CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 dicembre 2020
493.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 15 dicembre 2020. — Presidenza del presidente della VI Commissione, Luigi MARATTIN. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 12.45.

Schema di decreto ministeriale recante regolamento in materia di requisiti di accesso, condizioni, criteri e modalità degli interventi del Patrimonio Destinato.
Atto n. 222.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento e rinvio).

  Le Commissioni riunite proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 dicembre scorso.

  Luigi MARATTIN, presidente, rammenta che, non essendo previsto che le Commissioni svolgano votazioni, è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati e del rappresentante del Governo, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso.
  Ricorda poi che nella seduta del 3 dicembre scorso i relatori hanno illustrato i contenuti del provvedimento e che nella medesima seduta il Governo si è dichiarato disponibile ad attendere l'espressione del parere parlamentare entro il prossimo martedì 22 dicembre.
  Ricorda altresì che nella seduta di ieri è stato svolto il ciclo di audizioni nell'ambito dell'esame dello schema di decreto ministeriale e che le memorie depositate dagli auditi e quelle trasmesse dai soggetti segnalati dai gruppi sono disponibili su GeoCom.

  Serse SOVERINI (PD), relatore per la X Commissione, intervenendo da remoto, richiama le osservazioni emerse nel corso delle audizioni svoltesi nella giornata di ieri, e ritiene opportuno svolgere alcune considerazioni su un tema di preminente interesse della X Commissione: quello che riguarda i profili strategici della politica industriale del Paese. Evidenzia infatti che il provvedimento all'esame presenta non solo rilevanti contenuti di ordine finanziario ma anche di politica industriale, considerato che l'applicazione delle misure da Pag. 4questo recate comportano la preventiva analisi circa l'individuazione di quali siano i settori strategici industriali da sostenere. Osserva che il provvedimento raccoglie un vasto consenso tra le forze politiche e sociali e ritiene, quindi, che esso debba essere sostenuto quale strumento per rilanciare la politica industriale italiana. Pur rilevando che la natura emergenziale del fondo – che fino al prossimo settembre del 2021 si muove nell'ambito del Quadro temporaneo delineato dalla Commissione europea – richiede una certa celerità di intervento, non deve a suo avviso andare sprecata l'occasione per un'opportuna analisi delle tematiche di politica industriale.
  Rammenta quindi che le organizzazioni sindacali, intervenute in audizione nella giornata di ieri, hanno sottolineato l'esigenza che possano essere garantite adeguate forme di interlocuzione con le forze sociali; parimenti ritiene che occorra assicurare un coinvolgimento costante del Parlamento, al fine di agire con la massima trasparenza ed efficacia. In particolare, rilevando che la normativa all'esame già prevede che Cassa depositi e prestiti si confronti trimestralmente con il Ministero dell'economia e delle finanze, ritiene che analoga interlocuzione potrebbe essere estesa alle Camere.
  Ritiene poi di dover indicare altri due aspetti del provvedimento che dovrebbero trovare una più soddisfacente definizione: il primo concerne i profili di responsabilità di Cassa depositi e prestiti. Osserva in proposito che, anche considerata la tempistica prevista dalla normativa, gli amministratori del fondo di Cassa depositi e prestiti dovrebbero essere adeguatamente tutelati circa le decisioni che saranno chiamati a prendere, soprattutto in una situazione emergenziale, giacché chiedere loro di risponderne oltre certi limiti di ragionevolezza potrebbe indurli ad una eccessiva ponderazione delle scelte da effettuare, provocando quindi un rallentamento degli interventi.
  La seconda questione riguarda il requisito di regolarità contributiva e fiscale delle società che richiedono l'accesso alle misure di sostegno. Lo schema di decreto sembrerebbe individuare il limite di irregolarità contributiva e previdenziale – oltre il quale si determina l'inammissibilità dell'intervento di sostegno – in cinquemila euro: al riguardo osserva che le società destinatarie delle misure previste nel provvedimento sono di rilevanti dimensioni, tali che non di rado eventuali irregolarità contributive e fiscali – anche determinate da una mera svista – superano di gran lunga detta soglia. È dell'avviso che si rischi in tal modo di ridurre fortemente la platea delle società beneficiarie e che, quindi, sarebbe opportuno innalzare la soglia ad almeno cinquantamila euro.
  Osserva, infine, che una visione di sistema che preveda una maggior tutela normativa a garanzia delle azioni di Cassa depositi e prestiti, il coinvolgimento delle Commissioni parlamentari, l'interlocuzione con le organizzazioni sindacali, soprattutto in funzione della trasparenza, e una calibratura di talune disposizioni concernenti le condizioni per essere ammessi alle misure finanziarie – quantomeno quelle relative alla regolarità contributiva e fiscale – potrebbe assicurare una maggiore riuscita di quanto progettato dal legislatore ovvero scongiurare il rischio che le procedure possano rallentare o addirittura bloccarsi, facendo fallire una buona occasione per dare impulso e sostegno all'industria italiana.

