CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 luglio 2021
618.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (II e XII)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Martedì 6 luglio 2021. — Presidenza del presidente della II Commissione, Mario PERANTONI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Francesco Paolo Sisto.

  La seduta comincia alle 17.05.

Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia.
C. 2 d'iniziativa popolare, C. 1418 Zan, C. 1586 Cecconi, C. 1655 Rostan, C. 1875 Sarli, C. 1888 Alessandro Pagano, C. 2982 Sportiello e C. 3101 Trizzino.
(Seguito dell'esame e rinvio – Adozione del testo base).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 29 giugno 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che l'onorevole Giusi Bartolozzi, già nominata quale ulteriore relatore del provvedimento per la II Commissione insieme agli onorevoli Bazoli, relatore per la II Commissione, e Provenza, relatore per la XII Commissione, ha rinunciato all'incarico conferitole dai presidenti.
  Ricorda, inoltre, che nella seduta precedente non ci sono state richieste di intervento in discussione sulla proposta di testo base presentata dai relatori.

  Roberto TURRI (LEGA) interviene sull'ordine dei lavori per chiedere di rinviare la seduta delle Commissioni riunite II e XII, alla luce di quanto emerso nel corso della seduta della II Commissione in sede referente, al fine quindi di consentire al rappresentante del Governo e alla relatrice onorevole Bisa di dedicarsi alla valutazione delle proposte emendative presentate al provvedimento in materia di equo compenso. Nel ritenere che tale richiesta non possa che essere condivisa, in particolar modo dai componenti della II Commissione, rammenta inoltre che la seduta delle Commissioni riunite fissata per le 11 di martedì scorso, 29 giugno, è stata anticipata di mezz'ora e che i deputati ne sono venuti a conoscenza a mezzo SMS soltanto alle ore 18.03 del lunedì precedente. Fa presente pertanto che la modifica della convocazione, intervenuta quando i deputati avevano già fatto le necessarie prenotazioni per raggiungere Roma, ha impedito la partecipazione alla seduta. Chiede pertanto una nuova convocazione delle Commissioni riunite II e XII da dedicare allo Pag. 4svolgimento della discussione generale sui provvedimenti in materia di eutanasia. Dichiara inoltre di avere apprezzato il fatto che le presidenze abbiano condiviso la necessità di un terzo relatore, procedendo alla nomina della collega Bartolozzi, che ha però successivamente rinunciato all'incarico. Chiede pertanto, alla luce del principio condiviso, di procedere alla nomina di un nuovo relatore, individuandolo nell'ambito degli esponenti della maggioranza che esprimono istanze diverse rispetto a quelle dei colleghi Bazoli e Provenza. anche al fine di consentire la più ampia condivisione possibile sul testo base.

  Walter VERINI (PD) ritiene che vi siano tutte le condizioni per procedere nel corso della seduta odierna all'adozione del testo base, dopo anni di confronto su un tema molto importante, rispetto al quale la Corte costituzionale ha richiesto l'intervento del Parlamento, Nel dichiararsi favorevole alla richiesta del collega Turri di nominare un terzo relatore, che sia espressione di un orientamento diverso all'interno dell'attuale maggioranza, ritiene tuttavia che tali istanze si possano sviluppare attraverso il reciproco confronto, nel corso della fase emendativa. Dichiara che tali considerazioni valgono sia nel caso specifico sia in termini generali considerato che, in ragione delle problematiche emerse in sede di esame delle proposte di legge in tema di equo compenso, si è convenuto di approdare all'esame dell'Assemblea nella giornata di giovedì, facendo ricorso a tutti gli spazi di lavoro che residueranno per le Commissioni. Fa presente pertanto che, a suo parere, equo compenso ed eutanasia dovrebbero costituire un «pacchetto unico», precisando che in caso contrario non sarebbe stato favorevole sulla richiesta di rinvio dell'esame del provvedimento sull'equo compenso. Ribadisce pertanto che occorre procedere in primo luogo all'adozione del testo base e successivamente alla nomina del terzo relatore, concentrandosi poi sull'esame delle proposte emendative, sulla base delle modalità che saranno concordate in sede di uffici di presidenza.

