CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 aprile 2021
571.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 13.40.

Documento di economia e finanza 2021.
Doc. LVII, n. 4 e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 aprile 2021.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che è pervenuta una proposta alternativa di parere presentata dal collega Delmastro delle Vedove, che è in distribuzione (vedi allegato 1).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), illustrando la proposta di parere contrario da lui presentata a nome del Gruppo Fratelli d'Italia, sottolinea che, pur apprezzando le misure di promozione del Made in Italy, il DEF non prevede alcuna iniziativa efficace per favorire il cd. «reshoring» delle imprese in Italia. Inoltre, benché l'Italia abbia aderito all'iniziativa della Nuova Via della Seta – che sarebbe più opportuno definire «nuova via della sottomissione» a Pechino – con l'obiettivo annunciato dal Ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio di riequilibrare la bilancia commerciale tra Cina ed Italia, i più recenti dati sull'interscambio commerciale evidenziano una significativa riduzione dell'export italiano verso la Cina. Inoltre, è del tutto inaccettabile che il Documento di economia e finanza persegua la riduzione del rapporto debito pubblico/PIL anche attraverso un incremento del flusso netto migratorio: a suo avviso, sarebbe assai più opportuno adottare politiche per invertire il trend in materia di denatalità che da tempo affligge il nostro Paese. Da ultimo, evidenzia l'opportunità di modificare radicalmente le politiche indicate nel DEF in materia di aiuto pubblico allo sviluppo, destinando ogni risorsa utile a politiche di rilancio del tessuto produttivo nazionale e sospendendo temporaneamente la concessione di risorse a prestito e a dono a Paesi terzi: al riguardo, stigmatizza che anche nella fase più drammatica della pandemia l'Esecutivo abbia scelto di stanziare 5,3 miliardi di euro per le attività di cooperazione, a fronte di soli 3,8 miliardi a beneficio del sistema produttivo.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), preannunciando il voto favorevole del Gruppo Lega sulla proposta di parere presentata dalla relatrice, richiama tuttavia la relazione illustrativa, svolta ieri dalla collega Berlinghieri, nella parte in cui fa cenno ad «atteggiamenti nazionalistici giustificati da motivazioni di sicurezza nazionale e tutela della salute pubblica». Al riguardo precisa che, considerato che l'aggettivo «nazionalistici» è spesso inteso in un'accezione negativa, sarebbe stato più opportuno parlare di atteggiamenti patriottici. Inoltre, a suo avviso, il riferimento all'accordo di libero scambio (Regional Comprehensive Economic Partnership) tra quindici Stati dell'Asia-Pacifico – inclusa la Cina – come esempio virtuoso di multilateralismo è parso poco pertinente rispetto all'atto in esame e anche incongruo alla luce del ripensamento in corso in tutto l'Occidente, sull'opportunità di una ridefinizione dei rapporti con Pechino.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatrice, segnala di non avere nulla da obiettare al collega Formentini: certamente il multilateralismo in tutte le sue espressioni costituisce per il suo Gruppo un fattore positivo per le relazioni internazionali, da valorizzare in ogni contesto ma certamente non rappresenta questione centrale nell'esame del DEF. Segnala, inoltre, di accogliere la proposta di integrazione del terzultimo punto della premessa, avanzata dalla collega Di Stasio nella precedente seduta.

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  Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA manifesta un orientamento favorevole sulla proposta di parere presentata dalla relatrice, a differenza della proposta alternativa presentata dall'onorevole Delmastro Delle Vedove, su cui il Governo dissente.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che in caso di approvazione della proposta di parere formulata dalla relatrice, la proposta alternativa presentata dal collega Delmastro delle Vedove deve ritenersi respinta.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice (vedi allegato 2).

Sui lavori della Commissione.

  Piero FASSINO, presidente, coglie l'occasione per dare il benvenuto al collega Battiloccchio che, come ricordato nella seduta di ieri, è entrato a far parte della Commissione in sostituzione dell'onorevole Carfagna. Anche in ragione della sua esperienza pregressa di parlamentare europeo, si dice certo che il collega potrà certamente offrire un contributo prezioso ai lavori di questa Commissione.

  Alessandro BATTILOCCHIO (FI) ringrazia il presidente Fassino per l'accoglienza e per le parole di apprezzamento usate nei suoi riguardi.

