CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 luglio 2021
624.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
Pag. 5

ESAME DI DELIBERAZIONI DEL GOVERNO AI SENSI DEGLI ARTICOLI 2 E 3 DELLA LEGGE 21 LUGLIO 2016, N. 145

  Mercoledì 14 luglio 2021. — Presidenza del presidente della III Commissione, Piero FASSINO. — Intervengono il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova, e la sottosegretaria di Stato per la difesa, Stefania Pucciarelli.

  La seduta comincia alle 15.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2021, adottata il 17 giugno 2021.
Doc. XXV, n. 4. Pag. 6
Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2020, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2021, deliberata dal Consiglio dei ministri il 17 giugno 2021.
Doc. XXVI, n. 4.
(Seguito esame congiunto e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 luglio scorso.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda che alle ore 16 di ieri, 13 luglio, è scaduto il termine per la presentazione di emendamenti riferiti alla proposta di relazione all'Assemblea, formulata dai relatori nella seduta del 12 luglio, nonché per la presentazione di proposte alternative di relazione.
  Avverte che sono pervenuti diciannove emendamenti, tutti riferiti alla Relazione analitica ai fini della proroga nel 2021 di missioni in corso (Doc. XXVI, n. 4) e che non sono state presentate proposte alternative di relazione all'Assemblea (vedi allegato 1).
  Sottolinea che gli emendamenti presentati, in linea con la prassi ormai consolidata, consentiranno una discussione articolata per singole missioni e dunque per proporre di non autorizzare determinate missioni ovvero di autorizzarle con impegni al Governo.
  Come già convenuto in sede di Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, fa presente che in caso di approvazione di proposte emendative, i relatori, prima della votazione conclusiva sulla Relazione, procederanno a riformulare le premesse di quest'ultima per tenere conto della portata delle modifiche approvate ed eventualmente apportare le necessarie correzioni di forma. Inoltre, ove dal dibattito dovesse invece emergere, anche su impulso del Governo, l'esigenza di provvedere a modifiche di merito delle premesse, data l'inemendabilità delle stesse, se ne potrà tenere conto nella successiva fase di esame presso l'Assemblea. Dà quindi conto delle sostituzioni.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) chiede che gli emendamenti a sua prima firma 18.1 e 18.2 siano riferiti alla scheda n. 34/2021, relativa al potenziamento del dispositivo aeronavale nazionale denominato Mare Sicuro.

  Piero FASSINO, presidente, comunica che gli emendamenti Palazzotto 18.1 e 18.2 assumono, rispettivamente, la numerazione 34.2 e 34.3.

  Roberto Paolo FERRARI, relatore per la IV Commissione, anche a nome del relatore per la Commissione Affari esteri, onorevole Migliore, formula parere contrario sugli emendamenti Palazzotto 6.1 ed Ehm 6.2 e 6.3, invitando al ritiro i presentatori dell'emendamento Palazzotto 7.1, le cui motivazioni potrebbero essere ricomprese nella risoluzione che verrà presentata in Assemblea. Esprime, quindi, parere favorevole sull'emendamento Ermellino 8.1, proponendo di riformularlo nel senso di impegnare il Governo a continuare a sostenere convintamente le Autorità e la popolazione libanesi nello sforzo per la ricostruzione e la stabilizzazione socio-economica del Paese. Formula, infine, parere contrario sugli emendamenti Palazzotto 34.2, e 34.3.

