CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 maggio 2021
586.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (XI e XIII)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 12 maggio 2021. — Presidenza del presidente della XIII Commissione, Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 13.15.

Sul fenomeno del cosiddetto «caporalato» in agricoltura.
(Esame e approvazione del documento conclusivo).

  Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che le Commissioni sono chiamate a iniziare l'esame del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sul fenomeno del cosiddetto «caporalato» in agricoltura. Tale documento, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento della Camera, dà conto dei risultati acquisiti nel corso delle varie fasi dell'indagine conoscitiva.
  Come comunicato in sede di Ufficio di presidenza congiunto delle due Commissioni, i colleghi Polverini e Aiello, per la XI Commissione, e i colleghi Cenni e Liuni, per la XIII Commissione, sono stati incaricati di predisporre una proposta di documento conclusivo, che è stata anticipata a tutti i componenti delle Commissioni (vedi allegato).
  Chiede, quindi, se essi intendano illustrare tale proposta

  Susanna CENNI (PD) ringrazia preliminarmente tutti i colleghi che hanno contribuito alla stesura del documento conclusivo, frutto dell'attività conoscitiva svolta dalle Commissioni che si è rivelata lunga e complessa.
  Ricorda, in particolare, che le Commissioni riunite XI (Lavoro pubblico e privato) e XIII (Agricoltura) hanno deliberato di svolgere un'indagine conoscitiva sul fenomeno del cosiddetto «caporalato» in agricoltura nella seduta del 19 dicembre 2018, identificando quali obiettivi principali la verifica della attuale ampiezza e gravità del fenomeno e la verifica del grado di attuazione della legge n. 199 del 2016 e dei risultati conseguiti in virtù della sua applicazione, anche allo scopo di evidenziarne i limiti, soprattutto in termini di politiche di prevenzione e contrasto diverse dalla risposta repressiva.
  Le Commissioni riunite hanno quindi svolto un ciclo di audizioni che si sono concluse nel mese di dicembre del 2019 con l'audizione della Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, Pag. 36 e della Ministra del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo.
  Evidenzia come il documento conclusivo oggi all'esame delle Commissioni risulta peraltro aggiornato sia in riferimento all'evoluzione del quadro normativo vigente, a cominciare dal recepimento della direttiva sulle pratiche commerciali sleali, sia in relazione agli effetti dell'emergenza pandemica, che ha purtroppo ha reso ancora più critici alcuni aspetti del fenomeno dello sfruttamento soprattutto dei lavoratori immigrati, come peraltro hanno dimostrato le recenti indagini delle forze dell'ordine che hanno riguardato soprattutto le zone dell'Agro pontino.
  In base agli elementi acquisiti nel corso dell'attività conoscitiva evidenzia i seguenti profili problematici emersi.
  Innanzitutto sottolinea come le operazioni di contrasto al caporalato hanno dimostrato che l'impianto normativo delineato dalla legge n. 199 del 2016, sul piano repressivo, è adeguato ed efficace, ma che gli strumenti di contrasto allo sfruttamento illecito della manodopera andrebbero integrati e rafforzati, sia attraverso la piena attuazione della legge anche sul versante della prevenzione, sia attraverso la previsione di interventi diretti, in generale, a rimuovere gli squilibri e le distorsioni della produzione agro-alimentare destinati a ripercuotersi negativamente anche sulle dinamiche del lavoro agricolo.
  Segnala inoltre che tutti i soggetti che sono stati auditi nel corso dell'indagine conoscitiva hanno rilevato la necessità di potenziare la Rete del lavoro agricolo di qualità, istituita dalla legge n. 199 del 2016.
  Sottolinea quindi che molte delle criticità del sistema di reclutamento della manodopera agricola derivano dalla mancanza di trasparenza del mercato agricolo e, in particolare, dall'assenza di disposizioni che prevedano un prezzo minimo garantito dei prodotti agricoli.
  Ritiene al riguardo che, per contrastare più efficacemente lo sfruttamento di manodopera, occorre ampliare i contratti di filiera al fine di incrementare l'efficienza del mercato agricolo, incidendo positivamente sia sulla remunerazione dei produttori sia sui salari dei lavoratori.
  Con riferimento al mercato del lavoro in agricoltura, si è confermata l'esigenza di interventi volti a rendere meno difficoltoso l'incontro tra domanda e offerta di manodopera. In particolare, gli aspetti che più direttamente favoriscono la diffusione di sistemi di sfruttamento dei lavoratori e il ricorso al caporalato sono quelli connessi al costo della manodopera, che rende le produzioni ad alta intensità di lavoro scarsamente competitive rispetto a quelle di Paesi meno sviluppati, al trasporto e all'alloggio dei lavoratori sul luogo di lavoro.
  Per quanto attiene alle misure di prevenzione e contrasto dello sfruttamento dei lavoratori, si è constatata l'efficacia delle misure di carattere penalistico recate dalla legge n. 199 del 2016, con particolare riferimento alla nuova configurazione del delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, di cui all'articolo 603-bis del codice penale. È emersa altresì la necessità di adottare di un sistema di misure volte ad assicurare la protezione e la prima assistenza delle vittime dello sfruttamento lavorativo.
  Segnala altresì che una questione meritevole di attenzione è rappresentata dall'inserimento della c.d. clausola di condizionalità sociale nella disciplina della nuova politica agricola comune, attualmente in fase di negoziato, per la concessione di aiuti alle aziende agricole.
  Osserva come occorra certamente avviare una riflessione approfondita sulla necessità di introdurre norme più adeguate per gestire in modo ordinato e continuativo le modalità di ingresso dei lavoratori stranieri per ragioni di lavoro nel nostro Paese.
  Sottolinea, infine, che il documento in esame richiama, infine, l'attenzione, anche alla luce dei più recenti episodi di cronaca, sui profili di criticità più strettamente connessi all'emergenza epidemiologica tuttora in corso. L'emergenza pandemica ha, infatti, determinato un sensibile peggioramento della condizione di marginalità e sfruttamento dei lavoratori immigrati, tra i quali, si sono sovente registrati veri e propri focolai infettivi; ciò anche a causa della Pag. 37precarietà e delle scarse condizioni igieniche degli insediamenti abitativi, che non hanno consentito il rispetto delle regole di prevenzione del contagio.
  In conclusione ritiene quindi che le Commissioni abbiano svolto un prezioso lavoro che non deve andare disperso.

