CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 aprile 2021
577.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 31

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 29 aprile 2021.

Audizione informale di Svetlana Tzikanouskaya, leader dell'opposizione bielorussa.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 8.40 alle 9.35.

RISOLUZIONI

  Giovedì 29 aprile 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 9.40.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Piero FASSINO, presidente, avverto che a far data dal 26 aprile per il gruppo Partito Democratico ha cessato di far parte della Commissione la collega Marina BERLINGHIERI ed è entrata a farne parte l'onorevole Graziano DELRIO.
  Nell'augurare buon lavoro al collega Del Rio, ringrazia l'onorevole Berlinghieri per l'ottima collaborazione prestata.

7-00273 Delmastro Delle Vedove: Sulla tutela della libertà religiosa in Pakistan.
(Discussione e rinvio).

Pag. 32

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), nell'illustrare la risoluzione in titolo, ricorda che essa, che risale al luglio 2019 ed ha richiesto quindi un opportuno aggiornamento del testo, scaturisce dalla vicenda di Asia Bibi che è assurta a simbolo dei cristiani perseguitati nel mondo. Al riguardo segnala che, in base ai dati disponibili, un cristiano su sette è vittima di persecuzioni, in particolare nelle aree dove è maggiormente diffuso il fondamentalismo islamico, ma anche nei regimi autoritari, in particolare in quelli di stampo comunista materialista, che conculcano gravemente la libertà religiosa.
  Evidenziando che tale libertà costituisce il prerequisito per l'esercizio di ogni altro diritto umano, illustra il dispositivo della risoluzione, per il quale è caratterizzante l'impegno per promuovere ogni opportuna iniziativa affinché il Pakistan proceda all'abrogazione del reato di blasfemia.

  Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, riservandosi di esprimere successivamente un parere sul testo della risoluzione, ricorda di avere incontrato la famiglia di Asia Bibi già nel 2015, quando ricopriva la carica di Sottosegretario nell'allora Governo, che dimostrò una particolare attenzione per la tutela delle minoranze religiose in Pakistan, sollevando la questione della legge sulla blasfemia, peraltro il più delle volte utilizzata contro gli stessi fedeli islamici.
  Sottolinea che la tutela e la promozione della libertà di religione o credo, dei diritti degli appartenenti alle minoranze etniche e religiose, nonché la lotta contro ogni forma di discriminazione, anche sulla base dell'appartenenza religiosa o del credo, rappresentano una priorità della politica estera italiana.
  In questo contesto, ribadisce che il Governo italiano segue con estrema attenzione il tema della tutela delle minoranze religiose, e soprattutto cristiane, in Pakistan. In particolare, è ragione di preoccupazione l'abuso delle norme vigenti che prevedono pene per atti di presunta blasfemia.
  Rileva che la carenza di una tutela effettiva della libertà di credo o religione in Pakistan rimane quindi fonte di preoccupazione e il Governo italiano è impegnato a farvi fronte con un'azione a più livelli.
  Sul piano multilaterale, invitiamo in tutte le occasioni utili i nostri partner a rispettare pienamente la libertà di religione o credo e a proteggere i diritti di chi appartiene a minoranze religiose. Dedichiamo in particolare grande attenzione alla necessità di decriminalizzare la blasfemia e l'apostasia. Sottolinea che si tratta di temi prioritari anche dell'attuale mandato italiano in Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite. Per quanto riguarda specificatamente il Pakistan, nel corso della sua ultima sessione di Revisione Periodica Universale, l'Italia ha espresso la raccomandazione al governo di Karachi di garantire la libertà di religione o di credo, invitando a depenalizzare la blasfemia e ad adottare misure per proteggere i diritti delle persone appartenenti a minoranze religiose.
  In secondo luogo, rileva che la tutela della libertà di religione viene promossa sistematicamente nel quadro del dialogo fra Pakistan e Unione europea. Il rispetto dei diritti umani, inclusa la tutela della libertà di religione o credo, è parte integrante dello «Strategic Engagement Plan» del 2019 sul quale sono basati i rapporti tra Bruxelles e Islamabad. La tutela delle libertà di credo e l'abuso della legge sulla blasfemia, inoltre, sono stati oggetto delle conclusioni del Consiglio Affari esteri dell'Unione europea del novembre 2018, con le quali i Ministri degli affari esteri degli Stati membri hanno esortato il Paese a rispettare gli impegni assunti sul piano internazionale a tal riguardo.
  In terzo luogo, segnala che anche nelle più recenti occasioni di dialogo bilaterale, il Governo ha ribadito alla controparte pakistana la posizione italiana in materia di libertà di religione o credo e di diritti degli appartenenti alle minoranze religiose.
  Osserva che la promozione del rispetto dei diritti umani è inoltre una priorità della cooperazione italiana, come sancito nel Documento Pag. 33 triennale di programmazione e indirizzo. In tale ambito ricade anche la libertà religiosa, come dimostrato dai numerosi interventi realizzati nel corso degli anni a sostegno delle minoranze religiose, fra cui, di recente, le attività finanziate attraverso l'apposito fondo per interventi a sostegno delle popolazioni appartenenti a minoranze cristiane oggetto di persecuzioni nelle aree di crisi.
  Ciò premesso, segnala che tuttavia l'Esecutivo ritiene preferibile mantenere flessibilità nella destinazione delle risorse, privilegiando, in certi casi, progetti indirizzati alle comunità oggetto di discriminazione, e, in altri casi, iniziative volte a far fronte alle condizioni di vulnerabilità o di bisogno della società in generale, proprio con l'intento di attenuare contrasti su base etnica o religiosa.
  In generale, non è detto che vincolare rigidamente l'attività di cooperazione allo sviluppo con un Paese al rispetto di determinate condizioni incoraggi effettivamente lo Stato partner a osservarle. Una condizionalità rigida negli aiuti, con finalità punitive anziché esortative, difficilmente favorisce la risoluzione del problema e rischia anzi di contribuire ad aggravarlo.
  A suo avviso, piuttosto di inserire criteri rigidi, sarebbe opportuno ragionare sulla possibilità di bilanciare gli interventi di cooperazione orientando i fondi a beneficio delle comunità religiose più in difficoltà.
  Segnala, infine, di aver trattato tale problematica anche in occasione di un suo recente incontro con il Vescovo di Karachi, in esito al quale è emersa la comune volontà di orientare gli aiuti alle comunità cristiane in particolare al settore dell'istruzione e dell'educazione.

  Maurizio LUPI (M-NCI-USEI-R-AC), nonostante siano trascorsi quasi due anni dalla presentazione della proposta di risoluzione, sottolinea che la situazione delle minoranze cristiane perseguitate è drammaticamente peggiorata: attualmente, risultano dagli ultimi dati disponibili circa 320 milioni di cristiani perseguitati nel mondo e il Pakistan si segnala, purtroppo, tra i Paesi con il maggior numero di violazioni. In questo quadro, la vicenda di Asia Bibi rappresenta senza dubbio l'emblema di una ben più ampia e drammatica realtà, di fronte alla quale è opportuno che il Parlamento assuma una posizione chiara e decisa attraverso l'auspicabile approvazione unanime della proposta di risoluzione presentata dal collega Delmastro delle Vedove.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), esprimendo apprezzamento per la sensibilità mostrata dal Sottosegretario Della Vedova sul tema, evidenzia una netta discontinuità rispetto alle posizioni espresse da altri rappresentanti dell'Esecutivo e si dichiara disponibile ad accogliere eventuali proposte di modifica al testo avanzate dal Governo, eventualmente motivate dalla necessità di un approccio diplomatico ma senza venire meno ai princìpi di fondo che ispirano la proposta di risoluzione.

