CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 febbraio 2021
518.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 36

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 2 febbraio 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.10 alle 12.40

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 2 febbraio 2021. — Presidenza della presidente Vittoria CASA. – Interviene il Ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora.

  La seduta comincia alle 15.15.

Schema di decreto legislativo recante misure in materia di rapporti di rappresentanza degli atleti e delle società sportive e di accesso ed esercizio della professione di agente sportivo.
Atto n. 226.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato nella seduta del 20 gennaio 2021.

  Vittoria CASA, presidente, dopo aver ricordato che – come da lei comunicato nella seduta del 10 dicembre 2020, all'inizio dell'esame del provvedimento – l'assegnazione dell'atto, da parte del Presidente della Camera, era avvenuta con riserva, in quanto la richiesta di parere parlamentare non era corredata dell'intesa che la legge delega ha prescritto al Governo di sancire in sede di Conferenza Stato-regioni, e che la Commissione non poteva pertanto pronunciarsi definitivamente prima che la richiesta di parere fosse integrata nel senso indicato, avverte che l'intesa in sede di Conferenza Stato-regioni è stata raggiunta sull'atto in titolo il 25 gennaio scorso e che il Governo – come comunicato dal Presidente della Camera con lettera del 27 gennaio – ha provveduto a inoltrarne il testo. La Commissione può pertanto pronunciarsi sul provvedimento in via definitiva. Comunica inoltre Pag. 37 che – sulla base delle determinazioni dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi – ha scritto il 27 gennaio al ministro per le politiche giovanili e lo sport per chiedere la disponibilità del Governo ad attendere l'espressione del parere della Commissione fino almeno all'11 febbraio. Il Ministro, con sua lettera di risposta del 28 gennaio, ha però rappresentato la necessità che il parere sia espresso entro il 7 febbraio, quindi entro la corrente settimana. Chiarisce che per questa ragione la Commissione è stata convocata dopodomani per la possibile deliberazione del parere.

  Andrea ROSSI (PD), relatore, intervenendo da remoto, rileva che quello in esame è un provvedimento atteso e che non ha suscitato questioni particolarmente divisive, come prova anche la posizione tenuta dalle regioni in sede di Conferenza Stato-regioni. Ritiene pertanto che ci siano le condizioni per arrivare alla conclusione dell'esame nella seduta di giovedì 4 febbraio come programmato. Si riserva di far pervenire ai commissari appena possibile la sua proposta di parere, alla quale sta lavorando alla luce delle osservazioni formulate dai soggetti auditi e dei contributi di riflessione fattigli pervenire dai colleghi deputati, oltre che delle note del Servizio studi.

  Vittoria CASA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante semplificazione di adempimenti relativi agli organismi sportivi.
Atto n. 228.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 20 gennaio 2021

  Vittoria CASA, presidente, ripete per l'atto in titolo le comunicazioni che ha già reso in merito all'atto n. 226: come da lei comunicato nella seduta del 10 dicembre 2020, all'inizio dell'esame del provvedimento, l'assegnazione dell'atto, da parte del Presidente della Camera, era avvenuta con riserva, in quanto la richiesta di parere parlamentare non era corredata dell'intesa che la legge delega ha prescritto al Governo di sancire in sede di Conferenza Stato-regioni, e la Commissione non poteva pertanto pronunciarsi definitivamente prima che la richiesta di parere fosse integrata nel senso indicato; l'intesa in sede di Conferenza Stato-regioni è stata raggiunta sull'atto in titolo il 25 gennaio scorso e il Governo – come comunicato dal Presidente della Camera con lettera del 27 gennaio – ha provveduto a inoltrarne il testo. La Commissione può pertanto pronunciarsi sul provvedimento in via definitiva. Anche per questo atto, sulla base delle determinazioni dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha scritto il 27 gennaio al ministro per le politiche giovanili e lo sport per chiedere la disponibilità del Governo ad attendere l'espressione del parere della Commissione fino almeno all'11 febbraio. Il ministro, con sua lettera di risposta del 28 gennaio, ha rappresentato la necessità che anche per l'atto in titolo il parere sia espresso entro il 7 febbraio: per la qual ragione la Commissione è stata convocata dopodomani per la possibile deliberazione del parere.

