CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 marzo 2021
549.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 39

SEDE REFERENTE

  Martedì 16 marzo 2021. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.

  La seduta comincia alle 10.

DL 5/2021: Misure urgenti in materia di organizzazione e funzionamento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI).
C. 2934 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Vittoria CASA, presidente, ricorda che il decreto-legge in titolo, che è stato approvato dal Senato, senza modificazioni, scade il 30 marzo e deve quindi essere convertito in legge entro quella data. Avverte che l'Assemblea della Camera lo discuterà la prossima settimana, a partire da lunedì e, pertanto, la Commissione è chiamata a concluderne l'esame entro questa settimana. Ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato di fissare alle ore 12 di oggi il termine per la presentazione di emendamenti, con l'obiettivo – se gli emendamenti non saranno troppi – di concludere l'esame, con il conferimento del mandato al relatore, previa acquisizione dei pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva, entro la giornata di domani.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-IE), relatore, ricorda, preliminarmente che il Senato ha approvato il decreto-legge – senza modificazioni, come accennato dalla presidente – con votazione di fiducia, il 10 marzo scorso.
  Ricorda che il CONI – che è dotato di personalità giuridica di diritto pubblico – rappresenta la Confederazione delle federazioni sportive nazionali (FSN) e delle discipline sportive associate (DSA). Svolge il ruolo di Comitato olimpico sul territorio italiano. La Carta olimpica, oltre a dettare i principi del Movimento olimpico, fissa i rapporti tra il Comitato olimpico internazionale (CIO) e i singoli Comitati olimpici nazionali, tra cui il CONI. In particolare, l'articolo 27 della Carta olimpica sancisce il principio dell'indipendenza dei Comitati olimpici nazionali, che possono collaborare Pag. 40con enti governativi e non governativi, ma devono preservare la loro autonomia. Il CIO – o meglio il suo comitato esecutivo – può ritirare o sospendere il riconoscimento del Movimento olimpico a un Comitato nazionale se – dice la Carta – «la Costituzione, la legislazione, o altri regolamenti in vigore in quel Paese, o qualsiasi atto di un'agenzia governativa o di un'altra entità, ha l'effetto di ostacolare l'attività del Comitato nazionale o la formazione o l'espressione della sua volontà».
  I rapporti tra l'ordinamento sportivo e l'ordinamento dello Stato sono regolati in base al predetto principio di autonomia. In particolare, la disciplina del CONI è dettata dal decreto legislativo n. 242 del 1999, come modificato dal decreto legislativo n. 15 del 2004 e dalla legge n. 8 del 2018. Il CONI è attualmente sottoposto alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri a seguito del cambiamento di assetto delle competenze in materia di sport derivante dall'articolo 1, comma 19, del decreto-legge n. 181 del 2006.
  Una novità è stata introdotta dall'articolo 1, commi 629-633, della legge di bilancio 2019 (legge n. 145 del 2018), la quale ha attribuito alla società «Sport e salute Spa» il compito di finanziare le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, nonché gli enti di promozione sportiva (EPS), le associazioni benemerite, i gruppi sportivi militari e i corpi civili dello Stato. Si tratta di un compito che in precedenza era svolto dal CONI. La citata legge n. 145 ha anche modificato l'assetto organizzativo e il meccanismo di finanziamento statale dell'attività sportiva nazionale, tra l'altro stabilendo che dal 2019 al CONI fossero destinate risorse unicamente per il finanziamento delle spese di funzionamento e delle attività istituzionali, nonché per gli oneri finanziari della preparazione olimpica e del supporto alla delegazione italiana alle Olimpiadi.
