CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 giugno 2021
607.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e XIII)
COMUNICATO
Pag. 19

RISOLUZIONI

  Mercoledì 16 giugno 2021. — Presidenza del presidente della XIII Commissione, Filippo GALLINELLA. – Interviene il sottosegretario di Stato per agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 14.05.

7-00659 Di Stasio: Sulla controversia tra Italia e Libia in materia di zone di protezione della pesca (Zpp).
7-00667 Fassino: Sulla controversia tra Italia e Libia in materia di zone di protezione della pesca (Zpp).
7-00679 Delmastro delle Vedove: Sulla controversia tra Italia e Libia in materia di zone di protezione della pesca (Zpp).
(Discussione congiunta e rinvio).

  Le Commissioni iniziano la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

  Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che le risoluzioni in titolo, vertendo su analoga materia, saranno discusse congiuntamente.
  Ricorda che in merito alla controversia tra Italia e Libia per lo sfruttamento ittico del Golfo della Sirte le Commissioni riunite III e XIII hanno svolto, il 12 maggio scorso, l'audizione del sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, e che, a conclusione di tale audizione, si era convenuto da parte dei colleghi allora presenti di predisporre un atto di indirizzo ispirato agli spunti e agli elementi emersi durante il dibattito.

  Iolanda DI STASIO (M5S), ringraziando i colleghi Pignatone, Rizzo e Gallinella per aver sottoscritto la risoluzione a sua prima firma, ricorda la cronologia degli eventi e degli elementi di fatto che hanno indotto alla elaborazione di questo atto di indirizzo, indicati nella parte in premessa. Dopo avere evidenziato, in particolare, che nel 2017 l'Italia ha riaperto la sua sede diplomatica a Tripoli, sottolinea che nel 2009 la Libia aveva proclamato una zona economica esclusiva (ZEE), inclusiva della Zona protetta di pesca (ZPP), già dichiarata nel Pag. 202005, pur non avendo mai ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS). Segnala che un ruolo particolare è svolto dall'Unione europea, che esercita, tra l'altro, una competenza esclusiva per la gestione e la conservazione della pesca nel Mediterraneo. Al riguardo, segnala che la Commissione europea sembra riconoscere la ZEE e la ZPP libica, avendo espresso al contempo la propria intenzione di «sviluppare attivamente, attraverso un accordo quadro, una base comune per un dialogo strutturato con la Libia su questioni di reciproco interesse Libia-UE».
  Sulla base di questi presupposti, la risoluzione in titolo impegna il Governo in più direzioni per, da un lato, dirimere la controversia internazionale e, dall'altro lato, dare sostegno ai pescatori italiani anche attraverso la istituzione di un tavolo tecnico interministeriale e la promozione della collaborazione bilaterale nel settore della pesca tra l'Italia e la Libia. In conclusione, auspica che le Commissioni possano addivenire all'approvazione di un testo condiviso.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), intervenendo da remoto in qualità di cofirmataria della risoluzione n. 7-00667, ribadendo che l'atto di indirizzo nasce dalle istanze emerse nel corso della richiamata audizione del sindaco di Mazara del Vallo illustra l'atto in titolo di cui segnala in particolare la parte dispositiva evidenziando in particolare l'impegno affinché il Governo si adoperi in sede di Unione europea per la definizione di un accordo di partenariato nel settore della pesca con la Libia; affinché le autorità libiche ratifichino la convenzione UNCLOS e per avviare la riflessione sull'opportunità di organizzare una «Conferenza mediterranea», con la partecipazione di tutti i Paesi rivieraschi, per fare il punto, tra le altre cose, sul tema della giurisdizione delle acque.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) sottolinea che la risoluzione a sua prima firma prende le mosse da presupposti completamente diversi da quelli degli altri atti di indirizzo in esame. A suo avviso, il nostro Paese deve adoperarsi, anche in sede di Unione europea, innanzitutto per contestare formalmente le autoproclamate Zona economica esclusiva e Zona protetta di pesca libiche, che ledono in maniera significativa gli interessi nazionali e quelli economici dei pescatori. Pur condividendo l'invito al Governo a rendere strutturali i sussidi di natura economica per le imprese e le famiglie danneggiate dall'interruzione delle attività di pesca, ritiene inaccettabile avviare un negoziato con un Paese – la Libia – che ha unilateralmente e predatoriamente imposto la propria giurisdizione su una ampia porzione nelle acque del Mediterraneo, avendo peraltro stipulato un accordo di spartizione con la Turchia che alimenta le spinte egemoniche di Ankara. Respinge, dunque, con fermezza la prospettiva, contenuta nella proposta di risoluzione n. 7-00659 Di Stasio, di promuovere negoziati finalizzati alla collaborazione bilaterale nel settore della pesca tra l'Italia e la Libia, evidenziando che l'ordinamento internazionale prevede appositi strumenti per comporre i diversi interessi nazionali, senza ricorrere a decisioni unilaterali quali quelle adottate dalle autorità libiche.

  Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO, al fine di chiarire i termini del dibattito, precisa che la dichiarazione unilaterale della Libia sulla Zona protetta di pesca del 2009 è prevista dalla stessa Convenzione UNCLOS, che la subordina all'accordo con gli altri Stati rivieraschi. Peraltro, osserva che per la sua configurazione il Mediterraneo non consente di stabilire il limite delle acque territoriali a 200 o 400 miglia: pertanto ogni delimitazione delle zone di giurisdizione deve essere concertata tra gli Stati rivieraschi. In questo senso, la recente approvazione della legge relativa alla istituzione di una zona economica esclusiva, a prima firma dell'onorevole Di Stasio, fornirà al nostro Paese un utile strumento nei negoziati in corso, a partire da quelli con l'Algeria, con cui sono al momento in essere ben tre tavoli tecnici tematici. Ribadendo che né l'Italia né l'Unione europea hanno mai contestato la decisione unilaterale Pag. 21 della Libia di delimitare le acque del Golfo della Sirte, sottolinea che come in casi consimili ogni istanza andrà negoziata con le autorità di Tripoli, tenendo presente che in quell'area non sussistono diritti storici di pesca paragonabili a quelli che hanno consentito di stipulare un analogo accordo con la Grecia, favorevole per le nostre imprese ittiche. Sulla base di queste premesse, sottolinea la necessità di consigliare grande prudenza ai pescherecci italiani che intendono svolgere attività nelle acque libiche, prevedendo nel contempo adeguati sostegni economici per coloro che devono sospendere l'attività.
  Auspica, conclusivamente, che procedano in maniera rapida e proficua i negoziati in sede di Commissione Tecnica Economica Congiunta italo-libica (CECI), da lui stesso presieduta, e all'interno della quale il tema della pesca è oggetto di un tavolo ad hoc, per addivenire ad una soluzione condivisa con le autorità di Tripoli.

  Filippo GALLINELLA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, anche in considerazione dell'intenzione segnalata dal gruppo della Lega di presentare nei prossimi giorni un proprio atto di indirizzo sulla materia in titolo e nell'auspicio di pervenire ad un testo unificato delle risoluzioni presentate, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.