CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 febbraio 2021
519.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 572

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 3 febbraio 2021. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 9.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 03/2020, relativo all'acquisizione, funzionamento e supporto di una piattaforma aerea multi-missione e multi-sensore per la condotta di attività di caratterizzazione, sorveglianza e monitoraggio della situazione tattico-operativa, di supporto decisionale di livello strategico e operativo, di Comando e Controllo (C2) multi-dominio e di protezione elettronica.
Atto n. 223.
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato nella seduta del 20 gennaio 2021.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che, in data 9 dicembre, la Commissione bilancio ha fatto pervenire i propri rilievi, che consistono in una valutazione favorevole dell'Atto in esame.

  Luca FRUSONE (M5S), relatore, presenta la sua proposta di parere favorevole, con condizioni, che illustra (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Angelo TOFALO, nel condividere la proposta di parere del relatore, desidera ringraziare, a conclusione dell'esperienza di governo svolta, il presidente e tutti i membri della Commissione per il lavoro compiuto in questi tre anni di legislatura, nell'interesse dell'intero comparto della Difesa e di tutti gli uomini e le donne delle Forze armate.

  Salvatore DEIDDA (FDI) osserva come la Commissione sia chiamata ad esprimersi, su un provvedimento di grande importanza per lo strumento militare italiano, in un contesto del tutto surreale. Evidenzia, infatti, che i risvolti della crisi politica hanno condotto ad una situazione in cui non esiste più né una maggioranza, né un Governo. Non c'è dubbio che tra i rappresentanti del dicastero e la Commissione ci sia sempre stata grande collaborazione, nell'intento di approvare i provvedimenti necessari a migliorare la qualità del servizio delle nostre Forze armate e delle condizioni del personale militare, ma ritiene che non si possa continuare a lavorare come se nulla fosse accaduto. Venendo al programma d'armamento in esame, rileva che questo comporta dei rilevanti impegni nei confronti di Stati esteri che dovranno fornire la nuova piattaforma aerea multi-sensore e multi-missione, che rimarranno in eredità al nuovo Governo. Preannuncia, pertanto, che il gruppo di Fratelli d'Italia non parteciperà alla votazione.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) comprende il ragionamento del collega Deidda e condivide le perplessità da egli manifestate. Sottolinea, tuttavia, che lo schema di decreto non può essere considerato espressione della sola maggioranza di governo. Rimarca, infatti, il clima di collaborazione che ha permeato da sempre il rapporto tra il dicastero e la Commissione, consentendo l'approvazione a larga maggioranza, se non all'unanimità, di moltissimi programmi d'arma. Preannuncia, quindi, il voto favorevole del gruppo della Lega.

  Giuseppina OCCHIONERO (IV) considera un valore aggiunto la modalità di lavoro trasversale adottata, da sempre, dalla Commissione difesa e ribadisce la disponibilità del proprio gruppo a dare seguito a tutti quei provvedimenti necessari e improrogabili. Sottolinea, peraltro, che nella proposta di parere del relatore viene posta particolare attenzione all'esigenza di valorizzare Pag. 573 la partecipazione dell'industria nazionale al programma ed alle ricadute economiche che da questo scaturiranno. Preannuncia, quindi, il voto favorevole di Italia viva.

  Roger DE MENECH (PD) preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito democratico, rivendicando il ruolo politico della Commissione nel portare a compimento, con grande responsabilità, l'iter di quei provvedimenti avviati già da tempo e considerati necessari. Non ritiene che – come affermato dal collega Deidda – non esista più un Governo. Nonostante, infatti, siano state presentate le dimissioni, è pur sempre previsto che il Governo resti in carica per il disbrigo degli affari correnti, mentre le Commissioni sono legittimate ad esaminare gli atti dovuti. Ribadisce, dunque, l'importanza di continuare a lavorare nell'interesse del Paese ed il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

  Giovanni Luca ARESTA (M5S) condivide le considerazioni del collega del Partito democratico, aggiungendo che la proposta di parere del relatore, attraverso le due puntuali condizioni apposte, restituisce centralità al Parlamento ed alla Commissione. Preannuncia, quindi, un voto favorevole da parte del gruppo del M5S.

  Maria TRIPODI (FI) preannuncia il voto favorevole di Forza Italia, ringraziando il relatore per il lavoro svolto.

  Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI), intervenendo per una precisazione, esprime la propria soddisfazione per il coinvolgimento dell'industria italiana nella trasmissione dei dati che sarà resa possibile dal nuovo sistema aereo di Comando e Controllo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 10.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 3 febbraio 2021. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Intervengono i sottosegretari di Stato per la difesa, Angelo Tofalo e Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

DL 183/2020: Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché in materia di recesso del Regno Unito dall'Unione europea.
C. 2845 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 gennaio 2021.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che, nella seduta del 13 gennaio, il relatore ha illustrato i contenuti del provvedimento in esame, riservandosi di presentare una proposta di parere dopo avere accuratamente ascoltato il dibattito. Avverte, quindi, che è in distribuzione una memoria richiesta ai rappresentanti dell'Agenzia Industrie Difesa (AID), in merito all'obbligo di iscrizione dell'AID nel Registro nazionale delle imprese e dei consorzi di imprese abilitate alla vendita e scambio di armamenti.

  Roberto ROSSINI (M5S), relatore, osserva come dalla memoria trasmessa emerga che la cancellazione dell'Agenzia Industrie Difesa dal Registro nazionale delle imprese avrebbe un impatto estremamente negativo sulle capacità dell'Agenzia stessa di operare Pag. 574 ai fini del raggiungimento dell'economica gestione.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) domanda al relatore se, nelle more delle necessarie modifiche del quadro normativo, non sia opportuno prevedere una durata superiore ai dodici mesi della proroga relativa alla possibilità per l'AID di essere iscritta nel Registro nazionale delle imprese.

  Roberto ROSSINI (M5S), relatore, ritiene più corretto mantenere la prevista durata di un anno.

  Salvatore DEIDDA (FDI), in considerazione della indubbia valenza politica, ribadisce il proprio convincimento che non si debba procedere nell'iter del provvedimento.

  Alberto PAGANI (PD) ricorda come la possibilità di procedere nell'esame degli atti dovuti è sempre stata una prassi costantemente seguita dalle Commissioni parlamentari, in caso di crisi di governo. Sottolinea, quindi, che la Commissione ha il dovere di esprimere il proprio parere alle Commissioni cui è stato assegnato in via primaria il provvedimento in esame.

  Roberto ROSSINI (M5S), relatore, presenta la sua proposta di parere (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Angelo TOFALO condivide la proposta del relatore.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) condividendo sia le considerazioni del collega Deidda sulla valenza politica del provvedimento, sia quelle del collega Pagani sull'obbligo del Parlamento ad esprimersi, preannuncia il voto contrario della Lega su un provvedimento i cui contenuti rispecchiano l'azione di un Governo che il proprio gruppo ha sempre contrastato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
Doc. XXVII, n. 18.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Gianluca RIZZO, presidente, comunica che le Commissioni di settore, secondo quanto deliberato dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo del 26 gennaio 2021, sono state autorizzate a svolgere su tale provvedimento la relazione iniziale e l'attività istruttoria, anche in pendenza di crisi di Governo.

