CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 aprile 2021
564.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 8 aprile 2021.

Audizione informale, in videoconferenza, di Salvatore Monni, professore di economia dello sviluppo presso l'Università degli Studi «Roma Tre», nell'ambito dell'esame congiunto delle proposte di legge costituzionale C. 1854 Barelli, C. 2938 Morassut e C. 2961 Ceccanti, recanti modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica, e delle proposte di legge C. 2893 Magi, C. 2923 De Angelis e C. 2931 Francesco Silvestri, recanti disposizioni in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.20 alle 13.50.

Audizione informale, in videoconferenza, di Alessandro Sterpa, professore di istituzioni di diritto pubblico presso l'Università degli Studi della Tuscia, nell'ambito dell'esame congiunto delle proposte di legge costituzionale C. 1854 Barelli, C. 2938 Morassut e C. 2961 Ceccanti, recanti modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica, e delle proposte di legge C. 2893 Magi, C. 2923 De Angelis e C. 2931 Francesco Silvestri, recanti disposizioni in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.50 alle 14.05.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 8 aprile 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 14.05.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Avverte inoltre che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede referente in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sul provvedimento.

5-05693 Ceccanti: Iniziative per rinforzare gli organici delle Forze di polizia di Venezia e Trieste.

  Nicola PELLICANI (PD) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, osservando come, secondo le notizie degli organi di stampa, nel Veneto Orientale, dopo l'arresto del clan dei Casalesi, si stiano facendo strada nuovi protagonisti pronti a riorganizzarsi. A tal proposito non è passata inosservata l'ispezione nel Veneto Orientale della Direzione Investigativa antimafia, effettuata sui cantieri della terza corsia A4, tra San Stino e Latisana, con lo scopo di verificare le condizioni di sicurezza dei lavoratori e la regolarità dei subappalti per evitare l'avanzata della criminalità che da sempre vede nella costruzione di grandi infrastrutture uno dei fronti da aggredire per infiltrarsi.
  Fa quindi notare come l'inchiesta «At Last», del febbraio 2019, grazie ai numerosi arresti nel territorio di Eraclea avesse messo in luce la presenza e il radicamento della criminalità organizzata, in particolare del clan dei Casalesi che aveva il controllo sui cantieri di tutta la parte del Veneto Orientale. Da tale inchiesta sono emersi collegamenti con esponenti della criminalità organizzata di Caorle; in particolare, dalle ordinanze emerge il rapporto tra Donadio e Claudio Casella, ex carabiniere dei Ros già al centro dell'inchiesta Aemilia.
  Le ultime inchieste hanno inoltre confermato la presenza e il radicamento della criminalità organizzata nel Veneto e nel Nordest, in particolare nel litorale Veneziano, il che costituisce l'ennesima prova che nel Veneto le mafie non si manifestano in modo violento, ma sono un fenomeno soprattutto economico, sono radicate nella società e hanno trovato terreno fertile anzitutto in quell'area grigia fatta di professionisti, Pag. 16 consulenti, imprenditori. Alla luce della storia degli ultimi vent'anni, che ha visto il progressivo radicamento delle organizzazioni criminali, come evidenziato dalle ultime inchieste della magistratura, l'interrogazione chiede quali iniziative, per quanto di competenza, si intendano assumere per procedere in tempi rapidi al potenziamento degli organici delle forze di polizia di Venezia e Trieste e in altre zone considerate ad alto rischio, al fine di intensificare l'azione di contrasto delle mafie ed il radicamento della criminalità lungo tutto il litorale Veneto, in particolare a Caorle.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Nicola PELLICANI (PD), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta fornita, che, da un alto, conferma la diffusione radicata di fenomeni di criminalità nella regione Veneto, in particolare nella zona di Caorle e, dall'altro, conforta circa l'impegno del Governo sul contrasto a tali fenomeni.
  Nell'augurarsi che le inchieste giudiziarie proseguano e conducano all'accertamento dei fatti, fa presente che continuerà a monitorare la situazione, auspicando il che Governo mantenga alta l'attenzione sulla questione, per salvaguardare la sicurezza di quelle zone, intensificando l'azione di contrasto delle mafie ed il radicamento della criminalità lungo tutto il litorale Veneto, in particolare a Caorle.

5-05694 Baldino: Iniziative per il controllo del territorio e per il contrasto dei fenomeni di infiltrazione di tipo mafioso nel comune di Casteldaccia in provincia di Palermo.