  Massimo UNGARO (IV), relatore per la VI Commissione, intervenendo da remoto, si dichiara d'accordo con quanto segnalato dal relatore per la X Commissione ed evidenzia ulteriori punti che ritiene opportuno inserire nella proposta di parere in corso di redazione.
  Osserva innanzitutto che sarebbe opportuno prevedere un allargamento della potenziale platea di imprese destinatarie degli interventi di Patrimonio Destinato attraverso le seguenti misure riferite alle soglie al di sopra delle quali è consentito l'intervento del fondo:

   riduzione da 100 a 25 milioni di euro del limite minimo degli interventi consistenti nella partecipazione ad aumenti di capitale;

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   prevedere che la soglia per gli interventi relativi alla ristrutturazione di imprese possa essere inferiore a 250 milioni di euro;

   riferire il limite di 50 milioni di euro annui al valore della produzione anziché al fatturato.

  L'ampliamento della platea dei possibili beneficiari non intaccherebbe comunque la discrezionalità del gestore nell'individuazione delle imprese sulle quali intervenire.
  Osserva poi che, sebbene le società per azioni costituite in forma cooperativa siano indicate dall'articolo 3 dello Schema quali destinatarie degli interventi di Patrimonio destinato, esse non soddisfano nella maggioranza dei casi le condizioni richieste, risultando di fatto escluse dagli interventi.
  In merito ai limiti di importo ai fini del rispetto della regolarità fiscale e contributiva e alla deresponsabilizzazione del gestore, concorda con quanto evidenziato dal relatore per la X Commissione.
  Ritiene infine che, in relazione agli interventi da effettuare a condizioni di mercato, potrebbe essere data priorità alle imprese che si impegnino a garantire l'equilibrio tra i generi negli organi di amministrazione, a raggiungere la parità di trattamento e di opportunità tra i generi all'interno dell'organizzazione aziendale, eliminando le disparità retributive, e ad accrescere l'occupazione giovanile, attraverso interventi di staffetta generazionale.

  Alessandro CATTANEO (FI), sottolineando l'importanza dello schema in esame, ritiene corretto aver svolto alcune audizioni per approfondire adeguatamente il provvedimento.
  Si dichiara d'accordo con l'opportunità di prevedere un allargamento della platea dei potenziali beneficiari degli interventi di Patrimonio Destinato, in particolare diminuendo i limiti fissati dall'articolo 7, comma 4, dello Schema, e riferendo il limite di 50 milioni di euro annui al valore della produzione anziché a quello del fatturato.
  Auspica poi che questo strumento, creato per rispondere a una situazione emergenziale, possa divenire una stabile sede di partecipazione tra pubblico e privato, anche in vista della possibile configurazione di Patrimonio Destinato quale Fondo sovrano. Auspica sul punto che il Ministro dell'economia e delle finanze provveda quanto prima ad emanare le necessarie disposizioni di attuazione dell'articolo 27, comma 18-ter, del Decreto Rilancio, volte a consentire l'afflusso delle disponibilità dei privati che intendano investire i propri risparmi a sostegno della crescita dell'economia reale.
  Conclude sperando che in questa circostanza, come già avvenuto in passato, possa essere approvato un parere che tenga conto delle segnalazioni provenienti da tutti i gruppi.

  Giulio CENTEMERO (LEGA), intervenendo da remoto, concorda con quanto precedentemente evidenziato in relazione all'opportunità di elevare il limite di 5.000 euro ai fini della valutazione della regolarità fiscale e contributiva delle imprese, rilevando che detto limite potrebbe essere determinato in relazione alle dimensioni dell'impresa.
  Riterrebbe inoltre necessario, per valutare i fattori di rischio delle imprese, ricorrere a metriche standard (risk metrics), individuando parametri oggettivi.

  Claudia PORCHIETTO (FI), intervenendo da remoto, invita i relatori a operare con spirito costruttivo e a tener conto, nella proposta di parere che presenteranno nei prossimi giorni, anche delle indicazioni provenienti dall'opposizione, nonché di quelle emerse nel corso delle audizioni svolte.

  Luigi MARATTIN, presidente, prendendo atto dell'interruzione del collegamento da remoto con la deputata Porchietto, che non le ha consentito di concludere il proprio intervento, ritiene di interpretare le intenzioni della collega auspicando che le Commissioni, come già avvenuto in passato, giungano all'approvazione di un parere ampiamente condiviso. Invita pertanto i relatori al massimo impegno al fine di coordinare Pag. 6 quanto emerso dal dibattito testé svolto e le indicazioni provenienti da tutti i gruppi.
  Indi, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento e rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.05 alle 13.10.