  Alessandro PAGANO (LEGA), intervenendo sull'ordine lavori, ribadisce la necessità di un ampio confronto rispetto a temi di siffatta rilevanza. Dichiara di avere avuto conferma della validità di tale impostazione a seguito del riconoscimento, da parte del collega Verini, dell'opportunità di nominare un terzo relatore, in grado di assicurare che siano rappresentate le visioni complessive di tutti i gruppi parlamentari appartenenti all'attuale maggioranza. Nel rilevare l'anomalia dell'attuale fase politica, che può trovare precedenti nella storia repubblicana solo con riferimento alle maggioranze che sostenevano i governi Andreotti alla fine degli anni Settanta, ribadisce l'esigenza di essere rispettosi nei confronti delle diverse sensibilità presenti all'interno delle forze parlamentari che sostengono il Governo in carica. Accoglie, pertanto, con favore l'intervento svolto dal collega del Partito democratico, pur osservando che sarebbe possibile ipotizzare un numero di relatori superiore a tre.

  Mario PERANTONI, presidente, deduce dal contenuto dell'intervento dell'onorevole Alessandro Pagano che egli intenda associarsi alla richiesta di nominare un terzo relatore.

  Alessandro PAGANO (LEGA), in merito all'approccio adottato per pervenire alla formulazione della proposta di testo base, invita ad agire con maggiore logica e coerenza, segnalando che il testo presentato non riporta in alcun modo il contenuto della proposta di legge a sua prima firma C. 1888, presentata oramai due anni fa e, quindi, senza alcun intento ostruzionistico. Nel rifiutare un metodo che, senza un vero confronto, ha portato all'elaborazione di una proposta sulla base della quale avviare la discussione, invita a proseguire il dibattito all'interno delle Commissioni riunite, al fine di predisporre un testo maggiormente condiviso.

  Enrico COSTA (MISTO-A-+E-RI), nell'apprezzare il fatto che nella seduta odierna si sia individuata una sede idonea allo svolgimento dei lavori delle Commissioni Pag. 5riunite II e XII, fa presente che, mentre le ragioni del differimento della precedente seduta sono apparse non comprensibili, l'eventuale differimento odierno è determinato dalla nomina di un ulteriore relatore. Ricorda a tale proposito di essersi espresso sempre in modo molto critico rispetto alla gestione del presidente Perantoni con riguardo alla scelta dei relatori, rilevando come egli abbia sempre agito a sostegno della maggioranza, e in particolare in continuità con la maggioranza del Governo Conte II, costituita dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle. Rammenta infatti che su importanti provvedimenti all'esame della II Commissione, quali la riforma del processo penale e la modifica del funzionamento del Consiglio superiore della magistratura, i relatori sono tuttora espressione della maggioranza che sosteneva il precedente Governo. Nel ribadire pertanto che lo schema adottato dal presidente Perantoni è sempre lo stesso, ritiene evidente l'uso strumentale della nomina dei relatori. Nel preannunciare il suo voto favorevole all'adozione del testo base, fa presente tuttavia che anche la scelta della collega Bartolozzi risponde al medesimo schema, dal momento che il presidente Perantoni ha individuato l'unico esponente del centrodestra che approvi la proposta dei relatori, costringendola di fatto a dimettersi. Nel sottolineare i problemi creati alla lunga da un simile atteggiamento, invita tuttavia ad andare avanti nell'esame dei provvedimenti in materia di eutanasia, evitando le questioni puramente formali e l'eccessiva politicizzazione. Nel ribadire l'esigenza che il provvedimento in materia di eutanasia venga approvato, invita ad affrontare la questione dei relatori in sede di ufficio di presidenza, evidenziando il diritto delle opposizioni e anche di chi all'interno della maggioranza manifesta orientamenti diversi ad esprimere le proprie opinioni.

