CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 marzo 2021
549.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 22

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 16 marzo 2021. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI.

  La seduta comincia alle 10.05.

Sui lavori della Commissione.

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che, poiché nelle sedute odierne non sono previste votazioni, ai deputati è consentita la partecipazione da remoto, in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso.

Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
Doc. XXVII, n. 18.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 febbraio 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che, come convenuto nella riunione dell'Ufficio Pag. 23 di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella seduta odierna si svolgerà la discussione generale.

  Cosimo Maria FERRI (IV), intervenendo da remoto, anche alla luce di quanto emerso nel corso dell'audizione della Ministra della giustizia sulle linee programmatiche del suo dicastero e tenuto conto che, per il comparto giustizia l'obiettivo principale del Piano nazionale di ripresa e resilienza è quello relativo alla sua modernizzazione, sottolinea l'esigenza che nella proposta di parere che il relatore dovrà predisporre non vi siano riferimenti generici, bensì siano indicati dettagliatamente gli interventi strutturali in grado di incidere sulle modalità di lavoro di tutti gli operatori del diritto. Rammenta come pochi giorni fa il Commissario europeo della giustizia, Didier Reynders, abbia chiesto di modernizzare la giustizia proponendo progetti ed innovando i sistemi nazionali. Ricorda inoltre che il Recovery Fund prevede che il 20 per cento di tutti gli investimenti nazionali debbano riguardare la transizione digitale. Ricorda che su tale punto è intervenuto ieri nel corso dell'audizione della Ministra Cartabia la quale lo ha rassicurato in merito sottolineando come il Ministero della Giustizia sia parte di un Comitato interministeriale relativo alle infrastrutture digitali. Evidenzia inoltre che il Commissario Reynders ha fornito vari esempi di modernizzazione ai quali si richiama e che invita il relatore ad inserire nella propria proposta di parere. Si riferisce, in particolare, alle comunicazioni elettroniche tra tribunali, tra giudici e avvocati, tra parti e difensori, nonché tra giudici di Stati diversi. Sottolinea anche l'importanza dell'interconnessione dei registri europei, nel rispetto delle garanzie delle prove penali tra gli Stati membri. Ritiene quindi che sia necessaria la modernizzazione delle infrastrutture ma è fondamentale che la Commissione indichi all'Esecutivo una linea nella digitalizzazione da seguire. Invita pertanto il relatore a valutare l'opportunità di inserire nella proposta di parere un riferimento alla digitalizzazione della giustizia di prossimità, al fine di avvicinare gli utenti al sistema giustizia, ed alla digitalizzazione del giudice tutelare, sottolineando l'importanza della rapidità delle comunicazioni. Pone quindi l'attenzione su un ulteriore punto che desidera sia inserito nella proposta di parere del relatore: quello relativo all'introduzione del domicilio digitale anche per le persone fisiche. A suo avviso, solo attraverso tale strumento si potranno ricevere e fare notifiche telematiche. Ritiene che si debbano studiare percorsi telematici di deflazione del contenzioso seriale e bagatellare per alleggerire il carico sui giudici e sulle cancellerie e che si debba intervenire per garantire l'esigenza di celerità nella trattazione dei procedimenti civili di competenza del tribunale dei minori, attraverso l'introduzione del processo telematico minorile. In proposito rammenta che consentire alle parti di consultare il fascicolo telematico renderebbe più celere la definizione delle procedure che coinvolgono i minori ed auspica quindi che si possa investire su tale strumento. Sottolinea quindi che attualmente, in materia di affidamento dei minori alle comunità familiari, non vi sono dei registri telematici che consentano di seguire l'iter del procedimento giurisdizionale né che consentano all'autorità di vigilanza di verificare il numero di minori affidati ad una comunità familiare o ai servizi sociali. Ritiene pertanto che disporre di tali registri garantirebbe una maggior tutela ai minori. Evidenzia inoltre l'esigenza di individuare una corretta maniera di digitalizzare la semplificazione dei riti processuali e degli istituti alternativi alla giurisdizione come la mediazione, la negoziazione