CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 27 luglio 2021
633.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 142

SEDE REFERENTE

  Martedì 27 luglio 2021. — Presidenza del vicepresidente Giovanni CURRÒ. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Claudio Durigon.

  La seduta comincia alle 15.15.

Modifiche all'articolo 12 del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9, in materia di compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione.
C. 2361 Ferro e abbinate C. 3069 Cancelleri e C. 3081 Alessandro Pagano.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 maggio scorso.

  Giovanni CURRÒ, presidente, avverte che per la riunione odierna, non essendo previste votazioni, è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati e del rappresentante del Governo, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso.
  Avverte inoltre che al provvedimento sono state presentate 6 proposte emendative (vedi allegato) e che – ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento e sulla base del Pag. 143perimetro dell'intervento normativo recato dalla proposta di legge in esame – devono ritenersi tutte ammissibili.
  Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 15.20.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 27 luglio 2021. — Presidenza del vicepresidente Giovanni CURRÒ. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Claudio Durigon.

  La seduta comincia alle 15.20.

Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico.
C. 290-410-1314-1386-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Giovanni CURRÒ, presidente, avverte che per la riunione odierna, non essendo previste votazioni, è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati e del rappresentante del Governo, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso.

  Massimo UNGARO (IV), relatore, evidenzia che la Commissione Finanze avvia oggi l'esame, ai fini del parere da rendere alla XIII Commissione Agricoltura, della proposta di legge C. 290-410-1314-1386-B, recante Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico. Ricorda che il provvedimento è stato approvato in prima lettura dalla Camera dei deputati l'11 dicembre 2018 e torna all'esame della Camera con le modifiche introdotte dal Senato, che ne ha concluso l'esame il 20 maggio 2021. In occasione dalla prima lettura presso la Camera, la Commissione Finanze, in data 5 dicembre 2018, ha espresso parere favorevole sul provvedimento.
  Rammenta che, ai sensi dell'articolo 70, comma 2, del Regolamento, per i progetti di legge già approvati dalla Camera e rinviati dal Senato, l'esame è riferito soltanto alle modifiche apportate dal Senato.
  Il provvedimento si compone ora di 21 articoli, uno in più rispetto al testo licenziato in prima lettura dalla Camera, essendo stato introdotto l'articolo 19, che reca una delega al Governo per la revisione, l'armonizzazione e la razionalizzazione della normativa sui controlli per la produzione agricola e agroalimentare biologica.
  Sottolineando la rilevante presenza del nostro Paese nel settore della produzione biologica, osserva che il provvedimento è volto a disciplinare, con riferimento al settore della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico, il sistema delle autorità nazionali e locali e degli organismi competenti, i distretti biologici, l'organizzazione della produzione e del mercato, le azioni per la salvaguardia, la promozione e lo sviluppo della produzione biologica, compresa la semplificazione amministrativa, i mezzi finanziari per il sostegno alla ricerca e alle iniziative per lo sviluppo della produzione biologica, la realizzazione di campagne di informazione e di comunicazione istituzionale, la promozione dell'utilizzo di prodotti biologici da parte degli enti pubblici e delle istituzioni, nonché l'uso di un marchio nazionale che contraddistingua i prodotti ottenuti con il metodo biologico, realizzati con materie prime coltivate o allevate in Italia.
  Per quanto riguarda le competenze dalla Commissione finanze segnala l'articolo 9, che istituisce il Fondo per lo sviluppo della produzione biologica, al quale sono state apportate limitate modifiche nel corso dell'esame svolto presso il Senato.
  Tale Fondo è alimentato dalle entrate derivanti dal contributo annuale per la Pag. 144sicurezza alimentare, già previsto dall'articolo 59, comma 1, della legge finanziaria per il 2000 (legge n. 488 del 1999), integralmente sostituito dal comma 5 dell'articolo 9. Il contributo ha cadenza annuale e ammonta al 2 per cento – in luogo del precedente 5 per cento – del fatturato dell'anno precedente, ed è imposto alle imprese titolari dell'autorizzazione all'immissione in commercio di particolari prodotti fitosanitari considerati nocivi per l'ambiente, proprio al fine di promuovere lo sviluppo di una produzione agricola di qualità ed ecocompatibile e di perseguire l'obiettivo prioritario della riduzione dei rischi per la salute degli uomini e degli animali e per l'ambiente. Il testo amplia il novero dei prodotti soggetti al contributo, includendovi quelli pericolosi per l'ambiente acquatico. Tali contributi sono corrisposti in rate semestrali con modalità da stabilire con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Innovativa risulta, altresì, l'introduzione di sanzioni in caso di mancato pagamento del contributo.
  Le risorse finanziarie del Fondo sono destinate alla copertura delle spese derivanti dalla realizzazione del marchio biologico italiano (articolo 6), al finanziamento del piano nazionale delle sementi biologiche (articolo 8), nonché al finanziamento dei programmi di ricerca e innovazione, di cui all'articolo 11, comma 2, lettera d).
  Segnala infine, con riferimento alle organizzazioni interprofessionali nella filiera biologica (articolo 14), che il Senato ha soppresso la previsione secondo la quale i contributi obbligatori di cui al comma 8 – la cui istituzione può essere richiesta dalle suddette organizzazioni in relazione alla possibilità che le regole derivanti da accordi, decisioni o pratiche concordate siano rese obbligatorie, per un periodo limitato, anche nei confronti degli operatori non aderenti – sono disciplinati secondo il diritto privato e non costituiscono prelievo fiscale.
  Tale soppressione è stata posta come condizione dalla Commissione bilancio del Senato nel parere espresso il 15 gennaio 2020: è stato rilevato infatti come il mancato riconoscimento della natura di prelievo fiscale avrebbe comportato la possibilità di dedurre i contributi versati, con un conseguente decremento del gettito per la finanza pubblica.
  In attesa di eventuali osservazioni da parte dei colleghi, preannuncia l'intenzione di presentare, nella prossima seduta, una proposta di parere favorevole sul provvedimento.