Modifica all'articolo 3 della legge 18 giugno 1998, n. 194, in materia di proroga dalla concessione dell'esercizio della tratta italiana della ferrovia Domodossola-Locarno.
C. 2663 Borghi.
(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatrice, segnala che la proposta di legge, che consta di un solo articolo, ha inizialmente previsto una proroga della citata concessione fino al 31 agosto 2046, con ciò novellando l'articolo 3, comma 9, della legge n. 194 del 1998, che già disponeva la proroga della durata della concessione ferroviaria della linea Domodossola-Locarno fino al 31 agosto 2021.
  Ricorda che la linea ferroviaria Domodossola-Locarno – ampiamente utilizzata dai lavoratori transfrontalieri – rientra tra le linee ferroviarie «isolate», vale a dire quelle adibite a servizi ferroviari locali isolati dal punto di vista funzionale dal resto del sistema ferroviario, individuate dall'allegato al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti n. 347 del 2 agosto 2019.
  Evidenzia che la costruzione e gestione della medesima linea ferroviaria sono disciplinate da una Convenzione internazionale tra l'Italia e la Confederazione Svizzera, stipulata in data 12 novembre 1918 e resa esecutiva con legge n. 3195 del 1923.
  Per quanto riguarda l'Italia, la Convenzione individua, all'articolo 1, il soggetto titolare della concessione nella «Società Subalpina di Imprese Ferroviarie», che risulta essere tuttora concessionaria della tratta in questione.
  Sottolinea che nel corso dell'esame presso la Commissione di merito è emersa l'urgenza di approvare il provvedimento tenuto conto dell'esigenza di scongiurare l'interruzione del servizio nel pieno della pausa estiva, anche perché un altro Stato europeo, la Svizzera, sarebbe direttamente interessata dal problema.
  Sempre nel corso dell'esame presso la Commissione Trasporti è emersa l'esigenza che questa Commissione contribuisca a chiarire quale sia la norma prevalente ai fini della proroga della concessione, se la norma di diritto internazionale di cui alla citata Convenzione italo-svizzera o il diritto dell'Unione europea, che pone precisi obblighi rispetto all'esigenza di sottoporre a bando di gara la proroga della concessione.
  Al riguardo, rileva che il regolamento (CE) n. 1370/2007 stabilisce che, a decorrere dal 25 dicembre 2023, i contratti di servizio pubblico in ambito ferroviario sono posti obbligatoriamente a gara. Pag. 152
  Sul punto, presso la Commissione di merito il rappresentante del Governo ha segnalato che proprio da parte della Farnesina sarebbero in corso opportuni approfondimenti, anche per verificare se l'obbligo internazionale derivante dalla Convenzione consenta di superare l'applicabilità della normativa dell'Unione europea. In quella sede, il rappresentante del Governo ha dichiarato la disponibilità del Governo per una proroga triennale o anche quinquennale, subordinando un ulteriore ampliamento della proroga stessa agli esiti della verifica in corso presso il MAECI.
  Precisa che, conseguentemente, su proposta del relatore Borghi, è stato approvato un emendamento che ha fissato la proroga al 2026, in luogo del 2046.
  Al riguardo, segnala innanzitutto che l'articolo 351, paragrafo 1, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) prevede che «le disposizioni dei Trattati non pregiudicano i diritti e gli obblighi derivanti da convenzioni concluse anteriormente al 1° gennaio 1958 o, per gli Stati aderenti, anteriormente alla data della loro adesione, tra uno o più Stati membri da una parte e uno o più Stati terzi dall'altra».
  Tale disposizione, come precisato dalla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'UE, mira a consentire agli Stati membri di rispettare i diritti che, in conformità del diritto internazionale, gli Stati terzi vantano sulla base delle suddette convenzioni precedenti.
  Infatti, in base ad un orientamento assunto in una sentenza del 1962 (la C-10/61) e ribadito in successive pronunce, uno Stato membro può invocare la clausola di cui all'articolo 351 del TFUE soltanto nel caso in cui il diritto dell'Unione lo costringa a tenere un comportamento in violazione di obblighi internazionali precedentemente assunti verso terzi; o, ancora, nel caso in cui uno Stato terzo vanti un proprio diritto in forza di un accordo precedente, il quale possa essere pregiudicato dall'applicazione del diritto dell'Unione.
  Sottolinea che, peraltro, lo stesso articolo 351, al paragrafo 2, stabilisce che «nella misura in cui tali convenzioni sono incompatibili coi trattati, lo Stato o gli Stati membri interessati ricorrono a tutti i mezzi atti ad eliminare le incompatibilità constatate».
  Con l'ampliarsi delle competenze dell'UE, sul finire degli anni Novanta, la Commissione ha infatti avviato diverse procedure di infrazione a carico di Stati membri per la violazione di tale norma e, segnatamente, per la mancata eliminazione delle incompatibilità di accordi precomunitari.
  Rileva che, conseguentemente, se da un lato la proroga della concessione va in modo evidente nella direzione dell'adempimento di un obbligo di natura internazionale, sussiste un dovere da parte italiana a promuovere un adeguamento della Convenzione al fine di renderla compatibile con il diritto dell'Unione europea.
  Osserva che, d'altra parte, la rete ferroviaria in questione e i servizi su essa resi (essendo una rete ferroviaria isolata adibita al trasporto passeggeri, ed esercitando l'imprese ferroviaria unicamente servizi di su tale rete) sono esclusi, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera a) dall'applicazione delle disposizioni del decreto legislativo n. 112 del 2015, che ha recepito la direttiva 2012/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, che istituisce uno spazio ferroviario europeo unico.
  Alla luce di queste considerazioni, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA conviene con quanto testé rappresentato dalla relatrice.

