CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 gennaio 2021
514.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 79

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 27 gennaio 2021. — Presidenza della presidente Debora SERRACCHIANI.

  La seduta comincia alle 11.05.

Proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza.
Doc. XXVII, n. 18.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, comunica che la Commissione avvia l'esame della Proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza, ai fini dell'espressione del parere di competenza alla V Commissione (Bilancio).
  Invita, quindi, il relatore, onorevole Viscomi, a svolgere la relazione introduttiva.

  Antonio VISCOMI (PD), relatore, rileva che il PNRR costituisce il programma di utilizzo delle risorse del Recovery Fund messe a disposizione dall'Unione europea per il finanziamento dell'iniziativa Next Generation UE (NGEU), che per il nostro Paese ammontano a circa 209 miliardi di euro, sotto forma di prestiti e di sussidi. Il PNRR è articolato su tre assi strategici per il raggiungimento di tre obiettivi specifici: digitalizzazione e innovazione; transizione ecologica; inclusione sociale. Gli assi strategici sono declinati attraverso sei missioni, a loro volta articolate in componenti, che, integrate tra loro, convergono al raggiungimento anche di obiettivi trasversali («orizzontali»): parità di genere; accrescimento delle competenze dei giovani; riequilibrio territoriale e coesione sociale.
  Il documento si articola in due parti, oltre alla premessa. La prima offre una visione d'insieme dei contenuti, delle risorse a disposizione, delle modalità di attuazione e delle modalità di integrazione con la programmazione economico-finanziaria. La seconda parte, invece, entra nel dettaglio delle missioni e dei progetti.
  Essendo estremamente vasto l'ambito di riferimento del PNRR, preannuncia che nella sua relazione si soffermerà esclusivamente sugli aspetti più direttamente riconducibili alle competenze della XI Commissione.
  Nella Parte 1, capitolo 1.2, si specifica che il PNRR sarà accompagnato dall'attuazione di riforme, definite «di contesto», in sintonia con le Raccomandazioni specifiche al Paese da parte dell'Unione europea.
  Tra esse si segnala la riforma del sistema tributario, finalizzata alla riduzione delle aliquote effettive sui redditi da lavoro, Pag. 80dipendente e autonomo, in particolare per i contribuenti con reddito basso e medio-basso, in modo da aumentare il tasso di occupazione, ridurre il lavoro sommerso e incentivare l'occupazione delle donne e dei giovani. Di interesse della XI Commissione è anche la previsione di azioni mirate al miglioramento del mercato del lavoro, allo scopo di tutelare i lavoratori vulnerabili, attraverso la riforma degli ammortizzatori sociali, la promozione di nuove politiche attive del lavoro, la garanzia di una retribuzione dignitosa e proporzionata al lavoro svolto, la formazione continua.
  Il capitolo 1.3 fornisce il quadro della struttura del PNRR, che ruota, come detto, su tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione; transizione ecologica; inclusione sociale. Tutte le strategie convergono su obiettivi comuni. Ad esempio, l'innovazione tecnologica è decisiva per il miglioramento anche della qualità del lavoro e per la sua trasformazione, così come la transizione verde potrà offrire ai giovani nuove opportunità lavorative. A sua volta, l'inclusione sociale consentirà la riduzione dei divari, di genere, generazionali territoriali, che frenano la crescita.
  Tutte le missioni in cui si articola il PNRR mirano al conseguimento anche di obiettivi trasversali: le donne, i giovani, il Sud. Più in particolare, la parità di genere è addirittura uno dei criteri di valutazione dei progetti e il suo raggiungimento sarà promosso attraverso una strategia integrata di riforme, istruzione e investimenti in infrastrutture sociali e servizi di supporto. Il suo conseguimento permetterà alle donne di contribuire alla crescita del Paese, attraverso l'aumento della partecipazione al mercato del lavoro. Tale aumento sarà favorito attraverso le politiche attive del lavoro e il miglioramento delle infrastrutture sociali, la promozione dell'imprenditoria femminile, l'acquisizione delle competenze STEM. Tali interventi saranno integrati con le misure contenute nel Family act.
