CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 22 aprile 2021
572.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 17

SEDE REFERENTE

  Giovedì 22 aprile 2021. — Presidenza del vicepresidente Fausto RACITI, indi del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 9.50.

DL 25/2021: Disposizioni urgenti per il differimento di consultazioni elettorali per l'anno 2021.
C. 3002 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 21 aprile 2021.

  Fausto RACITI, presidente, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, nella riunione di ieri, ha fissato la conclusione dell'esame in sede referente entro le ore 20 di oggi: pertanto, allo scadere di tale termine la Presidenza si riserva di porre in votazione la proposta di conferire alla relatrice il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento, anche qualora non si fosse concluso l'esame delle proposte emendative.
  Avverte quindi che l'esame riprenderà dall'emendamento Montaruli 1.52.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.52.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo sull'emendamento Montaruli 1.53, di cui è cofirmatario e richiamandosi alle considerazioni da lui svolte nella seduta di ieri, osserva che la decisione di rinviare le tornate elettorali in scadenza ad una finestra temporale tra settembre e ottobre è, a suo giudizio, la dimostrazione che il Governo è condizionato dalle difficoltà di una parte della maggioranza, in particolare del Partito Democratico, non in grado in questo momento di affrontare prove elettorali. Infatti, il rinvio delle scadenze deciso per l'anno in corso presenta differenze rispetto a quello deciso per il 2020, anche nelle procedure seguite. Ricorda, infatti, che in quella occasione il Ministero dell'interno trasmise il verbale del Comitato tecnico-scientifico in cui si argomentava la opportunità Pag. 18 del rinvio, mentre, relativamente al decreto-legge in esame il Governo non dà alcuna indicazione argomentata dal punto di vista medico. Tale circostanza è ancora più inaccettabile se si pensa che il Governo medesimo permette che si proceda a elezioni di organi di partito e di associazioni, che potrebbero essere occasione di contagio.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.53.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo sull'emendamento Montaruli 1.143, di cui è cofirmatario, rileva come esso, al pari di altri presentati dalla sua parte politica, intenda proporre la possibilità di fissare scadenze elettorali differenziate a seconda delle esigenze degli enti territoriali interessati.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.143.

  Fausto RACITI, presidente, ricorda che gli emendamenti da Prisco 1.9 a Prisco 1.198, come già ricordato in precedenza, sono riconducibili al medesimo principio comune, consistente nell'individuazione di una specifica finestra elettorale (dal 15 giugno al 15 luglio 2021), in deroga a quella individuata dal decreto-legge, per alcuni comuni indicati da ciascun emendamento.
  Avverto quindi che sarà posto in votazione il principio emendativo comune ai predetti emendamenti e, qualora esso venga respinto, si intenderanno respinti anche tutti gli emendamenti che lo presuppongono, mentre, nel caso di approvazione del principio, sarà posto in votazione ciascun emendamento ad esso riconducibile.

  Emanuele PRISCO (FDI) rinnova la contrarietà, già espressa in occasione della riunione dell'ufficio di presidenza, al ricorso allo strumento della votazione del principio emendativo per quanto attiene agli emendamenti da 1.9 a 1.198.
  Rileva infatti come tale decisione procedurale sia in contraddizione con quanto deciso in un'analoga occasione qualche mese fa, quando le singole proposte emendative, pur riconducibili ad un principio comune, furono esaminate singolarmente sia dalla Commissione sia dall'Assemblea. Del resto, le proposte in esame propongono scadenze elettorali parametrate alle caratteristiche e alle esigenze dei singoli comuni, tanto più che, a differenza del rinvio disposto nel 2020, il decreto-legge in esame non fissa una data precisa bensì una finestra temporale entro la quale si possono svolgere le elezioni amministrative.
  Ancora una volta, a suo giudizio, si dimostra che il Governo è condizionato dalle difficoltà delle forze politiche che lo sostengono, non in grado in questo momento di sostenere una prova elettorale.

  Wanda FERRO (FDI), condividendo le considerazioni del deputato Prisco, ritiene che non sia possibile non tenere conto delle differenze tra le singole realtà territoriali. È un principio che la sua parte politica intende difendere, al di là dell'interesse di parte, permettendo l'effettuazione immediata delle elezioni anche laddove, come in Calabria, il centrodestra è alla guida delle istituzioni regionali.
  Auspica, pertanto, che la Presidenza torni sulla sua decisione, permettendo l'esame approfondito delle singole proposte emendative.

