CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 maggio 2021
594.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
Pag. 5

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 25 maggio 2021. — Presidenza del vicepresidente della IV Commissione, Roger DE MENECH. — Intervengono la sottosegretaria di Stato per la difesa, Stefania Pucciarelli e il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 11.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Roger DE MENECH, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Schema di decreto ministeriale concernente la cessione a titolo gratuito di materiale di armamento a favore delle Forze armate della Repubblica del Niger.
Atto n. 258.
(Esame e rinvio).

  Le Commissioni iniziano l'esame dello schema di decreto.

  Roger DE MENECH, presidente, ricorda che il provvedimento è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, alle Commissioni riunite III e IV, nonché alla Commissione Bilancio per l'esame delle conseguenze di carattere finanziario. Comunica, quindi, che il termine per l'espressione del parere da parte delle Commissioni scade il 1° giugno prossimo, mentre la Commissione Bilancio, in data 19 maggio, ha già espresso i propri rilievi, valutando favorevolmente l'atto.

  Giuseppina OCCHIONERO (IV), relatrice per la IV Commissione, con riguardo alle parti di competenza della Commissione Difesa, osserva che l'articolo 311, comma 1, lettera a), del codice dell'ordinamento militare (decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66) prevede la cessione a titolo gratuito di materiali non d'armamento dichiarati fuori servizio o fuori uso in favore di Paesi in via di sviluppo e di Paesi partecipanti al partenariato per la pace, nell'ambito dei vigenti accordi di cooperazione.
  Rileva, poi, che il successivo comma 2 consente, invece, la cessione – ai medesimi Paesi – di materiali d'armamento dichiarati obsoleti per cause tecniche, limitandola ai soli materiali difensivi. In quest'ultimo Pag. 6 caso è previsto il parere delle competenti Commissioni parlamentari. Si tratta, peraltro, di un parere vincolante, ossia di un parere cui il Governo è tenuto a conformarsi.
  Segnala quindi che, con riguardo alla cessione del materiale prevista dallo schema di decreto in esame, la scheda illustrativa dello Stato maggiore della difesa allegata all'atto del Governo evidenzia come, nella fattispecie in esame, sussistano tutti i requisiti giuridici necessari ai sensi della normativa vigente. Infatti, la Repubblica del Niger è compresa nell'elenco dei Paesi in via di sviluppo destinatari dell'Official development assistance e, dal 30 agosto 2019, è entrato in vigore – con durata illimitata – l'Accordo di Cooperazione Generale in materia di Difesa, sottoscritto a Roma il 26 settembre 2017. Inoltre, i 250 giubbetti antiproiettile e i 250 elmetti in kevlar sono stati dichiarati fuori servizio dal Comando Logistico dell'Aeronautica militare in quanto risultano obsoleti a causa dell'impossibilità e della non economicità ad effettuare interventi di ripristino e di mantenimento delle caratteristiche prestazionali e di protezione originarie, indispensabili per poterli impiegare per fini operativi, mentre i 10 caschi balistici, le 8 tute antiframmento «RAV 501», i 2 kit corazzati (giubba e pantalone) per tuta antiframmento e i 10 contenitori per tute antiframmento sono stati dichiarati fuori servizio dal Comando Logistico dell'Esercito poiché obsoleti a causa della vetustà del materiale e della progressiva scadenza di validità della protezione balistica dei vari lotti che non hanno superato le prove per l'estensione della vita tecnica.