  Gennaro MIGLIORE (IV), relatore per la III Commissione, anche a nome del relatore per la IV Commissione, onorevole Ferrari, esprime parere contrario sugli emendamenti a prima firma Palazzotto 18.3, 34.1, 34.2, 34.3 e 48.6. Sull'emendamento Enrico Borghi 48.7 si rimette alla formulazione che sarà indicata dal rappresentante del Governo. Esprime parere contrario sull'emendamento Ehm 48.1, nonché sugli emendamenti a prima firma Palazzotto 48.3, 48.5, 48.2 e 48.4. Infine, esprime parere contrario sugli emendamenti Cirielli 49.1, 50.1 e 51.1.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA esprime parere conforme a quello dei relatori e propone una riformulazione dell'emendamento Enrico Borghi 48.7 come segue: «Con riferimento alla Missione bilaterale di assistenza alla guardia costiera Pag. 7della Marina militare libica ed alla General Administration for Coastal Security, di cui alla scheda n. 48/2021, personale della Guardia di finanza, impegnando il Governo a verificare dalla prossima programmazione che vi siano le condizioni per superare la suddetta missione, trasferendone le funzioni ad altre missioni per consolidare il ruolo dell'Italia in Libia, razionalizzare la struttura di comando e potenziare il ruolo europeo, tenuto conto che la Missione bilaterale MIASIT Libia, frutto della riconfigurazione della precedente Operazione “Ippocrate”, è finalizzata a fornire assistenza e supporto al Governo libico allo scopo di incrementare le capacità delle Istituzioni locali, in armonia con le linee di intervento decise dalle Nazioni Unite, mediante supporto sanitario e umanitario, security force assistance e stability policing, nonché ad agevolare attività di formazione e addestramento sia in Italia che in Libia e tenuto conto che la graduale attribuzione alla missione Irini della funzione di formazione e addestramento delle unità navali libiche preposte al controllo dei confini marittimi sarà possibile una volta sottoscritto un Memorandum tra Irini e le Autorità libiche relativo alle attività di training nell'ambito del contrasto al traffico di esseri umani».

  Enrico BORGHI (PD) chiede che sia messa in distribuzione la riformulazione dell'emendamento 48.7 a propria firma e della collega Quartapelle.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 6.1, sottolinea che esso, analogamente ad ulteriori proposte emendative da lui stesso presentate insieme ad altri colleghi, concerne le attività di supporto alla Guardia costiera libica. Come confermato da una recente agenzia di stampa ANSA, l'operazione EUNAVFOR MED Irini non è in grado di assicurare le attività di addestramento della suddetta Guardia costiera a causa dell'atteggiamento ostativo dei libici, che sembrano privilegiare la collaborazione con strutture turche. Segnala che, come evidenziato nei rapporti del Segretario Generale dell'ONU Guterres, e di altre organizzazioni internazionali, è oramai acclarata la connivenza tra la stessa Guardia costiera libica e i trafficanti di esseri umani. Emblematica, in questo senso, è la vicenda di Abdul Raman al Milad, noto come Bija – ex capo dei guardacoste di Zawiya, nonché capo di una delle milizie che ha difeso Tripoli durante il conflitto contro il generale Haftar –, che ora è accusato dalla Corte penale internazionale dell'Aja di essere il vertice di una vera e propria organizzazione criminale che gestiva il traffico di esseri umani dalla stessa città costiera di Zawiya. Ricorda che lo stesso Bija è stato ospite in Italia, nel 2007, per un periodo di addestramento presso la Guardia costiera italiana.
  Rileva che di fronte alle violenze ed agli abusi indicibili di cui sono vittime i migranti nei centri di detenzione in Libia non è più possibile appellarsi alla collaborazione dell'UNHCR o dell'OIM (Organizzazione internazionale per le migrazioni), ma occorre che il Parlamento prenda atto che i mezzi forniti alla Guardia costiera libica vengono usati per compiere atti criminali, come il tentativo – denunciato da Sea Watch pochi giorni fa – di affondare un'imbarcazione di migranti che aveva a bordo donne e bambini o l'attacco ad un peschereccio italiano di qualche settimana fa.
  Anticipando che anche i successivi emendamenti a sua prima firma hanno il medesimo obiettivo, ribadisce la necessità di valutare con senso di responsabilità gli esiti delle attività di addestramento della Guardia costiera libica, che con tutta evidenza non hanno funzionato e che non stanno contribuendo in alcun modo al processo di stabilizzazione della Libia ma, al contrario, a suo avviso alimentano l'instabilità, contribuiscono a rafforzare le milizie e costituiscono uno strumento improprio di gestione dei flussi migratori in chiave di respingimenti. L'emendamento mira, dunque, ad impedire che l'Italia sia coinvolta in azioni di respingimento di massa che sono vietate dal diritto internazionale ed investa in altro modo le proprie risorse a sostegno della pacificazione e della stabilizzazione della Libia.

Pag. 8

  Salvatore DEIDDA (FDI), nel preannunciare il voto contrario di Fratelli d'Italia sull'emendamento Palazzotto 6.1, osserva che, al fine di fermare il fenomeno del traffico di migranti dalla Libia, la maggioranza dovrebbe aumentare gli investimenti per la cooperazione e anche la nostra presenza militare nell'area. Si meraviglia, pertanto, che colleghi appartenenti alla maggioranza di Governo sostengano proposte emendative che vanno in senso opposto.