assistita e l'arbitrato. Rammenta che in Italia il numero dei contenziosi in materia civile è il settimo più alto in Europa, che l'Italia è posizionata al sestultimo posto per l'uso dei metodi di risoluzione alternativa delle controversie e che i magistrati italiani risultano al nono posto in Europa per velocità di smaltimento delle cause. Rammenta inoltre che, per durata dei procedimenti civili, l'Italia si trova al penultimo posto in Europa e sottolinea come questi dati facciano comprendere che la criticità non riguardi quindi la produttività dei magistrati bensì il numero dei procedimenti che non si riescono a Pag. 24gestire. Nell'augurarsi che tali osservazioni possano essere recepite dal relatore, segnala un ulteriore aspetto relativo alla necessità di digitalizzare il processo tributario anche per velocizzare l'accumulo di contenzioso tributario presso la Corte di cassazione, e sottolinea quindi l'importanza di rafforzare e investire anche sulla giustizia tributaria. Ritiene pertanto che la Commissione debba indicare al Governo la linea da seguire e fornire un contributo nel dettagliare gli interventi di settore. Evidenzia da ultimo il tema della formazione del personale amministrativo rilevando che la digitalizzazione della giustizia necessita di nuove figure e di magistrati sempre più attrezzati dal punto di vista informatico. A suo avviso per vincere la sfida della digitalizzazione è necessario quindi individuare delle nuove figure amministrative e formare il personale già presente. Sottolinea infine l'importanza di guardare ad un modello nuovo di amministrazione digitale, che preveda un lavoro trasversale tra i vari ministeri e la direzione generale per i sistemi informativi automatizzati.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), intervenendo da remoto, rinvia a quanto da lui osservato nella precedente seduta e precisa che intende svolgere soltanto delle riflessioni in ordine a quanto emerso nella giornata di ieri nel corso dell'audizione della Ministra della giustizia sulle linee programmatiche del suo dicastero. Sottolinea preliminarmente di aver molto apprezzato taluni passaggi della Ministra nei quali ha ripreso dei temi a lui cari come quello relativo all'organizzazione giudiziaria e quello delle best practise che a suo giudizio hanno un peso addirittura superiore a quello normativo nel tentativo di risolvere, con l'ausilio delle importanti risorse messe a disposizione dall'Unione europea, il tema dell'irragionevole durata dei processi nell'ordinamento italiano. Rammenta che l'Europa ha chiesto al nostro Paese di focalizzare il proprio impegno sull'emergenza civile che ha dei tempi incompatibili con quelli degli investitori esteri, i quali non trovano garanzie in un sistema caratterizzato da una lunghezza eccessiva dei procedimenti e da una indeterminatezza del principio della certezza del diritto. Fa presente di aver inviato già al relatore, onorevole Cataldi, alcune sue considerazioni scritte in proposito. Condivide le osservazioni del collega Ferri in ordine al tema della digitalizzazione e fa presente che le best practice sono molto innovative in alcuni territorio come ad esempio nel Veneto. Osserva, infatti, che in tale regione da anni il lavoro del giudice tutelare viene agevolato attraverso convenzioni con i servizi sociali che si recano nelle abitazioni dei soggetti vulnerabili che devono essere ascoltati dai magistrati, al fine di permettere lo svolgimento di colloqui tra gli stessi e i magistrati in videoconferenza, con conseguente risparmio in termini di lavoro da parte degli operatori e con conseguente maggiore efficacia. Evidenzia come sul punto siano necessari investimenti importanti. A suo avviso, però, i 450 milioni di euro di investimenti previsti, a fronte dei circa 3 miliardi di euro destinati al settore giustizia, rappresentano una cifra troppo bassa per intervenire in maniera adeguata sia nell'ambito della digitalizzazione che in quello degli investimenti di edilizia giudiziaria e penitenziaria e pertanto ritiene che la percentuale di investimenti nel settore della giustizia debba essere modificato all'interno del Recovery Plan. Desidera, inoltre, evidenziare il tema dell'utilizzo del giudice onorario per lo smaltimento dell'arretrato. Manifesta le proprie perplessità in merito al ricorso a tali figure per risolvere controversie importanti. A suo avviso, invece, per ridurre l'arretrato in materia di giustizia sarebbe più opportuno implementare la componente togata attraverso l'innalzamento, su base volontaria, dell'età pensionabile dei magistrati ordinari.