  Aggiunge che la cessione a titolo gratuito sarà finalizzata, presumibilmente, entro il 31 dicembre di quest'anno e non richiederà costi per l'Amministrazione della difesa in quanto il materiale si trova già in teatro operativo al seguito del personale italiano impiegato nella missione bilaterale di supporto in Niger (MISIN).
  Infine, osserva che l'uso consentito dei giubbetti antiproiettile e degli elmetti in kevlar è e sarà soltanto quello di tipo addestrativo e non operativo da parte delle forze nigerine, che non potranno cedere gli articoli senza la preventiva autorizzazione delle autorità italiane.
  Ciò chiarito, fa presente che con l'attività di cessione in argomento il Governo intende rafforzare la collaborazione e la cooperazione tra le Forze armate italiane e le Forze armate nigerine, nell'ambito dell'attività di sostegno alle istituzioni locali, accrescendo l'interoperabilità tra i rispettivi dispositivi. La cessione, peraltro, rappresenta anche una premessa indispensabile nell'ottica di un desiderio condiviso di operare congiuntamente e sinergicamente nelle varie situazioni di crisi, sia in via sia bilaterale che multilaterale.
  Ricorda che l'Italia è presente nella Repubblica del Niger con la missione bilaterale di supporto MISIN, volta a sostenere il rafforzamento delle capacità militari locali, in particolare nell'ambito del controllo delle frontiere nazionali e della capacità di proiezione rapida delle forze nigerine, attraverso lo sviluppo della componente aerea. Oltre alle attività di training a favore delle forze di difesa e sicurezza nigerine, la missione ha anche eseguito ricognizioni alle strutture ospedaliere civili della capitale e supportato l'Ambasciata d'Italia in Niger nelle donazioni di medicinali, presidi sanitari e attrezzature per il contrasto/prevenzione delle patologie più diffuse nel Paese. Nel 2020 l'impiego di personale massimo previsto è stato di 295 unità, oltre a 5 mezzi aerei (convenzionali e a pilotaggio remoto) e 160 mezzi terrestri.
  Dal 2020, nell'area del Sahel, l'Italia partecipa anche alla nuova forza multinazionale di contrasto alla minaccia terroristica denominata TAKUBA, con il compito di assistere gli eserciti regionali nella lotta contro i gruppi armati presenti in una regione compresa tra il Burkina Faso, il Niger e il Mali, roccaforte dei combattenti dell'Isis. Nello specifico, il mandato della missione prevede di fornire attività di consulenza, assistenza, addestramento e mentorship a supporto delle forze armate e delle forze speciali locali al fine di potenziare le loro capacità di contrasto alle minacce per la sicurezza derivanti da fenomeni di natura terroristica transnazionale Pag. 7e/o criminale. Nel complesso, il contributo italiano alla Task Force prevede 200 unità di personale militare, 20 mezzi terrestri e 8 mezzi aerei, con compiti di advising, addestramento e logistici.

