CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 27 maggio 2021
596.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 27 maggio 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.50 alle 13.

RISOLUZIONI

  Giovedì 27 maggio 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Carlo Sibilia.

  La seduta comincia alle 13.

7-00620 Meloni: Iniziative in merito all'indicazione del luogo di nascita nei documenti personali e nelle certificazioni relative a cittadini italiani nati nei territori poi ceduti alla ex Jugoslavia.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00125).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata, da ultimo, nella seduta del 12 maggio 2021.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella precedente seduta di discussione il rappresentante del Governo ha formulato una proposta di riformulazione dell'atto di indirizzo e che i presentatori della risoluzione si sono riservato di valutare tale proposta di riformulazione.

  Emanuele PRISCO (FDI) osserva come si sia svolta un'interlocuzione informale con il Governo, nel corso della quale i firmatari dell'atto in titolo hanno manifestato l'orientamento di non accogliere la proposta di riformulazione avanzata nella precedente seduta, pur dichiarandosi disponibili a valutate un'ulteriore proposta di riformulazione.

  Il sottosegretario Carlo SIBILIA, all'esito dell'interlocuzione informale svoltasi con i presentatori, esprime parere favorevole sulla risoluzione in titolo, a condizione che sia riformulata nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Emanuele PRISCO (FDI) riformula la risoluzione negli ulteriori termini indicati dal rappresentante del Governo, esprimendo l'auspicio che le questioni poste dall'atto di indirizzo vengano risolte quanto prima, al fine di porre rimedio a una situazione che non è soltanto fonte di inconvenienti burocratici, ma anche di disagio psicologico, in considerazione delle circostanze drammatiche nelle quali i cittadini interessati furono costretti ad abbandonare precipitosamente i propri luoghi di origine.

  Federico FORNARO (LEU) chiede al rappresentante del Governo se gli impegni che saranno assunti sulla base della risoluzione, così come ulteriormente riformulata, riguarderanno esclusivamente gli esuli italiani nati in Istria e Dalmazia oppure avranno una valenza complessiva, ovvero volta a garantire un'applicazione generale della normativa vigente, comprendendo dunque tutti i casi analoghi di comuni successivamente ceduti ad altri Stati, a seguito del trattato di pace tra l'Italia e le forze alleate del 1947. Richiama, in proposito, il caso dei comuni di Briga e Tenda, ceduti alla Francia in virtù del richiamato trattato di pace.

  Il sottosegretario Carlo SIBILIA precisa che la legge n. 54 del 1989, richiamata dalla risoluzione, abbia valenza erga omnes, riguardando tutti i cittadini italiani nati in comuni già sotto la sovranità italiana ed oggi compresi nei territori ceduti ad altri Stati, ai sensi del trattato di pace.

  La Commissione approva la risoluzione, come riformulata (vedi allegato 1), che assume il n. 8-00125.

  La seduta termina alle 13.05.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 27 maggio 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene Pag. 37 il sottosegretario di Stato per l'Interno Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 13.05.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-06108 Sorte: Sulla realizzazione della nuova sede del Reparto volo Piemonte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

  Daniela RUFFINO (MISTO-C!-PP), illustrando l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria, rileva come essa prenda spunto dalla constatazione che l'attuale sede del reparto volo dei Vigili del fuoco del Piemonte risulta non più adeguata alle esigenze tecnico-operative del territorio ed è afflitta da troppo tempo da gravi problematiche logistiche e che da circa due anni si susseguono gli studi di fattibilità per la realizzazione della nuova sede del reparto.
  Rileva in merito come la sede più idonea sia costituita dall'aeroporto Aeritalia, che dista pochi minuti dal Comando provinciale di Torino dei vigili del fuoco, è sede di tutte le unità di soccorso speciale presenti in regione e pertanto rapidamente imbarcabili, e costituisce, inoltre, il punto cardine delle operazioni di protezione civile della regione Piemonte, base operativa dell'elisoccorso 118 e sala operativa regionale della Protezione civile.
  In tale contesto, l'interrogazione chiede se e come il Governo intenda intervenire al fine di consentire la rapida realizzazione della nuova sede del reparto volo Piemonte dei Vigili del fuoco presso il sedime aeroportuale Aeritalia di Torino, soluzione che raccoglie le aspettative e gli interessi del territorio ed è sostenuta dai competenti organi politici regionali e dalle organizzazioni sindacali di categoria.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Daniela RUFFINO (MISTO-C!-PP), replicando, ringrazia il Sottosegretario per la risposta meticolosa, ricordando come sulla questione si sia svolto un proficuo dialogo con la direzione regionale Piemonte e con l'ingegner Parisi, dirigente generale dei Vigili del fuoco per l'emergenza, il soccorso tecnico e l'antincendio boschivo.
  Rileva come la soluzione prospettata, con l'indicazione quale sede idonea del sedime aeroportuale Aeritalia, valorizzi il territorio piemontese, in considerazione delle caratteristiche e della collocazione della struttura, e tenga inoltre conto di quanto emerso dagli studi di fattibilità svolti in merito.