  Quanto ai giovani, gli interventi del PNRR avranno importanti ricadute grazie allo sviluppo di nuovi settori e opportunità, con particolare riferimento, per quello che riguarda le competenze della XI Commissione, agli interventi sulle politiche attive del lavoro e sulla formazione, diretti a migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, a vantaggio anche delle nuove generazioni, così come la riforma e l'innovazione della pubblica amministrazione, che, insieme al turn over generazionale, potranno attrarre i giovani e dare loro nuove opportunità.
  Quanto alla struttura vera e propria, il PNRR si articola in 6 Missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. Per la realizzazione di ogni Missione, la Parte II del PNRR indica le riforme da adottare, collegate all'attuazione di una o più Componenti.
  Ciascuna Missione raggruppa 16 Componenti, funzionali al raggiungimento degli obiettivi. Le Componenti si articolano in 48 Linee di intervento per progetti omogenei e coerenti. I singoli Progetti di investimento sono stati selezionati sulla base del maggior impatto sull'economia e sul lavoro e si distinguono in progetti in essere e nuovi progetti.
  Per ciascuna articolazione, il PNRR dà conto delle risorse a disposizione. Ad esempio, nella Missione Inclusione e coesione, a cui sono destinate complessivamente 27,62 miliardi di euro, 12,62 miliardi sono destinati alle politiche del lavoro.
  Si sofferma sulla Missione 5, Inclusione e coesione, che, divisa in tre componenti, persegue gli obiettivi, trasversali a tutto il PNRR, di sostegno all'empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, nonché di aumento dell'occupazione, soprattutto giovanile, e di rafforzamento della formazione sul lavoro e per i disoccupati e di miglioramento della qualità del lavoro.
  Più in particolare, la prima componente, «Politiche per il lavoro», si concretizza nella revisione strutturale delle politiche attive del lavoro, nel rafforzamento dei centri per l'impiego e della loro integrazione con i servizi sociali e con la rete degli operatori privati; nella modernizzazione Pag. 81 del mercato del lavoro al fine di migliorare l'occupazione e l'occupabilità, soprattutto giovanile (attraverso l'apprendistato duale e il servizio civile universale), e in particolare dei NEET, delle donne e dei gruppi vulnerabili; nella promozione di nuove competenze (attraverso la riforma del sistema di formazione). La dimensione di genere, generazionale e territoriale di questa componente è ulteriormente rafforzata dalla complementarità con le misure di decontribuzione per i giovani, le donne ed il Sud, parzialmente finanziate attraverso il REACT-EU.
  Il successivo capitolo 1.4 approfondisce gli aspetti più propriamente finanziari del PNRR, che utilizza integralmente i 196,5 miliardi di euro, tra grants e loans, previsti per l'Italia dal RRF, nonché, sempre nell'ambito di Next Generation EU, 13,5 miliardi di euro di React-EU e 0,5 miliardi di euro del Just Transition Fund. Tuttavia, al raggiungimento degli obiettivi concorre anche l'insieme dei fondi europei compresi nel Quadro Finanziario Pluriennale, per un volume totale di risorse a disposizione dell'Italia pari a circa 309 miliardi di euro nel periodo 2021-2029. Ad essi si aggiungono anche i fondi di bilancio nazionali. Una parte dei fondi del PNRR sarà utilizzata per il finanziamento di alcune politiche e di singoli progetti già in essere, coerentemente con le priorità europee di NGEU in linea con i Regolamenti europei, per assicurare la compatibilità con gli obiettivi di sostenibilità finanziaria di medio-lungo periodo e non aumentare eccessivamente l'indebitamento a carico delle generazioni future. L'orizzonte temporale del periodo 2021-2026 consente di garantire la coerenza con gli obiettivi di bilancio.
  Infine, i capitoli 1.5 e 1.6 danno conto, rispettivamente, del peso e dell'impatto atteso degli investimenti previsti nel piano e dell'integrazione di esso con il quadro della programmazione economico-finanziaria, mentre il capitolo 1.7 approfondisce gli aspetti della valutazione di impatto.
  Passa, quindi, alla Parte II, che analizza più in dettaglio le Missioni e le loro linee progettuali. In particolare, di ogni Missione sono elencati gli obiettivi generali e l'allocazione delle risorse a disposizione e sono approfonditi gli aspetti inerenti alle componenti in cui essa si articola.