  La citata legge n. 145 del 2018 ha anche stabilito che la società Sport e salute – i cui vertici sono nominati dal Governo – gestisce il personale che il CONI impiega (l'istituto utilizzato è quello dell'avvalimento). Sempre in base alle disposizioni accennate, Sport e salute è stata chiamata a istituire una gestione separata per il finanziamento degli organismi sportivi e a provvedere al riparto delle risorse finanziarie sulla base degli indirizzi generali adottati dal CONI in armonia con i principi dell'ordinamento sportivo internazionale.
  In tale contesto normativo, la legge n. 86 del 2019 – che questa Commissione conosce bene per averla esaminata in sede referente – ha previsto una delega al Governo tra l'altro per il riordino del CONI e della disciplina di settore. La delega legislativa sulla governance, come noto, non è stata esercitata. Fra i principi e criteri direttivi c'era quello della definizione degli ambiti di attività del CONI in coerenza con le novità introdotte dalla legge di bilancio 2019 e con il ruolo proprio del CONI quale organo di indirizzo dell'attività sportiva e articolazione del Comitato olimpico internazionale, nonché con la sua funzione di governo dell'attività sportiva nazionale, limitatamente a quella olimpica.
  La relazione presentata dal Governo al Senato ad illustrazione del disegno di legge di conversione di questo decreto-legge (relazione che si trova nell'atto Senato 2077) ricorda il contesto in cui si inserisce il decreto: tra cui il fatto che il CIO ha avviato un'attività istruttoria per determinare gli impatti che le norme citate della legge di bilancio 2019 hanno avuto sull'assetto organizzativo del CONI e sulla possibilità per il CONI stesso di operare in ottemperanza ai princìpi di autonomia e indipendenza sanciti dalla Carta olimpica. In particolare, si legge nella relazione del Governo, il CIO ha eccepito che «il personale del CONI non può essere assunto e controllato da entità esterna riconducibile allo Stato (Sport e Salute S.p.A.)» e che il CONI «deve gestire una dotazione organica e una struttura amministrativa poste sotto il proprio controllo».
  Passando al testo del decreto, precisa che è composto di 4 articoli e due allegati.
  Segnala che il decreto intende assicurare sotto il profilo formale e sostanziale la piena operatività del CONI, nonché la sua autonomia e indipendenza, in coerenza con la Carta olimpica, «anche – si legge nelle Pag. 41premesse del decreto – al fine di favorire l'ottimale partecipazione della delegazione italiana alla XXXII edizione dei Giochi olimpici di Tokyo», che inizieranno il 23 luglio 2021. A questo scopo il decreto ha disposto la ricostituzione della pianta organica del CONI e l'assegnazione ad esso dei beni strumentali necessari all'assolvimento dei propri compiti istituzionali, nel rispetto dei principi della Carta olimpica e, in particolare, dell'articolo 27, che – come Già ricordato – stabilisce l'autonomia e l'indipendenza dei Comitati olimpici nazionali.
  Nel dettaglio, l'articolo 1 reca disposizioni sul personale del CONI. Il comma 1 stabilisce che il CONI è munito – per i compiti relativi al funzionamento e alle attività istituzionali – di una propria dotazione organica stabilita nella misura massima di 165 unità di personale, tra cui 10 dirigenti di livello non generale. I commi da 2 a 5 disciplinano di conseguenza il trasferimento di personale da Sport e salute al CONI. In particolare, è trasferito nel ruolo del personale del CONI il personale di Sport e salute che era già dipendente del CONI alla data del 2 giugno 2002 e che alla data di entrata in vigore del decreto-legge (cioè al 30 gennaio 2021) prestava servizio presso il CONI in regime di avvalimento; il personale interessato ha comunque il diritto, nei termini stabiliti dal decreto, di