CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 marzo 2021
539.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 9 MARZO 2021

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AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 2 marzo 2021.

Audizione informale, in videoconferenza, di rappresentanti dell'Associazione «Italia-Birmania insieme», sulla crisi in Myanmar.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 10.35 alle 11.30.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 2 marzo 2021.

Audizione informale dell'Ambasciatore del Brasile in Italia, Hélio Vitor Ramos Filho, sulle priorità della Presidenza italiana del G20.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 11.35 alle 12.35.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 2 marzo 2021.

Audizione informale di Marco Mayer, docente di conflict and peace building presso l'Università Luiss di Roma, nell'ambito dell'esame in sede consultiva del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Doc. XXVII, n. 18).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.45 alle 13.15.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 2 marzo 2021.

Audizione informale del Segretario Generale della rete Parliamentarians for Global Action (PGA), David Donat Cattin, nell'ambito dell'esame in sede referente della proposta di legge C. 2332, d'iniziativa dei senatori Airola ed altri, approvata dal Senato, recante Ratifica ed esecuzione degli emendamenti allo Statuto istitutivo della Corte penale internazionale, ratificato ai sensi della legge 12 luglio 1999, n. 232, adottati a Kampala il 10 e l'11 giugno 2010.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.40 alle 15.35.

SEDE REFERENTE

  Martedì 2 marzo 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 15.35.

Sui lavori della Commissione.

  Piero FASSINO, presidente, si scusa per non avere preso parte all'audizione informale testé svolta e coglie l'occasione per informare la Commissione di avere contestualmente incontrato, in videoconferenza, il Presidente della omologa Commissione Affari esteri della Verkhovna Rada di Ucraina, onorevole Alexandr Merezhko.

Ratifica ed esecuzione degli emendamenti allo Statuto istitutivo della Corte penale internazionale, ratificato ai sensi della legge 12 luglio 1999, n. 232, adottati a Kampala il 10 e l'11 giugno 2010.
C. 2332 Governo, approvata dal Senato.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 novembre 2020.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda che sul provvedimento in titolo, su richiesta dei gruppi Lega e PD, la Commissione ha svolto un circoscritto ciclo di audizioni al fine di approfondire, in particolare, la definizione internazionalistica del crimine e dell'atto di aggressione. Avverte, inoltre, che sono pervenuti i pareri favorevoli, delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Difesa e Bilancio.

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  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), ringraziando per lo svolgimento delle audizioni che anche l'opposizione aveva richiesto, segnala, tuttavia, che le audizioni non hanno dissipato i dubbi del suo Gruppo sulla portata giuridica di talune nozioni del provvedimento in esame, con particolare riferimento alla definizione di atto di aggressione e di atto preparatorio. A suo avviso, la soglia di rilevanza legale di tali condotte risulta, di fatto, smaterializzata con la conseguenza di un possibile uso politico piuttosto che giurisdizionale di tale fattispecie.
  Annuncia, pertanto, il voto contrario di Fratelli d'Italia sul provvedimento in esame.

  Edmondo CIRIELLI (FDI), associandosi alle riflessioni del collega Delmastro delle Vedove, sottolinea che la ratifica degli emendamenti in titolo potrebbe creare notevoli problematiche all'Esecutivo nella difesa della nostra sovranità, mettendo a repentaglio la sicurezza della nazione.

  Dimitri COIN (LEGA), preannunciando il voto di astensione del Gruppo Lega, manifesta talune riserve sulla compatibilità del provvedimento in titolo con l'ordinamento interno.

  Laura BOLDRINI (PD), relatrice, associandosi agli apprezzamenti rivolti alla Presidenza per avere sostenuto le richieste di audizione avanzate anche dalla maggioranza, ritiene che i contributi conoscitivi pervenuti abbiano contribuito a fugare tutti i dubbi. Si dice, peraltro, particolarmente meravigliata in considerazione del fatto che gli emendamenti allo Statuto istitutivo della Corte penale internazionale sono stati siglati nel 2010 da un governo di centrodestra, di cui erano parte le stesse forze politiche che oggi esprimono riserve. Auspica, conclusivamente, un sollecito iter di approvazione definitiva del provvedimento, già licenziato dall'altro ramo del Parlamento.

  La Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Laura Boldrini, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.45.

RISOLUZIONI

  Martedì 2 marzo 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 15.45.

7-00606 Fassino: Sul golpe militare in Myanmar.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00098).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 24 febbraio scorso.