  Giovanni CURRÒ, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 15.25.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 27 luglio 2021. — Presidenza del vicepresidente Giovanni CURRÒ. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Claudio Durigon.

  La seduta comincia alle 15.25.

Programma di lavoro della Commissione per il 2021 – Un'Unione vitale in un mondo fragile.
COM(2020) 690 final.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2021.
Doc. LXXXVI, n. 4.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Giovanni CURRÒ, presidente, avverte che per la riunione odierna, non essendo previste votazioni, è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati e del rappresentante del Governo, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso.

Pag. 145

  Luca SANI (PD), relatore, avverte che la Commissione Finanze avvia oggi l'esame congiunto degli atti di programmazione, a livello nazionale ed europeo, delle politiche dell'Unione per il 2021.
  Si tratta della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'UE nell'anno 2021, presentata dal Governo ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, nella quale sono indicati gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire con riguardo al processo di integrazione europea, ai profili istituzionali e a ciascuna politica dell'UE.
  La Commissione è chiamata ad esaminare tale relazione congiuntamente con il Programma di lavoro per il 2021 della Commissione europea (COM(2020)690 final), presentato il 19 ottobre 2020, dal titolo «Un'Unione vitale in un mondo fragile», corredato di quattro allegati che riportano: le nuove iniziative che la Commissione prevede di presentare (All. I); le iniziative REFIT – il programma della Commissione di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (All. II); le proposte prioritarie in sospeso (All. III); le proposte che si intende ritirare (All. IV).
  Evidenzia che il Programma di lavoro della Commissione europea è strutturato nei seguenti sei obiettivi prioritari:

   1. Green Deal europeo;

   2. un'Europa pronta per l'era digitale;

   3. un'economia al servizio delle persone;

   4. un'Europa più forte nel mondo;

   5. promozione del nostro stile di vita europeo;

   6. un nuovo slancio per la democrazia europea.