  Davide AIELLO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, rilevando come il 5 dicembre 2019 i Carabinieri abbiano arrestato il Sindaco del comune di Casteldaccia (PA), Giovanni Di Giacinto, il Vicesindaco Giuseppe Montesanto, l'assessore Marilena Tomasello, una dirigente del comune ed altri soggetti, per i reati di corruzione, abuso d'ufficio, falso materiale e ideologico.
  A seguito di tali arresti, la prefettura di Palermo, in data 6 dicembre 2019, emetteva, nei confronti del Sindaco di Casteldaccia, provvedimento di sospensione dalla carica.
  Il 12 marzo 2020, l'assessorato delle autonomie locali e delle funzioni pubbliche – Dipartimento delle autonomie locali – Regione siciliana prendeva atto che il comune di Casteldaccia (PA) risultava sprovvisto delle figure del sindaco, del vicesindaco e della giunta comunale; nominava, di conseguenza, il dottor Antonio Garofalo, funzionario del Dipartimento autonomie locali, Commissario straordinario del comune di Casteldaccia, per il periodo di sospensione del sindaco. Dopo tale nomina, il Sindaco ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari, nonostante permanessero nei suoi confronti gravi indizi di colpevolezza in considerazione del fatto che la nomina del Commissario straordinario escludeva qualsiasi ingerenza nella cosa pubblica da parte dell'indagato.
  In data 25 marzo 2020, la prefettura di Palermo ha dichiarato cessati gli effetti del decreto di sospensione dalla carica di sindaco di Casteldaccia ed il signor Di Giacinto si è insediato nuovamente nella carica di sindaco.
  Rileva quindi come il comune di Casteldaccia ricada in un territorio ad alta infiltrazione mafiosa e come diversi boss palermitani di «Cosa Nostra» abbiano dimorato in tale territorio, tra cui Bernardo Provenzano, uno dei principali capi di tale associazione mafiosa, che ha trascorso anni della propria latitanza in tale territorio.
  Segnala inoltre come il predetto territorio sia stato oggetto di una vasta attività di speculazione edilizia e come, nonostante tale espansione, l'ente locale si trovi in una fase di dissesto economico/finanziario non ancora risanata.
  Considera pertanto indispensabile intervenire per ripristinare la legalità in un territorio dove prevale l'illegalità, l'abusivismo, il ricatto, la prevaricazione, il voto di scambio, il clientelismo, l'omertà. Pag. 17
  In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede se e quali iniziative di controllo, il Ministro interrogato abbia adottato o intenda adottare, per quanto di competenza, in merito al nuovo insediamento nella carica di sindaco del signor Di Giacinto, nonché quali iniziative, anche di carattere normativo, ritenga opportuno adottare per evitare il ripetersi di situazioni simili in futuro, anche finalizzate al contrasto del fenomeno mafioso, al controllo del territorio e alla salvaguardia dell'ente locale, in relazione alle vicende del comune di Casteldaccia.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Davide AIELLO (M5S), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta fornita, auspicando che l'Esecutivo vigili con attenzione a salvaguardia del buon operato della pubblica amministrazione, in particolare in quelle zone della provincia di Palermo nelle quali appare radicata la diffusione di fenomeni corruttivi e mafiosi, evitando che certi comportamenti, in determinati comuni caratterizzati da delicati contesti sociali, finiscano per costituire terreno fertile per la criminalità organizzata, soprattutto nelle amministrazioni locali, che costituiscono uno snodo particolarmente delicato dell'amministrazione pubblica, anche in quanto costituiscono il principale punto di contatto tra lo Stato e i cittadini.

5-05695 Iezzi: Sulla modalità di nomina di Marco Ciacci a comandante della polizia municipale del comune di Milano e sul possesso dei requisiti per l'incarico.