optare per restare alle dipendenze di Sport e salute. Per il completamento della pianta organica del CONI, si procederà poi per concorso pubblico. È previsto infatti che – una volta espletata questa procedura di trasferimento del personale – si bandiscano concorsi pubblici per le assunzioni del personale occorrente. Il 50 per cento dei posti messi a concorso, suddivisi per qualifiche funzionali dirigenziali e non dirigenziali, sarà riservato al personale dipendente a tempo indeterminato di Sport e salute che al 30 gennaio è in regime di avvalimento presso il CONI, ma che non ha gli altri requisiti per il trasferimento. Il comma 6 prevede che CONI e Sport e Salute possono regolare con contratti di servizio lo svolgimento di specifiche attività o servizi ulteriori a quelli propri del CONI.
  L'articolo 2 prevede, al comma 1, un aumento delle risorse finanziarie per il CONI, che passano da 40 a 45 milioni di euro annui, e una corrispondente riduzione di quelle per Sport e salute S.p.A., che passano da 368 milioni a 363 milioni di euro annui. Il comma 2 dispone l'abrogazione esplicita delle disposizioni che il nuovo ordinamento rende superate. Il comma 3 precisa che al CONI si applica quanto previsto dall'articolo 4, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001: vale a dire la disposizione secondo cui le amministrazioni pubbliche i cui organi di vertice non siano direttamente o indirettamente espressione di rappresentanza politica devono adeguare i propri ordinamenti al principio della distinzione tra indirizzo e controllo, da un lato, e attuazione e gestione, dall'altro. Il comma 4 trasferisce al CONI, per il perseguimento delle sue finalità istituzionali, i beni individuati nell'Allegato A. Si tratta di quattro impianti sportivi: l'Impianto CPO (Centro di preparazione olimpica) di Formia; l'Impianto CPO di Tirrenia; l'Immobile Villetta del Parco del Foro Italico a Roma; e l'Impianto Giulio Onesti, sempre a Roma. Sempre il comma 4 stabilisce che entro sei mesi dall'entrata in vigore del decreto devono essere disciplinate, con contratti di servizio tra CONI e Sport e salute, le modalità e le condizioni di utilizzazione in comune degli ulteriori beni individuati nell'Allegato B: si tratta del Palazzo H del Parco del Foro Italico, la cui disponibilità, secondo quanto chiarisce l'allegato, va ripartita tra CONI, Sport e Salute e Università del Foro Italico. Se il termine di sei mesi dovesse scadere inutilmente, si provvederà con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o – se nominata – dell'Autorità di governo competente in materia di sport, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze.
  I successivi articoli 3 e 4, rispettivamente, recano la clausola di neutralità finanziaria e dispongono in merito all'entrata in vigore del decreto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), dopo aver ringraziato il relatore per la precisione e la puntualità delle informazioni, coglie l'occasione dell'esame di un provvedimento Pag. 42 in materia di sport per esprimere il proprio rammarico per il fatto che la Commissione, dopo aver svolto una lunga istruttoria, con numerose audizioni informali, non ha poi avuto la possibilità – a causa della sopraggiunta crisi di Governo – di esprimere il parere sugli schemi di decreto legislativo attuativi della delega di cui alla legge n. 86 del 2019 (atti del Governo n. 226, n. 227, n. 228, n. 229 e n. 230), che il Consiglio dei ministri ha poi adottato in via definitiva il 26 febbraio scorso. Ricorda comunque l'attento lavoro svolto dalla Commissione – congiuntamente con la VIII Commissione, per l'atto n. 227, e con la XI Commissione, per l'atto n. 230 – per contribuire a dare maggiore certezza all'assetto dell'ordinamento sportivo, e si dice certa che quel lavoro istruttorio potrà tornare utile in futuro, considerato tante questioni sono rimaste aperte.

