CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 dicembre 2020
500.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
Pag. 4

GIUNTA PLENARIA

  Martedì 22 dicembre 2020. — Presidenza del presidente Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE.

  La seduta comincia alle 12.30.

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Grosseto nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (doc. IV-ter, n. 3).
(Esame e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca l'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi, deputata all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Grosseto (atto di citazione del signor Domenico Fimmanò) (Doc. IV-ter, n. 3). Si tratta di una richiesta pervenuta dall'autorità giudiziaria nel 2012, durante la XVI legislatura, e mantenuta all'ordine del giorno nelle successive legislature, sulla quale nella seduta del 10 dicembre scorso ha affidato l'incarico di relatrice alla deputata Giuditta Pini.
  Invita quindi la relatrice a illustrare la questione alla Giunta.

  Giuditta PINI (PD), relatrice, riferisce che il documento in titolo riguarda un procedimento civile pendente presso il tribunale di Grosseto, originato da una citazione per danni nei confronti della ex deputata Monica Faenzi da parte del dott. Domenico Fimmanò, che rivestiva fino al 2011 la funzione di segretario comunale a Castiglione della Pescaia (Grosseto).
  In occasione delle elezioni amministrative del 2011 per l'elezione del sindaco di Castiglione, si verificava l'esclusione di una lista per irregolarità nei documenti necessari. Poiché tali documenti per legge vengono in effetti consegnati al segretario comunale, la responsabilità dell'evento veniva attribuita dall'on. Faenzi al dott. Fimmanò, il quale non avrebbe fatto rilevare tali irregolarità al momento della consegna. In Pag. 5alcune dichiarazioni rilasciate ai media locali, l'on. Faenzi adombrava inoltre che tale circostanza potesse essere stata influenzata da motivazioni politiche.
  Si riportano testualmente le frasi asseritamente pronunziate dalla deputata Faenzi, per come indicate nell'atto di citazione, per le quali viene richiesto il risarcimento del danno: «[Siamo] rimasti vittime di un raggiro, di un inganno perpetrato a danno della lista del PDL e [sono] certa che ci sia stato del torbido. [...]Perché non sono state apposte quelle graffette (che univano i fogli, ndr.)? E perché nessuno lo ha fatto osservare? E perché a Firenze dove mi trovavo quel giorno... mi è stato detto con una telefonata carina e ruffiana che tutto era a posto, che non c'erano e non c'erano stati problemi e che potevo dormire sonni tranquilli perché anche la Prefettura aveva detto che era tutto in regola?» (Corriere di Maremma, 11 maggio 2011); e ancora: «è tutta colpa del segretario comunale. Il giorno in cui furono presentate le liste io ero a Firenze. Lui mi disse che era tutto a posto. Mi fidai, che altro potevo fare...» (...) «è un errore troppo grossolano, sono rimasta di stucco. Non credo alla casualità, qualunque segretario se ne sarebbe accorto. Lui mi ha detto che è stata una distrazione. Mi chiedo, uno sbaglio del genere può essere imputabile ad una disattenzione? Via, non