  Augusta MONTARULI (FDI) ritiene che la votazione per linea di principio sia una scelta politica adottata dalla maggioranza per affossare le proposte di Fratelli d'Italia, che, al contrario, meritano di essere discusse singolarmente, riguardando comuni, di cui cita numerosi esempi, dalle diverse specificità ed esigenze, per i quali un'unica scadenza elettorale non sarebbe la soluzione migliore.
  Rileva quindi come non sia stata condotta alcuna valutazione dell'impatto del rinvio delle elezioni sul personale di ciascun comune, che sarà impegnato negli adempimenti del procedimento elettorale preparatorio durante il periodo estivo.
  Osserva come si sarebbe potuta comunque operare una valutazione differenziata se non per ciascun comune quanto meno per ciascuna provincia. Pag. 19
  Sottolinea, inoltre, come la presentazione delle candidature durante il periodo estivo potrebbe comportare in molti comuni difficoltà nella formazione delle liste e come anche tale aspetto avrebbe dovuto costituire oggetto di una valutazione differenziata.
  Rileva altresì come il quadro epidemiologico, che costituisce la motivazione del rinvio delle elezioni, non sia omogeneo in tutto il territorio nazionale e come dunque anche sotto tale profilo sarebbe necessaria una valutazione differenziata che tenga conto della situazione di ciascun territorio, e preannuncia che i presentatori delle liste di Fratelli d'Italia chiederanno in ciascun ente interessato la motivazione, con specifico riferimento a ciascun comune, del ritardo nell'indizione delle elezioni rispetto alla scadenza naturale.
  In tale contesto osserva come sarebbe stato doveroso procedere all'audizione dei sindaci di tutti i comuni interessati e ritiene inammissibile che ai cittadini non sia stato neppure consentito, per il tramite dei propri rappresentanti, di manifestare il proprio dissenso rispetto a una decisione che comporta la compressione del loro diritto di elettorato attivo e passivo.
  Ritiene che il provvedimento in esame, il quale cade in un momento in cui gli italiani continuano a essere oggetto di misure restrittive in gran parte sproporzionate, peraltro imposte da un Governo sorretto da una maggioranza eterogenea nella quale già si manifestano vistose divisioni, avrebbe meritato ben altra mobilitazione, anche tenuto conto del fatto che le norme del decreto-legge, relativo non soltanto alle elezioni comunali ma anche a quelle regionali, coinvolge un numero notevole di cittadini.
  Osserva come lo slittamento delle elezioni avrà peraltro ricadute negative sulla ripresa delle attività scolastiche e del turismo e stigmatizza il fatto che tale slittamento, così come numerose altre misure adottate nel corso della pandemia, non si fondi su dati scientifici attendibili.
  Raccomanda conclusivamente l'approvazione del principio comune in esame, nel rispetto dell'Italia dei comuni, vale a dire del pluralismo delle comunità territoriali, che costituisce una caratteristica essenziale del nostro Paese.

  La Commissione respinge il principio emendativo comune agli emendamenti da Prisco 1.9 a Prisco 1.198, consistente nell'individuazione di una specifica finestra elettorale (dal 15 giugno al 15 luglio 2021), in deroga a quella individuata dal decreto-legge, per alcuni comuni indicati da ciascun emendamento.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, a seguito della reiezione del principio emendativo comune agli emendamenti da Prisco 1.9 a Prisco 1.198, essi si intendono respinti.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustra l'emendamento Montaruli 1.128, di cui è cofirmatario, facendo notare come esso miri a escludere dal rinvio le consultazioni elettorali suppletive per i seggi della Camera e del Senato nonché alcune elezioni amministrative, tra cui quelle nei comuni i cui organi sono stati sciolti per fenomeni di infiltrazione mafiosa.
  Ritiene che con il provvedimento in esame la maggioranza determini un'alterazione dei principi democratici, dal momento che si impedisce di far svolgere le elezioni politiche suppletive, che potrebbero, a suo avviso, rafforzare l'opposizione, e si sancisca la sconfitta dello Stato rispetto al contrasto alla criminalità organizzata, tanto che si espongono i territori più fragili ad una gestione commissariale. Ritiene che il Paese meriti un governo coeso e forte per fronteggiare le tante problematiche determinate dalla pandemia, nonché per attuare quelle riforme, come quella della giustizia, di cui i cittadini hanno bisogno. Evidenzia, peraltro, come le ultime misure assunte dal Governo non ristorino in modo adeguato le tante categorie penalizzate dall'emergenza epidemiologica e sembrino una presa in giro, dal momento che non determinano alcuna reale riapertura delle attività.
  Evidenzia, in conclusione, che alla base del rinvio delle consultazioni elettorali non vi è alcuna seria motivazione scientifica, Pag. 20ma solo la volontà politica di prendere tempo, confermandosi peraltro il fallimento delle misure di contrasto alla pandemia.