  Giovanni Luca ARESTA (M5S), relatore, riferisce che, lo scorso 12 gennaio, il Consiglio dei ministri ha approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sul quale le Commissioni sono chiamate ad esprimere il proprio parere alla Commissione bilancio, che predisporrà una relazione all'Assemblea. Come comunicato dal Presidente, la Conferenza dei Presidenti di gruppo, nella riunione del 26 gennaio, ha autorizzato le Commissioni, stante la situazione di crisi di Governo, a svolgere attività istruttoria sul provvedimento in modo da poter essere pronte per esprimere il prescritto parere.
  Ricorda, quindi, che gli Stati membri dovranno presentare le proprie proposte di piano alla Commissione europea entro il 30 aprile 2021. Entro due mesi da tale termine, la Commissione dovrà proporre al Consiglio dell'Unione europea, nella formazione Ecofin, l'approvazione dei vari piani. Ricorda, inoltre, che nel mese di luglio 2020, i Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027, nel senso di prevedere un apposito dispositivo – denominato Next Generation EU – volto ad aiutare i Paesi membri a fronteggiare il terribile impatto economico legato alle misure adottate dai vari Stati per contrastare la diffusione del COVID-19. Pag. 575
  Osserva, poi, che il Next Generation EU è stato dotato di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi per sovvenzioni a fondo perduto e 360 miliardi per prestiti. Tali risorse verranno rese fruibili dai singoli Paesi membri, previa presentazione dei rispettivi Piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR). Per quanto riguarda il ricorso a questo strumento da parte dell'Italia, al nostro Paese sono destinati quasi 209 miliardi, pari al 27,8 per cento delle risorse messe a disposizione, di cui 81 miliardi in sovvenzioni a fondo perduto e oltre 127 miliardi come prestiti. Per quanto attiene, invece, alla scansione temporale di impegni e spese, nei primi tre anni la maggior parte degli investimenti e dei nuovi progetti sarà sostenuta da sovvenzioni, mentre, nel periodo 2024-2026, la quota maggiore dei finanziamenti arriverà dai prestiti del Dispositivo europeo di ripresa e resilienza (RRF). Gli interventi finanziati dalle risorse messe a disposizione dal Next Generation EU dovranno necessariamente promuovere la coesione economica, sociale e territoriale all'interno dell'Unione europea, attenuare le conseguenze negative della crisi pandemica e sostenere la transizione economica verso modalità e produzioni ecologicamente compatibili e verso il digitale.
  Rimarca, quindi, che il Piano rappresenta un aggiornamento e un'evoluzione della proposta contenuta nelle Linee guida per la definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del settembre 2020, che sono state trasmesse alle Camere. Su tale documento, le Commissioni di settore sono state chiamate ad esprimere i propri rilievi alla Commissione bilancio, che ha, poi, approvato una relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund. Al riguardo, ricorda che la Commissione difesa, esaminate le Linee guida nella seduta del 23 settembre 2020, non senza averne rilevato l'attenzione – in via prioritaria – dell'Esecutivo verso il Parlamento, le ha valutate favorevolmente nella seduta del 29 settembre, formulando quattro rilievi.
  Venendo alla proposta presentata, osserva che il Piano è articolato in sei Missioni, che rappresentano le aree tematiche strutturali d'intervento: «Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura»; «Rivoluzione verde e transizione ecologica»; «Infrastrutture per una mobilità sostenibile»; «Istruzione e ricerca»; «Inclusione e coesione»; «Salute». A loro volta, le sei Missioni raggruppano 16 componenti, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo, che si articolano in 48 linee di intervento per progetti omogenei e coerenti. Per ogni Missione sono indicate le riforme necessarie a una più efficiente realizzazione, collegate all'attuazione di una o più componenti.
  Più specificatamente, la Missione n. 1 «Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura» ha come obiettivo generale l'innovazione del Paese in chiave digitale ed investe ampi settori di intervento, che vanno dalla digitalizzazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione alla riforma della giustizia, dall'innovazione del sistema produttivo alla realizzazione della banda larga e all'investimento sul patrimonio turistico e culturale. Le risorse complessivamente destinate a questa missione sono 46,3 miliardi di euro, pari al 20,7 per cento delle risorse totali del Piano. La missione interessa sia il versante della pubblica amministrazione che quello delle imprese ed è volta a realizzare processi innovativi in tali ambiti, puntando appunto su un aumento della digitalizzazione e della competitività del Paese. Per quanto riguarda, in particolare, la digitalizzazione della pubblica amministrazione, le risorse, pari a 8 miliardi, sono distribuite in tre gruppi di investimenti, il primo dei quali è destinato ad investimenti in infrastrutture digitali e cybersecurity con uno stanziamento totale di circa 1,25 miliardi, di cui 50 milioni già stanziati per la realizzazione di un data center del Ministero dell'Interno e per il potenziamento