  Alessandro BATTILOCCHIO (FI), relatore per la III Commissione, nell'illustrare i profili di competenza della III Commissione, ricorda che il Niger – ex colonia francese, indipendente dal 1960 – ha avuto una storia politica travagliata, in cui colpi di Stato e ribellioni si sono succeduti fino ad anni recenti e si inserisce in un'area complessa e instabile, come dimostrano i recentissimi eventi in Mali.
  Segnala che il Niger, come altri Stati della fascia saheliana, è estremamente condizionato dalla dualità della sua geografia: mentre le attività produttive che garantiscono la sicurezza alimentare sono per lo più concentrate nel sud e nel sud-est, in corrispondenza delle sponde del fiume Niger, le materie prime e le infrastrutture estrattive si concentrano nel centro del Paese. La porzione di territorio che confina con Algeria, Libia e Ciad è invece un'area di grande importanza per la sicurezza nazionale e internazionale, poiché rappresenta un importante snodo logistico per lo scambio di armi e per i traffici illeciti.
  Sottolinea che si inseriscono in questo contesto le attività della Comunità internazionale per la messa in sicurezza e per l'adozione di misure di anti-terrorismo nell'Africa saheliana.
  Rinviando per gli aspetti squisitamente militari all'esposizione della collega Occhionero, ricorda che il Niger è tra gli ultimi Paesi al mondo per l'Indice di sviluppo umano ma il quarto produttore mondiale di uranio, materia prima che lo pone al centro degli interessi francesi: i siti nucleari francesi dipendono, infatti, per un terzo dai giacimenti nigerini. Non è un caso che anche Cina, Russia e Turchia guardino con crescente interesse a tale Paese con cui hanno siglato accordi di cooperazione anche nel campo della difesa.
  Ribadisce che il Niger si colloca, in generale, al centro dell'attenzione internazionale anche per la sua collocazione geografica, data la sua vicinanza al mare e al nord della Nigeria, che lo rende uno dei pilastri della sicurezza nel Sahel e un partner fondamentale per l'Occidente nella lotta contro il terrorismo. È, a suo avviso, da tenere nel debito conto anche che il Niger è per due anni membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ed un componente attivo dell'Unione Africana, che proprio oggi celebra l'anniversario della propria istituzione.
  Ricorda che l'Italia contribuisce, in ambito UE, alla missione civile europea EUCAP Sahel Niger, prorogata fino al 2022, che mira al consolidamento delle capacità civili a sostegno delle forze di sicurezza interna nigerine (polizia, gendarmeria e guardia nazionale) impegnate a combattere terrorismo, criminalità organizzata e migrazione irregolare, attraverso la consulenza, la formazione e la fornitura di attrezzature.
  In prospettiva, l'UE punta a mobilitare tutti i suoi strumenti, tra cui l'assistenza umanitaria e il sostegno alle forze di sicurezza, per supportare le popolazioni del Sahel, attraverso una nuova strategia inclusiva e basata sul principio della responsabilità reciproca con le autorità locali.
  Per i profili che attengono maggiormente dal decreto in esame, segnala che l'UE continuerà a sostenere i Paesi del Sahel nella lotta contro i gruppi terroristici armati e ad appoggiare i loro sforzi nella riforma del settore della sicurezza.
  In questo contesto, occorre, dunque, rafforzare anche la presenza italiana nella regione, affiancando al sostegno economico la cooperazione sul piano militare, al fine di prevenire i rischi di una destabilizzazione.
  Al riguardo, ricorda ai colleghi che con legge n. 80 del 2019 è stato ratificato l'Accordo di cooperazione in materia di difesa tra Italia e Niger, fatto a Roma il 26 settembre 2017, che costituisce la cornice giuridica di riferimento per il provvedimento in esame: l'Intesa, entrata in vigore il 20 agosto 2019 a tempo indeterminato, prospetta forme strutturate di cooperazione tra le rispettive Forze armate, al fine di consolidare le capacità difensive e migliorare la comprensione reciproca su questioni Pag. 8 di interesse comune relative alla sicurezza (lotta all'immigrazione irregolare, al terrorismo e ai traffici illegali), nel pieno rispetto dei princìpi di cui alla legge n. 185 del 1990, recante nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali d'armamento.
  Osserva che si tratta, ora, di dare concreta attuazione a quest'Accordo, nella consapevolezza dell'enorme fragilità delle istituzioni politiche nigerine, parzialmente sanata tra il gennaio e il marzo 2011 in esito alle elezioni presidenziali che hanno decretato la vittoria di Mahamadou Issoufou – uno dei leader dell'opposizione – e hanno segnato l'avvio del ritorno alla democrazia.
  Considerate, dunque, le persistenti carenze nel processo di institution building, rileva altresì l'opportunità che il supporto finanziario, politico e militare dell'UE – e quindi anche dell'Italia – non si traduca in un sostegno incondizionato al governo di Niamey, ma possa essere strumento di incentivo al rafforzamento dell'inclusività del sistema, di responsabilizzazione della classe dirigente locale e di promozione dei diritti civili.
  In questo contesto, ricorda che l'Italia ha sostenuto il Niger attraverso lo strumento del Fondo per l'Africa, ma anche aprendo una nuova ambasciata a Niamey e nominando un Inviato speciale per il Sahel, a ulteriore conferma dell'attenzione che il nostro Paese riserva ad una cooperazione onnicomprensiva con tale Paese.
  In questo quadro, ritiene che la cessione di materiali prevista dal provvedimento appaia in linea con gli sforzi profusi dal nostro Paese per offrire un contributo alla stabilizzazione del Niger e della regione del Sahel nel suo complesso.
  Nel preannunciare pertanto l'espressione di un parere favorevole, segnala l'esigenza di provvedere alla rettifica di un errore materiale, contenuto nelle considerazioni in premessa al decreto in esame, laddove, con riferimento alle Commissioni competenti all'espressione del parere, si limita il richiamo alla sola Commissione difesa.

