CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 dicembre 2020
495.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 17 dicembre 2020. — Presidenza del vicepresidente Giorgio LOVECCHIO. – Interviene la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Simona Flavia Malpezzi.

  La seduta comincia alle 17.30.

DL 137/2020: Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.
C. 2828 Governo, approvato dal Senato.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo preliminarmente sull'ordine dei lavori, esprime rammarico per il notevole ritardo di inizio della seduta, dovuto all'attesa del rappresentante del Governo.

  Vannia GAVA (LEGA) si associa ai rilievi della collega Lucaselli, reputando il ritardo del Governo come una elementare mancanza di rispetto nei confronti degli organi istituzioni parlamentari.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI si scusa con la Commissione per l'impossibilità di rispettare l'orario di convocazione della seduta, dovuta ad un imprevisto prolungarsi della sua presenza ai concomitanti lavori del Senato.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, fa presente che il disegno di legge in titolo, approvato con modificazioni dal Senato, dispone la conversione del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, recante ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (cosiddetto Ristori).
  Ricorda che, nel corso dell'iter di conversione in prima lettura presso il Senato, sono confluiti nel provvedimento in oggetto i testi di tre ulteriori decreti-legge, di seguito indicati: il n. 139 del 2020 (cosiddetto Ristori-bis), il n. 154 del 2020 (cosiddetto Pag. 95Ristori-ter) e il n. 157 del 2020 (cosiddetto Ristori-quater), i quali vengono abrogati dall'articolo 1 del disegno di legge di conversione in esame con salvezza degli effetti prodottisi medio tempore. Rammenta che sono stati, altresì, approvati ulteriori emendamenti di iniziativa parlamentare.
  Segnala che il testo iniziale di ciascuno dei quattro decreti-legge «Ristori» è corredato di relazione tecnica, cui è allegato un prospetto riepilogativo degli effetti finanziari, e che tanto le relazioni quanto i prospetti risultano ancora utilizzabili ai fini della verifica delle quantificazioni.
  Rileva che, nel corso dell'esame presso il Senato, è stato quindi approvato un maxiemendamento governativo, al quale è allegata un'ulteriore relazione tecnica, a sua volta corredata di prospetto riepilogativo, che dà conto delle modifiche al testo iniziale apportate da tale emendamento.
  Al riguardo, poiché gli effetti delle modifiche introdotte dal Senato sono rappresentate negli allegati tecnici al maxiemendamento con riferimento esclusivamente al triennio 2020-2022, segnala l'opportunità di disporre anche delle proiezioni di tali effetti sull'anno 2023, come indicato per il testo originario del provvedimento.
  Fa altresì presente che, con la lettera di trasmissione della relazione tecnica riferita al maxiemendamento, il Governo ha condizionato la verifica positiva della predetta relazione tecnica a talune modificazioni del testo ed ha altresì formulato ulteriori osservazioni relative ai profili finanziari, di cui si dà conto – ove pertinenti per la verifica delle quantificazioni del testo trasmesso dal Senato – nella apposita documentazione predisposta dai competenti uffici della Camera.
  Rammenta inoltre che la V Commissione bilancio del Senato, acquisita la predetta relazione tecnica, ha condizionato ai sensi dell'articolo 81 Costituzione il proprio parere favorevole al maxiemendamento alle indicate modificazioni del testo, mentre ulteriori emendamenti, approvati in sede referente e confluiti nel maxiemendamento, sono poi stati dichiarati improponibili nel corso dell'esame in Assemblea in quanto estranei all'oggetto del decreto-legge.
  Tanto premesso, nel rinviare per l'illustrazione dettagliata dei profili finanziari delle singole disposizioni del testo alla citata documentazione all'uopo predisposta dai competenti uffici della Camera, osserva che gli effetti complessivi del provvedimento medesimo, come modificato, determinano, per il 2020, un peggioramento dei saldi cui si fa fronte, in parte, in misura pari a circa 4,2 miliardi di euro in termini di fabbisogno e a 5,4 miliardi di euro in termini di indebitamento netto, con i risparmi sulle autorizzazioni al ricorso al maggior indebitamento approvate dalle Camere tra i mesi di marzo e luglio 2020 e, per la restante parte, in misura pari a 5 miliardi di euro in termini di saldo netto da finanziare e a 8 miliardi di euro sia in termini di fabbisogno che di indebitamento netto, mediante ricorso al maggior indebitamento da ultimo autorizzato nel mese di novembre 2020.