5-06109 Fornaro: Iniziative per consentire ai piccoli comuni di attuare le convenzioni per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale.

  Federico FORNARO (LEU) illustra la sua interrogazione, rilevando come, con il decreto del Ministro dell'interno del 21 ottobre 2020, adottato ai sensi dell'articolo 16-ter, comma 12, del decreto-legge n. 162 del 2019, recante la nuova disciplina delle convenzioni per l'ufficio del segretario comunale e provinciale di cui al Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, si stabilisca che le convenzioni per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale non possono superare il numero di cinque enti.
  Evidenzia quindi come la disposizione di cui all'articolo 2, comma 1, del citato decreto, crei una serie di difficoltà a numerosi piccoli comuni che si trovano nella condizione di avere vacante il ruolo di segretario e che, anche per ragioni di vicinanza territoriale e omogeneità, avrebbero potuto stipulare convenzioni tra più di cinque comuni.
  Rileva al riguardo come, in diverse regioni d'Italia, il problema delle sedi vacanti da parte dei segretari comunali sia particolarmente grave e, in particolare nei piccoli e piccolissimi comuni, produca gravi carenze e ritardi nell'azione amministrativa, a discapito delle esigenze dei cittadini. Pag. 38
  In tale contesto l'interrogazione chiede quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, per quanto di competenza, per risolvere la difficile situazione evidenziata, superando gli ostacoli, ora presenti, che impediscono ai piccoli comuni di attuare le convenzioni per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), precisando inoltre che eventuali deroghe alla normativa vigente, in tema di limite delle convenzioni per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale, saranno autorizzate dal Ministero solo a seguito di approfondite verifiche che accertino la sussistenza di esigenze chiare e motivate, anche in modo da evitare che vi siano ripercussioni negative sulla qualità dei servizi erogati.

  Federico FORNARO (LEU), replicando, si dichiara soddisfatto, giudicando positivamente l'introduzione di una norma-ponte che preveda possibili deroghe alla normativa vigente, in presenza di determinate circostanze, al fine di consentire lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale e risolvere il problema diffuso delle sedi vacanti di tali segretari comunali.
  Nel concordare sull'esigenza di condizionare l'autorizzazione di tali deroghe a seri controlli, al fine di scongiurare eventuali abusi, manifesta soddisfazione anche per le iniziative preannunciate in relazione alle procedure di reclutamento, che auspica potranno di garantire l'assunzione di un numero adeguato di segretari comunali, a fronte delle attuali carenze di organico.

5-06110 Tonelli: Iniziative per garantire l'ordine pubblico nella città di Bologna e per il rafforzamento del relativo organico del personale di polizia.