scherziamo...» (...) «dopo la bocciatura delle liste, avvenuta domenica 17 aprile, non ho più rivisto il segretario. Ha detto di essersi ammalato, poi è andato a lavorare a Volterra. Ciò rafforza la mia convinzione, non è stato solo un errore di distrazione» (Il Tirreno, 16 maggio 2011). Infine, dal Corriere della Maremma del 20 maggio 2011: «le liste sono bianche, lo si vede bene e questo era stato fatto notare al segretario Fimmanò». Tali dichiarazioni, oltre all'accusa di negligenza, sono in particolare oggetto di doglianza da parte del dott. Fimmanò.
  Nel corso del giudizio instauratosi, la difesa eccepì l'applicabilità della prerogativa dell'insindacabilità, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge n. 140 del 2003. Secondo le argomentazioni della parte attrice, invece, non esiste alcun legame funzionale tra le dichiarazioni rese alla stampa dall'on. Faenzi e la sua attività parlamentare.
  Il giudice respinse l'eccezione della difesa; di qui la trasmissione degli atti alla Camera ed il loro conseguente deferimento alla Giunta.
  Della vicenda si occupò la Giunta per le autorizzazioni della XVI legislatura, che vi dedicò cinque sedute, a partire da quella del 28 marzo 2012. In particolare la Giunta considerò unanimemente opportuno che fosse esperito un tentativo di conciliazione. Nella seduta dell'8 maggio 2012 fu ascoltata l'interessata – allora deputata in carica – la quale sottolineò «il carattere squisitamente politico e non già personale della disputa», che ne avrebbe impedito la composizione «sul piano di una transazione privata». L'interessata, inoltre, precisò di avere presentato una denunzia per irregolarità elettorali presso la procura della Repubblica, rilevando che a seguito della sua denunzia furono inviate comunicazioni giudiziarie a vari soggetti, mentre la posizione del dottor Fimmanò fu stralciata rispetto a quella di eventuali altri indagati. L'interessata precisò altresì che, nelle interviste, di fatto erano riprodotti i concetti della denunzia. Nell'occasione, non furono depositati da parte dell'on. Faenzi atti tipici da lei presentati sulla questione.
  Nella seduta del 23 maggio 2012, infine, la Giunta approvò, a maggioranza, la proposta del relatore, on. Mario Pepe, nel senso dell'insindacabilità. La deliberazione di insindacabilità allora adottata dalla Giunta era motivata dalla «indubbia caratterizzazione politica» dell'episodio, per quanto riferito a vicende locali.
  L'Assemblea, tuttavia, non esaminò la relazione predisposta dalla Giunta nella XVI legislatura. Nella scorsa legislatura la Giunta non ha avuto modo di occuparsi della questione, che è rimasta pertanto pendente.
  Si riserva quindi di avanzare una proposta all'esito dell'audizione dell'interessata e del dibattito che ne seguirà.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che provvederà, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera, a invitare l'on. Faenzi a fornire i Pag. 6chiarimenti che ritenga opportuni, personalmente in audizione innanzi alla Giunta o tramite l'invio di note difensive. Si riserva pertanto di convocare la Giunta in una prossima seduta per svolgere la suddetta audizione, ove richiesta dall'interessata.