  Simone BILLI (LEGA), preannunciando il voto favorevole del proprio Gruppo sulla proposta di parere presentata dalla relatrice, sottolinea l'opportunità di promuovere tutte le iniziative utili a migliorare i collegamenti infrastrutturali con la Svizzera, a cui il nostro Paese è legato da solide relazioni economiche, sociali e culturali, anche in ragione della presenza di una numerosa comunità italiana in territorio elvetico.

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  La Commissione approva, all'unanimità, la proposta di parere favorevole della relatrice.

  La seduta termina alle 13.55.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 14.

Sui lavori della Commissione.

  Piero FASSINO, presidente, ritiene opportuno avvertire la Commissione fin da ora che è imminente la visita in Italia della nuova Ministra degli Affari esteri della Libia, Najla El Mangoush, la quale, per il tramite dell'Ambasciata libica a Roma, ha manifestato la propria disponibilità ad essere audita dalla Commissione. Subordinatamente a quanto potrà emergere dalla riunione odierna dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, preannuncia che tale audizione potrebbe tenersi nella mattinata di venerdì 23 aprile prossimo. Anche alla luce della recente visita del Presidente del Consiglio Draghi in Libia, sottolinea la rilevanza di questa personalità, che potrà fornire alla Commissione un quadro aggiornato sugli ultimi sviluppi e le prospettive di superamento della crisi libica.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), segnalando che nella data indicata la Commissione d'inchiesta sulla morte di Giulio Regeni è già convocata per un'importante audizione del Direttore dell'Agenzia Informazioni per la Sicurezza Esterna (AISE), Generale Giovanni Caravelli, chiede di valutare una calendarizzazione dell'audizione della Ministra Mangoush compatibile con questo importante impegno pregresso.

  Iolanda DI STASIO (M5S) fa presente che nella prima mattinata di venerdì è convocata una riunione del Gruppo Movimento 5 Stelle.

  Piero FASSINO, presidente, rinviando la questione alla sede dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si riserva di sondare l'adattabilità della agenda della ministra libica della delegazione libica alle esigenze degli organi parlamentari qui richiamati dalle colleghe Quartapelle Procopio e Di Stasio.

7-00597 Suriano ed altri: Sul rispetto del principio del giusto processo da parte delle Autorità turche, con particolare riferimento ad arresti di massa di avvocati e giuristi.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00108).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 7 aprile 2021.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che è in distribuzione la proposta di risoluzione riformulata sulla base delle richieste avanzate nella scorsa seduta dal collega Migliore e dal rappresentante del Governo.

  La Commissione approva, quindi, all'unanimità, la risoluzione n. 7-00597 come riformulata, che assume il numero n. 8-00108 (vedi allegato 4).

7-00613 Formentini: Sulla repressione della minoranza uigura nello Xinjiang cinese.
7-00623 Delmastro delle Vedove: Sulla repressione della minoranza uigura nello Xinjiang.
7-00626 Quartapelle Procopio: Sulla repressione della minoranza uigura nello Xinjiang.
7-00627 Di Stasio: Sulla repressione della minoranza uigura nello Xinjiang.
7-00628 Valentini: Sulla repressione della minoranza uigura nello Xinjiang.
(Seguito della discussione e rinvio).