  Paolo FORMENTINI (LEGA) stigmatizza l'accusa sottesa alle dichiarazioni del collega Palazzotto, per cui il Parlamento italiano sarebbe corresponsabile di eventuali comportamenti criminali da parte della Guardia costiera libica. A suo avviso, le attività di addestramento rispondono ad un interesse nazionale e della stessa Libia e contribuiscono alla gestione dei flussi migratori evitando che accadano naufragi fatali delle imbarcazioni di migranti. Ricordando che uno degli obiettivi sempre sbandierati dalle forze di sinistra è quello di promuovere le iniziative di capacity building, rileva la necessità di continuare la collaborazione con il nuovo Governo di unità nazionale di Tripoli al fine di spezzare i legami criminali tra il Sahel e la Libia in materia di traffico di esseri umani.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), pur non condividendo l'impianto complessivo dell'emendamento 6.1 in esame, che è espresso in termini marcatamente condizionali, si appella alla sensibilità dei relatori affinché valutino la portata dell'emendamento nella predisposizione delle risoluzioni nella successiva fase in Assemblea, con particolare riferimento alla necessità di un intervento umanitario diretto da parte dell'Unione europea per l'apertura di corridoi umanitari e l'evacuazione dei centri di detenzione.

  Roberto Paolo FERRARI, relatore per la IV Commissione, precisa che qualunque sia la finalità delle missioni attivate nell'area del Mediterraneo, la ricerca e il soccorso in mare rientrano sempre nei compiti previsti.

  Gennaro MIGLIORE (IV), relatore per la III Commissione, rilevando che l'emendamento 6.1 solleva questioni rilevanti, si impegna a cooperare con il collega Ferrari per recepirne taluni spunti nella proposta di risoluzione per l'Aula. Tiene a sottolineare il costante impegno della nostra Marina militare per le attività di ricerca e soccorso in mare, condividendo l'esigenza – ribadita in sede di comunicazioni del Governo dal Ministro della difesa Guerini – di condannare con la massima fermezza i già evocati atti criminali commessi dalla Guardia costiera libica ai danni di un'imbarcazione di migranti e di pescherecci italiani.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Palazzotto 6.1, nonché gli emendamenti a prima firma Ehm 6.2 e 6.3.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) a fronte della disponibilità manifestata dai relatori circa l'inserimento nella risoluzione in Aula di una premessa di recepimento, ritira l'emendamento 7.1 a sua prima firma.

  Alessandra ERMELLINO (MISTO-CD) accetta la proposta di riformulazione dell'emendamento a sua firma 8.1, avanzata dal Governo.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Ermellino 8.1, come riformulato (vedi allegato 2).

  Laura BOLDRINI (PD), intervenendo sull'emendamento 18.3, di cui è cofirmataria, ribadisce l'opportunità che l'Italia eserciti un ruolo di primo piano nel processo di stabilizzazione e democratizzazione della Libia. Tuttavia, tale funzione può essere efficacemente svolta nei settori del capacity building, mentre le attività di addestramento della Guardia costiera libica si configurano come uno strumento improprio per controllare i flussi migratori, utilizzando anche metodi spregiudicati, come denunciato da molte organizzazioni internazionali, a partire dalle Nazioni Unite. Considera gravissimo che i sopra citati atti criminali della stessa Guardia costiera libica Pag. 9 siano stati commessi utilizzando motovedette consegnate dall'Italia, a conferma della totale inefficacia delle attività addestrative, su cui è necessario fare piena luce. Tra l'altro, i migranti fermati in mare vengono riportati nei centri detenzione, dove subiscono violenze inaudite mentre nel Mediterraneo è cessata ogni attività di monitoraggio, ricerca e soccorso per le imbarcazioni in panne. Al riguardo, ricorda che la Missione Mare Nostrum – avviata all'indomani della tragedia avvenuta nell'ottobre 2013 al largo delle coste di Lampedusa, con un bilancio di quasi quattrocento morti – ha contribuito a salvare migliaia di vite e ha costituito motivo di orgoglio per il nostro Paese. Le successive missioni a guida Frontex sono state caratterizzate da un progressivo disimpegno degli Stati rivieraschi, che oggi limitano le loro attività di ricerca e soccorso alle sole acque territoriali. Nel caso dell'Italia, la situazione è resa ancor più grave dal fermo amministrativo a cui sono state sottoposte le navi delle organizzazioni non governative.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Palazzotto 18.3.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 34.1, sottolinea che anche in questo caso si mira ad eliminare le attività di addestramento alle istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi, sulla base del presupposto che uomini e mezzi messi a disposizione dal nostro Paese vengono utilizzati per finalità che vanno ben oltre i limiti fissati dalla missione in oggetto, quali ad esempio il coordinamento delle attività di soccorso. Ricorda a tal proposito un atto di sindacato di ispettivo da lui presentato e trattato il 1° agosto 2018 con riferimento alle attività della nave Caprera, di cui emerse il coinvolgimento in attività di soccorso. Tali attività, secondo quanto riferito dal Ministro Guerini, sarebbero state svolte fino a luglio 2020, configurando una compartecipazione dell'Italia ai respingimenti collettivi condotti dalla Marina libica ai danni dei migranti. Evidenziando che l'esame della Deliberazione sulle missioni non può ridursi ad una mera validazione burocratica, sollecita il Governo ed il Parlamento a prendere atto formalmente della mutata natura della missione.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti a prima firma Palazzotto 34.1 e 34.2.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU), illustrando l'emendamento a sua prima firma 34.3, sottolinea che l'obbligo di soccorso in mare è previsto dal diritto internazionale nonché dal codice della navigazione italiano; le attività di Search and Rescue, invece, prevedono un'apposita disciplina, attualmente esclusa da tutte le missioni in corso in Libia, a partire dall'istituzione di un centro di coordinamento delle attività di soccorso. Segnala che l'ultima missione che prevedeva tale struttura è stata EUNAVFOR MED Sophia, peraltro sprovvista di navi per effettuare le ricognizioni ed i soccorsi.