  Augusta MONTARULI (FDI), dopo aver evidenziato come ciò che ha tenuto unita la maggioranza attuale sia stata unicamente la volontà di mantenere le proprie posizioni di potere, evocandosi solo strumentalmente il tema dell'impossibilità delle elezioni politiche a causa dell'emergenza pandemica, osserva che ciò è oggi contraddetto dalla previsione di una finestra elettorale per le suppletive, probabilmente individuata appositamente per rafforzare la propria compagine di governo.
  Ritiene poi grave il rinvio delle elezioni amministrative nei comuni i cui organi sono stati sciolti per fenomeni di infiltrazione mafiosa, facendo notare che il Governo, con tale misura, rischia di favorire l'avanzamento della criminalità organizzata, che spesso fa proprio affidamento proprio sulla presenza di gestioni commissariali deboli.
  Evidenzia peraltro che la stessa inefficacia delle misure di contrasto alla pandemia, inadeguate a garantire una ripresa economica e a ristorare le categorie produttive – tra i quali richiama i ristoratori, per i quali non si dispone alcuna reale riapertura – determina un aumento del rischio di tale condizionamento mafioso, incrementando le probabilità che gli imprenditori rimangano vittime dell'usura. Osserva quindi come il rinvio di tali elezioni lanci un segnale di arretramento dello Stato di fronte a fenomeni che andrebbero contrastati in modo efficace, sancendo il principio che il Governo non ha l'autorevolezza per ripristinare la legalità e per garantire lo svolgimento quanto prima di elezioni pulite e regolari.

  Wanda FERRO (FDI) si associa alle considerazioni già svolte dai deputati Prisco e Montaruli, facendo notare come si espongano i territori più fragili al rischio dell'infiltrazione mafiosa, che sembra ormai non coinvolgere non solo il meridione, ma anche altre zone del Paese, tra cui richiama la Toscana e l'Emilia Romagna.
  Dopo aver evidenziato che la gestione commissariale non appare sempre in grado di fronteggiare tali fenomeni, ritiene necessario che il Governo favorisca il rinnovo democratico di tali organi e ripristini la legalità attraverso interventi efficaci, ad esempio istituendo una banca dati che garantisca la trasparenza delle liste. Ha quindi l'impressione che il Governo arretri di fronte a certi fenomeni di criminalità organizzata e preferisca prendere tempo per ragioni di convenienza politica.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.128.

  Augusta MONTARULI (FDI), intervenendo sul suo emendamento 1.132, ritiene che la sostituzione, al comma 1, lettera b), della parola «turno», che suggerisce una data precisa, con la parola più generica «periodo», sia necessaria per chiarire che il Governo ha deciso lo slittamento delle elezioni senza avere preventivamente verificato né la permanenza del quadro epidemiologico né quali siano gli organi in scadenza che devono essere rinnovati. Fratelli d'Italia, fortemente contraria allo spostamento delle elezioni, ritenendo che l'esercizio del diritto al voto non sia comprimibile, propone, pertanto, una modifica sostanziale che, per il suo equilibrio, può essere condivisa anche dalle forze della maggioranza. Infatti, la previsione di una finestra temporale permetterebbe di limitare l'eccezione alla regola solo alle realtà il cui quadro epidemiologico sconsiglia l'effettuazione delle elezioni.
  Raccomanda, pertanto, l'accoglimento della sua proposta emendativa, segnalando che, in caso contrario, fra cinque anni il rinnovo degli organi sarebbe necessariamente in autunno e non, come da una prassi basata su solide motivazioni economiche, in primavera, a meno che non si approvi una norma di carattere transitorio che fissi lo svolgimento delle elezioni successive nel periodo più consono dei mesi primaverili.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.132.

