CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 aprile 2021
570.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 20 aprile 2021. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 15.30.

Variazione nella composizione della Commissione

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il deputato Federico Fornaro è rientrato a far parte della Commissione mentre ne esce il deputato Ettore Guglielmo Epifani. Saluta il collega Epifani e dà nuovamente il benvenuto al collega Fornaro, augurando loro buon lavoro.

Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina.
Nuovo testo unificato C. 1825 Cunial, C. 1968 Fornaro e C. 2905 Cenni.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 31 marzo scorso.

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che ieri, lunedì 19 aprile, alle ore 14, è scaduto il termine di presentazione degli emendamenti al nuovo testo unificato in esame (vedi allegato) e che sono state presentate 110 proposte emendative, una delle quali è da ritenersi inammissibile, per estraneità di materia.
  Si tratta, in particolare, dell'articolo aggiuntivo 4.02 Schullian, sui distributori di carburante.
  Il termine per la presentazione di un eventuale ricorso avverso tale valutazione di inammissibilità è fissato alle ore 18 della giornata odierna.
  Avverte, inoltre, che l'articolo aggiuntivo Plangger 6.01 è stato ritirato dal presentatore.
  Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.35.

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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 20 aprile 2021. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 15.35.

Documento di economia e finanza 2021.
Doc. LVII, n. 4 e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Lorenzo VIVIANI (LEGA), relatore, riferisce che la Commissione XIII è chiamata ad esprimere, alla V Commissione Bilancio, per i profili di competenza, sul Documento di economia e finanza 2021.
  Prima di illustrare gli aspetti di stretto interesse della Commissione Agricoltura, ritiene opportuno brevemente soffermarmi sul quadro macroeconomico di riferimento.
  Sottolinea come l'andamento dell'economia italiana e internazionale, fortemente condizionata dall'epidemia da COVID-19 e dalle conseguenti misure restrittive adottate, ha fatto registrare, secondo le stime ufficiali dell'Istat, una caduta del PIL, per l'anno 2020, pari all'8,9 per cento in termini reali e al 7,8 per cento in termini nominali, in linea con quanto previsto nella Nota di Aggiornamento del DEF (NADEF) e non lontano da quanto prospettato un anno fa nel DEF 2020.
  Le misure restrittive adottate, sebbene differenziate a livello territoriale in funzione dell'andamento dell'epidemia, hanno sortito effetti fortemente negativi sui consumi delle famiglie e sugli investimenti delle imprese.
  Come sottolineato nel documento, hanno risentito di tale negativo impatto numerosi comparti dei servizi e delle industrie, tra i quali, in particolare, il tessile, l'abbigliamento e calzature e la produzione di autoveicoli. Per quanto concerne il settore agricolo, si è registrato, nel 2020, un calo del valore aggiunto equivalente al settore delle costruzioni (indicato, per quest'ultimo, in un –6,3 per cento), mentre si è registrato un lieve incremento delle esportazioni.
  In tale contesto, la finanza pubblica ha agito da ammortizzatore della crisi, con conseguente incremento dell'indebitamento netto della Pubblica amministrazione (PA), che è salito al 9,5 per cento del PIL dall'1,6 per cento registrato nel 2019. Anche in conseguenza del crollo del PIL, il rapporto fra lo stock di debito pubblico e il prodotto interno lordo ha subito un'impennata al 155,8 per cento, dal 134,6 per cento del 2019.
  Relativamente alle principali variabili macroeconomiche, nel documento si segnala come il 2020 sia stato contraddistinto da una forte caduta dell'input di lavoro (-11,0 per cento per le ore lavorate e –10,3 per cento in termini di unità di lavoro armonizzate (ULA)), mentre il tasso medio di inflazione, secondo l'indice dei prezzi al consumo armonizzato, nel 2020 è stato pari al –0,1 per cento, (dal +0,6 per cento del 2019), in ragione della discesa del prezzo dei combustibili. Nello specifico, mentre l'inflazione di alimentari e bevande ha accelerato all'1,6 per cento, dall'1,0 per cento del 2019, l'inflazione al netto degli alimentari e dell'energia è rimasta invariata allo 0,5 per cento.
  In riferimento alle tendenze più recenti, si stima che nel primo trimestre del 2021 il PIL abbia continuato a contrarsi, sia pure in misura inferiore al calo congiunturale registrato nel quarto trimestre dell'anno scorso, mentre, dal lato della domanda, i consumi sono rimasti deboli.