  Laura BOLDRINI (PD) sottolinea il comune impegno con il collega Palazzotto per evitare nuovi naufragi in mare, tenuto conto che solo nei primi mesi del 2021 sono già annegate circa 1.500 persone. Ribadendo che gli Stati rivieraschi limitano le proprie attività di search and rescue alle sole acque territoriali, auspica la convergenza di tutte le forze politiche sull'obiettivo di promuovere una nuova missione, a livello europeo, con il compito precipuo di salvare più vite possibile da una morte certa e terribile.

  Le Commissioni respingono l'emendamento a prima firma Palazzotto 34.3.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 48.6, ribadisce che numerose istituzioni internazionali – il Segretario Generale delle Nazioni Unite, l'Alto commissariato per i diritti umani dell'ONU, il Direttore Generale dell'OIM – hanno diffidato i propri Stati membri dal supportare le azioni di respingimento collettivo condotte dalle autorità libiche, oggetto di un'inchiesta da parte della Corte penale internazionale. Ricordando che nel 2020 oltre 11 mila Pag. 10persone sono state deportate nei centri di detenzione libici, evidenzia che nessun interesse nazionale o ragione di Stato può giustificare il trattamento inumano a cui sono sottoposti i migranti.

  Laura BOLDRINI (PD), riconoscendo la personale sensibilità del Presidente Fassino sul tema, segnala che la stessa Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa ha invitato l'Italia a cessare ogni attività di cooperazione con la Guardia costiera libica finché questa non assicuri il rispetto dei diritti umani. Anche l'ong «Medici Senza Frontiere», audita da queste Commissioni e abituata ad operare in contesti di estrema difficoltà, ha dovuto riconoscere l'impossibilità di proseguire le proprie attività in Libia a causa delle insostenibili condizioni dei campi di detenzione. Si associa, quindi, all'invito del collega Palazzotto a valutare con grande attenzione la missione in esame e ad apportare i necessari correttivi.

  Piero FASSINO, presidente, pur condividendo l'angoscia e l'indignazione della collega Boldrini, nonché l'auspicio che i campi di detenzione dei migranti vengano al più preso evacuati e chiusi, rileva che la Guardia costiera libica continuerebbe ad esercitare le medesime attività anche se il supporto dell'Italia fosse sostituito da quello di un altro partner. Sarebbe, pertanto, più utile approfondire la riflessione sulla efficacia delle attività di controllo delle frontiere terrestri della Libia.

  Laura BOLDRINI (PD), concordando con la necessità di una rapida evacuazione umanitaria dei campi di detenzione, peraltro sostenuta anche dal Ministro degli affari esteri Di Maio, ribadisce che è la Guardia libica – addestrata e formata con il contributo italiano – a riportare i migranti in quei centri di sofferenza e tortura. Vi è dunque un nesso causale evidente tra disponibilità delle motovedette italiane e la cattura dei migranti.