  La Giunta concorda.

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti (procedimento n. 20212/18 RGNR – n. 22354/18 RG GIP) (doc. IV-ter, n. 15).
(Esame e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti di Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (procedimento n. 20212/18 RGNR – n. 22354/18 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 15). Si tratta di una richiesta pervenuta dall'autorità giudiziaria il 30 agosto 2018, sulla quale nella seduta del 10 dicembre scorso l'incarico di relatore è stato affidato al deputato Lino Pettazzi.
  Invita quindi il relatore a illustrare la questione alla Giunta.

  Lino PETTAZZI (LEGA), relatore, riferisce che il documento in titolo riguarda un procedimento penale pendente presso il tribunale di Roma, originato da una denuncia-querela nei confronti dell'ex deputato Fabio Porta da parte di Esteban Juan Caselli, senatore nella XVI legislatura, per il reato di diffamazione aggravata di cui all'art. 595, comma terzo, del codice penale.
  La denuncia discende da un'intervista rilasciata dall'on. Fabio Porta alla testata giornalistica online ItaliachiamaItalia.it, pubblicata l'11 marzo 2018, nel periodo di prorogatio della XVII legislatura, per cui l'on. Fabio Porta era ancora deputato all'epoca dei fatti.
  Nell'intervista l'on. Porta (PD) denunciava asserite anomalie nei voti alla lista Unione Sudamericana Emigrati Italiani (USEI) in alcuni seggi di Buenos Aires, in relazione alle quali lo stesso Porta – che ha anche presentato ricorso alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato – dichiarava di avere presentato un esposto alla magistratura. Nell'argomentare le ragioni per le quali a suo avviso i voti dell'USEI in Argentina avrebbero presentato anomalie, essendo passati dai 45 mila del 2013 – di cui quasi 25 mila provenienti dal Brasile e 20 mila in Argentina – ai 65 mila del 2018, di cui 60 mila nella sola Argentina, l'on. Porta affermava che «è una situazione inversa a quella che successe con Juan Esteban Caselli, passato da 60mila a 6 mila voti. In quell'occasione abbiamo avuto la prova dei suoi voti inesistenti». Il riferimento fatto dal Porta ai voti conseguiti dal querelante è alle elezioni per la XVI legislatura, svoltesi nel 2008, nelle quali il Caselli fu eletto al Senato della Repubblica nella lista «Il Popolo della libertà», e a quelle per la XVII legislatura, svoltesi nel 2013, nelle quali fu candidato nella lista «Italiani per la libertà», ma non risultò eletto.
  Nella querela si evidenzia che, già in precedenza, l'on. Porta aveva sostenuto che le elezioni politiche all'estero fossero viziate da brogli, che avrebbero coinvolto il querelante, sporgendo anche una denuncia alla magistratura relativamente alle elezioni del 2008, senza che, tuttavia, l'indagine abbia evidenziato alcun riscontro rispetto alle accuse e senza che il nome del sen. Caselli sia mai nemmeno stato iscritto nel registro degli indagati. A tal proposito, si rileva che – nell'intervista dell'11 marzo 2018 di cui si tratta nella denuncia – compare la seguente affermazione dell'on. Porta: «Il sospetto nel 2008 era addirittura che fossero stati compiuti atti illegali all'interno del consolato, su quei fatti indagava la magistratura ma purtroppo quel processo non è mai stato terminato».
  Si segnala, infine, che – secondo quanto risulta da ricerche su internet – l'ex senatore Caselli già in passato dovrebbe avere querelato l'allora deputato in carica Porta Pag. 7per le sue affermazioni relative alle elezioni del 2008, ma non è mai pervenuta alla Giunta delle autorizzazioni, nelle precedenti legislature, alcuna richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità. Nella sua attività parlamentare l'on. Porta si è occupato a più riprese delle modalità di svolgimento delle elezioni politiche nella circoscrizione estero e delle misure idonee a garantirne la regolarità, ma allo stato non risultano atti tipici dell'attività parlamentare nei quali abbia fatto riferimento specifico a presunte irregolarità nelle elezioni del Senato del 2008, cosa che invece – sempre secondo quanto risulta da ricerche su internet – ha fatto ripetutamente in altre sedi e in altre occasioni. A suo tempo l'elezione del senatore Caselli fu convalidata dal Senato nella seduta del 28 settembre 2011 dopo che, in pari data, la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari aveva approvato a maggioranza la proposta del relatore di dichiarare valida l'elezione dei senatori eletti nella circoscrizione Estero, ripartizione America Meridionale, previa reiezione della proposta del senatore Sanna, del gruppo del Partito Democratico, di costituzione di un comitato inquirente motivata alla luce delle notizie riportate dai media su brogli e condizionamenti del voto.
  Ricorda infine che nella corrente legislatura l'on. Porta ha anche presentato ricorso alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, sul cui esito potrà essere opportuno svolgere ulteriori approfondimenti.
  Si riserva quindi di avanzare una proposta all'esito dell'audizione dell'interessata e del dibattito che ne seguirà.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che provvederà, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera, a invitare l'on. Porta a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni, personalmente in audizione innanzi alla Giunta o tramite l'invio di note difensive. Si riserva pertanto di convocare la Giunta in una prossima seduta per svolgere la suddetta audizione, ove richiesta dall'interessato.

  La Giunta concorda.

  La seduta termina alle 12.50.