  Davide AIELLO (M5S), dopo avere ringraziato la collega Cenni per la preziosa sintesi della proposta di documento conclusivo, sottolinea il valore dell'indagine conoscitiva, che ha permesso alle Commissioni, attraverso l'importante contributo di tutti i soggetti auditi, di fare il punto sul drammatico fenomeno del caporalato, diffuso in tutti i settori produttivi, ma particolarmente grave in quello agricolo. Sottolinea l'odiosità dello sfruttamento a cui sono sottoposti i lavoratori, spesso impossibilitati a denunciare a causa dell'irregolarità della loro posizione e per lo stato di bisogno in cui versano. Rileva che la disciplina penale vigente è risultata efficace e approfitta dell'occasione per ringraziare la magistratura e le forze dell'ordine per l'impegno profuso nel contrastare il caporalato. L'aspetto preventivo della normativa, purtroppo, non si è rivelato altrettanto efficace, come dimostrano i dati dell'ISTAT, sia per contenere il numero di lavoratori sfruttati, che resta elevatissimo, sia per contrastare l'evasione fiscale legata al fenomeno. A tale proposito, la proposta di documento conclusivo sottolinea la necessità di potenziare i centri per l'impiego, deputati all'incontro tra domanda e offerta di lavoro, rompendo il circuito dell'illegalità che fino ad oggi ha caratterizzato l'intermediazione della manodopera nel settore agricolo. La proposta di documento conclusivo è ricca di spunti che le Commissioni offrono al Parlamento e al Governo per un lavoro ormai ineludibile di ripristino della legalità in un settore così importante come quello agricolo.

  Carla CANTONE (PD), ringraziando la collega Cenni per la sua esposizione, sottolinea l'importanza del lavoro svolto dalle Commissioni, che fornisce un valido contributo a tutti coloro che si impegnano nel contrasto al fenomeno del caporalato che colpisce le lavoratrici e i lavoratori, stranieri e italiani. Ritiene che fermare il caporalato sia, prima ancora che un dovere legale, un dovere civile e ricorda l'importante contributo apportato all'indagine conoscitiva da coloro che sono stati auditi dalle Commissioni. Preannuncia, quindi, il voto favorevole del gruppo Partito Democratico della XI Commissione sulla proposta di documento conclusivo e ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alla sua redazione.

  Lorenzo VIVIANI (LEGA) intervenendo in sostituzione del collega Liuni impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, esprime apprezzamento per il documento conclusivo, che certamente fornisce un quadro esaustivo del fenomeno indagato grazie a un lungo ciclo di audizioni assai rilevanti.
  Ritiene, in particolare, che il documento rappresenti una sintesi equilibrata delle risultanze del lavoro svolto, senza inutili prese di posizioni ideologiche.
  Più in generale, auspica che le conclusioni cui oggi giungono le Commissioni possano garantire interventi mirati, volti a tutelare il mondo agricolo, a scongiurare gravi pratiche di concorrenza sleale e di sfruttamento del lavoro minorile.

  Federico FORNARO (LEU) ringrazia i colleghi relatori per il prezioso lavoro svolto nella redazione del documento conclusivo. Al riguardo, auspica che le presidenze condividano l'esigenza di un incontro con i Ministri del lavoro e delle politiche agricole, al fine di poter favorire l'adozione di provvedimenti concreti idonei a contrastare efficacemente il fenomeno del caporalato.

  Maria Cristina CARETTA (FDI) osserva come le Commissioni abbiano condotto un'indagine conoscitiva assai ricca ed approfondita su un fenomeno purtroppo non in remissione, ma ulteriormente aggravato dall'emergenza sanitaria. Nel ricordare alcuni dati assai preoccupanti acquisiti nel corso dell'indagine sul lavoro clandestino, ritiene che essi non vadano sottovalutati, in Pag. 38quanto confermano come gli immigrati siano prede facili delle organizzazioni criminali. Al riguardo, osserva che il documento conclusivo non contenga riflessioni specifiche su tale aspetto problematico del fenomeno del caporalato soprattutto sul piano della prevenzione.
  Con riferimento agli strumenti necessari a tutelare il lavoro agricolo, anche dalla prospettiva degli imprenditori, segnala la questione dei cd «corridoi verdi» nonché la necessità di un'ulteriore riflessione sullo strumento dei voucher, che, a suo giudizio, può essere rivalutato in quanto strumento assai duttile ed elastico.

  Maria SPENA (FI) ringrazia i relatori per il prezioso lavoro svolto che consente di identificare gli interventi più urgenti volti a contrastare il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori immigrati, che rappresenta certamente un'emergenza cui fare fronte, come dimostrano i gravi fatti dell'Agro pontino.
  Ricorda come tutti gli auditi abbiano evidenziato l'importanza dei cd «corridoi verdi e dei voucher» quali strumenti utili per tutelare il lavoro stagionale e tutto il comparto produttivo dell'agricoltura.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano la proposta di documento conclusivo (vedi allegato).

  La seduta termina alle 13.40.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.