  Gianluca VACCA (M5S), associandosi alla deputata Piccoli Nardelli, si dice dispiaciuto per la mancata possibilità di portare a frutto, con l'espressione dei pareri, cui i relatori stavano lavorando, il lavoro svolto dalla VII Commissione e dalle altre Commissioni coinvolte sugli schemi di decreto legislativo attuativi della delega di cui alla legge n. 86 del 2019. Analogamente, si rammarica per il fatto che il poco tempo a disposizione per l'esame del decreto-legge in titolo, che la Camera esamina in seconda lettura, dopo il Senato, non consente alla Commissione di approfondire le questioni da esso poste con l'attenzione e l'approfondimento che sarebbe stato auspicabile. Si augura ad ogni modo che ci sia occasione nei prossimi mesi per far fruttare il lavoro accurato svolto dalla Commissione nella fase istruttoria di esame degli schemi di decreto legislativo n. 226 e seguenti, così che l'impegno profuso non vada perduto.

  Vittoria CASA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.20.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 16 marzo 2021. — Presidenza della presidente Vittoria CASA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione Rossano Sasso.

  La seduta comincia alle 10.20.

Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Doc. XXVII, n. 18.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 9 marzo 2021.

  Simone VALENTE (M5S), nel premettere di voler focalizzare il proprio intervento sui temi dello sport, auspica che le risorse previste dal PNRR per lo sport possano essere incrementate, soprattutto quelle per l'impiantistica sportiva, dal cui ammodernamento dipende buona parte del futuro dello sport italiano. Ricordando che i finanziamenti del PNRR per lo sport fanno capo in sostanza solo al programma «Sport e periferie», invita a riflettere se sia opportuno concentrare tutte le risorse su tale programma, come oggi strutturato, o non sia meglio, invece, destinarle in modo più mirato, in base alle priorità che emergeranno dal censimento nazionale dell'impiantistica sportiva, pubblica e privata, che è in corso di realizzazione e ormai in dirittura d'arrivo. Dai dati raccolti, infatti, si potrà rilevare quali zone del Paese, specialmente tra quelle più disagiate, necessitano con più urgenza di investimenti affinché gli impianti sportivi possano essere resi accessibili a tutti, senza discriminazioni. Ritiene quindi necessario che per l'impiantistica sportiva si inverta la logica attuale che – vedendo i contributi elargiti, sulla base di bandi, a fronte di specifici progetti presentati dai comuni – genera effetti potenzialmente distorsivi, in quanto rischia di favorire la costruzione o l'ammodernamento di impianti dove ce n'è una minore Pag. 43necessità, anziché dove ce n'è più bisogno. In ogni caso, ritiene che il programma «Sport e periferie» debba essere mantenuto e finanziato con gli ordinari stanziamenti annuali.
  A parte questo, nel sottolineare il ruolo importante che lo sport e l'attività fisica rivestono anche per la prevenzione sanitaria – in quanto aiutano ad abbassare, a livello statistico, l'incidenza di tante patologie – esprime l'avviso che si debba lavorare per promuovere, tra la popolazione, l'esercizio fisico guidato. Ricorda che ci sono figure professionali apposite, i chinesiologi, che andrebbero valorizzate, e che si potrebbe anche promuovere l'estensione a tutto il Paese delle cosiddette «palestre della salute», attualmente presenti solo in Veneto e in Emilia Romagna. Ritiene altresì utile effettuare uno screening della popolazione finalizzato a valutare lo stato di benessere anche motorio dei cittadini, per monitorare il livello di attività fisica da loro svolta. Ritiene che censimenti e screening siano strumenti importanti per dare al soggetto pubblico un'esatta rappresentazione della realtà sociale su cui interviene e per mettere a fuoco i problemi e le aree su cui intervenire.
  Conclude evidenziando che nel settore dello sport sarebbero necessari più interventi di carattere strutturale e che, tuttavia, il PNRR in esame appare, per quanto attiene allo sport, lacunoso e generico. Preannuncia che invierà al relatore le sue osservazioni per la formulazione della proposta di parere.