della connettività delle strutture operatrici del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Quanto all'innovazione del sistema produttivo, per la cosiddetta Transizione 4.0 – che include investimenti in tecnologie all'avanguardia, ricerca, sviluppo e innovazione, nonché sviluppo della cybersecurity – sono stanziati Pag. 576 18,80 miliardi, di cui 15,7 miliardi per progetti nuovi e 3,1 miliardi per progetti già in essere. Ricorda che, con riguardo a questa missione, la Relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund approvata dalla Commissione bilancio, recependo un rilievo formulato dalla nostra Commissione, aveva sottolineato la necessità di «valorizzare il contributo della Difesa allo sviluppo del cosiddetto “internet delle cose” (internet of things) e al rafforzamento della difesa cibernetica, nonché di dare piena attuazione ai programmi di specifico interesse volti a sostenere l'ammodernamento e il rinnovamento dello strumento militare, promuovendo l'attività di ricerca e sviluppo delle nuove tecnologie e dei materiali e contribuendo al necessario sostegno dello strategico settore industriale e al mantenimento di adeguati livelli occupazionali nel comparto».
  Alla Missione n. 2 «Rivoluzione verde e transizione ecologica» sono destinati 69,8 miliardi di euro, da investire sui grandi temi dell'agricoltura sostenibile, dell'economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell'efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell'inquinamento. Si tratta di temi nell'ambito dei quali la Difesa ha da tempo avviato una serie di iniziative volte all'efficientamento energetico del comparto e alla riqualificazione degli edifici, con l'intento di realizzare di distretti energetici intelligenti (smart military district). In particolare, il progetto «Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi per l'Esercito» prevede l'individuazione di una nuova tipologia costruttiva specifica per questa Forza armata, secondo i principi della green economy, del risparmio energetico, della tutela ambientale. Il programma dovrebbe svilupparsi in un arco temporale ventennale, per un investimento complessivo di circa 1,5 miliardi di euro. Allo stato, in attesa dell'individuazione di uno specifico canale di finanziamento, la Difesa ha avviato 28 progetti pilota, con fondi tratti dal proprio bilancio ordinario. Anche su questi temi la Commissione difesa aveva chiesto di valorizzare le iniziative già avviate di uso di fonti rinnovabili e di miglioramento dell'efficienza energetica negli edifici, nel quadro dell'elaborazione di una Strategia Energetica della Difesa;
  Le risorse previste per la Missione n. 3, «Infrastrutture per una mobilità sostenibile», ammontano complessivamente a 31,98 miliardi di euro e mirano a completare, entro il 2026, un sistema infrastrutturale moderno, digitalizzato e sostenibile.
  Passando alla Missione n. 4, «Istruzione e ricerca», essa ha come obiettivo generale l'intento di colmare il deficit di competenze che limita il potenziale di crescita del Paese, migliorare i percorsi scolastici e universitari e agevolare le condizioni di accesso degli studenti. Segnala, inoltre, l'importanza di questa missione nell'ambito delle iniziative per rafforzare i sistemi di ricerca e la loro interazione con le imprese e le istituzioni.
  La Missione n. 5, «Inclusione e coesione», riveste un ruolo rilevante nel perseguimento degli obiettivi di sostegno all'empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento delle competenze e delle prospettive occupazionali dei giovani, di potenziamento delle infrastrutture sociali Essa, inoltre, è volta anche a superare i divari territoriali esistenti, con la finalità di migliorare l'equità sociale, di riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno. Le risorse impiegate nella missione sono pari a circa 27,6 miliardi di euro. Ricorda, al riguardo, che la relazione all'Assemblea della Commissione bilancio ha fatto proprio il rilievo della Commissione difesa in merito all'opportunità di considerare la realizzazione di distretti militari intelligenti (Smart military districts) anche nelle regioni meridionali, anche al fine di realizzare poli di attrazione per gli investimenti
  Infine, la Missione n. 6, «Salute», è caratterizzata da linee di azione volte a rafforzare e rendere più sinergica la risposta territoriale e ospedaliera, nonché l'attività di ricerca del Servizio Sanitario Nazionale. Le risorse complessivamente destinate alla missione sono 19,72 miliardi di euro. Anche per questa missione segnala, con specifico riguardo ai temi di interesse Pag. 577della Difesa, che la Relazione della Commissione bilancio, recependo un rilievo espresso dalla Commissione difesa, ha sottolineato la necessità di «mantenere alto il livello di preparazione e capacità operativa dell'intero comparto della sanità militare, che si è rivelato particolarmente prezioso durante le fasi più acute della pandemia».
  Ribadita, anche in questa occasione, la rilevanza di questi aspetti, già messi in evidenza nell'ambito dell'esame delle Linee guida trasmesso lo scorso settembre, si riserva di presentare una proposta di parere al termine delle audizioni programmate e dal dibattito in Commissione.

