CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 dicembre 2020
494.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e IX)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 16 dicembre 2020. — Presidenza della presidente della VIII Commissione Alessia ROTTA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Roberto Traversi.

  La seduta comincia alle 15.15.

7-00560 Nobili: Misure per migliorare la competitività dei sistemi portuali, anche attraverso la semplificazione della disciplina del dragaggio.
(Discussione e rinvio).

  Le Commissioni iniziano la discussione della risoluzione in titolo.

  Luciano NOBILI (IV) illustra la risoluzione a sua prima firma.
  Evidenzia preliminarmente come una rilevante componente dell'economia del nostro Paese, è senza dubbio costituita dalla portualità, stante la posizione geografica dell'Italia, il cui territorio si estende al centro del Mediterraneo quasi come un unico grande molo, che potrebbe sempre più costituire un ottimale punto di ingresso e di uscita delle merci provenienti da tutto il mondo, non solo da e per l'Italia ma da e per gran parte del nostro continente.
  Osserva che il mercato nel quale i porti ed i loro sistemi logistici si muovono, è però fortemente competitivo a livello globale e sono molti i fattori che inducono i grandi players del settore ad utilizzare uno scalo anziché un altro. Tra questi, oltre alla presenza o meno di adeguate infrastrutture stradali e/o ferroviarie, in grado di collegare lo scalo con le reti infrastrutturali principali ed oltre ad efficienti ed adeguate strutture ed attrezzature terminalistiche, giocano un ruolo fondamentale le infrastrutture portuali che hanno assolutamente bisogno di stare al passo con le evoluzioni del naviglio, di dimensioni sempre in crescita.
  In questo senso ritiene che, con l'aumento del pescaggio delle navi dovuto alla tendenza al gigantismo in un processo globale ormai irreversibile, sia assolutamente necessario adeguare la profondità dei fondali dei nostri bacini portuali, in modo che le navi di grandi dimensioni vi possano accedere, così come possono agevolmente fare nei diversi scali del Nord Europa, nostri principali competitor.
  In tali porti, la manutenzione dei fondali e le operazioni di dragaggio, rese maggiormente necessarie, in alcuni casi, dalla presenza di significativi corsi d'acqua che con il loro apporto solido contribuiscono ad un costante interramento dei bacini Pag. 6portuali, costituiscono un'operazione periodica che normalmente viene eseguita senza grosse difficoltà di tipo autorizzativo; se non fosse così, sarebbe impossibile per tali porti essere competitivi come sono nella realtà, al punto da essere il punto di arrivo o di partenza di merce diretta o proveniente da aree geografiche molto vicine ai nostri confini o addirittura in qualche caso, entro i nostri confini.
  Al contrario evidenzia come la stessa facilità di ottenimento delle autorizzazioni necessarie al dragaggio e alla allocazione del materiale dragato non si riscontri invece nel nostro Paese, dove le operazioni di questo tipo, essenziali per la sopravvivenza prima ancora che per lo sviluppo dei nostri porti, sono sempre state di difficilissima realizzazione per via della complessità delle norme autorizzative.
  Segnala al riguardo che solo relativamente in tempi recenti, si è tentato di intervenire con norme mirate a semplificare la disciplina e le autorizzazioni da ottenere per compiere operazioni di dragaggio e soprattutto per allocare il materiale dragato, anche mediante procedimenti di immersione in mare.
  In particolare, ricorda che il vigente decreto ministeriale 173 del 15 luglio 2016 va in questa direzione, o almeno lo spirito con il quale è stato concepito: quello di favorire un intervento sinergico e una collaborazione dei diversi ministeri competenti (Ambiente, Infrastrutture, Politiche agricole e Sviluppo Economico), funzionale ad agevolare le operazioni di escavo e manutenzione dei fondali.
  Osserva come a distanza di alcuni anni dalla sua emanazione si possa affermare che, nell'applicazione del citato decreto n. 173 del 2016, che avrebbe dovuto semplificare i lavori di dragaggio nei siti diversi da quelli di interesse nazionale (ai quali è invece dedicato il DM n. 172 del 2016), mediante l'introduzione della possibilità di immersione a mare dei sedimenti dragati – ovviamente a determinate condizioni –, sono emerse enormi difficoltà di procedere, a causa dell'introduzione delle prove eco tossicologiche, i cui effetti, combinati con i risultati delle prove chimiche, amplificano in maniera abnorme la presunta pericolosità dei sedimenti e di fatto ne rendono quasi impossibile la possibilità di sversamento a mare ed in alcuni casi, addirittura anche di conferimento in cassa di colmata. Gli organismi sui quali effettuare le prove eco tossicologiche, secondo le disposizioni delle nuove norme, del resto, sono ben diversi da quelli autoctoni, sui quali dovrebbero essere effettuate le prove per avere una loro ragionevolezza.
  In particolare sottolinea che le soglie limite introdotte nelle nuove norme per i componenti chimici, del resto, sono state notevolmente ridotte rispetto a quelle già in uso per la caratterizzazione dei siti a terra, in precedenza utilizzate anche in mare, per tenere conto della maggiore vulnerabilità dell'ecosistema marino rispetto a quello terrestre e si ritengono al momento già sufficienti a garantire il rispetto dell'ambiente, nelle more di una completa e necessaria revisione delle modalità di caratterizzazione di cui al citato decreto n. 173 del 2016 che si auspica possa avvenire quanto prima.
  Al riguardo ritiene opportuno riscrivere le linee guida che rivedano la metodologia di caratterizzazione, con riguardo soprattutto alle prove eco tossicologiche sopra citate, in modo da coniugare le corrette esigenze di tutela ambientale con le altrettanto corrette esigenze di sviluppo del Sistema portuale nazionale e demandando tale compito ai soggetti competenti in materia, individuati nei due ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture e Trasporti, supportati dai propri organi tecnici esperti in materia.
  Ritiene che una volta che tali linee guida verranno riscritte e soprattutto dopo un opportuno periodo di sperimentazione, sarà possibile riprendere a caratterizzare il materiale sulla base delle prove sia chimiche, sia eco tossicologiche; nelle more di tali interventi normativi, sarebbe comunque necessario procedere alle operazioni di sversamento a mare sulla base delle risultanze delle sole prove chimiche, nell'intento di non bloccare ulteriormente lo sviluppo dei sistemi portuali, fondamentali per la ripresa del Paese e per i quali non ci si può Pag. 7permettere di perdere ulteriormente competitività, dopo la dura crisi attraversata e tuttora in corso a causa della pandemia.