  La sottosegretaria Stefania PUCCIARELLI ringrazia i relatori per il prezioso contributo offerto al dibattito e sottolinea come la presenza italiana in Niger, attraverso la partecipazione alla missione di supporto bilaterale MISIN e alla Task Force multinazionale di contrasto alla minaccia terroristica TAKUBA, rivesta particolare importanza nell'ambito dell'attività di sostegno alle istituzioni locali per la stabilizzazione dell'area. Evidenzia, infine, che la cessione del materiale in argomento contribuisce a rafforzare la collaborazione e la cooperazione tra le Forze armate italiane e quelle nigerine, consentendo così l'acquisizione di quelle capacità necessarie per operare congiuntamente e sinergicamente nelle varie situazioni di crisi.

  Vito COMENCINI (LEGA), preannunciando il voto favorevole del Gruppo Lega, sottolinea che le misure di sostegno alle autorità nigerine – in termini di addestramento e fornitura di materiali militari – rappresentano un contributo prezioso del nostro Paese alle attività di contrasto al terrorismo di matrice jihadista; ricorda, infatti, che nel corso degli ultimi mesi si siano intensificati gli attacchi e le intimidazioni contro la comunità cattolica del Niger, in particolare nella zona del Dolbel, ad opera di gruppi affiliati ad Al-Qaeda o al sedicente Stato Islamico. Auspica, quindi, un più ampio impegno del Governo italiano per supportare le fragili istituzioni locali, anche nell'ottica di combattere più efficacemente la tratta di essere umani ed i traffici di sostanze stupefacenti.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), associandosi alle riflessioni del collega Comencini e ribadendo il convinto sostegno della Lega al provvedimento in esame, sottolinea che la stabilizzazione della regione del Mediterraneo allargato costituisce un prioritario interesse nazionale: infatti, ciò che accade nel Sahel si riverbera sugli Stati del Nord Africa, con inevitabili riflessi anche sul continente europeo, soprattutto in termini di incremento dei flussi migratori. Ricordando la recente uccisione del Presidente del Ciad, Idriss Déby, e l'arresto, nelle ultime ore, del Presidente, del Primo Ministro e del Ministro della Difesa del Governo Pag. 9ad interim del Mali, sottolinea la necessità che il nostro Paese fornisca adeguato sostegno alle istituzioni locali, coordinando i propri interventi con quelli già messi in campo dalla Francia, nel quadro di una visione strategica comune sull'area del Sahel. Esprimendo, infine apprezzamento per l'apertura di nuove sede diplomatiche nei Paesi della regione, ribadisce l'invito al Governo a rafforzare ulteriormente il proprio impegno.

  Gennaro MIGLIORE (IV), preannunciando l'orientamento favorevole di Italia Viva, a conferma della centralità che l'Africa deve assumere nelle strategie di politica estera del nostro Paese, ricorda che in data odierna la Commissione ha promosso un seminario di approfondimento in occasione dell'anniversario della istituzione dell'Unione Africana. A suo avviso, la cooperazione in ambito di difesa deve essere affiancata da analoghe iniziative di partnership economica e di promozione dello Stato di diritto e dei diritti umani. Ribadendo che il Sahel è una regione strategica anche per la gestione dei flussi migratori, segnala che nel corso di una sua recente interlocuzione con il Presidente del Parlamento nigerino è emerso che i parlamentari non hanno accesso a diverse aree del Paese controllate dai movimenti jihadisti, a conferma dell'estrema fragilità e instabilità delle istituzioni locali. Ha, quindi, concordato sulla opportunità di sviluppare una strategia comune con la Francia, basata sulla leale collaborazione e non sulla competizione.

  Roger DE MENECH, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.25.