  Il sottosegretario Giulio CALVISI, nell'apprezzare l'accurata relazione dell'onorevole Aresta, si unisce ai ringraziamenti già fatti dal sottosegretario Tofalo per il lavoro bipartizan svolto dalla Commissione nel corso del proprio incarico di governo.

  Gianluca RIZZO, presidente, ringrazia, a sua volta, i sottosegretari Tofalo e Calvisi e tutti i colleghi per l'alta professionalità dimostrata negli impegni della Commissione.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) evidenzia la connotazione fortemente politica del documento, che ha rappresentato anche uno dei terreni di scontro della maggioranza che sosteneva il Governo. Sottolinea, inoltre, che il piano ha anche suscitato perplessità nelle Istituzioni dell'Unione europea, che hanno espresso critiche in diversi punti. A suo avviso sarebbe necessario implementare gli interventi nel settore della salute, valorizzando anche il contributo offerto dalla sanità militare al contrasto della pandemia del COVID-19. Quanto alla missione n. 5, dove si chiede di favorire lo sviluppo di distretti militari intelligenti, sottolinea come il Governo, in contrasto a quanto proposto, abbia adottato provvedimenti che hanno seriamente compromesso l'industria nazionale della difesa, revocando le autorizzazioni all'esportazione di armamenti verso alcuni importanti Paesi nostri clienti. Lamenta, infine, che la mancanza di un Governo nel pieno dei poteri non consentirà di acquisire importanti elementi di informazione dal vertice politico del dicastero e, pertanto, preannuncia un voto contrario.

  Giovanni Luca ARESTA (M5S), relatore, rimarca l'utilità e la necessità di proseguire il lavoro, dando continuità alle osservazioni espresse dalla Commissione nelle linee di indirizzo e, adesso, recepite nel piano.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.45.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 3 febbraio 2021.

Nell'ambito dell'esame della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (Doc. XXVII, n. 18).
Audizione di rappresentanti della Federazione Aziende Italiane per l'Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 10.45 alle 11.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 3 febbraio 2021. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 11.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Pag. 578

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante regolamento in materia di notifiche degli incidenti aventi impatto su reti, sistemi informativi e servizi informatici di cui all'articolo 1, comma 3, lettera b), del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, convertito, con modificazioni, della legge 18 novembre 2019, n. 133, e di misure volte a garantire elevati livelli di sicurezza.
Atto n. 240.
(Rilievi alle Commissioni riunite I e IX).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in oggetto.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che l'atto del Governo è all'esame, in sede primaria, delle Commissioni riunite I (affari costituzionali) e IX (trasporti) e che l'Ufficio di Presidenza della Commissione difesa dello scorso 20 gennaio ha deliberato di richiedere al Presidente della Camera l'autorizzazione a esprimere i propri rilievi.

  Roberto ROSSINI (M5S) introduce l'esame del provvedimento rilevando che il quadro normativo vigente in materia di sicurezza cibernetica è stato definito, da ultimo, dal decreto-legge n. 105 del 2019, il quale ha istituito il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. Ricorda che tale provvedimento ha demandato a due distinti decreti del Presidente del Consiglio dei ministri la definizione delle modalità e dei criteri procedurali di individuazione dei soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica (articolo 1, comma 2), nonché la definizione delle procedure in base alle quali i soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica notificano al Gruppo di intervento per la sicurezza informatica in caso di incidente (CSIRT – Computer security incident response team – italiano) gli incidenti aventi impatto su reti, sistemi informativi e servizi informatici inclusi nello stesso perimetro (articolo 1, comma 3). Il decreto-legge n. 105 del 2019 (articolo 1, comma 5) ha poi previsto che tali decreti siano aggiornati – con cadenza almeno biennale – con la medesima procedura prevista per la rispettiva adozione, ovvero su proposta del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR) e previa trasmissione alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, per l'espressione del parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia.
  Ciò premesso, ricorda che il primo dei provvedimenti di attuazione previsti dal decreto-legge n. 105 del 2019 (il regolamento adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 luglio 2020, n. 131, ai sensi dell'articolo 1, comma 2), ha provveduto a definire le modalità e i criteri procedurali di individuazione dei soggetti (amministrazioni pubbliche, enti e operatori pubblici e privati) inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, che saranno tenuti al rispetto delle misure e degli obblighi previsti dal decreto-legge, nonché a definire i criteri con i quali i soggetti inclusi nel perimetro predispongono e aggiornano l'elenco delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di rispettiva pertinenza, comprensivo della relativa architettura e componentistica.
  Lo schema di decreto in esame dà, invece, attuazione alle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 105 del 2019, finalizzate a definire le procedure secondo cui i soggetti inclusi nel perimetro notificano al CSIRT italiano gli incidenti aventi impatto sulle reti, sui sistemi informativi e sui servizi informatici, e a stabilire misure volte a garantire elevati livelli di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici, tenendo conto degli standard definiti a livello internazionale e dell'Unione europea. In questo contesto, la puntuale elencazione dei soggetti inclusi nel perimetro è stata rimessa ad un «atto amministrativo», da adottare da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del CISR, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto 30 luglio 2020, n. 131, che ha provveduto a definire le modalità e i criteri procedurali di individuazione dei soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza cibernetica nazionale.
  Venendo al contenuto dello schema di regolamento, segnala che esso è composto Pag. 579da 11 articoli, suddivisi in quattro Capi, e tre Allegati.
  Il Capo I, composto dal solo articolo 1, reca le definizioni generali, necessarie a chiarire la portata delle disposizioni contenute nello schema decreto.