  Piero FASSINO, presidente, associandosi all'auspicio di addivenire all'approvazione unanime dell'atto di indirizzo, considerata la rilevanza del tema e nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00629 La Marca: Su iniziative per il rafforzamento e la semplificazione dei servizi consolari.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Francesca LA MARCA (PD) sottolinea che la risoluzione in oggetto trova la sua ragion d'essere nella situazione di seria difficoltà che si manifesta nel sistema dei servizi che la rete consolare riesce ad assicurare connazionali e alle imprese che si trovano e operano all'estero.
  Rileva che tali difficoltà sono aumentate in modo significativo a seguito delle regole di prevenzione del contagio, adottate a causa della pandemia, sia dalle autorità dei paesi di insediamento sia dalle nostre autorità diplomatiche.
  La conseguenza è che i tempi di attesa per gli appuntamenti con gli uffici consolari e di definizione delle pratiche, anche Pag. 34quelle più semplice necessarie, come rinnovo di un passaporto di una carta di identità, si sono ulteriormente dilatati.
  Osserva, quindi, che si delinea una situazione di seria limitazione della condizione di reale cittadinanza degli italiani all'estero e di difficoltà di rapporti con l'Italia, proprio nella fase in cui il nostro paese ha più bisogno di rilanciare rafforzare la sua proiezione globale. Sottolinea che, come menzionato, la pandemia ha avuto un peso notevole, ma solo perché ha aggravato un problema di natura strutturale che già persisteva da anni.
  A suo avviso, la vera questione, in realtà, è nella divaricazione sempre più ampia tra il numero degli iscritti AIRE – quasi raddoppiati nel giro di quindici anni e oggi sulla soglia dei 6 milioni di connazionali, dispersi peraltro in circa 290 Paesi del mondo – e la contrazione della pianta organica del personale, che, a causa del blocco del turn over, nel giro di 10 anni ha perso poco meno di 1/3 dei suoi effettivi, passando per le sole aree funzionali da 3.657 unità a 2.575.
  Osserva che a questa divaricazione si deve aggiungere anche la riduzione della rete dei consolati delle agenzie consolari, avvenuta negli anni scorsi a seguito della spending review.
  Evidenzia che la situazione molto complessa impegnativa e comporta riflessioni specifiche su una serie di piani, quali le politiche per il personale, la riforma dell'amministrazione all'estero, fatta propria dall'attuale governo della riforma generale della pubblica amministrazione, lo sviluppo dei progetti di digitalizzazione, l'aumento delle risorse da destinare alle strutture estere dello Stato italiano e altro ancora.
  Rileva che la proposta di risoluzione, naturalmente, ha un obiettivo molto più limitate specifico e riguarda un aspetto non meno importante dal punto di vista dei servizi prestati ai nostri connazionali, ma di più semplice approccio di più lineare soluzione.
  Essa si concentra, infatti, sulle possibilità di migliorare l'organizzazione della rete dei consolati onorari e di semplificare le attività quotidiane che sono a beneficio dei connazionali.
  Si tratta di un livello di base in cui l'utente la possibilità di rivolgersi, per determinati adempimenti, a questi referenti del consolato, che svolgono attività «onoraria», cioè volontarie non retribuita, evitando spostamenti di solito onerosi e che comportano perdita di giornate di lavoro.
  Osserva che, in base alla sua testimonianza diretta di residente in Canada, un paese di grande estensione territoriale, tale attività, soprattutto dove le distanze sono grandi e i consolati più congestionati, è di reale beneficio per gli interessati per le stesse strutture consolari.
  Precisa che le indicazioni formulate nel dispositivo della risoluzione, oltre che frutto di esperienza personale, sono il risultato del dialogo e del confronto diretti che ha sviluppato con molti operatori, che le hanno rappresentato i nodi procedurali le difficoltà che incontrano nell'assolvimento del loro prezioso compito.
  Rinunciando ad illustrarle nel dettaglio ed invitando i colleghi che non l'abbia ancora fatto a leggere il dispositivo della proposta di risoluzione, conclusivamente, ribadisce l'esigenza che in sede di ministero degli affari esteri vi sia un maggiore migliore riconoscimento della rete consolare onoraria, dando ai consoli l'indicazione di definire le modalità di un più dialogante rapporto con le figure onorarie, stabilizzando semplificando l'interazione con gli uffici consolari.
  In secondo luogo, evidenzia che gli interventi proposti di fatto non comportano oneri aggiuntivi per il bilancio del ministero degli esteri. Infatti, da un lato, la risoluzione invita il Governo ad aumentare la dotazione del capitolo 1284 della Tabella 5 del Ministero degli affari esteri della cooperazione internazionale e guardando i contributi ai consolati onorari, che attualmente non raggiunge i 200.000 euro per tutto il mondo, un livello davvero imbarazzante per un Paese che ha una diaspora di oltre 6 milioni di persone. Dall'altro, occorre considerare che ogni anno le obiettive esigenze di funzionamento della rete costringono gli uffici del MAECI a fare Pag. 35spostamenti interni che portano a quadruplicare o quintuplicare quella cifra con l'aggravante di dover adottare soluzioni amministrative che appesantiscono burocraticamente lavoro e ritardano l'invio dei contributi a fine anno, spesso mettendo i consoli onorari in situazione di imbarazzo e di collisione con le normative bancarie locali. Osserva che se quella spesa è consolidata nel tempo, tanto vale incardinarla in bilancio, semplificando l'attività amministrativa e anticipando l'erogazione agli stessi consoli onorari.
  Conclusivamente, auspica che la Commissione possa riconoscere il carattere di buon senso e lo spirito costruttivo che è alla base delle soluzioni prospettate e invitare unitariamente il Governo ad adottare misure che possano dare un qualche sollievo, partendo dal basso, l'intero sistema dei servizi erogati connazionali all'estero.

  Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, riservandosi di esprimere il parere nel prosieguo del dibattito, ringrazia le deputate proponenti per aver evidenziato l'importanza della rete consolare per i servizi all'estero, il cui potenziamento costituisce un obiettivo condiviso dal Governo.
  Infatti, come ben rilevato nella risoluzione in esame, la rete consolare onoraria italiana nel mondo è una realtà di grande importanza per la nostra proiezione internazionale.
  Segnala che la rete consolare onoraria italiana si compone ad oggi di 512 sedi, di cui 348 «operative», ossia con titolare nell'esercizio delle funzioni. Spetta alle ambasciate e consolati all'estero, in base alle esigenze e all'esperienza accumulata direttamente sul territorio, valutare periodicamente la necessità di adeguare la struttura della propria rete, proponendo l'eventuale nomina di funzionari onorari.
  Rileva che la loro presenza è tradizionalmente concentrata soprattutto nei Paesi a forte immigrazione italiana – sia come fenomeno storico, ad esempio l'America Latina, sia come destinazione della cosiddetta «nuova mobilità», ad esempio il Regno Unito – e in quelli interessati da consistenti flussi turistici dal nostro Paese. Vi sono, infine, diversi Uffici onorari in Paesi ove non è presente una nostra Ambasciata.
  Osserva che la Farnesina e la rete diplomatico-consolare di carriera valorizzano sempre più il ruolo degli Uffici consolari onorari, condividendo con essi informazioni, istruzioni e buone pratiche, anche con periodiche riunioni di coordinamento.
  Ricorda la recente inaugurazione di un primo ciclo di videoconferenze, tenute nei mesi di marzo e aprile, che hanno coinvolto 58 Uffici consolari onorari di Paesi europei, ovvero il 15 per cento circa del totale. Ribadisce l'impegno a continuare tale iniziativa, estendendola a tutta la rete, prospettando l'avvio di un processo di formazione continua a favore degli Uffici consolari onorari, ad esempio consentendo l'accesso alle video-lezioni in materia consolare, sinora disponibili solo per il personale di ruolo del MAECI.
  Segnala che recentemente, inoltre, gli Uffici onorari sono stati dotati di indirizzi di posta elettronica istituzionali e dedicati, anche al fine di conferire maggiore uniformità e autorevolezza nell'interazione con l'utenza e le Istituzioni.
  Un progetto particolarmente efficace e apprezzato dall'utenza è quello del cosiddetto «funzionario itinerante», finalizzato al dispiegamento presso gli uffici consolari onorari di postazioni mobili per la captazione dei dati biometrici ai fini del rilascio del passaporto. Rileva che è ora in corso con l'Istituto Poligrafico Zecca dello Stato un'interlocuzione finalizzata all'acquisizione di ulteriori dispositivi, che saranno poi distribuiti in base alla effettiva necessità delle Sedi.
  Venendo al tema delle risorse finanziarie, segnala che i funzionari onorari non ricevono compensi ma possono richiedere un contributo per le spese di ufficio e di rappresentanza.
  Osserva che negli ultimi anni le risorse a tal fine messe a disposizione della Farnesina all'inizio dell'esercizio finanziario non sono state tuttavia sufficienti per le esigenze della rete. Si è pertanto dovuto ricorrere, in corso d'anno, a fondi provenienti da altri capitoli di spesa del MAECI. In proposito, prospetta la possibilità di Pag. 36avviare una riflessione con le altre Amministrazioni competenti per l'individuazione di soluzioni che rendano strutturali tali finanziamenti, anche a beneficio della tempestività e della regolarità dei corrispondenti flussi di pagamento verso i titolari degli uffici onorari.
  Sottolinea che l'attuale assetto normativo prevede, inoltre, il rimborso diretto, da parte degli Uffici sovraordinati di prima categoria, di alcune specifiche spese tassativamente individuate (ovvero quelle postali, telegrafiche, telefoniche, e per sussidi ai connazionali). L'eventuale introduzione di ulteriori categorie di spesa da ammettere a rimborso diretto, oltre a richiedere una modifica dell'articolo 72 del D.P.R. n. 18 del 1967, rischierebbe di incidere direttamente sull'equilibrio finanziario delle Sedi di prima categoria, comportando al contempo un ulteriore appesantimento delle procedure burocratiche in capo agli Uffici onorari, a causa delle rigide regole che normano la contabilità di Stato. Peraltro alcune di queste fattispecie – spese di rappresentanza, uso di sedi – sono già «rendicontabili» a valere sul contributo forfettario eventualmente concesso dal MAECI.
  Evidenzia che l'introduzione, qualche anno fa, della rendicontazione delle spese a giustificazione del contributo forfettario percepito, può già costituire un aggravio delle attività dei funzionari onorari, nonché delle Sedi sovraordinate di prima categoria, adibite al loro controllo. Invita però a non dimenticare la ratio di tale obbligo, che origina da una esplicita richiesta degli Organi di controllo, finalizzata alla creazione di un sistema più chiaro e trasparente, che vada al di là della mera autocertificazione delle spese sostenute da parte del funzionario onorario, come accadeva in precedenza. Tanto premesso, ribadisce che la Farnesina è comunque disponibile, nell'ambito del dialogo continuo con i Consoli onorari, a valutare eventuali proposte volte al miglioramento delle procedure attualmente in vigore, al fine di rendere più snella ed efficace l'erogazione dei contributi alla rete onoraria.
  Quanto infine all'opportunità di innalzare il limite di età per lo svolgimento delle funzioni onorarie – che è fissato attualmente per legge a settanta anni – rileva la necessità di bilanciare, nella valutazione, il vantaggio che in alcuni specifici casi eccezionali potrebbe derivare dalla possibilità di continuare ad avvalersi per un periodo limitato dell'operato di funzionari già esperti, con l'esigenza di mantenere la prospettiva di un naturale ricambio generazionale. D'altro canto, una prolungata permanenza nelle funzioni può portare – come è naturale – a casi di parziale inattività o anche al semplice esaurimento della spinta propulsiva e delle motivazioni che avevano portato, in origine, alla candidatura per una carica onoraria di questo tipo, che per sua natura richiede un costante impegno in termini di tempo e lavoro.