  Gianni TONELLI (LEGA) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, osservando come il 2 aprile 2021, durante la trasmissione televisiva Le Iene, sia andato in onda un servizio sulla già nota vicenda della nomina dell'attuale comandante della polizia municipale di Milano, Marco Ciacci, che ha suscitato grande scalpore mediatico.
  Rileva come, nonostante tale nomina sia avvenuta nell'agosto 2017, sulla stessa, stando anche alle risultanze del predetto servizio, rimangano a tutt'oggi gravissime ombre in merito alla trasparenza, imparzialità e indipendenza delle procedure adottate dal sindaco Sala per il suo conferimento, sottolineando come, secondo la ricostruzione, giravano voci già dal 2016 che la procura della Repubblica di Milano avesse chiesto di trasferire Marco Ciacci presso il comando della polizia locale, cosa poi avvenuta nel 2017, quando l'allora capo della polizia locale Antonio Barbato fu costretto alle dimissioni e il sindaco Beppe Sala affidò tale incarico direttamente a Ciacci.
  Ricorda inoltre come Marco Ciacci fosse responsabile della sezione di polizia giudiziaria presso la procura di Milano, la stessa che, proprio in quel periodo, indagava sul sindaco Sala in merito all'affaire Expo, e che il conferimento dell'incarico avvenne, anziché mediante procedure selettive o un bando, come di consueto, ricorrendo invece all'istituto del comando, con la chiamata diretta di Ciacci, unico caso in tutta la storia della polizia locale di Milano, e il suo distacco dal corpo di polizia.
  Evidenzia altresì come tale procedura sia stata giustificata dal Sindaco con la circostanza che non vi fossero altre «capacità adeguate» a ricoprire tale ruolo all'interno dell'ente, circostanza però smentita da un documento inviato dall'Anci all'amministrazione già nel gennaio 2017, ove risultano segnalati come idonei ben 13 dirigenti del corpo di Milano, e come, oltre che per la mancata ricognizione interna, la nomina di Ciacci risulterebbe altresì di dubbia legittimità, in quanto lo stesso sarebbe privo dei requisiti professionali richiesti dall'articolo 43 del regolamento degli uffici e dei servizi del comune di Milano.
  Rammenta quindi come la vicenda sia stata oggetto di ben due atti di sindacato ispettivo presentati dal gruppo della Lega: l'interrogazione n. 4-02931 del 17 maggio 2019, trasformata nell'interrogazione n. 3-01277, e l'interrogazione n. 4-08060 del 18 gennaio 2021, trattandosi evidentemente di un caso su cui ancora oggi gravano pesanti Pag. 18dubbi e sospetti che il sindaco non ha ancora chiarito.
  Dopo aver osservato che l'Anac ha già trasmesso tutti gli atti alla Procura di Brescia, segnala come l'interrogazione chieda se, alla luce di quanto esposto in premessa, intenda adottare iniziative affinché venga revocata l'autorizzazione concessa dal Ministero dell'interno per il collocamento in posizione di comando di Marco Ciacci che ne ha consentito la nomina a comandante del corpo di polizia municipale di Milano.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gianni TONELLI (LEGA), replicando, si dichiara del tutto insoddisfatto della risposta, rilevando come essa non abbia minimamente tenuto conto di quanto rappresentato nell'atto di sindacato ispettivo in ordine agli elementi evidenziati dal servizio giornalistico della trasmissione televisiva Le Iene.
  Ribadisce quindi come la nomina in questione non sia stata un atto improvviso, bensì il frutto di un processo che costituisce la concretizzazione di quello che si potrebbe definire il «metodo Palamara» e osserva come non sia evidentemente casuale che l'Anac abbia trasmesso gli atti alla procura della Repubblica di Brescia.
  Ritiene pertanto doveroso che la Direzione generale della pubblica sicurezza, senza attendere gli esiti del procedimento giudiziario, adotti immediatamente misure a tutela della legalità dell'azione amministrativa, nel rispetto dei principi di imparzialità e di buon andamento di cui all'articolo 97 della Costituzione, nonché degli interessi legittimi dei dirigenti idonei segnalati dall'Anci, e chiede pertanto che il Ministero dell'interno promuova un'attività ispettiva sulla vicenda.

5-05696 Prisco: Iniziative per garantire il rispetto delle norme anticovid in occasione dell'elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di bonifica di Piacenza.

  Tommaso FOTI (FDI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, facendo notare come il Consorzio di bonifica di Piacenza abbia convocato per votare in presenza (e non telematicamente, come richiesto da molti elettori) circa 102.000 contribuenti per i giorni 18 e 19 aprile 2021. Prima di quella data, si imporranno adempimenti vari che porteranno necessariamente a spostamenti fra comuni, peraltro vietati.
  Rileva quindi come le autorità locali di polizia ed ordine pubblico, a cominciare dai sindaci, dal prefetto e dal questore avrebbero dovuto segnalare l'evento che qui interessa al Ministro dell'interno, oltre che al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della salute.
  In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede se il Ministro interrogato non ritenga di assumere immediate iniziative, per quanto di competenza, eventualmente anche normative, attesa l'importanza di tutelare la sicurezza pubblica onde garantire il pieno rispetto delle misure anticovid.
  Ritiene infatti sia paradossale che, da un lato, si disponga, con provvedimento d'urgenza, il rinvio delle consultazioni elettorali – che il suo gruppo ha sempre ritenuto opportuno far svolgere – mentre dall'altro si consenta lo svolgimento delle elezioni in relazione al Consorzio di bonifica di Piacenza.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Tommaso FOTI (FDI), replicando, fa notare che nella sua risposta il rappresentante del Governo ha richiamato fatti ben noti agli interroganti, i quali, in realtà, intendevamo porre all'attenzione la necessità che il Governo Stato assumesse da subito – non solo in prossimità dell'evento in questione – una sua autonoma iniziativa al riguardo, non solo sollecitando la Regione ad assumere misure adeguate, ma anche intervenendo direttamente a tutela della salute dei cittadini, atteso che il compito di affrontare l'emergenza sanitaria nazionale rientra nell'ambito delle materie di competenza esclusiva dello Stato.