  Germano RACCHELLA (LEGA) ricorda che tra gli impegni chiesti al Governo nei mesi scorsi dal Parlamento in materia di istruzione, al termine dell'esame delle Linee guida per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, rientrava quello per l'incremento del tempo scuola, per il sostegno della transizione digitale della scuola, per la trasformazione di classi e aule in ambienti di apprendimento innovativi e per la creazione di laboratori per le professioni digitali del futuro (digital labs). Rileva, in proposito, la necessità di risolvere preliminarmente alcune criticità, per assicurare, nel più breve tempo possibile, una fruizione della scuola in presenza da parte di studenti, del corpo docente e del personale ATA. Ritiene che ogni futuro intervento debba però passare attraverso il risanamento strutturale e l'ampliamento degli edifici scolastici, rispetto ai quali le risorse previste gli appaiono tuttavia insufficienti.
  Si sofferma quindi sull'aspetto del numero di alunni per classi, rilevando come nel Piano non si faccia cenno ad interventi finalizzati alla sua riduzione, laddove ciò assicurerebbe a tutti, tra l'altro, migliori condizioni di sicurezza e di salute, come è diventato chiaro in questo lungo anno di pandemia, oltre che una migliore qualità dei livelli di istruzione. Si rammarica per la mancanza, nel PNRR, di un piano nazionale di ampio respiro per la creazione di spazi funzionali a nuovi e più moderni metodi di apprendimento: piano che sarebbe necessario per l'utilizzo ottimale delle risorse destinate al risanamento dei plessi scolastici (6,42 miliardi di euro) e alla realizzazione di nuove scuole (800 milioni). Ricorda che, nell'ambito del risanamento e della realizzazione di nuovi plessi scolastici, andrebbero previsti interventi per l'efficientamento energetico, per il cablaggio interno, per la digitalizzazione degli ambienti di apprendimento e dell'area amministrativa, nonché per l'adeguamento alla normativa di sicurezza sismica.
  Nel ribadire poi l'insufficienza delle risorse per il Fondo asili nido e scuole dell'infanzia e per la messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni, evidenzia la necessità di intervenire sul carico fiscale ricadente sugli enti locali, proponendo un abbassamento della soglia dell'Iva dal 10 al 4 per cento per tutti i lavori di ristrutturazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, costruzione e ampliamento che interessino un fabbricato adibito a plesso scolastico.
  Ricorda che il 50 per cento delle famiglie sollecita il ripristino del tempo pieno nelle scuole, per poter fronteggiare gli impegni di lavoro ovvero le esigenze dei sempre più numerosi nuclei familiari monogenitoriali. Pag. 44
  Evidenzia come una concezione nuova della scuola non possa prescindere dalla stabilizzazione dei docenti a tempo indeterminato e dalla creazione di nuove opportunità lavorative per i supplenti a tempo determinato. Suggerisce, in considerazione del calo demografico legato alla denatalità, la creazione di un polo unico scolastico che vada dall'asilo nido alla scuola secondaria di primo grado e che sia in grado di offrire e mantenere una continuità didattica tra i diversi gradi di insegnamento, nelle relazioni tra gli alunni e in quelle tra docenti e famiglie, facilitando, inoltre, l'inserimento del bambino in ogni diverso ciclo scolastico. Tale rimodulazione consentirebbe anche una maggiore interazione tra i corpi docenti dei vari gradi di istruzione in termini di scambio di informazioni e verifica delle attività educative e didattiche, fino al sistema di valutazione finale.
  Invita a non dimenticare che la scuola costituisce il «front office» della società, in una sempre più diffusa apertura verso l'esterno, in costante sinergia con il territorio, sia nelle grandi città, sia, soprattutto, nelle piccole e medie comunità, che rappresentano l'ossatura dell'Italia. Questa evoluzione però richiede una nuova organizzazione in termini di spazi, laboratori, palestre e servizio mensa, il che implica un aggravio di spesa per circa 2 miliardi di euro a carico dei comuni, che dovrebbero quindi beneficiare di maggiori fondi e agevolazioni fiscali.
  Con riferimento alla scuola paritaria, infine, rileva che troppo spesso essa è relegata ai margini del sistema d'istruzione. Poiché la scelta dell'istruzione privata, oltre a rientrare nella libertà educativa delle famiglie, sancita dalla Costituzione, costituisce un risparmio per il bilancio dello Stato, ritiene che alla scuola paritaria debbano essere estesi i contributi e le agevolazioni previsti per le scuole statali.