  Eugenio SAITTA (M5S), nel riprendere lo spirito della seduta della II Commissione, fa proprie le parole del sottosegretario Sisto che ha dato la disponibilità del Governo a sfruttare tutto il tempo disponibile per condurre in porto l'esame del provvedimento sull'equo compenso. Nell'associarsi come esponente del Movimento 5 Stelle alla disponibilità del Governo, rileva come la discussione sull'eutanasia si sia protratta per molti anni, nel corso dei quali si sono svolte numerosissime audizioni. Ritiene pertanto che tale discussione debba condurre nella seduta odierna ad una decisione sulla proposta di testo base avanzata dai relatori, che costituisce un punto di partenza per il successivo esame delle Commissioni riunite. Nell'apprezzare altresì lo spirito del collega Costa, tiene tuttavia a precisare che in questo caso non si pone una questione di maggioranza e di opposizione, trattandosi di un tema trasversale rispetto al quale per esperienza personale capita di essere in contrasto con le persone più vicine. Rammentando che in materia di eutanasia sono intervenute le pronunce della Corte costituzionale e che sull'argomento si concentra la grande attenzione dei cittadini, nel concordare con l'esigenza di rappresentare le diverse istanze, considera la proposta del collega Bazoli un'ottima base di partenza, pur non condividendola in ogni suo aspetto. Rammenta altresì che neanche la proposta di legge a sua firma ha trovato spazio nel testo dei relatori, riservandosi pertanto la possibilità di modificare il testo base attraverso la presentazione di proposte emendative. Nel richiamare la proposta del collega Verini di procedere nella seduta odierna all'adozione del testo base, ribadendo la diversità dei convincimenti dei deputati, si dichiara dispiaciuto per la rinuncia della collega Bartolozzi, che stima e che considera tecnicamente molto competente. Pur non permettendosi di discutere le scelte dei presidenti, ritiene che essi abbiano cercato di individuare quali relatori i deputati maggiormente in grado di accogliere le diverse istanze. Nel dichiararsi disponibile all'ascolto di tutti i colleghi, ribadisce l'esigenza di procedere all'adozione del testo base.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) interviene sull'ordine dei lavori, essendo stata evocata più volte, al fine di precisare che nessuno dei colleghi è titolato ad attribuire il «patentino» su chi sia o meno interprete delle istanze del centrodestra. Ritiene peraltro di essere titolata più di altri a rappresentare Pag. 6il centro destra, rammentando come sul disegno di legge Zan all'esame del Senato si stia raggiungendo una convergenza proprio con riguardo agli aspetti relativi all'articolo 1, all'articolo 4 e alla questione dell'autonomia scolastica da lei stessa evidenziati nel corso dell'iter alla Camera. Ribadisce pertanto la convinzione di essere a pieno titolo, in qualità di persona liberale, democratica ed europeista, rappresentante dei valori centrodestra. Nel sottolineare che in tema di eutanasia sono intervenute da parte della Corte costituzionale l'ordinanza del 2018, firmata dall'allora Presidente Cartabia, e la sentenza del 2019, che ha dichiarato parzialmente incostituzionale l'articolo 580 del codice penale, dichiara di aver rinunciato al mandato, avendo constatato l'assenza di margini di confronto. Pertanto nel rifuggire da chi non la ritiene rappresentante dei valori del centrodestra, ribadisce, proprio in virtù di quei valori, di non aver trovato spazi di confronto. Confida tuttavia che tale confronto si possa realizzare nel seguito dell'esame, rilevando che il Parlamento non si può tirare indietro su temi fondamentali per la vita civile del Paese.

  Doriana SARLI (MISTO), con riferimento a quanto rilevato dal collega Pagano, ritiene doveroso precisare che il testo base di cui è stata proposta l'adozione non contiene nemmeno parti riconducibili alla proposta a sua prima firma C. 1875, in quanto esso rappresenta una sintesi delle pronunce adottate in questi anni dalla Corte costituzionale. Ritiene che tale testo possa rappresentare un punto di partenza per il confronto, attraverso la fase emendativa, tra le diverse sensibilità politiche rispetto alla questione dell'eutanasia. Sottolineando che ad uno sguardo esterno il Parlamento appare inerte da oltre due anni, lasciando che sia la Corte costituzionale ad esprimersi attraverso le sue sentenze, osserva come sia giunto il momento in cui non è più possibile rimandare una discussione vera sul tema.

  Martina PARISSE (CI) si associa alla richiesta del collega Turri con riguardo al rinvio dell'attuale seduta, sottolineando la necessità che la Commissione Giustizia proceda all'esame e alla votazione delle proposte emendative in materia di equo compenso e chiedendo a tale proposito precisazioni circa la relativa tempistica. Ricorda che nei giorni scorsi è stata avanzata la richiesta di un terzo relatore che fosse rappresentante delle istanze di una parte della maggioranza caratterizzata da una visione diversa in tema di eutanasia rispetto ai colleghi Bazoli e Provenza. Si associa quindi alla richiesta che la nomina del terzo relatore sia precedente all'adozione del testo base. Fa presente a tale proposito che alcuni colleghi hanno chiesto di procedere all'adozione del testo base senza una previa discussione come se si trattasse di un atto puramente formale. Esprime quindi la convinzione che, in considerazione delle diverse sensibilità in tema di eutanasia, ognuno debba disporre di tutto il tempo disponibile per esprimere il proprio punto di vista.