  Gianni TONELLI (LEGA) illustra la sua interrogazione, evidenziando come nei giorni scorsi, a Bologna, si siano verificati, a poche ore di distanza, due eclatanti reati di grave allarme sociale: l'11 maggio 2021 una rapina a mano armata ad un portavalori davanti alla sede Carisbo di via Bentini e, il 12 maggio, una sparatoria al Pilastro tra un tunisino e un marocchino, originata, così sembra dalle prime ricostruzioni, da un regolamento di conti per questioni di droga. Fa presente che il marocchino è stato ricoverato in condizioni gravi e, a seguito dei rilievi nella zona, eseguiti dopo le segnalazioni di alcuni residenti che avevano visto altre persone armate in strada, sono stati trovati nell'area due coltelli e un machete.
  Fa notare al riguardo come non si tratti certamente di casi isolati, se è vero, come è vero, che l'indice della criminalità elaborato dal Sole24ore ha posto Bologna nel podio delle città più pericolose d'Italia; nel 2019 e nei 2020, secondo la stessa classifica, la città occupava il quarto posto nel Paese con 5.867 denunce ogni 100.000 abitanti.
  Evidenzia inoltre come la situazione negli ultimi anni sia peggiorata, e come non si tratti di picchi criminali da ricondurre a circostanze passeggere: le statistiche dei reati redatte a cura del Ministero dell'interno dimostrano infatti, a suo avviso, che la situazione di grave insicurezza è riscontrabile in maniera lineare e costante negli ultimi decenni.
  Ritiene quindi che il problema di sicurezza pubblica per Bologna non sia soltanto reale, ma anche endemico e perciò richieda un particolare sforzo da parte dello Stato.
  A fronte della situazione sopra descritta, segnala come il Ministero dell'interno abbia proceduto, negli ultimi anni, a tagliare il personale dei reparti territoriali delle forze dell'ordine, sguarnendo la città di molte centinaia di unità, che sarebbero state utili per prevenire e reprimere i numerosi eventi criminali che la città sopporta.
  Fa presente che tale contrazione di organico è stata decisa sulla base del cosiddetto criterio storico-amministrativo, che è legato a valutazioni operate a tavolino e basate sul rispetto di criteri e protocolli del tutto astratti; si tratta dunque di un parametro inadeguato nel caso di specie, in Pag. 39quanto non tiene conto delle concrete e particolari esigenze della città di Bologna.
  In tale contesto l'interrogazione chiede quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per garantire l'ordine pubblico e la sicurezza a Bologna e se, anche in considerazione dei fatti e dei dati esposti in premessa, non ritenga a tal fine necessario rafforzare l'organico del personale di polizia della città, abbandonando, se del caso, il criterio storico-amministrativo di assegnazione.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Gianni TONELLI (LEGA), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, che ritiene si sia limitato a preannunciare programmi per il futuro, peraltro senza individuarne le modalità di attuazione e omettendo di indicare atti e provvedimenti concreti.
  Fa notare, peraltro, come, in materia di sicurezza, il Governo sembri contraddirsi al proprio interno, visto che alcuni suoi esponenti annunciano iniziative e task force che non sono state menzionate dall'Esecutivo nella risposta odierna.
  Ritiene quindi che le politiche seguite a livello locale negli ultimi 30 anni in materia di sicurezza e ordine pubblico siano state del tutto inadeguate, ponendo Bologna tra le città più pericolose d'Italia. Evidenzia infatti come, in nome della spending review, anche nella passata legislatura, si sia proceduto a tagliare le risorse delle forze dell'ordine, incidendo negativamente sulla loro capacità di controllo del territorio.
  Giudica quindi necessario investire risorse adeguate al fine di potenziare le attività investigative e i mezzi delle forze dell'ordine, utilizzando a tal fine anche le somme stanziate per il PNRR, ritenendo che la sicurezza costituisca, per ogni comunità, il presupposto fondamentale di qualsiasi ripresa economica.
  Ritiene in tale contesto che le notizie più recenti sullo stato dell'ordine pubblico di Bologna non siano certo incoraggianti, visto che si registrano casi di mobilitazione della cittadinanza, in alcuni quartieri, tra i quali cita quello della Bolognina, nel quale i cittadini si stanno organizzando per garantire l'ordine pubblico attraverso il ricorso a istituti di vigilanza privata.

5-06111 Alaimo: Iniziative per consentire lo svolgimento in modalità decentrata e telematica del concorso per duecento posti nella qualifica iniziale della carriera prefettizia.