  Vincenzo SPADAFORA (M5S), riallacciandosi all'intervento del deputato Valente, esprime l'avviso che sia importante fare riferimento ai risultati, quando saranno resi noti, del censimento dell'impiantistica sportiva effettuato da Sport e salute S.p.A., per meglio finalizzare l'assegnazione delle risorse finanziarie pubbliche per lo sport, comprese quelle per il programma Sport e periferie. Ritiene però anche che i finanziamenti statali per l'impiantistica sportiva dovrebbero continuare ad essere assegnati nell'ambito del programma Sport e periferie, sulla base di criteri il più possibile oggettivi, che facciano leva su un'analisi della realtà e che siano il più possibile aderenti alle specifiche esigenze dei territori, nella loro diversità. Occorre invece evitare forme di gestione dei fondi che non garantiscano efficienza e trasparenza e che possono provocare ritardi nell'assegnazione, come sta accadendo per alcuni finanziamenti gestiti da Sport e salute Spa.

  Marco MARIN (FI) premette di ritenere necessario un incremento delle risorse previste dal Piano in esame per gli ambiti di competenza della VII Commissione, che hanno un'importanza decisiva per il rilancio del Paese, non solo per rispondere alla crisi economica legata all'epidemia, ma anche per attuare una riforma più ampia dei diversi settori della società. Sul versante dell'istruzione, evidenzia in particolare l'opportunità di riconoscere, anche con misure di carattere finanziario, il ruolo delle scuole paritarie e, in generale, la necessità di non perdere l'occasione per interventi in favore dei ragazzi e dei giovani, che stanno pagando il costo più alto per gli effetti delle misure restrittive di contenimento dei contagi.
  Esprime quindi rammarico nel prendere atto delle esigue risorse previste dal PNRR in favore dello sport, che pure coinvolge milioni di persone e contribuisce in modo cospicuo al PIL del Paese. Dopo aver sottolineato l'importanza dell'attività sportiva anche come forma di prevenzione sanitaria, soprattutto sul versante delle malattie cardio-vascolari, auspica che nel decreto-legge «sostegno», in corso di emanazione, siano inseriti interventi per il rilancio delle associazioni sportive, il cui ruolo, in termini di tenuta del tessuto sociale, oltre che di fattore di benessere e di salute per i cittadini, è riconosciuto da tutti. Si tratta di un mondo composito, fatto di atleti, lavoratori, volontari, che non solo non dovrebbe Pag. 45 essere sacrificato, ma andrebbe rilanciato con risorse più adeguate.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-IE) premette di voler intervenire per integrare il suo precedente intervento con precisazioni volte ad offrire spunti al relatore per la formulazione del parere.
  In primo luogo, raccomanda il reclutamento dei giovani con competenze nuove e diversificate nella pubblica amministrazione. Con riferimento ai bandi pubblici di concorso per la scuola, invita a rivedere le modalità di selezione per evitare che siano eccessivamente parcellizzate: servono, a suo avviso, procedure gestite a livello nazionale.
  Sulla formazione dei docenti, sottolinea la necessità di incrementarla e di migliorarne la qualità, soprattutto con riguardo alle competenze digitali e alle nuove metodologie di insegnamento, e di fare in modo che non sia percepita dai docenti come una mera incombenza burocratica anziché come una importante occasione di crescita professionale.
  In materia di diritto allo studio, reputa essenziale una maggiore diffusione e accessibilità di alloggi e residenze per gli studenti universitari, per facilitare ai giovani la scelta di atenei lontani dal luogo di residenza e consentire così agli studenti di emanciparsi prima dalla famiglia, di fare esperienze formative preziose e di raccogliere la sfida dello studio universitario in una dimensione nuova e più ricca di stimoli e di opportunità.
  Sul versante della cultura, rileva come la VII Commissione abbia prestato particolare attenzione alla digitalizzazione del patrimonio culturale. Sollecita, tuttavia, che la cultura non è solo il patrimonio esistente, è anche produzione di cultura nuova. Servono maggiori interventi a favore della produzione della cultura e in particolare a favore della produzione culturale che si avvale della tecnologia digitale, oltre che a favore della fruizione in digitale della cultura. Serve cioè una nozione più ampia di ibridazione tra tecnologia digitale e arti. Fa presente che in molti altri Paesi questo è un processo già avanzato, che rischia di lasciare indietro l'Italia proprio nel settore culturale che, invece, dovrebbe vederla in prima linea.
  Raccomanda poi la valorizzazione degli eventi la cui importanza culturale ha valenza internazionale, in quanto occasioni preziose per richiamare turisti in Italia.
  Infine, segnala la necessità di investire sulla formazione manageriale dei giovani: una competenza in qualche modo trasversale, che è indispensabile non solo per l'espansione delle aziende e per la ripartenza del Paese, ma, anche, per la formazione complessiva delle giovani generazioni, e per prepararle a svolgere i lavori del futuro.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) sottolinea il prezioso aiuto offerto dai numerosi stakeholders di riferimento della Commissione che hanno inviato contributi scritti nel mettere in luce quale sia la percezione della cultura nel Paese e quali i problemi. Ritiene che da questi contributi come pure dagli interventi ascoltati nel dibattito si possano ricavare indicazioni assai utili per definire il parere che la Commissione dovrà esprimere: parere che propone di formulare sulla falsariga di quello espresso a settembre 2020 sulle Linee guida per la definizione del Piano. Tuttavia, è dell'avviso che – prima di esprimere il parere – i commissari dovrebbero ascoltare i ministri dei quali è stata programmata l'audizione ed esaminare le note tecniche trasmesse dal ministro Franco la scorsa settimana.
  Conclude ringraziando gli esponenti di tutte le parti politiche per le indicazioni fornite per aiutare nella redazione del parere.