  Piero FASSINO, presidente, osserva che, ove non fosse l'Italia a fornire assistenza e navigli alla Libia, il sostegno italiano verrebbe semplicemente sostituito da quello di altri paesi, senza alcun effetto virtuoso sulla condotta della Guardia costiera libica.

  Laura BOLDRINI (PD) auspica che il Parlamento agisca con senso di responsabilità, ponendo fine a questa cooperazione inefficace e foriera di comportamenti illegali ai sensi del diritto internazionale.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU), intervenendo sugli ulteriori emendamenti presentati con riferimento all'assistenza alla Guardia costiera libica, ribadisce che esiste un nesso inconfutabile, che l'emendamento in esame intende recidere, tra le attività di addestramento e le condotte illegali messe in atto dalla Marina libica. L'Italia ha destinato molti fondi ed è del tutto evidente, infatti, che le motovedette utilizzate dai libici contro i migranti e contro i nostri stessi pescherecci sono state consegnate e manutenute dal nostro Paese, che ha contribuito ad accrescere la capacità operativa e le reti di comunicazioni dei libici, nonché ad istituire la presunta SAR libica.

  Francesco BERTI (M5S) sottolinea che le attività della Guardia costiera libica, lungi dal configurarsi come respingimenti collettivi, contribuiscono alla gestione ordinata dei flussi migratori. Peraltro, osserva che come forma ulteriore di tutela dei soggetti più vulnerabili sono già attivi i corridoi umanitari.

  Doriana SARLI (MISTO), in qualità di cofirmataria dell'emendamento Palazzotto 48.6, si associa alle osservazioni dei colleghi Palazzotto e Boldrini, sottolineando l'esito fallimentare della citata missione di addestramento e la necessità che il Parlamento ne prenda atto per evitare che l'Italia sia corresponsabile di condotte, di fatto, criminali.

  Gennaro MIGLIORE (IV), relatore per la III Commissione, evidenzia che nell'odierno question time il Ministro Di Maio ha ribadito che, in esito alla recente Conferenza di Berlino, è stata convenuta con le autorità libiche la chiusura dei centri di detenzione. Pag. 11Rifiutando la tesi di un concorso morale del Parlamento italiano alle condotte illegali della Guardia costiera libica, rinnova l'auspicio di un più convinto sostegno al nuovo Governo di unità nazionale, da realizzare attraverso un'accorta attività di institution building. Quanto alla gestione dei flussi migratori, sottolinea l'opportunità di potenziare i canali legali di ingresso dei migranti per combattere alla radice il fenomeno del traffico di esseri umani.

  Le Commissioni respingono l'emendamento a prima firma Palazzotto 48.6

  Enrico BORGHI (PD) evidenzia come la riformulazione dell'emendamento 48.7 Enrico Borghi, pur riferendosi alla scheda n. 48/2021 della relazione analitica, richiama la precedente denominazione della missione. Fa presente, quindi, che la proposta emendativa non è un'iniziativa individuale, ma esprime la posizione ufficiale del gruppo del Partito democratico nelle Commissioni Affari esteri e Difesa, ritenendo che siano mature le condizioni per superare, nella prossima programmazione, la missione della Guardia di finanza di assistenza alle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi. Ciò premesso, osserva che nella formulazione letterale dell'emendamento si è tenuto conto delle diverse sensibilità presenti nella coalizione della maggioranza che sostiene il Governo. Infatti, nell'intento di trovare i giusti compromessi, è stata prevista una verifica per il superamento della missione stessa. Rimane, dunque, deluso dalla riformulazione ed invita il Governo a dire chiaramente che non vi è l'intenzione di realizzare quanto proposto dall'emendamento poiché le quattro condizioni ostative costituiscono davvero un ostacolo insormontabile. Pertanto, anche a nome della collega Quartapelle Procopio, non considera accettabile la riformulazione proposta.