Pag. 21

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo sull'emendamento Montaruli 1.139, di cui è cofirmatario, osserva che esso, come altri presentati dalla sua parte politica, riguarda lo slittamento delle elezioni suppletive della Camera e del Senato, deciso, come detto in precedenza, per le difficoltà della maggioranza, in particolare, del Partito Democratico, che si scaricano sul Governo. Infatti, eventuali elezioni suppletive, se svolte in questo momento, potrebbero determinare una diversa composizione del Parlamento, specialmente al Senato. Fratelli d'Italia afferma quindi con forza che l'esercizio del diritto di voto sia irrinunciabile e alla base di una democrazia sana, come dimostra Israele che, pur in piena pandemia, è andata al voto per ben due volte, riuscendo, nel contempo, ad avviare e concludere con successo una campagna vaccinale che ha permesso la riapertura delle attività economiche e la ripresa della vita sociale.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.139.

  Augusta MONTARULI (FDI), intervenendo sul suo emendamento 1.138, osserva come il decreto-legge indichi una scadenza elettorale prima ancora che si determini la necessità del rinnovo degli organi, contravvenendo, a suo giudizio, a un principio generale, sulla base del quale si verifica prima la scadenza degli organi e dopo l'individuazione della data del loro rinnovo. Indicando, quindi, una data antecedente al 1° luglio 2021, come fanno le proposte emendative di Fratelli d'Italia, si evita che la norma si presti a future impugnazioni, riguardando esclusivamente le cessazioni dal mandato parlamentare che si sono verificate prima dell'adozione del decreto-legge. In tale modo, si scongiura il pericolo di condizionare la composizione della Camera e del Senato alle esigenze della maggioranza, salvaguardando i principi della democrazia.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.138.

  Augusta MONTARULI (FDI) illustra il suo emendamento 1.137, volto, come i precedenti, a ripristinare il principio della subordinazione dell'indicazione della data delle elezioni all'effettiva scadenza degli organi. Trattandosi delle elezioni suppletive della Camera e del Senato, l'emendamento in esame intende salvaguardare il corretto funzionamento degli organi costituzionali, sottraendoli agli interessi di parte.
  Ricorda, infatti, che al Senato il Governo può contare su una maggioranza instabile, che potrebbe ridursi ulteriormente se si effettuassero ora le elezioni suppletive. Sarebbe, a suo giudizio, una mistificazione intollerabile e ai limiti dell'illecito, che Fratelli d'Italia non intende avallare.

  Wanda FERRO (FDI), intervenendo sull'emendamento Montaruli 1.37, di cui è cofirmataria, giudica incomprensibile l'atteggiamento di chiusura del Governo e della maggioranza rispetto all'ipotesi di un ulteriore approfondimento. Ricorda, infatti, come si tratti di un tema delicato, relativo allo svolgimento delle elezioni suppletive per la Camera e il Senato, e come il testo proposto si presti a rilievi di illegittimità costituzionale, e stigmatizza l'atteggiamento della maggioranza, la quale, anziché rispondere nel merito alle questioni poste, sembra interessata a ingaggiare una mera prova di forza.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.137.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione è immediatamente convocato, e sospende pertanto la seduta, che riprenderà al termine della riunione dell'ufficio di presidenza.

  La seduta, sospesa alle 11.55, è ripresa alle 12.