  Mario PERANTONI, presidente, constata che la connessione non consente di proseguire l'intervento del collega Zanettin, e, in attesa che sia ripristinato il collegamento, dà la parola alla collega Bisa.

  Ingrid BISA (LEGA), intervenendo da remoto, fa presente l'opportunità di espungere nella proposta di parere in via di definizione da parte del relatore il riferimento Pag. 25 all'importanza, sottolineata dal Governo «di approvare i disegni di legge delega già pendenti in Parlamento e relativi alla riforma del processo penale (AC. 2435) e dell'ordinamento giudiziario (AC. 2681) – attualmente in corso di esame presso la Camera – e alla riforma del processo civile (A.S. 1662) – in corso di esame il Senato, con riguardo al quale la proposta di PNRR rileva l'esigenza di introdurre anche nuove misure, da adottare eventualmente per decreto-legge, volte a valorizzare gli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie; a introdurre ulteriori preclusioni processuali volte a garantire che, fin dalla prima udienza, le posizioni delle parti siano chiare e complete; ad affermare il principio di chiarezza e sinteticità degli atti processuali; ad accelerare il processo d'appello; a potenziare il giudizio arbitrale attraverso un ampliamento dei poteri cautelari degli arbitri; a modificare la disciplina delle spese di giustizia volte a premiare le parti che concorrono a snellire la fase decisoria in Cassazione; a digitalizzare il procedimento di pagamento degli indennizzi Pinto». Sottolinea, infatti, che nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero, svoltasi ieri, la Ministra della giustizia ha chiaramente fatto riferimento alla possibilità che tali riforme possano essere integrate e modificate.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), intervenendo da remoto, conclude il proprio intervento precedentemente interrotto per ragioni tecniche, suggerendo, al fine di smaltire l'arretrato della giustizia, la previsione di un innalzamento dell'età pensionabile su base volontaria dei magistrati ordinari che in tal caso non dovranno rivestire ruoli apicali, ma dovranno essere impegnati nella redazione delle sentenze, nonché la riduzione del periodo di tirocinio per i nuovi magistrati.

  Maria Carolina VARCHI (FDI), intervenendo da remoto, ritiene che le linee programmatiche indicate dalla Ministra della giustizia nel corso dell'audizione della giornata di ieri non sono congruenti con il provvedimento all'esame della Commissione. In particolare, ritiene che, con riferimento alla Missione 1 «Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura», debba essere fatta qualche ulteriore precisazione relativamente al sistema giustizia. Sottolineando, quindi, come il Recovery Fund sia uno strumento imperdibile, evidenzia tuttavia che Fratelli d'Italia avanza alcune perplessità in ordine al suo utilizzo e si riserva di dichiarare la posizione del suo gruppo all'esito della valutazione della proposta di parere che il relatore predisporrà.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), nel preannunciare la predisposizione di alcune osservazioni scritte da trasmettere al relatore ai fini della elaborazione della proposta di parere, come anticipato nel corso dell'audizione della Ministra Cartabia, pone l'attenzione sul tema della giurisdizione al Sud. Sottolinea come molte delle risorse del Recovery Fund siano state assegnate al Sud in ragione del gap esistente tra queste zone e quelle del Nord, ed evidenzia che tale gap si manifesta anche nella giurisdizione in quanto, a causa di fattori endogeni ed esogeni, i tribunali del Sud smaltiscono le cause da essi trattate con un 30 per cento di ritardo rispetto agli altri tribunali italiani. Invita il relatore a riflettere su tale dato al fine di distribuire le risorse differentemente nel territorio, evidenziando come non si possano adottare strumenti uguali per risolvere problemi disuguali. Nel ritenere che lo smaltimento del carico di lavoro arretrato non possa essere garantito né con l'istituzione dell'ufficio del processo né con il ricorso a personale assunto a tempo determinato, suggerisce di riprendere la proposta avanzata a suo tempo da Mario Barbuto, chiamato dall'allora Ministro Orlando a guidare il Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del personale e dei servizi. Sulla base di tale proposta ritiene che la task force per lo smaltimento dell'arretrato debba essere incentrata su un nucleo nazionale di coordinamento, anche attraverso il ricorso all'ispettorato del Ministero della Giustizia, affiancato da nuclei di coordinamento a livello locale. Suggerisce, inoltre, l'opportunità di prevedere, analogamente a quanto avviene per la giustizia tributaria, l'introduzione Pag. 26 di incentivi di natura economica, non per i singoli magistrati ma per gli uffici che smaltiscono determinate percentuali di arretrato. Per quanto attiene, infine, alle best practice, nel sottolineare come queste ultime non debbano rappresentare soltanto dei moduli organizzativi, ritiene utile potenziare la Direzione generale di statistica e analisi organizzativa (DG-Stat) attribuendole non solo il compito di fare analisi e monitoraggi ma anche quello di divulgare le stesse best practice. Auspica da ultimo che le proprie indicazioni possano confluire nella proposta di parere del relatore.