  Piero FASSINO, presidente, come per le ulteriori due risoluzioni previste all'ordine del giorno, segnala di avere trasmesso a tutta la Commissione, con anticipo rispetto a questa seduta, un nuovo testo della risoluzione in titolo, che presenta in questa sede e che recepisce talune richieste di riformulazione pervenute dai Gruppi e per le vie brevi alla stessa Farnesina (vedi allegato 1). Procede quindi ad illustrare il nuovo testo della risoluzione, sottolineando che si tratta della prima iniziativa parlamentare sulla grave crisi birmana, tuttora al centro del dibattito mediatico internazionale. Evidenzia che l'ampia premessa è motivata dalla necessità di ricostruire con accuratezza il contesto nel quale è maturato il golpe militare e in cui si è dispiegata la successiva repressione. Illustra, quindi il dispositivo.

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  La Sottosegretaria di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale Marina SERENI, esprimendo apprezzamento per l'iniziativa assunta dalla Commissione, sottolinea che l'Italia ha condannato con forza il colpo di Stato fin dal primo giorno, sia con dichiarazioni della Farnesina sia collaborando attivamente alla definizione di una posizione comune UE.
  Informa la Commissione che ieri l'Ambasciatrice di Myanmar in Italia è stata convocata alla Farnesina al fine di chiedere che le autorità militari birmane pongano termine immediatamente a tutte le azioni di violenta repressione delle proteste democratiche in corso nel Paese. Le è stata espressa, inoltre, la piena solidarietà dell'Italia nei confronti di tutti coloro che manifestano pacificamente per difendere le istituzioni civili ed il futuro democratico del Paese.
  Ribadisce la ferma condanna del colpo di Stato militare del 1° febbraio scorso e la richiesta di immediato rilascio della Consigliera di Stato Aung San Suu Kyi e del Presidente U Win Myint, nonché di tutti coloro tratti in arresto in connessione con il golpe che sono i più autorevoli e legittimati attori per far progredire in modo efficace la transizione democratica birmana.
  Evidenzia che la Farnesina ha anche sottolineato l'illegittimità della decisione dei militari di annullare le elezioni di novembre: è stato ricordato all'Ambasciatrice birmana che presunti brogli elettorali devono essere trattati nell'ambito delle procedure previste e che la volontà del popolo birmano va rispettata.
  Osserva che l'Italia ha sostenuto fin dall'inizio il processo di transizione democratica e non intende vederlo fallire. Per questo, i Ministri degli Affari esteri dell'UE, nella riunione del 22 febbraio hanno approvato delle conclusioni che prevedono una revisione dell'impianto sanzionatorio già in vigore per colpire individui appartenenti all'apparato militare e direttamente responsabili del golpe e i loro interessi.
  Segnala l'opportunità di valutare con attenzione l'imposizione di un regime sanzionatorio trasversale a carico del Myanmar, che rischierebbe di mettere a repentaglio il già fragile contesto socio-economico nazionale ed impatterebbe negativamente sui gruppi più vulnerabili della popolazione civile. Al riguardo, sottolinea che è anche in corso, insieme ai partner europei, una revisione dei progetti di cooperazione, con l'intento di proseguire solo quelli che non prevedono aiuto diretto alle istituzioni, al momento occupate dai militari.
  Precisa che sussistono anche altri strumenti: innanzitutto, sostenere convintamente l'azione dell'Inviata Speciale del Segretario Generale dell'ONU, Schraner Burgener, nella ricerca del dialogo e della riconciliazione nazionali. Inoltre, lavorare con i partner regionali, interessati alla stabilità del Myanmar e a una ripresa del processo democratico. La comunità internazionale guarda in particolare all'ASEAN – di cui Myanmar è membro – che ha in questa crisi l'opportunità per dimostrare il proprio peso e la propria capacità di svolgere un ruolo risolutivo: al riguardo, segnala che in esito alla riunione odierna dei Ministri degli Affari esteri ASEAN è stata approvata una risoluzione in cui si ribadisce il comune impegno ad una pacifica soluzione della crisi in corso. Nell'esprimere un orientamento favorevole sul nuovo testo dell'atto di indirizzo, auspica, quindi che questo elemento di novità possa essere inserito tra le premesse.
  Segnala, infine, che la nostra Ambasciatrice a Yangon, Alessandra Schiavo, lavora in stretto coordinamento con l'Unità di crisi per tutelare i connazionali presenti in Myanmar.