  Vittoria BALDINO (M5S), illustrando l'interrogazione, di cui è cofirmataria, rileva come essa faccia seguito a un'interlocuzione del proprio gruppo con le prefetture.
  Ricorda quindi come, per far fronte all'emergenza da Covid-19, siano state adottate misure quali la sospensione delle procedure concorsuali per l'accesso al pubblico impiego, prima, e, successivamente, la semplificazione delle procedure attraverso l'uso della tecnologia digitale e il decentramento delle sedi e come tali misure abbiano riguardato anche il concorso pubblico, per titoli ed esami, a 200 posti per l'accesso alla qualifica iniziale della carriera prefettizia indetto in data 8 novembre 2019.
  Considerato che le prefetture svolgono un decisivo ruolo nella gestione dell'emergenza epidemiologica, soprattutto nell'attuale fase dell'allentamento delle misure di contenimento, in prossimità della stagione estiva e del consueto intensificarsi dei flussi migratori, l'interrogazione chiede quindi se il Ministro interrogato non ritenga di attivare l'iter necessario per consentire lo svolgimento delle prove preselettive del predetto concorso in modalità decentrata e telematica.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Vittoria BALDINO (M5S), replicando, prende atto favorevolmente dell'impegno del Governo ad assumere iniziative per lo svolgimento delle prove preselettive del concorso per l'accesso alla carriera prefettizia, ribadendo come il rafforzamento dell'organico Pag. 40 delle prefetture appaia quanto mai necessario in considerazione dell'imminente ripresa delle attività economiche e sociali e degli eventi, quali quelli sportivi, caratterizzati da un'elevata partecipazione di pubblico.

5-06112 Meloni: Sull'adozione di misure di protezione in favore della dottoressa Souad Sbai e del giudice estensore della sentenza di condanna di Bouchta El Allam.

  Emanuele PRISCO (FDI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, facendo presente che Bouchta El Allam, detenuto marocchino e imam nel carcere di «San Michele» ad Alessandria, attraverso i suoi sermoni avrebbe svolto una fitta attività di proselitismo islamista e di reclutamento.
  Fa presente che dalle intercettazioni disposte nell'ambito dell'inchiesta a suo carico, è emerso che El Allam proferiva parole di odio anche contro la dottoressa Souad Sbai, giornalista e presidente del Centro alti studi Averroè per la diffusione delle culture del Mediterraneo, esortando i propri seguaci alla sua decapitazione.
  Rileva come, a seguito dell'intercettazione, il tribunale di Torino abbia emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo, propaganda e istigazione alla discriminazione razziale, etnica e religiosa, sancendo tanto la gravità dell'impianto accusatorio, quanto la concretezza e l'attualità del pericolo derivante dalla condotta di El Allam.
  Evidenzia inoltre come, nel corso degli anni in cui si è svolta l'attività di proselitismo da parte di El Allam, si possa presumere che sia intervenuto un parziale ricambio della popolazione carceraria, con il conseguente rientro in libertà di soggetti che hanno avuto contatti con lui ed esposti alle sue suggestioni. Ritiene quindi che esista la concreta possibilità che i proseliti fatti in carcere da El Allam, nei confronti di detenuti nel frattempo rilasciati, possano porre in essere le azioni terroristiche da lui indicate, e, tra queste, la minaccia al giudice che ha emesso la sua condanna e quella di uccidere Souad Sbai, che, da sempre, coraggiosamente combatte il proselitismo islamista in Europa e in Italia, denunciando con fermezza le derive islamiste nel mondo arabo e soprattutto in Occidente, anche ponendo in essere una poderosa attività di sensibilizzazione a favore della difesa dei diritti delle donne islamiche.
  Al riguardo fa notare come spesso, purtroppo, la dottoressa Sbai, nel compiere questa meritoria attività, sia stata lasciata sola dalla politica, dalle istituzioni e dall'associazionismo, salvo rare eccezioni, ritenendo grave che ella non abbia ricevuto nessuna comunicazione delle suddette minacce e abbia dovuto apprenderle anche lei dalla stampa.
  Ritiene dunque che le minacce di morte a Souad Sbai da parte dell'imam Bouchta El Allam non possano essere sottovalutate, in un contesto in cui la diffusione del fanatismo islamista all'interno delle carceri italiane è quanto mai allarmante e può facilmente tramutarsi in azioni terroristiche.
  In tale contesto l'interrogazione chiede quali siano le ragioni per cui non siano state immediatamente previste adeguate misure a tutela della dottoressa Souad Sbai e del giudice estensore della sentenza di condanna di Bouchta El Allam.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Emanuele PRISCO (FDI), replicando, auspica che le misure testé illustrate siano adeguate a garantire la sicurezza dei soggetti interessati.
  Dopo aver rivolto un ringraziamento alle forze dell'ordine e la magistratura per il loro operato, testimoniato da quanto illustrato nell'interrogazione e da quanto riportato dal Governo nella sua risposta, ritiene che, nell'ambito delle attività contrasto al fondamentalismo islamico, sia necessario non abbassare la guardia, come peraltro sottolineato dallo stesso Capo della polizia nell'audizione svolta in I Commissione nella giornata di ieri. Reputa dunque Pag. 41importante contrastare con rigore ogni forma di fondamentalismo, lanciando così un messaggio a favore degli stessi islamici che invece rispettano le regole.
  Ricorda come il suo gruppo abbia sempre proposto con forza l'adozione di misure di contrasto e prevenzione, ritenute essenziali, come la creazione di elenchi degli imam, la traduzione in italiano dei sermoni, il tracciamento dei fondi destinati al finanziamento dei fondi islamici più pericolosi, l'introduzione del reato di fondamentalismo islamico.
  Fa notare, in conclusione, che il suo gruppo continuerà a svolgere un ruolo propulsivo in tale ambito, affinché siano realizzati effettivi interventi di contrasto a tali fenomeni.