  Lucia ANNIBALI (IV), intervenendo da remoto, nell'associarsi alle considerazioni svolte dall'onorevole Ferri, analogamente alla collega Bisa chiede di espungere dalla proposta di parere in via di definizione da parte del relatore il riferimento all'approvazione dei disegni di legge di delega sulla riforma del processo civile e del processo penale, facendo presente che non si conoscono ancora le proposte della nuova Ministra in materia. Chiede altresì che nella proposta di parere non si faccia riferimento all'esigenza di introdurre nella delega per il processo civile nuove misure con il ricorso allo strumento del decreto-legge, ritenendo che ciò non rientri nelle reali intenzioni della Ministra Cartabia. Nel riservarsi di sottoporre all'attenzione del relatore ulteriori indicazioni in forma scritta, condivide le considerazioni svolte dalla collega Bartolozzi con riguardo all'ufficio del processo, sottolineando la propria contrarietà all'utilizzo di personale precario.

  Anna Rita TATEO (LEGA), intervenendo da remoto, si associa alle considerazioni svolte dalle colleghe Bisa e Annibali, ritenendo fondamentale, a nome del gruppo della Lega, che nella proposta di parere in via di definizione non si faccia menzione all'importanza di approvare i disegni di legge sulla riforma del processo penale e civile in corso di esame presso Camera e Senato nonché all'esigenza di introdurre nuove misure alla delega sul processo civile anche attraverso lo strumento del decreto-legge. Nell'evidenziare che la Ministra Cartabia ha fornito indicazioni su alcuni dei contenuti dei disegni di legge all'esame del Parlamento, fa presente che, soltanto dopo la concreta attuazione dei citati orientamenti, la Commissione Giustizia potrà comprendere come si procederà con riguardo alla riforma dei processi civile e penale. Da ultimo si riserva di sottoporre all'attenzione del relatore eventuali ulteriori osservazioni.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), nell'associarsi alle considerazioni svolte dalle colleghe Bisa e Tateo, sottopone all'attenzione del relatore il tema dell'incomunicabilità delle banche dati del settore della giustizia, che non viene di norma tenuto in considerazione e che la stessa Ministra Cartabia ha mancato di affrontare nel corso della sua audizione. Nel rilevare a tale proposito l'inutilità di potenziare la digitalizzazione del settore se non si interviene anche sulla compatibilità dei dati, cita in particolare l'inefficienza delle informazioni contenute nei casellari giudiziari, soprattutto con riguardo ai carichi pendenti, nonché la caotica gestione delle diverse banche dati sui beni confiscati alla criminalità, che rischia di rendere inefficace il contrasto ai fenomeni mafiosi. A tale proposito propone l'esperienza della Danimarca che da alcuni anni ha previsto l'archiviazione centralizzata di tutti i dati in possesso della pubblica amministrazione, al fine di consentire l'accesso in tempo reale ai soggetti autorizzati. Con riguardo al settore carcerario, caratterizzato in Italia da quasi 200 istituti penitenziari, in molti casi di dimensioni limitate, ritiene che, per risolvere il problema del sovraffollamento e per rendere più efficace nel contempo l'utilizzazione del personale, bisognerebbe puntare ad un numero inferiore di strutture, mediamente più grandi, garantendo comunque nell'esecuzione della pena la componente dell'appartenenza territoriale. Fa presente inoltre che, diversamente da quanto ritenuto, l'Italia non soffre di una carenza di personale della polizia penitenziaria, rilevato che il rapporto tra 40 mila agenti penitenziari e una popolazione detenuta variabile tra le 50 mila e le 60 mila unità si configura come uno dei più alti in Europa. A proposito Pag. 27della magistratura onoraria, che rappresenta il 60 per cento del corpo giudicante e che non si limita ad occuparsi di questioni bagatellari, evidenzia come, da un lato, si incrementino costantemente le funzioni, evitando dall'altro di codificare il ruolo dei giudici onorari e di garantire loro la tutela dei diritti degli altri lavoratori. Pertanto, nel rilevare la necessità di sfruttare l'occasione presente per affrontare le questioni poste, evidenziando come dal male possa derivare un bene, ritiene che la Ministra Cartabia sia la persona più adatta a farlo, anche alla luce della sua precedente esperienza in qualità di giudice della Corte costituzionale. In conclusione, nel rilevare l'opportunità di sfruttare l'occasione anche per effettuare una ricognizione delle diverse disposizioni del codice civile che, in ragione dell'ambiguità o dell'inadeguatezza della loro formulazione, hanno contribuito a generare contenziosi, rinvia ulteriori riflessioni ad eventuali note scritte per il relatore.

