CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 22 marzo 2021
553.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 6

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 22 marzo 2021. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. — Interviene, in videoconferenza, la sottosegretaria di Stato per la giustizia, Anna Macina.

  La seduta comincia alle 17.05.

Sulla variazione della composizione della Commissione.

  Mario PERANTONI, presidente, comunica che: per il gruppo PD ha cessato di fare parte della Commissione il deputato Gualtieri e sono entrati a farne parte gli onorevoli Giorgis e Morani; per il gruppo Misto, sono entrati a farne parte gli onorevoli Colletti e Termini; per il gruppo Fratelli d'Italia ha cessato di far parte della Commissione l'onorevole Lollobrigida ed è entrato a farne parte l'onorevole Vinci. Formula un augurio di benvenuto ai colleghi che sono diventati membri della Commissione.

Sui lavori della Commissione.

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che, poiché nella seduta odierna non sono previste votazioni, ai deputati è consentita la partecipazione da remoto, in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso.

Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Doc. XXVII, n. 18.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 marzo 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che, come convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella seduta odierna si svolgerà la discussione sulla proposta di parere, già trasmessa per le vie brevi, che il relatore illustrerà. Rammenta, altresì, che la votazione del prescritto parere si svolgerà domani, nella seduta convocata per le ore 10.30.

  Roberto CATALDI (M5S), relatore, presenta e illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato) e Pag. 7fa presente che la stessa contiene significative differenze rispetto alla iniziale bozza di lavoro condivisa per le vie brevi. Ringrazia preliminarmente tutti i gruppi che hanno fatto pervenire contributi costruttivi con i quali ha potuto arricchire l'iniziale bozza di lavoro consentendo in tal maniera di delineare compiutamente l'indirizzo del Parlamento sul provvedimento in discussione. Sottolinea come inizialmente fosse apparso difficile orchestrare le numerose proposte pervenute ma come successivamente sia stato chiaro che vi è una sinergia di intenti. Precisa che nella predisposizione della proposta di parere ha volutamente evitato di introdurre dettagli per poter delineare invece i principi cardine sui quali è necessario, secondo tutti i gruppi, intervenire. Si sofferma, quindi, ad evidenziare la necessità della semplificazione della giustizia attraverso la creazione di un'unica piattaforma di gestione dei processi telematici. Precisa, inoltre, di aver eliminato il richiamo agli organismi ADR, ma evidenzia che ciò non preclude la possibilità di ricorrere comunque agli stessi. Con riferimento alla edilizia penitenziaria pone l'accento sul fatto che l'intento di rendere più efficace la funzione rieducativa della pena è maggiormente in linea con una società civile ed evidenzia come siano indispensabili trattamenti diversi per diverse tipologie di detenuti. Rammenta come spesso la criminalità nasca proprio a causa dell'ambiente nel quale è vissuto chi commette il reato e in tale prospettiva sottolinea l'importanza della formazione per la rieducazione, mettendo in luce come tale formazione debba privilegiare i progetti spendibili sullo specifico territorio nel momento in cui i detenuti saranno rimessi in libertà. Evidenzia inoltre come il giudice non possa essere lasciato da solo a svolgere il proprio compito e come sia pertanto necessario valorizzare l'ufficio del processo quale modello di collaborazione integrata tra i giudici ordinari, quelli onorari e il personale amministrativo. Aggiunge come – avendo la Ministra Cartabia, nel corso della audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero, già dato indicazioni in merito alla magistratura onoraria – abbia ritenuto sufficiente inserire nella proposta di parere all'esame della Commissione una generica indicazione di richiamo alle dichiarazioni della Ministra. Rammenta come sia fondamentale la valorizzazione della figura del magistrato anche in relazione alle competenze e capacità gestionali. Ricorda inoltre l'importanza di creare un ambiente di legalità nel territorio italiano anche attraverso una maggiore accessibilità al casellario giudiziario, sottolineando come spesso gli investitori stranieri non siano propensi ad effettuare investimenti nel nostro Paese a causa di una giustizia lenta e di una eccessiva burocrazia. Con riferimento al richiamo contenuto nella proposta di parere alla necessità di esplicitare la quota di risorse destinate al Mezzogiorno, desidera sottolineare come vi siano altre «terre di confine», i cui territori, pur non facendo parte del sud dell'Italia, sono stati duramente colpiti dal sisma e al loro interno hanno delle zone di crisi industriale complessa particolarmente gravi. In proposito sottolinea, pur non trattandosi di una competenza della Commissione Giustizia, il personale impegno a portare avanti questo tema. Ringrazia quindi nuovamente tutti i colleghi che hanno con i loro contributi significativamente contribuito alla stesura della proposta di parere in discussione.