  Augusta MONTARULI (FDI), intervenendo sul suo emendamento 1.135, rileva come l'indicazione del periodo di svolgimento di elezioni per l'indizione delle quali ancora non si sono determinate le condizioni Pag. 22 dia luogo a manipolazioni e a pratiche inaccettabili.
  Rileva, infatti, come in un contesto istituzionale in cui, contrariamente a quanto sarebbe auspicabile, la maggioranza di Governo non è indicata direttamente dagli elettori né resta inalterata per tutta la legislatura, bensì si forma e muta a seguito di cambiamenti di schieramento, o anche di sostituzioni di parlamentari a seguito di dimissioni, le elezioni suppletive, specie laddove, come al Senato, i margini siano esigui, possano determinare un cambiamento di maggioranza.
  Ribadisce pertanto l'invito a un'ulteriore riflessione, al fine di evitare di creare un precedente pericoloso.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.135.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo sull'emendamento Montaruli 1.134 e associandosi al precedente intervento della deputata Montaruli, rileva come anch'esso vada nella direzione di garantire elementi di certezza circa le consultazioni elettorali il cui svolgimento viene rinviato.
  Ribadisce il fatto che il rinvio delle elezioni non risulta motivato sulla base delle evidenze scientifiche.
  Stigmatizza quindi la condotta della Presidenza che, con il sostegno della maggioranza, ha compresso in modo inaccettabile i tempi della discussione e rileva come, alla luce di tali decisioni, perdano credibilità le critiche spesso rivolte ad altri Paesi, relative all'asserito scarso rispetto delle regole democratiche, dal momento che tali regole non vengono rispettate dall'attuale maggioranza, che pure sovente si associa alle predette critiche.
  Ritiene che sulle scelte in materia elettorale e per tutto ciò che attiene al funzionamento delle istituzioni sia necessaria la massima condivisione possibile, altrimenti tali scelte si traducono in meri atti di prepotenza da parte della maggioranza.
  Ricorda come siano in vigore, senza essere sorrette da adeguate motivazioni, misure restrittive delle libertà individuali e come ora si vogliano rinviare anche le eventuali elezioni di membri del Parlamento che dovessero in futuro rendersi necessarie.
  Richiama quindi la battaglia condotta dal centrodestra all'inizio della pandemia per la riapertura del Parlamento, che di fatto era stato chiuso con il pretesto dell'emergenza sanitaria, nonché gli interventi di diversi giuristi, tra cui l'allora Presidente della Corte costituzionale e attuale Ministra della giustizia, Cartabia, sul ricorso ai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per introdurre misure restrittive dei diritti costituzionali.
  Sottolinea pertanto come la democrazia non possa tradursi nella mera imposizione delle scelte della maggioranza e che occorra difendere la Repubblica e le istituzioni dalle prevaricazioni delle maggioranze di volta in volta al Governo.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.134.

  Augusta MONTARULI (FDI), intervenendo sul suo emendamento 1.136, rileva come esso riassuma il senso delle precedenti proposte emendative, prevedendo che le condizioni per lo svolgimento delle elezioni non possano verificarsi successivamente alla promulgazione dell'atto legislativo che ne dispone il rinvio.
  Ritiene, infatti, che non si possa prevedere il rinvio del termine per l'indizione delle elezioni per il rinnovo di mandati che non siano in scadenza o vacanti al momento della promulgazione dell'atto legislativo che stabilisce il rinvio, in quanto ciò costituirebbe un precedente pericoloso, atteso che consentirebbe di decidere la data delle elezioni in modo arbitrario.
  Alla luce di tali considerazioni, invita la maggioranza a un'ulteriore riflessione sull'emendamento in esame.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Montaruli 1.136, 1.133, 1.140, 1.141, 1.142, 1.145 e 1.144.

  Augusta MONTARULI (FDI), intervenendo sul suo emendamento 1.146, rileva come esso si riferisca alle elezioni comunali Pag. 23che debbono svolgersi per motivi diversi dalla scadenza del mandato, prevedendo l'anticipazione a una data antecedente a quella dell'entrata in vigore della legge di conversione del termine entro il quale debbono verificarsi le condizioni che rendono necessario il rinnovo.
  Rileva, infatti, come tali condizioni nella maggior parte dei casi si verifichino a seguito dello scioglimento del consiglio per motivi politici e come il testo in esame, prevedendo che tali condizioni debbano verificarsi entro il 27 luglio, si presti a manovre politiche volte a provocare l'immediato rinnovo del consiglio. Ricorda, infatti, come tra lo scioglimento e il rinnovo del consiglio trascorrano normalmente alcuni mesi e come, diversamente, il provvedimento in esame preveda di fatto l'immediato rinnovo dei consigli sciolti a ridosso del termine del 27 luglio, consentendo in tal modo a minoranze politiche di determinare a proprio piacimento la data delle elezioni.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Montaruli 1.146, 1.147, 1.150 e 1.148.

  Fausto RACITI, presidente, ricorda che l'emendamento Montaruli 1.149 non sarà posto in votazione in quanto di carattere formale.

  Emanuele PRISCO (FDI) contesta che l'emendamento Montaruli 1.149 abbia carattere meramente formale e chiede che sia posto in votazione.

