CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 marzo 2021
550.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 17 marzo 2021. — Presidenza del vicepresidente Pino CABRAS. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 10.

7-00585 Emiliozzi: Sulla crisi nella regione etiope del Tigrai.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Pino CABRAS, presidente, avverte che, non essendo previste votazioni, come da determinazione dell'ufficio di presidenza, Pag. 27integrato dai rappresentanti dei Gruppi, l'odierna seduta in sede di risoluzioni sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso.
  Con riferimento alla risoluzione in titolo, presentata dall'onorevole Emiliozzi il 18 novembre 2020, segnala che la collega ne ha riformulato il testo, pubblicato sull'Allegato B al resoconto stenografico del 12 marzo scorso.

  Mirella EMILIOZZI (M5S), intervenendo da remoto, dà lettura della risoluzione in titolo.

  Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA coglie l'occasione di questa discussione sulla risoluzione dell'onorevole Emiliozzi per svolgere una disamina ad ampio raggio sulla crisi tigrina, da leggere in modo integrato con quanto sarà ulteriormente rappresentato in risposta all'interrogazione a firma dell'onorevole. Quartapelle Procopio su analoga materia, prevista all'ordine del giorno di oggi.
  Ricorda che l'Etiopia rappresenta un complesso mosaico di regioni, etnie, lingue, religioni e culture, caratterizzato nell'ultimo decennio da profonde trasformazioni: un'impetuosa crescita economica; le aspirazioni di larga parte della popolazione giovanile, maggioritaria nel Paese, ad un rapido miglioramento della propria condizione; una complessa dialettica politica, riflesso delle molteplici identità presenti al suo interno.
  Segnala che il Paese, peraltro, si situa al centro di un'area, il Corno d'Africa, in cui, come in poche altre regioni al mondo, si registra una profonda instabilità di durata oramai trentennale. In questo scenario, l'Etiopia ha svolto, soprattutto nell'ultimo decennio, un apprezzato ruolo di perno della sicurezza regionale, largamente riconosciuto sul piano internazionale, fornendo un contributo essenziale alla promozione di una maggiore stabilità in Somalia e Sud Sudan.
  Sottolinea che nell'aprile 2018 la nomina a Primo Ministro di Abiy Ahmed, di etnia oromo, il gruppo etnico più numeroso nel Paese, ha innescato un processo di riforme sociali, politiche ed economiche, sostenute dalla Comunità internazionale. Al tempo stesso, la sua leadership ha segnato un ribaltamento degli equilibri politici interni all'Etiopia, basati sul sistema del «federalismo etnico», guidato fino ad allora dalla minoranza di etnia tigrina organizzatasi attorno al Fronte Popolare di Liberazione del Tigrè (TPLF).
  Evidenzia che, sul piano internazionale, l'Accordo di pace con l'Eritrea, del settembre 2018, ha posto fine ad un prolungato periodo di tensioni e rivalità nei rapporti tra Addis Abeba ed Asmara a seguito del grave e sanguinoso conflitto del 1998-2000. L'Accordo ha portato nel 2019 all'assegnazione del Premio Nobel per la Pace al Premier etiopico e alla revoca, dopo nove anni, delle sanzioni ONU verso l'Eritrea, tuttora guidata dal Presidente Afewerki, storico rivale del TPLF.
  Ciò premesso, rileva che la crisi tigrina va, quindi, inserita nel complesso quadro interno e regionale sopra descritto. Lo svolgimento di elezioni locali in Tigrè non autorizzate dal Governo centrale di Addis Abeba e, successivamente, l'attacco al comando settentrionale dell'Esercito Federale condotto dal TPLF il 3 novembre 2020 hanno segnato il punto più critico di un processo di graduale innalzamento delle tensioni tra l'élite tigrina, che aveva dominato la vita politica del Paese per trent'anni, e la nuova leadership di Abiy Ahmed.
  Rileva che, ad oggi, malgrado la conclusione dichiarata delle operazioni militari, permane nella regione un preoccupante quadro di forte instabilità, caratterizzato da perduranti scontri a medio/bassa intensità in numerose aree del Tigrè, da una gravissima emergenza umanitaria e da numerose testimonianze di violazioni gravi dei diritti umani nella regione.
  Secondo le stime più aggiornate fornite dall'Amministrazione ad interim tigrina, ad oggi nella regione sono stimati oltre 1 milione di poveri su una popolazione di circa 5,7 milioni. Sedici aziende di dimensioni rilevanti hanno subito ingenti danni, calcolati complessivamente in 11,6 miliardi di Pag. 28birr, equivalenti a circa 260 milioni di euro; oltre 50 mila persone avrebbero perso il lavoro e la situazione degli sfollati è estremamente grave. Le forze Amhara penetrate in territorio tigrino insieme all'Esercito federale avrebbero costretto oltre settecentomila persone a lasciare le proprie case dalle rispettive città di residenza, in particolare a Shire, Temben e Adua. Il 90 per cento delle scuole è danneggiato e 1,4 milioni di studenti non possono frequentarle. Molte di queste scuole sono adibite a centri di raccolta degli sfollati e non potranno riaprire per gli ingenti danni subiti. Al momento sono funzionali solo dieci ospedali su quaranta e solo quaranta ambulanze su duecentosei sono utilizzabili. Gran parte delle risorse idriche sono danneggiate. Il conflitto ha lasciato migliaia di vedove e orfani, oltre a numerosi disabili, pur non essendoci ancora stime pienamente affidabili sul numero delle vittime. Delle persone che necessitano di assistenza umanitaria nella regione, pari a oltre 4,5 milioni, 1,6 milioni sono bambini.