  Mario PERANTONI, presidente, ringrazia il relatore per il compiuto lavoro di sintesi svolto.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È), intervenendo a nome della sua componente politica, sottolinea come la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza all'esame della Commissione sia molto deficitaria per quanto attiene al comparto della giustizia. Stigmatizza il fatto che si ritenga che tale documento possa costituire la panacea di tutti i mali, quando invece sarebbe stato dovere del Parlamento intervenire attraverso modifiche mirate ad alcune leggi esistenti. Sottolinea ad esempio che il documento in esame propone il definitivo superamento del rito Fornero attraverso la riforma del processo civile. A suo giudizio tale rito costituisce «una completa idiozia Pag. 8del Governo Monti» con il quale è stato duplicato il lavoro dei magistrati e degli avvocati. Ritiene che per abrogare tale rito sarebbe stato sufficiente che la Commissione Giustizia avesse esaminato una sua proposta di legge sul tema presentata nel 2018, che si sarebbe potuta approvare in pochi giorni. A suo avviso, manca da parte del Parlamento la volontà di operare in tale prospettiva, rinviando quindi tutte le decisioni alla approvazione di una legge delega sul processo civile che per il suo funzionamento necessiterà dell'adozione di successivi decreti delegati. Con riferimento alla proposta di parere predisposta dal relatore, sottolinea come nella stessa si affermi che tra gli obiettivi vi sia quello dell'accelerazione dei tempi della giustizia. A suo avviso però la riforma della giustizia, soprattutto per quanto attiene al processo civile, non servirà ad altro che a creare nuove norme da interpretare. Fa presente che anche la Ministra Cartabia, nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero, ha sottolineato come spesso sia sufficiente il ricorso a modifiche specifiche volte ad agire soltanto dove il codice di procedura non è in grado di funzionare adeguatamente. Per tali ragioni, pertanto, ritiene che il disegno di legge delega di riforma del processo civile all'esame del Parlamento andrebbe totalmente modificato. Per quanto attiene al richiamo, contenuto nella proposta di parere del relatore, relativo alla valorizzazione dell'ufficio del processo, attraverso l'integrazione dei giudici ordinari, dei giudici onorari e del personale amministrativo, ritiene che sia necessario comprendere chiaramente se la magistratura onoraria sia formata da magistrati o semplicemente da precari utilizzati per sanare delle deficienze del sistema giustizia. In questo secondo caso, a suo avviso, la proposta di parere in esame sarebbe inutile. Ritiene invece che, se si volesse effettivamente valorizzare l'ufficio del processo, sarebbe necessario seguire il modello in essere in Austria e negli Stati Uniti dove sono state inserite le figure dei «law clerks», ovvero dei laureati in giurisprudenza assunti tramite concorso pubblico. In tale maniera finalmente potrebbe funzionare sia la giustizia civile sia quella penale. Propone, quindi, di inserire nella proposta di parere una osservazione che introduca il concorso pubblico affinché non vi siano più magistrati onorari precari nell'ufficio del processo ma veri e propri dipendenti pubblici laureati in giurisprudenza. Per quanto riguarda lo smaltimento del contenzioso tributario pendente in Cassazione mediante l'assegnazione temporanea di magistrati onorari e ausiliari, ricorda la sentenza della Cassazione n. 41 del 2021 che ha affermato che i magistrati onorari in appello presentano profili di incostituzionalità e che però possono continuare a decidere sui diritti delle persone per