  Elisa SIRAGUSA (MISTO), intervenendo da remoto, esprime apprezzamento per l'iniziativa delle colleghe Schirò e La Marca, nonché per le osservazioni del Sottosegretario Della Vedova. Tuttavia, esprimendo riserve sulla ratio della proposta di elevare a 75 anni il limite di età compatibile con la nomina all'incarico di console onorario e di reintrodurre il sistema di rendicontazione forfettaria delle spese, rileva l'opportunità di approfondire tali profili critici attraverso un apposito ciclo di audizioni, eventualmente anche nella sede di un Comitato permanente.

  Francesca LA MARCA (PD) rileva che il limite dei 70 anni, introdotto nel 1967, risulta ormai del tutto anacronistico e inadeguato e dunque la proposta di elevare la soglia 75 anni risulta del tutto legittima giustificata. Quanto alla reintroduzione del rimborso forfettario, ribadisce che si tratta di una misura opportuna ai fini di ridurre l'onere amministrativo che attualmente grava sui consoli onorari.

  Piero FASSINO, presidente, ricordando che tra le norme approvate in sede di legge di bilancio per il 2021 è previsto anche l'incremento delle risorse destinate al personale consolare, evidenzia che lo svolgimento di un ciclo audizioni si inserirebbe in un calendario dei lavori della commissione Pag. 37 molto intenso; peraltro, osserva che le valutazioni svolte dal Governo nel corso della seduta odierna costituiscono di per sé un esauriente approfondimento della materia, che potrebbe essere ulteriormente sviluppato con l'audizione di rappresentanti della competente Direzione Generale del Ministero degli affari esteri della cooperazione internazionale.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.15.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 29 aprile 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 10.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

5-05782 Zardini: Sulla soluzione del conflitto etnico in Togo.

  Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Diego ZARDINI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo, puntuale e precisa, che evidenzia la situazione tuttora critica in cui versa il Togo, in un contesto che registra, tuttavia, taluni progressi, grazie anche dalla pressione esercitata dalla comunità internazionale.

  Piero FASSINO (PD), presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 10.20.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Giovedì 29 aprile 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO.

  La seduta comincia alle 10.20.

