CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 giugno 2021
614.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 40

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 30 giugno 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. — Interviene il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 13.20.

Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note emendativo dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar sulla cooperazione nel settore della difesa, del 12 maggio 2010, fatto a Doha il 9 luglio e il 22 ottobre 2019.
C. 2737 Governo.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 giugno 2021.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda che nella scorsa seduta il collega Delmastro Delle Vedove aveva ritenuto non esaustiva la nota trasmessa dal Ministero della Difesa rispetto ai dubbi sulla esposizione dei militari italiani alla giurisdizione sciaraitica vigente in Qatar. Si era quindi convenuto di rinviare l'esame del provvedimento in attesa di potere ricevere ulteriori elementi dal Governo anche ai fini di un confronto dell'Intesa con il Qatar con accordi consimili, siglati dall'Italia con Paesi a maggioranza musulmana.
  Il Ministero della Difesa ha quindi trasmesso una nota integrativa, pervenuta il 21 giugno scorso e che è stata inoltrata a tutti i componenti della Commissione.
  Ricorda, infine, che sul provvedimento le Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Difesa e Bilancio hanno giù espresso un parere favorevole.

  Guglielmo PICCHI (LEGA), nel convincimento sull'importanza della questione sollevata e ben inquadrata dal collega Delmastro Pag. 41 Delle Vedove, osserva che, pur non ostando al prosieguo dell'iter di esame del provvedimento in titolo, la nota conferma la serietà del problema ed impone alla Commissione la presa in carico del personale in missione all'estero in Paesi che conformino il proprio ordinamento giuridico alla sharia.
  Non può fare a meno di rilevare il paradosso tra il dibattito in corso nel Paese sul disegno di legge Zan, finalizzato a combattere l'omotransfobia, ed il rischio che nostri connazionali siano perseguiti e condannati in Paesi dove l'omosessualità è configurata come reato. Tale paradosso si rileverebbe ancora più marcato nel caso in cui la sentenza di condanna sia eseguita in Italia, laddove nell'ordinamento del Qatar non è previsto neanche l'istituto della grazia.
  Invita, dunque, il relatore a sollevare il problema nel corso dell'esame in Aula e tutti i Gruppi a sottoscrivere un ordine del giorno che impegni il Governo ad integrare gli accordi già ratificati e ad inserire in quelli in corso di definizione apposite clausole di tutela per il personale in missione. Osserva, peraltro, che la carenza di attenzione su questo tema non è imputabile al Governo in carica, dal momento che tutti gli Esecutivi hanno fin qui applicato la medesima prassi nella elaborazione degli Accordi, in assenza di una specifica e doverosa segnalazione da parte del Parlamento.

  Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, sottolineando la sua personale sensibilità rispetto al tema sollevato e l'utilità di aver svolto un approfondimento, rileva che si tratta di una materia assai complessa e caratterizzata da aporie: ciò nondimeno, l'Accordo in esame prevede salvaguardie assai più consistenti rispetto ad altre intese precedenti e ad accordi sottoscritti con il Qatar anche da altri partner della NATO. Ritiene comunque che l'approfondimento svolto sia stato assai utile per inquadrare la materia in modo esaustivo.

  Gennaro MIGLIORE (IV), relatore, associandosi alle considerazioni del Sottosegretario Della Vedova, osserva che accordi come quello in titolo devono essere valutati alla luce dell'interesse del nostro Paese ad essere presente e ad operare in contesti strategici assai delicati. Considerazioni analoghe, a suo avviso, valgono ad esempio per la partecipazione di un numeroso contingente italiano alla missione UNIFIL, in Libano, Paese che figura nell'elenco dei Paesi che prevedono l'immunità funzionale per il personale in missione. Peraltro, ribadisce che l'Intesa in esame prevede un'ampia tutela del nostro personale, di gran lunga superiore a quella assicurata ad altri partner della NATO, a conferma degli importanti risultati che si possono ottenere attraverso un accorto e sapiente negoziato.

  Piero FASSINO, presidente, rivolgendosi al collega Picchi, ritiene che la questione, assai complessa e delicata, sia stata affrontata dall'Esecutivo con la doverosa sensibilità e rispetto del Parlamento. Ricordando che in occasione del grave incidente del Cermis il nostro Paese rivendicò il diritto a far giudicare dai tribunali italiani i militari USA coinvolti – sollevando un conflitto di giurisdizione del tutto opposto rispetto alle riserve sollevate nel corso di questo dibattito – concorda sulla opportunità di presentare un ordine del giorno sottoscritto da tutti i Gruppi per porre la questione all'attenzione del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e delle altre Amministrazioni interessate.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Migliore, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, inoltre, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 13.30.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 30 giugno 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. — Interviene Pag. 42il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 13.30.