  Federico MOLLICONE (FDI), in considerazione della necessità di prendere visione delle note tecniche pervenute dal Governo e di riflettere su quanto emergerà dalle audizioni dei ministri in programma per oggi e domani, ritiene necessario che la Commissione possa disporre di qualche giorno in più prima di esprimere il suo parere.

  Vittoria CASA, presidente, rinvia la decisione su questo punto all'ufficio di presidenza, Pag. 46 integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si riunirà nel pomeriggio, dopo l'audizione del ministro dell'istruzione.

  Gianluca VACCA (M5S), relatore, dopo aver ringraziato tutti i deputati della Commissione per le osservazioni che gli hanno trasmesso, assicura che la sua proposta di parere terrà conto di quanto emergerà dalle audizioni dei ministri. Si dichiara disponibile ad attendere altri suggerimenti, compatibilmente con la tempistica prevista per l'espressione del parere alla Commissione bilancio.

  Federico MOLLICONE (FDI) rimarca che la Commissione non ha ancora programmato le audizioni dei Sottosegretari con delega sull'editoria e sullo sport. Premesso di non ritenere opportuno deliberare il parere senza aver sentito tutti i ministri o sottosegretari di riferimento, interviene per formulare alcune osservazioni, che si riserva di integrare dopo le audizioni dei ministri e dopo aver preso conoscenza del contenuto delle note tecniche inviate dal Governo.
  In materia di cultura, formula le seguenti proposte: sostegno della domanda di cultura, tramite specifiche politiche di incentivo come la detrazione ai fini fiscali dei consumi culturali individuali; sostegno dello spettacolo dal vivo, soprattutto attraverso la riforma del sistema di finanziamento pubblico dello spettacolo dal vivo; istituzione di un fondo temporaneo, per gli anni 2021 e 2022, finalizzato al sostegno di progetti culturali delle imprese di produzione e alla diffusione e promozione dei derivanti spettacoli, nei teatri privati che non risultino destinatari dei contributi a valere sul FUS; istituzione di un Fondo finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, anche in favore delle dimore storiche; estensione degli incentivi fiscali introdotti dall'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (decreto Rilancio) anche agli immobili soggetti a vincolo storico architettonico nonché alle dimore storiche.
  Con riferimento al comparto dell'editoria, formula le seguenti proposte: riduzione dei costi di produzione e distribuzione; interventi per favorire l'innovazione e il ricambio generazionale; sostegno alla rete di distribuzione; sostegno alla domanda con un bonus annuale in favore dei cittadini over 65 e under 25 per la sottoscrizione di abbonamenti a quotidiani e periodici; sostegno alla transizione al digitale anche mediante contributi sulle spese per la digitalizzazione, per la multimedialità, per la gestione delle piattaforme, per la formazione digitale, per il miglioramento dell'efficienza aziendale; interventi a favore della consegna a domicilio delle pubblicazioni; informatizzazione delle edicole, con una Rete digitale tra editori, distributori e punti vendita per l'offerta di servizi aggiuntivi al mercato e per l'implementazione dei servizi delle pubbliche amministrazioni; investimenti nello sviluppo di sistemi e software di raccolta, elaborazione e analisi dati; adeguamento delle politiche di tutela della privacy.