  Andrea ROSSI (PD), relatore, intervenendo da remoto, dopo aver ricordato che sull'atto n. 228 la Commissione ha svolto alcune audizioni mirate e selettive, rileva che da queste audizioni e dal dibattito parlamentare che le ha accompagnate sono emerse considerazioni che meritano una valutazione attenta e che ruotano, a suo avviso, attorno a due questioni principali: la prima è quella se il Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche debba essere tenuto dal Dipartimento per lo sport, come prevede l'atto in esame, o invece dal CONI, come prevede l'ordinamento vigente; la seconda è quella dell'effettiva idoneità del provvedimento in esame a semplificare gli adempimenti relativi agli organismi sportivi, anziché aggravarli. Su queste due questioni, in particolare, chiede a tutti i commissari Pag. 38 di pronunciarsi, in modo da fornirgli gli elementi per predisporre la proposta di parere, che auspica possa essere il più possibile condivisa.

  Federico MOLLICONE (FDI) ritiene che ci sia una questione in qualche modo pregiudiziale rispetto alla prosecuzione dell'esame dell'atto in titolo, come da lui anticipato informalmente alla presidente e, questa mattina, all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. A suo avviso, infatti, la previsione dell'atto in esame secondo cui il Registro delle attività sportive dilettantistiche è tenuto dal Dipartimento per lo sport, anziché dal CONI, come finora è stato, è incompatibile con il principio dell'autonomia dei comitati olimpici nazionali, nella fattispecie del CONI, dall'autorità politica, essendo evidente che non c'è nulla di più politico del Dipartimento per lo sport, che è retto da un ministro ed è incardinato nella Presidenza del Consiglio dei ministri, cioè nel cuore del Governo. Ritiene che il Governo dovrebbe riconoscere che anche questa previsione – al pari di quelle altre dell'ordinamento vigente cui ha dovuto porre rimedio d'urgenza con il decreto-legge n. 5 del 2021 – è lesiva dell'autonomia del CONI e ritirare il provvedimento in esame. A parte questo, evidenzia che il mondo dello sport attende dal Governo sopra ogni cosa l'autorizzazione a riprendere le sue attività, e non certo un appesantimento degli oneri contributivi e di quelli burocratici. Esorta il rappresentante del Governo a prendere coscienza della situazione in atto.

  Il Ministro Vincenzo SPADAFORA, replicando al deputato Mollicone, osserva che l'autonomia del CONI è stata messa in discussione non dal lavoro svolto da lui, ma dalla riforma voluta dal Governo precedente, e più in particolare dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giorgetti, in quanto titolare della delega sullo sport e in questo suo predecessore. È stata infatti la riforma introdotta dal precedente Governo a far venir meno le garanzie di indipendenza del CONI, cui il Governo in carica ha dovuto porre rimedio con il decreto-legge n. 5 del 2021: quella riforma infatti ha sostituito CONI Servizi, società in house del CONI, con Sport e salute Spa, che ha natura e finalità diverse. È su questa misura che si sono appuntate le osservazioni del CIO, che ha invitato il Governo italiano a garantire al CONI la sua autonomia, restituendogli personale proprio e strutture. Il Governo in carica ha quindi risolto il problema, procedendo nel senso indicato, con il citato decreto-legge n. 5, e non lo ha fatto per il timore che l'Italia fosse estromessa dai Giochi olimpici di Tokyo, dal momento che, a suo giudizio, non è probabile che il CIO avrebbe adottato una misura di questo tipo, atteso che ci sono Paesi nei quali l'autonomia dei comitati olimpici nazionali è lesa davvero e contro i quali il CIO non ha nondimeno preso misure sanzionatorie.
  Per quanto riguarda poi l'atto in esame, ed in particolare la questione di chi debba tenere il Registro delle attività sportive dilettantistiche, rileva che non è opportuno che il CONI, che è un soggetto non statale, tenga e quindi controlli l'elenco dei soggetti ammessi a benefici fiscali e contributivi che lo Stato eroga in presenza di specifici requisiti, laddove è invece ragionevole e anzi doveroso che sia lo Stato stesso a verificare e certificare il possesso di quei requisiti e quindi a formare e tenere il Registro delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche. A parte questo, osserva che la proposta in questione è assentita anche dagli Enti di promozione sportiva, cui afferiscono la maggioranza delle associazioni e società sportive dilettantistiche, a riprova del fatto che la gran parte di queste sono favorevoli alla riforma. Coglie l'occasione del riferimento agli Enti di promozione sportiva per chiarire che il contenuto dell'atto in esame, come pure degli altri schemi di decreto legislativo all'esame delle Commissioni, è stato ampiamente discusso con tutti i soggetti rilevanti del mondo sportivo. Ci sono stati oltre 120 incontri, tra audizioni e incontri informali, e il CONI ha inoltre prodotto un cospicuo contributo scritto di osservazioni e proposte. Il Dipartimento per lo sport è stato impegnato nel confronto con gli interlocutori del mondo Pag. 39sportivo senza sosta da quando il Parlamento ha approvato la legge di delegazione, fissando questi termini, e non più lunghi, per l'esercizio della delega.

