantire ottime prospettive di esportazione, in particolare nell'ambito dei Paesi dell'Unione europea.
  Per quanto concerne i settori industriali prevalentemente interessati, la scheda illustrativa indica tra questi i settori delle costruzioni aeronautiche, della realizzazione di apparati elettronici e per le telecomunicazioni a elevato contenuto tecnologico, nonché il settore della ricerca. Le presumibili aree interessate sono le regioni Piemonte, Campania, Lombardia, Liguria, Puglia e Lazio. Infine, per quanto riguarda l'indotto generato dal programma, si può ipotizzare il coinvolgimento di aziende che realizzano apparati avionici, per le telecomunicazioni (trasmettitori, ricevitori, antenne), elettronica (circuiteria, processori) nonché apparati di Information Technology. Sarà inoltre necessaria l'acquisizione di sensoristica a elevato contenuto tecnologico ed armamento.
  Segnala, poi, che il costo previsionale complessivo del programma è stimato in circa 1.902,82 milioni di euro, dal 2021 al 2035, a valere sui capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della Difesa (missione «Difesa e sicurezza del territorio», programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari») nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente (capitolo 7120-02) e di cui all'articolo 1, comma 140 della legge di bilancio 2017 (capitolo 7120-27) e all'articolo 1, comma 1072 della legge di Bilancio 2018 (capitolo 7120-32). La scheda tecnica precisa, inoltre, che l'atto contrattuale è predisposto e negoziato da OCCAR. La stessa dà conto delle condizioni contrattuali e delle disposizioni per il recesso e ricorda come la tempistica necessaria alla sottoscrizione degli accordi internazionali relativi alla sua finalizzazione determina la necessità di assicurare sin dall'inizio la copertura della quota di contributo della Nazione partecipante, in vista della possibile firma (prima data utile già il prossimo settembre 2021).
  L'onere verrà ripartito, in maniera indicativa, secondo un cronoprogramma riportato in una tabella allegata alla scheda illustrativa che sottolinea come tale configurazione iniziale di finanziamento potrà, successivamente, trovare evoluzione/perfezionamento attraverso efficaci sinergie realizzabili con il Ministero dello Sviluppo economico; in ogni caso, in considerazione della priorità del programma, la Difesa garantirà la copertura finanziaria — fino al valore della Call for Funds annualmente presentata dall'Agenzia OCCAR sulla base dell'effettiva esigenza di pagamento — a valere delle risorse iscritte nella missione «Difesa e sicurezza del territorio», programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari». Al riguardo, il Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2021-2023 riporta come l'onere complessivo del programma, pari a 1903 milioni di euro, tenga conto anche dell'integrazione a mezzo della disponibilità di 30,1 milioni di euro Pag. 102provenienti dall'esercizio finanziario 2020 (residui).

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.10 alle 13.20.