5-06113 Marco Di Maio: Sull'incremento del personale della Polizia di Stato nella provincia di Forlì-Cesena.

  Marco DI MAIO (IV), intervenendo da remoto, illustra l'interrogazione in titolo, rilevando come essa chieda quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere per provvedere ad un considerevole incremento di personale della Polizia di Stato sulla provincia di Forlì-Cesena, al fine di continuare ad esprimere adeguate risposte al sempre più elevato bisogno di sicurezza dei cittadini, anche in considerazione della recente riapertura dell'aeroporto «Luigi Ridolfi» di Forlì.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Marco DI MAIO (IV), intervenendo da remoto, ringrazia il Sottosegretario, rilevando come la risposta vada nella direzione auspicata.
  Ribadisce la necessità di un incremento del personale della Polizia di Stato nella provincia di Forlì-Cesena, anche in vista dell'imminente stagione turistica, e sottolinea al riguardo di aver sottoposto al Governo per le vie brevi la questione dei posti di polizia temporanei nelle località balneari.

5-06114 Calabria: Iniziative per contrastare i fenomeni violenti nella città di Roma e a tutela degli operatori di polizia.

  Annagrazia CALABRIA (FI) illustra la sua interrogazione, rilevando come nel fine settimana tra il 22 e il 23 maggio 2021, nella città di Roma, si siano verificate numerose aggressioni contro gli agenti della polizia locale, impegnati a garantire il rispetto delle misure di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica.
  Osserva che, in particolare, presso piazza di Santa Caterina della Rota, è stata lanciata una bomba carta contro gli agenti ivi sopraggiunti al fine di separare alcune centinaia di ragazzi assembrati tra loro.
  Si tratta di un fatto gravissimo ai danni degli agenti di polizia locale, che hanno compiuto e stanno compiendo enormi sforzi per garantire la legalità e, al contempo, la salute pubblica, nonostante, spesso, non dispongano delle dotazioni necessarie e idonee allo svolgimento della propria attività.
  Pertanto, ritiene sia necessario garantire loro maggiori tutele, affinché possano continuare ad espletare le loro delicatissime mansioni in condizioni di sicurezza, soprattutto in una fase delicata, come quella attuale, che sta vedendo la progressiva riapertura di molteplici esercizi commerciali.
  In tale contesto l'interrogazione chiede se e quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda adottare per contrastare tali gravissimi fenomeni, che pongono a rischio la sicurezza degli operatori di polizia e dei cittadini di Roma Capitale, anche promuovendo lo stanziamento di nuove e maggiori risorse a tali scopi specificatamente destinate, in considerazione della peculiarissima contingenza socio-economica conseguente alla pandemia da Covid-19.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