  Con riferimento alle tematiche di competenza della Commissione Finanze affrontate dai documenti, segnala che, nell'ambito dell'obiettivo relativo al Green Deal europeo, si prevede la revisione della legislazione in materia di clima ed energia per allinearla al nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni di almeno il 55 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. A tal fine si preannuncia la predisposizione del pacchetto «Pronti per il 55 per cento», tra i cui interventi è compresa la revisione della direttiva CE 2003/96 sulla tassazione dei prodotti energetici, allo scopo di adeguare la tassazione delle energie alle esigenze di protezione ambientale e contrastare i fenomeni di delocalizzazione produttiva e concorrenza sleale di Paesi terzi, che vanifichino gli obiettivi del Green Deal.
  La revisione della direttiva CE 2003/96 verrà attuata in modo da incentivare l'adozione di modelli di produzione basati sul ricorso a tecnologie e prodotti energetici più compatibili con le esigenze di protezione ambientale e crescita sostenibile dell'Unione europea, rivedendo le aliquote minime ritenute obsolete e ripensando le esenzioni. Sarà altresì presentata una proposta per un meccanismo di tassazione delle emissioni di carbonio alle frontiere – CBAM. Il nuovo Green Deal si collega anche a precedenti iniziative che riguardano l'adozione di proposte per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi – SAD.
  Il Governo si impegnerà a collaborare con la Commissione europea e gli Stati membri nei negoziati per l'adozione di un meccanismo trasparente e oggettivo di tassazione del carbonio, che sia anche coerente con gli obblighi in materia di commercio internazionale.
  Nell'ambito dell'obiettivo un'Europa pronta per l'era digitale, il Programma di lavoro afferma che l'Unione, per garantire l'equità nel mondo digitale, continuerà ad adoperarsi per un accordo internazionale finalizzato a un sistema fiscale equo che fornisca entrate sostenibili a lungo termine. Segnala inoltre che, qualora non fosse possibile raggiungere tale accordo, la Commissione proporrà un prelievo sul digitale.
  Ricorda che da qualche anno in sede OCSE/G20 sono in corso i lavori per una Pag. 146riforma del sistema fiscale internazionale. I lavori si articolano su due pilastri:

   1) nuove norme sulla «presenza imponibile» (senza la tradizionale presenza fisica di una società) e sui diritti di attribuzione degli utili imponibili (la parte degli utili che dovrebbe essere tassata in una determinata giurisdizione);

   2) nuove norme volte a garantire che le società operanti a livello internazionale paghino un livello minimo di tassazione, per fare in modo che la base imponibile per l'imposta sulle società in qualsiasi Paese sia meglio protetta dall'erosione della base imponibile e dal trasferimento degli utili.

  La Relazione programmatica segnala che la revisione delle regole di tassazione internazionale ha implicazioni sul rilancio della proposta di direttiva europea per una base imponibile comune consolidata per l'imposta sulle società (Common Consolidated Corporate Tax Base), finalizzata a rimuovere gli ostacoli fiscali alla realizzazione del Mercato Interno, derivanti soprattutto dall'esistenza di 27 sistemi fiscali differenti, dall'applicazione dei prezzi di trasferimento nelle operazioni intra-gruppo, dall'impossibilità di compensare le perdite transfrontaliere e dai rischi di doppia imposizione.
  La nuova proposta, rispetto a quella presentata nel 2011, è stata suddivisa in due provvedimenti distinti per rendere più agevoli le negoziazioni sul tema. Il primo provvedimento contiene le regole di formazione della base imponibile, il secondo riguarda la disciplina del consolidamento.
  Il 1° luglio 2021 è stato sottoscritto un accordo da 132 Paesi – tra gli Stati membri dell'UE, Irlanda, Ungheria e Estonia non hanno firmato – che è stato confermato in occasione della riunione del 9-10 luglio 2021 dei Ministri delle finanze e dei Governatori delle banche centrali del G20. L'accordo deve ora ottenere l'approvazione definitiva al G20 che si terrà a Roma il prossimo ottobre.
  L'impegno sottoscritto prevede la creazione di un'imposta minima globale sulle società multinazionali con ricavi superiori a 750 milioni di euro pari ad almeno il 15 per cento, e, al fine di raggiungere una soluzione equa sull'assegnazione dei diritti di tassazione, il diritto per i Paesi di tassare almeno il 20 per cento dei profitti che superano il margine del 10 per cento delle società multinazionali più grandi e redditizie.
  La Relazione programmatica evidenzia poi che la fatturazione elettronica obbligatoria nei rapporti tra privati presenta profili di pertinenza rispetto alle politiche di innovazione e digitalizzazione. Questa misura è stata introdotta in funzione antifrode e antievasione, in grado di funzionare anche per la semplificazione della riscossione delle imposte e come volano per la digitalizzazione del Paese.
  La Relazione programmatica ricorda che, pur essendo la promozione della fatturazione elettronica una delle azioni del «Piano d'azione per una fiscalità equa e semplice a sostegno della strategia di ripresa» COM (2020) 312, del 15 luglio 2020, ai fini della sua applicazione obbligatoria è ancora necessaria una deroga mirata ai sensi dell'articolo 395 della direttiva IVA. Il nostro Paese, che è già stato autorizzato a tale deroga per il periodo 1° luglio 2018 – 31 dicembre 2021 dalla decisione di esecuzione (UE) n. 593 del 2018, presenterà pertanto nel corrente anno una richiesta di proroga ed estensione della deroga.
  Per la realizzazione del terzo obiettivo, un'economia al servizio delle persone, il Programma di lavoro pone l'accento sulla necessità di approfondire l'Unione economica e monetaria per consentire il conseguimento di stabilità e competitività, che, a sua volta, garantirà anche un ruolo più forte dell'euro sulla scena internazionale. Si propone quindi di compiere progressi nell'Unione dei mercati dei capitali e nell'Unione bancaria, rivedendo il quadro per gestire i fallimenti bancari dell'UE, le norme prudenziali per le imprese di assicurazione e riassicurazione e la normativa relativa al mercato degli strumenti finanziari e intensificando la lotta contro il riciclaggio di denaro. Pag. 147
  La Relazione programmatica dedica ampio spazio alla riforma dell'Unione economica e monetaria. In particolare, il Governo annuncia che intende impegnarsi per:

   completare l'Unione bancaria, soprattutto tramite uno schema europeo di garanzia dei depositi che superi il settorialismo degli schemi nazionali ed assicuri economie di scala volte a preservare ancora più efficacemente i depositanti e la stabilità finanziaria, e l'Unione dei mercati dei capitali;

   La Relazione programmatica, con riferimento alle tematiche finanziarie, evidenzia che il principale risultato atteso nel medio termine consista nella creazione di un'autentica Unione dei mercati dei capitali, che sia in grado di garantire un'allocazione ottimale delle risorse e di diversificare le fonti di finanziamento per le imprese e che, nel contempo, possa rappresentare un elemento di stabilizzazione idoneo a fronteggiare shock esterni, improvvisi e asimmetrici. Nel breve termine, l'obiettivo è quello di vedere riconosciute l'importanza e la priorità di iniziative volte principalmente a migliorare l'ambiente regolamentare, in particolare per le piccole e medie imprese, in considerazione della loro peculiare rilevanza nell'economia nazionale, nonché a vedere riconosciuta, nelle sedi europee, la centralità di politiche e iniziative che pongano gli investimenti in primo piano;

   Non dissimili i risultati attesi in termini di progresso nel completamento dell'Unione bancaria, laddove la definizione del quadro di regole a livello UE dovrà essere coniugato con la miglior tutela del ruolo di supporto allo sviluppo del tessuto economico del Paese assolto dall'industria bancaria;

   istituire una capacità fiscale centralizzata, quale strumento anticiclico e strutturale che favorisca la crescita a lungo termine e rilanci gli investimenti pubblici, il cui scopo sarebbe anche quello di fornire beni pubblici europei e correggere i fallimenti di mercato nell'eurozona. Sebbene Next Generation EU costituisca un importante passo in avanti in termini di contrasto alle crisi economiche – afferma la Relazione – esso si configura come una misura dal carattere eccezionale e temporaneo, mentre il cambiamento che si auspica per l'eurozona dovrebbe avere un carattere strutturale;

   promuovere un'ampia riforma delle regole fiscali europee. Secondo il Governo le regole del Patto di stabilità e crescita hanno mostrato negli anni diversi limiti, tra cui l'incompletezza e l'asimmetria del Patto, l'insufficiente anti-ciclicità delle regole e la loro eccessiva dipendenza da variabili non osservabili. L'Italia – sostiene la Relazione programmatica – pur nella consapevolezza che le posizioni degli Stati membri sono molto distanti, intende sostenere la necessità di favorire una maggiore anti-ciclicità delle regole, le quali devono permettere l'impiego di una politica fiscale discrezionale di supporto in momenti di crisi e fornire i dovuti incentivi all'attuazione degli investimenti pubblici, e continuare a evidenziare i limiti dell'attuale metodologia di calcolo del prodotto potenziale e dell'output gap;