Sulla costituzione di Comitati permanenti.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione ha concordato all'unanimità sull'opportunità di istituire – ai sensi dell'articolo 22, comma 4, del regolamento e nell'ambito delle materie di competenza della Commissione ai sensi dell'articolo 22 del regolamento e delle circolari della Presidenza della Camera del 17 dicembre 1987, del 16 ottobre 1996 e del 16 luglio 2001 – i seguenti sette Comitati permanenti: il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo; il Comitato permanente sull'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; il Comitato permanente sulla politica estera e sulle relazioni esterne dell'Unione europea; il Comitato permanente sugli italiani nel mondo e sulla promozione del sistema Paese; il Comitato permanente sulla politica estera per il Mediterraneo e l'Africa; il Comitato permanente sul commercio internazionale; il Comitato permanente sulla politica estera per l'America Latina.
  Al riguardo, rammenta che i Comitati permanenti rappresentano articolazioni interne alla Commissione, la cui attività è soggetta alla programmazione da parte dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, della Commissione e che non è ammessa sovrapposizione né tra i lavori della Commissione e quella dei Comitati, né tra quella di un Comitato e dell'altro; i Comitati possono tuttavia svolgere audizioni in sede congiunta tra di loro. Pag. 38
  Segnala che le sedute dei Comitati si svolgono nella stessa aula della Commissione. Non sono possibili riunioni congiunte di un Comitato con altre Commissioni, né con Comitati permanenti di altre Commissioni.
  Ricorda, altresì, che, per qualsivoglia regolamentare, la Presidenza del Comitato è tenuta ad informare la Presidenza della Commissione che, se necessario, provvede a consultare la Presidenza della Camera per le decisioni di competenza.
  Per analoghe ragioni resta radicata presso la Presidenza della Commissione la titolarità dei rapporti con l'esterno, sia quanto agli altri organi della Camera sia quanto a soggetti esterni.
  In merito alle attività ad essi delegate, sottolinea che i Comitati non hanno capacità deliberativa. Su delega della Commissione, svolgono attività di carattere conoscitivo, istruttorio e preparatorio rispetto ai lavori della Commissione.
  Per prassi consolidata, ai Comitati permanenti è affidato lo svolgimento di audizioni, formali e informali, di indagini conoscitive, nonché l'esame istruttorio di provvedimenti e atti da sottoporre al successivo esame e deliberazione da parte della Commissione.
  Evidenzia che, come già in precedenza, ai Comitati permanenti sarà in particolare delegato lo svolgimento delle indagini conoscitive, ferma restando in capo alla Commissione ogni deliberazione su documenti intermedi o conclusivi, nonché la facoltà di avocare a sé in qualunque momento lo svolgimento di specifiche audizioni, missioni o sopralluoghi da tenersi in tali ambiti.
  Quanto alla loro composizione, che è soggetta al criterio di rappresentatività e di proporzionalità tra tutti i Gruppi, alla luce di quanto convenuto in modo unanime in sede di Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, della Commissione, comunica quindi che il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo nel mondo risulta così composto: per il gruppo Movimento 5 Stelle, i deputati Berti, Del Re, Emiliozzi, Grande ed Olgiati; per il gruppo Lega, i deputati Coin, Comencini, Formentini e Zoffili; per il gruppo Partito Democratico i deputati Boldrini, Quartapelle Procopio e Delrio; per il gruppo Forza Italia, i deputati Battilocchio e Valentini; per il gruppo Italia Viva, il deputato Librandi; per il gruppo Fratelli d'Italia, il deputato Delmastro delle Vedove; per il gruppo Liberi e Uguali il deputato Palazzotto e per il gruppo Misto i deputati Osvaldo Napoli e Siragusa.