  Con riferimento alle competenze della XI Commissione, segnala che, con la Missione 1, si propone un Programma di innovazione strategica della pubblica amministrazione, che mira a realizzare un cambiamento strutturale per rafforzare la pubblica amministrazione italiana, in maniera organica e integrata, ai diversi livelli di governo, attraverso una amministrazione capace, competente, semplice e smart, in grado di offrire servizi di qualità ai cittadini e alle imprese e di rendere più competitivo il sistema-Italia. Con riferimento a tale missione, dal focus specifico, dedicato all'analisi di impatto di genere, generazionale e territoriale, risulta che la digitalizzazione della pubblica amministrazione permetterebbe un maggiore ricorso allo smart working, ritenuto uno degli strumenti in grado di aumentare la flessibilità del lavoro, sulla base di modelli di organizzazione del lavoro innovativi che consentano a donne e uomini di conciliare la propria vita professionale con quella familiare. L'effetto positivo sui singoli si trasmetterebbe alla collettività.
  Con riferimento alla linea progettuale che ha l'obiettivo della digitalizzazione e della modernizzazione della pubblica amministrazione, il PNRR approfondisce le singole linee di investimento. A tale proposito, segnala che per consentire un radicale salto di qualità della pubblica amministrazione sono previsti investimenti non solo in nuove dotazioni e servizi, ma anche nell'organizzazione e nella dotazione di capitale umano, secondo una stretta complementarietà e un'articolata strategia di riforma. Come risulta dalla tabella allegata, le risorse destinate a investimenti nel capitale umano sono pari a circa 930 milioni di euro, di cui circa 210 milioni di euro per il reclutamento e i restanti circa 720 milioni di euro per il rafforzamento e la valorizzazione del capitale umano. Segnala anche i circa 100 milioni di euro destinati alla creazione di Poli Territoriali per il reclutamento, la formazione, il co-working e lo smart-working. Pag. 82
  La seconda linea progettuale della Missione 1, relativa all'innovazione nella pubblica amministrazione, prevede investimenti specifici per il miglioramento della capacità di reclutamento del settore pubblico e per l'assunzione di personale con competenze professionali adeguate. Le azioni funzionali al raggiungimento degli obiettivi, a cui sono destinati 210 milioni di euro, sono: ripensamento di modelli e standard procedurali per l'analisi dei fabbisogni e delle competenze; rafforzamento della nuova stagione concorsuale, già avviata, con il reclutamento prioritario di giovani con competenze tecniche; piano organico straordinario di assunzioni di personale a tempo determinato, destinato al rafforzamento delle amministrazioni coinvolte nella realizzazione del Recovery Plan; realizzazione di un «Portale del reclutamento».
  Un'altra linea di investimento, a cui sono destinati 720 milioni di euro, ha l'obiettivo di rafforzare la conoscenza e le competenze del personale, dirigenziale e non dirigenziale, della pubblica amministrazione, di implementare i percorsi di upskilling e reskilling del personale in servizio, di stabilire un sistema nazionale di certificazione e accreditamento degli organismi di formazione, di individuare nuove e più efficaci forme di valorizzazione del personale con elevate capacità professionali in servizio nelle Amministrazioni, al fine di motivarlo e incentivarlo, migliorando, conseguentemente, l'efficienza delle amministrazioni. Le azioni che si prevede di adottare per il conseguimento degli obiettivi sono: introduzione di meccanismi di rafforzamento del ruolo, delle competenze e delle motivazioni dei civil servant, attraverso percorsi di valorizzazione della professionalità acquisita e dei risultati raggiunti, anche tramite la previsione di progressioni di carriera basate su percorsi non automatici ma selettivi di sviluppo e crescita; introduzione di un nuovo modello di lavoro pubblico, anche attraverso strumenti normativi e contrattuali, con valutazione e remunerazione basate sul risultato e valorizzazione economica delle risorse umane aventi caratteristiche di eccellenze professionali; introduzione di meccanismi di rafforzamento del ruolo e delle competenze dei dirigenti pubblici, riservando particolare attenzione al tema dell'accesso delle donne a posizioni dirigenziali; riforma del sistema di formazione; lavoro agile e nuove forme di organizzazione del lavoro pubblico.