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  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, in titolo rinviata nella seduta del 7 aprile 2021.

  Piero FASSINO, presidente, comunica sono state presentate e pubblicate le risoluzioni nn. 7-00627 Di Stasio e 7-00628 Valentini che, vertendo su identica materia, in assenza di obiezioni, saranno discusse congiuntamente agli altri atti di indirizzo.
  Avverte, altresì, che il 12 aprile scorso è stata pubblicata una nuova formulazione della risoluzione 7-00623 Delmastro delle Vedove, come dallo stesso collega preannunciato nella precedente seduta.
  Ricorda, infine, che nella scorsa seduta, anche alla luce degli annunci di presentazione di ulteriori atti di indirizzo sulla stessa materia, la seduta si era conclusa con l'auspicio affinché i Gruppi potessero pervenire ad un testo unificato delle risoluzioni, che tenesse nella debita considerazione le riformulazioni già proposte dal Governo, in un'ottica il più possibile inclusiva e per favorire un ampio consenso.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), esprimendo apprezzamento per l'intenso lavoro congiunto fin qui svolto dai Gruppi per addivenire ad un testo comune, ormai largamente condiviso, sottolinea tuttavia l'esigenza imprescindibile di inserire nella parte dispositiva un impegno al Governo affinché promuova nelle sedi internazionali competenti la costituzione di commissioni d'inchiesta su tutti i casi sospetti di violazione sistematica dei diritti umani individuali e collettivi di cui siano vittima minoranze etniche, nazionali o religiose, al fine di accertare la natura delle repressioni/persecuzioni che, secondo alcune fonti, sarebbero di natura genocidiaria.
  Propone, quindi, che la Commissione possa disporre di ulteriore tempo di riflessione anche per valutare quest'ultima proposta di integrazione del testo.

  Piero FASSINO (PD), presidente, evidenziando che, a suo avviso, l'ultimo ostacolo da superare è relativo all'utilizzo del termine «genocidiario», nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 14.05.