  Piero FASSINO, presidente, accogliendo la proposta della Sottosegretaria Sereni di inserire un riferimento agli esiti della odierna riunione ministeriale ASEAN, segnala che la Commissione ha avuto modo di acquisire ulteriori elementi conoscitivi nel corso dell'audizione informale, svolta questa mattina, di rappresentanti dell'Associazione «Italia-Birmania Insieme», che ha visto la partecipazione, da remoto, del leader sindacale birmano Maung Maung, il quale ha illustrato il complesso delle iniziative di mobilitazione del popolo birmano Pag. 11per opporsi al colpo di Stato e cercare di ripristinare la democrazia.

  La Commissione approva, quindi, all'unanimità il nuovo testo della risoluzione n. 7-00606 Fassino, che assume il numero n. 8-00098 (vedi allegato 2).

7-00608 Fassino: Sulla repressione della libertà di espressione in Bielorussia.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00099).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 24 febbraio scorso.

  Piero FASSINO, presidente, ricordando che la Commissione ha già approvato, il 1° settembre 2020, una risoluzione sulla crisi bielorussa, sottolinea che l'atto di indirizzo oggi in esame è finalizzato a chiedere la scarcerazione dei giornalisti ingiustamente detenuti, a tutela della libertà di espressione e dello Stato di diritto in Bielorussia. Ricorda, altresì, le audizioni svolte dalla Commissione fin dall'inizio della crisi degli oppositori al regime di Lukaschenko, tra cui la stessa leader Sviatlana Tsikhanouskaya, e la missione in Lituania cui hanno partecipato le colleghe Boldrini e Quartapelle. Presenta, quindi, un nuovo testo della risoluzione in titolo, che recepisce le proposte di integrazione avanzate da taluni colleghi nella precedente seduta (vedi allegato 3).

  La Sottosegretaria di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale Marina SERENI esprime parere favorevole sul nuovo testo della risoluzione in titolo, presentato dal Presidente Fassino.

  Pino CABRAS (MISTO-L'A.C'È), preannunciando il voto di astensione del suo gruppo, sottolinea di condividere le richieste di ripristino delle libertà costituzionali, a partire dalla libertà di espressione. Tuttavia, ritiene non condivisibile l'impegno ad assicurare da parte italiana un'applicazione rigorosa delle sanzioni decise a livello di Unione europea; a suo avviso, infatti, l'UE non ha alcun titolo per imporre sanzioni in questo ambito, dal momento che diversi Stati membri registrano gravi limitazioni della libertà di espressione e, inoltre, taluni Paesi terzi non vengono sanzionati dalle istituzioni europee, pur in presenza di violazioni analoghe. Peraltro, le sanzioni adottate contro la Bielorussia rischiano di peggiorare ulteriormente la condizione dei movimenti di opposizione.

  Vito COMENCINI (LEGA), esprimendo apprezzamento per il richiamo esplicito, nelle premesse, alla risoluzione approvata il 1° settembre scorso che, tra le altre cose, impegnava il Governo a promuovere la ripresa dei programmi di accoglienza dei bambini bielorussi ed a garantire che la crisi in atto non si ripercuotesse negativamente sulle procedure di adozione internazionale, sollecita l'Esecutivo a dare seguito a tali impegni, nell'auspicio che i programmi di accoglienza possano riprendere fin dalla prossima estate e che gli oltre duecento minori in condizioni di adottabilità possano finalmente raggiungere le proprie famiglie adottive in Italia.

  Piero FASSINO, presidente, segnala che proprio in data odierna è stata annunciata la ripresa dei programmi di accoglienza dei minori bielorussi.

  La Commissione approva, quindi, il nuovo testo della risoluzione n. 7-00608 Fassino, che assume il numero n. 8-00099.

7-00607 Fassino: Sull'attuazione degli accordi tra Armenia e Azerbaijan per lo scambio di prigionieri.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00100).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 24 febbraio scorso.

  Piero FASSINO, presidente, segnala che, anche in questo caso, i membri della Commissione hanno ricevuto ieri un nuovo testo Pag. 12 della risoluzione in titolo (vedi allegato 4), che è finalizzata all'attuazione della Dichiarazione trilaterale siglata da Armenia e Azerbaijan nel novembre 2020, con particolare riferimento all'articolo 8 in materia di scambio dei prigionieri. Evidenzia che si tratta di una questione assai delicata e complessa, nella quale il Parlamento deve preservare la propria autonomia di giudizio, tutelandosi dalle pressioni esterne provenienti dalle due parti. A tal fine, l'atto di indirizzo deve fondarsi su fatti concreti, scongiurando questioni interpretative e limitandosi a chiedere il rispetto dell'accordo, come auspicato da Unione europea, OSCE e Federazione Russia. Sottolinea che il nuovo testo della risoluzione è improntato a questi criteri di metodo.