  Quanto al quadro macroeconomico tendenziale, nel documento in discussione si evidenzia come lo stesso incorpori il Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR), nonché il recente decreto-legge c.d. «Sostegni». Pag. 152
  La previsione di crescita annua del PIL per il 2021 è pari al 4,1 per cento, prefigurando una variazione positiva nel secondo trimestre, grazie a una graduale riapertura delle attività economiche nelle regioni italiane e alla ripresa dell'economia internazionale.
  Lo scenario tendenziale si basa sull'aspettativa che, dopo la prossima estate, le misure di contrasto all'epidemia da Covid-19 avranno un impatto moderato e decrescente nel tempo sulle attività economiche: grazie anche alle notevoli misure di stimolo recentemente introdotte con D.L. Sostegni, nonché alla spinta agli investimenti pubblici e privati fornita dal PNRR, il PIL, dopo il già citato recupero di quest'anno, salirebbe, infatti, del 4,3 nel 2022, del 2,5 per cento nel 2023 e del 2,0 per cento nel 2024.
  Nel documento si segnala altresì come il recupero dell'occupazione seguirebbe grosso modo quello del PIL in termini di ore lavorate e di unità di lavoro armonizzate (ULA), mentre il numero medio di occupati rilevati dall'indagine sulle forze di lavoro scenderebbe quest'anno per poi riprendere dal 2022 in avanti.
  Relativamente al quadro macroeconomico e di finanza pubblica programmatico, nel documento si evidenzia come lo stesso si basi su tre principali aree di intervento: un nuovo pacchetto di misure di sostegno e rilancio, di prossima approvazione e immediata attuazione; la versione definitiva del PNRR, che amplia le risorse complessive previste dalla NADEF 2020 e dalla legge di bilancio per il 2021;modifiche al percorso di rientro dell'indebitamento netto della pubblica amministrazione.
  In particolare, unitamente al DEF per il 2021, l'Esecutivo presenta una Relazione al Parlamento con la quale richiede di elevare il limite di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare per quest'anno e di modificare il sentiero di rientro verso l'obiettivo di medio termine (OMT) per i prossimi anni. Ottenuta tale autorizzazione, il Governo approverà un decreto-legge contenente nuove misure di sostegno e di rilancio dell'economia.
  La manovra prevista, grazie al nuovo scostamento, avrà una dimensione di circa 40 miliardi di euro in termini di impatto sull'indebitamento netto della PA nel 2021; l'impatto sul deficit degli anni successivi, al netto della spesa per interessi, varierà fra 4 e 6,5 miliardi all'anno per finanziare investimenti pubblici con risorse aggiuntive rispetto a quelle previste con il PNRR.
  Oltre ai ristori per i titolari di partite IVA e le imprese più colpite dalla crisi , saranno adottate misure per aiutare le aziende a coprire parte dei costi fissi, sia con sgravi di imposta che con la copertura della quota fissa delle bollette e di parte dei canoni di locazione tramite crediti di imposta. Per sostenere l'erogazione del credito alle piccole e medie imprese (PMI), la scadenza del regime di garanzia dello Stato sui prestiti sarà prorogata dal 30 giugno a fine anno. Anche la moratoria sui crediti alle PMI sarà estesa nel tempo. Saranno inoltre reintrodotti rinvii ed esenzioni di imposta già attuati con precedenti provvedimenti nel corso del 2020. Sarà altresì innalzato il limite alle compensazioni di imposta. Il decreto-legge prorogherà poi le indennità a favore dei lavoratori stagionali, introdurrà nuove misure a favore dei giovani e destinerà risorse aggiuntive in favore degli enti territoriali al fine di promuovere politiche di sostegno alle fasce più deboli, sostenere i trasporti locali e mantenere sgravi fiscali.
  Infine, il provvedimento incrementerà le risorse per il PNRR non coperte da prestiti e sussidi del RRF, con la creazione di un Fondo di investimento complementare al PNRR, di durata decennale. Inoltre, verranno coperte le somme del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) trasferite ai programmi del PNRR.
  Quanto al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel documento si segnala come la sua versione finale sarà basata su un ammontare di risorse superiore a quanto prefigurato nella NADEF e nella Legge di Bilancio per il 2021.
  Il PNRR in senso stretto, ovvero il piano presentato alla Commissione Europea, si avvarrà di 191,5 miliardi di sovvenzioni e prestiti dalla RRF, un ammontare solo lievemente Pag. 153 inferiore a quello della NADEF, che era di 193 miliardi. Infatti, mentre le sovvenzioni salgono da 65,4 a 68,9 miliardi, la stima dell'importo massimo dei prestiti si riduce da 127,6 a 122,6 miliardi. In base alla bozza di PNRR approvata dal Consiglio dei Ministri del 12 gennaio e alle risoluzioni recentemente approvate dalle Camere, il nuovo Governo ha deciso di abbinare alle risorse RRF ulteriori finanziamenti tramite due canali nazionali: utilizzo del FSC e risorse a valere sul nuovo Fondo complementare, con conseguente aumento delle risorse per il PNRR, da 193 miliardi prefigurati nella NADEF a circa 222 miliardi.