  Un'altra linea di investimento di particolare interesse per la XI Commissione prevede la progettazione e la realizzazione di poli tecnologici territoriali delle amministrazioni pubbliche (PTA), che fungano da: spazi di coworking e smart working; poli di innovazione tecnico-organizzativa; centri di formazione e di erogazione di servizi pubblici. L'obiettivo, per cui è previsto lo stanziamento di 100 milioni di euro, è quello di sperimentare nuovi contesti fisico-organizzativi-tecnologici pubblici, da replicare nelle sedi delle amministrazioni.
  Segnala, infine, che nella linea di investimento per la riforma della Giustizia si prevedono, tra le altre cose, l'immissione di personale tecnico (informatici, architetti, ingegneri) per l'attività edilizia e di responsabili di organizzazione per lo sviluppo e il monitoraggio sul territorio dell'avanzamento e dei risultati dei progetti informatici e di edilizia, nonché la valorizzazione degli addetti all'ufficio del processo, che collaborano attivamente con i magistrati, in un'ottica di progressiva riduzione dell'arretrato e di accelerazione della trattazione dei procedimenti in corso.
  Con riferimento agli ambiti di interesse della XI Commissione, segnala che, per quanto riguarda la Missione 2, Rivoluzione verde e transizione ecologica, il focus dedicato alla valutazione dell'impatto di genere, generazionale e territoriale individua gli effetti positivi del raggiungimento degli obiettivi della Missione in termini di aumento dei posti di lavoro, non solo nel settore dell'energia e delle costruzioni, ma anche nel manifatturiero, a beneficio anche delle giovani generazioni e delle donne.
  Dopo avere ricordato che la Missione 3 ha per oggetto le Infrastrutture per una mobilità sostenibile, segnala che il focus sull'impatto di genere, generazionale e territoriale degli interventi della Missione 4, Pag. 83Istruzione e ricerca, mette in luce gli effetti positivi di tutti i progetti sui giovani, fornendo loro gli strumenti necessari per una partecipazione attiva alla vita sociale, culturale ed economica del Paese, nonché quelli, in particolare, sul potenziamento dei servizi di asili nido e per la prima infanzia, delle scuole per l'infanzia e del tempo scuola sull'occupazione femminile. Tra gli obiettivi della componente relativa al potenziamento delle competenze e al diritto allo studio, vi è anche la riduzione dello squilibrio di competenze tra domanda e offerta di lavoro. Per la realizzazione degli obiettivi della componente sono previste tre linee di intervento, una delle quali riguarda, appunto, il potenziamento degli asili nido e dei servizi per l'infanzia, con l'obiettivo di favorire una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne, con una ricaduta positiva, nel breve e medio termine, sul mercato del lavoro. Conseguenze positive analoghe avrà la linea di intervento riguardante le competenze STEM e il multilinguismo, che garantiranno una maggiore opportunità occupazionale, nonché quella riguardante l'istruzione professionalizzante e gli ITS, per il miglioramento dello «skill mismatch» tra educazione e mondo del lavoro.
  Si sofferma, in particolare, sui contenuti della Missione 5, Inclusione e coesione, i cui obiettivi generali di diretto interesse della XI Commissione sono i seguenti: rafforzamento delle politiche attive del lavoro e della formazione di occupati e disoccupati; aumento dell'occupazione giovanile di qualità attraverso il rafforzamento del sistema duale; sostegno dell'imprenditoria femminile. La Missione si articola in tre componenti: politiche per il lavoro; infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore; interventi speciali per la coesione territoriale. Per quanto riguarda le aree di interesse della XI Commissione, segnala che alla prima componente sono destinati 12,62 miliardi di euro, di cui 7,50 miliardi di euro alle politiche attive vere e proprie (ripartiti in 3,50 miliardi di euro per le politiche attive e la formazione, 400 milioni di euro a sostegno dell'imprenditoria femminile, 600 milioni di euro per l'apprendistato duale, 3 miliardi di euro per il piano Nuove competenze), 4,47 miliardi di euro per la fiscalità di vantaggio per il lavoro al Sud e nuove assunzioni di giovani e donne e 650 milioni di euro per il servizio civile universale.