  Sottolinea, altresì, che i numeri testimoniano la serietà della situazione e suscitano profonda preoccupazione. Nelle ultime settimane si sono registrati, tuttavia, alcuni passi in avanti sul piano dell'accesso umanitario alla regione e del ripristino dei servizi di base – l'erogazione di energia elettrica, le linee telefoniche, i mezzi di trasporto, i servizi bancari –, tranne nelle aree ancora fuori del controllo delle forze militari nazionali.
  Assai complesso resta il tema dell'accertamento delle violazioni dei diritti dell'uomo compiute nel corso del conflitto, rispetto al quale il Governo italiano mantiene, ad un tempo, un atteggiamento di fermezza e di attesa di successivi, necessari accertamenti. Preannuncia che su questa tematica, così come sul coinvolgimento eritreo nelle ostilità, si soffermerà più in dettaglio nella risposta alla successiva interrogazione.
  Sul versante diplomatico, segnala che vi sono stati numerosi contatti del Governo italiano con quello etiopico: l'allora Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio hanno incontrato, nel novembre scorso a Roma il Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri etiopico Mekonnen. Lo stesso Conte ebbe un colloquio telefonico con il Primo Ministro Abiy a ridosso dell'inizio delle ostilità.
  Evidenzia, inoltre, che negli ultimi mesi la crisi in Tigrè è stata al centro dell'attenzione europea e a ciò il nostro Paese ha contribuito in maniera rilevante, considerato il tradizionale ruolo di advocacy che esercitiamo affinché i dossier del Corno d'Africa siano seguiti con la massima attenzione politica. Lo stesso Ministro Di Maio ha sollevato recentemente la questione in ambito Consiglio diritti umani dell'ONU.
  In particolare a Bruxelles l'Italia sostiene l'intensificazione di un dialogo serrato ed incisivo, ma non conflittuale, con le autorità di Addis Abeba, in linea con quanto raccomandato anche dal Ministro finlandese Haavisto nel rapporto successivo alla sua recente missione nel Paese, a nome dell'Unione europea. Si tratta di un linguaggio, peraltro, che è riflesso nelle Conclusioni del Consiglio europeo, pubblicate l'11 marzo scorso.
  Segnala che, da un lato, il Governo italiano intende continuare ad incoraggiare Addis Abeba alla tutela dei diritti umani, al rispetto del diritto internazionale umanitario e alla protezione della popolazione, inclusi i rifugiati eritrei presenti in Tigrè. Dall'altro, è opportuno riconoscere alcune aperture finora effettuate dalle autorità etiopiche per l'assistenza umanitaria e i progressi delle ultime settimane nell'accesso alla regione.
  Più in generale, l'Esecutivo ritiene essenziale che l'Unione europea mantenga una visione strategica nei rapporti con l'Etiopia, anche in vista delle prossime elezioni, previste a giugno: sarà, cioè importante proseguire la collaborazione e l'interlocuzione con Addis Abeba, considerata l'importanza del Paese nei difficili equilibri regionali. L'Etiopia rappresenta infatti uno dei principali Paesi in Africa subsahariana, a cui siamo legati da storici rapporti di amicizia, da intensi scambi economici, da Pag. 29solide relazioni culturali, da una lunga tradizione di cooperazione allo sviluppo e di collaborazione in materia migratoria.
  Il dialogo politico privilegiato con Addis Abeba fornisce al nostro Paese l'opportunità di veicolare in maniera sincera e costruttiva le preoccupazioni, italiane ed internazionali, circa la situazione generale nel Paese e il suo fragile assetto etnico.
  Ribadisce, quindi, l'impegno su questo percorso già consolidato di dialogo pragmatico con Addis Abeba, da intensificare ulteriormente per la cessazione di ogni ostilità e per il rispetto dei diritti fondamentali, colonna portante della nostra politica estera. Ribadisce, inoltre, l'impegno per l'accertamento indipendente delle violenze commesse e per l'avvio di un processo di riconciliazione nazionale.
  In questo quadro, ritiene, infine, che una risoluzione parlamentare che tocchi gli ambiti prioritari per favorire la soluzione della crisi – la cessazione delle ostilità e il ritiro delle forze eritree e amhara dal Tigrè, l'accesso umanitario e l'accertamento delle responsabilità nella violazione dei diritti umani – rafforzerà la determinazione del Governo per la pacificazione dell'Etiopia e la stabilizzazione del Corno d'Africa.