Comunicazione congiunta al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni «Partenariato rinnovato con il vicinato meridionale – Una nuova agenda per il Mediterraneo».
JOIN(2021)2 final.
(Esame ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Gennaro MIGLIORE (IV), relatore, ricorda che la Commissione europea e l'Alto Rappresentante hanno presentato il 9 febbraio 2021 una comunicazione congiunta nella quale si propone una nuova Agenda per il Mediterraneo, volta a delineare le priorità e il quadro della politica dell'UE nei confronti della regione. La nuova Agenda per il Mediterraneo è accompagnata da un piano di investimenti economici per stimolare la ripresa socioeconomica a lungo termine nel vicinato meridionale.
  Segnala che si tratta di una iniziativa da lungo tempo attesa e di grande importanza geostrategica per l'Unione europea, e in particolare per l'Italia, considerata la collocazione del nostro Paese al centro del Mediterraneo. Tale iniziativa viene a colmare una evidente asimmetria che si è creata nel tempo nella politica di vicinato dell'UE. Mentre la politica per il partenariato orientale rivolta ai Paesi dell'Europa dell'est è stata, infatti, condotta sostanzialmente Pag. 155 sulla base di una cornice unitaria, la politica dell'UE per il vicinato meridionale nell'ultimo decennio si è sviluppata – a causa anche di una maggiore instabilità politica, dell'eterogeneità delle situazioni e delle aspirazioni dei paesi del vicinato meridionale – sulla base di una impostazione bilaterale con ciascun Paese, senza la definizione di un vero e proprio quadro comune dell'approccio dell'UE a tale regione che delineasse un progetto di più ampia durata.
  Al riguardo, ricorda che l'unico quadro comune di cooperazione regionale con i Paesi del vicinato meridionale, ormai risalente nella sua impostazione, ha natura intergovernativa ed è stato rappresentato dal partenariato euro-mediterraneo, avviato nel 1995 (cosiddetto processo di Barcellona) e poi assorbito dall'Unione per il Mediterraneo, istituita su iniziativa francese nel luglio 2008 al fine di rafforzare e dare nuovo impulso al Partenariato euro-mediterraneo. L'UpM ha un versante parlamentare costituito dall'Assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo.
  Ritiene, quindi, importante che la nuova Commissione europea e l'Alto Rappresentante abbiano posto la necessità di dare nuovo impulso alla sua politica nei confronti dei Paesi del vicinato meridionale con l'avvio di un processo volto a definire in modo organico le priorità strategiche dell'UE nei confronti dei paesi del vicinato meridionale.
  Sottolinea che la nuova Agenda per il Mediterraneo sarà centrale nel contribuire a rafforzare ed intensificare il dialogo politico tra l'UE e i suoi Stati membri e i partner meridionali per risolvere i conflitti e ridurre le tensioni nella regione.
  Evidenzia che l'area del vicinato meridionale indubbiamente è caratterizzata da un ampio ventaglio di situazioni e di tensioni geopolitiche regionali e sub-regionali. In particolare, nella comunicazione si indica che l'UE, i suoi Stati membri e i partner dovrebbero rinnovare gli sforzi perché si raggiunga un accordo nel processo di pace in Medio Oriente. A tale riguardo, l'UE cercherà di incoraggiare e consolidare i rapporti diplomatici stabiliti di recente tra Israele e un certo numero di Paesi arabi, al fine di rafforzare le prospettive di una soluzione negoziata a due Stati basata sui parametri concordati a livello internazionale, nonché la pace e la sicurezza regionali. Rileva che l'UE, in qualità di organizzatrice delle conferenze sulla Siria, e i partner meridionali dovrebbero intensificare gli sforzi per risolvere il devastante e ormai decennale conflitto in Siria, a sostegno degli sforzi guidati dalle Nazioni Unite. Dovrebbero inoltre continuare a sostenere gli sforzi del Libano per risolvere la crisi economica, sociale e politica interna. L'UE e i partner dovrebbero cooperare più strettamente nell'affrontare le sfide di pace, stabilità e sviluppo nella regione del Sahel. L'UE e i vicini meridionali dovrebbero anche intensificare il sostegno agli sforzi per raggiungere una soluzione alla questione del Sahara occidentale nell'ambito del processo guidato dall'ONU. Evidenzia che anche trovare una soluzione politica sostenibile e inclusiva all'annosa crisi in Libia rappresenta una priorità. L'UE continuerà ad impegnarsi attivamente nel processo di Berlino guidato dalle Nazioni Unite e a sostenerlo, anche a livello operativo attraverso l'operazione IRINI e altri contributi ed esplorerà un possibile sostegno aggiuntivo all'attuazione del cessate-il-fuoco e sosterrà il processo costituzionale ed elettorale e la stabilizzazione a lungo termine del Paese.
  Rileva che nel Mediterraneo orientale l'UE sosterrà il dialogo pacifico basato sul diritto internazionale, anche attraverso una conferenza multilaterale che affronti questioni per le quali sono necessarie soluzioni multilaterali.