  Daniele BELOTTI (LEGA), riservandosi di intervenire nel merito del provvedimento dopo aver preso visione della proposta di parere del relatore, osserva che le dichiarazioni testé rese dal ministro, secondo cui il Dipartimento per lo sport avrebbe sentito tutti i soggetti rilevanti del mondo sportivo, contraddicono quanto asserito dai soggetti auditi dalle Commissioni parlamentari, i quali hanno invece lamentato di non essere stati ascoltati e anzi neanche ricevuti, nonostante avessero chiesto incontri. Riferisce in particolare, e a titolo di esempio, le parole del presidente della Lega calcio Serie A, che nel corso della sua audizione ha affermato – citazione testuale – che mai prima dell'audizione in Parlamento la Lega era stata coinvolta nella lunga gestazione dei decreti legislativi. Fa presente che nella sua esperienza di assessore è normale che chi governa o amministra si confronti, prima di emanare norme nuove, con coloro sui quali quelle norme impatteranno.

  Federico MOLLICONE (FDI) si unisce al deputato Belotti nel rimarcare come dalle Federazioni sportive e dai numerosi altri soggetti auditi dalle Commissioni sia venuta spesso la lamentela di non essere stati consultati o ascoltati dal Governo nella fase di preparazione degli schemi oggi all'esame delle Commissioni. Prende atto che il Governo si è reso conto per tempo che l'attuazione della delega legislativa sulla governance dello sport, di cui all'articolo 1 della legge delega, avrebbe finito di distruggere il CONI e la sua autonomia, e ha quindi rinunciato a esercitare la delega, lasciando cadere il provvedimento attuativo, ma ritiene che la previsione per cui il Registro delle società e associazioni sportive dilettantistiche è tenuto dal Dipartimento per lo sport, ossia dal Governo, anziché dal CONI, sia coerente più con l'impianto dell'articolo 1 della legge delega, che tanti contrasti ha suscitato con il CIO, che non con l'impianto del decreto-legge n. 5 sull'autonomia del CONI. Si tratta di un'impostazione centralistica e verticistica dello sport, che il suo gruppo contrasterà, per difendere la libertà del mondo dello sport dalla politica, che vuole impadronirsene, e dallo Stato. Non comprende come il gruppo del Partito democratico possa accettare di sostenere una misura di questo tipo.

  Vittoria CASA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali.
Atto n. 229.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema in titolo, rinviato nella seduta del 20 gennaio 2021