altri 4 anni. Ritiene che tale sentenza della Corte, oltre ad essere creativa, ha una valenza politica e ritiene che all'interno della proposta di parere in esame si dovrebbe prevedere una condizione volta ad abrogare la parte della proposta di PNRR che prevede l'inserimento di magistrati onorari e ausiliari nelle sezioni tributarie della Corte di Cassazione. A suo avviso, per accelerare i processi tributari, si potrebbero prevedere dei collegi limitati all'interno della Corte di Cassazione per tutte quelle cause che sono pendenti da più di due anni. Per quanto concerne la valorizzazione dei metodi di risoluzione alternativa delle controversie, sottolinea come per larga parte la negoziazione assistita e la mediaconciliazione tra gli avvocati abbiano fallito. Rileva, come tali strumenti siano risultati efficaci soltanto in ambito familiare, ereditario e condominiale. Auspica quindi che la Ministra della Giustizia valorizzi tali metodi in queste tre materie. Sottolinea quindi come nella proposta di PNRR in discussione si preveda che i magistrati ausiliari e onorari dovranno concorre alla attività di definizione dei procedimenti mediante la redazione di progetti completi di sentenza. Chiede pertanto al relatore di introdurre nella proposta di parere una condizione volta a sopprimere tale previsione. Sottolinea inoltre la pericolosità di inserire specificatamente nel sistema il principio di chiarezza e soprattutto quello di sinteticità degli atti, spesso utilizzato surrettiziamente dalla Corte di Cassazione per Pag. 9rendere inammissibili molteplici ricorsi. Ciò premesso, alla luce di quanto da lui precisato, chiede che la proposta di parere predisposta dal relatore sia modificata.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), intervenendo da remoto, ringrazia il collega Cataldi per il grande e non facile lavoro svolto, rilevando come il gruppo di Forza Italia abbia contribuito con molti spunti, dei quali il relatore ha in parte fatto tesoro nella sua proposta di parere. Ciò premesso, esprime la convinzione che fosse necessario uno sforzo ulteriore e che gli interventi relativi ai temi della giustizia richiedessero una migliore qualificazione, tanto più considerata la rilevanza del settore per la ripresa del Paese e la sua priorità anche a livello europeo. Nel rilevare che quello in esame è un Piano a cavallo tra due Governi, essendo stato predisposto dal precedente Ministro Bonafede, preannuncia il voto favorevole di Forza Italia, benché non tutte le considerazioni proposte dal suo gruppo siano state accolte nella proposta di parere, quale dimostrazione della fiducia sempre dichiarata nei confronti della nuova Ministra, anche alla luce della sua esperienza di giudice costituzionale. Rileva in particolare che avrebbe preferito una proposta di parere più incisiva, che richiedesse in particolare la modifica del rapporto sbilanciato tra investimenti, ammontanti a 450 milioni di euro, e stipendi, cui sono destinati ben oltre due miliardi di euro. Esprime inoltre le proprie perplessità con riguardo all'utilizzo dei giudici onorari in Cassazione, voluto dall'allora Ministro Bonafede, sottolineando che la soluzione proposta da Forza Italia consiste nel favorire lo smaltimento dell'arretrato attraverso l'aumento su base volontaria dell'età pensionabile dei magistrati da destinare alla redazione delle sentenze e non certamente alla prorogatio dei ruoli apicali. In conclusione, nel ribadire il voto favorevole di Forza Italia e l'apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, non può non evidenziare la necessità che venissero affrontati in maniera più efficace gli aspetti critici del settore giustizia.