  Il Comitato permanente sull'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile risulta così composto: per il gruppo Movimento 5 Stelle, i deputati Del Re, Di Stasio, Grande, Marino e Spadoni; per il gruppo Lega, i deputati Coin, Comencini e Formentini; per il gruppo Partito Democratico i deputati Boldrini, Delrio e La Marca; per il gruppo Forza Italia, i deputati Battilocchio, Cappellacci e Orsini; per il gruppo Italia Viva, il deputato Migliore; per il gruppo Fratelli d'Italia, il deputato Cirielli; per il gruppo Liberi e Uguali il deputato Palazzotto e per il gruppo Misto i deputati Borghese e Osvaldo Napoli.
  Il Comitato permanente sulla politica estera e sulle relazioni esterne dell'Unione europea risulta così composto: per il gruppo Movimento 5 Stelle, i deputati Del Grosso, Fantinati, Grande e Olgiati; per il gruppo Lega, i deputati Coin, Lorenzato e Snider; per il gruppo Partito Democratico i deputati Boccia, Boldrini e Delrio; per il gruppo Forza Italia, i deputati Battilocchio, Cappellacci e Orsini; per il gruppo Italia Viva, il deputato Migliore; per il gruppo Fratelli d'Italia, il deputato Cirielli; per il gruppo Liberi e Uguali il deputato Palazzotto e per il gruppo Misto i deputati Cabras e Siragusa.
  Il Comitato permanente sugli italiani nel mondo e sulla promozione del sistema Paese risulta così composto: per il gruppo Movimento 5 Stelle, i deputati Buffagni, Di Stasio, Grande e Marino; per il gruppo Lega, i deputati Billi, Cecchetti, Lorenzato e Zoffili; per il gruppo Partito Democratico i deputati Boccia e La Marca; per il gruppo Forza Italia, i deputati Fitzgerald Nissoli e Valentini; per il gruppo Italia Viva, il deputato Migliore; per il gruppo Fratelli d'Italia, il deputato Cirielli; per il gruppo Pag. 39Liberi e Uguali il deputato Palazzotto e per il gruppo Misto i deputati Borghese e Cabras.
  Il Comitato permanente sulla politica estera per il Mediterraneo e l'Africa risulta così composto: per il gruppo Movimento 5 Stelle, i deputati Berti, Di Stasio, Grande e Marino; per il gruppo Lega, i deputati Comencini, Formentini, Picchi e Zoffili; per il gruppo Partito Democratico i deputati Quartapelle Procopio e Delrio; per il gruppo Forza Italia, i deputati Orsini e Valentini; per il gruppo Italia Viva, i deputati Migliore e Librandi; per il gruppo Fratelli d'Italia, il deputato Delmastro delle Vedove; per il gruppo Liberi e Uguali il deputato Palazzotto e per il gruppo Misto i deputati Ermellino, Lupi e Osvaldo Napoli.
  Il Comitato permanente sul commercio internazionale risulta così composto: per il gruppo Movimento 5 Stelle, i deputati Berti, Buffagni, Di Stasio, Emiliozzi e Fantinati; per il gruppo Lega, i deputati Cecchetti, Picchi e Ribolla; per il gruppo Partito Democratico i deputati Boccia a La Marca; per il gruppo Forza Italia, i deputati Biancofiore, Fitzgerald Nissoli e Orsini; per il gruppo Italia Viva, il deputato Migliore; per il gruppo Fratelli d'Italia, i deputati Delmastro delle Vedove e Cirielli; per il gruppo Liberi e Uguali il deputato Palazzotto e per il gruppo Misto i deputati Ermellino e Osvaldo Napoli.
  Il Comitato permanente sulla politica estera per l'America Latina risulta così composto: per il gruppo Movimento 5 Stelle, i deputati Di Stasio, Del Grosso, Emiliozzi, Grande e Olgiati; per il gruppo Lega, i deputati Lorenzato e Zoffili; per il gruppo Partito Democratico i deputati Boldrini e Delrio; per il gruppo Forza Italia, i deputati Battilocchio e Valentini; per il gruppo Italia Viva, il deputato Migliore; per il gruppo Fratelli d'Italia, i deputati Delmastro delle Vedove e Cirielli; per il gruppo Liberi e Uguali il deputato Palazzotto e per il gruppo Misto i deputati Borghese e Cabras.
  Comunica, altresì, che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, della Commissione ha concordato, all'unanimità, la seguente composizione degli Uffici di presidenza dei predetti Comitati permanenti:

   Comitato permanente sui diritti umani nel mondo: Laura Boldrini (PD), presidente; Vito Comencini (Lega), vicepresidente; Erasmo Palazzotto (LEU), segretario;

   Comitato permanente sull'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: Emanuela Claudia Del Re (M5S), presidente; Alessandro Battilocchio (FI), vicepresidente; Francesca La Marca (PD), segretario;

   Comitato permanente sulla politica estera e sulle relazioni esterne dell'Unione europea: Andrea Orsini (FI), presidente; Graziano Delrio (PD), vicepresidente; Edmondo Cirielli (FdI), segretario;

   Comitato permanente sugli italiani nel mondo e sulla promozione del sistema Paese: Simone Billi (Lega), presidente; Gianfranco Librandi (IV), vicepresidente; Elisa Siragusa (Misto), segretario;

   Comitato permanente sulla politica estera per il Mediterraneo e per l'Africa: Gennaro Migliore (IV), presidente; Alessandra Ermellino (Misto), vicepresidente; Guglielmo Picchi (Lega), segretario;

   Comitato permanente sul commercio internazionale: Delmastro Delle Vedove (FDI), presidente; Mirella Emiliozzi (M5S), vicepresidente; Fucsia Fitzgerald Nissoli (FI), segretario;

   Comitato permanente sulla politica estera per l'America Latina: Maurizio Lupi (Misto), presidente; Edmondo Cirielli (FDI), vicepresidente; Riccardo Olgiati (M5S), segretario;

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   Formula, infine, i migliori auguri di buon lavoro ai colleghi chiamati ai suddetti incarichi.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 10.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 29 aprile 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.25 alle 10.30.