  Roberto Paolo FERRARI, relatore per la IV Commissione, manifesta la necessità di attendere anche l'orientamento dei colleghi degli altri gruppi.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, pur comprendendo le ragioni dell'onorevole Borghi, ribadisce che la proposta di riformulazione avanzata dal Governo costituisce la formula più avanzata di compromesso tra le diverse sensibilità presenti nella maggioranza, e potrebbe finanche trovare il consenso unanime delle Commissioni.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) sottolinea il carattere eccessivamente involuto e verboso della riformulazione proposta dal Governo, che dovrebbe invece esprimere con chiarezza l'orientamento che intende assumere sulla missione in esame, considerata l'importanza della decisione che si accingiamo ad assumere. In particolare, a suo avviso, è opportuno esplicitare l'obiettivo di consolidare il ruolo dell'Italia nel processo di institution building delle nuove istituzioni di Tripoli e promuovere un ruolo più incisivo dell'Unione europea.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA conferma che il Governo rimane fermo sull'ultima proposta di formulazione avanzata.

  Piero FASSINO, presidente, propone di accantonare le proposte emendative riferite alla scheda n. 48, tenuto conto degli esigui tempi a disposizione e della evidente necessità di riconvocare le Commissioni al termine della seduta pomeridiana dell'Aula.

  Salvatore DEIDDA (FDI) sottolinea come il gruppo di Fratelli d'Italia si sia astenuto dal porre in essere comportamenti ostruzionistici, anche in considerazione dell'urgenza di approvare un provvedimento trasmesso dal Governo in grave ritardo. Occorre dare ai nostri militari impegnati nelle missioni militari le idonee garanzie e si sorprende del dibattito che si è aperto sull'emendamento Enrico Borghi 48.7, dal momento che la maggioranza avrebbe dovuto concordare per tempo il provvedimento, evitando di dividersi nel momento dell'autorizzazione delle missioni.

Pag. 12

  Paolo FORMENTINI (LEGA) ritiene sconcertante che le due Commissioni siano ostaggio di una sorta di resa dei conti in seno al Partito democratico, finalizzata a segnare una discontinuità con le politiche dell'allora Ministro dell'interno Minniti. Segnala che il proprio gruppo, pur avendo una visione diametralmente opposta a quella contenuta nell'emendamento in esame, si è astenuta da manovre ostative, al fine di tutelare la compattezza della maggioranza e di dare certezze al personale impiegato all'estero.

  Piero FASSINO, presidente, precisa che la discussione in corso non ha alcuna finalità dilatoria, dato che il provvedimento approda domani in Aula.

  Roberto Paolo FERRARI, relatore per la IV Commissione, fa presente di avere cercato in tutti in modi di trovare con i presentatori dell'emendamento una sintesi che potesse costituire un buon compromesso e che si era arrivati ad una riformulazione condivisa, poi messa nuovamente in discussione. Manifesta, dunque, la propria contrarietà ad accantonare la proposta emendativa, dal momento che non ritiene corretto chiedere ai relatori ed al Governo di fare sempre più passi in avanti. Chiede, quindi, che la stessa sia posta in votazione.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), pur ribadendo la collaborazione proficua che caratterizza i rapporti con il collega Formentini, considera poco rispettose le dichiarazioni del collega: la questione sollevata dal proprio gruppo non è pretestuosa, ma mira a sollevare un punto politico, che ha la stessa dignità di problematiche sollevate da altri gruppi politici nell'esame di provvedimenti diversi. Segnala, altresì, che lo stesso ex Ministro Minniti, in una recente intervista, ha evidenziato l'opportunità di ridefinire taluni aspetti della presenza italiana in Libia. In conclusione, pur apprezzando la disponibilità del collega Ferrari per giungere a un compromesso, ribadisce la necessità di una nuova formulazione dell'emendamento, che ne chiarisca meglio la portata, anche a tutela dei nostri militari.

  Laura BOLDRINI (PD), sollecitando il collega Formentini a valutare con più attenzione i profondi cambiamenti che si registrano nello scenario libico, esprime riserve sui tempi eccessivamente compressi della discussione.

  Piero FASSINO, presidente, in considerazione delle imminenti votazioni in Aula, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, che avrà luogo al termine della sessione pomeridiana dei lavori.

  La seduta termina alle 16.45.

ESAME DI DELIBERAZIONI DEL GOVERNO AI SENSI DEGLI ARTICOLI 2 E 3 DELLA LEGGE 21 LUGLIO 2016, N. 145

  Mercoledì 14 luglio 2021. — Presidenza del presidente della III Commissione, Piero FASSINO. — Intervengono il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova, e il sottosegretaria di Stato per la difesa, Giorgio Mulè.

  La seduta comincia alle 19.45.

Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2021, adottata il 17 giugno 2021.
Doc. XXV, n. 4.
Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2020, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2021, deliberata dal Consiglio dei ministri il 17 giugno 2021.
Doc. XXVI, n. 4.
(Seguito esame congiunto e conclusione – Approvazione di una relazione all'Assemblea).

Pag. 13

  Le Commissioni riprendono i lavori dopo il rinvio disposto a causa della ripresa delle votazioni presso l'Assemblea.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA illustra la nuova proposta di riformulazione dell'emendamento 48.7 in esame, che si differenzia dalla precedente limitatamente alle parole «impegnando il Governo a verificare dalla prossima programmazione che vi siano le condizioni per superare la suddetta missione», che vengono sostituite dalle seguenti: «impegnando il Governo a verificare dalla prossima programmazione le condizioni per il superamento della suddetta missione».

  Piero FASSINO, presidente, in attesa che la proposta di riformulazione si resa disponibile a tutti i membri delle Commissioni, propone di procedere con l'esame delle proposte emendative riferite alle ulteriori schede.

  Salvatore DEIDDA (FDI) sottoscrive gli emendamenti Cirielli 49.1, 50.1 e 51.1, raccomandandone l'approvazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Cirielli 49.1.

  Salvatore DEIDDA (FDI), intervenendo sull'emendamento Cirielli 50.1, evidenzia come sia doveroso sostenere queste proposte emendative volte a garantire la sicurezza dei nostri militari nelle missioni internazionali. Coglie l'occasione per esprimere rincrescimento per quanto accaduto nel dibattito odierno, durante il quale la maggioranza ha dimostrato di essere spaccata. Osserva che sul provvedimento i gruppi dovrebbero essere uniti e prova imbarazzo per gli attacchi alle missioni dei nostri militari e per le polemiche ideologiche sollevate dal Partito democratico, tra i cui esponenti vi sarebbe anche il Ministro della difesa. Conclude ribadendo che l'approvazione della Deliberazione è avvenuta in ritardo rispetto a quanto previsto dalla legge e che l'esame del provvedimento ha richiesto tempi rapidi anche per questo motivo.

  Piero FASSINO, presidente, conviene che il Parlamento stia lavorando con grande tempestività, come d'altra parte prescrive la legge n. 145 del 2016.

  Laura BOLDRINI (PD) tiene a precisare che nessuno ha inteso attaccare il personale militare e civile impiegato nelle missioni, né censurare le attività di addestramento, bensì stigmatizzare l'operato della Guardia costiera libica che, malgrado l'assistenza ricevuta, ha posto in essere condotte gravi e illecite.

  Piero FASSINO, presidente, si associa alle riflessioni della collega Boldrini, esprimendo apprezzamento per lo straordinario lavoro svolto dai nostri contingenti in tutti gli scenari nei quali sono chiamati ad operare.

  Doriana SARLI (MISTO) concorda con le osservazioni della collega Boldrini, precisando che le obiezioni sollevate mirano ad evitare che il Parlamento sia complice di condotte illegali della Guardia costiera libica.

  Enrico BORGHI (PD) non comprende la ratio delle accuse infondate al proprio gruppo mosse dal collega Deidda. Sottolinea come il Partito democratico abbia sempre nutrito assoluta fiducia nell'operato delle Forze armate e del Ministro della Difesa, come verrà confermato dalle votazioni conclusive in Commissione ed in Assemblea sul provvedimento in esame.

  Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI) si associa agli apprezzamenti rivolti agli uomini e alle donne delle forze armate e a tutto il personale impiegato nelle missioni internazionali, evidenziando come il dibattito odierno si sia concentrato su alcuni scenari di impegno particolarmente critici. Pag. 14Ciò non deve però offuscare il merito e il contributo positivo che derivano dalla nostra partecipazione alle missioni internazionali, dispiegate in numerosi contesti.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Cirielli 50.1 e 51.1.

  Enrico BORGHI (PD), anche a nome della collega Quartapelle Procopio, accetta la nuova proposta di riformulazione avanzata dal Governo dell'emendamento a sua prima firma 48.7.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Enrico Borghi 48.7, come riformulato (vedi allegato 2).

  Piero FASSINO, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Enrico Borghi 48.7, come riformulato, risultano preclusi l'emendamento Ehm 48.1 e gli emendamenti a prima firma Palazzotto 48.3, 48.5, 48.2 e 48.4.

  Le Commissioni approvano, quindi, la relazione all'Assemblea come risultante dagli emendamenti approvati (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 20.