  Annagrazia CALABRIA (FI), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, che ritiene Pag. 42non abbia fatto altro che enunciare ulteriori adempimenti e obblighi a carico delle forze dell'ordine, senza prevedere misure di rafforzamento in loro favore.
  Fa infatti notare come la sua interrogazione intendesse conoscere quali misure il Governo intenda assumere per contrastare certi gravissimi fenomeni di disordine pubblico, garantendo la sicurezza degli operatori di polizia e dei cittadini di Roma Capitale.
  Ritiene sia evidente l'inadeguatezza dell'attuale ordinamento della polizia locale, nonché l'insufficienza delle relative risorse, considerando fondamentale, per invertire la tendenza, proseguire sul percorso delle riforme, come quelle già avviate dalla I Commissione, sia in tema di ordinamento di Roma capitale sia in tema di ordinamento della polizia locale.
  Facendo in particolare riferimento ai provvedimenti all'esame in sede referente in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, ritiene essenziale garantire alla Capitale poteri adeguati, come quelli legislativi, al fine di dotarla degli strumenti necessari in vista mantenimento dell'ordine pubblico.
  Su un piano più generale, evidenzia inoltre la necessità di concludere positivamente l'iter di riforma relativo alle politiche integrate sulla sicurezza, giudicando importante intervenire sull'ordinamento della polizia locale. A tale proposito, oltre a garantire risorse ed equipaggiamenti adeguati alle forze nell'ordine, è necessario intervenire sullo status del personale, eliminando alcune iniquità relative alla natura del loro rapporto di impiego, promuovendo il riordino delle qualifiche, dei ruoli e delle carriere e assicurando la perequazione, anche sul piano assistenziale e previdenziale, rispetto alle altre forze di polizia.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nel condividere le considerazioni svolte dalla deputata Calabria, ritiene opportuno proseguire con convinzione i percorsi di riforma già avviati dalla I Commissione in materia di ordinamento di Roma capitale e di disciplina della polizia locale, attraverso l'elaborazione di testi unificati il più possibile efficaci e condivisi.
  Fa notare, in proposito, che sono state già avviate al riguardo proficue interlocuzioni con il Ministero dell'interno, evidenziando la possibilità di concludere positivamente tali iter, anche alla luce della disponibilità di nuove risorse che potrebbero consentire il finanziamento di misure da tempo attese per la polizia locale.

5-06115 Ceccanti: Iniziative per contrastare fenomeni di apologia della criminalità organizzata, con particolare riferimento a un episodio occorso nel Consiglio comunale di Padova.

  Carmelo MICELI (PD), illustrando l'interrogazione, di cui è cofirmatario, rileva come essa abbia ad oggetto l'ennesimo episodio di apologia della criminalità organizzata, che, nel caso di specie, riveste particolare gravità in quanto commesso da rappresentanti delle istituzioni nelle sedi istituzionali. Ricorda infatti che, secondo quanto riportato dalla stampa, nel corso dello spoglio delle schede per l'elezione, da parte del consiglio comunale di Padova, del garante delle persone private della libertà personale, è emerso che un consigliere comunale ha espresso un voto per il boss Matteo Messina Denaro.
  Appellandosi alla sensibilità del Sottosegretario Scalfarotto, che anche recentemente, recandosi a Corleone, ha testimoniato la presenza delle istituzioni nei territori in cui opera la criminalità mafiosa, chiede quali siano gli elementi informativi di cui dispone il Ministro interrogato e quali iniziative di competenza intenda assumere, nel pieno rispetto dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura, in relazione alla menzionata vicenda di Padova, e, più in generale, per monitorare, segnalare e contrastare fenomeni apologetici della criminalità organizzata.
  L'interrogazione chiede, inoltre, di valutare anche l'eventuale sussistenza dei presupposti per l'adozione dei provvedimenti di scioglimento degli organi previsti dagli articoli 141 e seguenti del testo unico sull'ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000.

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  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

  Carmelo MICELI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta alle condizioni date, essendo consapevole delle indicazioni della giurisprudenza in materia di presupposti per l'applicazione dei provvedimenti di scioglimento previsti dal testo unico sull'ordinamento degli enti locali.
  Ciò premesso, sottolinea nuovamente la gravità dell'accaduto, che configura il tentativo di consentire alla criminalità mafiosa di esercitare il proprio potere anche nei luoghi di riabilitazione dei detenuti, indicando un esponente di tale criminalità per l'incarico di garante delle persone private della libertà personale.
  Dopo aver dato atto alla Ministra dell'Interno di aver testimoniato la presenza delle istituzioni, recandosi ripetutamente a Palermo, rileva l'opportunità di iniziative legislative che consentano di allontanare dalle istituzioni coloro che non sono degni di rappresentarle, in quanto responsabili di condotte apologetiche della criminalità organizzata, e chiede al Governo di seguire il procedimento penale sull'episodio riportato nell'atto in titolo, auspicando che si pervenga all'identificazione del responsabile.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.05.