  Si tratta di una Missione con un ruolo di grande rilievo nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il PNRR, di sostegno all'empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento delle competenze e delle prospettive occupazionali dei giovani, di riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne. Un'attenzione prioritaria è dedicata alle politiche di sostegno alle transizioni occupazionali e all'occupazione, con particolare riferimento alla qualità dei posti di lavoro creati. Si prevede, infatti, un forte sostegno alla creazione di posti di lavoro, alla formazione e alla riqualificazione dei lavoratori, nonché al reddito durante le transizioni occupazionali, mentre la cassa integrazione e la NASPI sono finanziate in legge di bilancio e la riforma degli ammortizzatori sociali avverrà nel rispetto della sostenibilità finanziaria prevista dalle Country Specific Recommendations. Sono, pertanto, previsti investimenti in attività di upskilling, reskilling e life-long learning di lavoratori e imprese, che mirano a far ripartire la crescita della produttività e migliorare la competitività delle PMI e delle microimprese italiane, investimenti volti a rafforzare le politiche attive per il lavoro e misure specifiche per favorire l'occupazione giovanile attraverso l'apprendistato duale. Si introduce, inoltre, un sostegno specifico all'imprenditorialità femminile, con l'obiettivo di favorire l'indipendenza economica delle donne.
  Le linee di azione, che tengono conto e rispondono alle raccomandazioni della Commissione europea n. 2 per il 2019 e n. 2 per il 2020, saranno accompagnate da una serie di riforme che sostengono e completano l'attuazione degli investimenti. Il consueto focus sottolinea l'impatto di genere, generazione e territoriale atteso dalle azioni rientranti nella Missione.
  Passa, quindi, ad analizzare la prima componente della Missione, riguardante le Pag. 84politiche per il lavoro. Gli obiettivi generali sono i seguenti: sostegno dei livelli di occupazione, in particolare quella giovanile; riduzione del disallineamento tra le competenze in possesso dei lavoratori e i fabbisogni di competenze delle imprese; presa in carico delle esigenze di formazione e lavoro per i giovani con l'apprendistato duale; promozione dell'autonomia economica e dell'autoimprenditorialità delle donne; sostegno dell'attivazione del servizio civile universale.
  Funzionali al raggiungimento degli obiettivi sono la revisione delle politiche attive del lavoro, a partire dall'assegno di ricollocazione per arrivare all'istituzione di un programma nazionale («Garanzia di occupabilità dei lavoratori» – GOL) che prevede un sistema di presa in carico unico dei disoccupati e delle persone in transizione occupazionale, che associ la profilazione dei servizi al lavoro alla formazione; il rafforzamento dei centri per l'impiego e la loro integrazione con il sistema di istruzione e formazione, anche attraverso la rete degli operatori privati. A tale proposito, si pensa di intervenire con politiche attive che, a partire dalla profilazione della persona, permettano la costruzione di percorsi personalizzati di riqualificazione delle competenze e di accompagnamento al lavoro. Contestualmente, si procederà alla fissazione di standard di formazione per i disoccupati profilati presso i centri per l'impiego e al rafforzamento del sistema della formazione professionale, promuovendo una rete territoriale dei servizi di istruzione, formazione e lavoro, anche attraverso partenariati pubblico-privati (anche nelle forme di industry accademy). Per i lavoratori occupati è previsto il Fondo nuove competenze, al fine di permettere alle aziende di rimodulare l'orario di lavoro dei lavoratori per favorire attività di formazione sulla base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali.
  A tali azioni si affiancano gli incentivi per le assunzioni attraverso misure di decontribuzione per i datori di lavoro finanziate in legge di bilancio.
  Nel complesso, questi interventi beneficiano di risorse complementari per 1,650 miliardi di euro dai progetti PON e 24,650 miliardi di euro dagli stanziamenti della legge di bilancio.
  Uno specifico focus è dedicato alle riforme del settore, in parte già anticipate. La prima, Politiche attive del lavoro e nuove competenze dei lavoratori, intende realizzare la piena integrazione dei percorsi di riqualificazione delle competenze a supporto dei lavoratori in transizione occupazionale mediante l'istituzione di un programma nazionale «Garanzia di occupabilità dei lavoratori» (GOL), potenziando i centri per l'impiego, rivedendo l'assegno di ricollocazione, istituendo un sistema di profilazione unico a livello nazionale e un'offerta di servizi che integri la formazione per l'aggiornamento professionale, la riqualificazione o la riconversione. Tale riforma sarà parzialmente finanziata da REACT-EU.