  Fausto RACITI, presidente, a seguito di un ulteriore approfondimento del contenuto dell'emendamento, ritiene che la richiesta del deputato Prisco possa essere accolta.

  Emanuele PRISCO (FDI) rileva come l'emendamento Montaruli 1.149 sia volto a sostituire la parola «emergenza» con la parola «crisi», sottolineando come l'emergenza sottenda l'insorgere di una situazione imprevista e imprevedibile, mentre la crisi fa riferimento a una situazione strutturale.
  Osserva quindi come, nel caso della pandemia, l'iniziale situazione di emergenza sia evoluta in una situazione di crisi a causa dei ritardi e dell'incapacità del Governo, e cita in particolare la mancata organizzazione della campagna vaccinale, in ordine alla quale non è stato fornito neppure adeguato supporto alle regioni, la mancanza di autonomia dall'Unione europea nell'approvvigionamento dei vaccini, nonché il mancato potenziamento dei servizi di trasporto.
  Evidenza, in conclusione, come l'emendamento Montaruli 1.149 ben rappresenti la situazione di crisi strutturale in cui il Governo ha gettato il Paese con le sue politiche inefficaci.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.149.

  Augusta MONTARULI (FDI), nel raccomandare l'approvazione del suo emendamento 1-bis.6, osserva che o la maggioranza intende ammettere la totale inefficacia del suo piano vaccinale nonché delle misure di contrasto alla pandemia oppure sta palesemente utilizzando l'argomento dell'emergenza epidemiologica per comprimere il diritto al voto dei cittadini.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Montaruli 1-bis.6 e 1-bis.7.

  Augusta MONTARULI (FDI), illustrando il suo emendamento 1-bis.9, evidenzia come, ove l'intenzione della maggioranza fosse realmente quella di facilitare la presentazione dell'atto di designazione dei rappresentanti di lista, tale proposta emendativa avrebbe una reale portata semplificativa. Rileva, invece, come il Governo intenda solo differire le consultazioni elettorali per finalità politiche, in tal modo danneggiando strategici settori economici e mettendo le famiglie in difficoltà.
  Si dichiara quindi stupita che non sia stato dichiarato inammissibile tale emendamento, atteso che propone una misura Pag. 24strutturale di grande efficacia, facendo notare come ciò confermi che le dichiarazioni di inammissibilità siano spesso strumentali a espungere dal dibattito temi scomodi.

  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene che l'emendamento Montaruli 1-bis.9 fornisca una grande opportunità di semplificare il quadro normativo relativo alla presentazione degli atti di designazione dei rappresentanti di lista, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Montaruli 1-bis.9 e 1-bis.12.

  Augusta MONTARULI (FDI) illustra il suo emendamento 1-bis.3, rilevando come esso miri a prevenire eventuali dubbi interpretativi, chiarendo che l'invio per posta elettronica certificata costituisce una possibilità aggiuntiva rispetto alle modalità già vigenti.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1-bis.3.

  Augusta MONTARULI (FDI) illustra il suo emendamento 1-bis.1, facendo notare come esso miri a semplificare le procedure relative alla presentazione dell'atto di designazione dei rappresentanti di lista, alleviando il carico di lavoro degli uffici elettorali.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1-bis.1.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustra l'emendamento Montaruli 1-bis.11, di cui è cofirmatario, osservando come esso miri a semplificare le procedure di presentazione degli atti di designazione dei rappresentanti delle liste, prevenendo anche la creazione di assembramenti e, dunque, l'eventuale diffusione del contagio.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1-bis.11.

  Augusta MONTARULI (FDI) illustra il suo emendamento 1-bis.5, volto a sgombrare il campo da eventuali dubbi interpretativi del provvedimento, dal momento che chiarisce l'invio dell'email certificata deve provenire dal presentatore della lista o da un suo delegato.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1-bis.5.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando l'emendamento Montaruli 1-bis.2, di cui è cofirmatario, rileva come esso miri ad ampliare il numero di giorni entro cui è possibile provvedere alla presentazione degli atti di designazione dei rappresentanti di lista, in tal modo sia semplificando le procedure e contribuendo a evitare assembramenti, a tutela del diritto alla salute, sia salvaguardando la fondamentale funzione democratica di controllo assicurata dalla presenza nei seggi di tali rappresentanti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Montaruli 1-bis.2 e 1-bis.13.