   lavorare a una riforma del bilancio dell'UE anche attraverso l'introduzione di risorse proprie supplementari che possano contribuire a finanziare il rimborso dei prestiti contratti all'interno del programma Next Generation EU e che incrementi la capacità delle istituzioni di implementare in modo più efficace le politiche eurounitarie limitando l'aumento della contribuzione nazionale al bilancio UE, basata su una quota del Reddito Nazionale Lordo;

   adottare misure legislative in materia di governance societaria sostenibile, per promuovere un comportamento sostenibile e responsabile a lungo termine da parte delle imprese, e misure volte a compiere progressi in materia di finanziamento sostenibile, in particolare tramite l'istituzione di una norma UE per le obbligazioni verdi.

  Ulteriori aspetti di interesse della Commissione Finanze, affrontati dalla Relazione Pag. 148 programmatica, riguardano le imposte indirette.
  Segnala in proposito, in materia di IVA e commercio elettronico, il decreto legislativo n. 83 del 2021, di recepimento delle direttive (UE) 2017/2455 e 2019/112/CE, entrato in vigore il 1° luglio 2021, volto ad assicurare una effettiva tassazione delle forniture di beni nel luogo di consumo, riducendo le possibilità di frodi e evasione di IVA.
  Il Governo italiano si impegna inoltre a garantire il supporto ai gruppi di lavoro in relazione al «Piano d'azione per una fiscalità equa e semplice a sostegno della strategia di ripresa» e, in particolare, alla preparazione del pacchetto IVA nell'era digitale, che riguarderà le seguenti azioni: passaggio alla registrazione unica ai fini dell'IVA nell'UE, ulteriore estensione del campo di applicazione dello Sportello Unico – cosiddetto OSS – aggiornamento delle norme in materia di IVA dell'economia delle piattaforme, modernizzazione degli obblighi in materia di dichiarazione IVA e promozione della fatturazione elettronica.
  Fornirà altresì supporto ai lavori in materia di: revisione delle competenze di esecuzione della Commissione, riforma della disciplina dei servizi finanziari, modifica del regime speciale previsto per le agenzie di viaggio, tassazione IVA più ecologica nel settore del trasporto passeggeri.
  In materia doganale la Relazione programmatica ricorda il Programma CCEI, Customs Control Equipment Instrument, predisposto dalla Commissione nel 2020, che costituisce la premessa per l'approvazione del regolamento diretto a istituire, nell'ambito del Fondo per la gestione integrata delle frontiere, lo Strumento di sostegno finanziario relativo alle attrezzature per il controllo doganale. Il Governo italiano si impegnerà nel corrente anno a sostenere la proposta, che è pienamente conforme agli obiettivi dell'Unione doganale, e contribuirà al loro conseguimento. Si osserva infatti che garantire controlli doganali equivalenti alla frontiera esterna dell'UE è fondamentale per evitare la diversione dei flussi delle merci verso i punti più deboli ed è importante non solo per il ruolo tradizionale svolto dalle dogane nella riscossione delle entrate, ma anche per garantire la sicurezza.
  In materia doganale ricorda infine l'accordo commerciale e di cooperazione tra l'Unione europea e il Regno Unito, concluso il 24 dicembre 2020, che prevede zero dazi e zero quote su tutte le merci. Sarà quindi necessario adottare procedure doganali che garantiscano la corretta esplicazione degli effetti dell'accordo.
  Nella Relazione programmatica si legge che l'Italia opererà in stretta collaborazione con la Commissione Europea e i Paesi membri, nel rispetto delle numerose istruzioni relative agli aspetti doganali interessati dalla definitiva uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, quali il commercio elettronico e l'IVA; la protezione di diritti di proprietà intellettuale e indicazioni geografiche; i trasporti via mare, terra e aria; le licenze all'importazione ed esportazione e la protezione dei dati.

  Giovanni CURRÒ, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 15.30.

COMITATO RISTRETTO

  Martedì 27 luglio 2021.

Disposizioni in materia di trasparenza nel settore dell'assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore e per il contrasto dell'evasione dell'obbligo assicurativo.
Seguito esame C. 2104 Alemanno.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.30 alle 15.45.