  Il Capo II, composto dagli articoli da 2 a 6, definisce la disciplina delle notifiche da incidente, con particolare riguardo agli incidenti aventi impatto su beni ICT (Information Comunication Technology), alla notifica volontaria degli incidenti, alla trasmissione delle notifiche e agli incidenti attinenti alla gestione delle informazioni classificate. In sintesi, si prevede che – al verificarsi di uno degli incidenti elencati, aventi impatto, in particolare, su beni ITC – i soggetti inclusi nel perimetro sono tenuti a procedere alla notifica al CSIRT italiano, tramite appositi canali di comunicazione, entro 6 ore o entro 1 ora in base alla tipologia di incidente, nonché a dare comunicazione dell'avvio dei piani di attuazione delle attività per il ripristino. È, altresì, consentito, ai medesimi soggetti, di procedere ad una notifica su base volontaria di incidenti non ricompresi nell'elenco dello schema di decreto. Le notifiche ricevute vengono, poi, inoltrate dal Dipartimento delle informazione per la sicurezza (DIS) ai competenti organi della struttura di governo interessata (Ministero dell'interno, Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero dello sviluppo economico) e dal CSIRT italiano all'autorità competente NIS (Network and Information Security). Al riguardo, segnala che il comma 3 dell'articolo 5 precisa che le modalità per gli inoltri delle notifiche da parte del DIS e del CSIRT italiano possono essere concordate mediante apposite intese con ciascuna delle amministrazioni interessate, tra le quali anche il Ministero della difesa. Ciò al fine di tenere conto di quanto previsto dall'articolo 8, comma 4, dello schema di decreto, che – con specifico riguardo alle attività di ispezione e verifica per i beni ICT legati alla funzione di prevenzione e repressione dei reati, alla tutela dell'ordine della sicurezza pubblica, alla difesa civile, alla difesa nazionale e alla sicurezza militare dello Stato, svolte dalle competenti strutture dell'amministrazione da cui dipendono le Forze di polizia e le Forze armate – esclude che le comunicazioni sulle misure di sicurezza relative ai beni ICT vengano rese disponibili alle strutture della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministro dello sviluppo economico successivamente alla trasmissione e conservazione sulla piattaforma digitale del DIS.
  Il Capo III disciplina le misure di sicurezza (articolo 7) e le modalità e i termini di adozione delle stesse (articolo 8). Nello specifico, per i soggetti inclusi nel perimetro che debbono adottare, per ciascun bene ICT di rispettiva competenza, le misure contenute nell'allegato B, sono previsti due differenti termini temporali per l'adozione di tali misure: 6 mesi e 24 mesi, a seconda che si tratti di misure di più immediata attuazione o di misure per le quali l'implementazione richieda interventi maggiormente impegnativi sotto il profilo progettuale e programmatico. L'articolo 9 è dedicato alla tutela delle informazioni, individuando nell'allegato C dello schema di decreto le misure minime di sicurezza di natura tecnica e organizzativa che sono volte a tutelare le informazioni relative all'elenco dei soggetti inclusi nel perimetro, all'elenco dei beni ICT e agli elementi delle notifiche di incidente. Viene, inoltre, prevista una clausola di salvaguardia per l'adozione da parte dei soggetti inclusi nel perimetro di ulteriori e più elevati livelli di sicurezza delle misure contenute nell'allegato B. Infine, l'articolo 10 precisa che le misure di sicurezza previste dal decreto non si applicano all'elenco dei beni ICT delle reti e dei sistemi informativi attinenti alla gestione delle informazioni classificate, mentre l'articolo 11 reca la clausola di salvaguardia finanziaria.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.10.