7-00585 Emiliozzi: Sulla crisi nella regione etiope del Tigrai.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00127).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 17 marzo 2021.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda che, dopo la seduta di avvio della discussione, la Commissione ha svolto, in data 30 marzo, l'audizione del Vice Direttore Generale/Direttore Centrale del MAECI per i Paesi dell'Africa Sub-sahariana, Ministro Plenipotenziario Giuseppe Mistretta. Ricorda che erano state richieste audizioni informali di ulteriori soggetti che non è stato finora possibile svolgere in ragione dell'intensità dei lavori della Commissione e anche del continuo evolvere della situazione sul terreno.
  Sottolinea che, poiché nei giorni scorsi si sono registrati progressi significativi nella regione del Tigrai, la collega Emiliozzi ha segnalato l'urgenza, da lui stesso condivisa, di pervenire alla deliberazione sulla risoluzione in titolo, avendo preventivamente accertato la disponibilità dei Gruppi alla rinuncia alle audizioni informali richieste.
  A tal fine, la collega ha quindi presentato un nuovo testo della risoluzione, che è stato portato all'attenzione di tutti i membri della Commissione (vedi allegato 1).

  Mirella EMILIOZZI (M5S), esprimendo soddisfazione per la disponibilità dei Gruppi ad approvare l'atto di indirizzo in esame, presentato a novembre 2020, illustra il nuovo testo della risoluzione che recepisce talune proposte di riformulazione avanzate anche in sede informale dai Gruppi e dalla Farnesina. Precisa che tra queste figurava la richiesta – che ha ritenuto opportuno non accogliere – da parte del gruppo del Partito Democratico di inserimento di un impegno relativo alla candidatura di un inviato speciale italiano dell'Unione europea per il Corno d'Africa e alla assunzione di iniziative affinché il Consiglio affari esteri dell'Unione europea imponga l'embargo globale sulle armi nei confronti dell'Etiopia.

  Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA esprime parere favorevole sul nuovo testo di risoluzione. Osserva che il riferimento alla figura di un Inviato Speciale italiano – e non dell'Unione europea – non appare opportuno in ragione di una valutazione sull'effettivo valore aggiunto di tale figura, considerato che la Farnesina dispone di strutture dedicate e di sedi diplomatiche, anche in considerazione del fatto che il Governo etiope ha bloccato le visite nel Paese fino ad ottobre. In alternativa, propone che l'eventuale istituzione di un Inviato Speciale sia preceduta dalla formula «verificare l'opportunità di». Quanto alla eliminazione di un riferimento esplicito all'embargo di armi, evidenzia che il più generico rinvio a misure sanzionatorie consente maggiori margini di mediazione per eventuali azioni condivise con l'Unione europea.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), ringraziando la collega Emiliozzi per l'impegno e la tenacia con cui ha promosso l'esame della risoluzione in titolo, sottolinea che il nostro Paese non sta dispiegando tutta la necessaria leadership, che pure dovrebbe esercitare nella regione in virtù dei profondi legami storici che ci legano a quell'area. Ritenendo poco comprensibile la scelta di non nominare un Inviato Speciale italiano per il Corno d'Africa, di cui il nostro Paese si è sempre dotato, rileva l'opportunità di ripristinare la prima formulazione, che lo prevedeva: a suo avviso, infatti, l'assenza di iniziativa da parte italiana rafforzerebbe l'influenza turca o di altri attori terzi nella regione.
  Rileva, altresì, l'esigenza di eliminare al quinto punto, lettera b), del dispositivo, l'inciso «insieme agli altri paesi dell'UE»: infatti, in vista del rapporto che il Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite dovrebbe Pag. 43presentare ad agosto per confermare le gravi violazioni perpetrate nel Tigrai e già denunciate da missionari e ong, è opportuno che l'Italia agisca fin da ora e in modo autonomo, senza attendere l'adesione dei partner europei.
  Sottolineando di aver ricevuto, insieme ad altri colleghi, numerose segnalazioni da diversi soggetti internazionali che lamentano un atteggiamento troppo passivo del nostro Paese, invita il Governo a cogliere questa opportunità. Ritiene in ogni caso indispensabile rafforzare la parte dispositiva della proposta di risoluzione per indurre il Governo ad un atteggiamento meno prudente e più in linea con le posizioni espresse dal Presidente del Consiglio Draghi, che ha recentemente ribadito l'interesse del nostro Paese ad una presenza attiva nella regione.