  Maurizio LUPI (M-NCI-USEI-R-AC), ringraziando la collega Emiliozzi ed il Gruppo del Movimento 5 Stelle per la proposta di risoluzione e condividendo le valutazioni espresse dal rappresentante del Governo, si dice certo che l'intera Commissione intende seguire con attenzione l'evoluzione drammatica della vicenda etiopica. Propone, quindi, di inserire, tanto nelle premesse quanto nel dispositivo della risoluzione, uno specifico riferimento all'emergenza umanitaria provocata dal conflitto in corso, che colpisce in particolare le fasce più deboli della popolazione – donne e minori – e soprattutto 1,6 milioni di bambini, tra i quali numerosissimi neonati. A tal fine, propone, pertanto, di inserire dopo il quarto punto delle premesse, il seguente periodo: «Il conflitto infierisce ulteriormente su una popolazione già provata dalla povertà e sta provocando una gravissima crisi umanitaria, colpendo in particolare i bambini (che sono 1,6 milioni), ancora di più i più piccoli che in assenza del latte materno rischiano di morire;». Quanto al dispositivo, dopo il primo punto, propone di inserire il seguente ulteriore impegno: «a chiedere, nelle sedi competenti, la collaborazione della FAO perché in caso di emergenza o stato di calamità naturale, conflitti e pandemie si possa utilizzare latte in polvere da destinare in Etiopia in collaborazione con associazioni e aziende;».
  A suo avviso, si tratta di un'integrazione non formale, che testimonierebbe la sensibilità del Governo e del Parlamento italiani sull'emergenza umanitaria. Complessivamente, ribadendo l'apprezzamento per l'impianto della risoluzione, si dichiara disponibile a sottoscrivere la risoluzione a prima firma Emiliozzi in titolo in caso di recepimento delle integrazioni proposte.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), associandosi all'apprezzamento per il lavoro svolto dalla collega Emiliozzi, propone che la Commissione svolga un breve ciclo di audizioni finalizzato ad approfondire profili di carattere strategico e geopolitico connessi alla crisi, che si riverberano sull'intero Corno d'Africa, dove l'Italia deve ambire ad esercitare un ruolo da protagonista, anche in ragione dei vincoli storici che ci legano a quella regione.