  Carla GIULIANO (M5S), anche a seguito delle considerazioni svolte dalla Ministra Cartabia nell'audizione di ieri, ribadisce l'importanza di affrontare la grave piaga sociale rappresentata dalla violenza di genere. Rammenta a tale proposito che il cosiddetto codice rosso approvato dal Parlamento da oltre un anno e mezzo rappresenta uno strumento importante di contrasto al fenomeno, che tuttavia può essere ulteriormente migliorato sia sul versante della prevenzione sia su quello della protezione delle vittime. A tale proposito cita in particolare l'ampliamento dei percorsi di recupero per i soggetti maltrattanti nel corso dell'esecuzione della pena, al fine di evitare il fenomeno delle recidive, nonché il potenziamento della formazione dei diversi soggetti che interagiscono con le vittime. Nel sottolineare la rilevanza attribuita dalla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza alla questione trasversale della parità di genere, auspica che tale obiettivo possa essere perseguito anche nel settore della giustizia, dotando gli uffici giudiziari di spazi adeguati da destinare a nidi di infanzia, al fine di favorire l'equilibrio tra vita privata e esigenze lavorative e di promuovere di conseguenza l'occupazione femminile. Passando ad altro argomento, rammenta che nella destinazione all'Italia di oltre 200 miliardi di euro sul totale delle risorse finanziarie europee sono stati determinanti i due criteri del reddito pro capite e del tasso di disoccupazione degli ultimi cinque anni che hanno inevitabilmente comportato la considerazione del divario tra il sud e il nord del nostro Paese. Pertanto nel rilevare come le risorse del Recovery Fund già tengano conto di per sé delle difficoltà del meridione d'Italia, preannuncia l'intenzione di fare tutto ciò che è necessario affinché i fondi europei vadano a colmare il gap territoriale. Con riferimento alle considerazioni svolta dalla Ministra Cartabia sul contrasto delle mafie, che potrebbero essere allettate dalle molte risorse finanziarie in arrivo nel nostro Paese, evidenzia la necessità di potenziare le misure volte ad evitare gli eventuali illeciti legami tra pubblica amministrazione e organizzazioni criminali nonché a rafforzare i controlli fiscali e patrimoniali, anche attraverso il miglioramento del raccordo delle diverse banche dati, in modo da facilitare il lavoro delle forze dell'ordine. Nel sottolineare inoltre l'esigenza di migliorare la gestione dei beni e dei patrimoni confiscati, auspica che la proposta di parere sia integrata con osservazioni che vadano nella direzione indicata.