  Guglielmo PICCHI (LEGA), associandosi alle riflessioni della collega Quartapelle Procopio e rilevando la curiosa consonanza «sovranista» tra Partito Democratico e Lega, ribadisce l'opportunità che l'Italia assuma una posizione più incisiva, evitando di lasciare campo libero alla Turchia e ad altri attori. Ritiene altresì indispensabile prevedere l'istituzione di un Inviato Speciale italiano – pure sia con tutte le cautele richieste dal MAECI – dal momento che il personale diplomatico presente in loco non può esercitare le funzioni di mediazione politica richieste, essendo peraltro impegnato nello svolgimento delle attività ordinarie. Condivide le osservazioni della collega Quartapelle Procopio anche sulla opportunità di eliminare il riferimento ad un'azione congiunta con i partner dell'UE: pur essendo un obiettivo condivisibile, esso non deve diventare un alibi per l'inerzia o per la rinuncia ad assumersi delle responsabilità.
  Osserva, infine, che rispetto a novembre scorso, quando fu depositata la proposta di risoluzione, il nuovo Governo ha manifestato un deciso cambio di passo circa il ruolo che l'Italia deve giocare nel continente africano, ed in particolare nella regione del Corno d'Africa.

  Gennaro MIGLIORE (IV), associandosi alle riflessioni dei colleghi Quartapelle Procopio e Picchi, sottolinea che lo stesso Ministero degli Affari esteri esprime un rinnovato interesse per l'Africa, come dimostrano numerosi eventi organizzati dal MAECI e dallo stesso Ministro Di Maio. Peraltro, il Corno d'Africa – dove si assiste ad una crescente presenza cinese – rappresenta una tradizionale area di influenza per il nostro Paese, con la quale costruire forti legami di carattere politico, economico e di cooperazione in materia migratoria e di lotta ai cambiamenti climatici.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), ringraziando la collega Emiliozzi per aver posto l'attenzione della Commissione sulla situazione drammatica del Tigrai, che rischia di degenerare in un vero e proprio genocidio, propone di aggiungere un riferimento all'attività della cooperazione italiana e dei missionari italiani, il cui ruolo per alleviare le sofferenze della popolazione locale è essenziale e che, mettendo a rischio la propria vita, hanno deciso di rientrare in Etiopia durante il conflitto. Anche a suo avviso, l'Italia deve essere presente nella gestione della crisi, non solo per sostenere la popolazione civile, ma anche per tutelare l'interesse nazionale.

  Andrea ORSINI (FI), esprimendo apprezzamento per l'iniziativa assunta, si associa alle sollecitazioni dei colleghi affinché il Governo non assuma una posizione eccessivamente prudente sulla istituzione dell'Inviato Speciale. Propone, altresì, di eliminare nel terz'ultimo capoverso delle premesse il seguente inciso «e in particolare dagli Stati Uniti d'America, che ha nell'Etiopia il principale alleato in Africa», in quanto ambiguo ed ultroneo.

  Mirella EMILIOZZI (M5S), ringraziando i colleghi per le osservazioni, accoglie le ulteriori proposte di riformulazione, ribadendo l'opportunità di procedere ad un'approvazione unanime dell'atto di indirizzo.

  Il Sottosegretario di Stato Benedetto DELLA VEDOVA sottolinea l'opportunità Pag. 44di mantenere l'inciso «insieme agli altri Paesi dell'UE», dal momento che l'Unione europea sta già preparando una bozza di risoluzione da presentare al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Quanto alla istituzione dell'Inviato Speciale, ribadisce le riserve ad assumere un impegno vincolante, considerando che tale scelta andrebbe comunque condivisa in sede europea e che resta assai incerta la possibilità di effettuare missioni in loco nei prossimi mesi.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), a titolo di compromesso, propone di premettere l'avverbio «anche» all'inciso «insieme agli altri paesi dell'UE». Invita, quindi, il Governo a prendere atto della sostanziale convergenza di tutte le forze politiche sull'esigenza che l'Italia assuma una posizione più incisiva sul dossier etiopico: diversamente, si rischia di replicare quanto già accaduto in Somalia, dove l'influenza italiana è stata rimpiazzata dalla presenza turca e cinese.

  Piero FASSINO, presidente, propone di integrare il testo delle premesse inserendo il seguente inciso: «l'Italia, per ragioni storiche e politiche, può e deve esercitare uno specifico ruolo attivo nella ricerca di soluzioni condivise». Suggerisce, altresì, di integrare la parte dispositiva aggiungendo i seguenti impegni: «verificare l'opportunità di nominare un Inviato Speciale dell'Italia per il Corno Africa»; «rafforzare le iniziative italiane di cooperazione e sostenere le attività di ong, associazioni umanitarie e missioni religiose, da tempo operanti sul territorio etiope e il cui contributo è fondamentale per alleviare le sofferenze della popolazione». Propone, infine, di accogliere la richiesta del collega Orsini volta a sopprimere l'inciso «e in particolare dagli Stati Uniti d'America, che ha nell'Etiopia il principale alleato in Africa».

  Mirella EMILIOZZI (M5S) accoglie le proposte di riformulazione avanzate dal Presidente Fassino.

  Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA esprime parere favorevole sulle proposte di riformulazione da ultimo illustrate dal presidente Fassino.

  La Commissione approva, quindi, all'unanimità, il nuovo testo della risoluzione n. 7-00585, che assume pertanto il numero 8-00127 (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 14.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.25.