  Precisa che la nuova Agenda per il Mediterraneo delinea una strategia complessiva che si incentra su cinque settori d'intervento: 1) Stato di diritto e sviluppo umano, in particolare: sostenendo un rinnovato impegno a favore dei diritti umani, dello Stato di diritto, della democrazia e del buongoverno; rafforzando le capacità di preparazione e di risposta dei sistemi sanitari; promuovendo l'emancipazione dei giovani, della società civile e la parità di genere; incoraggiando la ricerca, l'innovazione, la Pag. 156cultura e l'istruzione mediante una più stretta partecipazione ai programmi dell'UE; 2) resilienza, prosperità e transizione digitale, in particolare ristabilendo la fiducia nel contesto imprenditoriale, incoraggiando la diversificazione economica, sostenendo la transizione digitale sia per il settore pubblico che per il settore privato, migliorando l'accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese e promuovendo l'emancipazione economica delle donne; 3) pace e sicurezza, fornendo sostegno ai Paesi per affrontare le sfide in materia di sicurezza e trovare soluzioni ai conflitti in corso, riaffermare il ruolo dell'UE quale operatore di pace e di prevenzione e risoluzione dei conflitti ed intensificando la cooperazione in materia di sicurezza per contrastare meglio il terrorismo, le minacce cibernetiche e ibride e la criminalità organizzata; 4) migrazione e mobilità, in particolare: intensificando la cooperazione sulla migrazione tramite partenariati globali, equilibrati, ritagliati sulle esigenze di ciascun Paese; affrontando le cause profonde della migrazione irregolare e dello sfollamento forzato mediante la risoluzione dei conflitti, nonché il superamento delle sfide socio-economiche acuite dalla pandemia attraverso una risposta mirata che offra opportunità, specie ai giovani; facendo ricorso alle possibilità offerte dalla migrazione legale e dalla mobilità in funzione delle competenze dell'UE e degli Stati membri; 5) transizione verde, resilienza climatica, energia e ambiente, con l'obiettivo di proteggere le risorse naturali della regione e generare crescita verde sfruttando le potenzialità di un futuro a basse emissioni di carbonio e delle iniziative dell'UE a favore del green deal e della strategia europea per l'idrogeno, in particolare sostenendo i Paesi nell'assolvimento degli impegni climatici assunti, promuovendo l'integrazione regionale dei mercati e delle reti dell'elettricità e la transizione energetica e garantendo la sicurezza energetica, incoraggiando l'uso efficiente delle risorse, la tutela della biodiversità e la transizione verso sistemi alimentari sostenibili.
  Sottolinea che per ognuno dei settori di intervento la comunicazione prevede una serie di azioni, per la cui illustrazione rimanda alla documentazione predisposta dagli uffici.
  Accanto ad alcuni profili, che nella loro problematicità ed attualità sono in sostanziale continuità nell'approccio fin qui condotto dall'UE con i Paesi del vicinato meridionale, come le questioni relative allo Stato di diritto, al rispetto dei diritti fondamentali, o alle migrazioni, evidenzia le novità costituite dai profili relativi alla transizione digitale, alla transizione verde, all'energia ed all'ambiente. Osserva che la trasformazione verde dell'economia europea, lungo le direttrici disegnate dal Green Deal europeo, apre nuove possibilità di cooperazione e investimento in ambito energetico con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, mentre il rafforzamento della sovranità europea nell'ambito del digitale e delle nuove tecnologie dell'informazione, mediante una robusta dose di investimenti, potrebbe offrire l'opportunità, in prospettiva, di creare nuove sinergie di ricerca e sviluppo con i Paesi della regione mediterranea. Rileva che, oltre a creare sinergie tra aziende delle due sponde del Mediterraneo, il coinvolgimento di attori locali nello sviluppo di tecnologie di punta – ad esempio nel settore delle energie rinnovabili – potrebbe generare esternalità positive sui distretti coinvolti nei Paesi terzi e contribuire allo sviluppo economico e sociale.
  Segnala che per l'attuazione dell'Agenda per il Mediterraneo si prevede uno stanziamento fino a 7 miliardi di euro, nell'ambito del nuovo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale dell'UE (NDICI), per il periodo 2021-2027. A giudizio della Commissione tale importo potrebbe mobilitare fino a 30 miliardi di euro di investimenti privati e pubblici nella regione nei prossimi anni.
  Rileva che il livello del sostegno finanziario dell'UE sarà proporzionato alle ambizioni e all'impegno di ciascun partner nei confronti dei valori condivisi, dell'agenda delle riforme e della relativa attuazione.
  Sottolinea, come riconosciuto nella comunicazione, che l'unità e la solidarietà tra gli Stati membri dell'UE e la coerenza tra Pag. 157le diverse posizioni dei singoli Stati membri costituiscono il presupposto per l'effettiva attuazione dell'Agenda per il Mediterraneo, sia per gli sforzi volti a risolvere i conflitti e ad affrontare i problemi di sicurezza condivisi così come per la cooperazione economica e settoriale.
  Per raggiungere gli obiettivi della nuova Agenda per il Mediterraneo sarà, infatti, particolarmente importante il pieno coinvolgimento degli Stati membri dell'UE, per le loro reti diplomatiche, la cooperazione di lunga data che intrattengono in materia di sicurezza e di sviluppo e la loro capacità di mobilitare il settore privato.
  Sottolinea, inoltre, l'importanza che il dialogo politico e strategico fra le sponde del Mediterraneo avvenga sia attraverso il rafforzamento della cooperazione regionale, sia attraverso la cooperazione sub-regionale e interregionale, in particolare con tutti i partner del continente africano.