  In particolare, i prestiti RRF verranno destinati per 69,1 miliardi a progetti di investimento e altre spese per l'ambiente, la ricerca, la formazione, l'inclusione sociale e la salute che erano già programmati, mentre i rimanenti fondi, pari a 53,5 miliardi, saranno invece destinati a iniziative totalmente nuove, al pari delle sovvenzioni.
  In tale contesto, l'obiettivo perseguito dall'Esecutivo è quello di promuovere una forte spinta alla crescita economica e sociale del Paese, una crescita non meramente quantitativa, ma rispettosa dell'ambiente, compatibile con i target di riduzione dell'inquinamento fissati dal Green Deal europeo, in grado di offrire maggiori opportunità di lavoro e sviluppo ai giovani e di ridurre i gap territoriali e di genere.
  Si tratta, in tutta evidenza, di un piano di rilancio, di uno shock positivo di investimenti pubblici e incentivi agli investimenti privati, alla ricerca e sviluppo, alla digitalizzazione e all'innovazione, senza precedenti nella storia recente.
  Per quanto concerne, in modo particolare, i profili di interesse del comparto agricolo, oltre alle misure adottate nel corso del 2020 e a quelle delineate nella legge di bilancio 2021, nel documento in discussione si fa menzione, tra gli altri, di un disegno di legge di sostegno al settore agricolo e della pesca, collegato alla manovra di finanza pubblica per il periodo 2022-2024.
  Si fa menzione, inoltre, tra i provvedimenti adottati nel 2021 per il contrasto alla pandemia, dello stanziamento di 300 milioni di euro, per l'esonero dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali in favore dei lavoratori operanti nelle imprese appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura.
  All'interno della sezione dedicata alle risorse destinate alla coesione territoriale e i fondi nazionali addizionali, si fa poi riferimento, nell'ambito della programmazione comunitaria, ai programmi FEASR (Fondo agricolo per lo sviluppo rurale) e FEAMP (Fondo europeo per la politica marittima, la pesca e l'acquacoltura).
  In particolare, si ricorda che per il periodo di programmazione 2014-2020, sono state assegnate risorse per circa 10,5 miliardi di euro per i programmi di sviluppo rurale finanziati dal FEASR (con pari copertura di cofinanziamento nazionale, per un totale di circa 21 miliardi) e che i finanziamenti erogati nell'esercizio 2020 in favore nel settore agricolo attraverso i Programmi di sviluppo rurale cofinanziati dall'Unione Europea, grazie al FEASR, ammontano ad oltre 3 miliardi di euro. Per quanto riguarda il FEAMP, sono state assegnate a tale Fondo, per il periodo di programmazione 2014-2020, risorse comunitarie complessive per circa 534 milioni di euro e una quota di cofinanziamento nazionale di circa 500 milioni di euro, per un ammontare complessivo di circa un miliardo di euro.
  Con riferimento ai sopra richiamati FEASR E FEAMP, sono indicate nella tabella VII. 1.1, le risorse destinate alla coesione territoriale e i fondi nazionali addizionali per gli anni 2022-2024. Nello specifico, per quanto riguarda le risorse FEASR, sono indicate risorse comunitarie di circa 1,5 miliardi di euro per il 2020 (a consuntivo), di 1,1 miliardi per il 2021, di 1 miliardo per 2022, di 1,1 miliardi per il 2023 e di 1,2 miliardi per il 2024 e risorse a titolo di cofinanziamento nazionale di pari importo per il medesimo periodo. Per quanto concerne il FEAMP, sono indicate risorse comunitarie di 36 milioni di euro per il 2020 (a consuntivo), di 100 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022 e di 130 milioni per il 2023 (il cofinanziamento nazionale è indicato in 30 milioni per il 2020, 80 milioni Pag. 154 per ciascuno degli anni 2021 e 2022 e 110 milioni per il 2023).
  In conclusione dichiara la disponibilità ad accogliere eventuali suggerimenti e spunti di riflessione che dovessero essere avanzati dai rappresentanti degli altri gruppi parlamentari, in vista dell'elaborazione della proposta di parere che la Commissione si accinge a votare nella seduta già prevista per la giornata di domani.

  Chiara GAGNARLI (M5S) ringrazia il relatore per il lavoro svolto e sottopone alla sua valutazione la possibilità di inserire nella proposta di parere il riferimento alla necessità di interventi destinati alla riforestazione e al rimboschimento nonché specifiche misure a sostegno del sistema previdenziale della pesca con un intervento di natura strutturale.

  Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza entro le ore 15.00 della giornata di domani.
  Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.45.