  Sottolinea quindi la necessità di evidenziare il ruolo strategico delle industrie culturali e di individuare le linee più promettenti di sviluppo nella gestione dati, inclusi quelli sui diritti d'autore e di ampliare l'ambito di intervento alle innovazioni mirate ad accrescere la competitività delle imprese culturali sui mercati internazionali. Raccomanda che nelle politiche a favore del diritto allo studio sia previsto il sostegno all'acquisto di libri e contenuti digitali per l'apprendimento, sia nei percorsi scolastici, sia in quelli universitari. Propone quindi di prevedere interventi a sostegno delle edicole nel processo di digitalizzazione e di adeguamento tecnologico finalizzato al miglioramento dell'efficienza e dell'organizzazione aziendale, anche istituendo un «voucher digitalizzazione» ovvero l'istituzione o il ripristino del credito di imposta in favore degli edicolanti per sostenere i costi per l'adeguamento tecnologico.
  In materia di innovazione, propone misure volte ad assicurare una riorganizzazione complessiva della struttura amministrativa nazionale, l'istituzione di una Commissione parlamentare per l'innovazione, con il compito di affrontare in maniera Pag. 47organica le tematiche relative alla promozione delle politiche nazionali, dell'Unione europea e internazionali concernenti l'uso di nuove tecnologie e, in particolare, di quelle dell'informazione e della comunicazione, nonché con compiti di indirizzo e di controllo sull'attuazione delle politiche stesse; lo snellimento delle pratiche burocratiche connesse ai processi autorizzativi per l'infrastrutturazione delle reti di telecomunicazione; l'introduzione dell'insegnamento, nelle scuole di ogni ordine e grado, di alfabetizzazione digitale e conoscenza dei rischi del web; l'inserimento di dirigenti esperti di digitalizzazione nei contesti della pubblica amministrazione e formazione dei dipendenti; il sostegno della banda larga, anche nelle zone periferiche, e la garanzia di accesso anche alle fasce meno abbienti tramite specifici incentivi.
  Con riferimento all'istruzione, raccomanda l'ammodernamento degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, digitalizzando la rete scolastica per colmare il digital divide; interventi sul sistema universitario italiano, al fine di aumentare il numero di laureati; interventi per aumentare la competitività internazionale della ricerca italiana, riallineando la formazione con le necessità del mercato del lavoro; e l'introduzione del libro digitale.
  Nell'ambito dello sport, ritiene necessarie misure per incentivare la digitalizzazione degli impianti sportivi, la loro messa in sicurezza e il loro cablaggio, nonché l'introduzione di meccanismi di agevolazione del credito bancario per le società e le associazioni sportive.

  Vittoria CASA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 16 marzo 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.30 alle 16.50.