  In particolare, queste ultime risorse sono state oggetto di utilizzo con il decreto-legge n. 157 del 2020 (cosiddetto Ristori-quater), i cui contenuti sono anch'essi confluiti, come in precedenza accennato, nel provvedimento in esame.
  In proposito, osserva che l'articolo 34, comma 5, del decreto in esame precisa che gli effetti finanziari derivanti da una serie di norme onerose già contenute nel decreto-legge n. 157 del 2020 (segnatamente gli articoli 1-ter, 1-quater, 3, 6-bis, 12-ter, 13-quater, 13-quinquies, commi 3 e 4, 13-septies, 13-novies, 15-bis, 17-bis, 31-decies, 32-bis, 32-quater), nonché dai commi 6, 10 e 11 del medesimo articolo 34, risultano coerenti con l'autorizzazione al ricorso all'indebitamento approvata il 26 novembre 2020 dal Parlamento con le risoluzioni riferite alla Relazione al Parlamento presentata ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012.
  Ricorda che la relazione tecnica riferita al citato decreto-legge n. 157 del 2020 precisa che l'ulteriore scostamento previsto per l'anno 2020 non comporta conseguenze in termini maggiore spesa per interessi per l'anno in corso giacché, da un lato, la situazione delle disponibilità liquide del Tesoro rimane molto ampia anche tenendo Pag. 96conto degli effetti finanziari dello scostamento in parola, di modo che il fabbisogno di cassa aggiuntivo del settore statale determinato da questo scostamento non comporta un incremento analogo delle emissioni di titoli di Stato, dall'altro, le eventuali maggiori emissioni del 2020 verrebbero in ogni caso effettuate su un insieme di scadenze tali per cui il tasso medio all'emissione risulterebbe pari a zero o leggermente negativo.
  Avverte che lo stesso articolo 34, comma 5, al fine di tener conto dell'autorizzazione all'indebitamento da ultimo citata sostituisce gli importi, per l'anno 2020, del livello massimo del saldo netto da finanziare e del livello massimo del ricorso al mercato finanziario, in termini di competenza e di cassa, di cui all'allegato 1 all'articolo 1, comma 1, della legge di bilancio 2020 (legge n. 160 del 2019), che vengono rispettivamente rideterminati nella seguente misura: il livello massimo del saldo netto da finanziare risulta ora stabilito in 341 miliardi di euro in termini di competenza e in 389 miliardi di euro in termini di cassa, mentre il livello massimo del ricorso al mercato finanziario viene fissato in 599,84 miliardi di euro in termini di competenza e in 647,84 miliardi di euro in termini di cassa.
  Sempre con riguardo alle disposizioni finanziarie di carattere generale, segnala che l'articolo 34, comma 8, dispone che il Ministero dell'economia e delle finanze effettui il monitoraggio delle risorse destinate alle misure previste dai decreti-legge n. 18 del 2020, n. 34 del 2020, n. 23 del 2020, n. 104 del 2020 e dal presente decreto, al fine di assicurare il rispetto del limite complessivo massimo delle autorizzazioni al ricorso all'indebitamento per l'anno 2020 approvate dalle Camere con le relative risoluzioni e, ove necessario, l'eventuale adozione delle iniziative previste dall'articolo 17, comma 13, della legge n. 196 del 2009, ai sensi del quale il Ministro dell'economia e delle finanze, allorquando riscontri che l'attuazione di leggi rechi pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, assume tempestivamente le conseguenti iniziative legislative al fine di assicurare il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. La medesima procedura è applicata in caso di sentenze definitive di organi giurisdizionali e della Corte costituzionale recanti interpretazioni della normativa vigente suscettibili di determinare maggiori oneri.
  Riguardo alle ulteriori disposizioni contenute nel provvedimento in esame, rinvia alla apposita documentazione predisposta dai competenti uffici della Camera concernente la quantificazione degli effetti finanziari delle diverse misure.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI deposita agli atti della Commissione la relazione tecnica aggiornata sul testo del provvedimento, predisposta ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009 (vedi allegato), segnalando che il prospetto riepilogativo ad essa allegato reca anche espressa indicazione delle proiezioni degli effetti finanziari per l'anno 2023 derivanti dalle modifiche introdotte al testo nel corso dell'esame presso il Senato.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione,