  Antonio PALMIERI (FI), in relazione alle considerazioni svolte circa le posizioni assunte dalla collega Bartolozzi, sottolinea che il gruppo di Forza Italia non si permette di sindacare le posizioni assunte dai propri componenti, e persino quelle dei rappresentanti di altri gruppi parlamentari, tenendo fermo in ogni situazione il principio della libertà di espressione. In tale contesto, l'esito della votazione alla Camera dei deputati sulla proposta di legge Zan non rappresenta una spaccatura all'interno del suo gruppo ma testimonia, piuttosto, il rispetto delle posizioni dei singoli, elemento che dovrebbe caratterizzare tutte le forze politiche. Rileva che, purtroppo, sia nella passata che nella presente legislatura, solitamente il dissenso all'interno delle forze politiche si è manifestato solo attraverso la non partecipazione ad alcune votazioni.
  Riallacciandosi all'intervento svolto dal collega Turri, osserva che la nomina del terzo relatore dovrebbe avvenire prima dell'adozione del testo base.

  Lisa NOJA (IV) reputa utile focalizzare il valore della votazione prevista nella seduta Pag. 7 in corso, ricordando che l'adozione del testo base rappresenta un elemento fondamentale per avviare il confronto attraverso la fase emendativa. Nel ribadire che le Commissioni riunite devono affrontare un tema complesso e delicato rispetto al quale anche all'interno dei singoli gruppi parlamentari vi sono sensibilità assai differenti, ricorda che la Corte costituzionale ha chiesto al Parlamento di intervenire in maniera sollecita.
  Evidenziando, ancora una volta, che non si è in procinto di approvare una legge, ma si vuole semplicemente avviare una discussione basata su elementi concreti, ritiene che il Parlamento possa svolgere un ruolo utile, raccogliendo le sollecitazioni proveniente dalla Corte costituzionale. Invita, pertanto, a non introdurre nella discussione in corso elementi che potrebbero apparire surreali, rimandando il vero confronto sui temi ad una fase successiva.

  Gilda SPORTIELLO (M5S) ricorda che la proposta di testo base è a disposizione dei deputati da ormai due mesi e che vi è stato pertanto tutto il tempo per effettuare un approfondimento sul suo contenuto, anche attraverso un terzo ciclo di audizioni. Ritiene, pertanto, che a questo punto un confronto concreto possa svolgersi solo attraverso la fase emendativa, affrontando un'urgenza posta in evidenza anche dalla Corte costituzionale e da recenti pronunce della magistratura. Sottolinea che numerosi cittadini chiedono che venga sanato questo vuoto normativo in maniera sollecita, dopo il ritardo accumulato sino a questo momento. Invita, pertanto, a non richiedere ulteriori dilazioni temporali e ad approvare la proposta di testo base, per passare alla fase emendativa.

  Riccardo MAGI (MISTO-A-+E-RI), nel dichiarare di essere stato stimolato dall'«inno» alla libertà svolto dal collega Palmieri, ricorda il dibattito in corso è dovuto al fatto che l'esercizio di una libertà fondamentale non è attualmente concesso ai cittadini italiani e che è considerato reato aiutarli nella realizzazione della loro volontà. Nel rilevare che la discussione in corso si concentra oramai sul numero dei relatori o sugli orari delle sedute, osserva che tra le proposte di legge all'esame delle Commissioni riunite ve ne è una di iniziativa popolare della quale è stato tra i promotori nel lontano 2013. Dichiara, pertanto, di vergognarsi, come deputato, per il fatto che dopo tanti anni il Parlamento non sia stato in grado di dare una risposta alle richieste dei cittadini che non possono esercitare una loro libera scelta.
  Per quanto concerne le considerazioni svolte rispetto alla libertà di scelta all'interno dei singoli partiti, ricorda che sono i partiti, in sede di ufficio di presidenza delle Commissioni e nella Conferenza dei presidenti di gruppo, a decidere quali provvedimenti portare avanti, e che a tali decisioni corrisponde una notevole responsabilità. Osservando che sarebbe necessario promuovere un dibattito comprensibile per i cittadini, rileva che, dal loro punto di vista, il Parlamento appare immobile rispetto a una questione di grande rilevanza. Nel dichiarare di non ritenere plausibile che le Camere siano in grado di approvare una legge in materia nell'attuale legislatura, reputa opportuno evitare almeno di fare un'ulteriore brutta figura, nella consapevolezza che sarà l'iniziativa referendaria a consentire il raggiungimento di obiettivi concreti.