  Nella comunicazione si indica, infatti, che l'UE intende promuovere la cooperazione regionale, sub-regionale e interregionale, attraverso: una più ampia cooperazione con le regioni e i Paesi vicini, in particolare rafforzando la cooperazione tra l'Africa settentrionale e subsahariana, anche come cooperazione triangolare con l'UE; la coerenza fra l'azione dell'UE nei confronti dei partner dell'Africa settentrionale e quella nei confronti del resto del continente africano; la cooperazione interregionale con le regioni del Golfo e del Mar Rosso e con gli attori e le organizzazioni regionali, in particolare la Lega degli Stati arabi e l'Unione africana; l'esplorazione di possibili iniziative basate sulla geometria variabile per sostenere coloro che vogliono far progredire ulteriormente la cooperazione sui beni comuni del Mediterraneo.
  In tal senso, rileva che il dialogo dell'UE con i Paesi del vicinato meridionale oltre ad essere una evidente priorità per sé, rappresenta per l'UE anche la naturale porta di ingresso per il dialogo con l'intero continente africano, che se non adeguatamente presidiata ora si presta all'ingresso nella regione, peraltro già cominciato, di attori terzi portatori di interessi non necessariamente coincidenti con quelli dell'Europa.
  L'UE intende promuovere il rafforzamento del dialogo politico attraverso riunioni periodiche a livello di Ministri degli Esteri e settoriali e di alti funzionari, mentre riunioni dei Capi di Stato o di Governo potrebbero essere indette quando necessario.
  Segnala che la nuova Agenda per il Mediterraneo ispirerà la preparazione di quadri politici bilaterali definiti di comune accordo con i partner e la programmazione pluriennale nell'ambito dell'NDICI per il periodo 2021-2027, sulla base delle consultazioni con i Paesi partner e altri portatori di interessi pertinenti.
  Osserva che il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile Plus (EFSD+) nell'ambito del nuovo strumento del nuovo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale dell'UE (NDICI), per il periodo 2021-2027, in corso di approvazione definitiva, e la relativa architettura finanziaria innovativa consentiranno di attirare investimenti del settore privato, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti (BEI), la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), le banche di sviluppo degli Stati membri e le istituzioni finanziarie internazionali.
  Inoltre, sottolinea l'importanza dell'indicazione di facilitare la partecipazione dei Paesi del vicinato meridionale ai programmi dell'UE nel periodo 2021-2027, che potrebbe realizzare un'ulteriore integrazione e scambio tra le due sponde del Mediterraneo sulla base di progetti concreti.
  Evidenzia che l'Agenda per il Mediterraneo è accompagnata da un piano di investimenti economici, che prevede iniziative volte a stimolare la ripresa socio-economica a lungo termine nel vicinato meridionale, da realizzare a livello regionale, nazionale e locale. Il piano prevede dodici iniziative faro nell'ambito di quattro settori: Stato di diritto, buona governance e sviluppo umano; rafforzamento della resilienza, prosperità e transizione digitale; migrazione e mobilità; transizione verde. Ma Pag. 158è importante rilevare che il piano di investimenti è una prima indicazione di progetti non esaustiva e in quanto tale sarà suscettibile di essere in futuro integrata in relazione ai progressi ed all'evoluzione della cooperazione con i Paesi del partenariato meridionale.
  In conclusione, sottolinea che la comunicazione definisce obiettivi strategici e ambiziosi e rappresenta un'occasione importante per la III Commissione per discutere della nuova Agenda per il Mediterraneo, in una prospettiva utile ad impostare le relazioni con i Paesi della riva sud del Mediterraneo non solo nel contesto delle situazioni attuali, ma anche con un orizzonte più ampio di sviluppo di tale regione nel medio e lungo periodo in linea con le politiche e i valori dell'UE.

  Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.20 alle 14.45.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO.

  La seduta comincia alle 15.05.

Sulla politica estera dell'Italia per la pace e la stabilità nel Mediterraneo.
Audizione, in videoconferenza, del Ministro della difesa, Lorenzo Guerini.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Il Ministro della difesa Lorenzo GUERINI svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono, quindi, Piero FASSINO (PD), presidente, a più riprese, Gennaro MIGLIORE (IV), Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), Maurizio LUPI (M-NCI-USEI-R-AC), Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), da remoto, Pino CABRAS (MISTO-L'A.C'È) e Paolo FORMENTINI (LEGA).

  Il Ministro della difesa Lorenzo GUERINI risponde ai quesiti e fornisce ulteriori precisazioni, riservandosi di trasmettere alla Commissione eventuali elementi integrativi di risposta, considerata l'ampiezza delle questioni poste e l'imminenza delle votazioni presso l'Aula.

  Piero FASSINO, presidente, ringrazia il Ministro Guerini per la disponibilità a completare comunque la sua esposizione e, avendo a breve inizio le votazioni in Aula, dichiara quindi conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.05.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.