  Vittoria CASA, presidente, ripete per l'atto in titolo le comunicazioni che ha già reso in merito all'atto n. 226 e all'atto n. 228: come da lei comunicato all'inizio dell'esame del provvedimento, l'assegnazione dell'atto, da parte del Presidente della Camera, era avvenuta con riserva, in quanto la richiesta di parere parlamentare non era corredata dell'intesa che la legge delega ha prescritto al Governo di sancire in sede – questa volta – di Conferenza unificata, e la Commissione non poteva pertanto pronunciarsi definitivamente prima che la richiesta di parere fosse integrata nel senso indicato; l'intesa in sede di Conferenza unificata è stata raggiunta sull'atto in titolo il 25 gennaio scorso e il Governo – come comunicato dal Presidente della Camera con lettera del 27 gennaio – ha provveduto a inoltrarne il testo. La Commissione può pertanto pronunciarsi sul provvedimento in via definitiva. Anche per questo atto, sulla base delle determinazioni dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha scritto il 27 gennaio al ministro per le politiche giovanili e lo sport per chiedere la Pag. 40disponibilità del Governo ad attendere l'espressione del parere della Commissione fino almeno all'11 febbraio. Il Ministro, con sua lettera di risposta del 28 gennaio, ha rappresentato la necessità che anche per l'atto in titolo il parere sia espresso entro il 7 febbraio: per la quel ragione la Commissione è stata convocata dopodomani per la possibile deliberazione del parere.

  Simone VALENTE (M5S), relatore, intervenendo da remoto, informa la Commissione che sta lavorando a una proposta di parere, sulla base dei contributi venuti dalle audizioni e delle osservazioni fattegli arrivare dai colleghi commissari, oltre che dell'intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata. Ritiene indispensabile riflettere non solo sul contenuto della riforma, che prevede importanti novità per garantire la sicurezza delle aree sciabili, ma anche sullo speciale momento in cui essa viene introdotta: un momento estremamente difficile per il mondo della montagna. Auspica che il prossimo Governo riprenda a lavorare con la massima attenzione sui ristori per i lavoratori e le imprese della montagna. È vero infatti che c'è ora una data per la riapertura degli impianti e delle attività connesse, ma non è detto che tutti saranno nelle condizioni di riaprire e di ripartire.

  Cristina PATELLI (LEGA), intervenendo da remoto, premesso che il suo gruppo ha fatto pervenire al relatore osservazioni e proposte per il miglioramento dello schema in esame, non entra nel dettaglio delle stesse, reputando più importante soffermarsi sulla difficile situazione del mondo della montagna e dello sci. Ricorda che la stagione sciistica è gravemente pregiudicata, visto che gli impianti sono rimasti chiusi durante le festività natalizie, che sono settimane decisive dal punto di vista delle attività economiche, le quali hanno perso quindi una grossa fetta del fatturato ordinario, senza contare poi l'indotto diretto e indiretto. Fa presente che si parla di un fatturato di 1,2 miliardi di euro annui, che salgono a 11 miliardi se si calcola l'indotto: introiti che danno da vivere a decine di migliaia di persone.

  Daniele BELOTTI (LEGA), dopo aver ricordato che dalle audizioni informali svolte dalla Commissione è emerso che molte delle società che gestiscono gli impianti e le piste non potranno resistere oltre, esorta il Governo a rivedere la decisione di lasciar riaprire le aree sciabili solo il 15 febbraio, che è lunedì, considerato che sarebbe molto importante per le attività economiche poter riprendere nel fine settimana, e quindi sabato 13 febbraio, anche considerato che a quel punto resterà appena un mese di lavoro pieno, considerato che a metà marzo la stagione è conclusa nella gran parte delle località. Conclude sottolineando che, mentre il mondo della montagna ha bisogno di urgente aiuto, nella proposta del Governo di Piano nazionale per la ripresa e la resilienza la parola montagna non compare mai.

  Federico MOLLICONE (FDI), premesso che il suo gruppo è stato tra quelli che hanno chiesto con forza le audizioni informali, anche per il settore della montagna, ricorda che da esse è emerso un quadro drammaticamente preoccupante, che ha confermato come anche rispetto alla montagna la gestione della pandemia da parte del Governo Conte II sia stata irragionevole e sbagliata, tanto più che le decisioni prese dai Paesi confinanti hanno aggravato il danno all'Italia, oltre a dimostrare che era possibile lasciar sciare i cittadini in sicurezza. Chiede al Governo di attivarsi per garantire anche al mondo della montagna altri e più congrui ristori per il danno che ha subito per l'interruzione delle attività economiche.

  Vittoria CASA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.