  Giorgio TRIZZINO (MISTO) intende aggiungere a quella del collega Magi anche la propria profonda vergogna, tanto più che essa viene dalla trincea di chi è stato accanto ai cittadini che chiedono al Parlamento di prendere posizione con riguardo al principio della piena disponibilità della propria vita. Ritiene che non sfugga a nessuno come l'intento dei colleghi sia quello di bloccare i lavori delle Commissioni riunite. A tale proposito fa presente di aver utilizzato un intero anno di incontri con il collega Turri, allora relatore del provvedimento per la II Commissione, per constatare l'esistenza di differenze incolmabili sull'argomento. Dichiara pertanto che il gruppo della Lega non vuole pervenire all'adozione del testo base sull'eutanasia né alla successiva discussione in Commissione e in Assemblea. Ricorda altresì che all'epoca si era tentato di ricorrere ad un Pag. 8Comitato ristretto che definisse le modalità per addivenire ad una proposta di testo base condiviso, sottolineando come l'intervenuta sentenza della Corte costituzionale del 2019 abbia comportato una destabilizzazione della posizione parlamentare e richiesto un ulteriore approfondimento. Esprime la convinzione che il terzo relatore sia del tutto superfluo, essendo stata già avanzata una proposta di testo base, che è il risultato del lavoro di sintesi dei relatori, grazie al quale è stato possibile individuare il denominatore comune dei diversi provvedimenti. Sottolinea pertanto che il testo base proposto è inevitabilmente parziale, sia con riguardo al tema, sia con riguardo alle richieste dei cittadini.

  Mario PERANTONI, presidente, prega l'onorevole Trizzino di attenersi all'ordine dei lavori.

  Giorgio TRIZZINO (MISTO), alla luce dell'intervento del Presidente, si chiede se quelli svolti dai colleghi siano stati effettivamente, in considerazione delle norme regolamentari, interventi sull'ordine dei lavori. Ritiene che nei fatti si stia svolgendo una discussione generale che non reputa opportuna. Chiede pertanto di procedere alla votazione sulla proposta di testo base dei relatori.

  Mario PERANTONI, presidente, si scusa con il collega Trizzino, sottolineando che quelli svolti sono stati interventi sull'ordine dei lavori. Precisa a tale proposito che alla Presidenza si richiede di ascoltare almeno per qualche tempo i colleghi, prima di decidere se si tratti realmente di interventi sull'ordine dei lavori. Nel precisare inoltre che non è comunque gradevole interrompere i colleghi, fa presente di essersi preso una maggiore libertà con il deputato Trizzino, in ragione della reciproca frequentazione.

  Maria Teresa BELLUCCI (FDI) ritiene che un elemento fondamentale che emerge dalla discussione in corso è rappresentato dal fatto che la mancanza di un terzo relatore, portatore di una visione differente, rende in qualche modo «zoppo» il testo base di cui è stata proposta l'adozione. Rispetto agli interventi che hanno indicato come vergognoso l'atteggiamento assunto dal Parlamento, ricorda che la Corte costituzionale ha segnalato come fosse indispensabile, e presupposto di un intervento del legislatore, il potenziamento delle cure palliative. Dichiara, pertanto che la vera vergogna è rappresentata dal mancato investimento di tipo strutturale in tale ambito, al fine di rendere omogenee le prestazioni su tutto il territorio nazionale ed alleviare la sofferenza di coloro che ne hanno bisogno.