  Cosimo Maria FERRI (IV), nel ringraziare il relatore per l'equilibrio, la pazienza e la disponibilità dimostrati nel lavoro di sintesi delle osservazioni pervenutegli, associandosi alle considerazioni svolte dal collega Zanettin, evidenzia tuttavia che la proposta di parere avrebbe dovuto dimostrare un maggiore coraggio. Nel sottolineare che il Piano nazionale di ripresa e resilienza è destinato a rivoluzionare il Paese, evidenzia come la proposta di parere rappresentasse un'occasione per entrare nel merito delle soluzioni specifiche, dopo anni in cui si parla di lentezza della giustizia e di mancanza di personale e di risorse finanziarie. Pertanto, nel rilevare come siano stati accolti i riferimenti al processo minorile telematico e alla giustizia tributaria, sottolinea che si sarebbero dovuti proporre interventi specifici e concreti. Rileva in particolare che il ricorso alla digitalizzazione dovrebbe essere proposto su due versanti, il primo dei quali relativo agli uffici giudiziari, allo scopo di favorire la velocizzazione dei processi, e il secondo relativo al miglioramento dell'accesso alla giustizia da parte dei cittadini. A tale ultimo proposito evidenzia infatti le opportunità offerte dalla digitalizzazione nei servizi all'utente che, non figurando all'interno di un procedimento giudiziario, riguardano piuttosto la predisposizione ed il rilascio delle necessarie certificazioni ai cittadini e alle imprese. Nel precisare inoltre, con riguardo ai casellari giudiziali, l'esigenza di unificare la gestione dei certificati dei carichi pendenti, sottolinea inoltre la necessità di puntare alla specializzazione del giudice, sulla scorta dei buoni risultati ottenuti con il tribunale delle imprese, e di favorire gli istituti alternativi alla giurisdizione, quale ad esempio l'istituto della mediazione, eventualmente ampliandone o rimodulandone gli ambiti di applicazione. Con riguardo alla giustizia tributaria, che rappresenta un settore fondamentale per il cittadino, nel rilevare che la proposta di parere si limita ad affrontare il nodo della Corte di Cassazione, sottolinea come la soluzione non possa essere quella di ricorrere al personale ausiliario, peraltro retribuito in maniera poco dignitosa. Ritiene infatti che sull'argomento si sarebbero potute proporre ulteriori soluzioni, in particolare Pag. 10 con riguardo alla riforma della procedura della riscossione e alle Commissioni tributarie. Sul tema della magistratura onoraria, nel fare presente che non si sono fatti passi avanti rispetto alla riforma cosiddetta «Orlando», con cui si è tentato di raggiungere alcuni punti di equilibrio, sottolinea la necessità di dare risposte a giudici onorari, anche alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale e dell'impegno e della professionalità fin qui dimostrate. Rileva pertanto come a fronte degli importanti temi ricordati, la Commissione Giustizia e il Parlamento debbano svolgere appieno il loro ruolo, non limitandosi a scrivere alcuni titoli che toccherà poi alla Ministra riempire di contenuti. Da ultimo, sottolineando la necessità di valorizzare il ruolo e la professionalità dei magistrati che hanno fatto un'esperienza lavorativa all'estero, nel ribadire il proprio ringraziamento al relatore, fa presente che non mancherà l'impegno di Italia Viva per una giustizia più giusta, di qualità e rapida.