   esaminato il progetto di legge C. 2828 Governo, approvato dal Senato, di conversione in legge del decreto-legge n. 137 del 2020, recante ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19;

   preso atto della relazione tecnica di passaggio, trasmessa ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009, il cui prospetto riepilogativo reca le proiezioni degli effetti finanziari delle modifiche introdotte nel testo durante l'esame presso il Senato anche con riferimento all'anno 2023,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI concorda con la proposta di parere del relatore.

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  Ylenja LUCASELLI (FDI) preannunzia il voto convintamente contrario del gruppo di Fratelli d'Italia sulla proposta di parere del relatore, passando sinteticamente in rassegna le numerose lacune del provvedimento. Considera in primo luogo inaccettabili le modalità e la tempistica di esame del testo, che, da un lato, hanno messo nuovamente in luce la sostanziale inosservanza dell'assetto costituzionale bicamerale, dall'altro, hanno impossibilitato lo svolgimento presso la Camera di una sia pur minima discussione sulle tante, rilevanti misure contenute nel provvedimento. Tanto premesso, esprime perplessità in ordine al presunto recupero di gettito di circa 8,7 miliardi di euro previsto per l'anno 2021 in conseguenza della ripresa dei versamenti tributari sospesi, dal momento che il primo trimestre dell'anno venturo si prospetta tutt'altro che roseo dal punto di vista delle attività economiche, come peraltro emerso durante il ciclo di audizioni recentemente svolte sul disegno di legge di bilancio, disattendendo così per l'ennesima volta le troppo ottimistiche previsioni del Governo. Al di là delle affermazioni propagandistiche di quest'ultimo, ritiene inoltre assolutamente inadeguate le diverse misure di sostegno finanziario agli operatori economici duramente colpiti dagli effetti della crisi pandemica previste dal provvedimento, evidenziando tanto l'insufficienza delle risorse all'uopo stanziate quanto l'incertezza riguardo ai tempi di erogazione delle stesse. Dubita pertanto circa la reale efficacia delle varie forme di ristoro contenute nel testo, che per un verso appare caratterizzato da notevole approssimazione, per un altro denota la totale incapacità del Governo ad affrontare l'emergenza costituita dalla seconda ondata del contagio da COVID-19.
  Osserva, altresì, che l'ambito dei soggetti destinatari dei ristori risulta eccessivamente ridotto, lasciando quindi prive di sostegno altre attività economiche allo stesso modo gravemente penalizzate dagli effetti della attuale crisi sanitaria, tant'è che il gruppo di Fratelli d'Italia ha sin dall'inizio proposto di sopprimere il richiamo ai codici ATECO e fare prevalente riferimento alla riduzione di fatturato subito. Segnala altresì, a tale ultimo specifico riguardo, l'arbitrarietà e l'iniquità della decisione del Governo di prendere in considerazione, a termine di confronto, esclusivamente il fatturato registrato nel mese di aprile scorso, che non tiene evidentemente conto di quegli operatori economici che viceversa concentrano maggiormente in altri periodi dell'anno la propria attività. Contesta inoltre l'adozione da parte del Governo di misure di carattere temporaneo, che come tali non garantiscono la continuità degli interventi di sostegno finanziario. Ritiene pertanto che con il provvedimento in esame venga nuovamente persa l'occasione di prevedere la copertura dei costi fissi che gravano comunque sulle imprese in difficoltà, quali ad esempio i canoni di locazione e le utenze. Segnala inoltre che il decreto-legge in esame non affronta in maniera efficace la fondamentale questione dell'allineamento temporale tra i periodi di cassa integrazione ulteriormente riconosciuti e il termine fissato per il blocco dei licenziamenti, che a suo avviso determinerà ulteriori difficoltà economiche in capo alle imprese. Lamenta, infine, la posizione contraddittoria del Governo, che per contrastare gli effetti negativi della crisi epidemiologica ha dato vita ad una serie continua di successivi provvedimenti, che hanno finito con il costituire un insieme poco coerente ed efficace di misure in un momento di eccezionale difficoltà per l'intero Paese.

  Vannia GAVA (LEGA), intervenendo per dichiarare il voto contrario della Lega, ribadisce l'opinione del suo gruppo sul decreto Ristori, cioè che è stato un provvedimento tardivo, fatto in fretta e male. Per tale motivo sono stati approvati più decreti-legge successivi, in seguito accorpati in un unico testo, che ora devono essere convertiti in breve tempo, altrimenti rischiano di decadere. Ricorda che ci sono oltre 70.000 aziende che hanno subito perdite notevoli, perché sono state chiuse o, anche se sono rimaste aperte, hanno avuto incassi inferiori alle spese, e che vengono indennizzate con importi non superiori a 5.000 euro ciascuna. Afferma che i decreti Ristori non rappresentano veri indennizzi ma misure Pag. 98tampone. Per tale ragione il suo gruppo voterà contro la proposta di parere favorevole.

  Mauro D'ATTIS (FI) afferma che il decreto Ristori è un esempio emblematico di monocameralismo di fatto che l'attuale maggioranza realizza consapevolmente. Evidenzia che c'è una palese violazione delle disposizioni costituzionali che disciplinano la formazione delle leggi come non si è mai avuta in precedenza.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, comunica che la Commissione sarà convocata domani, 18 dicembre, alle ore 16.30, nell'Aula di Montecitorio, per il seguito dell'esame del disegno di legge di bilancio.

  La seduta termina alle 17.55.