  Maurizio LUPI (M-NCI-USEI-R-AC), esprimendo apprezzamento per la nuova formulazione della risoluzione, condivide l'approccio equilibrato ed imparziale che il testo evidenzia. A tal fine suggerisce di espungere dal sesto capoverso delle premesse le parole «in territorio azero», che allude ad un elemento della disputa tra le due Parti.

  Piero FASSINO, presidente, sottolinea che si tratta di una proposta ragionevole condivisibile.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) si associa alle considerazioni del collega Lupi sull'efficacia del lavoro svolto dal Presidente, che ha dimostrato equilibrio, equidistanza e intelligenza diplomatica. Pur aderendo alla proposta di riformulazione avanzata dall'onorevole Lupi, chiede di valutare l'opportunità di sopprimere l'intero inciso «arrestati in territorio azero dopo l'accordo del 9 novembre». Tale formulazione potrebbe contribuire ad evitare nuovi fraintendimenti e contenziosi.

  Piero FASSINO, presidente, precisa che, tuttavia, la risoluzione fa riferimento proprio alla liberazione dei prigionieri arrestati dopo l'accordo del 9 novembre. La soppressione di ogni riferimento all'accordo potrebbe fare insorgere incomprensioni.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), rilevando la correttezza della precisazione del Presidente, ribadisce il proprio sostegno alla proposta del collega Lupi.

  Emilio CARELLI (MISTO), apprezzando a sua volta lo sforzo di semplificazione del testo e di recepimento delle proposte avanzate dai colleghi, propone di eliminare l'ultimo impegno del dispositivo, relativo alle operazioni di sminamento nella regione, poco coerente con l'obiettivo della risoluzione.

  Paolo FORMENTINI (LEGA) si associa alla proposta di riformulazione avanzata dal collega Lupi. Ritiene inoltre, con riferimento al primo punto della parte dispositiva, l'esigenza di inserire le parole: «da parte azera».

  Gennaro MIGLIORE (IV), associandosi agli apprezzamenti per il lavoro svolto dal Presidente su una materia così complessa e soggetta a pressioni esterne, condivide la proposta di riformulazione del collega Lupi ed auspica una rapida ed unanime approvazione dell'atto di indirizzo.

  La Sottosegretaria di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale Marina SERENI riterrebbe opportune alcune riformulazioni utili a meglio precisare talune circostanze e a rendere il testo più aderenti alla realtà dei fatti. Nello specifico, propone di integrare il quinto capoverso delle premesse inserendo, dopo la parola «prima», le seguenti le parole: «della guerra e si chiede conto a Jerevan di alcune decine di militari asseritamente dispersi o detenuti». Quanto al sesto punto delle premesse, segnala l'esigenza di sopprimere il riferimento ai civili, che non risulterebbero tra le persone arrestate, e di aggiungere infine la precisazione: «ritenuti da parte azera “terroristi” e non prigionieri di guerra». Ritiene, inoltre, significativo inserire un riferimento esplicito alla dichiarazione del portavoce del Servizio europeo Pag. 13per l'azione esterna, Peter Stano, con la quale si chiedeva la liberazione dei prigionieri. Propone, poi, di considerare come secondo punto del dispositivo quello relativo allo sminamento e di scongiurare la ripetizione del richiamo allo scambio dei prigionieri, correttamente inserito nel primo punto del dispositivo.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), ribadendo l'apprezzamento per l'equilibrio e la capacità di sintesi del Presidente, ritiene irricevibili le proposte di riformulazione del Governo che fanno apparire, a suo avviso, il nostro Esecutivo sostanzialmente ventriloquo delle rivendicazioni della parte azera. Ritiene, altresì, incomprensibile lo spostamento dell'impegno relativo allo sminamento, dal momento che esso costituisce un aspetto marginale della vicenda.