  Maria Carolina VARCHI (FDI), intervenendo da remoto, fa presente che anche il gruppo di Fratelli d'Italia ha trasmesso alcune proposte per la proposta di parere, attenendosi alle linee che hanno caratterizzato l'azione del gruppo sui diversi provvedimenti all'esame del Parlamento e facendo riferimento anche al contenuto dell'audizione della Ministra Cartabia. Con riguardo ai temi specifici, nel fare presente che il processo penale non può essere «remotizzato» né tanto meno smaterializzato, ritiene tuttavia che la digitalizzazione possa favorire l'esercizio della giustizia e velocizzare alcune fasi del procedimento, anche in linea con quanto osservato dal Commissario europeo Reynders nella recente audizione. Con riguardo all'edilizia penitenziaria, rileva come un maggiore livello di civiltà delle carceri italiane possa evitare ulteriori procedure di infrazione o condanne da parte dell'Unione europea. A tale proposito, nel riconoscere lo sforzo di sintesi operato dal relatore con riguardo alle varie osservazioni pervenutegli, sottolinea tuttavia che nella proposta di parere manca un tema molto importante per Fratelli d'Italia, vale a dire quello del rimpatrio dei detenuti stranieri, previa stipula di appositi accordi bilaterali. Nel sottolineare che, secondo quanto evidenziato dai dati forniti dallo stesso Ministero della giustizia, tale soluzione consentirebbe di risolvere il problema del sovraffollamento carcerario, ricorda che la Commissione Affari esteri della Camera ha approvato una risoluzione presentata dal gruppo Fratelli d'Italia che va nella direzione indicata. Con riferimento alla magistratura onoraria, rileva che sono attualmente in servizio 4.888 magistrati onorari che, lungi dallo svolgere funzioni marginali, smaltiscono oltre il 60 per cento del carico di lavoro del settore. Evidenzia in particolare che, se i magistrati onorari non avessero un ruolo così importante nel rito monocratico, i magistrati togati non potrebbero dedicarsi ai procedimenti con rito collegiale, dedicati ai reati più gravi e maggiormente lesivi delle vittime. Ritiene inevitabile, dopo le molte pronunce di diversi tribunali e la recentissima sentenza della Corte costituzionale, porre fine al precariato dei giudici onorari, risolvendo i problemi del personale in servizio ed evitando di creare ulteriori condizioni di precariato nei nostri tribunali. Ritiene inoltre che, complementare alla diffusione e alla valorizzazione delle best practice, dovrebbe essere la riflessione sulla responsabilità civile dei magistrati e sulla riforma del Consiglio superiore della magistratura, con particolare riguardo alla sezione disciplinare. Nel rammentare inoltre le considerazioni svolte dal Commissario europeo Reynders, che nella sua audizione ha sottolineato come una giustizia lenta e poco credibile depotenzi il nostro Paese, rileva che nella proposta di parere manca lo slancio che la Commissione Giustizia dovrebbe dimostrare al fine di rendere più organici gli interventi proposti. Da ultimo, con riguardo alla posizione del suo gruppo, fa presente che, nonostante alcune delle proposte di Fratelli d'Italia siano state accolte, si sarebbe potuto fare di più, non certo per mancanza di impegno da parte del relatore.