  Il sottosegretario Roberto TRAVERSI, partecipando da remoto, si riserva di intervenire in una fase successiva della discussione.

  Paola DEIANA (M5S), nella convinzione che il problema dei dragaggi vada affrontato con le dovute cautele, registrandosi criticità sia nei piccoli che nei grandi porti per il deposito di sedimenti trasportati dalle correnti marine, ritiene tuttavia che la risoluzione contenga alcuni elementi critici. In particolare, una criticità riferibile alla piena tutela dell'ambiente marino, risiede nella sospensione delle analisi tossicologiche dei sedimenti.
  Fa presente infatti che la velocità di trasmissione di elementi chimici in ambiente marino è assai più rapida che in ambiente terrestre. Si dichiara pertanto disponibile, a nome del proprio gruppo, a raccogliere l'istanza proposta dal collega Nobili, ritenendo tuttavia necessario che le Commissioni svolgano un ciclo di audizioni con esperti ambientali, che possano contribuire a superare eventuali criticità.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) concordando con la collega Deiana, rileva che elementi di criticità sono ravvisabili nei due ultimi impegni della parte dispositiva della risoluzione, relativi all'eliminazione dell'obbligo di contenimento in strati dei sedimenti e all'eliminazione delle prove eco-tossicologiche. Ritiene necessario approfondire tali questioni, essendo il sistema marino complesso e dovendosene prioritariamente preservare la biodiversità.

  Stefania PEZZOPANE (PD) nell'apprezzare l'iniziativa del collega Nobili, ritiene necessario compiere ogni sforzo per contemperare le esigenze di promuovere la portualità e proteggere gli eco-sistemi marini. Nella assoluta convinzione di dover intervenire sulla disciplina del dragaggio, ritiene tuttavia che la rinuncia alle prove eco-tossicologiche meriti adeguati approfondimenti e propone pertanto, a nome del proprio gruppo, di svolgere un ciclo di audizioni che permettano di comprendere a fondo le questioni oggetto dell'atto di indirizzo ed intervenire affinché siano velocizzare le procedure, senza però saltare passaggi fondamentali.

  Rossella MURONI (LEU) condivide il giudizio critico su alcuni passaggi del testo della risoluzione del collega Nobili, che possono tuttavia essere sciolti attraverso alcune audizioni di esperti del settore, a partire da ISPRA. Ritiene pertanto opportuno che la Commissione si faccia aiutare dalla scienza per affrontare e risolvere eventuali criticità che dovessero essere evidenziate.

  Alessia ROTTA, presidente, d'intesa con la presidente Paita, riscontrandosi l'unanime richiesta da parte dei gruppi di svolgere un ciclo di audizioni, li invita a presentare entro il prossimo martedì 22 dicembre alle 12 i nominativi dei soggetti che si intendono invitare.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.