  Ciro MASCHIO (FDI), nel sottolineare preliminarmente che vi saranno altre occasioni per affrontare le diverse questioni, anche alla luce delle anticipazioni formulate dalla Ministra Cartabia nel corso dell'audizione di ieri, fa presente come si stia tuttora valutando il contenuto di una proposta di piano che risale al Governo precedente e la cui predisposizione è stata una delle cause della crisi di Governo. Nell'immaginare pertanto che tale proposta sarà modificata sia con riguardo ai contenuti sia nella ripartizione delle risorse, auspica che ciò avvenga in modo particolare per il settore della giustizia, rilevando l'insufficienza dell'importo ad esso destinato, che, con poco meno di 3 miliardi di euro, rappresenta l'1,5 per cento del totale. Segnala pertanto che, se l'efficientamento della macchina Pag. 28 della giustizia è davvero ritenuto strategico per lo sviluppo del Paese, allora lo Stato italiano dovrebbe destinare a tale fine almeno una somma doppia rispetto a quella attualmente prevista. Nel sottolineare quindi come il primo rilievo riguardi l'esigenza di maggiori investimenti nel settore, ferma restando la successiva necessità di verificare sulla base di quali proposte le risorse verranno spese, aggiunge alla questione della digitalizzazione, già posta dalla collega Varchi, quella del rimpatrio dei detenuti stranieri. Nel rilevare come, nonostante i ripetuti annunci dell'allora Ministro Bonafede, il tema sia scomparso dall'agenda politica, ritiene che l'Unione europea dovrebbe affiancare l'Italia nello sforzo di perfezionare gli accordi bilaterali con Paesi terzi ancora mancanti e che all'obiettivo di rimpatriare i detenuti stranieri debbano essere dedicati un adeguato piano organizzativo e le necessarie risorse finanziarie. Evidenzia in conclusione come in tal modo si eviterebbe, al fine di risolvere il problema del sovraffollamento carcerario, il continuo ricorso ai cosiddetti provvedimenti «svuota carceri».

  Roberto CATALDI (M5S), relatore, ringrazia i colleghi per gli interventi costruttivi da loro svolti, nei quali non si sono limitati a denunciare in maniera generica i problemi del settore della giustizia ma hanno invece avanzato suggerimenti concreti al fine di essere partecipi del percorso della proposta di piano in esame. Si impegna pertanto ad esaminare con attenzione le proposte avanzate dai colleghi, valutandone la compatibilità con le finalità della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza.

  Mario PERANTONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rammenta che le modalità per il prosieguo dei lavori della Commissione sul provvedimento in oggetto saranno concordate nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, previsto nella giornata odierna. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.10.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 16 marzo 2021.

Audizioni informali, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto ministeriale recante disposizioni per l'individuazione delle prestazioni funzionali alle operazioni di intercettazione e per la determinazione delle relative tariffe, di: rappresentanti dell'Associazione Lawful interception (ASLI) e della Italian lawful interception intelligence association (ILIIA); Giovanni Nazzaro, presidente dell'Associazione Lawful interception Academy (LIA); Manolo Belmonte, rappresentante della Mbs Engineering – Analisi dati investigativi.

  Le audizioni informali sono state svolte dalle 11.10 alle 12.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 16 marzo 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.30.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 16 marzo 2021.

Audizioni informali, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto ministeriale recante disposizioni per l'individuazione delle prestazioni funzionali alle operazioni di intercettazione e per la determinazione delle relative tariffe, di: Giovanni Mimmo, direttore generale degli affari interni del Dipartimento dell'amministrazione della giustizia, Giorgio Piziali, magistrato addetto dell'Ufficio legislativo del Ministero della giustizia, Nunzio Fragliasso, procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, e Carlo Nordio, già procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Venezia.

  Le audizioni informali sono state svolte dalle 14.30 alle 16.30.