5-05697 D'Ettore: Iniziative per garantire migliori livelli di sicurezza degli appartenenti alle Forze dell'ordine Pag. 19 e per implementare la loro dotazione di risorse umane e strumentali.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) illustra la sua interrogazione, osservando come, al fine di contenere la diffusione del virus COVID-19 e delle sue nuove varianti, il Governo abbia dovuto adottare numerose misure restrittive straordinarie. A causa di tali misure – più volte reiterate – in molte zone d'Italia hanno avuto luogo proteste, di per sé espressione di un diritto, ma spesso degenerate in veri e propri scontri tra i manifestanti e le forze di polizia.
  Si riferisce, da ultimo, alla manifestazione svoltasi martedì 6 aprile 2021 a Roma, davanti a Montecitorio, durante la quale un poliziotto è stato ferito.
  Ritiene che, senza trascurare l'importanza delle ragioni di chi protesta, in questa fase così difficile per il nostro Paese sia inammissibile qualsiasi comportamento violento nei confronti di quanti sono impegnati quotidianamente a difesa delle libertà democratiche e sottolinea come nel difficile contesto dell'emergenza sanitaria le forze di polizia e, più in generale, le forze dell'ordine hanno compiuto e stanno compiendo enormi sforzi per garantire legalità e sicurezza, mettendo a disposizione tutte le risorse e le capacità disponibili.
  In tale contesto l'interrogazione chiede quali iniziative urgenti di competenza il Ministro interrogato intenda adottare per garantire i migliori livelli di sicurezza degli appartenenti alle forze dell'ordine e per implementare la loro dotazione di risorse umane e strumentali.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, di cui sottolinea la correttezza dal punto di vista istituzionale.
  Ribadisce, nel contempo, l'inammissibilità dei comportamenti violenti e della strumentalizzazione di proteste in sé legittime da parte di soggetti che perseguono ben altri scopi, fra cui quello, evidente in occasione della manifestazione richiamata nell'interrogazione, di minacciare le sedi istituzionali. Dichiara di aver assistito di persona a una parte degli avvenimenti riportati e sottolinea come in alcuni momenti le forze dell'ordine si siano trovate in difficoltà, in quanto il loro impiego era stato evidentemente previsto in relazione a una manifestazione con caratteristiche ben diverse da quelle che poi la manifestazione stessa ha effettivamente assunto.
  Ritiene dunque doveroso, anche nell'ottica di prevenire ogni possibile forma di violenza diretta contro i luoghi istituzionali, un piano di assunzioni nelle forze dell'ordine ben più rilevante rispetto a quanto attualmente previsto, nonché un adeguato riconoscimento economico in favore degli appartenenti alle stesse, in considerazione dello sforzo encomiabile al quale sono chiamati nell'attuale contesto di emergenza sanitaria e sociale.

5-05698 Marco Di Maio: Iniziative per consentire l'invio telematico da parte dei partiti e dei gruppi politici di messaggi agli italiani residenti all'estero aventi diritto al voto.