  Pino CABRAS, presidente, segnala l'opportunità di sottoporre la richiesta di audizioni informali nella sede dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, convocato per la giornata odierna.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), intervenendo da remoto, esprimendo apprezzamento per la proposta di risoluzione presentata dall'onorevole Emiliozzi, propone di integrarla con un riferimento specifico al rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Italia ed Etiopia, considerato il ruolo assai rilevante svolto dall'Italia nella regione sia in passato sia nel presente. Il testo della risoluzione dovrebbe essere integrato, quindi, per segnalare l'esigenza di una iniziativa forte da parte dell'Italia per promuovere il dialogo tra le parti, mettere fine alle gravi violazioni dei diritti umani in Pag. 30corso ed individuare i responsabili. Sarebbe inoltre essenziale che il Governo procedesse alla nomina di un proprio inviato speciale nel Corno d'Africa: tale ruolo – ricoperto da ultimo dall'Ambasciatore Pezzotti, ora assegnato ad altro incarico – potrebbe risultare decisivo per coinvolgere gli altri attori della regione, in primis l'Eritrea, anche in considerazione delle recenti aperture del Sud Sudan riguardo alla diga sul Nilo. In generale, l'inviato speciale del Governo italiano assicurerebbe un costante monitoraggio della situazione regionale, che è in continua evoluzione.
  Associandosi alla richiesta del collega Formentini di promuovere un breve ciclo istruttorio, dichiara, in fine, la disponibilità a sottoscrivere la risoluzione in discussione ove fossero recepite le richieste di integrazione da lei prospettate.

  Mirella EMILIOZZI (M5S), intervenendo da remoto, si dichiara disponibile a presentare una riformulazione della risoluzione in titolo, che raccolga le condivisibili sollecitazioni formulate dai colleghi.

  Pino CABRAS, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia al seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.30.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 17 marzo 2021. — Presidenza del vicepresidente Pino CABRAS. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 10.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Pino CABRAS, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

5-05348 Pezzopane: Sul rispetto dei diritti umani in Sud Sudan in relazione ad un caso di violenza nei confronti di una cooperante italiana avvenuto nel 2016.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Stefania PEZZOPANE (PD), replicando da remoto, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo per la parte di dettagliata ricostruzione della vicenda drammatica della connazionale Sabrina Prioli, vittima di una brutale aggressione in Sud Sudan, dove era impegnata in attività di cooperazione a favore della popolazione civile, duramente provata dalla guerra civile e dalle condizioni di gravissima povertà che essa ha determinato.
  Ciò premesso, invita il Governo a seguire ulteriormente la vicenda ed intraprenda le iniziative opportune, considerate le novità qui rappresentate sul piano dei rapporti bilaterali, per garantire alla nostra connazionale la tutela dei propri diritti, a partire dalla necessità di un processo d'appello che possa portare ad un più congruo risarcimento, anche in considerazione dei danni indelebili provocati alla signora Prioli dalla violenza subita. In base alla sentenza di primo grado, infatti, a Sabrina Prioli è stato riconosciuto il diritto ad un risarcimento quantificato in appena 4 mila dollari, malgrado le gravissime violenze non solo di tipo sessuale subite. È inaccettabile che le autorità giurisdizionali locali della corte militare adducano, inoltre, la sparizione dei fascicoli istruttori come giustificazione per la mancata celebrazione del secondo grado di giudizio. Il Governo italiano dovrebbe sostenere la battaglia della nostra connazionale in nome della giustizia e anche tenuto conto che Prioli non ha ricevuto alcun sostegno economico nella dispendiosa azione legale, che ha intrapreso a proprie spese.
  Auspica che il Governo possa continuare, ed anzi incrementare, le attività di cooperazione allo sviluppo, molto apprezzate dalla popolazione locale e sempre mirate Pag. 31 alla tutela dei diritti umani e, in particolare, delle donne.
  Coglie, in fine, l'occasione per rivolgere un accorato ringraziamento a Sabrina Prioli che, grazie al suo coraggioso impegno, ha determinato l'avvio di un processo che ha chiarito le responsabilità e che ha però determinato un grave disequilibrio tra quanto riconosciuto a titolo di risarcimento alla società, pari a 2,5 milioni di dollari, e alle vittime materiali, pari a soli quattromila dollari forfetari. Segnala che ciò nonostante la signora Prioli ha proseguito nel suo impegno professionale malgrado attraversi una grave crisi personale a causa dello choc subìto.
  Rinnova, pertanto, l'auspicio affinché il Governo italiano assicuri l'appoggio necessario all'avvio del secondo grado di giudizio presso i competenti tribunali sudsudanesi.

5-05349 Siragusa: Sull'erogazione dei fondi alla Rete giovani italiani in Belgio (Regib).