  Maurizio LUPI (M-NCI-USEI-R-AC) evidenzia che, con uno sforzo comune, è possibile addivenire ad un testo che raccolga il consenso unanime delle forze politiche, pur senza contraddire la sostanza delle osservazioni del Governo, che appaiono semplici precisazioni e non contraddicono lo spirito e la portata dell'atto di indirizzo.

  Gennaro MIGLIORE (IV) concorda nel ritenere che le proposte di riformulazione del Governo alterino l'equilibrio del testo, frutto di un confronto parlamentare lungo e ponderato. Ribadendo l'importanza dell'approvazione unanime dell'atto di indirizzo e di non compiere passi indietro, esprime riserve sull'opportunità di specificare questioni che appaiono troppo vicine alle rivendicazioni dell'Azerbaigian. Evidenzia, infine, che l'Esecutivo può ben giovarsi di un'approvazione unanime della risoluzione, nell'ottica di una soluzione pacifica della crisi in corso tra Armenia e Azerbaijan.

  La Sottosegretaria di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale Marina SERENI, sottolineando che il Governo italiano non è mai ventriloquo rispetto ad interessi di parti coinvolte in un conflitto ma esprime sempre, con qualunque maggioranza politica, posizioni autonome e soprattutto rispettose delle mediazioni che si raggiungono a livello parlamentare, si rimette alla Commissione proponendo di rinviare l'approvazione dell'atto di indirizzo per maggiori approfondimenti, al fine di pervenire ad una ulteriore nuova formulazione ispirata ad equilibrio ed equidistanza e che possa essere pienamente condivisa anche dal Governo.

  Piero FASSINO, presidente, sottolineando che la Commissione assume le proprie determinazioni in autonomia, pur nel rispetto delle valutazioni espresse dal Governo, ribadisce l'esigenza di conservare uno stile sintetico e non valutativo nell'interesse dell'equilibrio complessivo dell'atto di indirizzo, data la complessità del tema. Si dichiara, dunque, disponibile a presentare alla prima seduta utile un nuovo testo riformulato, che accolga talune osservazioni del Governo e che muova soprattutto nella direzione di facilitare l'attuazione dell'articolo 8 della Dichiarazione trilaterale, finalizzata al cessate il fuoco in vista di una strategia politica successiva. Ritiene, peraltro, che i contributi del Governo nella sostanza sono già presenti nel testo seppur diversamente formulati. Si riserva quindi di trasmettere ai commissari una nuova formulazione nell'auspicio che ci possa essere comunque un giusto clima collaborativo che permetta di pervenire ad una deliberazione entro la prossima settimana.

  Maurizio LUPI (M-NCI-USEI-R-AC) concorda con il Presidente Fassino, ritenendo che il testo di per sé sia già completo e non debba essere oggetto di una riconsiderazione. Ritiene che le questioni da valutare siano assai limitate e possano essere anche affrontate in questa sede.

  Piero FASSINO, presidente, concorda con il collega Lupi e si dichiara disponibile a porre il testo in votazione anche in questa seduta se ve sono le condizioni. Quanto alle proposte di riformulazione avanzate dalla Sottosegretaria Sereni, concorda sull'esigenza di menzionare la posizione del portavoce Pag. 14 della Commissione europea Stano, pur se espressa tramite un tweet che è ormai divenuto uno strumento di comunicazione utilizzato anche per finalità ufficiali, tanto più dopo l'ampio utilizzo che ne ha fatto l'Amministrazione Trump. Condivide l'esigenza di espungere i reiterati richiami alla questione dello scambio dei prigionieri, che è menzionata chiaramente al primo punto della parte dispositiva. Concorda con la proposta di riformulazione avanzata dal collega Lupi e anche sull'opportunità di valorizzare il tema dello sminamento anche per il ruolo che su questo terreno può essere giocato dall'Italia.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) si dichiara disponibile a procedere alla votazione della risoluzione.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), con riferimento al primo punto della premessa, chiede se risulti che anche gli armeni debbano liberare prigionieri, in assenza della precisazione da lui richiesta.

  Piero FASSINO, presidente, ritiene che in assenza di prigionieri da liberare la questione si possa facilmente chiarire nei fatti.

  Maurizio LUPI (M-NCI-USEI-R-AC), riguardo il punto sollevato dal collega Formentini, propone di espungere dal primo impegno le parole «le parti».

  La Commissione approva, quindi, all'unanimità, il nuovo testo della risoluzione n. 7-00607 Fassino, che assume il numero n. 8-00100 (vedi allegato 5).

  La seduta termina alle 16.40.