  Massimo UNGARO (IV) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, osservando come, secondo i dati della Fondazione Migrantes e dell'Istat, su un totale di oltre 60 milioni di cittadini residenti in Italia, l'8,8 per cento è residente all'estero; gli iscritti all'Anagrafe italiani residenti all'estero sono nel 2020 oltre 5.200.000.
  Osserva al riguardo che i partiti, i gruppi politici e i candidati devono osservare le leggi sulla campagna elettorale vigenti nel territorio italiano (legge n. 459 del 2001) e che la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo predispone trasmissioni informative e tribune elettorali per i cittadini che votano nella circoscrizione estero.
  Secondo la normativa vigente è permessa, ed è sempre più diffusa, la propaganda elettorale tramite chiamate telefoniche preregistrate, e-mail, telefax whatsapp, mms o sms; chi utilizza queste modalità di comunicazione ha l'obbligo di acquisire il consenso preventivo e informato degli abbonati a servizi di comunicazione elettronica Pag. 20 o di telefonia mobile e gli utilizzatori di schede di traffico prepagato.
  Ricorda quindi che il Garante per la protezione dei dati personali ha fornito indicazioni sulle modalità con cui partiti, organismi politici, comitati promotori e sostenitori e singoli candidati possono utilizzare dati personali dei cittadini. I partiti e i singoli candidati possono trattare dati personali estratti da «fonti pubbliche» senza richiedere il consenso degli interessati. Possono essere utilizzati i dati estratti da: liste elettorali presso i comuni; elenco degli elettori italiani che votano all'estero per le elezioni del Parlamento europeo; liste aggiunte dei cittadini elettori di uno Stato membro dell'Unione europea residenti in Italia; elenco provvisorio dei cittadini italiani residenti all'estero aventi diritto al voto e quelli aventi diritto al voto per l'elezione del Comitato degli italiani all'estero. I partiti sono anche esonerati dall'obbligo di rendere l'informativa preventiva sul trattamento dei dati personali estratti da tali elenchi durante il periodo a partire dal 60° giorno antecedente la data del voto, fino al 60° giorno successivo.
  In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, per quanto di competenza, per modificare la disciplina in vigore e aggiornare gli elenchi dei cittadini italiani residenti all'estero aventi diritto al voto e quelli aventi diritto al voto per l'elezione del Comitato degli italiani all'estero, associando a ciascun elettore iscritto all'Aire anche l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica personale.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Massimo UNGARO (IV), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta esaustiva, rilevando come favorire l'invio telematico di messaggi di propaganda elettorale ai cittadini italiani residenti all'estero – analogamente a quanto avviene in molto Paesi dell'Unione europea, tra i quali richiama la Francia – oltre a consentire risparmi di materiale cartaceo, permetta notevoli risparmi economici e, conseguentemente, rafforzi il principio democratico della contendibilità delle cariche elettive per i minori costi delle campagne elettorali, svolgendo anche un ruolo di prevenzione rispetto alla diffusione di certi fenomeni di criminalità.
  Auspica, quindi, un intervento del Governo in tale ambito, individuando soluzioni che consentano forme di propaganda elettorale al passo con i tempi, anche in relazione ai cittadini italiani residenti all'estero.

5-05699 Gebhard: Sulla promozione a Vicequestore di due funzionari di polizia, già condannati per le violazioni dei diritti umani verificatesi a Genova nel luglio del 2001.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, rilevando come, in seguito a notizie pubblicate sugli organi di stampa si sia appreso che il 28 ottobre 2020, per «decisione» della Ministra dell'interno e del Capo della polizia, sarebbero stati promossi alla carica di vicequestore due funzionari di polizia condannati, in via definitiva, a tre anni e otto mesi più cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per i fatti di Genova del 2001: Pietro Troiani, condannato per aver introdotto due bombe molotov all'interno della scuola «Armando Diaz», e Salvatore Gava, per averne falsamente attestato il rinvenimento, affinché tale scenario potesse costituire una giustificazione per la sanguinosa irruzione nell'edificio e una ricostruzione da fornire ai mezzi d'informazione.
  In tale contesto l'interrogazione chiede se il Ministro interrogato intenda promuovere iniziative di competenza, a tutela del pubblico interesse, per verificare se quanto evidenziato nell'atto corrisponda al vero e, conseguentemente, valutare l'opportunità di adottare eventuali iniziative per provvedere, con urgenza, all'annullamento o revoca delle suddette promozioni.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

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  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È), replicando, dopo aver ricordato i gravissimi atti di violenza nei confronti di manifestanti inermi compiuti in occasione della perquisizione nel complesso scolastico «Armando Diaz», si dichiara insoddisfatto della risposta, ritenendo inaccettabile che le norme attualmente vigenti consentano l'adozione dei provvedimenti di promozione di cui all'atto in titolo in favore di membri della Polizia condannati in via definitiva per aver costruito prove false volte a giustificare la predetta perquisizione.
  Ritiene quindi doverosa una modifica normativa che preveda l'esclusione dalle forze dell'ordine di coloro che siano stati condannati in via definitiva per fatti di tale gravità, in quanto non è accettabile che essi rappresentino lo Stato.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.50.