  Mario PERANTONI, presidente, con riguardo alle considerazioni svolte dai colleghi, precisa in primo luogo che, al termine della seduta in corso, la Commissione Giustizia proseguirà i propri lavori sull'equo compenso. Ritiene inoltre che le lamentele di alcuni colleghi circa la mancanza di uno spazio adeguato da dedicare alla discussione rappresenti piuttosto una petizione di principio, dal momento che in materia di eutanasia si è svolto nelle Commissioni riunite un ampio dibattito. Precisa inoltre che l'avvenuta anticipazione di trenta minuti dell'orario di convocazione delle Commissioni riunite nella settimana precedente non ha impedito tuttavia ai gruppi di partecipare alla seduta. Nel far presente la disponibilità delle presidenze a venire incontro alle richieste dei colleghi, precisa che si è ritenuto di accogliere, nella situazione specifica, le sollecitazioni del centro-destra con riguardo alla nomina di un terzo relatore. Precisa altresì che, nella loro piena libertà e dazione di fiducia, i presidenti delle Commissioni II e XII hanno ritenuto di indicare quale terzo relatore un'esponente autorevole del centro-destra, che ha successivamente rifiutato l'incarico. Ciò premesso, ritiene tuttavia che su tali basi non si possano pretendere dalle presidenze ulteriori interlocuzioni al fine di individuare un ulteriore relatore che riscuota la loro fiducia ed abbia le capacità per svolgere tale incarico. Ritiene inoltre che sul tema si debba superare la distinzione tra destra e sinistra, considerato che i diversi relatori che si sono succeduti sui Pag. 9provvedimenti in materia di eutanasia hanno dimostrato di essere persone equilibrate, in grado di raggiungere un risultato nell'interesse delle Commissioni e del Paese. Pertanto, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara di voler porre in votazione la proposta di adottare come testo base per il prosieguo dei lavori il testo unificato proposto dai relatori.

  Roberto TURRI (LEGA) chiede di intervenire.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente al collega che è già intervenuto.

  Alessandro PAGANO (LEGA) (fuori microfono) esprime la convinzione che il Presidente sia in male fede e che consideri le Commissioni come casa propria.

  Mario PERANTONI, presidente, ritiene che sia emersa la volontà dei gruppi di procedere all'adozione del testo base. Pone pertanto in votazione la proposta di adottare come testo base per il prosieguo dei lavori il testo unificato proposto dai relatori.

  Le Commissioni deliberano di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame la proposta di testo unificato delle proposte di legge nn. 2 d'iniziativa popolare, C. 1418 Zan, C. 1586 Cecconi, C. 1655 Rostan, C. 1875 Sarli, C. 1888 Alessandro Pagano, C. 2982 Sportiello e C. 3101 Trizzino, predisposta dai relatori (vedi allegato).

  Roberto TURRI (LEGA) chiede che venga verificato l'esito della votazione, ritenendo che il presidente non sia stato in grado, in considerazione della situazione, di tenere conto dei voti espressi.

  Mario PERANTONI, presidente, precisa che i componenti del gruppo della Lega si sono espressi in senso contrario.

  Roberto TURRI (LEGA) dichiara di non aver partecipato alla votazione.

  Jacopo MORRONE (LEGA) chiede al presidente se abbia davvero visto la sua mano alzata.

  Alessandro PAGANO (LEGA) ribadisce la convinzione che il presidente sia in mala fede.

  Mario PERANTONI, presidente, sollecita ripetutamente il collega Pagano a sedersi e ad indossare correttamente la mascherina. Invitando i deputati segretari a prendere posto al banco della presidenza e a procedere al computo dei voti, indice nuovamente la votazione sulla proposta di adottare come testo base per il prosieguo dei lavori il testo unificato proposto dai relatori, pur ritenendo indubbio il risultato.

  Le Commissioni, ripetendo la votazione, deliberano di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame la proposta di testo unificato delle proposte di legge nn. 2 d'iniziativa popolare, C. 1418 Zan, C. 1586 Cecconi, C. 1655 Rostan, C. 1875 Sarli, C. 1888 Alessandro Pagano, C. 2982 Sportiello e C. 3101 Trizzino, predisposta dai relatori.

  Mario PERANTONI, presidente, si riserva di convocare, insieme alla presidente Lorefice, una riunione degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite II e XII, per fissare il termine per la presentazione delle proposte emendative al testo base testé adottato dalle medesime Commissioni. Rinvia, quindi, il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.10.