  Ingrid BISA (LEGA), intervenendo da remoto, ringrazia il relatore per il grande sforzo di sintesi effettuato nella predisposizione Pag. 11 della proposta di parere e per aver recepito nella stessa diverse proposte del suo gruppo. Nel sottolineare come tale proposta appaia in parte molto generica, ritiene che sarà necessario verificare come le indicazioni in essa contenute verranno attivate. Fa presente che il suo gruppo avrebbe auspicato infatti che fossero devolute maggiori risorse all'edilizia giudiziaria e penitenziaria e si augura che su tali ambiti vi possano essere ulteriori occasioni di attenzione. Per quanto attiene alla digitalizzazione evidenzia le notevoli difficoltà che gli operatori della giustizia segnalano anche in ambito penale ed auspica che in tempi brevi si possa implementare. Si augura pertanto che la Commissione Giustizia, così come il Governo, mostrino particolare attenzione ed interesse al tema della digitalizzazione civile e penale.

  Alfredo BAZOLI (PD), intervenendo da remoto, si associa ai ringraziamenti al relatore per l'egregio lavoro di ricognizione e di sintesi delle istanze proposte dai diversi gruppi. Esprime inoltre la soddisfazione del Partito Democratico anche per il lavoro svolto dal Governo che, nella proposta di Piano di ripresa e resilienza, ha individuato le linee di indirizzo cui destinare le risorse provenienti dall'Unione europea. Nel sottolineare che si tratta di un'occasione irripetibile per l'Italia, fa presente che, se sarà capace di utilizzare in maniera efficace ed efficiente le straordinarie risorse finanziarie del Recovery Plan, il Paese sarà protagonista di una svolta importante nel funzionamento del settore della giustizia. Nel rammentare in particolare che i capitoli di impegno individuati dal Governo sono relativi alla digitalizzazione, all'ufficio del processo e all'edilizia giudiziaria, sottolinea come la riduzione della durata dei processi sia perseguibile in particolare attraverso l'adeguata organizzazione degli uffici. Rammenta altresì come la proposta di Piano in esame affianchi alle suddette linee di indirizzo le riforme del processo civile e del processo penale, dell'ordinamento giudiziario e del processo tributario. Preannuncia pertanto il convinto voto favorevole del Partito Democratico alla proposta di parere, apprezzando l'impostazione data dal Governo alla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza e le relative considerazioni del collega Cataldi.

  Carla GIULIANO (M5S), nel ringraziare il relatore per l'egregio lavoro di sintesi degli spunti pervenuti da tutti i gruppi, preannuncia il voto convintamente favorevole dei componenti del Movimento 5 Stelle sulla proposta di parere. Come già rilevato dal collega Bazoli, sottolinea che la straordinaria entità delle risorse provenienti dall'Unione europea costituisce una sfida che l'Italia non può perdere, al fine di intervenire in favore della modernizzazione del Paese e in particolare del settore giustizia. In tale prospettiva considera essenziali le tre linee di intervento individuate dal precedente Governo, relative a digitalizzazione, edilizia giudiziaria e a ufficio del processo, sulle quali il suo gruppo ha formulato diverse osservazioni. Con riguardo agli altri temi, ringrazia il relatore per aver fatto cenno nella sua proposta di parere al Sud d'Italia e alla necessità di intervenire per colmare il divario rispetto al resto del Paese, rammentando come le risorse del Recovery Plan siano state destinate agli Stati membri anche con tale obiettivo, come dimostrato dalla missione trasversale della coesione territoriale prevista nella proposta di Piano. Affronta successivamente le due ulteriori questioni, già poste nel corso dei precedenti interventi, della lotta alla violenza di genere e del contrasto alle mafie. Con riguardo alla prima di esse, esprime la propria soddisfazione per il fatto che il relatore abbia inteso inserire nella proposta di parere un esplicito riferimento alla formazione del personale chiamato ad interagire con le donne vittime di violenza e degli stessi uomini maltrattanti nella fase di esecuzione della pena. Nel sottolineare l'aggressività dimostrata anche negli ultimi giorni dalla criminalità organizzata di stampo mafioso, nonché l'interesse rivestito ai suoi occhi dall'ingente quantità di risorse finanziarie che verranno investite in Italia, cita alcuni dati tratti da un articolo del Sole 24 Ore, secondo cui la mafia, con un fatturato annuo di 150 miliardi di euro a fronte dei poco più di 4 miliardi di euro di un colosso come Intesa San Paolo, sottrae Pag. 12 al Paese il 15, 20 per cento del prodotto interno lordo. Nel ribadire la determinazione del proprio gruppo a lottare con il massimo impegno contro i fenomeni mafiosi, tiene in particolare a sottolineare, come rammentato nella proposta di parere, la necessità di contrastare le mafie, anche attraverso il rafforzamento dei controlli fiscali e patrimoniali nonché il miglioramento della gestione dei beni confiscati. Rammenta a tale proposto che la legge n. 109 del 1996, che pure ha prodotto ottimi risultati, presenta alcune criticità determinate, da un lato, dalla scarsità di risorse delle regioni e, dall'altro, dalle lungaggini procedurali nell'assegnazione definitiva dei beni confiscati, sottolineando come una corretta gestione di tali beni costituisca il fiore all'occhiello del nostro Paese. In conclusione ribadisce il voto favorevole del Movimento 5 Stelle alla proposta di parere in esame, rammentando che non si può perdere l'opportunità offerta dal Piano di ripresa e resilienza.

  Mario PERANTONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

  La seduta termina alle 18.10.