  La riforma 2, riguardante la riorganizzazione della formazione dei lavoratori, occupati e disoccupati, prevede il rafforzamento del sistema della formazione professionale, promuovendo una rete territoriale dei servizi di istruzione, formazione, lavoro anche attraverso partenariati pubblico-privati, fino a sviluppare un sistema permanente di formazione (life-long learning, reskilling e upskilling). L'obiettivo è la definizione degli standard qualitativi per le attività formative che devono essere attivate a livello regionale, in relazione al sistema di profilazione stabilito a livello nazionale. Inoltre, la riforma propone di fissare standard per la formazione dei beneficiari di strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati (NASPI, DIS-COLL), ovvero dei beneficiari del reddito di cittadinanza e di disoccupati di lunga durata, nonché per lavoratori che godono di strumenti straordinari o in deroga di integrazione salariale (CIGS, cassa per cessazione attività, trattamenti in deroga nelle aree di crisi complessa).
  Quanto alle linee di investimento della prima componente, una riguarderà la creazione di un sistema permanente di formazione, attraverso il potenziamento del sistema dei Centri di Formazione Professionale, dei Fondi Interprofessionali (che Pag. 85potranno fare attività di formazione anche per i disoccupati), degli ITS, dei Centri Provinciali di Istruzione per Adulti (CPIA) e delle Università (che potranno anch'esse organizzare corsi per occupati e disoccupati), la valorizzazione degli strumenti esistenti che utilizzano modalità di apprendimento duale (IeFP, IFTS, ITS, percorsi professionalizzanti con il coinvolgimento degli Atenei) e la promozione di partenariati pubblico-privati. Come già anticipato, il Fondo Nuove competenze è rivolto ai lavoratori occupati, attraverso la rimodulazione dell'orario di lavoro sulla base di specifichi accordi tra imprenditori e sindacati. Questo intervento è parzialmente finanziato da REACT-EU per 1 miliardo di euro.
  La linea di investimento dedicata al sostegno dell'imprenditoria femminile prevede di sistematizzare e ridisegnare gli attuali strumenti di sostegno all'avvio e alla realizzazione di progetti aziendali innovativi per imprese a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile già costituite e operanti. Allo strumento del «Fondo a sostegno dell'imprenditoria femminile», già previsto in legge di bilancio 2021, saranno affiancati misure di accompagnamento (quali, ad esempio, il mentoring, il supporto tecnicogestionale, le misure per la conciliazione vita-lavoro), campagne di comunicazione multimediali ed eventi e azioni di monitoraggio e di valutazione.
  Altra linea di investimento riguarda il potenziamento del sistema duale, con l'obiettivo di integrare i sistemi di istruzione e formazione e il mercato del lavoro, per favorire l'occupabilità dei giovani tramite l'acquisizione di nuove competenze, con la modalità di apprendimento on the job spendibili sul mercato del lavoro.
  Infine, la linea di investimento che riguarda il servizio civile universale prevede di incrementare la qualità dei progetti e il numero dei giovani (con un obiettivo pari a 80 mila volontari nel corso del periodo di vigenza del PNRR) coinvolti in attività che contribuiscono al miglioramento della coesione sociale del Paese.
  In conclusione, suggerisce ai colleghi di riprendere la modalità di lavoro adottata per l'elaborazione delle osservazioni e dei rilievi sulla relazione della Commissione Bilancio sulle linee guida che hanno portato alla proposta di PNRR oggi in esame. Ricorda, infatti, che in tale occasione, grazie alla collaborazione di tutti i gruppi, si era giunti all'approvazione di un documento condiviso, frutto di passaggi intermedi, in cui sono stati approfonditi gli spunti raccolti nel corso delle audizioni, che sono poi confluiti nel documento finale approvato. Infatti, a fronte della complessità degli interventi proposti e all'impegno della Commissione in un ciclo di audizioni, necessario per raccogliere tutti i dati necessari alla decisione, ritiene che quello da lui suggerito sia l'unico modo per valorizzare tutte le posizioni e non disperdere il lavoro fatto.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, condivide la proposta del relatore e ricorda ai colleghi che, come deciso nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 20 gennaio, la Commissione, già a partire dal prossimo venerdì, sarà impegnata in un approfondito ciclo di audizioni, alcune delle quali svolte congiuntamente con la Commissione Bilancio.
  Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.10.