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Elisa SIRAGUSA (MISTO), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta illustrata dal Sottosegretario, sebbene ineccepibile sul piano giuridico. Ribadisce che la Regib è nata su iniziativa del Consiglio Generale degli italiani all'estero, trattandosi di una associazione di giovani italiani che annovera tra i suoi fondatori lo stesso Comites che ha approvato il progetto di una piattaforma online per connettere i giovani italiani in Belgio e quelli in procinto di emigrare, come emerge anche dai verbali del Comites. Analoga approvazione è pervenuta anche dalla stessa Farnesina e sono intervenute varie interlocuzioni con il Comites senza che venissero sollevate riserve sul progetto. Segnala che le criticità non hanno mai riguardato questioni di merito ma sono emerse rispetto alle fatture, oggetto di contestazione sebbene presentate conformemente ai requisiti richiesti. Ricordando che tra le funzioni del Comites dovrebbe rientrare la promozione di network come Regib, ribadisce la necessità di trovare una soluzione in sede politica, al di là del merito giuridico, anche per evitare che situazioni consimili possano ripetersi in futuro con associazioni analoghe.

5-05503 Quartapelle Procopio: Sulla crisi umanitaria nella regione etiope del Tigrai.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando da remoto, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, che conferma l'esistenza di gravi violazioni dei diritti umani a danno della minoranza etnica tigrina. Apprezzando che l'Esecutivo abbia aderito a varie iniziative internazionali volte a porre fine al conflitto, ribadisce che tale crisi, lungi dall'essere una questione interna dell'Etiopia, investe l'intera regione e la Comunità internazionale, che attraverso gli organi delle Nazioni Unite, in particolare il Consiglio per i diritti umani, è chiamata a far sentire con forza la propria voce.
  Ricorda che, tra l'altro, il primo ministro Abiy è stato insignito del premio Nobel per la pace e dunque, a maggior ragione, deve essere sollecitato a porre fine al conflitto e a punire i responsabili delle violazioni, etiopici e non. L'Italia, da parte sua, dovrebbe promuovere, in sede di Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, un'indagine indipendente sui fatti accaduti, dal momento che l'Unione africana ha denotato gravi limiti nella propria capacità di intervento a causa dei contrasti esistenti tra gli Stati africani. Rileva, peraltro, che la stessa proposta di risoluzione presentata in data odierna dalla collega Emiliozzi contiene precise indicazioni su eventuali iniziative politiche-diplomatiche che l'Italia può avviare in materia di diritti umani in sede sia bilaterale sia multilaterale.

  Pino CABRAS, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 11.10.

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AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 17 marzo 2021.

Audizione informale dell'Ambasciatore del Sudafrica in Italia, Nosipho Nausca-Jean Ngcaba, sulle priorità della Presidenza italiana del G20.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 11.10 alle 12.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 17 marzo 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO.

  La seduta comincia alle 12.

Indagine conoscitiva sulla politica estera dell'Italia per la pace e la stabilità nel Mediterraneo.
Audizione, in videoconferenza, di Carl Hallergard, Vice Direttore Esecutivo Medio Oriente e Nord Africa del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) con riferimento al Vicinato meridionale.
(Svolgimento e conclusione).

  Piero FASSINO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Carl HALLERGARD, Vice Direttore Esecutivo Medio Oriente e Nord Africa del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) con riferimento al Vicinato meridionale, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, Pino CABRAS (MISTO-L'A.C'È), da remoto, Paolo FORMENTINI (LEGA), Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), da remoto, Iolanda DI STASIO, da remoto, Valentino VALENTINI (FI), da remoto, Gennaro MIGLIORE (IV), Marina BERLINGHIERI (PD), da remoto, Francesco BERTI (M5S), da remoto, e Piero FASSINO, presidente.

  Carl HALLERGARD, Vice Direttore Esecutivo Medio Oriente e Nord Africa del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) con riferimento al Vicinato meridionale, risponde ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

  Piero FASSINO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 13.10.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 17 marzo 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.10 alle 13.35.

INCONTRI CON DELEGAZIONI DI PARLAMENTI ESTERI

  Mercoledì 17 marzo 2021.

Incontro, in videoconferenza, con la Commissione per la politica estera del Parlamento danese.

  L'incontro informale si è svolto dalle 15 alle 16.10.