  Fausto RACITI, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata alle ore 16 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 13.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 22 aprile 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.55 alle 12.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 22 aprile 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 16.50.

Pag. 25

DL 25/2021: Disposizioni urgenti per il differimento di consultazioni elettorali per l'anno 2021.
C. 3002 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, facendo seguito a quanto stabilito dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, nella riunione di oggi, avverte che porrà ora in votazione la proposta di conferire alla relatrice il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento, pur non essendosi concluso l'esame delle proposte emendative.
  Avverte quindi che sul provvedimento sono pervenuti i pareri del Comitato per la legislazione, nonché di tutte le Commissioni competenti in sede consultiva.

  Emanuele PRISCO (FDI) dichiara il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta del Presidente di conferire alla relatrice il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento, sia per ragioni di merito sia per ragioni di metodo.
  Quanto al merito, ribadisce come il rinvio delle elezioni sia immotivato, e come ciò sia confermato dal fatto che il rinvio avviene in termini opposti rispetto a quanto previsto in occasione delle elezioni del 2020. Sottolinea come dagli elementi trasmessi dalla Ministra dell'interno emerga l'insussistenza di valutazioni scientifiche che giustifichino la scelta compiuta. Rileva quindi come la decisione di rinviare le elezioni costituisca l'ammissione, da parte della maggioranza, del proprio fallimento nella gestione della pandemia e nel perseguimento dell'obiettivo del ritorno alla normalità e come ciò porti a ritenere che le reali motivazioni del provvedimento siano politiche, vale a dire l'esigenza che le elezioni si svolgano nel momento più favorevole per il Partito democratico, nonché la necessità di giustificare il mancato scioglimento delle Camere all'indomani della caduta del secondo Governo Conte.
  Per quanto riguarda il metodo, rivendica l'atteggiamento corretto dell'opposizione, che nella seduta odierna ha rinunciato a intervenire sulla maggior parte degli emendamenti, a fronte del quale la maggioranza ha assunto una posizione di totale chiusura, non consentendo la discussione degli emendamenti, con la conclusione dell'esame nel pomeriggio della giornata odierna, anziché in quella di domani come inizialmente ipotizzato, e ricorrendo allo strumento della votazione per principi, contrariamente a quanto accaduto in occasione dell'analogo provvedimento relativo alle elezioni del 2020, degli emendamenti di Fratelli d'Italia volti a tenere conto delle situazioni specifiche nei singoli comuni chiamati al voto.
  Sottolinea pertanto con forza come Fratelli d'Italia continuerà a difendere, con un'opposizione patriottica e repubblicana, i principi democratici e di rappresentanza politica da quella che si configura come una vera propria dittatura della maggioranza, rilevando come la condotta di quest'ultima non sia un'offesa a Fratelli d'Italia, bensì alla storia, all'identità e al futuro della Nazione e della democrazia.

  Stefano CECCANTI (PD), pur comprendendo che il ruolo di opposizione può condurre un gruppo ad utilizzare toni propagandistici, ricollegandosi ad alcune considerazioni svolte dal deputato Prisco, si chiede per quale ragione il gruppo di FDI, che ritiene l'attuale maggioranza e il Governo artefici di gravi violazioni dei principi democratici, decida poi di allearsi nelle elezioni amministrative con alcuni dei partiti che sostengono l'Esecutivo in carica.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) dichiara anzitutto che le alleanze dei gruppi sul territorio non condizionino necessariamente l'orientamento dei gruppi stessi sugli interventi normativi.
  Ritiene quindi che il provvedimento in esame sia il frutto di una profonda riflessione della maggioranza e del Governo, fondata su dati scientifici che, come già Pag. 26avvenuto in passato, non potevano che condurre al differimento delle consultazioni elettorali per l'anno in corso, anche in considerazione della necessità di portare a compimento la campagna vaccinale.
  Reputa pertanto come il provvedimento in esame sia legittimo sotto il profilo costituzionale, attesa l'assoluta necessità di garantire lo svolgimento in piena sicurezza dell'intera procedura elettorale, che comprende, oltre alla fase del voto, tutta la serie di adempimenti che lo precedono.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rivolge un sentito ringraziamento alla relatrice e a tutti i componenti della Commissione, in particolare ai rappresentanti dell'opposizione, per la disponibilità manifestata.

  La Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, De Carlo, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 17.